Quel berretto che tanto fa sognare......

[numa numa]

Tra Ferrara e le zecche sabaude e' una bella lotta non c' e' che dire ...

[dux-sab]

se non lo dite ai savoiardi vi dico che come ritratto trovo stupendo quello di Borso

[dux-sab]

un'altro ritratto stupendo, con cappello, lo trovo in questo testone di Carlo II per Aosta del 1552 , asta Nomisma 38

[dabbene]

E' un ping - pong continuato questa discussione, storie incredibili, monete fantastiche, torno ai d'Este e vado questa volta a Reggio, con Ercole I d'Este ( 1471 - 1505 ), è un testone leggero, l'unica moneta di Ercole I in cui viene ritratto col berretto.

Moneta rarissima, in pochissimi esemplari, non in buona conservazione, sul berretto è riportata una medaglia che Ercole era solito portare e che si ritrova in questo ritratto .

Quindi direi ostentazione, ma anche distintivo con questa medaglia sul berretto che apporta una " propria firma " di identificazione da parte di Ercole.

Da Asta Artemide, XXVII, 2009, lotto 487, Reggio Emilia, Ercole I d'Este ( 1471 - 1505 ), testone leggero, moneta ritenuta R4 dal Ravegnani - Morosini, che presenta tra l'altro l'ennesimo splendido ritratto rinascimentale,

P.s. Monete così ripeto non le vediamo tutti i giorni..... :blum:

[numa numa]

Mamma mia cosi ci stendete :)

Per il ritratto di Carlo II di Savoia abbiamo in verita' tanti ritratti con berretti diversi ed anche una molteplicita' di stili e fisionomie

Quella postata da Dux e' un ritratto maturo, quasi idealizzato , che ricorda i ritratti manieristi di Carlo V d' asburgo. Molto diversi sono invece i testoni della giovinezza battuti a Vercelli che ci offrono una tipologia di ritratto piena di energia e freschezza sottolineata dal berrettino

[dizzeta]

E allora mettiamoci anche questo ... qui c'è la storia: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEW/2

[numa numa]

Lo sapevo caro dizzeta che prima o poi qualcuno l' avrebbe tirato fuori

E tu cosa ne pensi, tu, di questa emissione, cosi diversa e inconsueta per una repubblica che non ha mai celebrato troppo l'individuo ?

[dux-sab]

non capisco tanta difficoltà ad accettarla come moneta. a volte troppi studi ti portano a complicarti le idee e non accettare le soluzioni semplici.

[dizzeta]

Lo sapevo caro dizzeta che prima o poi qualcuno l' avrebbe tirato fuori

E tu cosa ne pensi, tu, di questa emissione, cosi diversa e inconsueta per una repubblica che non ha mai celebrato troppo l'individuo ?

Per me questa è una "moneta" speciale, nel senso che è stata coniata per occasioni particolari, la chiamerei commemorativa, mentre quella d'argento è un falso fatto copiando questo.

Ma io non conto niente e sbaglio quasi sempre.

[numa numa]

non capisco tanta difficoltà ad accettarla come moneta. a volte troppi studi ti portano a complicarti le idee e non accettare le soluzioni semplici.

Le soluzioni semplici si motivano da sole

Questa non e' ne' una moneta ordinaria ne' un pezzo semplice da inquadrare

Sapevate che proveniva dalla collezione Principe Montenuovo gia' nota nella seconda meta' dell'800 ?

[dux-sab]

io la chiamerei moneta d'ostentazione , non voleva sembrare inferiore ai duchi di Savoia o Milano ,quindi l'ha fatta più grande dei ducati o doppi che aveva visto dagli altri duchi.

[magdi]

Io credo che fosse una moneta-medaglia, un po'come le oselle veneziane: coniate su piede monetale, e teoricamente scambiabili, ma con effettiva funzione di ostentazione, create per essere donate ai cortigiani e alle personalità di rilievo.

[Arka]

Le oselle venivano scambiate e non solo teoricamente... L'unica differenza con le altre monete era l'immissione sul mercato.

Arka

[numa numa]

io la chiamerei moneta d'ostentazione , non voleva sembrare inferiore ai duchi di Savoia o Milano ,quindi l'ha fatta più grande dei ducati o doppi che aveva visto dagli altri duchi.

