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Inviato

@@francesco77

Purtroppo per le medaglie dovrai sceglierne solo una, per quella categoria non e suddivisa per materiali quindi ogni utente può inserire una solo medaglia indipendentemente da materiale.

Per questo che io l'altra volta ti dicevo che mi dispiaceva che Francesco II non fosse rappresentato, non mi riferivo a te, anche perchè volendo non potresti coprire tutti i sovrani, comunque una piastra di Ferdinando II c'é una medaglia di Francesco II anche.

Nessuno ti vieta di postarle ma dovrai scegliere, quale sia per te la più bella

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Inviato

@@tornese71 @@odjob

Allora adesso vi catapulto in un altro argomento riguardante il plagio ....... eheheh....... da alcune fonti risulta che nel 1876 la ditta Buton di Bologna lanciò l'Elixir Coca, un liquore a base di coca boliviana che ebbe un forte successo, facendo la fortuna della ditta bolognese. Alla storia è sfuggita una cosa molto importante, l'inventore (?) di questo liquore fu proprio un signore di San Bartolomeo in Galdo in provincia di Benevento (al confine con la provincia di Foggia) che nel 1872 venne premiato con tanto di medaglia. Bisognerebbe verificare nell'archivio storico di San Bartolomeo a che titolo venne premiato per l'elixir coca un tale Pasquale Montini, c'è tra voi qualcuno di quelle parti che può aiutarmi? E' bello scoprire la storia attraverso le medaglie, molte menti brillanti del Sud emigrarono ovunque, e le loro invenzioni pure. ...... http://www.oifb.com/index.php/bere-altro/225-il-liquore-alla-coca http://www.samorini.it/doc1/alt_aut/ad/buton/buton.htm .

In allegato un esemplare (unica?) entrato quest'anno nella mia collezioncina di medaglie del Sud. Ha un diametro di 51 mm ed è in bronzo dorato ed è stata coniata a Napoli dall'incisore/coniatore Olivieri.

@@fabione191 , quest'anno vorrei inserire per il concorso tre medaglie del Sud (new entry ovviamente): una del periodo vicereale (prima dei Borbone), una del periodo borbonico, ed una del periodo post 1861, che ne pensi?

Per quanto concerne quest'ultimo periodo storico avevo scelto proprio questa del 1872, avrei intenzione poi di inviare l'immagine della stessa alla ditta Buton o a qualche webmaster dei siti internet appena citati. Sai che sorpresa quando vedranno in quale paesino del Sud venne ideato l'elixir coca! :blum:

Ciao Francesco,secondo le mie ricerche ,a San Bartolomeo in Galdo non sanno chi sia Pasquale Montini

Questa è la storia della coca Cola tratta da wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Coca-Cola

Si parla del Vin Mariani che prende nome dal suo scopritore ,il corso Mariani ,ma come ben hai detto non è fatta menzione del nome di chi abbia ideato l'Elixir Coca.Non è detto che Pasquale Montini sia stato l'ideatore dell'Elixir Coca(dalle fonti da te postate non ho trovato scritto che sia stato lui l'ideatore dell'Elixir),può darsi che sia stato premiato in quanto venditore della bevanda

La medaglia è molto interessante perchè potrebbe far luce su aspetti economico/culturali trascurati

Molto bella la raffigurazione in cartella


Inviato

Ho letto il lavoro di Simonluca Perfetto e lo ritengo utile per comprendere il lavoro delle maestranze che lavoravano nella Zecca partenopea a metà del secolo XVI.

Molto bello ed accurato lo studio sulle Fedi di Credito delle banche napoletane scritto da Alberto Trivero Rivera,il quale mi sembra nuovo a questo genere di studi poichè conosco i suoi scritti che riguardano monete antiche.


