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IGNORED

MONETE REPERITE NELLA TERRA E SULLA SPIAGGIA


Risposte migliori

Inviato

Ho seguito ora questa discussione. Come capita spesso, a mio modesto giudizio, le domande poste da Oedema erano perfettamente legittime, ma richiedono una buona conoscenza tecnica, che non credo sia facilmente reperibile a livello universitario…. ed erano poste inizialmente in maniera equivoca e in una sezione come questa, che non è appropriata in quanto troppo "generalista".

In altre parole, queste domande potevano essere facilmente fraintese tenendo conto della vigente normativa italiana, molto severa nei confronti di monete rinvenute nel suolo o nella sabbia, dal momento che quando vengono trovate devono essere denunciate alla Soprintendenza (anche se sono ormai rottami…).

Invece, leggendo più avanti, mi sono reso conto che l'interesse di Oedema era soprattutto tecnico e in effetti appare molto interessante conoscere i vari e complessi meccanismi che stanno alla base dell'interazione tra il metallo (non solo bronzo, ma anche argento) della moneta e le diverse condizioni "ambientali" in cui si è trovata per secoli o millenni, a prescindere dalla lecita provenienza o meno della moneta stessa.

Forse sarebbe stato più opportuno aprire la discussione, con maggiore chiarezza sui reali intenti, in una sezione come "Restauro e conservazione", anche se apparentemente non troppo pertinente e soprattutto meno frequentato da semplici curiosi. Però sono sempre problemi di natura tecnica e di chimica-fisica.

In ogni caso interessante la testimonianza dell'amico Numa Numa dell'interessamento di un docente su tali problemi.

Resta comunque una materia estremamente complessa, tenendo conto delle numerose variabili (ad esempio la moneta in mare è soggetta ad alterazioni diverse a seconda anche della profondità e della salinità in cui si trova).

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Inviato

Riprendo in parte quanto espresso da @@acraf, a mio modesto parere l'argomento della discussione è molto interessante, potrebbe portare, tra le altre cose ad aiutare ad individuare l'ambiente di giacitura di monete in vendita, presenti nei cataloghi o in proprio possesso, perchè no? Se compro un bronzo da Lanz (tanto per dirne uno), sarà pure stato trovato da qualche parte, no?

Di primo acchito il titolo potrebbe sembrare "strano" ai più, specialmente a quelli che difendono con sacro ardore la legislazione italiana in materia, di fatto, delle legittime domande di @@oedema si è discusso ben poco, e poco apporto è stato portato alla numismatica.

Il mio modesto consiglio sarebbe di chiudere questa sterile discussione (come aveva già proposto l'autore) e di riaprirne una nuova in altra sezione che potrebbe essere appunto, "conservazione e restauro" naturalmente con un titolo meno fraintendibile.

Exergus


Inviato

Riprendo in parte quanto espresso da @@acraf, a mio modesto parere l'argomento della discussione è molto interessante, potrebbe portare, tra le altre cose ad aiutare ad individuare l'ambiente di giacitura di monete in vendita, presenti nei cataloghi o in proprio possesso, perchè no? Se compro un bronzo da Lanz (tanto per dirne uno), sarà pure stato trovato da qualche parte, no?

Di primo acchito il titolo potrebbe sembrare "strano" ai più, specialmente a quelli che difendono con sacro ardore la legislazione italiana in materia, di fatto, delle legittime domande di @@oedema si è discusso ben poco, e poco apporto è stato portato alla numismatica.

Il mio modesto consiglio sarebbe di chiudere questa sterile discussione (come aveva già proposto l'autore) e di riaprirne una nuova in altra sezione che potrebbe essere appunto, "conservazione e restauro" naturalmente con un titolo meno fraintendibile.

Exergus

è anche vero che certe volte sono ritoccati a tal punto che la cosa risulta impossibile, purtroppo...


Inviato

mi complimento con OEDEMA per la discussione molto tecnica.

per quelli che ancor prima di leggere la discussione hanno tratto conclusioni dal titolo.......superficiali sono stati gli interventi quanto superficili sono stati loro medesimi.

e questo mi dispiace conoscendo le loro capacità e contributo al forum.

saluti R.

