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Il 13/6/2006 alle 19:01, miglio81 dice:

Bruttium è l'antico nome dell'attuale Calabria.

Come monete non hanno niente da invidiare ad altre monetazioni Magno Greche o Siciliane.

Alcune zecche, come Caulonia e Croton (Crotone), coniarono alcuni incusi veramente eccezionali, per qualita dei disegni e bellezza!!!

Personalmente apprezzo a molto anche la qualità delle monete di Locri Epizephyrii, con il suo statere di tipo Corinzio, forse migliore "dell'originale"...

E poi Terina, Rhegion(Reggio Calabria), con una grande monetazione e dei bronzi eccezionali... :D

Per me il top (opinione personale), è il nomos di Caulonia....

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essendo io stesso calabrese, mi sto avvicinando a queste monete davvero molto particolari ed uniche...peccato per il loro prezzo, ma a parer mio, ne vale la pena ?


  • 2 anni dopo...
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Buonasera,

questa discussione pare essere ferma, e quindi mi permetto di condividere alcuni esemplari della collezione (niente di che, intendiamoci!).

Domenico

Greek Italy. Bruttium, The Brettii. AE unit, 214-211 BC. D/ Head of Zeus right, laureate; behind, corn-ear. R/ Eagle standing left on thunderbolt, wings open; before, cornucopiae. HN Italy 1978. AE. g. 8.45 mm. 21.00 Dark green patina. About VF.

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Greek Italy. Bruttium, The Brettii. AE unit, c. 211-208 BC. Fourth coinage. D/ Head of Zeus right, laureate; thunderbolt behind. R/ Warrior advancing right, nude but for helmet, holding shield and spear; bunch of grape to right. HN Italy 1988. Scheu, Bronze 45. AE. g. 7.83 mm. 22.00 Very dark green patina.Good VF/VF.

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Greek Italy. Bruttium, The Brettii. AE Unit, 208-203 BC. D/ Head of Zeus right, laureate. R/ Eagle standing left; before, monogram. HN Italy - (cf. 2006-8). Cf. Scheu 100 var. (monogram). AE. g. 6.27 mm. 20.00 RR. Very rare. Green patina. About VF.

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Ulteriori esemplari acquisiti:

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49 minuti fa, Oppiano dice:

Ulteriori esemplari acquisiti:

Buonasera, che testo-i usi per la classificazione di questi bronzi?


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Per il momento sono all’inizio di questa monetazione.


Inviato (modificato)
8 minuti fa, Oppiano dice:

Per il momento sono all’inizio di questa monetazione.

Allora, se permetti, vorrei consigliarti questo ottimo (secondo me) testo per iniziare.7D07836B-9379-49BA-BB3B-AA5B339BA4F1.jpeg.9922d99be07e0da134708e2189367132.jpeg

Pasquale Attianese; 

La monetazione dei Brettii. (Con raffronti e descrizioni delle coeve emissioni dei Lucani): Dopo l'apostasia dai Leukanoi, loro capostipiti, i Brettii occuparono quella parte dell'attuale calabria, definita Bruttium dai Romani, dal fiume Savuto fino a Rhegium. Questo studio è un'accurata ricerca sul più vero e autentico popolo calabrese, fiero delle proprie ataviche tradizioni. In seguito alla lenta ma inesorabile decadenza della potente Kroton, i Brettii, fedelissimi alleati e sostenitori dei Cartaginesi nel corso della II guerra punica (III secolo a.C.), erano diventati i padroni incontrastati di quasi tutto il territorio calabrese e, dal 282 a.C., hanno coniato monete in oro, elettro, argento e bronzo, in tale e tanta quantità da superare le emissioni di città notevolmente più potenti.

 

Modificato da doppiopunto

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Ma grazie mille.

Che coincidenza! Appena preso su Maremagnum… 

Mi sembra che sia un buon inizio.

Grazie ancora.

Domenico


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1 minuto fa, Oppiano dice:

Grazie ancora.

Di nulla, sono sicuro che sarà di sicuro interesse.


  • 1 mese dopo...
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Buonasera,

posto un ulteriore esemplare della monetazione dei Brettii.

