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Inviato

Ciao,

è tempo di Natale… e la discussione sul Die Natalis l’ho già postata l’altr’anno… Natale… albero di Natale… Babbo Natale… no, non ci sta… stella di Natale… ecco, potrei prendere spunto dalla stella.

Non propriamente di Natale, cadente o ... pianta decorativa natalizia

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ma come simbologia sui rovesci monetali.

Lo spunto mi è stato fornito da una discussione che ho postato recentemente nella Sezione Identificazioni e dove avevo sollevato alcune considerazioni personali in merito alle stelle che compaiono sui rovesci delle monete di Vittorino. Un caro amico del Forum mi aveva consigliato che il tema poteva esser trattato in una discussione a sé stante. E così, sfruttando l’assist, eccoci qua!

Mi rendo conto che si tratta di una discussione un po’ di “nicchia” ma spero che inserita in un discorso più vasto incuriosisca e serva a stimolare vari contributi.

Quello che mi ha colpito, come dicevo nel prologo, è la presenza di stelle sui rovesci di Vittorino. E’ noto che solitamente le stelle non sono verosimilmente tali bensì spesso identificano l’astro solare. Ma non sempre:

  • stella come rappresentazione ideale del divino luogo dove convivono gli imperatori divinizzati e gli Dei. Nell’esempio proposto si tratta di una moneta di Caligola riferita al DIVO AVGVSTO.

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La stella è doppia, a destra e sinistra dell'Augusto divinizzato

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Inviato

Anche la moneta di Pertinax potrebbe avere una valenza similare ad indicare la Divina Provvidenza, con Providentia che volge la mano verso il Pantheon divino da cui "la Provvidenza degli Dei"...

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Un similare riferimento alle divinità potrebbe essere rinvenuto in questa Vittoria di Commodus nel senso di “vittoria ottenuta con l’aiuto degli Dei”.

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O forsa'anche in questa PIETAS potrebbe esserci un sottointeso riferimento alla PIETAS del Pantheon divino…

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(stella dietro alla personificazione seduta)

O anche questa LIBERTAS potrebbe avere un'aggancio alla sfera del mondo divino

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Inviato

  • stella come rappresentazione ideale di tipo astrologico dove effettivamente compaiono stelle (da una a sette [Pleiadi?]) in associazione con la luna crescente. Gli esempi sono Adriano, Faustina, Settimio Severo, Caracalla (provinciale).

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Inviato (modificato)

bella idea questa discussione, una domanda, la stella potrebbe riferirsi a Giove, rappresentare il pianeta che brilla come stella piuttosto che mettere una pallina?

se può interessare ho trovato questo articolo:

http://adsabs.harvard.edu/full/2005JRASC..99...87M

Modificato da stuyvesant

Inviato

Una netta scissura si ha da Elagabalus in poi:

  • stella come rappresentazione grafica dell’astro solare, a prescindere dal nome della divinità (di norma di origine orientale) cui fa riferimento.

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In questo aureo l'allusione al Sole è inequivocabile, con la quadriga solare...

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Nel III-IV secolo in particolare abbiamo tutto un proliferare di stelle “solari” (scusate il termine) che indicano il Divino Sol e che arrivano a Costantino (adoratore prima di Apollo-divinità solare- e poi di Sol) .

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...senza dimenticare la sua comunissima SOL INVICTO COMITI che però stelle non presenta...

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... ma che sono associate a Sol su monete del suo "collega" Licinio I

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Sul tema invito chi fosse interessato ad un approfondimento al link:

http://www.lamoneta.it/topic/77817-il-sole/


Inviato

La stella in realtà compare su monete costantiniane ma con significati diversi da quelli di rappresentazione solare”, per quanto non ben chiari oppure necessari di trattazioni specifiche.

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Tre stelle sopra l'ara

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Sopra la Lupa

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All'apice della Torre

In alcuni casi la stella non c’è ma il riferimento al carro solare è palese a tutti.

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E nel IV secolo c’è un “rientro” del simbolo-stella quando emette monete l’Apostata Iulianus II che tenta di riavviare il paganesimo.

