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tetartemorion o hemitetartemorion


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Inviato
La ultima en llegar.

Kolofon ? Tertartemorion ? Acuñada en el ultimó cuarto del siglo V a C (525/501 a C)

peso: 0'10 gramos diámetro: 5 milímetros grosor: 1'1 milímetros

vzot.jpg



anverso: cabeza de Apolo

hqlx.jpg



reverso: cuadro cuatripartito incuso

Sin catalogar en las principales obras de referencia como SNG Kayhan -; SNG Copenhagen -; SNG von Aulock o Sear

Kolofón "Κολοφών" ( cima, cumbre ) antigua ciudad situada en la region de Jonia "Ιωνία".

Kolofon empieza a acuñar moneda hacia el año 525 a C.

Las primeras acuñaciones de Kolofón, siglos VI/V a C., fueron realizadas en la ciudad vieja/alta de Kolofón, el resto de acuñaciones son realizadas en la nueva ciudad creada junto a su puerto.

Moneda acuñada estando la ciudad de Kolofon bajo dominio del imperio persa/aquemenida. Moneda acuñada en la ciudad vieja/alta de Kolofon.

M. Nitchiner en su obra "The continued development of Ionian coinage circa 520 to 480 BC", Head Barclay en su obra "Historia Numorum of Manual Greek Numismatics" , Koray Konuk en "Syllogue Nummorum Graecorum Kayhan" exponen/afirman que la ciudad de Kolofon empleo para sus primeras acuñaciones de plata el sistema ponderal persa pesado o tardío, con un siclo/dracma de 5'55 gramos de peso.

Para Mitchener, Konuk y Mike Mainer en su trabajo " Small change for the poor", la ciudad de Kolofon acuña esta emisión al "pezzo" y no al "marco" como en las siguientes emisiones (donde aparece en monograma las letras TE en el reverso) como afirma Mainer en su trabajo; si como afirman estos afamados investigadores de la moneda jonia la ciudad de Kolofon acuña al "pezzo" esta serie , el peso del tetartemorion del sistema ponderal persa pesado es de 0'23 gramos, un peso muy superior a la pieza de que hablo.

El investigador numismático George F. Hill recomienda que se aumente el peso observado en 1% para compensar el posible desgaste o pequeñas roturas de la pieza. El peso que nos da sigue muy lejos de los 0'23 gramos.

Dentro del sistema ponderal persa pesado o tardío, como en el resto de los sistemas pondérales, esta la denominación de "hemitetartemorion" 1/48 de dracma, la denominación mas pequeña que existe dentro de los sistemas pondérales griegos basados en la dracma. El peso de esta denominación es de 0'12 gramos.

Este peso si es el apropiado para esta pieza.

Si como afirman los investigadores principales sobre moneda de Jonia la ciudad de Kolofon acuña al "pezzo" esta serie esta pieza debería denominarse hemitatartemorion y no tetartemorion como es denominada por las casas de subastas.

La iconografía de la moneda nos muestra en el anverso a Apolo Klarios, "Απολλων Κλαριος," deidad protectora de la ciudad de Kolofon. Su oráculo/santuario se encontraba en Klarus paraje cercano a la ciudad de Kolofón.

En Kolofón el culto a un dios solar, no fue introducido por los griegos, mucho antes de su llegada ya era adorado un numen solar lydio. En el reverso un cuadrado cuatripartito incuso evolución artística de los primeros cuadros incusos arcaicos.


Inviato

Complimenti per l interessante frazionale. Anche se piccolo, di grande fascino.

Riesci a fare foto con macro?

Nell incluso non ci sono lettere?

Ciao

Skuby


Inviato

no sin letras, de la primeras series de kolofon, saludos


Supporter
Inviato
tetartemorion o hemitetartemorion

Questa moneta, simile alla tua come peso e dimensioni, è classificata come tetartemorion

post-703-0-23118600-1389372309_thumb.jpg

IONIA, Kolophon. Circa 500-450 BC. AR Tetartemorion (5mm, 0.13 g). Laureate head of Apollo right / Quadripartite incuse square. SNG Kayhan -; SNG Copenhagen -; SNG von Aulock -. Near VF, toning a bit spotty.

apollonia


Inviato

Ho un frazionale di Kolophon molto simile.

Con pesi attorno agli 0.1 - 0.13g. dovremmo credo parlare di emi-tetartemorion.

