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Labari: segni cristiani diversi.


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Riprendo un tema toccato recentemente da Matteo91, ripescando alcuni labari del IV secolo, che contengono diversi "segni" cristiani: una semplice croce, un chi-rho, una semplice chi, che appare come X (si potrebbe anche dire: una croce di S.Andrea). La domanda è: si tratta di differenze un po' casuali e poco significative (il labaro è piccolo, lo spazio è poco, non tutti gli incisori hanno uguale bravura), oppure intenzionali ed esprimenti diverse sfumature dello stesso concetto? La prima è una FEL TEMP REPARATIO di Costanzo 2°. Al D un busto diademato a sin., l'imperatore tiene con la mano un globo. Al R. egli regge un labaro su cui vedo una semplice croce; a sinistra una stella, e due prigionieri ai suoi piedi. In esergo (S)MHB. Pesa 4,4 g. e misura 22mm.

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Seguono un paio di bronzi di Valentiniano 1°, in cui il labaro porta chiaramente un chi-rho. Il 1° è di Aquileia (SMAQP). Al D: DN VALENTINI-ANUS PF AUG, vi risparmio la foto. Al R. in esergo SMAQP, GLORIA RO-MANORUM, l'imperatore verso dx trascina un prigioniero e regge un labaro come da descrizione. Peso: g. 1,6

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La seconda moneta dello stesso imperatore è di Siscia. Il D è analogo. Al R: sempre GLORIA RO-MANORUM, la scena è analoga e così pure il labaro. Nel campo: M (o N) a sinistra, F a destra, sormontata da una croce. In esergo (B)SIS dot. Pesa 2,1 g.

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Le ultime due sono di Valente. I diritti sono fra loro analoghi, e tralascio le foto: busto diademato a dx., DN VALEN-S PF AUG. La prima è di Tessalonica; tipiche di tale zecca sono le R disegnate come delle D con una corta gambetta. Anche queste sono delle GLORIA RO-MANORUM, in questa prima compaiono nel campo una V sulla sin. , una delta (?) a destra, sopra alla quale un globetto o altro. Sul labaro appare chiaramente una X, piuttosto sottile.

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Il problema della rappresentazione "variabile" del "segno cristiano" sui labari del IV secolo , deriva dalla visione o dal sogno avuto da Costantino nelle notti precedenti la battaglia di ponte Milvio contro Massenzio , visione che dallo stesso Costantino o forse dai cronisti della sua vita Eusebio di Cesarea e Lattanzio non ne fu mai esattamente chiarita la natura e la forma .

Modificato da Legio II Italica
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Ciao Gianfranco :) Avevo notato queste particolarità su alcune monete di Costanzo II: http://www.lamoneta.it/topic/102001-costanzo-e-il-labaro-cristiano/

Purtroppo non eravamo arrivati a concludere nulla, ma penso che il discorso sia assolutamente da riprendere!

Le monete che avevo trovato erano queste:

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Possiamo vedere un chi-rho, una croce "patente" e una croce non ben definita: forse una semplice croce oppure "ansata".

In altre monete della stessa tipologia compaiono anche una X (o "chi" o "croce di S. Andrea").

In un solo esemplare invece ho trovato lo Staurogramma:

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Le stesse differenze nei simboli possono essere individuate anche nei Gloria Romanorum di qualche decennio successivo, come si intuisce dagli esempi di Gianfranco.

Secondo me non sono scelte casuali. Ritengo siano tutti simboli cristiani (anche se non sono totalmente sicuro riguardo alla croce di S. Andrea).

Ma non mi è chiaro il criterio con cui si scelga un simbolo al posto di un altro.

Inoltre è interessante il fatto che le prime croci certamente cristiane appaiono solo a partire dai sucessori di Costantino I. Mentre le croci individuabili in alcune emissioni di Ticinum per Costantino sono di attribuzione cristiana dubbia e dibattuta (sostanzialmente si ritiene possano essere semplici simboli).

Un altro dato a cui eravamo giunti è che la scelta nei simboli non dipende dalla posizione geografica della zecca.

Comunque ricontrollerei perchè potrei ricordare male.

