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IGNORED

esistono monete etrusche?


Risposte migliori

Inviato (modificato)

Ma se di guardiasala si tratta, pur non avendo personalmente dimestichezza con i contratti del pubblico impiego, non credo che per poter svolgere le sue mansioni (sorvegliare) gli sia richiesta una conoscenza specifica sui fenomeni monetari etruschi, né sulla sequenza tipologica delle fibule, sui diversi stili e fatture del bucchero o sulla successione delle ceramiche protocorinzie, corinzie ed etruscocorinzie.

Allora, come dice il proverbio...è meglio stare zitti e dare l'impressione di essere sciocchi , che aprire bocca e spazzare via ogni dubbio...

Come hai detto giustamente, un semplice " non lo so" sarebbe stato più che sufficiente e dignitoso...ma l'usanza di essere tutti "tecnici" della nazionale al Bar sotto casa ha colpito ancora...

Quanto ai paralleli con l'estero, non è che io sia particolarmente esterofilo, solo che non considero una giustificazione il " così fan tutti" e se un errore è commesso da 5 miliardi di persone, non per questo diventa una verità...è solo un errore molto diffuso.. altrimenti, per dirla come un noto aforisma, " Mangiate merda !, cinquecento miliardi di mosche non possono essersi tutte sbagliate"...( e mi si conceda la licenza letteraria)...quindi non è certo perché anche al British o al Metropolitan o al Louvre sicuramente potremmo trovare un emulo del nostro amico "incolto" che lo giustifico..primo perché lavora in un museo..e tale "ignoranza" ben la dice sulla passione e l'interesse con cui presumo svolga il suo lavoro e sulla curiosità con cui guardi a ciò che vigila tutti i giorni, secondo perché non è certo con l'abbassamento generale e lo spicco delle teste di chi spuntasse che si migliora la media generale..la si abbassa soltanto , e con i risultati generali visibili in tutti i campi in cui il "sei politico", inteso come "lassamo campà e volemose bbene tutti" hanno finora imperato.

Modificato da numizmo

Inviato (modificato)

Mi sembra che qualcuno abbia fatto uno studio a proposito della presenza di imbecilli in varie organizzazioni/istituzioni/Paesi , riscontrando (s'intende per il campione analizzato) il sorprendente risultato di avere una presenza piu' o meno costante di tale categoria all'interno delle istituzioni esaminate...

Non è questione di esterofilia, bensi di far si che le cose (qui o altrove non c'è differenza) semplicemente funzionino come dovrebbero.

Se ci nascondiamo dietro regolamenti che non prevedono che un guardiano debba sapere cosa è la monetazione etrusca per poter svolgere il proprio ruolo credo siamo ben distanti dal contribuire a diffondere un sano spirito culturale a chi spende il suo tempo per visitare un museo.

Dire che bisognerebbe "far si che le cose (qui o altrove non c'è differenza) semplicemente funzionino come dovrebbero" vale a dire che le stesse dovrebbero funzionare come é stato definito che funzionino. Sulla base di convenzioni e contratti condivisi.

Temo non si tratti di un problema di regolamenti (nascondigli? e chi ci si nasconderebbe dietro, di grazia?) ma di contratti di lavoro. Un guardiasala fa la guardia, ed é suo dovere farla bene; una guida spiega é dà informazioni, ed é suo dovere farlo bene. Sono due figure professionali diverse.

Se poi, con tutto il rispetto, si vuole basare la diffusione di "un sano spirito culturale a chi spende il suo tempo per visitare un museo" sui guardiasala, senza nemmeno conoscerne contratto e mansionario, si faccia pure. Credo pero' che si sbagli obiettivo : forse sarebbe meglio guardare alle politiche culturali attuate dai vari governi, prendersela coi soldatini mi sembra biuttosto demagogico ed inconcludente.