Il tetartemorion è 1/4 di obolo e normalmente il suo peso si dovrebbe aggirare sui 0.2g, l'emi-tetartemorion è 1/8 di obolo con un peso corrispondente alla metà, all'incirca , del tetartemorion.


Inviato (modificato)

Finalmente una discussione sulle frazioni arcaiche della Ionia! Non ne capitano spesso...

Una foto di gruppo di qualche piccolino di Colofone:

post-3247-0-47676000-1389388661_thumb.jp

post-3247-0-94610500-1389388702_thumb.jp

nell'ordine:

g. 0,36 Colofone. Emiobolo persico (tardo VI sec. a.C.)

g. 0,20 Colofone.Tetartemorion persico (tardo VI sec. a.C.)

g. 0,22 Colofone.Tetartemorion persico (seconda metà del V sec. a.C.)

g. 0,17 Colofone.Tetartemorion persico (seconda metà del V sec. a.C.)

Infine un pezzo simile a quello postato, attribuito dal Milne al II periodo, gruppo A di Colofone. Secondo il Kraay, che emenda le attribuzioni del Milne, forse un tetartemorion attico di Magnesia al Meandro, emesso nella prima metà del V sec. a.C., g. 0,14

Modificato da g.aulisio
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Inviato

Premesso che non m’intendo di questa monetazione, ho trovato questo pezzo classificato come emitetartemorion

post-703-0-63466100-1389393416_thumb.jpg

IONIA, Phokaia. Circa 521-478 BC. AR Hemitetartemorion (4mm, 0.12 g). Female head left, wearing helmet or close fitting cap / Incuse square. SNG Copenhagen (Cyprus, etc.) -; SNG Kayhan -; Rosen 598. VF, toned. Rare denomination.

apollonia

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Inviato (modificato)

Questo pezzo è classificato come emitetrtemorion ma con un punto interrogativo.

post-703-0-00445400-1389393582_thumb.jpg
IONIA, Magnesia ad Maeandrum. Circa 470-450 BC. AR Hemitetartemorion(?) (5mm, 0.09 g, 3h). Bearded male head right, wearing tainia / Barley grain; E-(three bar sigma) flanking; all in dotted square within incuse square. Unpublished, but cf. CNG 73, lot 325 for a similar obol, but with different letters on reverse. Good VF.

Probabilmente la distinzione tra le due frazioni non è sempre così netta. In ogni caso, credo che questo sia un vero gioiellino per metallo e stile.

apollonia

Modificato da apollonia
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Inviato (modificato)

Il primo che hai postato é fantastico, e tra l'altro estremamente inconsueto. Ne avevo un esemplare simile e sto ancora piangendo per averlo perso (puo' apparire orribile -e lo é-, ma stanti le dimensioni se per caso ti cade... é fatta).

Anche il secondo é bellissimo, seppur già proiettato verso il "classico".

Tornando al tema: il problema nell'individuazione delle frazioni é legato ai differenti sistemi ponderali teorici utilizzati da ciascuna città, ed al range effettivo degli esemplari conosciuti.

A Focea nel periodo della ninfa rappresentata sopra il sistema era il milesiaco. Inoltre va detto che la definizione di emitetartemorion per il pezzo in questione si deve essenzialmente al curatore della vendita dato che l'unico riferimento "scientifico" che viene citato, il catalogo della Rosen Collection edito dalla ANS, al numero 598 (un pezzo di g. 0,111) recita "uncertain denomination".

Purtroppo, stante il fatto che l'individuazione di un nominale o dell'altro é in questi casi spesso basata sul secondo decimale, e che ovviamente esiste un certo tasso di variabilità in seno alle emissioni (con aggiustamenti peraltro incredibilmente precisi, stanti i mezzi disponibili all'epoca), é difficile sulla base del peso di un singolo esemplare stabilire cosa questo rappresenti effettivamente in termini di nominale.

Il ragionamento va fatto sul peso medio di una serie. Ed é questo che ha portato il Kraay all'ipotesi di cui sopra.

