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IGNORED

CONCORSO " LA PIU' BELLA 2013 "


dabbene

Risposte migliori

Medievali AU

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Autorità emittente: Impero di Nicea, Giovanni III Ducas Vatatzes (1221-1254), zecca di Magnesia.

Valore nominale: Hyperpyron nomisma

Peso: g. 4,38

Diametro: mm 28

Metallo: AU

Descrizione del dritto: Cristo in trono, nel campo ICXC, a destra ed a sinistra del trono +

Descrizione del rovescio: L’imperatore in piedi a s.con labaro e anexikakia, incoronato dalla Vergine, ΙѠ ΔЄСПОТН ТѠ ПОРФѴРОГЄΝΝΗΤѠ ΜΡ ΘѴ

Catalogazione: M.F. Hendy DOC vol.4, John III (Magn.), Second coinage (1232-54 ?) Type A: « early style ».

Note storiche e numismatiche: a seguito della caduta di Costantinopoli nelle mani dei crociati guidati da Enrico Dandolo e da Baldovino di Fiandra, i Bizantini costituirono la loro ultima linea di resistenza a Nicea, sulle coste settentrionali della Turchia. In meno di sessantanni riuscirono a ricostruire una forza tale da riuscire a sloggiare i crociati e riprendere il controllo di Costantinopoli (o di quanto ne rimaneva...).

Provenienza: L.A.C. GB.

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Awards

Categoria : Rame contemporanee


Zecca emittente: Austriaca

Valore nominale: NIEDEROSTERREICH 10 EURO della Serie "Province Federali"


Peso: 15 gr.


Diametro: 32 mm


Metallo: Rame


Descrizione del dritto: "REPUBLIK OSTERREICH" -- " WACHAU " , con veduta della città.

" 10 EURO "



Descrizione del rovescio:

Ripartizione in quattro quadranti di tipiche scene legate alla vita della provincia.

Disegno realizzato da parte dei designer-incisori della zecca austrica basandosi sul disegno vincente
del concorso indetto (tra i ragazzi austriaci) per il verso della moneta .



Descrizione del bordo : 20 settori (Liscio alternato a Rigato )



Tiratura : 130.000 monete


coin Design :
Mag. Helmut Andexlinger / Herbert Wähner /
/ Vincitore competizione : Christian Kopf


note: allegata anche immagine del disegno che ha vinto la competizione indetta, che ha poi
ispirato il rovescio della moneta.

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Qui il quorum é stato raggiunto, ma non posso esimermi...

Antiche AR

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Autorità emittente: Tribù celtiche della Gallia Cisalpina o della Provenza (IV o III sec. a.C.)

Valore nominale: Dracma o tetrobolo

Peso: g. 3,82

Diametro: mm 17

Metallo: AR

Descrizione del dritto: Testa di Artemide a d.

Descrizione del rovescio: Leone a d., sopra ΜΣΣA

Catalogazione: Pautasso 1966 Massa α (variante), Arslan 1992 tipo I (variante)

Note storiche e numismatiche: é incerto se queste prime imitazioni della dracma pesante di Marsiglia siano state emesse in Gallia Cisalpina o nella bassa valle del Rodano. La stessa datazione é incerta, dato che é ovviamente legata alla datazione del prototipo massaliota, rispetto alla quale sussistono grandi divergenze tra gli studiosi.

Di questo tipo se ne discute qui.

Provenienza: C&C, Francia

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Awards

Partecipo anch'io al concorso con una moneta dalla rara forza espressiva, almeno per me!

Categoria: Moderne - argento -

Anno: 2013

Autorità emittente: Guglielmo V (o VI), Langravio di Assia-Kassel (Hessen-Kassel)

Zecca: Kassel (zecchiere Georg Kruckenberg)

Valore nominale: tallero, 1637; conosciuto come "Weidenbaumtaler".

Peso: 29 g. ca.

Diametro: 40 mm ca.

Metallo: argento

Descrizione del diritto: *WILHELM(US) D(EI) G(RATIA) LANDGRAVI(US) HASS(IAE) COM(ES) C(ATTIMELIBOCI) D(ECIAE) Z(IEGENHEINAE) E(T) N(IDDAE); leone coronato a strisce orizzontali bianche e rosse rampante a sinistra; ai lati del leone la data 16-37, le iniziali dello zecchiere G(eorg) K(ruckenberg) e tra le zampe due spade incrociate.

Descrizione del rovescio: *IEHOVA VOLENTE HUMILIS LEVABOR ("Se Dio lo vorrà, sarò consolato, innalzato sopra ogni miseria"); paesaggio rurale con un villaggio sotto la tempesta e, in primo piano, un salice colpito e piegato dal fulmine. Sulla destra in alto, in un sole raggiante compare il nome di Dio "JHWH" (retrogrado), ovvero il Tetragramma. Si noti come nella scritta sul giro, il grassetto su alcune lettere indichi il loro essere più grandi delle altre: insieme formano la sigla "VV. H. L.", ovvero "Wilhelmus Hassiae Landgravius".

Catalogazione: Davenport 3461, Schütz 919.

