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Ciao Skuby. Dico la mia.

La fotografia di una moneta in asta è un documento essenziale specie per chi non ne può prendere visione dal vivo. La fotografia sul catalogo fa testo, come pure la foto che alcune case d’asta (es. Varesi) accludono come garanzia alla moneta: una carta d’identità del suo stato all’atto dell’acquisto, che può cambiare in superficie nel tempo.

La prima cosa che salta all’occhio da una foto è il colore della moneta. Sappiamo che la percezione del colore dipende da un fattore soggettivo: un comando impartito dal cervello all’occhio umano. Alla base di questo comando c’è l’interazione della luce con la superficie della moneta e l’effetto di tale interazione che il nostro occhio percepisce. Per luce intendiamo quell’insieme di radiazioni di lunghezza d’onda compresa tra 0,7 e 0,4 micron (o micrometri, cioè milionesimi di metro; se vogliamo evitare di scrivere numeri decimali, facciamo 700 e 400 nm cioè nanometri o miliardesimi di metro), corrispondente all’aspetto dei sette colori conosciuti: il magenta (rosso tendente al violaceo), l’arancione, il giallo, il verde, il blu, l’indaco e il violetto, i quali, componendosi, danno la luce bianca del sole.

La soggettività della percezione del colore è dimostrata dal fatto che per un daltonico, ad es., il colore rosso non esiste a causa di un’anomalia genetica, che in alcuni casi patologici si può manifestare anche nella percezione del significato dei concetti.

In ogni caso è fuor di dubbio che, se una moneta d’argento è composta in superficie di atomi del metallo, la luce bianca che arriva viene totalmente riflessa e il colore è di un bianco splendente detto appunto ‘argenteo’. Se invece in superficie si è formato uno strato di solfuro d’argento di una certa consistenza (sempre dell’ordine del micron ma tale che la luce non riesca ad attraversarlo), la luce viene totalmente assorbita e il colore diventa scuro o marrone/nero. Se poi in superficie si forma una pellicola di solfuro d’argento di spessore omogeneo dell’ordine dei nanometri penetrabile dalla luce, in modo cioè che la luce possa essere riflessa sia dalla superficie esterna sia dalla superficie al di sotto della pellicola, si verifica il fenomeno dell’interferenza ottica (thin-film interference) che determina l’eliminazione di una componente cromatica della luce e la comparsa del colore complementare. Ad esempio, se l’estinzione riguarda la componente blu, la superficie appare gialla; se riguarda la componente verde, la superficie appare rossa malva; se riguarda la componente gialla, la superficie appare blu. Naturalmente al variare dello spessore del film variano sia i colori che si rafforzano sia quelli che si indeboliscono o addirittura si annullano, e pertanto varia la tinta che l’osservatore percepisce. E se sulla superficie della moneta si formano spessori non uniformi di solfuro d’argento, si possono vedere anche tutti i colori dell’arcobaleno (iridescent o rainbow toning).

Per tutte queste variazioni che si possono verificare in una moneta anche nelle normali condizioni di conservazione, io credo che una foto di catalogo sia quella della moneta così come appare nell’asta alla quale fa riferimento il catalogo stesso.

Ribadisco, come premesso sopra, che si tratta di una mia opinione.

apollonia

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@Sku again

La moneta dell'asta del dicembre 2012 era stata oggetto di una nostra discussione qui

http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-48

dal post # 706 al # 712.

Nella discussione ho postato questa mia moneta molto simile.

post-703-0-03222700-1397047097_thumb.jpg

Tracia – Odessos – Periodo di Mitridate VI re del Ponto (125-70 a. C.). Tetradramma (Ag, 16,44 g) a nome di Alessandro III il Grande.
D/ Testa di Eracle con pelle leonina, che assume le fattezze di Mitridate.
R/ BASILEUS ALEXANDROY Zeus con aquila e scettro seduto sul trono; X E N nel campo a sinistra, monogramma sotto il trono.
Price 1201-Müller 421.


apollonia

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Inviato (modificato)

Ciao Skuby. Dico la mia.

La fotografia di una moneta in asta è un documento essenziale specie per chi non ne può prendere visione dal vivo. La fotografia sul catalogo fa testo, come pure la foto che alcune case d’asta (es. Varesi) accludono come garanzia alla moneta: una carta d’identità del suo stato all’atto dell’acquisto, che può cambiare in superficie nel tempo.