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Inviato

nella Sylloge (SNG) Turkey 1 edita da Koray Konuk dedicata alla Muharrem Kayhan collection (Istambul-Bordeaux 2002)

viene riportata una frazione con peso 0.12gr. descritta come Milesian standard - hemitetartemorion (n. 999 plate 38)

Suggerisco per una bibliografia e un punto sugli studi dei frazionali piu' aggiornato anche l'ottimo

Dieter KLEIN, Sammlung von Griechischen Kleinsilbermuenzen und bronzen

NOMISMATA 3 1999

Infine in : From Kroisos to Karia, Early Anatolian Coins form the Muharrem Kayhan Collection, pubblicato anch'esso da Koray Konuk

viene descritta per la IONIA (n. 20) una frazione di elettro riportata come 1/192 di statere (del sistema Lidia-Mileto) del peso di gr. 0.08

I riferimenti della Rosen, che pur aveva frazioni corrispondenti a queste denominazioni, sono superati e aggiornati da studi piu' recenti come quelli di Koray Konuk citati che hanno segnato un progresso nella conoscenza di questi frazionali.

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Inviato (modificato)

Mi permetto di aggiungere ai must to have citati anche la ponderosa monografia del Furtwängler sulle frazioni arcaiche marsigliesi (Monnaies grecques en Gaule, Fribourg 1978) che per quanto si riferisca ad un fenomeno geograficamente marginale della monetazione ionica affronta in modo piuttosto approfondito le questioni ponderali.

Tornando al topic, se é vero che il peso teorico dell'emitetartemorion si attesta attorno al decimo di grammo (poco più, poco meno, a seconda del sistema adottato) é sempre difficile stabilire esattamente a quale denominazione e sistema ponderale frazioni di queste dimensioni si riferiscono a meno di non disporne di uno stock statisticamente rilevante.

A titolo esemplificativo riporto una frase di Otto Mørkolm che trovo illuminante:

"Il est impossible de classer des pièces si petites selon l'étalon et la dénomination. Si nous le mettons dans l'étalon éginétique, nous nous référons aux pièces plus grandes [...]; mais nous n'en sommes point sûrs." (l'autore si riferisce ad una serie di frazioni con la testa di grifone, comprese tra i g.0,12 e 0,36, già attribuite a Focea e Teos dal Balcer).

Certamente é impossibile sul singolo esemplare, soprattutto se non si ha la certezza che la città a cui vengono attribuiti emettesse effettivamente la denominazione in questione.

Non mi sembra che per Colofone siano mai stati pubblicati emitatartemorion.

SNG Turkey I riporta in compenso per Colofone ben 3 esemplari di tetartemorion persico da g.0,15 (n. 346, 348, 349) ed uno da g.0,12 (n. 350).

Il Klein, sempre per Colofone, riporta un tetartemorion persico da g.0,16 (n.400) ed un emiobolo persico (dello stesso tipo attribuito a Magnesia dal Kraay) da g.0,36 (n.401).

Qualora si volesse poi seguire la prudente proposta del Kraay circa l'attribuzione a Magnesia il problema non si porrebbe proprio, dato che il peso dell'esemplare postato (tra l'altro incompleto) rientrerebbe pienamente nel range del tetartemorion attico.

PS

Vorrei far inoltre notare la quarta delle 5 frazioni postate sopra: pesa solo 0,17 grammi, quindi 0,03 grammi in più rispetto alla quinta, e che viene attribuita con certezza a Colofone: che si tratti di un tetartemorion milesiaco in questo caso non c'é dubbio, dato che c'é scritto sopra...

Modificato da g.aulisio
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Inviato

Mi permetto di aggiungere ai must to have citati anche la ponderosa monografia del Furtwängler sulle frazioni arcaiche marsigliesi (Monnaies grecques en Gaule, Fribourg 1978) che per quanto si riferisca ad un fenomeno geograficamente marginale della monetazione ionica affronta in modo piuttosto approfondito le questioni ponderali.

Tornando al topic, se é vero che il peso teorico dell'emitetartemorion si attesta attorno al decimo di grammo (poco più, poco meno, a seconda del sistema adottato) é sempre difficile stabilire esattamente a quale denominazione e sistema ponderale frazioni di queste dimensioni si riferiscono a meno di non disporne di uno stock statisticamente rilevante.

A titolo esemplificativo riporto una frase di Otto Mørkolm che trovo illuminante:

"Il est impossible de classer des pièces si petites selon l'étalon et la dénomination. Si nous le mettons dans l'étalon éginétique, nous nous référons aux pièces plus grandes [...]; mais nous n'en sommes point sûrs." (l'autore si riferisce ad una serie di frazioni con la testa di grifone, comprese tra i g.0,12 e 0,36, già attribuite a Focea e Teos dal Balcer).