Inviato

Alcuni soci del Circolo Numismatico di Beinasco hanno ordinato il nuovo quaderno alla Libreria classica Diana tramite il loro Presidente Biagio Ingrao


Inviato

Riporto quanto già scritto pochi minuti fà nella mia sezione riguardo le fedi di credito

Ieri sera ho letto con molto interesse lo studio sulle fedi credito a firma Alberto Trivero Rivera nel quaderno di studi 2013 n.VIII http://www.lamoneta.it/topic/116686-quaderno-di-studi-viii-2013/page-1 , complimenti all'autore! Articolo sintetico ed allo stesso tempo ricco di informazioni, interessanti le immagini sui bolli dei banchi napoletani. Sono davvero contento che uno studioso come lui si sia interessato di un argomento così poco noto ai meridionali e sconosciuto a molti di noi. La fede di credito è in effetti una sorta di cartamoneta ma certamente più affidabile della cartamoneta che tutti noi conosciamo, all'inizio della mia umile carriera numismatica collezionavo cartamoneta e fedi di credito, una voce dentro mi diceva di cambiare genere di collezione, quindi vendetti man mano la cartamoneta per passare alle monete e poi alle medaglie ........ le fedi di credito non le ho mai vedute, anzi, alcune le incorniciai ed ora sono esposte nel mio ufficio.

Alla base della loro emissione, a differenza di molte emissioni di cartamoneta (queste ultime emesse senza una copertura adeguata di riserve metalliche), veniva già corrisposto un deposito in moneta metallica, quindi estremamente affidabili. Le banche napoletane erano tra le più affidabili in Europa già ai tempi di Carlo V.

Essa era trasferibile al portatore tramite girate.

Il percorso della fede di credito terminava in banca una volta incassata in moneta sonante, il cassiere provvedeva ad annullarla apponendo due linee oblique ed impilandola centralmente con altre già incassate con un filo di spago. Nell'archivio storico del Banco di Napoli ci sono ancora oggi circa un miliardo di fedi di credito annullate, tutte comprese tra il 1569 e i primi anni successivi all'unità d'Italia, la più grande raccolta al mondo di documenti bancari!

Bravo Alberto! Di nuovo complimenti! A presto


Inviato

Riporto quanto già scritto pochi minuti fà nella mia sezione riguardo le fedi di credito

Ieri sera ho letto con molto interesse lo studio sulle fedi credito a firma Alberto Trivero Rivera nel quaderno di studi 2013 n.VIII http://www.lamoneta.it/topic/116686-quaderno-di-studi-viii-2013/page-1 , complimenti all'autore! Articolo sintetico ed allo stesso tempo ricco di informazioni, interessanti le immagini sui bolli dei banchi napoletani. Sono davvero contento che uno studioso come lui si sia interessato di un argomento così poco noto ai meridionali e sconosciuto a molti di noi. La fede di credito è in effetti una sorta di cartamoneta ma certamente più affidabile della cartamoneta che tutti noi conosciamo, all'inizio della mia umile carriera numismatica collezionavo cartamoneta e fedi di credito, una voce dentro mi diceva di cambiare genere di collezione, quindi vendetti man mano la cartamoneta per passare alle monete e poi alle medaglie ........ le fedi di credito non le ho mai vedute, anzi, alcune le incorniciai ed ora sono esposte nel mio ufficio.

Alla base della loro emissione, a differenza di molte emissioni di cartamoneta (queste ultime emesse senza una copertura adeguata di riserve metalliche), veniva già corrisposto un deposito in moneta metallica, quindi estremamente affidabili. Le banche napoletane erano tra le più affidabili in Europa già ai tempi di Carlo V.

Essa era trasferibile al portatore tramite girate.

Il percorso della fede di credito terminava in banca una volta incassata in moneta sonante, il cassiere provvedeva ad annullarla apponendo due linee oblique ed impilandola centralmente con altre già incassate con un filo di spago. Nell'archivio storico del Banco di Napoli ci sono ancora oggi circa un miliardo di fedi di credito annullate, tutte comprese tra il 1569 e i primi anni successivi all'unità d'Italia, la più grande raccolta al mondo di documenti bancari!