Quanto all'espressione "spendere il proprio tempo" mi sembra un po' bizzarra : visitare un museo dovrebbe essere un godimento, non certo un sacrificio del proprio tempo;

Una rispsota piu' intelligente sarebbe stata : "mi spiace non sono abbastanza esperto ma se vuole mi informo e le potro' indicare..", oppure "puo' rivolgersi a XXX che certamente puo' fornirle le spiegazioni che cerca".

E' quello che ho scritto. Aggiungo che non é assolutamente detto che il guardiasala sia a conoscenza della presenza di esperti specifici nella struttura museale (tra l'altro, nel caso in questione, a Villa Giulia non credo nemmeno che vi sia una collezione numismatica), né che l'"esperto" sia adibito ad attività di front office.

Personalmente mi pongo sempre in un'ottica di servizio, se un cliente chiede ad un funzionario di azienda informazioni non è prescritto che questo conosca a menadito tutto ma certamente un bravo funzionario (o anche addetto alla reception) non si sogna di dire stupidaggini e cerca di indirizzare utilmente il suo interlocutore.

E' troppo pretenderlo anche da un serviszio pubblico ? Se si perché ?

Dal servizio pubblico va preteso tutto il dovuto. Molto (troppo) spesso questo in Italia non lo si fa, e questo credo sia uno dei grandi mali del nostro Paese.

In azienda chi chiede alla reception ha qualche possibilità di essere ben indirizzato (dipende dal ritmo di turn over degli addetti alla reception, normalmente interinali). Chi chiede all'addetto alla sicurezza un po' meno. In ogni caso per poter essere ben indirizzato é necessario che vi sia qualcuno a cui sia possibile indirizzare. Siamo sicuri che a Villa Giulia sia presente questa figura? Siamo sicuri che l'autore dell'infelice risposta se la sia cavata dicendo la prima fesseria che gli é passata per la mente, e non abbia al contrario detto qualcosa di cui fosse intimamente convinto, stante la totale assenza, in quello che dovrebbe essere il tempio della Civiltà Etrusca, di monete etrusche?

Dall'amministrazione pubblica vanno pretesi tutti i servizi che "contrattualmente" la stessa deve erogare, con i livelli di qualità previsti. E su questo, in prima battuta, é necessario essere intransigenti.

Basandosi su quello che é contrattualmente definito, attraverso norme, contratti, regole.

Allora, come dice il proverbio...è meglio stare zitti e dare l'impressione di essere sciocchi , che aprire bocca e spazzare via ogni dubbio...

Come hai detto giustamente, un semplice " non lo so" sarebbe stato più che sufficiente e dignitoso...ma l'usanza di essere tutti "tecnici" della nazionale al Bar sotto casa ha colpito ancora...

Quanto ai paralleli con l'estero, non è che io sia particolarmente esterofilo, solo che non considero una giustificazione il " così fan tutti" e se un errore è commesso da 5 miliardi di persone, non per questo diventa una verità...è solo un errore molto diffuso.. altrimenti, per dirla come un noto aforisma, " Mangiate merda !, cinquecento miliardi di mosche non possono essersi tutte sbagliate"...( e mi si conceda la licenza letteraria)...quindi non è certo perché anche al British o al Metropolitan o al Louvre sicuramente potremmo trovare un emulo del nostro amico "incolto" che lo giustifico..primo perché lavora in un museo..e tale "ignoranza" ben la dice sulla passione e l'interesse con cui presumo svolga il suo lavoro e sulla curiosità con cui guardi a ciò che vigila tutti i giorni, secondo perché non è certo con l'abbassamento generale e lo spicco delle teste di chi spuntasse che si migliora la media generale..la si abbassa soltanto , e con i risultati generali visibili in tutti i campi in cui il "sei politico", inteso come "lassamo campà e volemose bbene tutti" hanno finora imperato.

Il tema dell'esterofilia non era riferito all'episodio specifico di Villa Giulia, quanto alla questione dell'esposizione di materiale numismatico e, più in generale, ad un'abitudine che mi sembra (mi posso sbagliare) abbiamo noi italiani di confrontare sempre il peggio di casa nostra con il meglio di casa d'altri.