Certamente é impossibile sul singolo esemplare, soprattutto se non si ha la certezza che la città a cui vengono attribuiti emettesse effettivamente la denominazione in questione.

Non mi sembra che per Colofone siano mai stati pubblicati emitatartemorion.

Probabilmente la citazione di Morkholm dovrebbe oggi essere rivista alla luce del progresso degli studi su questi frazionali.

Non poter discernere metrologicamente tra frazioni che pesano un terzo di grammo e quelle che pesano un quinto, un sesto o un ottavo non ha molto senso.

Personalmente credo che gli antichi abitanti della Ionia e della Lydia potessero pesare e quindi attribuire un ben preciso valore metrologico alle frazioni di differente peso. Che poi ci sia un a tolleranza di qualche centesimo di grammo naturalmente questo è perfettamente accettabile.

Oggi disponiamo di molti esemplari di questi frazionali compresi tra i 0.06 e i 0.12 gr. , alciuni sono ormai censiti nei piu' recenti corpora (come SNG Turkey 1), altri, piu' numerosi , appaiono con una certa frequenza sul mercato numismatico e nelle aste (un buon esempio è quello postato sopra da Apollonia). Per la loro taglia infima e per un certo disinteresse (ma soprattutto commerciale dato il basso valore che fino a poco tempo fa queste frazioni avevano ) non sono stati oggetto di uno studio apposito. Volendo comunque si avrebbe a disposizione abbastanza materiale per creare una serie consistente da sottoporre ad analisi metrologica.

Resta un'evidenza che in Turkey 1 è riportato comunque un hemitetartemorion (n. 999) proveniente da una zecca incerta della Caria (non lontana quindi da Colophon) per il quale l'autore individua con certezza il piede di Mileto.

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Discussione molto interessante e istruttiva.

La moneta più piccola in mio possesso è un emiobolo di Alessandro Magno.

Da tempo avevo pensato di mettere tra le Greche anche qualche nominale più piccolo, e ora colgo l’occasione per chiedere un parere su questo esemplare classificato come emitetartemorion che però mi sembra un po’ ‘sovrappeso’ per la tipologia. Non danno il diametro ma nel complesso direi che non è male.

post-703-0-53928300-1389459758_thumb.jpg

MYSIA. Cyzicus. Ca. 450-400 BC. AR hemitetartemorion (0.17 gm). Forepart of boar left; tunny to right / Head of roaring lion left within incuse square. Cf. SNG France 373 (denomination). Toned. Good Very Fine for type.

apollonia


Inviato

muchas gracias por su interes, estoy totalmente de acuerdo con ustedes que hace falta mas de una pieza para poder determinar la denominacion.

en lo que creo que estamos todos de acuerdo es que la ciudad de kolofon, si realmente esta pieza se acuña en ella, emplea para sus acuñaciones el sistema ponderal persa con un siclo/dracma de aproximadamente 5'35 a 5'40 gramos de peso, o como menciona Sear un siclo de 5'45 gramos.

Dentro de este sistema el hemitetartemorion es el que mas se aproxima al peso de mi pieza. Como han dicho ustedes en estas pequeñas denomianciones aun queda mucho por decir/estudiar.

Si como suguiere Kraay en su trabajo es acuñada por Themistokles hacia el año 460 en Magnesia con sistema ponderal atico, en este sistema el hemitatartemorion tiene un peso estandar de 0'09 gramos.

Coincido con ustedes que es muy dificil saber que denominacion pudo tener la pieza. El peso , de ella solamente, nos inclinaria a pensar que posiblemente se trate de un hemitetartemorion, denominacion que no aparece en ningun estudio hasta el dia de hoy; pero como he dicho antes en el estudio de estas pequeñas denomianciones aun queda mucho que decir. gracias por su interes


Inviato

bonita pieza apollonia, el problema de este tipo de piezas es saber en que sistema ponderal fue acuñada. Sear dice que se emplea una norma local basada en un obolo de 0'85 gramos, que tal vez quisiera ser fiduciario del obolo persa de 0'93 gramos Mitchener propone que se emplea una norma basada en un shekel o siclo de 15 gramos aproximadamente, Mainer en su trabajo plantea la hipotesis de que Kizikos acuñara su monedaje en plata con una norma local empleada en la ciudad de Abdera con un obolo de 0'61 gramos.