Certo e' ovvio che il pezzo e' di ostentazione

Anche perche battuto in pochissimo esemplari

Ma la caratteristica piu' saliente non e' tanto questa quanto il fatto che un pezzo di genova, per di piu' di tale fatta, riporti un ritratto

Normale per un dieci ducati di savoia (. Vedi Carlo II).assolutamente unico nel panorama dellamonetazione genovesa come ci puo' ben testimoniare il bravo dizzeta :)

[dizzeta]

Certo e' ovvio che il pezzo e' di ostentazione

Anche perche battuto in pochissimo esemplari

Ma la caratteristica piu' saliente non e' tanto questa quanto il fatto che un pezzo di genova, per di piu' di tale fatta, riporti un ritratto

Normale per un dieci ducati di savoia (. Vedi Carlo II).assolutamente unico nel panorama dellamonetazione genovesa come ci puo' ben testimoniare il bravo dizzeta :)

Certo, altra anomalia è quell'Augusto Cesare Massimiliano che ha scalzato il Cundarus Romanorum Rex:

"Che i Fregoso cerchino di fregare gli altri e, all'occorrenza, di fregarsi anche fra di loro, è cosa certa e confermata da Giano che, dal governo di Savona, avrebbe tutta l'intenzione di passare a quello di Genova se 300 fanti inviati tempestivamente da Ottaviano non lo convincessero a desistere mettendolo in precipitosa fuga.

Intanto quegli svizzeri che, con la loro vittoria sui francesi, hanno consentito il ritorno dei Fregoso si fanno convincere dagli Adorno e Fieschi. E' con loro anche Massimiliano Sforza, memore dei servizi che Adorno e Fieschi hanno reso a suo padre Ludovico. Ma una volta arrivati in Bisagno con 2.000 uomini, 10 giorni dopo "senza aver dato battaglia alcuna se ne andarono in gran fretta".

L'imperatore Massimiliano, sempre in guerra senza soldi e senza soldati, manda quindi il cardinale Gurgense a chiedere gli uni e gli altri ai genovesi. Ma la città, per i patti stabiliti con l'imperatore non "era tenuta a far le cose che domandava": e il cardinale, aggiunse il Giustiniani, restò soddisfatto -anche se nutrirono seri dubbi- perchè i cittadini gli fecero conoscere loro avere avuto sempre e avere al presente le cose pertinenti all'impero in reverenza". E così, con una delle poche volte in cui i genovesi hanno il coraggio di dire, con cortesia, di no agli imperatori,finisce questo intenso 1513. Per ben quattro volte, infatti la città cambia di mano, con un'altalena tra Fregoso e Adorno che per la sua così veloce, repentina e monotona ritetitività, dà persino qualche vertigine."

Ecco inquadrato il periodo, c'è stata quindi l'occasione per "omaggiare", o dare il "ben servito", all'imperatore quando ha aiutato Giano, anche se poi è passato agli eterni rivali.

[dux-sab]

certamente anche lui è rimasto affascinato dalle monete con ritratto come capitato a Ludovico XII,

[numa numa]

certamente anche lui è rimasto affascinato dalle monete con ritratto come capitato a Ludovico XII,

Ecco si questo e' piu' plausibile e non dimentichiamo che Ludovico d'Orleans, conia ad Astinun magnifico testone con berretta nel periodo 1465-98 come signore della citta' e che divenuto Ludovico XII conia sempre ad Asti uno splendido doppio ducato con ritratto coronato

Queste monete potrebbero aver ispirato il pezzo di Giano ?

[dabbene]

Credo che possa essere plausibile anche un fatto di imitazione " dell'immagine ", siamo nel Rinascimento, il bello, la cura dell'immagine, io direi veramente con un termine di oggi, " il look ", credo che ci fosse quasi una gara per apparire ed essere presenti nel modo migliore e credo che il berretto fosse funzionale a tutto questo.

Ora possiamo dircelo, probabilmente il berretto sul busto funzionò all'epoca, ma anche ora su di noi, il berretto piace....piace....e quindi forse ci videro bene all'epoca.....

Modificato 13 Febbraio, 2014 da dabbene

[Ianva]

Mezzo testone (bussolotto) col reliquiario 1484-1519 Francesco II Gonzaga, marchese IV

Fonte Cataloghi Online

Fonte Cataloghi Online

[magdi]

segnalo:

https://www.academia.edu/457254/L._Travaini_B._Prokisch_Un_ritratto_monetale_del_Rinascimento_a_Genova_Il_multiplo_doro_di_Giano_II_Campofregoso_in_Numismatica_e_Antichita_Classiche._Quaderni_Ticinesi_XXXIX_2010_pp._405-420

Modificato 14 Febbraio, 2014 da magdi

[dabbene]

E mentre aspettiamo che magari si paventi qualche altro berretto, inizio un nuovo filone di discussione su un qualcosa che comunque ricopriva il capo, ma non era un berretto, era un velo.