Note storiche e numismatiche:

Si tratta di una delle più celebri e significative monete coniate negli stati tedeschi nel corso della guerra dei Trent'anni: la sua emissione, con diverse varianti, iniziò con il 1627. L'albero raffigurato è stato nel tempo presentato come un salice (pianta rustica che si adatta all'ambiente dalle spiccata proprietà medicinali), come in realtà è, ma talvolta come una palma (albero particolarmente resistente e simbolo di sicurezza); nell'immagine, la tempesta infuria sul paese e sull'albero, piegato dal vento forte e colpito da un fulmine. In questo clima avverso, brilla comunque in alto il nome di Dio (Tetragramma) all'interno di un sole raggiante. Sul giro la scritta IEHOVA (ci sono varianti antecedenti con DEO o UNO*), VOLENTE HUMILIS LEVABOR, indica la volontà e la fiducia del principe di superare tutte le più gravi difficoltà, potendo contare sul sostegno di Dio. In effetti in quegli anni il Langraviato ebbe a soffrire parecchio: il langravio Guglielmo V (Kassel 1602- Kassel 1637, l'anno della nostra moneta), divenne celebre per essere riuscito a ristabilire l'economia del proprio stato, che reggeva dal 1632, provato dalla guerra dei Trent'anni, nella quale era alleato del re Gustavo Adolfo di Svezia e per la riforma monetaria che introdusse. Ma alla firma della pace di Praga (30 maggio 1635), Guglielmo V strinse un patto d'alleanza con la Francia e pertanto l'Assia-Kassel venne invasa dalle truppe imperiali. Guglielmo V perdette parte dei propri domini e poté riacquistarli solo dopo il pagamento di 2,5 milioni di fiorini d'oro. Guglielmo V rimase comunque considerato come un nemico dell'Impero, nomea che colpì anche tutti i rami della famiglia. Terminò la propria vita in esilio e dal 1636 la reggenza passò alla moglie, prima in vece del marito e poi in quella del figlio Guglielmo VI.

*Una interessante teoria pone a dopo il tremendo saccheggio e il massacro perpetrato dalle truppe imperiali nella città di Magdeburgo (1632), capitale della riforma, la decisione di introdurre la parola IEHOVA, a intendere una ancora più convinta adesione alla lettera biblica professata dal Luteranesimo in contrapposizione all'Impero e al Cattolicesimo, ma anche quasi a considerare la distruzione di Magdeburgo un evento tragico per i Riformati quanto per gli Ebrei era stata la distruzione del Tempio nel 70 d.C.

Provenienza: Münzenhandlung Dirk Löbbers - Germania

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Modificato da Fratelupo
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Dopo qualche giorno di assenza dal forum per le festività eccomi quà pronto a sparare le ultime cartuccie per il concorso...posto il mio acquisto più bello tra le contemporanee in argento :-)

Categoria: MONETE CONTEMPORANEE

Autorità emittente: Citta del Vaticano

Valore nominale: 5 euro sede vacante 2013

Peso: 18 GR

Diametro: mm. 32

Metallo:Argento fondo specchio

Descrizione del dritto: al centro colomba dello spirito santo con a sx il valore 5 euro, in alto sul giro CITTA DEL VATICANO ed in basso sul giro il motto VENI SANCTE SPIRITUS

Descrizione del rovescio: al centro simbolo della sede vacante con stemma del cardinale Camerlendo Tarcisio Bertone, sul giro SEDE VACANTE MMXIII

Note storiche: il giorno 11 febbraio 2013 il Santo Padre Benedetto XVI annunciava la sua decisione di rinuncia al ministero petrino a partire dalle ore 20.00 del giorno 28 febbraio scrivendo un importante capitolo storico nella storia moderna. Dal 28 febbraio si entrava quindi in Stato di Sede Vacante ed il governo ordinario fù assicurato dalla camera apostolica presieduta dal cardinale Camerlengo di Santa Romana Chiesa Tarcisio Bertone; il 13 marzo i Cardinali elettori riuniti in conclave eleggevano il 266° successore di Pietro, il cardinale Jorge Mario Bergoglio che prenderà il nome di Papa Francesco; In Stato di Sede Vacante la camera apostolica ha facoltà di battere moneta, una tradizione che ha radici storiche nel XIV secolo ma una consuetudine più recente a partire dalla morte di Leone X nel 1521.

Provenienza: UFN Città del Vaticano

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Modificato da magellano83
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proseguo con un'altro bell'acquisto per la sezione MONETE CONTEMPORANEE ALTRI MATERIALI

Categoria: MONETE CONTEMPORANEE
Autorità emittente: Granducato di Toscana sotto Leopoldo II di Lorena
Valore nominale: 10 quattrini 1853
Peso: 1,91/2,07 gr.

Diametro: mm. 16/21
Metallo: Mistura
Descrizione del dritto: al centro stemma granducale coronato e sovrapposto alla croce di S.Stefano, sul giro LEOP . II . A . D'A . GRAND . DI TOSC , sotto simbolo incisore e zecchiere

Descrizione del rovescio: al centro su tre righe 10 QUATTRINI 1853

Note storiche: Leopoldo II di Lorena, secondogenito di Ferdinando III e Luisa Maria Amalia di Borbone, fu l'ultimo Granduca regnante di Toscana.