Yo dispongo en mi coleccion una pieza similar a la de usted pero con un peso de 0'25 gramos, la tengo catalogada como tetartemorion o 1/64 de estatera.

dentro de la norma local propuesta por Sear el tetartemorion tiene un peso de 0'21 gramos y dentro de la norma propuesta por Mitchener el 1/64 de estatera tiene un peso de 0'23 gramos

dentro del sistema de Mitchener el 1/96 de estatera tiene un peso de 0'15 y dentro del sistema de Sear el hemitetartemorion tiene un peso de 010 gramos.

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Inviato

Discussione molto interessante e istruttiva.

La moneta più piccola in mio possesso è un emiobolo di Alessandro Magno.

Da tempo avevo pensato di mettere tra le Greche anche qualche nominale più piccolo, e ora colgo l’occasione per chiedere un parere su questo esemplare classificato come emitetartemorion che però mi sembra un po’ ‘sovrappeso’ per la tipologia. Non danno il diametro ma nel complesso direi che non è male.

attachicon.gif27045Emitetartemorion Mysia.jpg

MYSIA. Cyzicus. Ca. 450-400 BC. AR hemitetartemorion (0.17 gm). Forepart of boar left; tunny to right / Head of roaring lion left within incuse square. Cf. SNG France 373 (denomination). Toned. Good Very Fine for type.

apollonia

con il peso di 0.17 questo frazionale "decisamente" non è un hemitetartemorion.

Confronta in KLEIN, (Nomismata 3) citato sopra , un hemitertartemorion per Cizico, descritto al n. 267 con il peso di 0.09 gr.- medesimo tipo protome di cinghiale/leone

ed un tetartemorion, di tipo diverso, descritto al n. 269 per il quale si riporta un peso di 0.21 gr.

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In effetti avevo qualche dubbio su “Hemi” e vedo che non si può dar per scontato quanto si legge nelle didascalie di questa monetazione.

Questo è un altro, possibile candidato sul quale potrei puntare in una prossima asta, ma in questo caso non ci sono dubbi sull’emi. Anzi, direi che è addirittura ‘sotto peso’ per questo frazionale.

Anche qui nella descrizione non è dato il diametro mentre si afferma che potrebbe trattarsi di un inedito. E questa è forse la ragione di una stima più del quadruplo di quella del frazionale cinghiale-tonno/leone di Cizico del post precedente.

post-703-0-66635900-1389536149_thumb.jpg

GRIECHISCHE MÜNZEN, ASIEN, KARIEN, UNBESTIMMTE MÜNZSTÄTTE.
Hemitetartemorion. 5. Jh. v. Chr. Kugel in Kranz. Rs: Stierkopf l. in Quadratum incusum. 0.08g, Schöne dunkle Tönung. Uned.? vz-ss Ex Slg. Dr. Arthur Ziegler.

apollonia


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Questo pesa invece esattamente un decimo di grammo. Manca sempre il diametro mentre è dichiarata una marginale corrosione e una rarità a tripla erre. Potrei puntare su questo, nella stessa asta del precedente ma con una stima inferiore, ca. un terzo (120 EUR).

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RIECHISCHE MÜNZEN, ASIEN, KARIEN, UNBESTIMMTE MÜNZSTÄTTE.
Hemitetartemorion. 4. Jh. v. Chr. Löwenprotome r. mit umgewendetem Kopf. Rs: Artemiskopf r. SNG Tübingen 3315. 0.10g, Min. korrodiert. RRR fast vz Ex Slg. Dr. Arthur Ziegler.

apollonia


Inviato

Resta un'evidenza che in Turkey 1 è riportato comunque un hemitetartemorion (n. 999) proveniente da una zecca incerta della Caria (non lontana quindi da Colophon) per il quale l'autore individua con certezza il piede di Mileto.

In cio' non c'é assolutamente nulla di anomalo. E' assolutamente nella norma.