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Inviato

Buon giorno al forum; al di là di tutto penso che continuerò o continueremo nel tentativo di dare una risposta al quesito posto da oedema; la materia non è semplice e c'è bisogno di tante conoscenza più tecniche che legali pertanto chi ha interesse si metta in contatto per Mp o continui a seguire questa discussione..."ma voi di grazia non vogliate sdegnarvi ogni creatura ha bisogno degli altrei..."

Buona domenica e buon carnevale a tutti


  • 2 settimane dopo...
Inviato

Buona sera al forum... così, tanto per...rinvigorire la discussione, secondo gli esperti, ed anche ovviamente per chi è alle "prime armi" o si occupa di altri aspetti della monetazione ed esperto tecnico non è, l'abrasione provocata ad esempio dalla sabbia rimossa dalle onde su di una moneta accidentalmente caduta sul fondo del mare, tanti secoli fa, può provocare un ritardo nella formazione della patina, per un effetto...diciamo di lucidatura, ovvero la rinforza là dove i granellini di sabbia, smerigliando la superficie hanno creato delle rugosità?

Amedeo ed io stiamo procedendo con una sperimentazione in tal senso; ma i tempi sono lunghi, si ipotizzano mesi ci farebbe pertanto piacere sentire la voce del forum sui risultati che presumibilmente andremo a verificare: una testa è una testa. due sono già qualcosa di più; ma un Forum che ragiona...è un "Universo" da cui ci attendiamo di sentire la voce....ovviamente chi vuole unirsi a noi in questa piccola ricerca è più che bene accetto.

Un grazie anticipato per la vostra disponibilità ed un saluto da nonno Cesare e penso anche da nonno Amedeo che sicuramente ci leggerà

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Inviato

Auguri per il vostro esperimento ed un saluto a oedema.

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Inviato (modificato)

Buona sera,

Sono tornato solo ora sulla "Piazzetta".

Come sapete il caro nonno Cesare ed io abbiamo iniziato la sperimentazione tecnica.

Devo dire che la parte più importante e tecnica la fa Cesare, io ho compiti marginali.

Ringrazio i tanti amici che hanno capito e sostenuto la nostra "curiosità"; li cito, salvo omissioni, in quanto hanno impedito che mi scoraggiassi: numma mumma, Giangi_75it, incuso, bizerba62, Afranio-Burro, Roy Batty, prtgzn, Scheo, acraf, Exergus, Ciosky68, Claudio I.

Spero che possiate apportare il vostro aiuto anche segnalando articoli o siti che trattino questi argomenti.

Grazie.

Amedeo

Modificato da oedema

Inviato

@@Cesare Augusto L'argomento è complesso, perchè dipende sia dalle condizioni dove si trova il metallo che dal tipo di metallo stesso.

Ferro, rame od oro ad esempio si corrodono ognuno in maniera diversa, ed anche considerando lo stesso metallo, si hanno corrosioni diverse a seconda che il metallo, per restare in un ambiente d'acqua salata, riposi negli strati superficiali del fondo o negli strati abbastanza profondi da risultare anossici.

Awards

Inviato

Buon giorno al forum ed a Roy Batty... purtroppo nella vita quasi tutto è complesso e complicato; la via della semplicità poi è la più difficile da trovare ne sono consapevole tuttavia se ci fermassimo di fronte a queste considerazioni...non si farebbe mai nulla...Grazie a Dio l'umanità ha saputo affrontare problemi, ben più complessi di questa curiosità che ci siamo posti, ed in parte gli ha risolti.

Abbiamo iniziato con una piccola prova, che è in corso e durerà parecchio tempo, come puoi immaginare, nel frattempo su questo post cercheremo di focalizzare meglio il nostro pensiero, i nostri obbiettivi, in modo che qualche altro, se vuole possa unirsi a noi per affrontare il problema in modo più completo e convincente; grazie comunque per esserti interessato, seguici apprezzeremo i tuoi consigli e nel frattempo ti inviamo i nostri migliori saluti


Inviato (modificato)

Spero di leggere qualcosa di interessante a breve e non solo buoni propositi ,ma considerati i presupposti iniziali ho qualche dubbio....

Modificato da piergi00

Inviato (modificato)

Spero di leggere qualcosa di interessante a breve e non solo buoni propositi ,ma considerati i presupposti iniziali ho qualche dubbio....

