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|Venezia|: i leoni dei lamonetiani


Risposte migliori

grazi @@417sonia per la spiegazione. dai passi che trovavo sulla rete, la descrizione si fermava alla semplice similitudine, si vede che avevano tagliato la parte successiva.. e non sono andato a controllare sullo scritto completo!

di certo due ali invece che sei devono essere stata una scelta facile da prendere, a mio avviso sia per la facilitazione nella rappresentazione, che per l'immagine nel complesso.. e per gli occhi vale la stessa cosa! :) il leone, simbolo del coraggio... che con le due ali un po ricorda la chimera della mitologia greca, anche se con venezia abbiamo un leone vero e proprio, e non un ibrido mostruoso!

ringrazio ancora chi sta contribuendo, ogni vostro post meriterebbe un mi piace :)

aggiungo alcune foto che ho fatto una delle ultime visite a Venezia, di alcuni particolari di piazza San Marco... il nostro leone appare maestoso in ogni angolo!!

saluti

thomas

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oltre che nelle monete, il leone di San Marco, simbolo di una repubblica, era infatti impresso un po ovunque nella città e nei suoi possedimenti. sappiamo che la repubblica cadde il 12 maggio del 1797, ma non sapevo senza che Luciano mi portasse a conoscenza di questo fatto, che il vessillo di san Marco era soppravvissuto ai tristi giorni di Venezia. almeno per alcuni mesi.

Perasto, oggi piccolo paese del montenegro, allora comunità fedele alla Serenissima Repubblica. nessuno voleva credere alla sua caduta, e non vi credettero finche l'arrivo degli austrici li costrinse ad ammainare il vessillo il 23 agosto, che fino a quel giorno aveva continuato la sua fiera funzione.

perchè riporto questo fatto? beh, perche questa discussione sul leone, sul simbolo di una Repubblica tra le più spettacolari dal mio punto di vista, simboli che noi abbiamo ritrovato nelle nostre amate monete, all'epoca non era solo un simbolo, ma molto di più. volevo far leggere, a chi non l'ha fatto, un'orazione, che la popolazione di Perasto ha pronunciato quando è stata costretta a lasciare il vessillo, e che io trovo davvero rappresentativa di quello che rappresentava il simbolo di cui stiamo trattando.

In questo amaro momento che lacera il nostro cuore; in questo ultimo sfogo d'amore e di fede al Veneto Serenissimo Dominio, ci sia di conforto, o Cittadini, il Gonfalone della Serenissima Repubblica, ché la nostra condotta presente e passata giustamente ci assegna questo atto fatale, per noi virtuoso e doveroso.
Sapranno da noi i nostri figli, e la Storia del giorno farà sapere a tutta Europa, che Perasto ha degnamente sostenuto fino all'ultimo l'onore del Veneto Gonfalone, onorandolo con questo atto solenne e deponendolo bagnato del nostro universale amarissimo pianto.
Sfoghiamoci, Cittadini, sfoghiamoci pure; ma in questi nostri ultimi sentimenti, con i quali sigilliamo la gloriosa carriera corsa sotto il Serenissimo Veneto Governo, rivolgiamoci a questa insegna e in essa consacriamo il nostro dolore.
Per trecentosettantasette anni la nostra fede e il nostro valore la hanno custodita per Terra e per Mare, ovunque ci abbiano chiamato i suoi nemici, che sono stati anche quelli della Religione.
Per trecentosettantasette anni le nostre sostanze, il nostro sangue, le nostre vite sone sempre state dedicate a Te, San Marco; e felicissimi sempre ci siamo reputati di essere Tu con noi e noi con Te; e sempre con Te siamo stati illustri e vittoriosi sul Mare.
Nessuno con Te ci ha visto fuggire; nessuno, con Te, ci ha visto vinti o impauriti!
Se il tempo presente, infelicissimo per imprevidenza, per dissennatezza, per illegali arbitrii, per vizi che offendono la Natura e il Diritto delle Genti, non Ti avesse tolto dall'Italia, per Te in perpetuo sarebbero state le nostre sostanze, il sangue, la nostra vita; piuttosto che vederTi vinto e disonorato dai Tuoi, il nostro coraggio e la nostra fede si sarebbero sepolte sotto di Te!
Ora che altro non resta da fare per Te, il nostro cuore Ti sia tomba onoratissima e il più puro e grande elogio, Tuo elogio, siano le nostre lacrime.

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Buona serata

come promesso, posto qualche "leoncino".... un po minimalista, anche per necessità....date le mie sempre esigue sostanze (son povareto e no go schei, direbbe un veneziano doc) :blum:

Comincio da un bagattino coniato per Padova sotto il doge Agostino Barbarigo; qui il nostro leone è vessillifero!

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Purtroppo il rame è brunito e con lo scanner, più di tanto, non posso migliorarlo.

segue...

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Questo che segue è già più chiaro;

Lirazza anonima datata 1767, emessa sotto il dogato di Alvise Mocenigo IV.

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Segue

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Ora un leoncino effigiato su un quattrino anonimo.

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Segue

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E per finire...un "fratellino" di quello postato da @@profausto; anche questo è un ducatello a nome di Domenico Contarini, ma le iniziali del massaro sono Z Q (Zuanne Querini)

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Saluti

Luciano

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....date le mie sempre esigue sostanze (son povareto e no go schei, direbbe un veneziano doc) :blum:

Da dove sono io si dice invece puaret :) si vede che cambia un po tra Venezia e l'entroterra!:)

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Da dove sono io si dice invece puaret :) si vede che cambia un po tra Venezia e l'entroterra!:)

Grazie per i bei esempi!