La prima cosa che salta all’occhio da una foto è il colore della moneta. Sappiamo che la percezione del colore dipende da un fattore soggettivo: un comando impartito dal cervello all’occhio umano. Alla base di questo comando c’è l’interazione della luce con la superficie della moneta e l’effetto di tale interazione che il nostro occhio percepisce. Per luce intendiamo quell’insieme di radiazioni di lunghezza d’onda compresa tra 0,7 e 0,4 micron (o micrometri, cioè milionesimi di metro; se vogliamo evitare di scrivere numeri decimali, facciamo 700 e 400 nm cioè nanometri o miliardesimi di metro), corrispondente all’aspetto dei sette colori conosciuti: il magenta (rosso tendente al violaceo), l’arancione, il giallo, il verde, il blu, l’indaco e il violetto, i quali, componendosi, danno la luce bianca del sole.

La soggettività della percezione del colore è dimostrata dal fatto che per un daltonico, ad es., il colore rosso non esiste a causa di un’anomalia genetica, che in alcuni casi patologici si può manifestare anche nella percezione del significato dei concetti.

In ogni caso è fuor di dubbio che, se una moneta d’argento è composta in superficie di atomi del metallo, la luce bianca che arriva viene totalmente riflessa e il colore è di un bianco splendente detto appunto ‘argenteo’. Se invece in superficie si è formato uno strato di solfuro d’argento di una certa consistenza (sempre dell’ordine del micron ma tale che la luce non riesca ad attraversarlo), la luce viene totalmente assorbita e il colore diventa scuro o marrone/nero. Se poi in superficie si forma una pellicola di solfuro d’argento di spessore omogeneo dell’ordine dei nanometri penetrabile dalla luce, in modo cioè che la luce possa essere riflessa sia dalla superficie esterna sia dalla superficie al di sotto della pellicola, si verifica il fenomeno dell’interferenza ottica (thin-film interference) che determina l’eliminazione di una componente cromatica della luce e la comparsa del colore complementare. Ad esempio, se l’estinzione riguarda la componente blu, la superficie appare gialla; se riguarda la componente verde, la superficie appare rossa malva; se riguarda la componente gialla, la superficie appare blu. Naturalmente al variare dello spessore del film variano sia i colori che si rafforzano sia quelli che si indeboliscono o addirittura si annullano, e pertanto varia la tinta che l’osservatore percepisce. E se sulla superficie della moneta si formano spessori non uniformi di solfuro d’argento, si possono vedere anche tutti i colori dell’arcobaleno (iridescent o rainbow toning).

Per tutte queste variazioni che si possono verificare in una moneta anche nelle normali condizioni di conservazione, io credo che una foto di catalogo sia quella della moneta così come appare nell’asta alla quale fa riferimento il catalogo stesso.

Ribadisco, come premesso sopra, che si tratta di una mia opinione.

apollonia

Non capisco il nesso con la questione sollevata riguardo ad eventuali ritocchi alla moneta....bella esposizione ( anche se niente di più che quello che chiunque può trovare su Wikipedia) ma di nessuna pertinenza pratica, relativamente alla domanda fatta e ai motivi per i quali la moneta ha cambiato colore nelle due foto....solo un filtraggio digitale, quindi nessun collegamento con fenomeni di rifrazione e/o assorbimento della luce dovuti a depositi più o meno consistenti della superficie....casomai una operazione di sottrazione di alcune frequenze.

Modificato da numizmo

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Inviato (modificato)

Buon pomeriggio

Avevo preannunciato a Sanni che avrei concluso il mio intervento sulle emidramme di Sicione con la Chimera e la colomba presentando le foto di esemplari con diverse patine. Lo faccio qui spiegando anche uno dei motivi della mia precedente digressione sul colore delle patine, precisamente in risposta a chi mi aveva chiesto se i diversi colori fossero dovuti a composti differenti dal punto di vista chimico formatisi sulla superficie della moneta.