Con i buoni propositi, con la ricerca e con la sperimentazione nel corso degli anni sono stati raggiunti risultati sorprendenti.

Si sono avuti anche tanti fallimenti, ma ciò è naturale ed umano.

Icaro tentò di volare e fallì, ma l'uomo è riuscito a volare ed a camminare sulla Luna.

Non ci si può limitare a vedere ciò che fanno gli altri, nè tanto meno aspettarsi risultati immediati. Se si hanno le capacità e la volontà si può partecipare affinchè da una idea nata dalla "curiosità" si possa giungere a risultati accettabili.

E' palese che la sperimentazione per sua natura richiede tanto tempo, sopratutto se il reagente è acqua salata con sabbia e non un aggressivo chimico estremamente corrosivo.

Stare alla finestra a guardare non serve a nessuno. Mi viene in mente l'immagine dei pensionati che non hanno altri interessi se non di appoggiarsi ad un muro e vedere gli operai che lavorano per costruire.

Il forum è nato per scambiarsi opinioni e, se è possibile, per aiutare gli altri. Spero che anche tu vorrai dare un fattivo contributo.

Come ho detto in un altro post, è utile anche reperire articoli e studi già pubblicati, oltre che la sperimentazione sul campo.

Un saluto.

Amedeo

Modificato da oedema

Inviato

Piccola precisazione, l'acqua in se, che sia salata o no, non corrode, quello che realmente attacca il metallo è l'ossigeno atmosferico disciolto nell'acqua.

L'effetto ben più distruttivo dell'acqua salata rispetto a quella dolce sta nel fatto che per via della sua salinità accellera notevolmente l'attacco dell'ossigeno.

Per questo si può arrivare al punto che del metallo abbastanza in profondità da evitare il gas, si corroda di meno nonostante la salinità dell'acqua aumenti aumentando la profondità stessa.

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Inviato (modificato)

Piccola precisazione, l'acqua in se, che sia salata o no, non corrode, quello che realmente attacca il metallo è l'ossigeno atmosferico disciolto nell'acqua.

L'effetto ben più distruttivo dell'acqua salata rispetto a quella dolce sta nel fatto che per via della sua salinità accellera notevolmente l'attacco dell'ossigeno.

Per questo si può arrivare al punto che del metallo abbastanza in profondità da evitare il gas, si corroda di meno nonostante la salinità dell'acqua aumenti aumentando la profondità stessa.

E' questo il contributo che Cesare ed io speravamo di avere.

Vi è da considerare anche che la monete non rimangono ferme sul fondo del mare. Molto spesso sono in agitazione per effetto delle onde e sono in contatto, anche violentemente, con la sabbia.

Cesare è un esperto chimico ed aveva già preso in considerazione la tua osservazione.

Ti ringrazio e spero che ci aiuti ancora.

Modificato da oedema

Inviato (modificato)

Personalmente nelle mie discussioni sono abituato a presentare un lavoro concreto e solo dopo chiedere dei contributi ad eventuali partecipanti.

Per ora ribadisco leggo solo buoni propositi e richieste ma nulla di interessante da discutere

Mi auguro di venir smentito

Modificato da piergi00

Inviato (modificato)

Personalmente nelle mie discussioni sono abituato a presentare un lavoro concreto e solo dopo chiedere dei contributi ad eventuali partecipanti.

Per ora ribadisco leggo solo buoni propositi e richieste ma nulla di interessante da discutere

Mi auguro di venir smentito

Buona sera,

Evidentemente abbiamo abitudini differenti.

Altri utenti pensano diversamente e collaborano per la buona riuscita del nostro progetto, anche attraverso MP. Nel forum siamo tanti e le opinioni sono inevitabilmente tante e variegate.

L'importante è che le critiche o i commenti siano sempre costruttivi.

In ogni caso se leggo una discussione o cerco di apportare un mio personale contributo o non scrivo nulla. Nessuno mi obbliga a seguire o commentare le discussioni altrui.

Se non trovi nulla di interessante da discutere, perchè continui a scrivere? Francamente non capisco.

Ti saluto

Modificato da oedema

Inviato

Vedo che proprio non riesci a capire

..

In questa discussione hai scritto molto e polemizzato ancora di piu'

pertanto chiudo la discussione da parte mia


Inviato
Vi è da considerare anche che la monete non rimangono ferme sul fondo del mare. Molto spesso sono in agitazione per effetto delle onde e sono in contatto, anche violentemente, con la sabbia.