Il velo, lo troviamo in grandi esempi numismatici, rappresentava un diverso stato civile, di solito era l'avvenuta vedovanza e la moneta serviva per comunicare questo avvenuto cambiamento.

La moneta che comunica e diffonde notizie, la rappresentazione monetale serviva anche a questo, il mezzo più usato che circolava di mano in mano dava la notizia del cambiamento.

Ci sono esempi importantissimi in numismatica, ora posterò uno dei più famosi e conosciuti, siamo a Maria Teresa d'Asburgo, a Milano, con uno scudo del 1779.

Qui abbiamo un ritratto diverso dal primo di Maria Teresa, diademata e drappeggiata con una lunga ciocca di cappelli appoggiati alla nuca, abbiamo una Maria Teresa con il capo coperto da un pesante e molto evidente velo.

E' il ritratto di Maria Teresa che verrà anche utilizzato nella nuova monetazione, Maria Teresa è a lutto, rimase vedova nel 1765 e a lutto vuole comparire nelle monete, quindi rappresentazione del suo nuovo stato e comunicazione di questo a tutto il popolo.

La moneta è anche questo.....

Da Asta Bolaffi 23, 2013, lotto 361, scudo del 1779 di Maria Teresa d'Asburgo, Milano

[417sonia]

Buon pomeriggio

.... impazienti! :blum:

Hai voglia quanti altri cappelli ci sono.......

L'osella che posto, ne ha addirittura 4 (escluso il corno ducale che, essendo corona, mi sembra non valga). Sono 4 "cappelli a tozzo", simbolo del comandante generale dell'armata, unitamente ai 4 bastoni.

In questa non c'è un ritratto (anche se sappiamo chi viene gratificato) è il cappello, o meglio i 4 cappelli ed i bastoni, che dicono tutto.

Il cappello a tozzo, a Venezia e non solo, era sinonimo di comando; un cappello che, benché non corona, non mitria o triregno o galero..... e pochi altri, qualifica di per se solo, il personaggio, chiunque esso sia.

Osella anno VI 1693 Doge Michele Morosini

D/ S. M. V FRAN MAVROCEN DVX VE; S.Marco in trono consegna al doge il vessillo; in esergo: anno VI

R/ VIRTUTEM VESTIGAT ET VLTRO AMBIT HONOS (L'onore ricerca e corteggia il valore) -

Massaro ° Z ° R ° (Zuanne Riva)

saluti

luciano

[417sonia]

E adesso, non me ne vogliate, ma posto due medaglie famosissime del Pisanello che ritraggono Gianfrancesco Gonzaga.

Ma questo Gianfrancesco aveva dei problemi che voi sappiate? Un catafalco così, in testa, mi ha fatto pensare ad una persona bassa di statura che, forse, tentava di supplire al deficit con cappelli monumentali....

Altra foggia di cappello, sempre per il nostro Gianfrancesco che, manco a dirlo, sembra quasi una torta....

saluti

luciano

[dabbene]

Sembrano cappelli per stupire e colpire questi.... :blum:, tornando ai veli, prima ne abbiamo visto uno molto famoso, ora uno molto raro, la moneta tra l'altro è una delle più importanti della monetazione milanese in copertina tra l'altro nel nuovo MIR Milano.

Siamo a Bona di Savoia quando fu reggente col figlio Giovanni Galeazzo Maria Sforza ( 1476 - 1481 ), Milano ; quando venne assassinato il marito Galeazzo Maria, Bona assume la reggenza del Ducato nel 1476 per conto del figlio.

E' una storia breve quella di Bona reggente, anche lei vedova viene rappresentata sulla monete, in questo caso un testone, con un busto velato ; al rovescio tra l'altro c'è la mitica rappresentazione della Fenice ad ali aperte sul rogo.

Quindi Bona che precorre i tempi e che anticipa la molto successiva potente ed autorevole Maria Teresa......

Asta NAC 32, 2006, lotto 50

Giovanni Galeazzo Maria Sforza Duca di Milano e Bona di Savoia reggente ( 1476 - 1481 ), testone, zecca Milano

Modificato 14 Febbraio, 2014 da dabbene

[dabbene]

Spesso il velo, definisce lo status, spesso la madre nella monetazione è affiancata al figlio, diventa reggente per qualche anno.

Vediamo un esempio di tutto ciò a Mantova con Isabella Clara reggente del figlio Ferdinando Carlo Gonzaga - Nevers in un ducatone del 1666.

Isabella è velata e accostata al figlio, segno di vedovanza, ma anche di temporaneo potere in attesa della crescita del giovinetto, anche in questo caso il velo esprime molto sulla moneta.....

Da asta NAC 35, 2006, lotto 94, ducatone 1666, Mantova