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VI Secolo , Italia , l' occasione perduta


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Ci fu un tempo , agli inizi del VI secolo , pochi anni dopo la caduta dell' Impero Occidentale di Roma , in cui l' Italia , o meglio gli Italiani , ebbero la possibilita' , ovvero , la non consapevolezza e la non lungimiranza politica degli Antichi romani , di realizzare un grande Stato romano barbarico che avrebbe reso l' Italia uno Stato forte , saldo e politicamente indipendente da quello , ormai romano solo di nome e di facciata , quale era quello che da vari decenni era l'orientaleggiante Impero romano d' oriente o Bizantino . L' Italia sarebbe divenuta uno Stato europeo potente e rispettato quale divennero gli Stati invasi dai Franchi in Francia , dagli Angli e Sassoni in Inghilterra , dai vari popoli germani , quali l'etnia dei Goti , i Burgundi ed altri popoli , in Germania ; mentre la Spagna subi' in parte la sorte dell' Italia , invasa da popoli germanici prima , da Arabi poi , dovette aspettare alcuni secoli prima di assurgere a grande potenza europea , cosa che al contrario non avvenne , anche per altri motivi , tra cui principalmente quelli religiosi , per l'Italia .

Questa grande opportunita' l' Italia l' ebbe al tempo di Teodorico , re degli Ostrogoti , che visse la giovinezza a Costantinopoli quale pegno in ostaggio da parte del padre Teodemiro , in qualita' di alleato dell' Imperatore d' Oriente ; qui Teodorico imparo' e comprese la grande cultura classica greco romana . Teodorico nel 474 alla morte del padre divenne re degli Ostrogoti e nel 484 gli fu concessa la qualifica di Console . Nel 488 invase l' Italia occupata dagli Eruli di Odoacre e dopo 5 anni , nel 493 , divenne padrone d' Italia . La grandezza di Teodorico si manifesto' subito impedendo al suo popolo di comportarsi come era d' uso in quei secoli , cioe' razziando , uccidendo , distruggendo , predando a scapito degli antichi e legittimi abitanti , ma volle nel suo intento creare una unione pacifica , concorde e costruttiva tra barbari e romani , tra conquistatori e conquistati , lascio' infatti ai romani l' amministrazione , le istituzioni , le leggi , la vita politica del suo stato , mentre la parte militare , ai suoi Ostrogoti ; concesse al suo popolo solo un terzo delle terre d' Italia e non permise mai atti di violenza contro la popolazione civile , romana o barbara che fosse , protesse le arti , la letteratura e i commerci , restauro' gli antichi edifici , protesse la Chiesa romana , sebbene Ariano , insomma fece di tutto per fare convivere in pace costruttiva romani e goti . Questo grande progetto che avrebbe reso l' Italia un grande stato europeo fu vanificato dal Senato romano , dalla chiesa cattolica romana e da alcuni influenti uomini politici romani , tra cui forse , non e' mai stato chiaramente dimostrato , Anicio Manlio Torquato Severino Boezio genero di Simmaco , che tramarono con l' imperatore d' Oriente Giustino allo scopo di cacciare i goti dall' Italia . Anche gli Italiani non sentirono mai loro il messaggio di cooperazione lanciato da Teodorico , in quanto videro sempre i Goti come un popolo invasore e barbaro e si illusero o non capirono , che l' impero romano d' Occidente come lo conoscevano , era finito per sempre e mai piu' sarebbe rinato . L'Italia in seguito fu devastata da anni ed anni di guerre tra Goti e Bizantini che desolarono e spopolarono la terra italica e quando alla fine i Bizantini ebbero la meglio sui Goti , gli Italiani si resero conto che avevano solo cambiato padrone , anzi erano caduti sotto un popolo , che di romano non aveva piu' nulla , tranne il nome , ben piu' aguzzino e spietato del Goto che impose tassazioni e balzelli insopportabili agli stremati e sparuti abitanti d' Italia , le cui conseguenze forse ne subiamo ancora oggi . Questo per brevissimi cenni la grande occasione perduta dall' Italia al tempo del re goto Teodorico .

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Dopo tutto, accadde lo stesso in Germania; l'Impero si frantumò in tantissimi staterelli (molti di più che da noi) generalmente in balia di contendenti più forti. La totale mancanza di spirito nazionale fu superata solo in seguito alle invasioni napoleoniche.


