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Inviato

Buonasera, vorrei porre una domanda: come mai un re attento alle tecnologie che videro Napoli protagonista di primati come la prima ferrovia d'Italia nonché il primo ponte d'Acciaio sul Garigliano , il primo telegrafo e via discorrendo non ebbe la stessa sensibilità di far adottare nella sua zecca pantografi e quant' altro servisse per rendere le monete asettiche da errori di centratura, graffi , debolezze ecc ??? Come mai un re pignolo che curava personalmente le evoluzioni militari sul campo marte e che era così attento al giudizio degli ambasciatori stranieri a corte, permettesse che girassero monete appena coniate con la sua effige deturpata da graffi profondi ed indelebili?? Grazie per l'attenzione!

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Inviato

Di sicuro Francesco77 ti risponderà a breve con cognizione di causa.


Inviato

Accetto anche pareri non scientifici!! Provando e riprovando al fin si scopre il vero: ci terrei ad avere anche il tuo parere pure se non ortodosso, grazie!


Inviato

Io penso, ma non sono sicuro , che Ferdinando non era amante dei fronzoli e dell'estetica , disse è finita l'epoca dei pappagalli , riferito alla presenza di animali d'abbellimento del nonno e poi tolse dal rovescio le croci e il toson d'oro che era stato in uso fino a Francesco I, dulcis in fundo si faceva spesso ritrarre in divisa militare ma è la mia personalissima interpretazione aspetto pareri più autorevoli!!


Inviato

Ciao Alessandro, grazie mille per il gentile quesito. Dunque: la monetazione borbonica dell'800 seguiva un processo produttivo diverso da quello utilizzato in altre zecche europee, questo perchè i conii erano punzonati con un criterio differente. In primis il punzone madre che delineava il volume dell'effigie era grezzo (vedi immagine allegata dei conii e punzoni originali, quella indicata dalla freccia è il suddetto punzone grezzo), e poi rifinito dagli artisti incisori nella capigliatura e negli elementi araldici al rovescio, stessa discorso le leggende, i distanziatori per apporre i caratteri c'erano ma non c'era un'impronta precisa su dove ubicare i caratteri e i numerali, ecco perchè in quasi tutte le monete ci troviamo di fronte a differenze di conio spesso sostanziali, maggiormente riscontrabili nelle leggende. Per i graffi di conio ci sono state diverse teorie negli anni, in effetti in altre monete di altri stati italiani ed esteri mancano quasi del tutto questi graffi ........... perchè a Napoli c'era anche una diversa metodologia di apposizione delle leggende in incuso nel taglio delle monete ed per questo tali manovre graffiavano spesso le superfici delle monete. Ora mi domanderete: perchè la presenza dei graffi sulle monete sono da imputare maggiormente alle manovre di incusione dei tagli? ............ Perchè come contro-prova vi faccio notare la quasi assoluta perfezione delle medaglie napoletane coeve, dove i tagli sono lisci e i graffi non ci sono.

Occhio ragazzi! L'originalità dei conii delle monete napoletane fa sì che tali monete fossero opere d'arte originali e non il prodotto di una coniazione fredda e dozzinale ....... dove ogni moneta è perfettamente uguale all'altra.

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Inviato

Io penso, ma non sono sicuro , che Ferdinando non era amante dei fronzoli e dell'estetica , disse è finita l'epoca dei pappagalli , riferito alla presenza di animali d'abbellimento del nonno e poi tolse dal rovescio le croci e il toson d'oro che era stato in uso fino a Francesco I, dulcis in fundo si faceva spesso ritrarre in divisa militare ma è la mia personalissima interpretazione aspetto pareri più autorevoli!!