Bravo Alberto! Di nuovo complimenti! A presto

mi sono chiesto ,una volta letto il bellissimo lavoro di Trivero Rivera,se ,a quel tempo,era possibile falsifirare le fedi di credito dal momento che era scrittura su carta

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Inviato

mi sono chiesto ,una volta letto il bellissimo lavoro di Trivero Rivera,se ,a quel tempo,era possibile falsifirare le fedi di credito dal momento che era scrittura su carta

Secondo me era molto difficile, nella filigrana c'erano i bolli identificativi dei banchi emittenti. Le immagini dei bolli sono anche riportate nello studio, poi tutto era possibile, certo però che le pene per i falsari dell'epoca erano tremende. Poi magari sentiamo anche l'autore riguardo il tuo quesito. Per comprendere l'importanza e l'affidabilità della fede di credito napoletana (tra l'altro imitata in mezza Europa), segnalo un mini-articolo di Crapanzano riguardo la mancanza di cartamoneta nel Regno delle Due Sicilie.http://www.lamoneta.it/topic/64559-cartamoneta-a-napoli-no-grazie-quando-i-meridionali-erano-virtuosi/?hl=%2Bcartamoneta+%2Bgrazie

Giusto per fare un esempio, vorrei chiedere all'autore: la fede di credito potrebbe essere una sorta di assegno circolare dell'epoca, giusto?


Inviato

Se non ricordo male 8-10 anni fa alcune impressionanti filze di queste fedi di credito annullate erano in mostra, insieme a molto altro materiale storico, presso la sede del Banco di Napoli di via Toledo a Napoli.


Inviato

Ho terminato di leggere questo Quaderno di Studi e leggendo l'ultimo lavoro,quello di Francesco Di Rauso sulle medaglie del 1738 emesse per le nozze di Carlo Di Borbone ho notato un' analogia di raffigurazioni seppur diverse di stile poichè elaborate da diversi incisori fra quella di figura C con al Dritto i busti affrontati di Carlo Di Borbone e Maria Amalia di Sassonia ed al Rovescio gli stemmi dei due casati, del 1738 e quella in figura 4 in Panorama Numismatico di gennaio 2014,medaglia del 1751 con anch'essa i busti affrontati dei due regnanti al Dritto ed al Rovescio gli stemmi uniti dei due casati.

E'bello notare le differenze di stili degli artisti che si sono cimentati con le medesime raffigurazioni sia pur mutando scritte e significati medaglistici.

Inoltre questi stili incisorii andrebbero confrontati anche con il Dritto della madaglia in figura 1 nel lavoro del Di Rauso in Quaderno Di Studi realizzata dal Groskurt ,la quale,anch'essa reca ,nel medesimo lato,i busti affrontati dei sovrani.

--Salutoni

-odjob

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Inviato

Ho terminato di leggere questo Quaderno di Studi e leggendo l'ultimo lavoro,quello di Francesco Di Rauso sulle medaglie del 1738 emesse per le nozze di Carlo Di Borbone ho notato un' analogia di raffigurazioni seppur diverse di stile poichè elaborate da diversi incisori fra quella di figura C con al Dritto i busti affrontati di Carlo Di Borbone e Maria Amalia di Sassonia ed al Rovescio gli stemmi dei due casati, del 1738 e quella in figura 4 in Panorama Numismatico di gennaio 2014,medaglia del 1751 con anch'essa i busti affrontati dei due regnanti al Dritto ed al Rovescio gli stemmi uniti dei due casati.

E'bello notare le differenze di stili degli artisti che si sono cimentati con le medesime raffigurazioni sia pur mutando scritte e significati medaglistici.

Inoltre questi stili incisorii andrebbero confrontati anche con il Dritto della madaglia in figura 1 nel lavoro del Di Rauso in Quaderno Di Studi realizzata dal Groskurt ,la quale,anch'essa reca ,nel medesimo lato,i busti affrontati dei sovrani.

--Salutoni

-odjob

Ciao Paolo, grazie mille per il commento, ti riporto le immagini di due delle medaglie opera di Livio Vittorio Scheper, la mano dell'artista in questione è evidente in entrambe le tipologie per via della stessa impostazione dei boccoli della capigliatura del re. Mentre nella medaglia palermitana del 1735 http://www.ilportaledelsud.org/ritratti_carlo.htm i rilievi sono più alti, in questa napoletana del 1738 sono di rilievo inferiore (vedi medaglia con i due busti affontati), in genere nelle medaglie settecentesche con i busti affrontati (da non confondere con quelle con i busti accollati) gli incisori, al fine di far rientrare nel modulo i due ritratti con le dovute proporzioni, ne incidevano i rilievi più bassi rispetto a medaglie con una singola effigie.

