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IGNORED

acquisti dall'estero tramite portali numismatici


grigioviola

Risposte migliori

Ho meditato a lungo prima di aprire una nuova discussione (l'ennesima!).

Innanzitutto, ce n'è/era bisogno? Una prima e rapida risposta sarebbe: "No! Non se ne può più, ne spunta una nuova ogni due giorni e poi... chi mai può dirimere una volta per tutte dubbi e incertezze che via via possono emergere?".

E' la risposta che, per giorni, mi sono dato e che, per altrettanti giorni (diciamo da prima delle feste natalizie), mi ha fatto desistere dall'aprire questa discussione... ma alla fine, ha prevalso una piccola vocina interiore che mi diceva: "Siamo o non siamo in un forum? Siamo o non siamo degli inguaribili chiacchieroni?".

E allora eccomi qua, con una semplicissima serie di quesiti che... non hanno risposta, ma solo tante e varie interpretazioni squisitamente soggettive. Io ho le mie, ma non ve le dico per non influenzare l'anda(zzo)mento della discussione.

OGGETTO: L'acquisto di monete classiche tramite piattaforme specifiche all'uopo dedicate (vcoins, ma-shop, deamoneta etc)

I DUBBI (una prima serie):

1) Cambia la piattaforma (più autorevole?) rispetto ai "problematici" portali generici (ebay, delcampe, subito.it ecc), ma la sostanza? Vale quanto detto prima?

1bis) Nello specifico, il fatto che vcoins abbia una sorta di codice etico al quale tutti i venditori dichiarano di aderire, cambia qualcosa?

2) Molti sono venditori oltreoceano (USA e Canada) e vendono senza rilasciare invoice (ricevute) pur aderendo ai suddetti portali numismatici. E' lecito? E' rischioso?

3) Per l'acquisto oltre oceano (USA, Canada...) cosa occorre avere come garanzia di tutela? Cosa prevede la normativa in materia di importazione?

4) Anche in questi portali vi sono privati che operano. Alcuni a me non noti, altri invece numismaticamente molto noti (senza fare nomi diretti vi è su una di queste piattaforme un famosissimo collezionista inglese nonché celebre autore di scritti numismatici, in stretto contatto con studiosi e ricercatori del British Museum e frequentatore di forum in lingua inglese)... ma sempre di meri privati si tratta. Quindi?

A titolo meramente statistico, in questi giorni, ho sondato una decina di venditori presi (non a caso, ma perché con monete interessanti) da vcoins. Sondati tutti con una mail generica del seguente tenore:

Hi,

do you send this coin with an invoice of your shop (with your VAT or other company registration number)?

Thaks for the informations and sorry for my (bad) english.

Best regards.

Alberto

Su 10, la statistica vede:

2: non spediamo in Italia, troppi problemi con il servizio postale

2: ogni moneta viene spedita con una ricevuta del nostro negozio (entrambi venditori presenti anche su ebay, entrambi tedeschi, entrambi numismaticamente famosi, per entrambi supponevo già risposta dato che già li avevo sondati via ebay... ma mi servivano per un riscontro per vedere se vi era qualche differenza in qualche modo riconducibile alla diversità dei due portali in esame)

2: nessuna ricevuta (venditori USA e Canada)

4: non hanno mai risposto (due tentativi a distanza di giorni: venditori USA e UK)

Questo è quanto ho rilevato. Non ho alcun tipo di esperienza d'acquisto su questi portali. Nonostante malatempora currunt sono un navigatore (a braccio) di ebay da cui ho acquistato alcune monete, tutte da venditori professionali esteri e tutte con relativa e regolare ricevuta e, dove previsto per legge, con regolare licenza di esportazione.

Detto questo, lascio a voi la parola per aggiungere ulteriori dubbi, fare chiarezza su quelli espressi, complicare o semplificare la situazione.

Vi chiedo solamente, prima di aggiungere qualsiasi risposta, di contare fino a 10 (ma anche fino a 100) ed evitare qualsiasi messaggio polemico sullo stato della numismatica italica, sulla violazione delle norme del diritto dei paesi civili ecc ecc ecc... evitiamo di cadere in luoghi comuni e di far scadere una discussione che, con l'apporto di chi ha esperienza diretta con i suddetti portali, potrebbe portare qualche informazione utile anche ai vari neofiti che spesso e volentieri preferiscono percorrere la pista degli acquisti telematici.