Quello che tu scrivi è confermato in un documento dell'epoca ........... ma forse non c'entra niente con l'illuminismo e il mecenatismo artistico di Ferdinando II. Quando leggerai il documento del 29 novembre 1830 capirai tutto. http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1976d.pdf

I decori floreali con relativi collari da gran maestro dei vari ordini cavallereschi a ridosso degli stemmi vennero eliminati per facilitare le operazioni di incisione dei conii. :good:

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Inviato

Aspetto sempre con anzia un tuo studio sul tema Francesco :)


Inviato

che bella discussione..seguo e leggo perchè ho solo da apprendere e niente da dare ;)

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Inviato

Aspetto sempre con anzia un tuo studio sul tema Francesco :)

Grazie Piero, molto gentile, purtroppo nella pubblicazione dei libri sono una tartaruga, questo dipende dal fatto che non amo scrivere stando dietro una scrivania e davanti ad un computer. Io devo muovermi, andare a sfogliare, ed ogni spostamento si sa che comporta tempo e denaro. Un po' di pazienza. Grazie mille per il tuo incoraggiamento. :good:


Inviato

Scusa Alessandro, ho notato che la discussione è intitolata "ERRORI DI CONIO .......", ti dispiace se la rinomino come "DIFETTI DI CONIO....."? Grazie


Inviato

Ciao Alessandro, grazie mille per il gentile quesito. Dunque: la monetazione borbonica dell'800 seguiva un processo produttivo diverso da quello utilizzato in altre zecche europee, questo perchè i conii erano punzonati con un criterio differente. In primis il punzone madre che delineava il volume dell'effigie era grezzo (vedi immagine allegata dei conii e punzoni originali, quella indicata dalla freccia è il suddetto punzone grezzo), e poi rifinito dagli artisti incisori nella capigliatura e negli elementi araldici al rovescio, stessa discorso le leggende, i distanziatori per apporre i caratteri c'erano ma non c'era un'impronta precisa su dove ubicare i caratteri e i numerali, ecco perchè in quasi tutte le monete ci troviamo di fronte a differenze di conio spesso sostanziali, maggiormente riscontrabili nelle leggende. Per i graffi di conio ci sono state diverse teorie negli anni, in effetti in altre monete di altri stati italiani ed esteri mancano quasi del tutto questi graffi ........... perchè a Napoli c'era anche una diversa metodologia di apposizione delle leggende in incuso nel taglio delle monete ed per questo tali manovre graffiavano spesso le superfici delle monete. Ora mi domanderete: perchè la presenza dei graffi sulle monete sono da imputare maggiormente alle manovre di incusione dei tagli? ............ Perchè come contro-prova vi faccio notare la quasi assoluta perfezione delle medaglie napoletane coeve, dove i tagli sono lisci e i graffi non ci sono.

Occhio ragazzi! L'originalità dei conii delle monete napoletane fa sì che tali monete fossero opere d'arte originali e non il prodotto di una coniazione fredda e dozzinale ....... dove ogni moneta è perfettamente uguale all'altra.

@@francesco77...come è il tuo solito hai sempre una risposta validissima e quasi sempre certificata.....ora però ti faccio una domanda alla quale devo dare un mio primo parere e poi tu mi dirai se ho scritto stupidaggini:

la domanda sarebbe questa ... per quanto riguarda i graffi hai scritto la giusta differenza tra una moneta ed una medaglia, ma se osserviamo le legende sulle medaglie .... e i particolari secondari che non sono effigi e/o figure e stemmi qui non ci sono errori. ribattiture di numeri e date, disallineamente ecc. ecc. questo perchè ? per me è che le medaglie venivano lavorate solo dai primi o al massimo dai secondi incisori (quindi da artisti di primo livello) mentre le monete ...... ...... ....... giusto ?


