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Risposte migliori

Inviato

Salve, qualcuno di voi colleziona monete del Bruttium, confederali o cittadine? Personalmente ritengo la storia di questo popolo molto interessante e la sua monetazione quantomeno curiosa...


Inviato

Bruttium è l'antico nome dell'attuale Calabria.

Come monete non hanno niente da invidiare ad altre monetazioni Magno Greche o Siciliane.

Alcune zecche, come Caulonia e Croton (Crotone), coniarono alcuni incusi veramente eccezionali, per qualita dei disegni e bellezza!!!

Personalmente apprezzo a molto anche la qualità delle monete di Locri Epizephyrii, con il suo statere di tipo Corinzio, forse migliore "dell'originale"...

E poi Terina, Rhegion(Reggio Calabria), con una grande monetazione e dei bronzi eccezionali... :D

Per me il top (opinione personale), è il nomos di Caulonia....

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Inviato

difficile non concordare con quanto hai scritto, Miglio. l'unico difetto sono i prezzi, veramente considerevoli non appena la qualità si fa un minimo alta.


Inviato

Credo che per i Brettii ( stirpe Italica) è stato un po difficile digerire l'occupazione del bruttium da parte dei coloni greci :D , anche perche riguardo alle monete quelle dei coloni, come afferma Marco , sono molto piu belle :rolleyes:

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Inviato
difficile non concordare con quanto hai scritto, Miglio. l'unico difetto sono i prezzi, veramente considerevoli non appena la qualità si fa un minimo alta.

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E si è una monetazione molto difficile da reperire.


Inviato

Salve, il mio avatar è proprio una moneta dei Bruzi, non ho però sufficiente competenza riguardo la monetazione, nutro tuttavia interesse per questa popolazione italica per ragioni campanilistiche.

In occasione dell’acquisto di alcune monete del Brutium (nome dato tardivamente dai Romani al territorio occupato dai Bretti e che sarebbe meglio chiamare Brettia o Italìa) ho fatto alcune ricerche di cui segue una breve sintesi, spero sia interessante... almeno per Aristofane.

I Greci chiamavano l’odierna Calabria Italìa ed italioti i suoi abitanti ellenici, contrapposti agli italici, cioè i barbaroi, le popolazioni autoctone non parlanti greco; i Romani successivamente estesero il nome Italia all’intera penisola.

Tra gli italici un ruolo di spicco fu giocato, a partire dal IV secolo a.C., dai Brettii (pron. Brezzii. In greco Βρέττιοι; in latino chiamati variamente Brettii, Brutii, Bruttii, Britti, o Bruttates) descritti come popolo di stirpe indoeuropea, di linguaggio osco, di animo rude e bellicoso (ad iniuras viciniorum prompti) e a connotazione nomade. Strabone ce li presenta come i discendenti affrancati di schiavi dei Lucani; essi si stanziarono nella penisola che più tardi da essi derivò il nome occupando un territorio (che chiamavano Brettia) esteso dal confine nord fra Lao e Turi fino all’Aspromonte. I Brettii formarono una confederazione di varie città di cui facevano parte, oltre alla capitale Cosentia o Consentia (odierna Cosenza), Aufugum, Bergae, Besidiae, Ocriculum, ed altre minori. La loro economia si fondava sullo sfruttamento dei boschi della loro selva (la Sila) per ricavarne, oltre alla rinomata pece brettia, ottenuta attraverso la resina dei pini e molto apprezzata come impermeabilizzante e collante, legname per i più vari usi, in particolare per quelli navali.

Gli indomiti Brettii, che avevano spezzato il giogo dei Lucani, nel tempo raggiunsero grande potenza e conquistarono numerose città costiere magno-greche suscitando la preoccupazione degli italioti che, negli ultimi tentativi di resistenza alla loro minaccia, invocarono l’aiuto di Alessandro il Molosso, re d’Epiro e zio di Alessandro Magno. Anche il Molosso venne però sconfitto e mori a Pandosia, presso Cosenza, nel 331 a.C. I Brettii rimasero comunque conquistati dalla superiore civiltà ellenica e, seppur originariamente di ceppo osco, acquisirono la lingua, i costumi, le arti e la religione dei Greci. Si trattava di un popolo di guerrieri, e ciò si è bene evidente nelle loro monete, effigiate spesso con i simboli greci della guerra: Ares ed Hera Oplosmìa, cioè pesantemente armata come un oplite. Feroci avversari dei Romani, furono particolarmente sfortunati nella scelta dell’alleato da opporre alla superpotenza nascente.