Trattasi di moneta aggiudicata in Asta Artemide 46e del 23-24/02/2019, Lotto 91 con la seguente descrizione:

Greek Italy. Bruttium, Brettii. AE Unit, c. 208-203 BC. D/ Laureate head of Zeus right. R/ BPET-TIΩN. Eagle standing left on thunderbolt with wings spread; ant to left. HN Italy 2010. AE. g. 8.23 mm. 21.00 R. Rare symbol. Emerald green patina, reddish spot on obverse. Good VF.

Posto la foto D/R che ho fatto dell’esemplare ed un ingrandimento della “formica”.

L’esemplare viene postato non solo per condivisione, ma perché, dalla lettura del testo del prof. Attianese, gentilmente consigliatomi, questa moneta non è (salvo errori) descritta fra i tipi facenti parte della c.d. “Serie con Zeus ed aquila” (tipi dal n. 105 al n. 142 compresi).

Ora, al di là delle considerazioni che possono essere fatte sulla Serie in punto sia di “aquila” (mutuata, come pare, “da altre coniazioni magno-greche e siceliote, ma anche dalle monete tolemaiche egiziane”), sia di “numerario notevole” tale da rendere gli esemplari stessi “abbastanza comuni”, l’attenzione che volevo richiamare è sul tipo - considerato inusuale e (forse) anche raro - dell’insetto individuato quale formica che trovasi nel campo a sx del R/.

Indubbiamente il tipo “formica” contrasta con i tipi più comunemente individuabili nella Serie, come ad esempio il bucranio, la cornucopia, l’ancora, l’exagramma, il caduceo.

La “formica” - disegno stilizzato (a mio avviso) ben definito - che ruolo aveva, e se lo aveva? Per analogia, ritroviamo l’insetto in altre monetazioni similari ed in un certo qual modo storicamente allineate?

Domenico

 

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Il 14/11/2021 alle 19:08, doppiopunto dice:

Buonasera, che testo-i usi per la classificazione di questi bronzi?

Consiglio 

Attianese per il Bruttium ( Calabria Graeca)

Historia Numorum2 

per la Magna  Graecia

  • Mi piace 1
  • Grazie 1

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Il 21/12/2021 alle 21:39, numa numa dice:

Consiglio 

Attianese per il Bruttium ( Calabria Graeca)

Historia Numorum2 

per la Magna  Graecia

Io ho i volumi di Attianese e HN... Già con questa "coppia" ho modo di avere un'ottima panoramica. 

  • Mi piace 1

Inviato
Il 21/12/2021 alle 21:18, Oppiano dice:

Buonasera,

posto un ulteriore esemplare della monetazione dei Brettii.

Trattasi di moneta aggiudicata in Asta Artemide 46e del 23-24/02/2019, Lotto 91 con la seguente descrizione:

Greek Italy. Bruttium, Brettii. AE Unit, c. 208-203 BC. D/ Laureate head of Zeus right. R/ BPET-TIΩN. Eagle standing left on thunderbolt with wings spread; ant to left. HN Italy 2010. AE. g. 8.23 mm. 21.00 R. Rare symbol. Emerald green patina, reddish spot on obverse. Good VF.

Posto la foto D/R che ho fatto dell’esemplare ed un ingrandimento della “formica”.

L’esemplare viene postato non solo per condivisione, ma perché, dalla lettura del testo del prof. Attianese, gentilmente consigliatomi, questa moneta non è (salvo errori) descritta fra i tipi facenti parte della c.d. “Serie con Zeus ed aquila” (tipi dal n. 105 al n. 142 compresi).

Ora, al di là delle considerazioni che possono essere fatte sulla Serie in punto sia di “aquila” (mutuata, come pare, “da altre coniazioni magno-greche e siceliote, ma anche dalle monete tolemaiche egiziane”), sia di “numerario notevole” tale da rendere gli esemplari stessi “abbastanza comuni”, l’attenzione che volevo richiamare è sul tipo - considerato inusuale e (forse) anche raro - dell’insetto individuato quale formica che trovasi nel campo a sx del R/.

Indubbiamente il tipo “formica” contrasta con i tipi più comunemente individuabili nella Serie, come ad esempio il bucranio, la cornucopia, l’ancora, l’exagramma, il caduceo.

La “formica” - disegno stilizzato (a mio avviso) ben definito - che ruolo aveva, e se lo aveva? Per analogia, ritroviamo l’insetto in altre monetazioni similari ed in un certo qual modo storicamente allineate?