Leggendo questa discussione mi veniva in mente un confronto al contrario : il ricordo della bellissima sezione numismatica del Museo Nazionale di Napoli, alcuni anni fa (spero la situazione non sia cambiata in peggio), con volumetto in vendita annesso, e la triste e grigia esposizione numismatica del Cabinet des Médailles della Bibliothéque Nationale a Parigi (una delle più grandi collezioni numismatiche al mondo : 800.000 pezzi, tra monete e medaglie.

Al di là dell'aspetto museale/espositivo e delle capacità dialettico/conoscitive dei guardiasale di turno cio' che, quanto meno per esperienza personale, mi sembra funzioni meglio all'estero (almeno in Francia) é l'accessibilità al materiale, che da noi troppo spesso appare come terreno di caccia privato del barone di turno.

Mentre é patrimonio pubblico, vale a dire che é di TUTTI.

E come tale andrebbe gestito.

PS

Per @@numizmo : complimenti per il gattone; ti dona.

Modificato da g.aulisio
Aggiunta PS
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Inviato

PSPer @@numizmo : complimenti per il gattone; ti dona.

Ancora grazie a chi me lo ha ideato.....


Inviato

Caro Aulisio le consiglio una visita al Cabinet des Medailles di rue de richelieu allora (quando riaprira' perche al momento in ristrutturazione)

L'esposizione al pubblico e' tutt'altro che triste, vi sono monete e oggetti attinenti alla coniazione e numismatica oltre a diverse pubblicazioni in vendita. Vediamo quando riaprira' ma credo che l'esposizione sara' anche migliorata

A Napoli(forse e' parecchio che manca?) per

contro la sala numismatica e' stata chiusa. L a d.ssa Giove lamenta la mancanza di personale. Le monete sono invisibili ma grazie al cielo si riesce ancora miravolosente a vedere la collezione degli intagli e pietre dure Farnese. Per essere uni dei maggiori musei di antichita' e beni archeologici italiani non c'e' male

Lasci lerdere che su questi temi il confronto con l'estero non e' proprio vincente..

Riguardo il Personale dei musei e beni culturali se devo ogni volta citare i icontratti beh allora la cosa diventa triste

La passione per il proprio lavoro non la dara' mai un contratto. E' piuttosto la testa, il vertice dell'organizzazione che dovrebbe instillare un po' di spirito di servizio. Mentre e' la Scuola a doverci insegnare ad amare i nostri bellissimi beni culturali fin da piccoli...magari avvenisse :)

Lo spirito di servizio dovrebbe essere una cosa maturale e comune un po' a tutta la baracca.

PS

"Spendere" lo ammetto e' un anglicismo, sigh, chiedo venia ogni tanto mi capita

Controllero' comunque il gigantesco tomo della Crusca forse al lemma e' comunque associato un significato di passare/trascorrere (del tempo)


Inviato

Dal servizio pubblico va preteso tutto il dovuto. Molto (troppo) spesso questo in Italia non lo si fa, e questo credo sia uno dei grandi mali del nostro Paese.

In azienda chi chiede alla reception ha qualche possibilità di essere ben indirizzato (dipende dal ritmo di turn over degli addetti alla reception, normalmente interinali). Chi chiede all'addetto alla sicurezza un po' meno. In ogni caso per poter essere ben indirizzato é necessario che vi sia qualcuno a cui sia possibile indirizzare. Siamo sicuri che a Villa Giulia sia presente questa figura? Siamo sicuri che l'autore dell'infelice risposta se la sia cavata dicendo la prima fesseria che gli é passata per la mente, e non abbia al contrario detto qualcosa di cui fosse intimamente convinto, stante la totale assenza, in quello che dovrebbe essere il tempio della Civiltà Etrusca, di monete etrusche?

