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Inviato

Buonasera a tutti. Visto che il forum è anche un luogo comune dove interagire tra noi e scambiarci delle idee (giuste o sbagliate che siano) desideravo appunto iniziare un confronto sul perchè il simbolo del cavallo viene raffigurato in numismatica in diverse situazioni e soprattutto posizioni.

Il discorso è quanto mai vasto e si potrebbero citare monete e medaglie di numerose zecche europee, stasera volevo però improntare la discussione su Napoli e il Sud, e in particolare sul periodo aragonese, rileggendo alcune considerazioni fatte nel mio studio riguardo "l'origine del simbolo del cavallo su monete e medaglie napoletane" (cfr. da ultime righe di questo studio, pag. 5 in poi http://www.ilportaledelsud.org/esoterismo.htm ) ho iniziato a fantasticare con la mente ed ho pensato di scrivere un mio pensiero riguardo ad un'altra interessante motivazione sul perchè sui nominali da un cavallo venne raffigurato il nobile animale gradiente e non sfrenato. Si sa da alcuni documenti e cronache dell'epoca che il duca di Maddaloni pare che abbia suggerito l'iconografia del rovescio, questo anche per le vicende personali che lo legava a tale iconongrafia.

In quale anno preciso iniziarono le prime coniazioni dei cavalli? Potete esprimere un vostro pensiero?

Da quel che ne so il cavallo gradiente simboleggia una vittoria avvenuta, gradiente e tranquillo per la serenità raggiunta a seguito appunto dalla vittoria ......... e si sa che Ferdinando I d'Aragona sconfisse nel 1465 il suo più acerrimo nemico Giovanni d'Angiò nella famosa battaglia di Ischia, ben prima del 1471-1472, dico bene? http://cir.campania.beniculturali.it/museosanmartino/itinerari-tematici/galleria-di-immagini/OA800058 .


Inviato

Sabato mattina 16 novembre ho visitato questo magico posto http://www.abbaziagreca.it/ in compagnia degli amici dell'Accademia Italiana di Studi Numismatici e l'idea di aprire questa discussione mi è venuta in mente quando ho notato questo affresco del '500 raffigurante l'imperatore Ottone III di Svevia http://it.wikipedia.org/wiki/Ottone_III_di_Sassonia che incontra a Gaeta alcuni frati. http://www.gruppoarcheologicolatino.org/index.php?option=com_content&task=view&id=12 , ho anche scattato delle foto, dopo magari le pubblico.


Inviato

Buonasera a tutti. Visto che il forum è anche un luogo comune dove interagire tra noi e scambiarci delle idee (giuste o sbagliate che siano) desideravo appunto iniziare un confronto sul perchè il simbolo del cavallo viene raffigurato in numismatica in diverse situazioni e soprattutto posizioni.

Il discorso è quanto mai vasto e si potrebbero citare monete e medaglie di numerose zecche europee, stasera volevo però improntare la discussione su Napoli e il Sud, e in particolare sul periodo aragonese, rileggendo alcune considerazioni fatte nel mio studio riguardo "l'origine del simbolo del cavallo su monete e medaglie napoletane" (cfr. da ultime righe di questo studio, pag. 5 in poi http://www.ilportaledelsud.org/esoterismo.htm ) ho iniziato a fantasticare con la mente ed ho pensato di scrivere un mio pensiero riguardo ad un'altra interessante motivazione sul perchè sui nominali da un cavallo venne raffigurato il nobile animale gradiente e non sfrenato. Si sa da alcuni documenti e cronache dell'epoca che il duca di Maddaloni pare che abbia suggerito l'iconografia del rovescio, questo anche per le vicende personali che lo legava a tale iconongrafia.

In quale anno preciso iniziarono le prime coniazioni dei cavalli? Potete esprimere un vostro pensiero?

Da quel che ne so il cavallo gradiente simboleggia una vittoria avvenuta, gradiente e tranquillo per la serenità raggiunta a seguito appunto dalla vittoria ......... e si sa che Ferdinando I d'Aragona sconfisse nel 1465 il suo più acerrimo nemico Giovanni d'Angiò nella famosa battaglia di Ischia, ben prima del 1471-1472, dico bene? http://cir.campania.beniculturali.it/museosanmartino/itinerari-tematici/galleria-di-immagini/OA800058 .

Da quello che mi risulta 18 aprile 1472.......però Francesco, il rovescio, in questo caso, è accompagnato dalla legenda EQVITAS REGNI


Inviato (modificato)

Da quello che mi risulta 18 aprile 1472.......però Francesco, il rovescio, in questo caso, è accompagnato dalla legenda EQVITAS REGNI

Sì sì, lo so, è stato scritto molto su tanti aspetti del significato, concordo pienamente con quanto scritto nei vari studi sia vecchi che recenti, però ho voluto aprire lo stesso la discussione per vedere se tra noi qualcuno vuole aggiungere qualcosa di nuovo. Tutto qui. Se ho aperto la discussione è perchè in fondo desidero imparare anch'io qualcosa di nuovo che vada al di là della numismatica.

Ad ogni modo c'è da dire che il cavallo gradiente è simbolo di avvenuta vittoria (oltre al fatto di essere emblema di un importante sedile cittadino), una cavallo di ritorno da un trionfo per intenderci, i motivi reali della sua presenza al rovescio forse non li troveremo narrati in documenti ma quel che è certo è che il re Ferdinando I d'Aragona ebbe il suo primo più importante trionfo nel 1465 nelle acque di Ischia contro il pretendente al trono Giovanni d'Angiò.

Modificato da francesco77

Inviato

quanto scritto fin'ora non fa una grinza!!!!

Nulla da eccepire


Inviato

Piccola precisazione...

Citando Publio Virgilio Marone, poeta romano che in età medievale assunse tanta importanza che fu al centro di un culto popolare quasi dal sapore mistico fino ad essere soprannominato Virgilio Mago. Mi vengono in mente alcune parole:

(…) Quando un morbo fierissimo invase la razza dei cavalli,

Virgilio fece fondere un grande cavallo di bronzo,

gli trasfuse il suo magico potere e ogni cavallo condotto a fare tre giri,

intorno a quello di bronzo, era immancabilmente guarito (…)

Così come hai detto nell'articolo, ma in versione più romanzata. Questo, infatti, è un brano di Matilde Serao tratto da "Leggende Napoletane".

Per prima cosa bisogna precisare che nonostante sia un brano del 1800 che si rifà a storie popolari in realtà si fonda su basi storiche: i primi autori a parlarne, nella seconda metà del XII secolo sono un chierico inglese e il cancelliere dell’imperatore Enrico VI (dei quali al momento mi sfuggono i nomi). che menzionano le opere che Virgilio avrebbe lasciato a Napoli, tra cui appunto il cavallo di bronzo.

Inoltre c'è da aggiungere che quelli raffigurati sulle monete in rame dovrebbero essere della razza di Corsiero Napolitano, razza famosa e ricercata in tutta Europa.

f0qnib.jpg

questa è la copia nel cortile del palazzo Carafa a Napoli.

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