Cesare è un esperto chimico ed aveva già preso in considerazione la tua osservazione.

Ti ringrazio e spero che ci aiuti ancora.

Se una moneta, per esempio di rame, si trova immersa in acqua salata dopo un po' di tempo di tempo si forma una patina di ossidi che protegge il metallo sottostante da un ulteriore corrosione, ma qualora si trovi in ambiente con della sabbia in movimento (materiale generalmente siliceo, e quindi ben più duro della patina e del metallo stesso), credo che la patina superficiale venga asportata a seguito dello sfregamento dei grani di sabbia per poi riformarsi ed essere di nuovo rimossa e così via sino a che l'ambiente non ritorna in quiete.

Ovviamente a lungo andare tutto questo abbassa i rilievi della moneta sino a cancellarli del tutto.

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Inviato

Se una moneta, per esempio di rame, si trova immersa in acqua salata dopo un po' di tempo di tempo si forma una patina di ossidi che protegge il metallo sottostante da un ulteriore corrosione, ma qualora si trovi in ambiente con della sabbia in movimento (materiale generalmente siliceo, e quindi ben più duro della patina e del metallo stesso), credo che la patina superficiale venga asportata a seguito dello sfregamento dei grani di sabbia per poi riformarsi ed essere di nuovo rimossa e così via sino a che l'ambiente non ritorna in quiete.

Ovviamente a lungo andare tutto questo abbassa i rilievi della moneta sino a cancellarli del tutto.

Cesare sta riproducendo in laboratorio proprio la situazione che hai dettagliato. Occorre tempo ed appena si vedranno i primi risultati sulle monete in movimento nell'acqua salata mista a sabbia lo farà sapere.


Inviato

Buona sera al Forum ed a voi tutti che seguite, più o meno interessati, questa strana discussione, molto tecnica invero e pertanto di non facile comprensione ai più, dove si sono palesate incomprensioni e polemiche.

In umiltà e con pieno spirito costruttivo cercherò di riassumere il senso dell’osservazione, così come l’ho recepito, di chi ha dato origine al caso.

L’analisi accurata della superficie di una moneta coniata molto tempo fa ha fatto sorgere nel proponente il dubbio che fattori di abrasione abbiano se non condizionato, almeno influito su quello che si ritiene il naturale decorso di una patinatura, si chiedeva cioè se oltre all’azione chimica che genera appunto una patina, non vi fosse anche l’influenza di una azione meccanica di abrasione che operasse a mo’ di lucidatura oppure, producendo sulla superficie abrasioni favorisse successivamente l’aggressione chimica e conseguentemente la patinatura del reperto; questa la domanda al forum…il ritrovamento della moneta in terra od acqua era puramente marginale ed a mio avviso non c’entrava per nulla, d’altro canto la manna si; ma le monete non piovono dal cielo.

Personalmente l’osservazione ha destato la mia curiosità e non escludendo che il fattore meccanico possa, in un qualche modo, influenzare l’azione chimica mi sono attivato per soddisfare questa mia e forse d’altri curiosità.

Certo i parametri in gioco sono molti a cominciare dall’attività ionica dell’acqua e del terreno, alla composizione di quest’ultimo in termini di: sabbia, limo ed argilla, di Fosforo ed Azoto, di macro e micro nutrienti; di Ossigeno disciolto, temperature e chi più ne ha, più ne metta…impossibile verificarli in toto se non con un lavoro di ben più ampio respiro però, però..

Sulle patine molto si sa, già nel lontano 1917 sul n° 30 della Rivista Italiana di Numismatica era comparso un articolo a firma di Francesco Rocchi imperniato sulla malattia delle monete, bronzi in particolare, che è rimasto basilare per gli studi successivi; recentemente poi su “Cronaca Numismatica” in uno degli ultimi numeri è comparso un ulteriore “Stato dell’arte” sulle patine, in ogni caso non c’è accenno al rapporto di relazione con l’azione meccanica del mezzo.

Bene, bando alle chiacchere, mi sono detto e come giustamente osserva Piergi ho ristretto in campo d’azione e mi sono attivato per studiare ciò che presumibilmente può capitare ad una moneta di Rame caduta in mare e sottoposta all’azione simultanea dell’acqua mare ed all’effetto abrasivo operato dalla sabbia sulla sua superficie.