Divenne principe ereditario "in pectore" nel 1800 alla morte del fratello Francesco Leopoldo e salí al trono nel 1824 alla morte del padre Ferdinando III.
Diede subito prova della sua voglia di impegnarsi e di voler essere un sovrano indipendente con la riduzione delle tasse ed un piano di ampliamento delle opere pubbliche che prevedeva il proseguimento della bonifica della Maremma, l'ampliamento del porto di Livorno, la costruzione di nuove strade, lo sfruttamento delle miniere del Granducato e un primo sviluppo dell'attività turistica chiamata all'epoca "industria del forestiero".
Il Governo di Leopoldo II fu il piú mite e tollerante degli stati italiani, ciò permise anche a molti esponenti della cultura italiana malvoluti o perseguitati a trovare asilo proprio in Toscana. Questo governo mite fece altresí che in Toscana non vi fossero in quegli anni moti o attività cospirative se non in maniera limitata e di minima importanza.
Nel 1832 alla morte della Granduchessa, Leopoldo II si risposò con Maria Antonietta di Borbone per assicurare una successione e nel 1835 nacque Ferdinando IV, il sospirato erede.
Nel 1847 entrarono in vigore alcune clausole del Congresso di Vienna del 1815 e del trattato di Firenze del 1844 che assicuravano l'annessione al Granducato dell'ex Ducato di Lucca ma che prevedevano anche la cessione di vecchie "enclaves" toscane in Lunigiana ai Borbone di Parma ed agli Asburgo Este di Modena. Ciò provocò un malcontento nei cittadini, soprattutto dei territori ceduti, che chiedevano di dichiarare guerra ai due stati vicini.
Il 17 Febbraio 1848 Leopoldo II concedeva la Costituzione che si distingueva dalle altre per il concedere di pieni diritti a tutti i cittadini di tutte le religioni ed il 1 Marzo nasceva il primo governo costituzionale toscano. Pochi giorni dopo, mentre i duchi emiliani scappavano dalle insurrezioni, riannetteva al Granducato i territori della Lunigiana perduti, l'Alta Garfagnana Estense e il Ducato di Massa e Carrara.
Il 21 marzo del 1848 decise di inviare delle truppe a combattere a fianco dei sardi contro l'Austria e mentre il piccolo esercito si dirigeva verso Pietrasanta e San Marcello Pistoiese, Leopoldo II sostituiva la bandiera lorenese con il tricolore italiano sovrapposto dallo stemma granducale. Questo atteggiamento patriottico fu però ben presto calmato e nel Gennaio 1849 lasciò Firenze. L'esilio durò fino ad aprile quando Carlo Alberto fu sconfitto a Novara e Leopoldo II sbarcò a Viareggio accompagnato dalle truppe austriache. Fu l'inizio della fine delle simpatie del popolo toscano nei confronti del Granduca.
Nell'Aprile del 1859 Leopoldo II si dichiarò neutrale nell'imminente seconda guerra di indipendenza Italiana contro l'Austria e il 27 Aprile lasciò Firenze per la seconda volta.
Il municipio di Firenze alle ore 6 dello stesso giorno nominò il Governo Provvisorio.
Leopoldo II abdicò ufficialmente il 21 Luglio 1859.
Il 28 Gennaio 1870 Muore a Roma.
Riferimenti: MIR 460/3

Provenienza: asta su ebay.de

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Modificato da magellano83
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Exonumia ... almeno credo, non sono molto pratico di questa sezione.

Regalatami da mia madre inizio 2013 e ricevuta dal nipote avv. Maurizio Ulrich-Bansa ai tempi.

Si tratta del padre del noto numismatico, professore e studioso Barone Oscar Ulrich poi Bansa (Bansa è stato aggiunto in seguito e viene da una discendenza tedesca). Trattasi di medaglia di accesso alle strutture dell'Ippodromo di San Siro, in metallo dorato e smalto prodotto dalla Gioielleria Giacomo Ravasco

orafo d'origine genovese dal 1873 a Milano con un proprio laboratorio, poi seguita dal figlio Alfredo che frequenta i corsi serali della Scuola per Artefici dell’Accademia Di Brera a Milano e quindi la bottega orafa del milanese Eugenio Bellosio.

Data al 1906 la sua prima partecipazione a un’esposizione pubblica, quella tenutasi a Milano per il traforo del Sempione. Alfredo Ravasco fu presenza costante e di rilievo all’interno delle principali esposizioni orafe e d’arte decorativa sia nazionali sia internazionali, delle quali fu spesso promotore. In contatto con letterati e artisti diversi (incluso Giò Ponti, con il quale condivise idee e poetiche) gravitanti durante il primo Novecento a Milano, perno indiscusso dei movimenti intellettuali e artistici italiani, già con le opere esposte nel 1919 alla “Prima Mostra di Arte Decorativa” (Milano) manifesta, oltre a un deciso allontanamento dagli schemi attardati in cui versava buona parte dell’oreficeria italiana, la sua propensione a una semplificazione formale, confermata in seguito. Muore nel 1958 a Ghiffa (VB)

Note storiche :

Società Lombarda per le corse dei cavalli - fondata nel 1883 - decide di costruire un ippodromo più vicino a Milano, perché il pubblico possa accedervi senza disagi e perdita di tempo, scegliendo la località di San Siro fuori Porta Magenta. Il progetto viene affidato all'architetto Giulio Valerio che concepisce tutti gli impianti (tribune, "Casino" della direzione con portico per il pèsage, sala caffè, spazi di servizio per i fantini, infermeria, scuderie ecc.) rispondenti a criteri di semplicità e di economia, con carattere di costruzioni "leggere", quasi effimere, come si addice a uno sport essenzialmente stagionale.

L'ippodromo del galoppo viene inaugurato nel 1888 e l'ippica diventa sempre più importante nella vita sociale milanese.

