L. Licinio Lucullo Inviato 5 Dicembre, 2013 Condividi #1 Inviato 5 Dicembre, 2013 (modificato) http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G320/1 Modificato 5 Dicembre, 2013 da L. Licinio Lucullo Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
L. Licinio Lucullo Inviato 5 Dicembre, 2013 Autore Condividi #2 Inviato 5 Dicembre, 2013 La moneta fu coniata da Messalla “mentre il padre era console” (patre cos), a testimonianza dell’uso degli alti magistrati romani di delegare la firma delle monete ai propri figli, chiara attestazione del nepotismo della fine della Repubblica. Il riferimento all’antenato che cacciò i Tarquini e fu console nel primo anno della Repubblica è chiaro, nella sella curulis, nello scettro e nella corona retrostante lo scettro stesso (Amisano). Il retro vuole qundi simboleggiare la soggezione del potere monarchico a quello repubblicano, celebrando la circostanza che l’elezione dei consoli per il 53 (uno dei quali, appunto, padre del monetiere) aveva impedito a Pompeo di rinvedicare poteri speciali (Crawford) 1 Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
L. Licinio Lucullo Inviato 5 Dicembre, 2013 Autore Condividi #3 Inviato 5 Dicembre, 2013 Sulla sella curulis, si veda: http://www.lamoneta.it/topic/100066-denario-con-laedes-vestae/ Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
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