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Risposte migliori

Inviato

@@Nikko

Non è da escludere che la patinatura volesse nascondere proprio la maculatura che ora hai scoperto.

Se la patina artificiale si è in parte dissolta in acqua forse puoi continuare con lo stesso sistema e successive spazzolature...ma prima di tutto valuta accuratamente se quello che resta della patina è anch'esso artificiale o se è invece è il residuo della patina naturale...

I solventi più comunementi utilizzati per rimuovere "vernici" e resine sono: l'acool etilico, l'acetone, la trielina e l'acquaragia....per ripatinature con ossidi o sali di metalli vari la cosa diventa più complicata...

facci sapere

ciao

Mario

Buon pomeriggio Mario, grazie ancora per il tuo prezioso interessamento.

L'isopropanolo si sta mostrando efficace,facendo emergere ciò che resta della patina originale e altre piccole aree cancerose.

Tamponando la moneta noto che il cotone si macchia di giallo...che abbiano usato della semplice tintura di iodio?

Ciao,

Nicola


Inviato (modificato)

Mi accodo per chiedere.

Ho una moneta in rame, un antoniniano di Carausio del III secolo che presenta una patina nerastra che ritengo artificiale visto che con semplice acqua demineralizzata si discioglie lasciando annerito il panno con cui la asciugo.

Ho letto che l'acetone è un solvente utilizzabile per la rimozione di patine artificiali.

Si tratta del comune solvente per smalti per unghie, giusto? Non arreca danni alla moneta?

Grazie per le dritte perchè sarei intenzionato a proseguire nella rimozione di questa patina nerastra che poco ha a che fare con la moneta.

La patina nera è spessissimo artificiale, sicuramente lo è quando i rilievi più alti appaiono come rame vivo. L'ho notata spesso su monete vendute da sudditi di Sua Maestà e da qualche tedesco.

Modificato da Nikko

  • 1 anno dopo...
Supporter
Inviato

..... soluzione di alcool etilico puro e benzotriazolo al 6%....

una domanda: la soluzione preparata mantiene le caratteristiche nel tempo ? Ho notato anche che una vecchia soluzione e' parzialmente evaporata (il livello del liquido e' calato), e' da considerare ancora efficace ? grazie


Inviato

una domanda: la soluzione preparata mantiene le caratteristiche nel tempo ? Ho notato anche che una vecchia soluzione e' parzialmente evaporata (il livello del liquido e' calato), e' da considerare ancora efficace ? grazie

La soluzione in alcool etilico ha una forte volatilità e bassa temperatura di ebollizione (temperatura di ebollizione a 78°C). La parte volatile è quella alcoolica per cui i'elemento in soluzione tende a rimanere nella stessa; l'effetto finale è l'aumento della sua concentrazione nella soluzione.

E' quindi fondamentale conservare la soluzione in un contenitore ermetico anche per evitarne eventuali versamenti... (il benzotriazolo è considerato prodotto nocivo).

Discorso diverso è invece quello legato alla conservazione dell'efficacia della soluzione; questo fatto deve essere messo in relazione all'utilizzo che se n'è fatto in precedenza perchè una percentuale di benzotriazolo si lega con il cloruro rameoso degli oggetti trattati, formando dei complessi stabili impermeabili all'aria. E' evidente che la porzione di benzotriazolo che si lega al cloruro rameoso esce dalla soluzione e ne riduce la concentrazione e in questo senso si deve valutare la possibile riduzione dell'efficacia.

Io normalmente conservo la soluzione (di base al 6%) in contenitore ermetico, protetta dalla luce (avvolta in stagnola) e la reintegro con il 2% dopo ogni ciclo di utilizzo.

Spero di aver risposto alle tue domande

un saluto

Mario

  • Mi piace 2

  • 2 mesi dopo...
Inviato

La soluzione in alcool etilico ha una forte volatilità e bassa temperatura di ebollizione (temperatura di ebollizione a 78°C). La parte volatile è quella alcoolica per cui i'elemento in soluzione tende a rimanere nella stessa; l'effetto finale è l'aumento della sua concentrazione nella soluzione.

E' quindi fondamentale conservare la soluzione in un contenitore ermetico anche per evitarne eventuali versamenti... (il benzotriazolo è considerato prodotto nocivo).