Anche lo spettacolo del ritorno dalle corse attira una folla sempre più numerosa: le carrozze che occupano il "prato" dell'ippodromo come tante piccole tribune, tornano in città sfilando in doppia fila, dirigendosi verso il nuovo Parco (attualmente parco Sempione) dove compiono un giro finale prima di disperdersi. Il modello adottato dall'ippica italiana e dagli altri impianti sportivi ricalca lo stile inglese del XIX e XX secolo e le "seasons" saranno scandite dal calendario degli ippodromi. E' questo l'ambiente che conosce Ernest Hemingway quando si reca a Milano all'inizio del XX secolo e che racconta nel suo libro "Addio alle armi".Anno dopo anno l'ippica aumenta i suoi bisogni e diventano necessarie e imprescindibili nuovi impianti e continui ampliamenti. (dal sito di Italia Nostra).

Famiglia Bansa:

Oscar Ulrich-Bansa ( 11.3.1892 - 5.6.1982) discende da una famiglia di banchieri di origine danese (attuale banca Vonwiller a Milano), trasferiti a Milano. Ufficiale di artiglieria, il 29.10.1942 diventa Generale di Brigata sino alla fine della guerra, e nel 1946 si congeda dall'esercito. Ha sposato una nipote di Carlo Gavazzi, il più noto ed importante dei collezionisti numismatico d'Italia, la Signora Pia Gavazzi e per lunga parte della Sua vita ha vissuto, studiato, scritto e collezionato a Besana Brianza, alla villa il Lorino. Nel 1948 gli viene assegnata la cattedra di numismatica all'Università di Padova. Io non sono certo il Suo biografo ma non mi pare avesse il titolo accademico per l'insegnamento, ma grande conoscenza della numismatica. Sicuramente nel 1948 trovare professori non doveva essere semplice. Rimane all'insegnamento sino al 1962. Pubblica Moneta Mediolanensis al primo anno di insegnamento (Verona, 1949), e non è certo il lavoro di un anno, ma 30 anni da collezionista. Nel periodo 1952-1956 e 1962-1966 dirige la S.N.I., ma grande riconoscimento è la medaglia della Royal Numismatic Society nel 1960 (succede a P. Grierson). (da mio precedente intervento su lamoneta.it)

Nel caso non sia pertinente ..... come non detto ... tutto fa !

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Pertinentissima Picchio e aggiungo sbilanciandomi un po' a livello personale, veramente fantastica questa medaglia di accesso, effettivamente qui c'è un po' di tutto, la medaglia, il suo uso, la storia e la vita di Milano, il numismatico, la SNI, indubbiamente una storia da raccontare per i milanesi e non, per i numismatici in genere, complimenti veramente,

Mario

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Autorità emittente: John V Palaeologus, with Anna of Savoy (Regent).1341-1391.

Valore nominale: Hyperpyron

Peso: 2,8 gr.

Diametro: 18,5 mm.

Metallo: Gold

Descrizione : Andronicus III kneeling right before Christ standing left, holding hand above emperor in benediction / John V and Anna standing facing, each holding scepter.

Catalogazione: DOC 942; LPC p. 116, 1; SB 2466.

Zecche : Constantinople

Millesimo : 1341-1347.

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Pertinentissima Picchio e aggiungo sbilanciandomi un po' a livello personale, veramente fantastica questa medaglia di accesso, effettivamente qui c'è un po' di tutto, la medaglia, il suo uso, la storia e la vita di Milano, il numismatico, la SNI, indubbiamente una storia da raccontare per i milanesi e non, per i numismatici in genere, complimenti veramente,

Mario

Personalmente ho solo intravisto il Barone Oscar, sono andato più volte da bambino al Lorino... quanto tempo è passato. Il Barone se presente ... comunque non usciva dallo studio, tanto meno mi avrebbe parlato; a 5 / 6 anni il tuo primo problema da ospite è: non essere visibile !. Dopo la sua morte fu "venduta" la biblioteca, mi pare nel 1985 ad un commerciate e due pseudo-collezionisti associati, ho poi riacquistato qualche volume in età matura. il Barone seguì per lungo tempo la collezione del suocero Carlo Gavazzi, poi divisa in vari tronconi e smembrata tra gli eredi. Genova come è noto: è il nucleo della CARIGE; Veneto formò buona parte della collezione del Dr. Curti; Milano fu denucleizzata in più riprese, ultima parte nel 1987 (mi pare) finendo sparpagliata in mezzo modo (le monete della collezione "GUIA" vendute in USA per Milano erano gli esemplari della Gavazzi). In tutta franchezza la Gavazzi è stata la collezione più importante mai costituita in Italia, inarrivabile ed irripetibile.

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Propongo la mia...

la bellezza è soggettiva giusto?

Autorità emittente: Impero Gallico, Vittorino (268-270 d.C.)

Valore nominale: Antoniniano;

Zecca: non determinabile

Materiale: AE

Diametro: 18 mm

Peso: 2,95 gr

Descrizine:

D/ Busto radiato, drappeggiato e corazzato a destra; legenda [...] ICTO [...].

R/ La Salus stante a sinistra con in mano patera e scettro, ai piedi a sinistra altare e serpente; legenda [...] S [...].