Spero in numerosi interventi :) Grazie @@gpittini per aver proposto il tema interessantissimo :)

Modificato da Matteo91
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DE GREGE EPICURI

Effettivamente, come dice Legio II Italica, le versioni sulla visione/sogno di Costantino sono varie; già divergono un po' Lattanzio ed Eusebio, e su questa faccenda in 1700 anni si è poi discettato e scritto...anche troppo. Trovo però poco probabile che gli incisori dei conii avessero letto questi due Padri della Chiesa. Ma tanto per riassumere: secondo Lattanzio (De mortibus persecutorum) a Costantino venne ordinato dal Cielo di inserire uno staurogramma sugli scudi e sulle insegne dei suoi soldati: cioè una croce latina, alla cui barra verticale era aggiunto un occhiello, trasformandola in una P (nostra), ossia in una rho. Eusebio di Cesarea parla dell'episodio brevemente nella Storia Ecclesiastica e più diffusamente nella Vita di Costantino. In quest'ultima sostiene di aver saputo direttamente dall'imperatore che: mentre marciava coi soldati, nei gg. precedenti a Ponte Milvio, vide in cielo una gran luce e poi la forma di una croce, e la scritta greca: TO TOUTWN NIKE, "con questo vinci". Essendo Costantino rimasto dubbioso, nella notte un sogno si incaricò di chiarirgli che avrebbe vinto se avesse fatto raffigurare sui labari un chi-rho; cosa che egli fece realizzare in tutta fretta.

Altre versioni sono ancor più "miracolistiche" e sostengono che la croce luminosa venne vista non solo da Costantino, ma anche da quelli che si trovavano con lui; si sarebbe trattato cioè di una visione collettiva.

Ma per tornare alle nostre monete: considerato il valore pregnante dei simboli specie nell'antichità, credo che sarebbe imprudente considerare "casuali" queste differenze. Però possiamo ritenere che la terminologia e simbologia cristiane, pur già in formazione da oltre due secoli, fossero ancora in una fase di evoluzione, specie nel momento in cui approdavano ai luoghi dell'ufficialità. Non so dire di più perché so molto poco di questo tema, che comunque ha avuto molti studiosi e approfondimenti (tutta Iconologia Paleocristiana, studiata in particolare a proposito delle catacombe, ma anche su altri reperti, es. i sarcofaghi dei primi secoli).

Modificato da gpittini
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Qualche mese fa posi il quesito sul forum "Cristianesimo primitivo" che tratta l'argomento religioso da un punto di vista scientifico.

Chiesi se c'era qualche ipotesi riguardo la scelta di un simbolo al posto di un altro. Mi fu risposto che non avevano molte idee. Ritenevano però che le prime croci inequivocabilmente cristiane appaiono solo dopo la morte di Costantino. Questo però non riguarda strettamente la nostra indagine...

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DE GREGE EPICURI

Ho trovato qualcosina nel "Nuovo dizionario patristico e di antichità cristiane" di A. Di Berardino; in sostanza:

- l'iconografia e la simbologia cristiana si è sviluppata da un precedente filone greco-romano piuttosto consistente (es. le immagini del pavone e della fenice, la figura dell'orante, ecc.) In più, nei secoli 2° e 3°, i cristiani avevano un problema di "segretezza" durante le persecuzioni, e in certi ambiti hanno avuto una propensione ad usare segni poco decifrabili dagli estranei.

-In oriente uno dei primi simboli monogrammatici è stata la sovrapposizione di I e X (@@Matteo91:forse quello che indicavi come IX), che sono le iniziali greche di IESOUS XRISTOS. In occidente questo simbolo è stato utilizzato poco o nulla. E' comunque scomparso col IV secolo.

-solo in epoca costantiniana si è diffuso il chi-rho, talora accompagnato dalle lettere apocalittiche alfa ed omega (come sui rovesci delle maiorine di Magnenzio e Decenzio).

-dopo la metà del IV secolo si è aggiunto lo staurogramma, cioè la croce latina con occhiello in alto.

Quanto detto sopra non vale solo per le monete, ma anche per la produzione letteraria e muraria (specie in catacombe).

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La materia è di estremo interesse.

Vi posto, per un arricchimento della discussione, il mio follis di Procopio così identificato:

Obv.: DN PROCO-PIVS PF AVG; draped and diademed bust left
Rev.: REPARATIO FEL TEMP; emperor standing left, holding labarum, resting on shield. Christogram in right field.