Discorso diverso è invece quello legato alla conservazione dell'efficacia della soluzione; questo fatto deve essere messo in relazione all'utilizzo che se n'è fatto in precedenza perchè una percentuale di benzotriazolo si lega con il cloruro rameoso degli oggetti trattati, formando dei complessi stabili impermeabili all'aria. E' evidente che la porzione di benzotriazolo che si lega al cloruro rameoso esce dalla soluzione e ne riduce la concentrazione e in questo senso si deve valutare la possibile riduzione dell'efficacia.

Io normalmente conservo la soluzione (di base al 6%) in contenitore ermetico, protetta dalla luce (avvolta in stagnola) e la reintegro con il 2% dopo ogni ciclo di utilizzo.

Spero di aver risposto alle tue domande

un saluto

Mario

buonasera,

non è la prima volta che rileggo questa discussione, e cercando un po in giro ho cercato di trattare alcune monete che avevo in collezione "aggredite" dal cancro...

ormai era quasi una fobia e dovevo assolutamente agire...

ho qualche domanda da farle spero di non essere pesante:

-ci sono due tipi di cancro, uno superficiale, che con un bisturi lo si gratta via per poi immergerlo nella sostanza, e poi ne esiste un altro, più che una patina sembra un accumulo verde ( all inizio pensavo fosse un' ossidazione e quindi nulla di preoccupante) ma con il tempo notai che nella parte piu alta di queste incrostazioni vi era un colorino più chiaro simile al cancro... allora sono intervenuto con il bisturi e grattando ( delicatamente ) notai che sotto questo cumulo verde scuro si staccava della polverina più chiara... è un cancro "sottocutaneo"? qual è il modo migliore per trattare la moneta?

-le monete che tratto sono in mistura, la patina è di seconda importanza per me, preferisco che stiano bene e si conservino a dovere, la cera la si può applicare su monete in argento/mistura ? o viene fuori una brutta cosa?

grazie in anticipo

 

stefano


Inviato

@@stefano.marengo

Mi scuso per il ritardo. Provo ora a risponderti.

In effetti il cancro del bronzo può manifestarsi in diverse modalità. Quella più conosciuta che porta a fenomeni di corrosione superficiale con concentrazione in punti specifici e formazione di veri e propri crateri (pitting) fino alla perforazione e alla polverizzazione dell'intero manufatto.

In altri casi, più insidiosi, il cancro del bronzo può formarsi al di sotto dei normali prodotti di ossidazione del rame o in piccole sacche di delaminazione che possono essersi formate nel corso delle varie fasi di produzione (laminatura, sbiancatura, etc.) o nel corso della giacitura in ambiente aggressivo. In questi casi il sintomo può essere il rigonfiamento dell'incrostazione con possibile rottura superficiale e comparsa della fantomatica polverina azzurra. Anche la formazione nelle sacche di delaminazione può dare rigonfiamento (blistering) fino alla rottura superficiale.

Per capire quale sia la reale situazione della tua moneta bisognerebbe avere qualche immagine in buona definizione.

Normalmente si tende a non intervenire su sospette vescicole di cancro ma quando si manifestano in modo conclamato... si deve procedere come sempre: .... pulizia completa...rimozione dei prodotti dell'ossidazione....inattivazione della reazione con benzotriazolo... lavaggio con alcool etilico...osservazione...sigillatura.

La sigillatura la puoi fare con cera microcristallina. Io normalmente la applico a caldo in modo che penetri tutte le cavità e le asperità superficiali... l'aspetto estetico, anche su monete in mistura, è accettabile.

Altro metodo, più duraturo e anche con effetto consolidante, è il trattamento con paraloid B-72 sciolto in acetone in soluzione moooolto diluita: Il paraloid B-72 lo trovi in granuli nei normali colorifici; una volta diluito si stende a pennello, asciuga subito, normalmente migliora la leggibilità della moneta ma ha un aspetto lucido che può essere opacizzato con la cera.

Tutti i metodi di sigillatura sopra descritti sono reversibili e quindi li puoi provare senza grossi problemi... ma consiglio sempre alcune prove per capirne gli effetti e apprendere la dovuta manualità.

Per ulteriori approfondimenti...siamo qui

un saluto

Mario

  • Mi piace 2

Inviato

@@stefano.marengo

Mi scuso per il ritardo. Provo ora a risponderti.