Provenienza: ex ArtAncient Ltd, ex collezione inglese, ex Hollingbourne Hoard

Documentazione: documentazione fiscale di acquisto, cartellino precedente collezione, licenza di esportazione in quanto trattasi di Treasure Trove.

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per chi volesse approfondirne la storia: http://www.lamoneta.it/topic/112377-hollingbourne-hoard/?hl=hollingbourne

Mi rendo conto che esteticamente non è quel che si può definire una moneta "bella", ma ha un fascino tutto suo e soprattutto una storia da raccontare con relativo pedigree.

...diciamo che ho buone possibilità per vincere l'ultimo posto!!! :D :D :D

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Awards

Bello...indubbiamente tutto molto bello....

Sognare secondo me in certi momenti aiuta, non risolve...ma aiuta, certamente qui in questa discussione/Concorso stiamo tutti un po' sognando....lo scopo, tra i tanti era anche questo, permettere a tutti di avere un attimo di evasione, di staccare dal quotidiano....di fare anche piccoli sogni, numismatici ovviamente, essendo su un forum di numismatica e storia.

Ho visto finora veramente tanta qualità, tanta bellezza....sarà poi effettivamente credo difficile fare una scelta secca....ma ho letto anche tante storie, alcune incredibili veramente, tanti spunti, tanti motivi di approfondimento, un Concorso può essere tutto questo, può portare dopo alla fine a studiare, a cercare di capire meglio.

E se sarà così come penso, sarà stato un arricchimento per tutti, un incentivo a cercare di migliorarsi e di comprendere, un invito al proselitismo numismatico, alla divulgazione, al collezionismo, allo studio...

Forse senza quasi accorgersi credo stiamo creando in tanti ( potenza della tecnologia e dei forum ) un evento, direi una kermesse numismatica, di sicuro un grande spot a favore, i numeri delle letture, i numeri delle monete postate finora ci dicono che ci stiamo avvicinando a pareggiare quello che fu il Concorso dell'anno scorso, forse potremmo anche superarlo....se sarà così indubbiamente avremo creato un qualcosa di importante anche quest'anno, in un momento di giorni difficili dove i problemi che stiamo vivendo sono grandi, il cammino quotidiano è veramente impegnativo, però nonostante tutto io continuo a pensare che anche qualche piccolo sogno ci possa aiutare....anche numismatico in questo caso....

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Buonasera .

Mi permetto, come di fare il solito riepilogo giornaliero.

Oggi purtroppo nessuna categoria ha raggiunto il quorum, ma per la felicità di @@dabbene ( ma anche mia) abbiamo superato i 220 esemplari esattamente 222 due in più dell'anno scorso con 90 utenti postanti, considerando le limitazioni del regolamento un ottimo risultato.

Lo zoccolo duro dell'oro sta per essere abbattuto perlomeno per quanto riguarda il medievale che oggi è salito a 8 esemplari.

Questa sera vi voglio postare una altra tabella che raffigura gli utenti più attivi in questo concorso:

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Mentre segue la tabella con tutte le categorie:

antica oro 4
antica argento 11
antica rame 4
antica altri 17

medioevale oro 8
medioevale argento 19
medioevale rame 4
medioevale altri 7

moderne oro 6
moderne argento 24
moderne rame 9
moderne altri 11

contemporanee oro 11
contemporanee argento 24
contemporanee rame 14
contemporanee altri 11

Medaglie 16
Exonumia 10

Banconote 12

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Awards

Categoria: MONETE CONTEMPORANEE

Autorità emittente: Impero Austro-Ungarico.

Valore nominale: 1 Corona.

Anno: 1908.

Peso: 5,0g.

Diametro: 23mm.

Metallo: Argento.

Tiratura: 4'784'992.

Descrizione del dritto: effige di Francesco Giuseppe I verso destra e leggenda: FRANC.IOS.I.D.G.IMP.AVSTR.REX BOH.GAL.ILL.ETC.ET AP.REX HVNG.

Descrizione del rovescio: al centro due rami di olivo con sopra F(ranz)J(oseph)1, in alto la corona imperiale asburgica circondata dai raggi con ai lati le date 1848-1908, in basso il valore 1 COR e leggenda: DVODECIM LVSTRIS GLORIOSE PERACTIS

Descrizione del taglio: leggenda: VIRIBVS VNITIS

Note storiche e numismatiche: La moneta fu coniata per commemorare il sessantesimo anno di regno di Francesco Giuseppe I d’Austria (1848-1908), il suo regno è al 16º posto nella classifica dei regni più lunghi della Storia e forse fu il più lungo regno di un regnante effettivo (Luigi XIV fu Re per settantadue anni, ma la reggenza della madre e del cardinale Mazarino durò sedici anni). Nato nel 1830 e incoronato nel 1848, morì nel 1916 nel mezzo della Prima Guerra Mondiale. Nel 1908 iniziò una crisi in Europa che porterà alla Grande Guerra. Nel sessantesimo anniversario del suo regno l’imperatore dovette affrontare, appunto, la crisi Bosniaca. L’Austria voleva annettersi le provincie della Bosnia e dell'Erzegovina che già amministrava dal 1879. L'Austria e la Russia si accordarono a cambio dell'apertura alla Russia dello stretto dei Dardanelli, ma l'Italia considerò tale azione un affronto e la Serbia una minaccia. In Russia poi la perentoria richiesta tedesca di riconoscere la legittimità dell'annessione sotto pena di un attacco austro-tedesco facilitò la mossa austriaca ma creò non pochi dissapori tra la Russia e le potenze centrali. Nel 1911 seconda crisi marocchina, 1912 e 1913 guerre balcaniche e, infine, nel 1914 Francesco Giuseppe firmò la dichiarazione di guerra esclamando: «La guerra! Lor signori non sanno cos'è la guerra! Io lo so... da Solferino.»