Restano altresi' le evidenze citate sopra, a volerle leggere:

- Sono conosciuti, e pubblicati, tetertemorion di Colofone con peso molto basso, anche di g. 0,12 (esemplari integri)

- Non sono stati riconosciuti (ad oggi) hemitetartemorion di Colofone

- Per il tipo postato nell'utente (il cui esemplare di g.0,10 non é integro, altri esemplari raggiungono i g.0,16) é stata ipotizzata inoltre l'appartenenza al sistema attico da parte del Kraay

- Il Klein, sempre per la tipologia dell'esemplare postato dall'utente, pubblica un (unico) emiobolo da g. 0,36 (lascio il facile calcolo del peso del corrispondente tetartemorion a chi ne é interessato...)

Sul presunto legame tra la distanza "chilometrica" tra le città ed i sistemi ponderali utilizzati evito di dire alcunché...

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Inviato

Un interessante articolo di Jean Elsen, riportato nella sua Liste 218 del Novembre 2001 ci offre un excursus molto interessante sul sistema ponderale e monetario attico, alla cui base troviamo il grano d'orzo.

Resto convinto che quando si prende in esame un fenomeno monetario sia altrettanto importante dell'esaminare con la massima scrupolosità l'evidenza monetaria che ci è pervenuta, di risalire alla logica che sta alla base del fenomeno monetario che si esamina. I sistemi monetari sono normalmente eminentemente logici sia per motivi pratici (nelle questioni monetarie non vi è molto spazio per disquisizioni filosofiche riseervate invece ad altri ambiti), sia per motivi puramente metrologici che devono offrire una n^base di inquadramento razionale asservita alle esigenze dei commerci e dello scambio. Se di molti sistemi comprendiamo la logica sottostante e le scelte fatte, non sorprenderà invece che per alcuni ci sfuggono ancora la meccanica o la metrologia (ad esempio per il sistema n^monetario vandalo o per i problemi legati alla circolazione ed alla metrologia del bronzo - chalcous - greco).

L'articolo di Elsen mette in evidenza che la piu' piccola unità ponderale del sistema attico era il krithé ovvero il grano d'orzo per il quale è stato supposto (e riscontrato con delle misurazioni statistiche effettuate su un numero significativo di campioni) un peso di 0.045gr.

Parallelamente al sistema attico anche il sistema mesopotamico aveva la sua piu' piccola unità ponderale , lo she , basato sul grano d'orzo. All'epoca babilonese il gur d'orzo corrispondente a 180 sila corrispondeva ad uno shequel d'argento ovvero a 180 she e rappresentava il salario medio mensile di un lavoratore.

Teofrasto in De Lapidibus (pp46-47), elenca le unità di valore partendo dalla piu' piccola, il krithé appunto, corrispondente ad 1 grano d'orzo, proseguendo con il kollybos corrispondente a 2 grani d'orzo (hemitetartemorion) , seguito dal tetartemorion, etc. fino ad arrivare allo statere (attico) pesante 2 dracme, ovvero 12 oboli, 24 hemioboli, 48 tetartemoria, 96 kolliboi, o 192 krithai. Un sistema duodecimale <( con l'unità superiore equivalente al doppio di quella precedente) mutuato probabilmente dai sistemi duodecimali pre-esistenti di derivazione orientale.

Di questi nominali abbiamo testimonianza sia indiretta, attraverso le fonti letterarie : il nome kollibos ricorre nelle commedie di Aristofane designando sempre una mnoneta di piccolo valore; sia diretta nelle piccolissime frazioni che sono a noi pervenute.

Al British Museum esiste una piccola moneta ateniese d'argento con il tipo della civetta di 0.09gr. nota già ai tempi Head (che la definiva hemitetartemorion).

Mentre risale al 1979 la pubblicazione da parte di Pàsythory (Gazette Numismatique Suisse 1979 pp4-7) dell'unità piu' piccola del sistema attico : un sedicesimo di obolo corrispondente al peso del grano d'orzo (krithé) di 0.045gr.

Questi dati e queste inferenze inducono a ipotizzare che anche altri sistemi monetari , basati su piedi differenti, possano aver seguito la medesima ripartizione metrologica, e se forse, non fino al krithé, probabilmente almeno fino al kollibos .

Man mano che le conoscenze in questo campo avanzano si potrenno meglio definire nominali che oggi restano ancora incerti anche se la strada mnetrologica tracciata mostra una logica ed un meccanismo perfettamente plausibili che, come abbiamo visto per il caso del sistema attico, hanno trovato perfetto riscontro nell'evidenza dei frazionali giunti fino a noi.

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