In effetti il cancro del bronzo può manifestarsi in diverse modalità. Quella più conosciuta che porta a fenomeni di corrosione superficiale con concentrazione in punti specifici e formazione di veri e propri crateri (pitting) fino alla perforazione e alla polverizzazione dell'intero manufatto.

In altri casi, più insidiosi, il cancro del bronzo può formarsi al di sotto dei normali prodotti di ossidazione del rame o in piccole sacche di delaminazione che possono essersi formate nel corso delle varie fasi di produzione (laminatura, sbiancatura, etc.) o nel corso della giacitura in ambiente aggressivo. In questi casi il sintomo può essere il rigonfiamento dell'incrostazione con possibile rottura superficiale e comparsa della fantomatica polverina azzurra. Anche la formazione nelle sacche di delaminazione può dare rigonfiamento (blistering) fino alla rottura superficiale.

Per capire quale sia la reale situazione della tua moneta bisognerebbe avere qualche immagine in buona definizione.

Normalmente si tende a non intervenire su sospette vescicole di cancro ma quando si manifestano in modo conclamato... si deve procedere come sempre: .... pulizia completa...rimozione dei prodotti dell'ossidazione....inattivazione della reazione con benzotriazolo... lavaggio con alcool etilico...osservazione...sigillatura.

La sigillatura la puoi fare con cera microcristallina. Io normalmente la applico a caldo in modo che penetri tutte le cavità e le asperità superficiali... l'aspetto estetico, anche su monete in mistura, è accettabile.

Altro metodo, più duraturo e anche con effetto consolidante, è il trattamento con paraloid B-72 sciolto in acetone in soluzione moooolto diluita: Il paraloid B-72 lo trovi in granuli nei normali colorifici; una volta diluito si stende a pennello, asciuga subito, normalmente migliora la leggibilità della moneta ma ha un aspetto lucido che può essere opacizzato con la cera.

Tutti i metodi di sigillatura sopra descritti sono reversibili e quindi li puoi provare senza grossi problemi... ma consiglio sempre alcune prove per capirne gli effetti e apprendere la dovuta manualità.

Per ulteriori approfondimenti...siamo qui

un saluto

Mario

Gentilissimo, ha praticamente riassunto una discussione concentrandola e togliendomi gran parte dei dubbi.. Ora con calma guardo come procedere, nel caso la contatto in mp.

Grazie ancora


  • 1 mese dopo...
Inviato

Buongiorno,

@@mariov60

Mi scuso di chiamarti in causa così, ma mi sembra che tu sia un super esperto in materia: ho letto con molto più interesse questa discussione dato che oggi sfogliando il mio album di monete ho notato che un piccolo denaro siciliano è stato orrendamente attaccato da quello che ritengo proprio essere cancro (si polverizza). Visto che i trattamenti consigliati si riferivano perlopiu a monete romane, volevo sapere se il procedimento da seguire nel mio caso sia il medesimo.

Allego infine delle foto per mostrare la situazione allo stato attuale.

Ti ringrazio già in anticipo e ringrazio altresì quanti altri vogliano darmi un consiglio sul da farsi.

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Inviato

Buongiorno,

@@mariov60

Mi scuso di chiamarti in causa così, ma mi sembra che tu sia un super esperto in materia: ho letto con molto più interesse questa discussione dato che oggi sfogliando il mio album di monete ho notato che un piccolo denaro siciliano è stato orrendamente attaccato da quello che ritengo proprio essere cancro (si polverizza). Visto che i trattamenti consigliati si riferivano perlopiu a monete romane, volevo sapere se il procedimento da seguire nel mio caso sia il medesimo.

Allego infine delle foto per mostrare la situazione allo stato attuale.

Ti ringrazio già in anticipo e ringrazio altresì quanti altri vogliano darmi un consiglio sul da farsi.

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Ciao

Ti ringrazio per il "super esperto" ma è un titolo totalmente immeritato.

Ti confermo che quanto precedentemente descritto per il trattamento del cancro del bronzo è valido anche per la tua moneta.

In questo caso ti consiglio di pocedere ad una pulizia molto accurata perchè l'infestazione è abbastanza massiccia; probabilmente dovrai pulire, trattare con benzotriazolo, mettere in osservazione, pulire nuovamente e ritrattare.

Solo quando avrai un buon margine di sicurezza potrai passare alla sigillatura con cera o paraloid B-72....ma probabilmente faremo in tempo a riparlarne. 

un saluto

Mario


Inviato

Ciao

Ti ringrazio per il "super esperto" ma è un titolo totalmente immeritato.