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Inviato

Ma veniamo alle monete di Victorinus. Si tratta di antoniniani e di solito la presenza è motivata come “segno di zecca”. Ma inserito in un più vasto discorso sulla simbolo della stella… siamo certi che sia veramente tale?

Un breve tratto biografico su Victorinus:

Marcus Plavonius Victorinus, conosciuto più semplicemente come Vittorino, nacque in Gallia Lugdunensis da famiglia patrizia e fece una brillante carriera militare sotto Postumo che lo elesse tribunus praetorianorum nel 266/267 e Console in quello seguente o ancora in quello successivo. Secondo l’Historia Augusta fu associato al trono dallo stesso Postumo e dopo la morte di Mario Aurelio Mario venne proclamato dalle truppe di Augusta Treverorum (Treveri) Imperatore dell’Impero delle Gallie. Suo contraltare a Roma era Claudio II Gotico, anch’egli valente militare. E al suo pari, il regno non fu molto lungo: fu ucciso verso la fine del 270 o all’inizio del 271 da un suo ufficiale, tale Attitiatus. Dopo la sua uccisione ci sono due versioni: quella più diffusa parla di un intervento di sua madre, Vittoria (che … fantasia!) o Vitruvia che pagò un donativum alle truppe e dopo aver proceduto alla sua deificazione elesse il governatore Tetricus come successore. La seconda, dalla Historia Augusta, afferma che il giorno seguente alla sua morte fu insediato sul trono dalla famiglia imperiale il figlio Vittorino iunior che sarebbe stato ucciso dalle stesse truppe.

Vediamo dove compare la stella a rovescio:

  • RIC V-2 106, COMES AVG
  • RIC V-2 112, RIC V-2 113, RIC V-2 114, INVICTVS
  • RIC RIC V-2 116 (associate a V e talvolta dot), RIC V-2 117 (associate a V), RIC V-“ 118 (associate a V) PAX AVG
  • Cunetio Hoard 2543 e 2547 (sovrastante ramo di palma su tipologia PAX AVG) più altre sporadiche e catalogate quantomeno “R”.

Se in un caso ci potrebbe stare abbastanza l’indicazione a Sol (INVICTVS) mentre più tirata mi pare quella come apportatore di vittoria (COMES AVG), nel PAX AVG potrebbe stare ad indicare una sorta di “la Pace dell’Augusto raggiunta con l’aiuto e la benevolenza di Sol”.

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Inviato (modificato)

A maggior conto vi invito ad effettuare una ricerca sugli imperatori che emettono monete con legenda INVICTVS con indubbi riferimenti a Sol (salvo qualche Mars ;) ) e che ho riordinato per cronologia:

  • Elagabalus 218-222
  • Gallienus 253-268
  • Victorinus 268-270
  • Claudius II Gothicus 268-270
  • Tetricus I 271-274

    http://coins.lib.virginia.edu/id/1991.17.292?lang=it

  • Tetricus II 273-274
  • Quintillus 270
  • Aurelianus 270-285
  • Tacitus 275-276
  • Probus 276-282
  • Carausius 286-293
  • Constantinus 307-330

Quindi Victorinus è il primo dei “Gallici” che riprende una moda diffusa tra i regnanti “Centrali” e che copre almeno un'ottantina d'anni. Non è l’unico come avevo erroneamente indicato in principio nel post iniziale ma lo segue Tetricus I e II con un antoniniano mi pare di poter qualificare quantomeno “non comune” (e del quale ho postato il link sopra). Consideriamo che il predecessore Postumus non emette INVICTVS bensì ORIENS AVG con ritratto Sol.

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Postumus ORIENS AVG RIC 77v

Inoltre rammento che lo stesso Victorinus emette anche monete ORIENS AVG… lui che, gallico, non avrà mai visto l’Oriente che però è il punto cardinale dove sorge il Sole…

Infine, voglio farvi considerare che Sol, oltre ad essere la divinità cui si appellano i “colleghi/rivali” Centrali è anche, al pari di Mithra, divinità religiosa adottata dai militari.

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E a voler trovare a tutti i costi degli agganci, la stella associata al simbolo “V”, letto non come numerale bensì come lettera alfabetica, potrebbe rappresentare il tentativo di identificare la divinità con lo stesso regnante.