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Modificato da qwertylol
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Mi rallegro Fabione di questo dato che ci hai appena comunicato, fa bene a noi, fa bene alla numismatica italiana, al collezionismo, al forum Lamoneta, non possiamo che essere contenti.

Ma poiché non ci accontentiamo mai :blum: giustamente e vogliamo fare tutto il possibile vediamo di riuscire a chiudere almeno un conto aperto che si chiama categoria monete moderne in rame, sull'oro purtroppo non posso farci nulla :blum: ...

E allora vediamo questa che è poi una curiosità che avevamo anche visto durante l'anno nell'apposita discussione, è un errore di coniazione con al diritto in incuso il rovescio della precedente moneta, una moneta simile però con data 1779 è anche nel CNI 132.

Autorità emittente : Maria Teresa d'Asburgo - Nuova monetazione - Zecca di Milano - anno 1777

Nominale : Mezzo soldo

Peso : 3,28 gr.

Diametro : 20 mm

Materiale : Rame

Diritto: incuso

Rovescio : MEZZO SOLDO 1777. scritto entro rami di lauro e di palma su tre righe

Catalogazione : Crippa 44/B, MIR 441/2, CNI 99

Nota : variante con la scritta a caratteri più piccoli

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Cerco di dare un contributo al quorum di qualche categoria "in crisi".

Antiche AE

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Autorità emittente: Etruria, Vetulonia (Vatluna), c. 300-250 a.C.

Valore nominale: Oncia

Peso: g. 5,04

Diametro: mm 19

Metallo: AE

Descrizione del dritto: Testa virile a d. coperta con spoglia di ketos, sotto VATL

Descrizione del rovescio: Tridente accostato da due delfini.

Catalogazione: HN Italy n.204

Provenienza: A.I., USA

Perdona la mi ignoranza ma per AE cosa si intendi, ti chiedo questo perchè su wikipedia ho trovato questa definizione:

Æ sigla usata per indicare monete in rame o bronzo. Dal latino Aes, con questo significato. Quindi bronzo o rame?
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Stuzzicato dal tipo di coniazione postata da @@dabbene, replico con lo stesso " problema " di coniazione alzando il numero in monete medioevali altri metalli.



Categoria : Monete Medioevale, Altri metalli



Autorità emittente : Gian Galeazzo Visconti Conte di Virtù e Signore di Milano ( 1385 - 1395 )


Valore nominale : Denaro


Anno :


Peso : 0,78 gr.


Diametro : 15 mm.


Metallo : Mistura


Descrizione del taglio : Liscio


Provenienza : Asta Ebay Numismatica Fiorentina



Descrizione del dritto : + D. MEDIOLANI. 3 C al centro iniziali G 3 con sopra ornamento



Descrizione del rovescio : + In incuso la legenda del D al centro in incuso iniziali G 3 con sopra ornamento



Descrizione : La moneta ha la caratteristica di avere, al rovescio, il conio in incuso del D. Questo è successo perchè la moneta precendente è rimasta attaccata al conio.


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Perdona la mi ignoranza ma per AE cosa si intendi, ti chiedo questo perchè su wikipedia ho trovato questa definizione:

Æ sigla usata per indicare monete in rame o bronzo. Dal latino Aes, con questo significato. Quindi bronzo o rame?

Bronzo (che è una lega di rame e stagno), il rame è Cu......

Grazie per la lista, forse ho ancora qualcosa da inserire....

Descrizione : La moneta ha la caratteristica di avere, al rovescio, il conio in incuso del D. Questo è successo perchè la moneta precendente è rimasta attaccata al conio.

Questo non lo sapevo!! Molto molto interessante.....

Modificato da Sator
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Si, per la catalogazione mi sembra ok :)

Se ci vediamo al prossimo veronafil devi mostrarmi questa moneta :)

A presto.

Re. :yahoo:

Ciao @R.E.IN.SENA ,

certo molto volentieri! Non sono mai stato a Veronafil.... ma dimmi, come mai ti interessa così tanto vederla? Ah... ho capito, collezioni Siena!!

Modificato da Sator
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Perdona la mi ignoranza ma per AE cosa si intendi, ti chiedo questo perchè su wikipedia ho trovato questa definizione:

Æ sigla usata per indicare monete in rame o bronzo. Dal latino Aes, con questo significato. Quindi bronzo o rame?

Bronzo (che è una lega di rame e stagno), il rame è Cu......

Grazie per la lista, forse ho ancora qualcosa da inserire....

Attenzione, temo che ci sia un piccolo problema.

In effetti, come giustamente riportato da Fabione, in numismatica classica la sigla AE é utilizzata per indicare le monete in rame e nelle sue leghe (bronzo e oricalco), e distinguerle dalle emissioni in argento (per le quali viene utilizzata la sigla AR) e d'oro (AU). Poi vi sono le emissioni in altri metalli, per le quale puo' essere utilizzato il simbolo chimico specifico qualora l'elemento sia allo stato più o meno puro (per esempio Pb per le emissioni di piombo) o un termine descrittivo, quale "elettro" per identificare monete coniate utilizzando una lega naturale di oro ed argento (da non confondere con l'oro di basso titolo "tagliato" con l'argento caratteristico di alcune imitazioni imitative e medievali).