Ti confermo che quanto precedentemente descritto per il trattamento del cancro del bronzo è valido anche per la tua moneta.

In questo caso ti consiglio di pocedere ad una pulizia molto accurata perchè l'infestazione è abbastanza massiccia; probabilmente dovrai pulire, trattare con benzotriazolo, mettere in osservazione, pulire nuovamente e ritrattare.

Solo quando avrai un buon margine di sicurezza potrai passare alla sigillatura con cera o paraloid B-72....ma probabilmente faremo in tempo a riparlarne.

un saluto

Mario

Ti ringrazio! Per rimuovere la patina di cancro cosa posso utilizzare? Devo rimuoverla totalmente? Insomma, cosa capisco quando fermarmi?

Scusa la tempesta di domande!


Inviato

Ti ringrazio! Per rimuovere la patina di cancro cosa posso utilizzare? Devo rimuoverla totalmente? Insomma, cosa capisco quando fermarmi?

Scusa la tempesta di domande!

Io uso un bisturi. In alternativa puoi usare un utensile appuntito che ti permetta di rimuovere i prodotti dell'ossidazione senza incidere il metallo originale (punteruolo a punta fine, spillo, ago, matita in vetroresina....).

Il limite finale è la rimozione totale dei prodotti dell'ossidazione....ovvero devi arrivare al metallo originale sottostante. In funzione della sbiancatura a cui venne sottoposto il tondello originale per ottenerne l'aspetto argenteo superficiale, potresti trovarti al cospetto di uno strato metallico profondo più "rameoso" rispetto alla superficie oppure potresti scoprire minicrateri o delaminazioni superficiali, ma è lì che devi arrivare perchè è da lì che parte il fenomeno degerativo autocalitico.

ciao

Mario


  • 6 mesi dopo...
Inviato

Buona sera al forum desiderei rivolgermi a Mario in particolare; ma anche a chi ha avuto od ha familiarità con il cancro dei bronzi per avere, se possibile una procedura da seguire, più che una traccia, per il recupero di alcune monetine interessate al fenomeno.

nella discussione già molto è stato esposto; ma un protocollo specifico potrebbe essere di maggiore utilità.

Grazie a chi vorrà rispondere anche per MP a nonno cesare


Inviato
2 ore fa, Cesare Augusto dice:

Buona sera al forum desiderei rivolgermi a Mario in particolare; ma anche a chi ha avuto od ha familiarità con il cancro dei bronzi per avere, se possibile una procedura da seguire, più che una traccia, per il recupero di alcune monetine interessate al fenomeno.

nella discussione già molto è stato esposto; ma un protocollo specifico potrebbe essere di maggiore utilità.

Grazie a chi vorrà rispondere anche per MP a nonno cesare

La diagnosi del cancro del bronzo, il trattamento e la successiva conservazione sono argomenti abbastanza complessi, da valutare e progettare in funzione dei singoli casi specifici. Le operazioni sono quelle descritte nelle varie discussioni presenti in questa sezione ma le variabili possono essere numerose e per elaborare un protocollo completo si dovrebbe partire dai singoli casi documentandone le varie fasi d'intervento. Purtroppo ora non dispongo di "casi" esemplari da utilizzare come documenti....ma è uno dei lavori che mi propongo di portare a termine...

Nel frattempo puoi chiedere, anche per Mp...se preferisci.

Un saluto

Mario   


Inviato

Grazie Mario cercherò di trovare una soluzione alla base di quanto già pubblicato che tutto sommato è di per sè sufficentemente esustivi. grazie ancora


  • 7 mesi dopo...
Inviato

Ciao,

posso chiedere agli esperti in materia un aiuto su come intervenire su questo sospetto cancro del bronzo di un sesterzio romano?

Link le foto già pubblicata su altra discussione.

Grazie!

 

 


Inviato
1 ora fa, alessandro81 dice:

Ciao,

posso chiedere agli esperti in materia un aiuto su come intervenire su questo sospetto cancro del bronzo di un sesterzio romano?

Link le foto già pubblicata su altra discussione.

Grazie!

 

 

Ti confermo la diagnosi e la necessità di procedere ad un intervento di bonifica. Al post 31 di questa discussione puoi trovare un riassunto della procedura "di massima" da adottare.

ciao

Mario


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