Non si tratta necessariamente di diversi composti chimici ma in generale di differenze di spessore dello strato di film sottilissimo del composto formatosi, che nel caso dell’argento è praticamente il solfuro. In certi ambienti si può formare anche il cloruro d’argento, e in certe condizioni come in ambiente fortemente acido dove il potenziale di riduzione dell’ossigeno atmosferico supera significativamente quello dell’argento, anche l’ossido d’argento. Ma in ogni caso è lo spessore del prodotto di ossidazione dell’argento il fattore critico, in relazione al quale alcuni colori vengono assorbiti ed altri vengono riflessi. Questo è il motivo per cui possiamo avere bande dei colori dell’arcobaleno come nell’esemplare della foto in basso. Un film di spessore costante produce una patina monocromatica. Più spesso è il film (o più profonda è la patina), più la quantità di luce riflessa dalla superficie si riduce e aumentano i colori assorbiti dalla patina che progressivamente si inscurisce fino a diventare nera come il carbone.

Per quanto concerne l’altro motivo, lo diremo in una prossima occasione.

post-703-0-10768300-1397140422_thumb.jpg

post-703-0-23965000-1397140437_thumb.jpg

post-703-0-01283600-1397140411_thumb.jpg

apollonia

Modificato da apollonia
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Buon pomeriggio

Avevo preannunciato a Sanni che avrei concluso il mio intervento sulle emidramme di Sicione con la Chimera e la colomba presentando le foto di esemplari con diverse patine. Lo faccio qui spiegando anche uno dei motivi della mia precedente digressione sul colore delle patine, precisamente in risposta a chi mi aveva chiesto se i diversi colori fossero dovuti a composti differenti dal punto di vista chimico formatisi sulla superficie della moneta.

Non si tratta necessariamente di diversi composti chimici ma in generale di differenze di spessore dello strato di film sottilissimo del composto formatosi, che nel caso dell’argento è praticamente il solfuro. In certi ambienti si può formare anche il cloruro d’argento, e in certe condizioni come in ambiente fortemente acido dove il potenziale di riduzione dell’ossigeno atmosferico supera significativamente quello dell’argento, anche l’ossido d’argento. Ma in ogni caso è lo spessore del prodotto di ossidazione dell’argento il fattore critico, in relazione al quale alcuni colori vengono assorbiti ed altri vengono riflessi. Questo è il motivo per cui possiamo avere bande dei colori dell’arcobaleno come nell’esemplare della foto in basso. Un film di spessore costante produce una patina monocromatica. Più spesso è il film (o più profonda è la patina), più la quantità di luce riflessa dalla superficie si riduce e aumentano i colori assorbiti dalla patina che progressivamente si inscurisce fino a diventare nera come il carbone.

Per quanto concerne l’altro motivo, lo diremo in una prossima occasione.

attachicon.gifEmidramma Sicione toned bis.jpg

attachicon.gifEmidramma Sicione toned ter.jpg

attachicon.gifEmidramma Sicione toned.jpg

apollonia

Eh eh eh ... questi sono molto, molto belli, ma sono privi del globetto sul R/ ... sul mio c'è. :rolleyes: :lol:

post-26600-0-54786300-1397162440_thumb.j

Modificato da Sanni

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Inviato

Ok. Allora ecco qualche esemplare variamente ‘toned’ di emidramma con il globetto sopra la coda della colomba. Cos’è, un granulo di sale per tentare di catturarla?

post-703-0-75679200-1397232237_thumb.jpg

post-703-0-06109000-1397232251_thumb.jpg

post-703-0-74167500-1397232266_thumb.jpg

apollonia

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Inviato
Eh no … non si fa così! Questa è violenza di Emidramma con Afrodite ... forse era meglio aspettare e comprarne uno di qualità come quelli postati.

Va beh … il mio l’ho pagato pochissimo, mi rifarò alla prossima occasione. :mega_shok:


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Inviato

Credo sia proprio il caso di segnalare a Sanni e ad Andrea che mostra interesse anche per la monetazione di Sicione (e naturalmente ai lettori interessati) questo esemplare perché unisce alla patina stupenda la rarità, l’alta conservazione e la caratteristica della Chimera non rampante come viene usualmente raffigurata, ma alla ricerca della preda. Altra particolarità è che tanto la Chimera quanto la colomba sono rivolte verso destra.

post-703-0-28407100-1397255489_thumb.jpg

SIKYONIA, Sikyon. Circa 340s/330s BC. Triobol (Silver, 2.52 g 5). ΣΙ Chimaera prowling to right on ground line. Rev. Dove flying to right. BCD 237 (this coin). BMC -. Traité -. . Extremely rare. Beautifully toned, a superb coin, perhaps the finest in existence, good extremely fine.