Domenico

 

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Effettivamente si tratta di un simbolo non comune sulle monetazioni della Magna Grecia a me note. La formica risulta attestata su una serie metapontina in argento con testa di Persefone /spiga e cornucopia inquadrabile agli inizi del III secolo ma la Johnston non ne approfondisce il significato, ritenendola un elemento decorativo accessorio. 

CNG 459, 2020, 23

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Ancor più complesso è decodificarne la valenza sul bronzo dei Brettii in quanto la pluralità di simboli variabili rende arduo comprendere se si tratti di segni di controllo o elementi iconografici che abbiano qualche relazione con i tipi principali.

Ma a prescindere da queste considerazioni e per esperienza personale, consiglio una certa prudenza nella consultazione dei volumi di Attianese. Quello su Crotone, ad esempio (Ex nummis historia. Dalle monete la storia, il culto, il mito di Crotone, Settingiano 1992) è un susseguirsi di errori e di imprecisioni che sono stati ben rilevati nella recensione di C. Arnold-Biucchi (SNR, 74, 1995, 105-109).

 

  • Grazie 1

Inviato (modificato)

Buonasera, il simbolo sembra essere davvero raro ed inusuale e, per quanto riguarda il possibile significato relativo alla simbologia della formica, trovo interessanti queste letture;

https://www.vanillamagazine.it/i-mirmidoni-l-esercito-degli-uomini-formica-guidati-da-achille-fra-storia-e-leggenda/

Della suddetta pagina sottolineo i seguenti passaggi;

"In realtà quel nome, Mirmidoni, li identifica con le formiche (dal greco μύρμηξ), inarrestabili insetti che non si fermano mai, nemmeno davanti alla morte.Quei feroci guerrieri guidati da Achille sono forse i più valorosi a combattere nella guerra di Troia, almeno per come ne parla Omero nell’Iliade."

"Eaco è disperato, non ha più sudditi su cui regnare, così prega il padre Zeus che, impietosito, fa cadere una provvidenziale pioggia sull’isola. La fresca acqua arrivata dal cielo prende il posto di quella avvelenata da Era, mentre Eaco, in sogno, vede delle formiche che si arrampicano su una quercia sacra trasformarsi in uomini."

"C’è un’altra versione del mito, che nasce sempre dalle incontenibili infedeltà di Zeus. Il re degli dei seduce la mortale Eurimedusa, prendendo l’aspetto di una formica. Il frutto di questa unione è Myrmidon – chiamato così proprio per la forma assunta da Zeus nel concepirlo – che poi diventa re della Tessaglia, dove a un certo punto arriva Peleo. Il cerchio si chiude quindi con la nascita di Achille, il guerriero più valoroso di tutta la Grecia, l’eroe che conduce i suoi inarrestabili guerrieri a Troia."

"Le formiche infatti sono tra le poche specie animali (uomo compreso) a condurre delle vere e proprie guerre su vasta scala: non scontri isolati fra gruppi, come avviene ad esempio tra gli scimpanzé oppure anche tra tribù umane che vivono isolate, ma vere e proprio guerre che finiscono solo con l’annientamento di una delle due parti o con la resa.Quando due diverse grandi colonie (più di 10.000 individui) di formiche combattono per il controllo di un territorio, vanno avanti fino a quando una delle due non risulti completamente distrutta."

ma anche;

"La Formica si erge a simbolo del duro e instancabile lavoro. Dotata di grande forza fisica, pazienza ed elevata resistenza. Può diventare anche molto aggressiva se questo serve a proteggere il formicaio e ad assicurare la sopravvivenza dei “compagni”. È disposta anche a sacrificare la propria vita se ciò diviene necessario per raggiungere tale scopo. Sia per gli antichi Greci che per i Romani la Formica era considerata sacra. I primi adoravano la dea Myrmex, dalle sembianze di formica appunto. I secondi erano soliti rivolgersi alla dea Cerere per ciò che concerneva la produzione e il mantenimento dei raccolti." (fonte mitiemisteri.it)

 

Detto questo andrebbe individuata la possibile relazione tra significato ed evento storico (alleanza? scontro/vittoria?) magari proprio con Metaponto. Il mio livello di approfondimento sulla monetazione della Magna Grecia, e in parte sulla storia, é ancora superficiale per tentare un qualsivoglia ipotesi in merito..