post-8333-0-54080900-1390640398_thumb.jp

post-8333-0-69827100-1390640415_thumb.jp


  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)

@@tornese71 @@odjob

Allora adesso vi catapulto in un altro argomento riguardante il plagio ....... eheheh....... da alcune fonti risulta che nel 1876 la ditta Buton di Bologna lanciò l'Elixir Coca, un liquore a base di coca boliviana che ebbe un forte successo, facendo la fortuna della ditta bolognese. Alla storia è sfuggita una cosa molto importante, l'inventore (?) di questo liquore fu proprio un signore di San Bartolomeo in Galdo in provincia di Benevento (al confine con la provincia di Foggia) che nel 1872 venne premiato con tanto di medaglia. Bisognerebbe verificare nell'archivio storico di San Bartolomeo a che titolo venne premiato per l'elixir coca un tale Pasquale Montini, c'è tra voi qualcuno di quelle parti che può aiutarmi? E' bello scoprire la storia attraverso le medaglie, molte menti brillanti del Sud emigrarono ovunque, e le loro invenzioni pure. ...... http://www.oifb.com/index.php/bere-altro/225-il-liquore-alla-coca http://www.samorini.it/doc1/alt_aut/ad/buton/buton.htm .

In allegato un esemplare (unica?) entrato quest'anno nella mia collezioncina di medaglie del Sud. Ha un diametro di 51 mm ed è in bronzo dorato ed è stata coniata a Napoli dall'incisore/coniatore Olivieri.

@@fabione191 , quest'anno vorrei inserire per il concorso tre medaglie del Sud (new entry ovviamente): una del periodo vicereale (prima dei Borbone), una del periodo borbonico, ed una del periodo post 1861, che ne pensi?

Per quanto concerne quest'ultimo periodo storico avevo scelto proprio questa del 1872, avrei intenzione poi di inviare l'immagine della stessa alla ditta Buton o a qualche webmaster dei siti internet appena citati. Sai che sorpresa quando vedranno in quale paesino del Sud venne ideato l'elixir coca! :blum:

Ciao, sono arrivato qui facendo delle ricerche su un documento (non una moneta) di San Bartolomeo in Galdo. Molto interessante la storia da te riportata e mi prometto di effettuare delle ricerche sul nominativo da te citato.

Inoltre vi invito a leggere questo post e se potete aiutarmi nella ricerca: http://www.sanbartolomeo.info/forum/2-di-tutto-un-po/4-cronache-dall-entroterra?start=234#846

Riporto il tuo post nel forum su citato, se non è possibile me lo dica!

Grazie!

Modificato da crack

Inviato

Ciao, sono arrivato qui facendo delle ricerche su un documento (non una moneta) di San Bartolomeo in Galdo. Molto interessante la storia da te riportata e mi prometto di effettuare delle ricerche sul nominativo da te citato.

Inoltre vi invito a leggere questo post e se potete aiutarmi nella ricerca: http://www.sanbartolomeo.info/forum/2-di-tutto-un-po/4-cronache-dall-entroterra?start=234#846

Riporto il tuo post nel forum su citato, se non è possibile me lo dica!

Grazie!

Ciao @@crack , speravo che qualcuno di buona volontà venisse a raccogliere la mia richiesta d'aiuto. Pensa che ho provato ad iscrivermi al forum da te indicato per poter segnalare agli abitanti di San Bartolomeo in Galdo il loro illustre e geniale concittadino ma non ci sono riuscito. Grazie mille per la tua attenzione. Fammi sapere se nell'archivio della cittadina beneventana trovi qualcosa. A presto, Francesco Di Rauso.

p.s. La foto della medaglia è a tua disposizione, mostrala a qualche assessore alla cultura di quel paese.