Dapprima si uniscono a Pirro, che riportava continue (seppur proverbialmente pesanti) vittorie contro Roma, ma con la battaglia di Benevento nel 275 a.C. si conclude la guerra contro Pirro ed i suoi alleati. I Brettii pagano a Roma il prezzo della sconfitta stipulando un’intesa secondo cui consegnano metà dell’estensione della Sila, conservando però l’autonomia politica e amministrativa.

Con la Seconda Guerra Punica scelgono ancora di schierarsi contro Roma, questa volta la scelta è apparentemente vincente: Annibale, un formidabile condottiero che dall’Africa aveva portato il proprio esercito in Italia attraversando le Alpi e che in 15 anni di campagna nella penisola non aveva perso una sola battaglia! Annibale soggiornò a lungo nel Brutium (Castra Hannibalis presso il golfo di Squillace) fino al 203 a.C. nella vana attesa dei soccorsi di Cartagine. Con la dipartita dell’esercito cartaginese il senato decretò un’amnistia a favore di quei popoli dell’Italia che erano passati dalla parte di Roma, mentre la vendetta fu feroce nei confronti dei soli Bruzi. Essi, che fino all’ultimo erano stati i più leali nei confronti di Annibale, erano ritenuti evidentemente l’unico reale pericolo nella regione, pertanto furono privati di gran parte del territorio e disarmati.

Al fiero popolo dei Bretti, che così bene aveva dimostrato le proprie capacità guerresche, fu addirittura proibito il servizio militare, essi avrebbero potuto solo accompagnare come servi per il servizio pubblico i consoli e i pretori. I Bretti così condivisero fino alla fine il destino di Annibale e cessarono di esistere come entità politica.

L’estremità meridionale della penisola italica manterrà la denominazione di Brutium fino all’VII sec. d. C. In quest’epoca le zone governate dai Bizantini in Italia meridionale si sono ridotte a parte dello stesso Brutium e all’estremità meridionale dell’attuale Puglia, il cui nome ufficiale era Calabria. I Bizantini furono costretti a rifugiarsi nel Bruzium e, quasi a rinnegare la sconfitta, diedero alla regione il nome del territorio perduto.

Veniva così strappato ai Bruzi anche l’ultimo vessillo che la Storia aveva loro risparmiato, il nome della terra che avevano conquistato e difeso fino alla fine.


Inviato

Bella storia, Antonello, voglio solo aggiungere che il soldato che trafisse il costato di Gesù sulla croce era un Bruzio.


Inviato
voglio solo aggiungere che il soldato che trafisse il costato di Gesù sulla croce era un Bruzio

Ci sono ben poche certezze assolute nella storia, come nella vita. ;)

Il falso mito che indica in un discendente degli antichi Bruzi il soldato romano che trafisse Gesù è smentito innanzitutto dal fatto che, come abbiamo visto, ai Bruzi era stato fatto divieto di servire l’esercito come soldati (Appiano, Historia romana. Vol. I).

Inoltre, il nome e la storia del centurione che trafisse il costato di Cristo sono ben noti: si tratta di San Longino, nativo di Cesarea di Cappadocia. :)

  • Grazie 1

Inviato

Qualcuno è a conoscenza se l'antica città di Cosenza ha coniato moneta???

Penso sia affascinante possedere monete coniate nella propria citta migliaia di anni fa :) :)

Grazie

Nunzio


Inviato

La monetazione di Cosentia del IV-III sec. a. C: cessò per dar luogo- nel II sec. a.C. - a quella sotto il nome del popolo di cui era metropoli, ma quasi sicuramente conservando la zecca; sicché tutta la serie che va sotto il nome dei Bretti è stata probabilmente coniata a Cosentia.


Inviato

Grazie per l'esaustiva e tempestiva risposta.

Nunzio


Inviato

Buon giorno. Mi scuso se mi imserisco in questa discussione, con scarsissima o nulla, competenza nella materia. Conservo da anni il bronzo di cui allego foto, senza mai essere riuscito a classificarlo: 25 mm, circa 13 grammi.