Modificato da Illyricum65

Inviato

Ed ecco due "Victorinus" incriminate...

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VICTORINUS. 260-269 AD. AR Antoninianus (2.88 gm). Mint city I=Treveri (Trier). Struck 269/270 AD. IMP C VICTORINVS P F AVG, radiate, draped, and cuirassed bust right / INV-I-CTVS, Sol standing left, holding whip; star in left field. RIC V 114; AGK 9b; Cohen 49. Good VF.

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Victorinus. Romano-Gallic Emperor, AD 269-271. Antoninianus (18mm, 2.81 g, 7h). Treveri (Trier) mint. 3rd emission, 2nd phase, early-mid AD 270. Radiate bust right, drapery on far shoulder / Pax standing facing, head left, holding olive branch and transverse scepter; V-(star) across field. RIC V 118; Mairat 253-6 var. (bust type); AGK 14b var. (same). EF.

Che ne dite? E' un'ipotesi abbastanza credibile?

Beh, diciamola tutta... cercavo una scusa per augurare a tutti gli amici del Forum i miei migliori

AUGURI DI BUON NATALE

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ma mi auguro nel contempo di aver stimolato la vostra curiosità... e i vostri contributi e opinioni in merito al tema.

Ciao

Illyricum

:)

  • Mi piace 2

Inviato

ma se si considerasse la stella come tale?

nel 44 fu vista una cometa che poi venne rappresentata su queste monete:

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Inviato

Ciao,

ma se si considerasse la stella come tale?

è una delle categorie che indico:

  • stella come rappresentazione ideale di tipo astrologico dove effettivamente compaiono stelle (da una a sette [Pleiadi?]) in associazione con la luna crescente. Gli esempi sono Adriano, Faustina, Settimio Severo, Caracalla (provinciale).

Ma non è l'unica, anzi...

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Complimenti ad @@Illyricum65

per la discussione.

Personalmente posseggo la moneta di Victorino con l'Invictus che Tu hai postato e non ho avuto mai ben chiaro il significato della stella soprattutto se rapportata alla figura del Sol invictus.

Saluti Eliodoro


Inviato (modificato)

Ottimo excursus stellare!

soprattutto la parte relativa a Vittorino... ti aspettavo al varco!

A mio modestissimo avviso trovo riduttivo liquidare sia la lettera V che la stella a meri segni di zecca (di controllo e/o di valore).

E' vero che sono riconducibili tutti alle emissioni di una sola zecca (Colonia stando al RIC) e che potrebbero essere delle marche tipiche delle sue officine, ma perché allora non le ritroviamo anche nelle successive emissioni di Tetrico che mantenne il medesimo impianto di coniazione?

Esistono esemplari di Tetrico che riprendono sia la stella che lettere nel campo, ma si tratta di imitativi, magari anche di ottima fattura ma pur sempre coniazioni non ufficiali.

Esistono dei rari ibridi, ma si tratta anche qui di semplici "mule" e non di emissioni regolari di "massa".

Quali sono i principali segni che appaiono nel campo delle monete di Vittorino?

Sicuramente i più comuni sono la stella e la lettera V (lettera o numero?). Meno frequente, ma presente anche la lettera P. Rara (repertoriata dal RIC ma personalmente mai vista, la lettera X o numero 10... probabile che si tratti di un rovescio imitativo che riprendeva la "V" o di una "V" mal fatta).

Partendo dalla P sarebbe facile pensare che fosse il segno identificativo della prima officina della zecca. Bene, ma la S perché non c'è? Di quante officine disponeva la zecca di Colonia? Facciamo un passo indietro: quante erano le zecche ufficiali dell'impero Gallico e com'erano strutturate durante il regno di Vittorino?

Ci viene in soccorso questo schemino, semplice e chiaro, che tiene conto degli studi principali compiuti a riguardo:

mints.jpg

Quindi con Vittorino dovrebbero essere state operative due officine per ciascuna zecca.