apollonia

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Credo sia proprio il caso di segnalare a Sanni e ad Andrea che mostra interesse anche per la monetazione di Sicione (e naturalmente ai lettori interessati) questo esemplare perché unisce alla patina stupenda la rarità, l’alta conservazione e la caratteristica della Chimera non rampante come viene usualmente raffigurata, ma alla ricerca della preda. Altra particolarità è che tanto la Chimera quanto la colomba sono rivolte verso destra.

attachicon.gifDestra Emidramma Sicione destra extra.jpg

SIKYONIA, Sikyon. Circa 340s/330s BC. Triobol (Silver, 2.52 g 5). ΣΙ Chimaera prowling to right on ground line. Rev. Dove flying to right. BCD 237 (this coin). BMC -. Traité -. . Extremely rare. Beautifully toned, a superb coin, perhaps the finest in existence, good extremely fine.

apollonia

A me andrebbe benissimo uno qualsiasi di quelli da te postati: chimera a caccia o rampante va bene lo stesso; è solo il costo e luogo di provenienza a incidere sulla scelta ma ... è una pia illusione, costano troppo, però ... chissà! :unknw:

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Inviato

Credo sia proprio il caso di segnalare a Sanni e ad Andrea che mostra interesse anche per la monetazione di Sicione (e naturalmente ai lettori interessati) questo esemplare perché unisce alla patina stupenda la rarità, l’alta conservazione e la caratteristica della Chimera non rampante come viene usualmente raffigurata, ma alla ricerca della preda. Altra particolarità è che tanto la Chimera quanto la colomba sono rivolte verso destra.

attachicon.gifDestra Emidramma Sicione destra extra.jpg

SIKYONIA, Sikyon. Circa 340s/330s BC. Triobol (Silver, 2.52 g 5). ΣΙ Chimaera prowling to right on ground line. Rev. Dove flying to right. BCD 237 (this coin). BMC -. Traité -. . Extremely rare. Beautifully toned, a superb coin, perhaps the finest in existence, good extremely fine.

apollonia

Meraviglioso. Un grazie ad Apollonia per averci riportato le immagini di simili monete. :)


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Se capitasse un Emidramma come questo e a un costo contenuto ... forse. :rolleyes:

post-26600-0-98598000-1397329857_thumb.j


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Se capitasse un Emidramma come questo e a un costo contenuto ... forse. :rolleyes:

attachicon.gifNomos_2009_Lot_68_Auction_1_06_05_2009.JPG

Patina molto gradevole. Vedo una ribattitura di conio sul rovescio (povera colomba!). Dall'idea che mi sono fatto vedendo le stime dei vari esemplari di questa tipologia credo che il valore sia confrontabile con quello di un tetradramma di Alessandro Magno a pari grado di conservazione.

apollonia


Inviato

Patina molto gradevole. Vedo una ribattitura di conio sul rovescio (povera colomba!). Dall'idea che mi sono fatto vedendo le stime dei vari esemplari di questa tipologia credo che il valore sia confrontabile con quello di un tetradramma di Alessandro Magno a pari grado di conservazione.

apollonia

Perché "povera colomba"?
Per me, la ribattitura, quindi un piccolo errore (oltre alla buona centratura) è la parte più interessante del Triobolo; le da quel senso di vibrazione e di movimento tipico di una colomba in volo ... una rarità. Del resto è proprio l'idea del movimento a renderla più sensuale e accattivante.
L'Emidramma ... è stato battuto nel 2009 alla modica cifra di circa €1000,00 più diritti (non poco) e non credo valga oggi quanto un comune Tetra di pari grado di conservazione ... anzi. :rolleyes:
Beh ... se dovesse comparire, farò di tutto (chiedendo un piccolo prestito) per gareggiare evitando però salti a ostacoli. ;)

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Inviato
Perché "povera colomba"?
Per me, la ribattitura, quindi un piccolo errore (oltre alla buona centratura) è la parte più interessante del Triobolo; le da quel senso di vibrazione e di movimento tipico di una colomba in volo ... una rarità. Del resto è proprio l'idea del movimento a renderla più sensuale e accattivante.
L'Emidramma ... è stato battuto nel 2009 alla modica cifra di circa €1000,00 più diritti (non poco) e non credo valga oggi quanto un comune Tetra di pari grado di conservazione ... anzi. :rolleyes:
Beh ... se dovesse comparire, farò di tutto (chiedendo un piccolo prestito) per gareggiare evitando però salti a ostacoli. ;)