Sono a digiuno dell'argomento, ma ho notato delle forti differenze con il cristogramma presente nel labaro di Procopio e gli altri presenti nelle monete postate.

Saluti Eliodoro

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La materia è di estremo interesse.

Vi posto, per un arricchimento della discussione, il mio follis di Procopio così identificato:

Obv.: DN PROCO-PIVS PF AVG; draped and diademed bust left

Rev.: REPARATIO FEL TEMP; emperor standing left, holding labarum, resting on shield. Christogram in right field.

Sono a digiuno dell'argomento, ma ho notato delle forti differenze con il cristogramma presente nel labaro di Procopio e gli altri presenti nelle monete postate.

Saluti Eliodoro

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In questo caso il cristogramma, correggetemi se sbaglio, è posto in orizzontale, ed, essendo la moneta di zecca orientale, potrebbe rientrare nella seconda ipotesi indicata da @g.pittini, ossia la sovrapposizione di I e X , che sono le iniziali greche di IESOUS XRISTOS

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Tra l'altro le monete di Procopio sono molto apprezzate :) a me mancherà in collezione ancora per tanto tempo....

In questo caso il cristogramma, correggetemi se sbaglio, è posto in orizzontale, ed, essendo la moneta di zecca orientale

Questo simbolo mi sembra diverso dai soliti chi rho e monogramma IX. Certo, potrebbe essere anche un IX posto in orizzontale, ma sembrerebbe più rientrare in quella categoria di croci di "S. Andrea" a cui è stata aggiunta anche una linea orizzontale (forse per poca dimestichezza con questi simboli da parte degli incisori, non saprei....). Comunque non è un simbolo "normale"..

Inoltre non mi sembra del tutto vero che il monogramma IX sia diffuso solo in oriente: in questa moneta di Crispo coniata ad Aquileia, per esempio, è presente.

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E dovrei avere altri esempi anche per Costantino.

E' giusta invece la considerazione temporale: sembrerebbe che questo monogramma IX non sia più usato dopo la comparsa del Chi-rho.

Dal punto di vista temporale direi che la successione sia stata:
Monogramma IX --> Chi-rho --> Staurogramma (ma nella seconda metà del IV secolo, Chi-rho e Staurogramma vengono usati contemporaneamente e sempre in questo periodo compaiono anche le prime croci e si tratta di croci di diversi tipi).

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Tra l'altro le monete di Procopio sono molto apprezzate :) a me mancherà in collezione ancora per tanto tempo....

Questo simbolo mi sembra diverso dai soliti chi rho e monogramma IX. Certo, potrebbe essere anche un IX posto in orizzontale, ma sembrerebbe più rientrare in quella categoria di croci di "S. Andrea" a cui è stata aggiunta anche una linea orizzontale (forse per poca dimestichezza con questi simboli da parte degli incisori, non saprei....). Comunque non è un simbolo "normale"..

Inoltre non mi sembra del tutto vero che il monogramma IX sia diffuso solo in oriente: in questa moneta di Crispo coniata ad Aquileia, per esempio, è presente.

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E dovrei avere altri esempi anche per Costantino.

E' giusta invece la considerazione temporale: sembrerebbe che questo monogramma IX non sia più usato dopo la comparsa del Chi-rho.

Dal punto di vista temporale direi che la successione sia stata:

Monogramma IX --> Chi-rho --> Staurogramma (ma nella seconda metà del IV secolo, Chi-rho e Staurogramma vengono usati contemporaneamente e sempre in questo periodo compaiono anche le prime croci e si tratta di croci di diversi tipi).

Ciao @@Matteo91,

il follis di Procopio, anche se non si vede bene dalla foto, presente due cristogrammi, oltre a quello sul labaro c'è nè un altro in alto a sinistra della figura dell'imperatore, Zecca di Nicomedia.

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il follis di Procopio, anche se non si vede bene dalla foto, presente due cristogrammi, oltre a quello sul labaro c'è nè un altro in alto a sinistra della figura dell'imperatore, Zecca di Nicomedia.

E' vero :) non ricordavo bene la tipologia. Il chi rho non è nel labaro ma nel campo. Nel labaro invece c'è un simbolo semplificato.

Guardando le immagini di monete di Procopio che avevo salvato, non ho mai visto un chi rho nel labaro. Qualcuno ne ha qualche esempio?