Le monete in questione (che il RIC ascrive alla zecca di Colonia) sarebbero da attribuire alla Mint 1 e quindi alla zecca di Trier (Treviri) e non Colonia. Tuttavia questo nulla apporta di utile per dirimere la questione del senso delle lettere e dei simboli.

Ritorniamo alla questione delle officine.

Se la lettera P può essere ricondotta alla prima officina, la seconda per quali ragioni doveva essere identificata con la stella o con la lettera V o con entrambe? Se la logica P=Prima la stessa logica avrebbe dovuto restituire il parametro S=Seconda. Così non è. Quindi?

Quindi, a mio avviso, con buona probabilità nemmeno la lettera P è identificativa dell'officina.

Più generalmente, le lettere, possono essere identificative del nome della Zecca? Prendendo per buona Treviri (ma anche Colonia) le iniziali non tornano in quanto non restituiscono il nome delle città (AUGUSTA TREVERORUM e ARA AGRIPPINENSIUM).

Quindi con buona probabilità non si tratta di simboli identificativi dell'attività di Zecca (quantomeno non la stella e la V). Di certo un significato lo dovevano avere, ma quale?

La suggestione V=Victorinus non è una semplice suggestione.

Sempre facendo qualche altro passo indietro, la P che troviamo nel campo di alcune monete di Postumo, con buona probabilità non indicavano una P(rima officina), ma si trattava semplicemente dell'iniziale dell'imperatore (a maggior ragione che di officine ne aveva tre per zecca e mancano al solito le successive "S" e "T").

Quindi l'accoppiata (rafforzativa) "V+*" non la vedo così blasfema nel suo significato di "Vittorino Sol" (medesima personificazione la troviamo anche in Postumo che ci piazza la P nel suo ORIENS AVG).

Viste le varie possibilità mi sembra sicuramente la più logica e probabile.

Complimenti @@Illyricum65 per aver fatto questa bellissima discussione opportunamente corredata di dati, foto e classificazioni.

Un'ultima osservazione la spendo sul Tetrico/Invictus... a mio modestissimo parere, sebbene classificato nel RIC si tratta con buona probabilità di un'emissione semi-ibrida probabilmente realizzata usando coni di rovescio di Vittorino.

Infine rimane ancora da chiarire il senso della lettera P.

Qualora stesse per P(rima officina) le altre monete che ne sono sprovviste sono riconducibili tutte alla seconda? E perché la P la troviamo solo in corrispondenza di una sola zecca? Mancando la logica "S" per la seconda e mancando una situazione speculare per la seconda zecca sembrerebbe perdere consistenza anche l'ipotesi del segno di officina-zecca anche per la P. Quindi? Quindi non lo so... per il momento non ho idee particolari da seguire e non so se a tal proposito sono stati condotti studi più o meno seri e sistematici.

PS ho allegato uno schemino (non mio! ma trovato in rete) che riepiloga sinteticamente e puntualmente le principali emissioni di Vittorino riconducendole alle relative zecche. Per un colpo d'occhio è utile.

Victorinus.pdf

Modificato da grigioviola
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Inviato

Con questa monetazione ... un ci incastro nulla ( come si di ce a Livorno).... ma se lo scopo era avvicinare qualcuno a questo settore....beh.. ci siete riusciti !!!

Grazie per la discussione interessantissima e sviluppata in maniera esemplare !!!

..... BOIA DEH !!! SIETE DELI'ATI !!!

erik


Inviato

Bella discussione natalizia :)

Riguardo le stelle sopra la lupa nelle VRBS ROMA,

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ho sempre saputo che esitono due linee di pensiero riguardo il loro significato, secondo un'interpretazione rapresenterebbero i dioscuri, infatti sono praticamente identiche a quelle sopra le teste di Castore e Polluce sui denari repubblicani:

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Secondo l'altra teoria rapresenterebbero Roma e Costantinopoli, la vecchia capitale imperiale e quella nuova fondata da Costantino Magno.

Forse per qualcuno non sarà una novità (per me sì...) ma in questa discussione iniziata da @@Sator in identificazioni antiche, è venuto fuori che...

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In questo modo le due teorie risulterebbero entrambe valide: le due stelle Castore e Polluce della costellazione dei Gemelli, usate come metafora delle due capitali, una sorge e l'altra tramonta.