Beh, povera perchè, se dopo essere stata coniata ha preso un altro colpo :cray:

Però, circa 1000 eurozzi: altro bel colpo! Così, per curiosità, posso conoscere il prezzo di stima della moneta?

apollonia


Inviato

Beh, povera perchè, se dopo essere stata coniata ha preso un altro colpo :cray:

Però, circa 1000 eurozzi: altro bel colpo! Così, per curiosità, posso conoscere il prezzo di stima della moneta?

apollonia

Se ne avesse preso un quarto, sarebbe stata ancora più attraente. :rofl:

http://www.acsearch.info/record.html?id=358589


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Inviato

Se ne avesse preso un quarto, sarebbe stata ancora più attraente. :rofl:

http://www.acsearch.info/record.html?id=358589

Ho visto dalla tua indicazione che la stima era di 500 CHF. Quindi non sono andato molto lontano con la previsione del post # 112.

apollonia


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Dopo la digressione sulle emidramme di Sicione riprendo la discussione sulla patina delle monete d'argento.

Una moneta d’argento si presenta di un bianco splendente (argenteo) perché riflette totalmente la luce bianca. Se però in superficie si forma uno strato sottile (film) trasparente per reazione dell’argento con altri elementi, in particolare lo zolfo che nello specifico forma solfuro d’argento, ha luogo il fenomeno dell’interferenza della luce che genera diversi colori. Per avere un’idea della varietà di gamme cromatiche dovute a questa trasformazione dell’argento in superficie basta collegarsi al sito http://www.jhonecash.com/coins/tonedmorgans.asp ed effettuare lo scrolling della pagina.

Se poi uno vuol avere un’idea un po’ più precisa del fenomeno alla base dell’origine di questi colori affascinanti come quelli dei fiori o degli spettacoli naturali come l’arcobaleno, può far riferimento allo schema in cui A è la fonte luminosa, d lo spessore del film di solfuro d’argento e O l’osservatore (il nostro occhio).

post-703-0-25537800-1397479618_thumb.jpg

Osservando la superficie della moneta, il nostro occhio è raggiunto da due onde luminose sovrapposte, una riflessa dalla faccia superiore del film a contatto con l’atmosfera che percorre il cammino ottico ABC, e l’altra riflessa dalla faccia inferiore a contatto con il metallo, dopo aver subito la rifrazione nel passaggio dall’aria nel film, che percorre il cammino ottico ABEFG.

Se il fascio incidente AB è di luce monocromatica che si sdoppia in uscita nelle onde parallele BC e FG, queste saranno in fase se il percorso addizionale all’interno del film (somma dei segmenti BE + EF) contiene un numero intero di lunghezze d’onda, mentre in caso contrario saranno fuori fase o addirittura in opposizione di fase. Quando fra le due oscillazioni vi è una perfetta sincronia, le due onde sovrapponendosi si rafforzano. Quando invece le due oscillazioni sono in opposizione di fase, sommandosi si annullano. Nelle situazioni intermedie si potrà avere, a seconda dei casi, un’interferenza additiva o invece sottrattiva e quindi rafforzamento o invece affievolimento di certe bande di colore.

Di conseguenza, se la moneta è illuminata con luce bianca, che come noto contiene tutti i colori, le due onde per un determinato colore, cioè per una certa lunghezza d’onda, arrivano al nostro occhio in concordanza di fase e quindi vi è un rafforzamento, mentre per un altro colore risultano in opposizione di fase e quindi vi è estinzione. Per tutti gli altri colori a seconda dei casi si ha rafforzamento o affievolimento.

Riassumendo, il ritardo dell’onda che percorre un cammino più lungo provoca l’eliminazione di una componente cromatica e quindi la comparsa del colore complementare. Ad es., se l’estinzione riguarda la componente blu, compare il giallo; se riguarda la componente verde, compare il rosso malva; se riguarda la componente gialla, compare il blu. In pratica l’eliminazione di una banda e quindi l’apparizione della tinta complementare ha luogo quando lo spessore del solfuro d’argento è tale che i raggi riflessi dalla superficie interna ed esterna risultano sfasati di mezza lunghezza d’onda o di un numero dispari di mezze lunghezze d’onda. Naturalmente al variare dello spessore del film variano sia i colori che si rafforzano sia quelli che si indeboliscono o addirittura si annullano, e pertanto varia la tinta che l’osservatore percepisce.

