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Garrucci LXXXII 15 e 16, esistono davvero?


Risposte migliori

Inviato

Salve a tutti,

Shannon (Crispina sul fac), una amica statunitense appassionata di monetazione romana, mi ha segnalato queste due monete dal Garrucci, affermando che le legende riportate sembrano molto interessanti. Trattandosi di un'area in cui ho pochissima conoscenza mi rivolgo agli esperti del forum per avere qualche notizia in più.

Si tratta degli esemplari 15 e 16 descritti dal Garrucci a pag.73, e disegnati nella tavola LXXXII, di cui allego le scansioni di descrizioni e disegni.

Qualcuno sa dirmi se queste monete esistano davvero e se siano state in seguito studiate o fotografate da autori più moderni? Oppure si tratta dell'ennesimo caso di errata attribuzione nata dalla lettura "disinvolta" di una legenda consunta, e magari le monete sono comuni bronzi neapolitani?

Grazie in anticipo a chiunque sapesse aiutarmi.

Nico

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Inviato

Interessante, ma bisognerebbe ritrovare gli esemplari in originale. Talvolta i vecchi autori credevano di leggere determinate lettere, prendendo anche delle cantonate, specialmente se di modesta conservazione. Non è possibile fidarsi solo di vecchi disegni....

Tuttavia è sempre possibile trovare esemplari con toro androprosopo se forse sono imitazioni e quindi con legenda deformata.

Comunque, un esempio della difficoltà di leggere lettere in simili bronzi è riportato in questa discussione:

http://www.lamoneta.it/topic/110695-neapolis/

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Determinare l'esistenza o meno di alcuni nummi o di alcune varianti, non è un lavoro semplice.
Bisogna fare indagini molto approfondite, sia bibliografiche che museali.
E' necessaria una ricostruzione cronologica dei vari studiosi, per stanare dove vi può essere stato l'errore bibliografico originario.

Ricordo, per esperienza personale, che per dimostrare la NON esistenza della dracma di Teate Apula, impiegai mesi.

Ma alla fine il lavoro fu appagante, perchè diede un'enorme luce su questioni cronologiche di questa zecca e pose fine ad un errore ripetuto per secoli.
Se qualcuno vuole cimentarsi con questi nummi è il benvenuto.

Saluti.

Modificato da Vincenzo
  • Mi piace 1

Inviato

Grazie a entrambi dei suggerimenti.

Mi sono reso conto che le scansioni postate da Alberto nell'altra discussione erano proprio pertinenti a queste due monete. In effetti già nel 1899 Bahrfeldt ne mise in dubbio l'esistenza, affermando anche di aver fatto personalmente una ricerca al Kircheriano, ma di non averne trovato traccia. Probabilmente si tratta di una errata interpretazione delle legende, l'autore aggiunge che lo stesso Garrucci le descrisse come di cattiva conservazione.

Saluti :)

Nico


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