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Inviato

Salve

Vi posto questi due follis il primo di Costantino il secondo di Licinio, a parte il rovescio uguale, mi pare che i due ritratti abbiano

le stesse caratteristiche somatiche, almeno cosi li vedo io.

Se cosi fosse, sapete dirmi il perché tecnico -storico di questa uguaglianza?

grazie

romanus

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Inviato

Ciao, on questo momento non sono a casa per cui non posso approfondire sui testi.

Su due piedi direi che:

- si tratta di un tipo di ritrattistica comune alle zecche orientali

- dovresti verificare la qualita' dei rapporti tra Costantino e Licinio alla data di emissione (cosa che al momento non posso fare io).

Quindi il significato potrebbe essere anche politico ad indicare che tra o due Augusti c'era concordia.

Sono entrambi della stessa zecca ed officina.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Mah , non vedo questa somiglianza somatica cosi' marcata , lo stile somatico dei volti , come giustamente dice Illyricum , e' tipico delle zecche orientali dell' impero alquanto stilizzato , pero' se noti bene i due volti , per me , differiscono abbastanza nella forma dei capelli , nel ciglio degli occhi , nel naso piu' corto , nelle labbra piu' carnose e nel mento massiccio di Costantino , barbato il volto di Licino ; certamente al colpo d' occhio sembrano simili , ma le differenze ci sono , eccome .


Inviato

Che ci siano delle differenze non lo metto assolutamente in dubbio, però, se nella prima moneta invece di CONSTANTINVS

ci fosse scritto LICINIVS penso non ci sarebbe nulla da obiettare.

Io in proposito mi son fatto un'idea , che potrà essere strampalata, però mi piace crederci.

Nel 324 quando Licinio fu sconfitto da Costantino e quindi perse il suo ruolo di Augusto, le zecche imperiali che producevano a nome

suo, presero immediatamente atto del fatto che era cambiato il "padrone" ma non avendo ancora a disposizione la ritrattistica

di Costantino si limitarono a cambiare il nome nella legenda! O forse no .


Inviato (modificato)

Tutto e' possibile , anche la tua teoria , pero' mi sorge un dubbio , cambiare la sola legenda intorno al volto comportava comunque rifare la matrice del conio e gettare quella precedente , a quel punto perché non rifare anche il volto ? i lineamenti di Costantino erano gia' noti da anni .

Modificato da Legio II Italica

Inviato

in generale, comunque, lo stile tetrarchico gia' da un po' aveva imposto ritratti molto simili per i vari coimperatori: Diocleziano, Massimiano, Galerio e Costanzo sembrano tutti fratelli e/ o cugini.

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Inviato

Quello che dice Druso Galerio è vero. Infatti con Diocleziano cambia la concezione del ritratto imperiale. Non perchè all'improvviso gli artisti incisori non fossero più capaci di fare ritrratti realistici, ma perchè Diocleziano, seguito dai suoi successori, scelse un altro tipo di ritratto.

Ci sono studiosi che sostengono che venne scelta l'arte popolare, sostituendo quella classica, per mandare un messaggio più diretto alla popolazione. Esempio tipico di questa atre (che qualcuno chiama subantica) sono i quattro tetrarchi all'angolo del palazzo dei dogi a Venezia. Con questo passaggi conta meno il ritratto e di più la funzione. L'imperatore comincia a diventare ''dominus''.

Arka


Inviato (modificato)

Non sono molto d'accordo , i bravi incisori dei secoli passati non c'erano piu' , tutta l' arte in generale subi' un declino tra cui quella ritrattistica , anche in architettura si preferi' in alcuni casi prendere particolari architettonici da monumenti antichi ed inserirli nei nuovi .

Modificato da Legio II Italica

Inviato (modificato)

Salve

Vi posto questi due follis il primo di Costantino il secondo di Licinio, a parte il rovescio uguale, mi pare che i due ritratti abbiano

le stesse caratteristiche somatiche, almeno cosi li vedo io.

Se cosi fosse, sapete dirmi il perché tecnico -storico di questa uguaglianza?

grazie

romanus

Cyzicus era sotto il controllo di Licinio, che risulta essere l'autorità emittente. Il ritratto di Costantino I è simile a quello di Licinio, probabilmente utilizzato come base, ma ha alcune differenza sostanziali.... in particolare la folta barba.

Modificato da Nikko

Inviato (modificato)

Non sono molto d'accordo , i bravi incisori dei secoli passati non c'erano piu' ,

Non per polemizzare,ma si tratta di un luogo comune che costantemente penalizza le monete della prima metà del IV secolo.

Modificato da Nikko

Inviato

concordo con Nikko: basta vedere i rovesci di certi medaglioni di Costanzo Cloro o del trionfo di Diocleziano e Massimiano: hanno poco da invidiare a certe coniazioni dei secoli precedenti.

La ritrattistica non decade, muta.


Inviato

Non per polemizzare,ma si tratta di un luogo comune che costantemente penalizza le monete della prima metà del IV secolo.

e non solo.

anche l'arte e l'architettura in generale hanno sofferto per questa visione "storica".

l'arte in genere non compie una regressione, ma una mutazione.

anzi, per certi versi si assiste a un vero e proprio progresso. la mera raffigurazione lascia il posto a una rappresentazione più concettuale, passa in secondo piano l'attenzione all'aspetto mentre viene data maggior rilevanza alla funzione/azione del soggetto rappresentato. sono concetti nuovi che arricchiscono l'arte.

Awards

Inviato

Ciao,

in merito alla bravura degli incisori del periodo tetrarchico volevo postare un medaglione tratto dal Beaurains Hoard (Arras, Francia Settentrionale, 1922), deposito monetale, anzi a pieno titolo "tesoretto" in quanto costituito da monete in oro ed argento. Ne furono rinvenuti due, a nome di Costantius Chlorus e del figlio Constantinus con il medesimo rovescio. Rappresenta la copertina di un testo inglese su Londinium che giusto ieri ho mostrato ad Exergus (incontrato in un altro contesto ... diciamo "filiale-scolastico" :D ) che è rimasto colpito dall'iconografia.

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Purtroppo non ho rinvenuto fotografie di migliore resa di questa moneta che è esposta al British Museum, a titolo del figlio. La legenda recita REDDITOR LVCIS AETERNAE - LONDINIVM ovvero ""Restauratore della luce eterna - Londra" e commemora l'Adventus ovvero l'arrivo a Londinium di Constantius in città dopo la sconfitta di Allectus.

L'iconografia dimostra il Cesare (Constantius ancora è tale) a cavallo, reggente lancia in posizione di attacco che, partito da Treveri (PTR), dopo aver attraversato la manica (galea in basso) si reca a prendere possesso della città. Lo accoglie un britannico omaggiante o implorante pietas al condottiero vincente, inginocchiato davanti alle porta di Londinium (LON). Notate la resa della porta principale (ricorda la Porta Nigra di Treveri stessa), con la resa prospettica, i dettagli dei conci che compongono la stessa muratura e la copertura sommitale delle torri. Lungo le mura, un soldato osserva (si intravvede l'elmo a ore 3).

In breve, un messaggio chiaro ed evidente, d'impatto, senza allegorie da decifrare.

Spettacolare...

Ciao

Illyricum

:)

  • Mi piace 1

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