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Ho studiato a Venezia. I veneziani mi dicevano che venivo dal ''cotado''... <_<

Arka

Mai sentita questa parola! Traduzione?:) ...e se posso, da dove è lei?:)

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tra tutti questi leoni marciani faccio i miei complimenti a quello di Arka. raramente ne ho visti di cosi' belli su monete x l'oltremare, piacerebbe anche a me avere una moneta cosi'....

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Venivo da un'altra città veneta. Da quel che ho capito esiste Venezia e poi al di là della laguna c'è il ''contado''...

Arka

P.S. @ Sixtus78. Tutto è possibile... :D

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Ciao a tutti, volevo contribuire all'ottima discussione aggiungendo delle foto con alcune Veneziane che ho in collezione, dove il Leone è rappresentato in forme completamente differenti.

Complimenti ancora a Luciano per l'articolo pubblicato di recente, che consiglio a tutti di leggere.

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E' molto bello rivedere questa ultima immagine si conclude un po' il cerchio dell'evoluzione di questa simbologia con una immagine realista, mi colpisce vedere questo viso leonino quasi umano, fiero e combattivo con quegli occhi che ti fissano, certamente una immagine commisurata alla sua epoca....

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Buona serata

... nel frattempo posto un'altro leoncino, molto comune e nemmeno tanto bello, però ci sono affezionato; è una delle prime monetine veneziane che ho acquistato. La prima fu un bagattino con il leone in quadro.

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Trairo (5 soldi) battuto durante il dogato di Alvise Mocenigo III

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ed ecco la mia "nr. 1" :pardon:

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Bagattino anonimo - massaro HE ° V del 1540

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e per finire....

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Girolamo Priuli, 6 soldi

saluti

luciano

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Caro @@defa92 ,

invidio il Suo entusiasmo ... sarà che col passare degli anni lo si è sempre di meno e sempre meno propensi a raccontare storie.

E' una storia triste, la più orribile, che parla di morte, di sangue, di pelle strappata dal corpo, di fame e di terrore. che mal si concilia con ala bellezza delle monete che studiamo. Se cerca nel sito famagosta troverà già chi, con perizia e capacità ha già raccontato con parole sue l'assedio di Famagosta, il martirio del Bragadin, e la battaglia di Lepanto. Questi tre fatti sono nella memoria dei veneziani e dei cristiani del XVI secolo un vincolo di riscossa e di giustizia.

Nel merito storico, ho poco da dire. Venezia espandeva i suoi commerci verso la Sublime Porta, i turchi e l'Impero ottomano. La posta in gioco era il dominio commerciale nel Mediterraneo. I veneziani avevano basi d'appoggio in ogni dove proprio per raggiungere capillarmente ogni possibile porto commerciale sin dentro all'impero turco. E' gioco forza che dalla tolleranza per il commercio si passi all'inimicizia ed alla guerra.

Famagosta è sull'isola di Cipro, da prima conquista dei Genovesi dal 1370 circa al 1472 quando passa di mano ai Veneziani. Cent'anni più tardi è posta d'assedio dai Turchi, cade il 1 agosto del 1571. Il resto è una brutta storia su cui sono state scritte migliaia di pagine sino alla riscossa mai terminata di Lepanto.

Le allego il link di Wiki, quanto mai esauriente in merito. http://it.wikipedia.org/wiki/Famagosta

Questo invece è quanto già scritto sulla moneta.

"

Ciao Flaviano

I bisanti ossidionali coniati durante l'assedio di Famagosta, sono monete rare o molto rare, a seconda delle sigle riportate sul tondello.

In Cordusio non ne ho mai viste; mi ricordo però che qualche pezzo è stato recentementre proposto in alcune aste.

Sottomano ho il catalogo dell'asta Varesi nr. 58 del 28/04/11; ne erano stati proposti due esemplari:

1) con le iniziali "I" - BB - Rara, aggiudicata a €. 220,00 + diritti

2) con le iniziali "I-F" MB - Molto Rara, aggiudicata a €. 100,00 + diritti

E', come giustamente osservato da Mario, una monetazione di nicchia, collezionata da "pochi" che seguono la tipologia di monete ossidionali, oppure per le motivazioni storiche che ricordano il dramma dell'assedio di Famagosta, all'orrenda fine del comandante Marcantonio Bragadin che, però, determinò l'approntamento della flotta che sbaragliò i turchi a Lepanto.

Di seguito il commovente e raccapricciante racconto del suo martirio.

http://venicewiki.or...din/Il_martirio

"

E' un post di Luciano e non credo sia possibile fare di meglio.

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Buona giornata

a beneficio di @@defa92, un'altro leoncino che può fare coppia con quello postato da @@profausto.

Francesco Foscari (1423-1457)

Denaro di nuovo tipo con leone rampante

D/ + ° FRA ° FO ° DVX °

R/ Leone nimbato senza ali, rampante a sinistra, nel campo S°°M

monetina che ha un diametro di ca. 8 mm e che pesa solo gr. 0,21

Direi uno dei pochi leoni rampanti veneziani, arcaico, senza ali....un miracolo che, con queste dimensioni, sia arrivato fino a noi.

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saluti

luciano

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