Chiaro è che una patina non si forma in un giorno, né in una settimana…o forse si, se si affoga una moneta di Argento nelle acque di Saturnia; ma è questo un casolimite, a sé stante, del tutto particolare, come particolare è il tipo di acqua che si ritrova nei pressi di quella località, pertanto Illustre Piergi s’impone un po’ di pazienza prima di poter esaminare dati reali, pure nella loro parzialità oggettiva, interpretarli e programmare eventuali approfondimenti.

Nell’attesa cercherò…cercheremo di illustrare meglio l’obbiettivo che ci anima attraverso la rivisitazione delle forze che agiscono su una monetina di Rame, oramai fuori corso, della Repubblica Italiana e cominceremo proprio dall’onda.

Non vuole essere una disquisizione filosofica o poetica, come ad alcuno è parsa; esistono relazioni precise che legano alle caratteristiche dell’onda, la forza del vento, l’altezza del fondale, come ben sa chi si diletta con la tavola da serf e buon ultimo, la formazione delle dune costiere.

Ancora una precisazione, per i moderatori; se ritenete che questa discussione niente abbia a che fare con la numismatica, siate espliciti e ci fermeremo qui; ma se ci consentirete di proseguire, per favore ed è questa una gentilezza che vi chiedo, non spostateci dalla “Piazzetta” su altre specifiche aree, è bene che i più giovani, i neofiti che solitamente animano la piazzetta, si rendano conto che la numismatica non è solo “Stato di conservazione” e valore venale; ma scienza poliedrica che coinvolge: Storia , arte, cultura, religione e miti dei popoli oltre alla tecnologia e perchè no la resistenza agli agenti chimici e meccanici del tempo per permettere ad una moneta di giungere sino a noi e consegnarci un messaggio lanciato tanto, tanto tempo fa.

Un saluto da nonno cesare e… vai con l’onda

L’onda è come un grande “cannellone” rotondo; originata dal vento o dalle vibrazioni della terra, si muove nell’acqua generando avvallamenti e rigonfiamenti sulla superficie del mare.

Sino a che il fondale lo permette l’onda, spinta dal vento, si muove pressoché uniformemente sia in superficie che in profondità; ma quando il fondale si riduce, nella parte inferiore del cerchio, che costituisce la sezione dell’onda, si crea una resistenza alla progressione, la parte alta corre più velocemente di quella sommersa sino a che il “Cavallone” sbilanciato in avanti non frange fragorosamente sulla battigia asportando ciottoli e sabbia dal fondo e facendoli ricadere pesantemente dove l’onda frange per proiettarli poi sulla spiaggia.

Parte di essi si deposita e rimane a formare la “Duna” mentre l’altra retroscia giù con le acque di riflusso, verso il mare ed in questo maglio naturale, ritmico e continuo che è la risacca si riducono: materiale lapideo, minerali, rocce e gusci di conchiglia andando a formare quello che noi chiamiamo: Sabbia….

e per la nostra sperimentazione abbiamo utilizzato sabbia passata al setaccio dei 2 mm di luce netta.

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Inviato

Ciao "nonno" Cesare.

"Buona sera al Forum ed a voi tutti che seguite, più o meno interessati, questa strana discussione, molto tecnica invero e pertanto di non facile comprensione ai più, dove si sono palesate incomprensioni e polemiche."

Forse questo "disorientamento" di alcuni dipende dal fatto che fino a questo momento non si è ancora detto nulla (o quasi nulla) sull'argomento di cui si vorrebbe trattare?

Dopo cinque pagine di post si è capito solo che è l'ossigeno il principale responsabile delle patine e che l'effetto meccanico delle sabbie, sospinte dalle onde del mare, provocano l'accentuata usura dei rilievi delle monete che giacciono sul fondale.

Un pò poco per una discussione che vorrebbe essere "molto tecnica" e di non facile comprensione"...

Sarà forse perchè sono nato praticamente in riva al mare ed è dall'età di 5 anni che trovo monetine perse dai bagnanti sul bagnasciuga, fortemente consumate dagli "agenti atmosferici", dalla salsedine e dall'azione dovuta all'attrito provocato dal rotolamento sulla sabbia... ma fino a questo momento non mi pare, scusate, che ci sia nulla di così straordinario da capire.