AE, al contrario di Cu, non identifica quindi un elemento chimico, ma é un simbolo convenzionale prettamente numismatico che individua le monete in "rame e i suoi derivati". Perché si usa? Perché la composizione é estremamente varia, monete in rame puro virtualmente non esistono in questo periodo, nel bronzo oltre allo stagno viene messo il piombo, e magari un po' di zinco, di modo che diviene complicato talvolta stabilire se una tale moneta vada definita di bronzo o di oricalco...

Per questo si usa AE, una semplificazione che taglia la testa al toro.

Ho dato un'occhiata al catalogo ed in effetti mi sono reso conto di aver forse mal interpretato la suddivisione: ho notato che nella sezione "altri metalli" della monetazione antica, dove mi aspettavo di trovare monete in piombo, o in elettro, o in qualsiasi altro materiale non riconducibile alle leghe di rame, all'oro ed all'argento più o meno tagliati, sono in realtà comprese monete in bronzo e oricalco.

Dato che nella sezione "rame" in realtà sono presenti monete di bronzo (come detto le monete di rame puro in questo periodo sono virtualmente inesistenti) credo che le due sezioni possano tranquillamente fondersi.

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Categoria : Monete Moderne - Rame

Autorità emittente : Ferdinando III° - Regno di Sicilia

Valore nominale : 3 Piccioli

Anno : 1776

Peso : 2,55 gr.

Diametro : 19,50 mm.

Metallo : Rame

Taglio :piccoli segmenti

D/ : FERD . D.G. SIC. REX. aquila coronata ad ali spiegate - 2 crocette sotto gli artigli - sigla G.L. __C.

R/ : dentro cartella ornata grande 3 su 1776

- Spahr 117

___________________ note: _____Spiccioli di un tempo...

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Modificato da nikita_
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Attenzione, temo che ci sia un piccolo problema.

In effetti, come giustamente riportato da Fabione, in numismatica classica la sigla AE é utilizzata per indicare le monete in rame e nelle sue leghe (bronzo e oricalco), e distinguerle dalle emissioni in argento (per le quali viene utilizzata la sigla AR) e d'oro (AU). Poi vi sono le emissioni in altri metalli, per le quale puo' essere utilizzato il simbolo chimico specifico qualora l'elemento sia allo stato più o meno puro (per esempio Pb per le emissioni di piombo) o un termine descrittivo, quale "elettro" per identificare monete coniate utilizzando una lega naturale di oro ed argento (da non confondere con l'oro di basso titolo "tagliato" con l'argento caratteristico di alcune imitazioni imitative e medievali).

AE, al contrario di Cu, non identifica quindi un elemento chimico, ma é un simbolo convenzionale prettamente numismatico che individua le monete in "rame e i suoi derivati". Perché si usa? Perché la composizione é estremamente varia, monete in rame puro virtualmente non esistono in questo periodo, nel bronzo oltre allo stagno viene messo il piombo, e magari un po' di zinco, di modo che diviene complicato talvolta stabilire se una tale moneta vada definita di bronzo o di oricalco...

Per questo si usa AE, una semplificazione che taglia la testa al toro.

Ho dato un'occhiata al catalogo ed in effetti mi sono reso conto di aver forse mal interpretato la suddivisione: ho notato che nella sezione "altri metalli" della monetazione antica, dove mi aspettavo di trovare monete in piombo, o in elettro, o in qualsiasi altro materiale non riconducibile alle leghe di rame, all'oro ed all'argento più o meno tagliati, sono in realtà comprese monete in bronzo e oricalco.

Dato che nella sezione "rame" in realtà sono presenti monete di bronzo (come detto le monete di rame puro in questo periodo sono virtualmente inesistenti) credo che le due sezioni possano tranquillamente fondersi.

... così mi scombussoli tutte le idee!! Allora allora.... sul fatto che AE fosse una lega e non un elemento, beh, lo dicono già le due lettere maiuscole. Per quanto riguarda invece la distinzione bronzo-rame..... se, come dici, non esistono monete pure di rame, allora anche nelle moderne e nelle contemporanee non avrebbe senso dividere "altri" da "rame", giusto? Inoltre avevo fatto caso che erano inserite monete in bronzo nella sezione "rame antico". Quindi..... se AE indica delle leghe.... e anche quello che viene considerato "rame puro" è invece un AE, ovvero una lega...... la sezione "rame" a cosa serve? Spero di aver capito bene....

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Exonumia ... almeno credo, non sono molto pratico di questa sezione.

Regalatami da mia madre inizio 2013 e ricevuta dal nipote avv. Maurizio Ulrich-Bansa ai tempi.

Si tratta del padre del noto numismatico, professore e studioso Barone Oscar Ulrich poi Bansa (Bansa è stato aggiunto in seguito e viene da una discendenza tedesca). Trattasi di medaglia di accesso alle strutture dell'Ippodromo di San Siro, in metallo dorato e smalto prodotto dalla Gioielleria Giacomo Ravasco

orafo d'origine genovese dal 1873 a Milano con un proprio laboratorio, poi seguita dal figlio Alfredo che frequenta i corsi serali della Scuola per Artefici dell’Accademia Di Brera a Milano e quindi la bottega orafa del milanese Eugenio Bellosio.

