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IGNORED

Erizzo argentato


gigetto13

Risposte migliori

Ciao a tutti di nuovo,

sono in possesso di un comunissimo soldo veneziano di Francesco Erizzo, che tuttavia fin da quando l'ho acquistato diversi anni fa mi ha incuriosito per il suo colore argentato (v. foto).

Ora, tempo fa leggevo in una discussione qui sul forum che i soldi veneziani, in mistura, venivano spesso argentati forse per dare loro un aspetto più piacevole, qualcuno mi potrebbe confermare la cosa ? (penso a sonia417)

se non ricordo male, gli esemplari argentati sono meno comuni in quanto la patina artificiale nei secoli ovviamente scompare sulle dita di chi maneggia le monete.

certo di non avere un tesoro tra le mani (tra l'altro, c'è un foro poco abilmente otturato), però tra la ventina di soldi da 12 veneziani che posseggo, questo è l'unico argentato.

grazie per gli eventuali input

Luigi

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Confermo la tua tesi, le misture dei bagattini da quanto mi ricordo, avevano una minima percentuale di argento. In questo caso, la moneta appare però circolata, come fa quindi ad avere questa argentatura? Azzarderei che qui è finita qualche parte di argento in più che è sopravvissuta alla usura "da dita" dei rilievi. Che dice @417sonia?

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la quantità di argento era di circa 47 parti su 1000 e veniva fatta affiorare tutta sulla superficie.

normale quindi che fosse la prima che se ne andava nell'usura della moneta...solitamente se resta dell'argentatura questa è sul fondo e non sui rilievi

io dalla foto non riesco a scorgere questa argentatura, non ci riesco mai dalle foto...però mi parrebbe strano di trovarne sui rilievi di questa moneta così consumata! :mega_shok:

non è che più che argentatura sia un effetto del rame lucido? l'argentatura si presenta come opaca a quanto ne so

Modificato da scheo
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Supporter

la quantità di argento era di circa 47 parti su 1000 e veniva fatta affiorare tutta sulla superficie.

normale quindi che fosse la prima che se ne andava nell'usura della moneta...solitamente se resta dell'argentatura questa è sul fondo e non sui rilievi

io dalla foto non riesco a scorgere questa argentatura, non ci riesco mai dalle foto...però mi parrebbe strano di trovarne sui rilievi di questa moneta così consumata! :mega_shok:

non è che più che argentatura sia un effetto del rame lucido? l'argentatura si presenta come opaca a quanto ne so

Buona giornata

E' proprio così; queste monete si presentavano imbiancate "bianchisade"; cioè il poco argento che contenevano veniva fatto affiorare (non ho sottomano testi per spiegare bene il procedimento; vedo di recuperarlo questa sera), facendo sembrare così, all'origine, la moneta d'argento.

Trovo strano che la moneta, ben usurata, abbia tracce di questo argento anche nei rilievi....vedo anche tracce di rame. Solitamente, le monete di questo tipo che riportano tracce originali di argentatura, ce l'hanno negli interstizi, tra le lettere o tra le immagini e l'argento è opaco.

La mia impressione è che abbia subito una argentatura postuma, la traccia del buco mi porta a pensare che sia stata usata come pendaglio e per questo "imbellettata" dalla argentatura.

Saluti

luciano

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grazie a tutti, in effetti l'argentatura dovrebbe essere posteriore, forse anche posteriore alla ricopertura del foro. ho preso un abbaglio ... "argentato" !

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Supporter

Buona serata

mi sto leggendo il procedimento di imbiancatura da "Numismatica e Tecnologia" di Angelo Finetti; poi a beneficio di coloro che non l'hanno, inserisco i passi principali che lo spiegano.

Patientia.... :blum:

luciano

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Supporter

Il sistema più usato era il seguente (peraltro già noto fin dai tempi dei romani)

Si scaldavano fortemente i tondelli di lega rame-argento all'aria fino a quando dal rame superficiale si formava un ossido nero sovrapposto all'ossido rosso; l'argento non subiva deformazioni;

gli ossidi di rame venivano completamente rimossi mediante un bagno in soluzioni acide vegetali come l'aceto o il limone; oppure sostanze ammoniacali ottenute dall'urina; il procedimento faceva si che ora il tondello presentasse dei piccoli nuclei d'argento, tipo piccole asperità, sulle superfici;

I tondelli venivano quindi martellati per consentire che i nuclei di argento, schiacciandosi, si distribuissero il più possibile uniformemente sulle superfici del tondello stesso;

Se il risultato non era ottimale, a questo punto, andava rifatta l'intera procedura.

Il colpo di conio sul tondello riscaldato, infine, cancellava ogni residua imperfezione, spianando a "specchio" la superficie e conferendo alla moneta la tipica lucentezza dell'argento.

saluti

luciano

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Supporter

Grazie Luciano per aver inserito questo interessante passaggio :)

Anche io come prtgzn mi chiedo come mai il foro fosse stato praticato in quel posto...mah!!!

:pardon: :pardon: :pardon:

Non c'è limite alla stupidità.... forse chi l'ha fatto è un seguace di Cetto Laqualunque: " un buco fa sempre felici" :rofl:

saluti

luciano

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