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Il paragone con la Germania mi sembra un po' improprio , infatti fu sede prima del Sacro Romano Impero , poi del Sacro Romano Impero Germanico , fino agli inizi del XIX secolo , il popolo germanico , sebbene costituito da etnie diverse ma pur sempre di ceppo germanico ( nord o est europeo ) senti' sempre molto lo spirito nazionale , basta vedere l' ostinato e secolare rifiuto al dominio romano ; al contrario il popolo italiano dalla caduta dell' impero , a causa di invasioni di innumerevoli popoli , perse per sempre quell' unita' , quell' identita' , quello spirito nazionale che Roma aveva creato fin dall' epoca della Repubblica


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Concordo sul fatto che gli italiani non hanno mai accettato i Goti considerandoli invasori e hanno continuato a sperare in un punto centrale di riferimento istituzionale. L'impero di Bisanzio anche se considerava la parte Occidentale come parte integrante, era troppo lontano. La Chiesa di Roma invece era sul posto e si è così trovata nella posizione di essere questo riferimento. Era (ed è ancora) organizzata in Province, diocesi, curie, proprio come l'impero romano. Altro punto di riferimento unificatore era la lingua. Il latino parlato e scritto, unito al monopolio delle strutture di istruzione ha fatto si che la Chiesa fosse all'epoca, l'unica interlocutrice valida verso i vari popoli che si sono accasati, come i Longobardi.

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Sono in sintonia con te per quello che riguarda la Chiesa come polo di riferimento , di unione culturale e di tramite con il passato ; cio' non toglie pero' il fatto che la Chiesa fu anche di impedimento all' unita' nazionale italiana nei secoli bui del medioevo e non solo , ricordiamoci degli interventi militari stranieri richiesti dalla Chiesa per tutelare i propri interessi terreni e territoriali , a causa del potere temporale dei Papi , a cui la falsa donazione di Costantino facevano riferimento . Per quanto riguarda i Goti invasori , rimango della mia opinione , cioe' che sarebbe stato un bene per l' Italia l' unione auspicata da Teodorico , gli uomini del tempo non furono lungimiranti nel capire la fine di un epoca , la nostra Storia sarebbe stata probabilmente migliore evitando all' Italia secoli e secoli di invasioni e di poverta' .


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credo anche che, se al posto del Longobardi fosse giunto in Italia un popolo simile ai Franchi, con una struttura più unitaria forse avremmo potuto aver un'altra possibilità di unificazione. Il problema, allora, era anche dato dalla presenza della chiesa cattolica che fece in modo che intervenissero i Franchi ad invadere la penisola. Per quello che riguarda Teodorico c'è da dire che verso la fine del suo regno si ebbe un peggioramento del trattamento verso gli italici che fece sì che essi non si schierassero con i Goti


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Esatto , ma questo cambiamento da parte di Teodorico nei confronti dei Romani , fu indotto dalla scoperta , inattesa , del complotto che stava per realizzarsi tra , parte del Senato , della Chiesa e dell' Imperatore Giustino , contro il suo ideale di fondare in Italia un forte Stato unitario di Goti e Romani , che avrebbe posto le basi di un grande progetto nazionale . Comunque in punto di morte si penti sinceramente di essere stato costretto ad agire in modo violento contro i cospiratori , in particolare contro Severino Boezio , la cui partecipazione al complotto non fu mai interamente provata .

I Franchi di Carlo Magno furono chiamati in Italia , se ricordo bene da Papa Adriano 1° , per cacciare i Longobardi del re Desiderio dalla penisola , principalmente per motivi territoriali e in quanto per lo piu' ancora ariani

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Un quarto di Siliqua , 0,7 grammi argento , con monogramma di Teodorico

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Per avere delle idee chiare sulle mancate opportunità dell'Italia basta rileggere Machiavelli!


Inviato (modificato)

Come forse ha letto dalle mie note non mi interesso di epoca rinascimentale , per quanto riguarda le mie modeste conoscenze ho pero' le idee piuttosto chiare . Ricordo comunque , malamente , qualche passo del "Principe" ; la mia personale divagazione riguarda la prima opportunita' avuta dall' Italia per fondare uno stato unitario subito dopo la caduta dell' impero d' occidente sotto la guida del re illuminato Teodorico , dia anche un' occhiata a Cassiodoro e Boezio , saluti

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Inviato

Infatti Machiavelli, riferendosi alla situazione rinascimentale con l'italia schiava degli stranieri, ripercorre i momenti di mancata unità dell'Italia, soffermandosi in particolare alle opportunità mancate con i Longobardi e con Federico II. Machiavelli addebita queste mancate opportunità sempre al ruolo del papato.