Dall'amministrazione pubblica vanno pretesi tutti i servizi che "contrattualmente" la stessa deve erogare, con i livelli di qualità previsti. E su questo, in prima battuta, é necessario essere intransigenti.

Basandosi su quello che é contrattualmente definito, attraverso norme, contratti, regole.

Il vero nocciolo della questione, al di là dei famosi disservizi italiani, è che noi stessi, italiani, abbiamo perso da tempo la capacità di indignarci e di muoverci a protestare con chi di dovere.

Preferiamo solo incazzarci al momento e poi alzare le spalle, scuotendo la testa, ma senza intraprendere reali iniziative. Appare chiaro che le stesse autorità giocano sul menefreghismo e ignavia degli italiani e i disservizi continuano.....

Se per un problema molto specifico uno o più persone rompono realmente le scatole e manifestano in maniera convincente il proprio sdegno, beh! qualcosa si muove......

(e l'esempio mostrato da Numa sulla prof.ssa Balbi de Caro è un piccolo sintomo...).


Inviato

Spezzo una lancia a favore dei "guardiasala".

Tempo fa ho approfittato di una delle aperture serali organizzate dai musei per andare a visitare la Crypta Balbi. Nel percorso sotterraneo ed all'esterno dell'area museale non ci accompagnava una guida (sic!) ma un'addetta alla vigilanza. Quest'ultima, per via del suo lavoro ed per una evidente passione mai sopita per la Storia, si improvvisò guida dandoci informazioni su quanto ci mostrava con profonda competenza.

Eravamo una decina di persone tra cui 3/4 stranieri. In questo caso, grazie a questa dipendente, forse richiamata anche da un obbligo morale, il bel Paese ha fatto la sua bella figura all'estero.

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Inviato

Spezzo una lancia a favore dei "guardiasala".

Tempo fa ho approfittato di una delle aperture serali organizzate dai musei per andare a visitare la Crypta Balbi. Nel percorso sotterraneo ed all'esterno dell'area museale non ci accompagnava una guida (sic!) ma un'addetta alla vigilanza. Quest'ultima, per via del suo lavoro ed per una evidente passione mai sopita per la Storia, si improvvisò guida dandoci informazioni su quanto ci mostrava con profonda competenza.

Eravamo una decina di persone tra cui 3/4 stranieri. In questo caso, grazie a questa dipendente, forse richiamata anche da un obbligo morale, il bel Paese ha fatto la sua bella figura all'estero.

Hai spezzato una lancia a favore dei guardasala e hai aggiunto una pietra al mucchio del nostro amico con questo impietoso confronto professionale


Inviato

Spezzo una lancia a favore dei "guardiasala".

Tempo fa ho approfittato di una delle aperture serali organizzate dai musei per andare a visitare la Crypta Balbi. Nel percorso sotterraneo ed all'esterno dell'area museale non ci accompagnava una guida (sic!) ma un'addetta alla vigilanza. Quest'ultima, per via del suo lavoro ed per una evidente passione mai sopita per la Storia, si improvvisò guida dandoci informazioni su quanto ci mostrava con profonda competenza.

Eravamo una decina di persone tra cui 3/4 stranieri. In questo caso, grazie a questa dipendente, forse richiamata anche da un obbligo morale, il bel Paese ha fatto la sua bella figura all'estero.

Ecco ... un perfetto esempio dove, al di fuori di regolamenti, mansionari, rapporti gerarchici etc., la passione e l'iniziativa di un dipendente pubblico permettono di condividere dei contenuti culturali superando aride barriere che non hanno senso quando si puo' dare qualcosa in piu' che non fare il proprio semplice dovere che ci è prescritto fare.

Anch'io ho avuto diverse di queste belle occasioni dove qualcuno, al di là delle proprie responsabilità si è improvvisato guida, e sono uscito sempre molto arricchito da queste inaspettate "lezioni" sia da un punto di vista umano che culturale.