Inviato

Ciao @francesco77, grazie per la tua disponibilità! Appena posso farò delle ricerche in merito ma ti anticipo che per il periodo da fine 800 agli inizi del 900 abbiamo pochi documenti, ma chiederò in comune ulteriori informazioni. Ti chiedo di dirmi come sei giunto alla conclusione che Pasquale Montini è stato l'inventore di tale bevanda così da avere più informazioni possibili per effettuare ricerche. Pensa che fino ad oggi non si sapeva dell'esistenza dell'esposizione sociale e forse abbiamo anche scoperto che il loco vi era una Societá Letteraria ed Artistica... Se vai nel post nel forum di San Bartolomeo alla fine c'è riportato il link ad un'altra medaglia sempre dell'esposizione sociale di San Bartolomeo Di quell'epoca. Come riesco ad informarmi tu aggiorno!


Inviato

Ciao @francesco77, grazie per la tua disponibilità! Appena posso farò delle ricerche in merito ma ti anticipo che per il periodo da fine 800 agli inizi del 900 abbiamo pochi documenti, ma chiederò in comune ulteriori informazioni. Ti chiedo di dirmi come sei giunto alla conclusione che Pasquale Montini è stato l'inventore di tale bevanda così da avere più informazioni possibili per effettuare ricerche. Pensa che fino ad oggi non si sapeva dell'esistenza dell'esposizione sociale e forse abbiamo anche scoperto che il loco vi era una Societá Letteraria ed Artistica... Se vai nel post nel forum di San Bartolomeo alla fine c'è riportato il link ad un'altra medaglia sempre dell'esposizione sociale di San Bartolomeo Di quell'epoca. Come riesco ad informarmi tu aggiorno!

@@crack Grazie per la grande disponibilità, in genere nelle esposizioni artistiche, industriali, eccetera, si esponevano prodotti, manufatti ed invenzioni create dall'espositore, una sorta di esposizione di prodotti originali. Non penso che si potevano proporre al pubblico prodotti già noti, in questo caso troviamo la data 1872 riferita ad un prodotto alcolico noto nel vostro paese già alcuni anni prima del brevetto della Buton & C. di Bologna, almeno è quello che leggo in rete. Se così fosse si potrebbe riaprire un caso di plagio di 150 anni fà e magari dare un po' di notorietà alla cosa. Forse non si arriverà a nessuna conclusione perchè magari è una bevanda passata di moda ............ e se qualche piccolo industriale delle nostre parti approfitta di questo caso per tentare di lanciare sul mercato questo storico prodotto? Sai ....... con tutte queste porcherie energetiche a base di taurina non farebbe male una bevanda a base di coca. Altro che "Red Bull che ti mette le ali", questa ti accende i reattori ......... :rofl:

Al di là della ricerca e della riapertura delle indagini sulla faccenda in oggetto penso che lo scopo mio principale l'ho raggiunto: e cioè quello di far conoscere a voi cittadini del beneventano uno storico avvenimento per mezzo della mia medaglia, perchè è proprio grazie alle medaglie (specialmente quelle premio nominative) che è possibile conoscere la storia locale ed avvenimenti dimenticati dalla storia. Sappiamo che molte documentazioni possono andare perse con il tempo perchè la carta brucia e si deteriora, il metallo è invece immortale. Resto comunque a tua disposizione, se in futuro nel comune di San Bartolomeo si potrà scoprire qualcosa sulla mostra in questione sappi che la mia medaglia è a vostra disposizione. A presto, Francesco Di Rauso


Inviato

Ciao Francesco, credo di aver scoperto qualcosa in più riguardo Pasquale Montini.

Non credo sia di San Bartolomeo (ma controllerò ugualmente) e pare sia stato un imprenditore di Fabriano con il titolo di Cavaliere. Ha fondato a Fabriano nel 1854 una distilleria -Distilleria liquori, Ditta cav. Ufficiale Pasquale Montini- e quindi potrebbe essere che non c'entri nulla con la Gio. Button, ma è stato premiato a San Bartolomeo per qualche altro liquore a base di coca che in quell'epoca andavano molto di moda.

Ti lascio il link da dove ho appreso le informazioni, dimmi che ne pensi:

http://www.fabrianostorica.it/palazzi/casegrandi.htm

http://www.fabrianostorica.it/cronologia/XIXsec.htm

  • Mi piace 1

  • 3 mesi dopo...
Inviato

Ciao Francesco77, dovrei chiederti alcune cose riguardo la moneta, ma non posso inviarti messaggi privati, potresti inviarmi la tua mail?