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1) L'autorevolezza della piattaforma è un conto, l'onestà dei venditori ne è chiaramente un altro.

1bis) Su Vcoins et similia puoi stare più tranquillo da un punto di vista prettamente commerciale (le truffette sono improbabili).

2) La invoice è un documento fiscale e per quanto riguarda la lecita provenienza (secondo me) vale più o meno quanto una stampata dell'inserzione.

3) Per importare non c'è bisogno di alcuna autorizzazione, basta pagare dazi doganali e IVA. L'importazione temporanea poi è un altro paio di maniche...

4) Non è scritto da nessuna parte che un privato non possa vendere. Ma un privato che opera su Vcoins e che vende continuativamente dovrebbe configurarsi, almeno da un punto di vista fiscale, come venditore professionale.

Ho risposto alle domande in modo molto semplice e diretto, in base a quanto ho potuto apprendere negli ultimi anni. Penso, però, che il discorso "acquisti dall'estero" sia molto più complesso.

Mi consento solo una chiosa finale: per gli acquisti dall'estero, bisogna prendere in considerazione prima di tutto la legislazione del Paese del venditore.

Modificato da Nikko
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Parto dal fondo: la conoscenza della legislazione del paese venditore: verissimo!

A tal proposito, rilancio (sempre canada e usa):

- i dealers devono compiere qualche pratica per l'esportazione?

- l'importazione temporanea, quando va fatta/richiesta?

Aggiungo questa mia personale osservazione: nessun documento attestante la lecita provenienza deve obbligatoriamente accompagnare un acquisto fatto all'estero in quanto lo prevede la legislazione italiana che si applica nel territorio italiano, ergo, non può valere per acquisti fuori dal suolo (fisico e virtuale) italico.

L'invoice in realtà è più utile di quel che sembra in quanto in caso di eventuali procedimenti può essere utile a dimostrare la proprietà del bene che non può essere ritenuto di disponibilità dello stato similmente a quelle monte non accompagnate da alcuna documentazione e che cadono sotto sequestro.

Infine... perché mai costa fatica a un venditore oltre oceano rilasciare una pezza fiscale? La legislazione commerciale del loro paese, non la prevede?

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Parto dal fondo: la conoscenza della legislazione del paese venditore: verissimo!

A tal proposito, rilancio (sempre canada e usa):

- i dealers devono compiere qualche pratica per l'esportazione?

Dipende, gli spagnoli devono chiedere un permesso di esportazione sebbene questo sia una mera formalità. Per i nord americani non mi risulta che vi siano oneri di questo tipo.

- l'importazione temporanea, quando va fatta/richiesta?

Aggiungo questa mia personale osservazione: nessun documento attestante la lecita provenienza deve obbligatoriamente accompagnare un acquisto fatto all'estero in quanto lo prevede la legislazione italiana che si applica nel territorio italiano, ergo, non può valere per acquisti fuori dal suolo (fisico e virtuale) italico.

Sacrosanto

L'invoice in realtà è più utile di quel che sembra in quanto in caso di eventuali procedimenti può essere utile a dimostrare la proprietà del bene che non può essere ritenuto di disponibilità dello stato similmente a quelle monte non accompagnate da alcuna documentazione e che cadono sotto sequestro.

L'invoice dimostra che il bene è stato regolarmente acquisto e non rubato, indipendentemente dalla originaria lecita provenienza del bene.

Nasce, però, spontanea una domanda: per quale motivo lo Stato Italiano dovrebbe/potrebbe vantare diritti su un bene che posso dimostrare (attraverso l'invoice o la stamapata dell'inserzione) di aver acquistato all'estero?

Ovviamente in assenza di prove che dimostrino come tale bene sia stato rinvenuto in Italia e successivamente esportato.

Modificato da Nikko
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Mi ero posto anche io le stesse domande di grigioviola qualche tempo fa. Sono contento abbia aperto questa discussione per discuterne insieme.

Personalmente credo, magari sbagliando, che un portale come VCoins non dia all'acquirente più garanzie rispetto a qualsiasi altra piattaforma dove operano professionisti. Mi spiego meglio. E' assodato che il venditore debba rispettare la legislazione del suo paese.