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Inviato

Infatti concordo con lei ( e con Machiavelli ) sul ruolo nefasto per l' Italia avuto dal papato nella storia antica e recente d' Italia , non solo per quanto riguarda principalmente la mancata unita' politica italiana nella Storia , bensi' anche per la mancanza di sviluppo scientifico , sempre sottomesso al dogma della Chiesa . Nei tempi moderni comunque la Scienza si sta ripagando abbondantemente dei soprusi subiti nei secoli passati , al punto che la vita extraterrestre , simile alla nostra , viene accettata dal Vaticano come una possibile , anzi auspicabile , realta' .

Per un completo ruolo della Chiesa nella Storia italiana , oltre al fattore spirituale e morale , occorre anche onestamente riconoscere il ruolo avuto nel trasmettere e tramandare al Mondo la : Romanitas , senza di Essa , probabilmente la Storia romana sarebbe stata tramandata ai posteri al pari della storia greca , persiana , babilonese , ecc.


Inviato

Concordo sul fatto di riconoscere alla Chiesa il ruolo di faro culturale nei secoli bui che ci ha consentito di attingere in buona parte alla cultura classica ma si deve anche riconoscere che , a parte tale merito da ascrivere in gran parte al Monachesimo, il Papato si mosse subito per dare una legittimazione legale alle proprie mire di potere temporale e universalistico. Basta citare la Donatio Constantinii, il noto documento apocrifo apparso nel IX secolo nei Decretali dello Pseudo-Isidoro , grazie al quale si poté affermare il potere temporale dei papato con le conseguenze che sono a tutti note


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Non vorrei aprire un delicato dibattito , che in parte esula dallo scopo primario del mio post , circa la famosa e controversa donazione di Costantino , chi vuole approfondire questo particolare argomento puo' fare riferimento a due sorgenti principali : quelle a favore sono due , la prima e' un documento apocrifo , quindi di autore non conosciuto , conservato in copia nei "Decretali dello Pseudo-Isidoro del IX secolo , la seconda nel "Decretum Gratiani" del Giurista Graziano del XII secolo , la fonte principale pero' e' comune ; il secondo documento , contrario al documento originario e' di Lorenzo Valla , testo pubblicato nel 1517 . In breve la prima fonte , del 30 Marzo 315 , affermerebbe che l' Imperatore Costantino avrebbe concesso a Papa Silvestro I le seguenti principali concessioni :

Il primato della Chiesa di Roma su quelle Orientali

Il primato del Papa su tutto il Clero

La Basilica del Laterano

La superiorita' del Papa sull' Imperatore

La giurisdizione del Papa su Roma , l'Italia e su tutte le Provincie dell' Impero Occidentale

Proprieta' immobiliari

La fonte contraria che confuta tale donazione , di Lorenzo Valla , afferma che :

Nessun Imperatore romano , avrebbe mai concesso al Papa la "proprieta'" di Roma , dell'Italia e delle Provincie Occidentali

Tale presunta donazione avrebbe offeso il Senato e il Popolo Romano , ancora in grandissima parte pagano

Sarebbe stata incostituzionale

Falsa anche storicamente perché nessun Papa da Silvestro I in poi pretese mai alcuna obbedienza da alcun Imperatore successivo a Costantino

Concludendo questa brevissima e succinta esposizione dei fatti , di storicamente accertato esiste solo la donazione che Costantino fece a Papa Silvestro I del Palazzo del Laterano , dove in effetti i Papi risiedettero fino al 1300

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Inviato

Il paragone con la Germania mi sembra un po' improprio , infatti fu sede prima del Sacro Romano Impero , poi del Sacro Romano Impero Germanico , fino agli inizi del XIX secolo , il popolo germanico , sebbene costituito da etnie diverse ma pur sempre di ceppo germanico ( nord o est europeo ) senti' sempre molto lo spirito nazionale , basta vedere l' ostinato e secolare rifiuto al dominio romano ; al contrario il popolo italiano dalla caduta dell' impero , a causa di invasioni di innumerevoli popoli , perse per sempre quell' unita' , quell' identita' , quello spirito nazionale che Roma aveva creato fin dall' epoca della Repubblica