Grazie!


Inviato

Ciao Francesco77, dovrei chiederti alcune cose riguardo la moneta, ma non posso inviarti messaggi privati, potresti inviarmi la tua mail?

Grazie!

Ciao @@crack , la mia email è chiamaresca(chiocciola)libero.it

A presto. Francesco Di Rauso


  • 4 settimane dopo...
Inviato

mi sono chiesto ,una volta letto il bellissimo lavoro di Trivero Rivera,se ,a quel tempo,era possibile falsifirare le fedi di credito dal momento che era scrittura su carta

Non ho mai visto fedi di crdedito o polizzini (i documenti emessi quale disposizione da eseguirsi su una fede di credito) falsi.

Quello che ho visto sino ad ora è che il 100% delle fedi di credito dell banche napoletane anteriori al secolo XIX el il 100% dei polizzini sono forati al centro, cioè erano parte di sarte, e quindi la loro procedenza è furtiva: in parile semplici, sono stati trafugati dall'archivio del Banco di Napoli.

Invece ho visto numerosi biglietti delle Regie Finaze Sabaude, mi riferisco a quelli più rari di Carlo Emanuele III e all'emissione del 1765, falsificati. Ovvero bigliettoi non emessi a quali sono state apposte le firme e il numero ed è stata ritagliata la matrice.


Inviato

Secondo me era molto difficile, nella filigrana c'erano i bolli identificativi dei banchi emittenti. Le immagini dei bolli sono anche riportate nello studio, poi tutto era possibile, certo però che le pene per i falsari dell'epoca erano tremende. Poi magari sentiamo anche l'autore riguardo il tuo quesito. Per comprendere l'importanza e l'affidabilità della fede di credito napoletana (tra l'altro imitata in mezza Europa), segnalo un mini-articolo di Crapanzano riguardo la mancanza di cartamoneta nel Regno delle Due Sicilie.http://www.lamoneta.it/topic/64559-cartamoneta-a-napoli-no-grazie-quando-i-meridionali-erano-virtuosi/?hl=%2Bcartamoneta+%2Bgrazie

Giusto per fare un esempio, vorrei chiedere all'autore: la fede di credito potrebbe essere una sorta di assegno circolare dell'epoca, giusto?

Sì, certamente, tanto che le ultime fedi di credito, quelle del secolo XX, sono a tutti gli effetti delle banconote.

I polizzini per certi versi costituiscono anche cartamoneta, ma più che altro sono assegni bancari nominativi, spesso condizionati al rispetto di determinate condizioni il cui compimento doveva essere verificato dal banchiere.

Agli inizi dell'800 nasce a Napoli il traveller cheque!

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Inviato (modificato)

Piu' che falsificati direi contraffatti in tempi moderni

...e molti sono apparsi nelle aste


Invece ho visto numerosi biglietti delle Regie Finaze Sabaude, mi riferisco a quelli più rari di Carlo Emanuele III e all'emissione del 1765, falsificati. Ovvero bigliettoi non emessi a quali sono state apposte le firme e il numero ed è stata ritagliata la matrice.

Modificato da piergi00

Inviato

Sì, certamente, tanto che le ultime fedi di credito, quelle del secolo XX, sono a tutti gli effetti delle banconote.

I polizzini per certi versi costituiscono anche cartamoneta, ma più che altro sono assegni bancari nominativi, spesso condizionati al rispetto di determinate condizioni il cui compimento doveva essere verificato dal banchiere.

Agli inizi dell'800 nasce a Napoli il traveller cheque!

Approposito di cheque

mi è venuto in mente questa parte di film ,dal minuto 3,34 comprenderete perchè mi è venuto in mente

:D :D
  • Mi piace 1

Inviato

Approposito di cheque

mi è venuto in mente questa parte di film ,dal minuto 3,34 comprenderete perchè mi è venuto in mente

:D :D

Al minuto 2,15 fa anche riferimento al tuo nome!!!!


Inviato

Al minuto 2,15 fa anche riferimento al tuo nome!!!!

antipatico :blum:


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