Dunque, per esempio, se un professionista spagnolo non rilascia il certificato di esportazione, offre le stesse garanzie (e presenta gli stessi problemi) sia che operi su ebay sia su VCoins. Ma questo è solo il mio banalissimo pensiero :)

Mi è capitato di parlare con qualche venditore professionista inglese che opera su ebay riguardo la possibilità di ricevere la fattura: mi risposero che non rilasciavano tale documento pur essendo professionisti. Non motivarono la risposta, ma credo che al di sotto di un determinato importo di reddito non vi sia l'obbligo di avere un VAT number e quindi di rilasciare fatture. Si erano comunque proposti di rilasciare un certificato in cui allegavano fotografia e descrizione della moneta e i loro dati personali. Quest'ipotesi è però da verificare ;)

Esistono poi altri venditori inglesi, come Denant, che rilasciano tutta la documentazione del caso.

Oltreoceano non mi sono mai rivolto per evitare problemi di dogana. Ma non mi spiego la loro indisponibilità a rilasciare la documentazione richiesta. Spero di avere qualche informazione in più anche io :)

Mi sono soffermato solo sui venditori professionisti in quanto mi rivolgo esclusivamente a loro. Ho sempre preferito evitare i privati per (forse eccessiva) precauzione :unknw:

Modificato da Matteo91
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Salve a tutti,

la mia personale esperienza è sicuramente positiva per quanto riguarda gli acquisti all'estero.

- I maggiori problemi riguardano chiaramente i paesi oltreoceano, soprattutto il Canada; non so perchè, nel caso di Canada e Israele, è quasi automatico che la merce venga fermata alla dogana.

- Ho sempre avuto la trasmissione della fattura, prima anticipata e, poi dopo il pagamento, spedita insieme alla moneta, tranne in un caso, all'inizio, da un venditore spagnolo.

- Per i problemi più volte segnalati su questo forum, ho evitato, poi, di acquistare dai venditori spagnoli.

- La piattaforma vcoins mi dà particolari sicurezze sia dell'originalità della moneta sia per l'invio dell'invoice ( concordo con @@grigioviola per l'importanza della fattura), anche se ho l'impressione che, negli ultimi tempi, vi sia un calo qualitativo e quantitativo.

- Anch'io ho riscontrato che taluni venditori oltreoceano non spediscono in Italia imputando responsabilità alle poste, mentre altri, un famoso venditore tedesco, invia tramite corriere.

- Acquisto sempre da venditori professionali;

- Ormai, verificata una certa stanchezza di vcoins, acquisto da aste on line

- Riguardo ebay, non ho mai acquistato monete antiche, nè da italiani nè da stranieri

Saluti Eliodoro

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personalmente, continuo ad avere una tal confusione in testa che evito di comprare all' estero e basta.. ci perdo probabilmente, ma le brutte sorprese mattutine le vorrei evitare

in realtà l'acquisto da venditori stranieri non aumenta i pericoli.

direi che è da tenere ben fissa una linea di demarcazione: venditore privato | venditore professionale.

e da qui, sviluppare i vari sotto casi e possibilità.

l'acquisto da venditore professionale non dovrebbe mai comportare pericoli di sorta in quanto, si suppone, che operi nel rispetto delle norme legislative.

l'acquisto da venditore privato è il punto debole in quanto non si sa da chi si sta acquistando.

e fin qui il "male" è relativo in quanto molto spesso dalle inserzioni di privati si è già in grado di escludere una considerevole fetta di proposte in quanto dubbie se non esplicitamente pericolose.

tuttavia permane sempre il rischio di incappare in sorprese.

ma non è questo il focus che volevo dare alla discussione, quanto piuttosto il capire perché vi è ritrosia su piattaforme autorevoli come quelle citate e in genere tra i venditori oltreoceano a rilasciare documentazione comprovante l'acquisto.

Tra i miei contattati ben 6 o non rilasciano ricevuta o comunque non hanno risposto alla richiesta... 6 su 10 è un numero considerevole!

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Chiedo scusa , ma non capisco il motivo di acquistare monete antiche all' estero , in Italia siamo ben forniti di tanti rivenditori autorizzati che rilasciano regolari scontrini o fatture fiscali , certamente si pagano un po' di piu' , poi e' tutto da dimostrare , ma quanti problemi e preoccupazioni in meno ! infatti credo , ma correggetemi se sbaglio , che tutto quello che arriva dall'estero , anche se fatturato nei loro paesi , e' pero' mancante nel momento di arrivo in Italia delle monete del 22% di IVA , che va pagata a parte allo Stato per avere la completa fiscalita' e proprieta' delle monete , questa in aggiunta a quanto pagato nella fattura o altro documento di vendita , si andrebbe cosi' a perdere e forse anche a rimettere , quanto risparmiato sull' acquisto all'estero .