Non direi proprio. Pensa che fino alla fine del '700 non esisteva neppure una parola per esprimere il concetto di "tedesco", ma soltanto quello di gente che parla un dialetto di lingua tedesca. Spirito nazionale? Sinceramente non c'era proprio, prima delle invasioni napoleoniche e fu, comunque, molto blando sino alla rivoluzione del 1848

Una lettura interessante, a tale proposito può essere

Schulze, Hagen, Storia della Germania, Donzelli Editore, Roma, 2000.

Aggiungo qualche fotina fatta con il cell, in tema così giusto per condividerle con voi

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Targa commemorativa nel punto in cui furono erette le barricate, nell'odierna Friedrichstrasse a Berlino


Inviato

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targhe all'ingresso del sito dove sono sepolti i caduti della rivoluzione di marzo del '48 e di quella del 1918, nel Volkspark, sito nel quartiere di Fredrichschain


Inviato

Ciao Luca , se ti e' possibile , potresti darci una succinta traduzione delle lapidi , tanto per intuire il senso dello scritto ?


Inviato

Per farlo bisognerebbe conoscere decentemente il tedesco; provo a fare un riassunto, attendendo che qualcuno lo traduca sul serio.

La prima targa celebra la tradizione democratica e lo spirito rivoluzionario nel posto dove si combattè sulle barricate contro il secondo reggimento reale

Viene ricordata al popolo una sorta di lotta fratricida perchè bisogna essere democratici e repubblicani, altrimenti non si è nulla

Considera che ad una così bassa risoluzione, non riesco a leggere tutte le parole, quindi ho tradotto solo quello che leggo e, soprattutto, quel poco che ho capito


Inviato

la seconda è una targa al "cimitero degli eroi caduti della rivoluzione di marzo e della rivoluzione di novembre"


Inviato

la terza è dedicata come monito per ricordare che i morti del 1848 e del 1918 sono essi stessi un ammonimento per ricordare il popolo che non ha mai rinunciato ad essere unito e libero.


Inviato

Dopo la divisione della Germania, il governo della DDR tentò un recupero della tradizione democratica e rivoluzionaria od anche semplicemente riformatrice tedesca. Per tale motivo furono celebrati non solo i martiri del socialismo, ma anche figure che la storiografia dottrinaria ufficiale non risparmiò mai nelle sue critiche. Questo valse, ad esempio, per Martin Lutero duramente criticato da Engels per la sua posizione infavore dei principi, durante le rivolte bcontadine, ma che veniva riconosciuto anche come il primo riformatore tedesco dell'epoca moderna. allo stesso tempo, contribuì a riportare in auge la figura di melantone, teologo del luteranesimo e fine filosofo. Non dimentichiamo che in un paese così diviso al livello religioso (cattolici e protestanti, oggo, sono all'incirca in ugual numero) il nord est dell'attuale Germania era ed è ancora la culla della tradizione protestante.

Ora basta perchè sono andato decisamente off topic, ma era giusto per completare il discosro relativo ad un semplice ricordo di viaggio :)


Inviato

Grazie Luca , ti avevo chiesto una possibile traduzione perché pensavo che le foto erano state prese da te in loco e presupponevo una tua conoscenza , anche se non perfetta del tedesco . Anche cosi' e' sufficiente , ciao


Inviato

Sì le ho scattate io e, pur non conoscendo il tedesco, questo è quanto sono riuscito a capire o che ricordo da quanto mi hanno detto quando ero là


  • 1 mese dopo...
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Il sepolcro di Teodorico a Ravenna fu costruito da maestranze romane nel 520 in una area della citta' riservata a cimitero gotico , a parte la bella struttura semplice ma di effetto , la particolarita' e' la copertura costituita da un unico blocco , un monolite a forma semisferica in marmo d' Istria di 470 tonnellate e 11 metri di diametro , come abbiano fatto all' epoca a tirarlo su e' quasi un mistero , potenza degli antichi ! Da notare nel sarcofago i numerosi simboli cristiani , ma anche i due pavoni , simbolo della resurrezione e della vita eterna , anche simbolo pagano legato a Giunone , in antico si pensava che la carne del pavone non si decomponesse .

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