Inviato

@@francesco77...come è il tuo solito hai sempre una risposta validissima e quasi sempre certificata.....ora però ti faccio una domanda alla quale devo dare un mio primo parere e poi tu mi dirai se ho scritto stupidaggini:

la domanda sarebbe questa ... per quanto riguarda i graffi hai scritto la giusta differenza tra una moneta ed una medaglia, ma se osserviamo le legende sulle medaglie .... e i particolari secondari che non sono effigi e/o figure e stemmi qui non ci sono errori. ribattiture di numeri e date, disallineamente ecc. ecc. questo perchè ? per me è che le medaglie venivano lavorate solo dai primi o al massimo dai secondi incisori (quindi da artisti di primo livello) mentre le monete ...... ...... ....... giusto ?

Eheheheh, bravo, fuoco, fuoco!


Inviato

Per me hai carta bianca, non per niente sei il nostro curatore!


Inviato

Colpito e affondato, acuta osservazione ma mi sembra che il De Sopo attribuisse i graffi alle verge di argento, quindi prima ancora di esserci stata la coniazione ,tanto è vero che i graffi sono sottoposti ,spesso, all' effige o allo stemma !!


Inviato

Avevo letto anch'io il motivo per cui era stato semplificato il rovescio ma non capisco la confusione che poteva generare, visto che era chiaramente scritto il nome del sovrano e il relativo regno!


Inviato

Una domanda a franceco77: la foto dei conî che hai postato l'hai scattata al museo archeologico nazionale di Napoli? Tempo fa lo visitai e visionai una collozione di monete e di conî. Grazie.


Inviato

Buongiorno Francesco, vorrei sapere se il risultato finale era cagionato da 2 coni punzoni :il conio madre grezzo per la posizione dell'effige e il punzone per tutti i particolari del volto del re o vi erano punzoni per capelli, per occhi ecc, in buona sostanza se l'effige era ricavata da due battiture di conio o più!! Chiedo maggior dettagli per spiegarmi alcune differenze di espressione di Ferdinando II che non capisco se è dovuto all' usura di alcuni particolari, tipo le palpebre o il naso oppure ai diversi punzoni adoperati!! Per i graffi di conio potrebbe essere che residui di materiale nel conio per vibrazione cadessero sul tondello e facendo diminuire la tolleranza tra la moneta e il macchinario , generassero i graffi? La tua teoria sulla lavorazione ad incuso sul taglio mi convince ma non essendo i graffi presenti su tutte ci deve essere una concausa, tipo espansione dei metalli per riscaldamento magari le prime monete a freddo non avevano di questi problemi poi quando il macchinario era caldo presentava l'errore, cosa che magari costrinsero gli addetti ai lavori di conviverci!!


Inviato

Buongiorno Francesco, vorrei sapere se il risultato finale era cagionato da 2 coni punzoni :il conio madre grezzo per la posizione dell'effige e il punzone per tutti i particolari del volto del re o vi erano punzoni per capelli, per occhi ecc, in buona sostanza se l'effige era ricavata da due battiture di conio o più!! Chiedo maggior dettagli per spiegarmi alcune differenze di espressione di Ferdinando II che non capisco se è dovuto all' usura di alcuni particolari, tipo le palpebre o il naso oppure ai diversi punzoni adoperati!! Per i graffi di conio potrebbe essere che residui di materiale nel conio per vibrazione cadessero sul tondello e facendo diminuire la tolleranza tra la moneta e il macchinario , generassero i graffi? La tua teoria sulla lavorazione ad incuso sul taglio mi convince ma non essendo i graffi presenti su tutte ci deve essere una concausa, tipo espansione dei metalli per riscaldamento magari le prime monete a freddo non avevano di questi problemi poi quando il macchinario era caldo presentava l'errore, cosa che magari costrinsero gli addetti ai lavori di conviverci!!

Ciao Alessandro, al post 5 ho scritto brevemente come veniva concepito e ideato un conio, gli incisori rifinivano dopo l'improntatura dei volumi dell'effigie tutti i più sottili particolari e non solo i capelli. Per i graffi ti consiglio di leggere la discussione aperta ieri da @talleone rriguardo i graffi di conio.

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Inviato

Letto, aspetto la tua conclusione sulla godronatura!! :help:


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