Va ribadito che le diverse colorazioni dipendono dallo spessore del film (che può arrivare al massimo a circa 2000 nanometri, cioè due millesimi di millimetro, perché resti in gioco l’interferenza) e non dalla natura dei suoi costituenti o dalla presenza di pigmenti.

apollonia

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Per riassumere la questione delle patine, i colori che percepiamo osservando nelle condizioni di illuminazione normale una moneta d’argento che ha sviluppato in superficie sottili strati di solfuro d’argento di vario spessore sono correlati, oltre che al nostro apparato visivo, all’interferenza che la luce bianca (quella che ci illumina nella media delle condizioni diurne) subisce quando viene rifratta e riflessa da tali strati verso i nostri occhi. L’interferenza può essere costruttiva per radiazioni di una determinata lunghezza d’onda e distruttiva per altre, in modo che parte dello spettro viene ridotto o cancellato e la somma di ciò che resta di esso dà la colorazione percepita.

La formazione della patina può avvenire spontaneamente durante la conservazione delle monete, come ad es. sui citati dollari Morgan che sono rimasti per lungo tempo in sacchi di tela permeata come d‘uso di zolfo allo scopo di impedire che fosse rosicchiata dai topi. La tipica progressione del colore sulle monete a contatto con la tela è Pesca/Arancio-> Blu polvere -> Giallo brillante -> Magenta -> Blu reale -> Verde smeraldo -> Magenta scuro -> Grigio -> Prugna -> Carbone, ma sui dollari Morgan del sito segnalato in precedenza ho contato ben 65 patine diverse ed è impensabile che si siano formate tutte senza l’intervento dell’uomo. L’argento si può patinare ad es. ricoprendo la moneta di zolfo in polvere o di un gel ottenuto impastando lo zolfo con vaselina, oppure immergendola in una soluzione di solfuro di sodio o di potassio. E’ pure possibile ottenere forti tonalità di blu/magenta/viola/arancione scuro che però non si espandono in modo graduale tenendo la moneta in un contenitore chiuso per meno di 30 minuti accanto al tuorlo frantumato di un uovo sodo.

Quando le lunghezze d'onda luminose riflesse da una moneta raggiungono un apparecchio fotografico invece del nostro occhio, la visione del colore può essere modificata dall’uso di filtri colorati creando false tonalità di colore. Inoltre c’è la possibilità di migliorare il colore di una fotografia con un software di fotoritocco come Photoshop.

Quando una casa d’aste propone la stessa moneta proveniente da un’altra asta oppure ripropone una moneta rimasta invenduta con una fotografia di colore diverso dalla precedente, il collezionista può chiedersi legittimamente se questo è dovuto a un intervento diretto sul metallo oppure se le variazioni di colore, anche piuttosto marcate, sono da attribuire alla fonte di luce e alle condizioni utilizzate per la ripresa fotografica.

Naturalmente dalle sole foto è difficile stabilire di cosa si tratta, ma nel caso della dramma di Chio richiamato da andreagcs in un post precedente e qui ripresentata con le sigle delle tre versioni fotografiche, è ragionevole supporre che vi sia stata una manipolazione sulla moneta T2010 successiva all’acquisizione originaria dall’asta Tkalec del 2010 dove la moneta appariva con la patina naturale.

post-703-0-68775100-1397818814_thumb.jpg

Si tratta naturalmente del mio parere che ho voluto esprimere ora, dopo che la RN2014 si è ‘accasata’ (hammer di 420 GBP da base 400), con i complimenti per l’acquirente che se la terrà sicuramente così com’è.

apollonia

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Interessantissimo, e molto tecnico, excursus , Apollonia

La mia domanda a questo punto e' , in considerazione del fatto che tutto sembra dipendere dallo spessore del film chd si forma sulla moneta: e' possibile cintrollare la formazione di questo film.

Per andare sul pratico: in un ambientd ove vi e' la presenza di una certa dose di umidita' e forse snchd di zolfo che tendono a scurire la moneta, e' possibile predisporre degli elementi/intervdnti di conservazione che mantengano o restituiscano il colore lucente dell'argento ?