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no. sull'automatismo che tutto quello che arriva dall'estero è soggetto a iva ti sbagli. dipende se arriva da paese UE o extra UE e nei casi di extra UE dipende se passa o meno il controllo alla dogana.

quanto alla possibilità di acquistare all'estero, siamo nel 2014, il mercato è globale e se mi piace un determinato prodotto/oggetto che vedo in vendita fuori dall'Italia, perché mai non devo acquistarlo?

i motivi per farlo sono i più vari e, perché no, anche il prezzo inferiore è un validissimo motivo.

se il canale è lecito, perché non farlo?

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Nel rispetto delle libere scelte , ci mancherebbe , avevo solo il dubbio che l' iva andasse pagata comunque , UE o meno , grazie :hi:

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ma non è questo il focus che volevo dare alla discussione, quanto piuttosto il capire perché vi è ritrosia su piattaforme autorevoli come quelle citate e in genere tra i venditori oltreoceano a rilasciare documentazione comprovante l'acquisto.

Tra i miei contattati ben 6 o non rilasciano ricevuta o comunque non hanno risposto alla richiesta... 6 su 10 è un numero considerevole!

Scusa Alberto, quando ho risposto pensavo ti domandassi delle garanzie che può aggiungere il portale a quelle che dovrebbe dare il venditore.

Per quel che riguarda il perchè i venditori oltreoceano non spediscano la fattura, non è che non abbiano ben compreso la domanda?

Facendo una rapida ricerca, mi sembra di aver capito che non esista in USA un equivalente del VAT number e magari potrebbe aver causato confusione la tua richiesta specifica dell'indicazione di tale codice: http://en.wikipedia.org/wiki/Value_added_tax#United_States

Ho provato a formulare una richiesta simile ad alcuni venditori Usa:

Hi,
my name is Matteo. I'm an Italian ancient coins collector. I'm very interested in several coins of your shop.
In Italy there is a particular law about collecting ancient coins. I prefer to have a document of the shop to prove that I've bought the coins in a legal way and outside Italy.
Do you provide any documents with the coins?
Thanks and sorry for my English,
Matteo.

Vediamo se cambia la risposta.

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Bene! Anche se ritengo che sappiano o quantomeno immaginino cosa sia... forse non hanno VAT (equivalente iva nostro), tuttavia un invoice sanno cos'è perché se la domanda viene posta a venditori USA o comunque extra UE operanti su ebay, la risposta che generalmente arriva è "standard ebay invoice" al più "standard paypal invoice".

sono curioso comunque di sapere se otterrai riscontri, positivi o meno che siano... sarebbe già qualcosa ottenerli!

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Bene! Anche se ritengo che sappiano o quantomeno immaginino cosa sia...

Si infatti...Potrebbe esserci la possibilità che non vi sia l'obbligo dell'emissione dell'invoice?

Per il Regno Unito ho trovato questo sito: http://www.easyentrepreneur.it/faq-creazione-limited.php. Non vi è obbligo di richiesta di VAT number se il fatturato non supera una determinata soglia. Sfogliando il link ci sono i dettagli. Non mi è chiaro però se l'assenza del VAT number comporti che non vi sia l'obbligo di emissione di fattura. Magari se ne può parlare dopo aver risolto i problemi oltreoceano :D

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Questa è una prima risposta da un venditore americano:

Dear Matteo,
Yes, we provide an invoice, and each coin comes with a ticket. On the ticket is our inventory number, which is also on the invoice… Additionally, you could copy and print each web page with the coin photograph and item description you purchase, and save the records. This would surely be sufficient to prove that you purchased the coins from outside of Italy.
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Ho mandato qualche mail a venditori statunitensi e per ora ho avuto riscontri positivi: solitamente allegano alle monete una fattura con tutte le indicazioni necessarie per l'identificazione del negozio e della moneta.

Quindi prima di acquistare oltre oceano, è bene verificare la disponibilità di rilasciare fattura perchè non tutti sembrano disposti.

Quindi, sono necessari altri documenti per gli acquisti dagli USA? Permessi di importazione o cos'altro?

Grazie :)

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