Per il momento il titolo della discussione promette molto; quanto finora scritto è invece un tantino deludente.

Attendiamo qualche ulteriore approfondimento da chi ritiene di poterlo fornire.

Saluti. :hi:

Michele


Inviato

Buona sera al Forum;nell’intervento precedente avevo posto l’accento sulla dimenzionalità di ciò che va sotto il generico nome di “sabbia” cercherò adesso di individuarne le caratteristiche qualitative.


La sabbia è in magna pars la chiave di lettura che ci consente di conoscere la radice litografica del luogo.


Le rocce, i sassi, tenuti assieme dalla terra, quando questa si secca per effetto della calura estiva e viene asportata dai venti, lascia il posto a fessure nelle quali l’acqua si insinua e gelando, nel periodo invernale , aumenta il suo volume e vieppiù frattura la roccia.


Ci penseranno poi le intense acque del disgelo e le forti piogge torrenziali della tarda primavera a trasportarne i frammenti e convogliarli nei fiumi ed attraverso questi al mare dove, come abbiamo visto, il batti e ribatti delle onde sul bagnasciuga completano l’opera di demolizione sino a ridurre i granelli nel classico intervallo, accettato per le sabbie, compreso tra 0,06 mm e 2,0 mm.


Non è solo con i residui dell’entroterra che si compone la sabbia, si pensi alle conchiglie macroscopiche dei molluschi o quelle millimetriche di radiolari e foraminiferi; ai residui corallini che i potenti denti del pesce pappagallo strappano dalle costruzioni dei polipi.


Tutto questo, trasportato dalle onde, si mescola con i detriti litici dell’entro terra per andare a formare un arcobaleno di sabbie.


Un arcobaleno? Si è questa la parola giusta se si pensa alle sabbie rosate dell’isola sarda di “Budelli” o rosso granato delle Hawai; ai ferrigni granelli dell’Isola d’Elba; alle sabbie verdi azzurre, ricche di Rame, del Mar Rosso; agli aurei granelli di Lignano Sabbiadoro, nel Friuli, composte da granuli calcarei e dolomitici di colore appunto: Giallo oro…e quelle bianche, coralline delle Seychelles o quelle costituite da pomice che imbiancano le coste settentrionali della Sardegna e dal bianco al nero, con le sabbie vulcaniche delle isole: Stromboli e Vulcano.


Se vi capita di passare in quel di Varese, concedetevi una deviazione sino a Malnate, vi troverete un museo dove sono raccolte le sabbie provenienti da tutto il mondo e di più, anche dal nostro satellite; il piacere di visitare questa grande raccolta posammofila è pagante.


Bello è e rilassante rincorrere con i colori della sabbia i ricordi dell’estate; ma per tornare più concretamente all’oggetto del nostro studio è necessario abbandonare le fantasie estive per rientrare nella realtà scientifica appena abbozzata in apertura.


Dunque; calcari carbonatici e/o residui di rocce silicee sedimentarie o componenti eruttive come: quarzi, feldspati, miche, pirosseni, anfiboli, olivina, ovvero scisti cristallini… granati, epidoti, tormaline od alluminati e titanati e spinelli e rutilo e zircone e…e…e… come si fa a riconoscerli tutti, ad individuarli in quel mosaico che è la sabbia che li contiene?


Nello studio della mia piccola raccolta psammofila opero la selezione in questo modo:


  • Attacco acido con acqua ossigenata a caldo per eliminare la componente organica che pure è presente nelle sabbie e quella calcarea che si solubilizza.
  • Rimangono silicati e minerali leggeri oltre a quelli cosiddetti pesanti: Rutilo, Ilmenite, Zircone, Granati, Magnetite ecc… che vengono separati da quelli leggeri per densità ( Sink and Float) attraverso immersione in fluidi a peso specifico noto.

Senza voler entrare troppo nel particolare, ricordiamo che il Bromoformio ha peso specifico 2,85 lo Ioduro di metilene 3,32 e la “Soluzione di Clerici” 4,05


Tutti i minerali che hanno peso specifico inferiore a quello del fluido utilizzato galleggiano mentre quelli con peso specifico maggiore cadono sul fondo e qui sono raccolti per essere poi sottoposti ad analisi più approfondite per individuarli correttamente.