 

Modificato da doppiopunto
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15 ore fa, dracma dice:

Effettivamente si tratta di un simbolo non comune sulle monetazioni della Magna Grecia a me note. La formica risulta attestata su una serie metapontina in argento con testa di Persefone /spiga e cornucopia inquadrabile agli inizi del III secolo ma la Johnston non ne approfondisce il significato, ritenendola un elemento decorativo accessorio. 

CNG 459, 2020, 23

image.png

 

Ancor più complesso è decodificarne la valenza sul bronzo dei Brettii in quanto la pluralità di simboli variabili rende arduo comprendere se si tratti di segni di controllo o elementi iconografici che abbiano qualche relazione con i tipi principali.

Ma a prescindere da queste considerazioni e per esperienza personale, consiglio una certa prudenza nella consultazione dei volumi di Attianese. Quello su Crotone, ad esempio (Ex nummis historia. Dalle monete la storia, il culto, il mito di Crotone, Settingiano 1992) è un susseguirsi di errori e di imprecisioni che sono stati ben rilevati nella recensione di C. Arnold-Biucchi (SNR, 74, 1995, 105-109).

 

Ciao Dracma, grazie per i tuoi sempre indispensabili contributi numismatici .

Ti segnalo che oltre al comune argento, la formica è presente anche su un bronzo riportato nel lavoro di A.Johnston "the bronze coinage of metapontum", allego immagine e descrizione:

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Ricordo inoltre di averne visto un esemplare con formica a sx, non censito nel lavoro di Ann

Ciao e Auguri a tutti di buone Feste.

skuby

 

 

 

 

 

Modificato da skubydu
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la formica potrebbe essere salita sul tondello un attimo prima della battitura 

Modificato da dux-sab
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Ulteriore esemplare:

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Ulteriore esemplare:

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Ulteriore esemplare:

 

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8 ore fa, skubydu dice:

Ciao Dracma, grazie per i tuoi sempre indispensabili contributi numismatici .

Ti segnalo che oltre al comune argento, la formica è presente anche su un bronzo riportato nel lavoro di A.Johnston "the bronze coinage of metapontum", allego immagine e descrizione:

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Ricordo inoltre di averne visto un esemplare con formica a sx, non censito nel lavoro di Ann

Ciao e Auguri a tutti di buone Feste.

skuby

 

 

 

 

 

Grazie a te @skubydu per aver segnalato questo ulteriore esemplare. Sono riuscito a trovarlo in rete con una risoluzione leggermente migliore: 

 

https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b85983877.r=Métaponte?rk=622320;4

Bibliothèque Nationale de France, Fonds général 1229 (gr. 3,85)

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La formica appare dunque in due emissioni metapontine distinte, in argento e in bronzo, diversificate anche sul piano tipologico (Persefone, Apollo) ma con ogni probabilità coeve proprio per la presenza del medesimo simbolo. Non è facile stabilire, come dicevo nel precedente post, la funzione dell'insetto (sacro ad Apollo e/o a Persefone? segno di controllo? animale totemico? elemento decorativo?) per il quale non è nemmeno escluso che possa (ma via del tutto ipotetica) rimandare a qualche forma di zoomorfismo o teriomorfismo, ossia la rappresentazione di un’entità divina in forma animale. Considerato che la monetazione di Metaponto, forse più di tutte le altre e senza soluzione di continuità, sembra conferire particolare rilievo alle raffigurazioni degli animali (testa di ariete, cavalletta, delfino, uccello, topo, granchio, serpente, formica, ecc.) andrebbe certamente approfondito un eventuale nesso con le divinità (anch'esse numerose) a cui tali animali si associano sulle varie serie.

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Inviato

Buonasera, il simbolo "formica" lo troviamo anche sulla serie "Ares e Bellona" al n. 77, sempre da "La monetazione dei Brettii" di P. Attianese, dove viene però descritta genericamente come "insetto".

 

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Inviato

Mentre Ermanno Arslan ne il suo "Monetazione aurea ed argentea dei Brettii" attesta la "formica"  su esemplari in Oro e Argento.

 

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