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Inviato

Premetto, prima di iniziare a scrivere, che il tutto è nato da una discussione accesa tra due utenti del forum, non li cito per ovvi motivi, ma sicuramente si riconosceranno e qualcuno li riconoscerà. Non ho potuto fare a meno di pensarli quando ho messo su questi appunti e non nascondo che più di un sorrisino è scappato e per questo mi scuso, ma non ho resistito :D

A chi non è capitato di ragionare per assurdo per avvalorare le proprie tesi? In vita mia mi è capitato di assistere a varie discussioni in cui i più strani accostamenti venivano utilizzati per i propri ragionamenti. Applicare questo
tipo di logica anche nei discorsi di stampo numismatico porta a crearsi monete e nominali mai esistiti e completamente diversi da quelli già conosciuti, così tra una moneta fantomatica e l'altra è capitato anche un carlino DEFENSOR FIDEI. La dea Moneta come suo solito si fa beffa di noi poveri studiosi di numismatica e così può far realizzare l'assurdo: durante un lavoro di ricerca, infatti, esce fuori il carlino citato.

La moneta in questione, coniata sotto il regno di Filippo II d'Asburgo re di Spagna (1556-1598), è apparsa in un'asta del 2002 (Asta 3 del 17/11/2002, lotto 323, Inasta S.p.A)

post-4206-0-06268400-1388433485_thumb.jp

D:
PHILIPP REX ARAGON V
Testa nuda del Re volta a destra.
GR/VP (Germano Ravaschieri/Vincenzo Porzio)

R:

DEFEN / SOR / FIDEI

In ghirlanda d'alloro.

La moneta si presenta praticamente identica a tutti i carlini coniati sotto il regno di Filippo II ed ha la particolarità di riportare al rovescio la disposizione del titolo di difensore della fede in maniera opposta al suo solito: DEFENSOR FIDEI, appunto.

Analizzando la tipologia dei FIDEI DEFENSOR, si può facilmente evincere come l'errore di assemblaggio di un conio abbia portato alla nascita di una nuova variante e, in questo caso, di errore si può parlare: si nota, infatti, che sia i carlini coniati precedentemente (durante il periodo da principe di Spagna e quelli recanti la sigla IBR - Giovan Battista Ravaschieri) sia quelli che furono coniati successivamente (con le sigle IAF/CI - Giovanni Antonio Fasulo/Gaspare Giuno) presentano la dicitura corretta e non sarebbe stato logico, tenendo presente anche il periodo di difficoltà economiche per il Regno di Napoli, creare un conio ex novo usato solo per un'unica tipologia.

Per quanto riguarda il titolo, esso nasce come Defender of faith nel 1521 e fu attribuito da papa Leone X al re d'Inghilterra Enrico VIII, fin quando quest'ultimo rimase fedele alla chiesa cattolica, e fu ereditato da Filippo II dopo esser diventato re consorte d'Inghilterra nel 1554, nonostante non ne fosse più re, conservò il titolo anche grazie al suo contributo nella battaglia navale di Lepanto contro i turchi.

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Inviato

Di tale tipologia è possibile differenziare, oltre a quello preso in considerazione, altri tre macrotipi di conii:

I macrotipo di carlini coniati tra il 1554 e il 1556, periodo in cui Filippo II era re d'Inghilterra e principe di Spagna.

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II macrotipo a testa nuda, coniati nei primi anni di regno di Filippo II, almeno fino al 1571.

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III macrotipo con il busto del re, coniati presumibilmente negli anni successivi la vittoria di Lepanto(*) . Tutti gli esemplari di tale tipologia presentano come data 1572 (o 157Z, per varietà di conio).

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C'è da annotare una peculiarità per l'ultimo macrotipo, e riguarda la sua collocazione cronologica all'interno dell'evoluzione del conio. Da questo conio viene posta al rovescio una croce che, obiettivamente, ribadisce e quasi ne evidenzia l'importanza del concetto di FIDEI DEFENSOR, bisogna ricordarsi che l'anno di coniazione, per accostamenti logici, ci riporta a quel 5 ottobre 1571 che è il giorno della battaglia di Lepanto che sancì oltre alla vittoria della lega cristiana sugli Ottomani, anche la potenza di Filippo che da allora ottenne il potere di fregiarsi del titolo di difensore della fede. Questo fa pensare che questa coniazione con il busto e la croce al rovescio sia stata creata per celebrare la vittoria sui turchi.

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Inviato

Ovviamente queste citate non possono descrivere tutte le varianti significative, né vogliono farlo, il loro scopo è quello invece di chiarificare il quadro generale dei carlini Fidei e di poter in questo modo evidenziare la straordinarietà del carlino alla base di questo studio.

Esso, in base al tipo 2 e al tipo 3, può essere stato coniato dalla zecca di Napoli tra il 1568 (I anno alla zecca di Germano Ravaschieri) e il 1571 (anno della vittoria di Lepanto).

Le immagini, a parte quella dell'archivio di Inasta, provengono dalla pubblicazione del Vergara: Monete del Regno di Napoli, Roma 1716. Purtroppo problemi tecnici hanno portato alla perdita di tutto l'archivio personale e per questo ho utilizzato quelle disegnate dal Vergara, che ovviamente non le pone in ordine cronologico, ma è giusto per dare un'idea.

Un Saluto

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  • 1 anno dopo...
Inviato
Caro Fabrizio, il Carlino seguente appartiene al III tipo ma dai "macrotipo" da te elencati, non risulta; infatti, l'effigie del regnante è rivolta a sinistra mentre questo postato, con sigle IAF/G, ha il profilo verso destra.

Oltretutto, il Carlino, al momento estremamente raro (inedito) non è tra quelli nel catalogo di "lamoneta" e non risulta menzionato in nessun testo numismatico.

@@Layer1986 ... come la mettiamo? Facciamo finta che non esiste oppure operiamo perché abbia la giusta visibilità per gli studiosi di questa monetazione?  :blum:

 

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Inviato

Ciao @@Sanni non ho capito... l'inedito è per sigla o per ritratto?? 

 

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIR/15

 

questo è il ritratto, onestamente il discorso iniziale fatto da me usando le "macrotipologie" era incentrato più alla croce al rovescio, al titolo di "fidei defensor" non verso il ritratti o le sigle, anche perchè fosse stato così non erano macrotipologie :D

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Inviato

Ciao @@Sanni non ho capito... l'inedito è per sigla o per ritratto?? 

 

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIR/15

 

questo è il ritratto, onestamente il discorso iniziale fatto da me usando le "macrotipologie" era incentrato più alla croce al rovescio, al titolo di "fidei defensor" non verso il ritratti o le sigle, anche perchè fosse stato così non erano macrotipologie :D

... è sia per ritratto, sia per le sigle, perciò del "Macrotipo" occorre rifare il disegno del D/ perché così presentato verrebbe fuori un altro inedito. ;)

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