Entrare nel dettaglio non mi sembra sia il caso, dirò semplicemente che per lo studio in essere abbiamo deciso di utilizzare due diverse tipologie di sabbia basandoci sul residuo lasciato dopo aggressione acida con acqua ossigenata.


La sabbia proveniente dal Mondello (PA) ha residuo molto basso ca. il 4% sabbia dunque presumibilmente calcarea, diversa da quella proveniente dall’isola di Vulcano il cui residuo, dopo trattamento acido era ancora del 90%


Avremmo potuto approfondire ulteriormente la componentistica; ma dato che lo studio intrapreso ha, almeno nelle nostre intenzioni, carattere conoscitivo preliminare, ci siamo fermati qui; del resto le forze in campo sono quelle che sono e più di tanto è difficile fare.


Sabbia ed acqua di mare, di cui parleremo nel prossimo intervento, sono i costituenti di base per lo studio del comportamento di patinatura e/o abrasione delle nostre monetine da 200 lire confezionate in Rame ( 92%)

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Inviato

@ Ce

ma nvece de sotterrà monete sotto a terra nun era mejo seminà pe fa ccresce patate,pommidori,du cavoli,a verza.....e perlomeno ste cose ,poi,tee magni,mentre e monete so scadute e nun te le poi magnà ;)


Inviato

per contentare Bizerba e anche per supportare la discussione con qualche "hard evidence" posto un brevissimo (ma tecnicissimo ) paper sugli effetti della corrosione marina su rame e leghe di rame cui ha partecipato anche la prof.ssa Goidanich dell'Università di Bologna.

Ho anche una tesi sulla formazione delle patine su manufatti di bronzo (con specifico riferimento alle porte del Ghiberti del Battistero di Firenze) ma purtroppo pesa oltre 18Mbyte e non riesco a caricarla.

La materia, se affrontata con rigore scientifico è molto tecnica e richiede alcune conoscenze di chimica.

La tesi in questione è molto interessante in quanto affronta gli effetti, distinti, degli agenti atmosferici, del suolo e dell'ambiente marino sul rame e i suoi composti che danno origine a patinature del metallo diverse.

Lo studio tratta anche la formazione di patine artificiali (non è il caso delle monete antiche) che venivano indotte appositamente per impreziosire oggetti d'arte di bronzo o anche medaglie (è il caso ad esempio delle medaglie di grande modulo realizzate da Gianpaoli per Giovanni XXIII e Paolo VI).

Con la prof.ssa Goidanich si era pensato ad uno studio piu' sistematico riguardante la classificazione delle varie gradazioni cromatiche delle patine per cercare di ricondurre la loro origine alla presenza di determinati elementi. Ad esempio quali sostanze determinano l'insorgenza degli ossiduli rossi nei bronzi (soprattutto siciliani) Oppure la colorazione verde-oliva o verde-bottiglia di alcuni sesterzi. etc. etc. Uno degli elementi da esaminare è certamente la composizione della lega di base della moneta e arrivare a determinare quali elementi del suolo o eventualmente agenti atmosferici (molto piu' raramente marini) abbiano contribuito alla formazione di una determinata colorazione e consistenza di patina.

Infine una parola su alcune patine che sono indotte artificialmente per conquistare il collezionista. Spesso su bronzi antichi vengono indotte delle patine di colorazion e verde giada in modo artificiale. Ho visto monete con tali patine, molto gradevoli ad un primo impatto ma poi, in presenza ad esempio di condizioni di maggiore umidità perdere l'aspetto gradevole edar luogo ad una patina pasticciata di aspetto molto poco naturale.

Quando avete in mano una moneta antica di bronzo, soprattutto se portatrice di una patina vistosa controllate che essa si estenda a tutta la moneta. Spesso ho riscontrato degli accattivanti strati superficiali di vetrato verde brillante stesi come uno smalto su bronzi che sarebbero stati altrimenti assai anonimi, mentre i bordi della moneta o le fessure non esibivano la stessa consistenza e colorazione. Una patina naturale avvolge la moneta completamente e mai solo in parte.

Meet. Abstr.-2013-Zhang-1751.pdf

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Inviato

Si vede solo l'abstact della pubblicazione.

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