Data al 1906 la sua prima partecipazione a un’esposizione pubblica, quella tenutasi a Milano per il traforo del Sempione. Alfredo Ravasco fu presenza costante e di rilievo all’interno delle principali esposizioni orafe e d’arte decorativa sia nazionali sia internazionali, delle quali fu spesso promotore. In contatto con letterati e artisti diversi (incluso Giò Ponti, con il quale condivise idee e poetiche) gravitanti durante il primo Novecento a Milano, perno indiscusso dei movimenti intellettuali e artistici italiani, già con le opere esposte nel 1919 alla “Prima Mostra di Arte Decorativa” (Milano) manifesta, oltre a un deciso allontanamento dagli schemi attardati in cui versava buona parte dell’oreficeria italiana, la sua propensione a una semplificazione formale, confermata in seguito. Muore nel 1958 a Ghiffa (VB)

Note storiche :

Società Lombarda per le corse dei cavalli - fondata nel 1883 - decide di costruire un ippodromo più vicino a Milano, perché il pubblico possa accedervi senza disagi e perdita di tempo, scegliendo la località di San Siro fuori Porta Magenta. Il progetto viene affidato all'architetto Giulio Valerio che concepisce tutti gli impianti (tribune, "Casino" della direzione con portico per il pèsage, sala caffè, spazi di servizio per i fantini, infermeria, scuderie ecc.) rispondenti a criteri di semplicità e di economia, con carattere di costruzioni "leggere", quasi effimere, come si addice a uno sport essenzialmente stagionale.

L'ippodromo del galoppo viene inaugurato nel 1888 e l'ippica diventa sempre più importante nella vita sociale milanese.

Anche lo spettacolo del ritorno dalle corse attira una folla sempre più numerosa: le carrozze che occupano il "prato" dell'ippodromo come tante piccole tribune, tornano in città sfilando in doppia fila, dirigendosi verso il nuovo Parco (attualmente parco Sempione) dove compiono un giro finale prima di disperdersi. Il modello adottato dall'ippica italiana e dagli altri impianti sportivi ricalca lo stile inglese del XIX e XX secolo e le "seasons" saranno scandite dal calendario degli ippodromi. E' questo l'ambiente che conosce Ernest Hemingway quando si reca a Milano all'inizio del XX secolo e che racconta nel suo libro "Addio alle armi".Anno dopo anno l'ippica aumenta i suoi bisogni e diventano necessarie e imprescindibili nuovi impianti e continui ampliamenti. (dal sito di Italia Nostra).

Famiglia Bansa:

Oscar Ulrich-Bansa ( 11.3.1892 - 5.6.1982) discende da una famiglia di banchieri di origine danese (attuale banca Vonwiller a Milano), trasferiti a Milano. Ufficiale di artiglieria, il 29.10.1942 diventa Generale di Brigata sino alla fine della guerra, e nel 1946 si congeda dall'esercito. Ha sposato una nipote di Carlo Gavazzi, il più noto ed importante dei collezionisti numismatico d'Italia, la Signora Pia Gavazzi e per lunga parte della Sua vita ha vissuto, studiato, scritto e collezionato a Besana Brianza, alla villa il Lorino. Nel 1948 gli viene assegnata la cattedra di numismatica all'Università di Padova. Io non sono certo il Suo biografo ma non mi pare avesse il titolo accademico per l'insegnamento, ma grande conoscenza della numismatica. Sicuramente nel 1948 trovare professori non doveva essere semplice. Rimane all'insegnamento sino al 1962. Pubblica Moneta Mediolanensis al primo anno di insegnamento (Verona, 1949), e non è certo il lavoro di un anno, ma 30 anni da collezionista. Nel periodo 1952-1956 e 1962-1966 dirige la S.N.I., ma grande riconoscimento è la medaglia della Royal Numismatic Society nel 1960 (succede a P. Grierson). (da mio precedente intervento su lamoneta.it)

Nel caso non sia pertinente ..... come non detto ... tutto fa !

Secondo voi come sarebbe meglio catalogare questo esemplare medaglia o exonumia ? Io l'ho messa in medaglia.

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... così mi scombussoli tutte le idee!! Allora allora.... sul fatto che AE fosse una lega e non un elemento, beh, lo dicono già le due lettere maiuscole. Per quanto riguarda invece la distinzione bronzo-rame..... se, come dici, non esistono monete pure di rame, allora anche nelle moderne e nelle contemporanee non avrebbe senso dividere "altri" da "rame", giusto? Inoltre avevo fatto caso che erano inserite monete in bronzo nella sezione "rame antico". Quindi..... se AE indica delle leghe.... e anche quello che viene considerato "rame puro" è invece un AE, ovvero una lega...... la sezione "rame" a cosa serve? Spero di aver capito bene....

Se leggi bene ho parlato di numismatica antica, non di numismatica tout-court.

Non ho detto che non esistono, in assoluto, monete di rame, ho detto che in numismatica classica virtualmente non esistono emissioni in rame puro.

E che non vi é alcuna emissione effettivamente di rame nella sezione "rame" delle antiche: sono tutte di bronzo.

La sezione "rame", per come l'avevo intesa io, quanto meno per le antiche, poteva servire a raccogliere le monete in lega di rame, e quella "altri materiali" quelle in metalli quali piombo, elettro, ecc.

Ma evidentemente mi sono sbagliato.

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