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Inviato

@@numa numa

Grazie per l’apprezzamento.

Per quanto le riguarda la ‘protezione’ dell’argento. Dato che la patina è una modificazione della composizione chimica e del colore della superficie di una moneta, che essa si forma naturalmente nel tempo come il metallo reagisce con sostanze chimiche dell’ambiente (per l’argento tipicamente vari composti a base di zolfo) e che la reazione è più rapida in una ambiente più caldo e più umido, è ragionevole ritenere che la superficie di una moneta sigillata in ambiente a tenuta d’aria non sarà più soggetta all’azione dello zolfo e di altri composti chimici e quindi che la formazione della patina sarà inibita. Un analogo risultato si può ottenere conservando la moneta in opportuni contenitori muniti dei cosiddetti ‘Intercept Shield’, dispositivi progettati per neutralizzare lo zolfo e altri contaminanti presenti nell’atmosfera.

Per quanto riguarda il restituire all’argento la lucentezza naturale. Lo puoi fare anche in cucina con un semplice esperimento, seguendo le indicazioni che trovi sul sito http://www.notedichimica.altervista.org/pulire-l-argento.html

In alternativa puoi immergere la moneta in un blando bagno per argento costituito dal 5% di tiourea e dall’1% di detergente non ionico in acqua distillata. Una soluzione al 15% di tiosolfato d’ammonio in acqua distillata con l’1% di agente bagnante non ionico è più forte del bagno per argento ed efficace nel rimuovere sia l’imbrunimento sia il cloruro d’argento.

Oppure puoi anche ricorrere al metodo di pulizia elettrochimico descritto nel lavoro citato sotto scaricabile in pdf, nel quale trovi anche una risposta all’ultima domanda.

Per quanto riguarda il controllo dello spessore del film di solfuro d’argento vedi http://www.electrochemsci.org/papers/vol8/80507223.pdf

Per le patine dell’argento più o meno ‘monstre’ come ad es. quelle dei dollari Morgan, entriamo nel campo di competenza dei cosiddetti ‘coin doctors’. Qui entrano in gioco anche fattori, diciamo così, ‘a monte’ come la composizione della lega, il trattamento del tondello (es. immersione in acidi) prima della coniazione, ecc.

Facendo invece riferimento al lavoro citato, i provini d’argento ripuliti sono immersi in una soluzione calda (50-60 °C) di solfuro di sodio idrato contenente 2,5 grammi in un litro per tempi diversi (2, 10, 30 e 60 minuti), producendo patine dal giallognolo al blu-nero iridescente. Un esperimento che uno può fare su monete non particolarmente importanti o su piastrine d'argento, così, tanto per curiosità

apollonia


Inviato

complimenti <Apollonia.. meglio che andare al laboratorio di chimica dell'Università :)

Un ultima domanda, dove si possono trovare gli "intercept shields" che menzioni nel tuo intervento sopra per neutralizzare lo zolfo ?


Inviato

una esempio di patina "monstre" , non so dire quanto naturale o artificiale..

Barber_quarter_o.jpg


Supporter
Inviato

complimenti <Apollonia.. meglio che andare al laboratorio di chimica dell'Università :)

Un ultima domanda, dove si possono trovare gli "intercept shields" che menzioni nel tuo intervento sopra per neutralizzare lo zolfo ?

http://www.ebay.it/itm/INTERCEPT-SHIELD-2x2-Plastic-Holders-Three-Pack-27-5mm-for-Large-Cents-1837-1857-/231206734606?pt=LH_DefaultDomain_0&hash=item35d4fecb0e&_uhb=1

Non saprei se si possono trovare anche da noi, ad es. a Veronafil.

apollonia


Supporter
Inviato

una esempio di patina "monstre" , non so dire quanto naturale o artificiale..

Barber_quarter_o.jpg

Questo è un Barber Liberty Head Quarter del 1907 che raggiunge quotazioni di tutto rispetto in conservazione UNC con un tocco di patina

http://www.ebay.com/itm/FREE-SHIPPING-1907-P-SILVER-BARBER-LIBERTY-HEAD-QUARTER-AU-UNC-BUY-NOW-OFFER-/111041478252?pt=Coins_US_Individual&hash=item19da967e6c

Con questa patina, non saprei se naturale o meno, credo che la quotazione lieviti.

apollonia


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