Ecco due immagini; in una, tanto per complicare le cose, c'è solo una "croce". La prima dovrebbe essere simile alla tua..

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Modificato da Matteo91
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Il problema delle raffigurazioni cristiane , con varianti , sui labari del IV secolo , probabilmente rimarra' insoluto ; si tramanda dalle fonti antiche , principalmente Eusebio , che Costantino , come precedentemente scritto , fece apporre il segno visto in cielo o in sogno , sugli scudi del suo esercito o sul labaro della sua insegna , questa tradizione pero' non e' riportata da altri scrittori antichi pagani né cristiani , pertanto potrebbe anche essere una invenzione postuma per dimostrare il favore divino avuto da Costantino prima della battaglia contro Massenzio , favorendo in tal modo la religione cristiana su quella pagana . Uno dei piu' antichi simboli cristiani conosciuti e' quello che rappresenta il Pesce , gia' dal I secolo , mentre il simbolo del Chi-Rho , identificante il nome di Gesu' , di origine greca e che secondo la tradizione dovrebbe assomigliare alla visione avuta da Costantino , fu utilizzato gia' dal III secolo , quindi in uso su sarcofagi ed altro nella parte orientale dell' impero e comunque ben prima della famosa battaglia del 312 ; soltanto dopo l' editto di Milano emesso da Costantino nel 313 , venne usato anche nelle chiese e basiliche occidentali , quindi a partire dal IV secolo . Quanto riportato dalla tradizione storica a proposito della visione o sogno che precedette lo scontro del 312 , potrebbe anche essere leggenda oppure opportunismo religioso . Sotto simboli del Pesce e del Chi-Rho

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Modificato da Legio II Italica
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Il problema delle raffigurazioni cristiane , con varianti , sui labari del IV secolo , probabilmente rimarra' insoluto

Probabilmente erano utilizzati una serie di simboli e stava poi all'incisore scegliere quale usare (magari anche in base alla sua bravura...).

Sulla fede di Costantino avevamo fatto una bella discussione dove si confrontavano i sostenitori dell'opportunismo politico con quelli della reale conversione: http://www.lamoneta.it/topic/98403-la-religione-sulle-monete-di-costantino-i/

Modificato da Matteo91
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DE GREGE EPICURI

A proposito dei simboli usati precocemente, abbiamo citato la figura dell'orante, l'ancora e il pesce. La figura dell'orante, con le braccia un po' aperte e le mani verso l'alto, era già utilizzata nell'arte romana (e sulle monete) ad indicare la PIETAS. L'ancora sembra che per i cristiani simboleggiasse la croce, a cui assomiglia; ma l'ancora col delfino attorcigliato esiste su monete del 1° secolo, ad es. un bel denario di Domiziano, non so con quale significato.

Infine il pesce, utilizzato (e scusate se dico cose abbastanza note) perché il termine greco "pesce", che qui traslittero alla latina come ICHTHYS, è l'acrostico di: IESOUS CHRISTOS THEOU YIOS SOTER, cioè Gesù Cristo Figlio di Dio, Salvatore.

La simbologia del pavone non mi è nota (usata sulle monete di consacrazione almeno da Faustina Figlia), mentre per la fenice esisteva la credenza/leggenda, ripresa credo anche da Plinio, che questo uccello rinascesse dalle proprie ceneri, dopo aver concluso la vita bruciando su un rogo: era perciò simbolo di eternità.

La fenice compare anche in monete dei figli di Costantino (FEL TEMP REPARATIO) ed è nimbata, cioè con aureola. Forse trovo una foto.

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La butto la' provocatoriamente senza alcuna base solida, ci potrebbe essere un collegamento tra i cristogrammi nelle monete ed i diversi filoni di cristianesimo che nel 4 secolo lottavano per affermarsi?

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Altri primitivi simboli cristiani rinvenuti nelle catacombe , di cui uno con la Colomba raffigurante lo Spirito Santo , rappresentativo il fatto che il segno del chi-rho compare in occidente solo nel IV secolo , dopo il 313 .

Interessante la proposta di Eliodoro , pero' non mi risulta che le varie sette cristiane avessero ognuna un proprio "simbolo" , ma non ne sono sicuro , sentiamo altri pareri .

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Modificato da Legio II Italica
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