Che ne dite?


Inviato (modificato)

Ciao,

Castore e Polluce... di getto direi che si tratta di una coppia in auge in età repubblicana. Salvo poi ricordare che li rispolvera Maxentius....

Nel discorso poi ricollegato alla costellazione dei gemelli e alla rinascita di Roma in Costantinopoli e al paragone tra le due stelle che si avvicendano... lo trovo assolutamente affascinante! La spiegazione calza alla perfezione...

Ma la domanda che mi pongo in seguito è: chi avrebbe decifrato correttamente il significato tra il popolino? Era un messaggio criptato per pochi eletti? Praticamente come i segni massonici sulle banconote in dollari che rinvengono i teorici delle "Grandi Cospirazioni"? Di solito le monete propagavano significati chiari, comprensibili a tutti...

In poche parole (me lo son chiesto anche mentre scrivevo il testo...):

ma veramente erano così sottili o siamo noi che cerchiamo di attribuire significati complessi a cose in fin dei conti semplici?

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65

Inviato

Certo potrebbe sembrare un abbinamento non immediato per la gente comune, bisogna però ammettere che Costantino se la cavava bene con la simbologia.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa @@Nikko


Inviato

Scusate se ritorno a quel nasone di Vittorino! :P

Ma vi riporto (tradotto in Inglese) quanto diceva Elmer circa "stelle e V":

On the reverse of the antoniniani of the 2nd Cologne issue, there is a star next to INVICTVS which, due to lack of space, could not be added on the examples with FIDES MILITVM of the same issue. Next to PAX AVG, there is a V in the field. The star and the V remain on the coins of the next issues. It has not been added on the other two pieces, either due to lack of space or because it was meant for the first officina only. Some have interpreted the V as the first letter in Vienna, and concluded that there was a mint in that city. However, I do not believe this as this would have meant transferring the mint from Cologne to Vienna, and such transfers in my experience are always coupled with visible stylistic changes. Yet such changes cannot be established in this case. Thus we have to find an alternative explanation for the V and I propose to see it as the first letter in the old name of the city of Cologne, Ara Ubiorum, or to connect it with the name of the emperor (V = Victorinus).

A parte qualcosina di opinabile... l'accostamento al nome la proponeva già lui.

Awards

Inviato

Prima di tutto complimenti per la discussione! :good:

ma veramente erano così sottili o siamo noi che cerchiamo di attribuire significati complessi a cose in fin dei conti semplici?


Come accade spessissimo in archeologia, la soluzione, è quella che abbiamo tutti i giorni sotto il naso. Molte volte ci dimentichiamo che stiamo parlando di persone tali e quali a noi, persone che avevano altre "metriche" di pensiero ma non per questo per forza cospirazionisti. :)

Vorrei azzardare un'altra ipotesi che in ambito astronomico è tutt'altro che impossibile.

Nel 1054 astronomi cinesi e arabi osservarono una singolare "stella" che comparve nel cielo improvvisamente. Tale stella era visibile anche ad occhio nudo in pieno giorno e la notte era in grado di illuminare tanto quanto la Luna...non era nient'altro che la supernova 1054. Una supernova, una stella che muore, può creare uno spettacolo del genere...e può rimanere nella mente degli uomini, così:

« 27 agosto 1054.

Yang Wei-te dice: Osservo umilmente una stella ospite, che è apparsa in queste notti; al di sopra di essa c'è un debole scintillio di colore giallo. »

Guardate poi questa immagine, che ritrae una pittura rupestre del 1054-1056 (anni nei quali la SP rimase visibile nella notte), opera degli indios Anasazi nel New Mexico. Vi ricorda qualcosa? :D

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Purtroppo mancano le fonti e quindi, le mie, non sono altro che ipotesi per riempire questo mio messaggio altrimenti inutile... :D

Un caro saluto a tutti voi e Buone Feste!

“un giorno nascerà un uomo che dimostrerà in quali regioni dei cieli le comete hanno origine e perché esse viaggiano così lontane dagli altri pianeti; qual è la loro grandezza e quale la loro origine”

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