Ne ho visti di simili, classificati come sestanti ridotti, ma tutti avevano tra Nike e il soldato (?) un simbolo tipo cornucopia oppure una amo. Questa invece ha qualcosa che non riconosco.

Ringrazio tutti quelli che potranno darmi qualche delucidazione.

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Inviato

Ciao Mnelao e benvenuto nel nostro forum...

La tua moneta dovrebbe un sestante della Lega Brettia, coniato tra il 215 e il 205 a.C. Al dritto riporta la testa elmata alla corinzia di Ares a sinistra, il rovescio la Vittoria che incorona un trofeo: tra le due figure, un caduceo.


Inviato

Ringrazio per la cortesia.

Quindi si tratta di un caduceo...


  • 2 mesi dopo...
Inviato

Per Mnelao

Buon giorno. Mi scuso se mi imserisco in questa discussione, con scarsissima o nulla, competenza nella materia. Conservo da anni il bronzo di cui allego foto, senza mai essere riuscito a classificarlo: 25 mm, circa 13 grammi.

Ne ho visti di simili, classificati come sestanti ridotti, ma tutti avevano tra Nike e il soldato (?) un simbolo tipo cornucopia oppure una amo. Questa invece ha qualcosa che non riconosco.

Ringrazio tutti quelli che potranno darmi qualche delucidazione.

Esistono numerose varianti, nella tua moneta si tratta di un'ancora ;)


Inviato

Per Nunzio

Qualcuno è a conoscenza se l'antica città di Cosenza ha coniato moneta???

Penso sia affascinante possedere monete coniate nella propria citta migliaia di anni fa

Dritto: Testa di Ares con elmo corinzio.

Rovescio: fascio di lampi e 3 semilune, legenda: ΚΩΣ

400-356 a.C.

19 mm, 5.77 g, SNG Cop. 1733

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Inviato

Per Nunzio (e Mnelao)

Qualcuno è a conoscenza se l'antica città di Cosenza ha coniato moneta???

Penso sia affascinante possedere monete coniate nella propria citta migliaia di anni fa

Dritto: Ares con elmo corinzio decorato con grifone.

Rovescio: Nike incorona un trofeo, tra le due figure un’ancora.

A sinistra il monogramma KB (con la K alla rovescia): Kosentia Brettion.

214 – 211 a.C.

28 mm, 16.8 g, BMC 62, SNG tav 25 1421/var, Sambon 10

Mi scuso per la foto, non riesco a far meglio. :angry:

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Inviato

Antonello hai delle monete veramente fantastiche!

Io sto cercando qualcosa ma i prezzi sono veramente alti... :( :(

...aspetterò con pazienza il momento opportuno...

Nunzio


Inviato
hai delle monete veramente fantastiche

Magari!

La prima moneta non è di mia proprietà ed è di estrema rarità, volevo fartela vedere perchè è difficilissimo anche solo trovarne un'immagine.

Possiedo solo la seconda (RRR) :D


  • 8 anni dopo...
Inviato (modificato)

..

Modificato da Francescom3019

Inviato

Per Nunzio

Dritto: Testa di Ares con elmo corinzio.

Rovescio: fascio di lampi e 3 semilune, legenda: ΚΩΣ

400-356 a.C.

19 mm, 5.77 g, SNG Cop. 1733

Cos'e' si trovava come sorpresina nelle confezioni di formaggini Mio ?


Inviato

Magari!

La prima moneta non è di mia proprietà ed è di estrema rarità, volevo fartela vedere perchè è difficilissimo anche solo trovarne un'immagine.

Possiedo solo la seconda (RRR) biggrin.gif

Cos'e' si trovava come sorpresina nelle confezioni di formaggini Mio ?

Un esemplare che ha sicuramente maggiori probabilità di essere autentico, dalla John Morcom collection (SNG 398)...

1000_0398.jpg

Per chi volesse approfondire la storia ed archeologia dei Brettii consiglio due volumi:

- I Brettii (1995)

- Enotri e Brettii in Magna Grecia (2011)

Entrambi editi da Rubbettino, nei volumi trovate anche interessanti articoli sulla monetazione.

Un volumetto interamente dedicato alla monetazione dei Bretti è stato pubblicato nel 2008 da L. Addante, a questo link le informazioni bibliografiche http://books.google.it/books/about/Le_monete_dei_Brettii.html?id=JfyUYgEACAAJ&redir_esc=y

Saluti :)

Nico


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