Inviato

Caro Aulisio le consiglio una visita al Cabinet des Medailles di rue de richelieu allora (quando riaprira' perche al momento in ristrutturazione)

Caro numa numa, al Cabinet des Medailles ci "spendo" regolarmente alcune ore ogni settimana. La posso assicurare che non é affatto in ristrutturazione (evidentemente é male informato) : il piccolo museo é aperto e visitabile, cosi' come é accessibile la biblioteca del Dipartimento ed il medagliere.

L'esposizione al pubblico e' tutt'altro che triste, vi sono monete e oggetti attinenti alla coniazione e numismatica oltre a diverse pubblicazioni in vendita. Vediamo quando riaprira' ma credo che l'esposizione sara' anche migliorata

L'esposizione al pubblico della parte numismatica (la seconda sala del soppalco) é estremamente triste, grigia e polverosa. I pezzi esposti praticamente invisibili. In questo momento (da martedi' della scorsa settimana per la precisione) un po' più "allegra" in quanto ospita la mostra dei vasi della collezione De Luynes, solitamente stipati negli armadi della stanza dei magazzinieri del Dipartimento (ovviamente non aperta al pubblico, ma passaggio obbligato per chi debba accedere al medagliere).

Non so dove lei abbia visto le "diverse pubblicazioni in vendita": in una vetrina sono ben esposti 3-4 volumi della SNG relativi alle collezioni della BnF. Ma non sono affatto in vendita. Qualora voglia acquistarli (sono degli eccellenti testi) dovrà rivolgersi altrove.

A Napoli(forse e' parecchio che manca?) per

contro la sala numismatica e' stata chiusa. L a d.ssa Giove lamenta la mancanza di personale. Le monete sono invisibili ma grazie al cielo si riesce ancora miravolosente a vedere la collezione degli intagli e pietre dure Farnese. Per essere uni dei maggiori musei di antichita' e beni archeologici italiani non c'e' male

Avevo premesso che la mia ultima visita al MN di Napoli risale ad alcuni anni fa, e che mi auguravo che la situazione fosse rimasta immutata. Trovo pertanto il suo artificio retorico piuttosto bizzarro.

Mi spiace sinceramente che la sala numismatica sia stata chiusa. Se effettivamente é accaduto é un vero peccato: era eccellente.

Che si lamenti una mancanza di personale in questa fase non puo' stupire. Andrebbero forse indagate le scelte.

Riguardo il Personale dei musei e beni culturali se devo ogni volta citare i icontratti beh allora la cosa diventa triste

La passione per il proprio lavoro non la dara' mai un contratto. E' piuttosto la testa, il vertice dell'organizzazione che dovrebbe instillare un po' di spirito di servizio. Mentre e' la Scuola a doverci insegnare ad amare i nostri bellissimi beni culturali fin da piccoli...magari avvenisse :)

Lo spirito di servizio dovrebbe essere una cosa maturale e comune un po' a tutta la baracca.

Credo che uno dei più grossi problemi presenti in Italia sia relativo al rispetto delle regole. Forse il rispetto delle regole puo' apparire triste ad alcuni, ma purtroppo é la base. Una volta che le regole siano rispettate, e che il Cittadino abbia ottenuto quello che effettivamente gli spetta in termini di servizio da parte della cosa pubblica, cosi' come stabilito, ci si puo' trovare nella situazione in cui tale servizio debba essere ampliato, sulla base di una domanda che ponga la politica nelle condizioni di essere costretta a mettere a disposizione le risorse necessarie.

Il resto mi sembra francamente una favoletta demagogica e priva di ogni sostanza.

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Inviato

Bene mi fa piacere che le sale numismatiche di rue de richelieu siano accessibili dopo gli importanti lavori di ristrutturazione che hanno interessato la biblioteca.

Resta comunque il fatto che un'esposizione comunque interessante di monete e numismatica sia sempre meglio del vuoto pneumatico del museo di napoli la cui ricchezza di collezioni "dovrebbe imporre" ben altra cura con riguardo all'interesse degli studiosi che del piu' vasto pubblico

Respingo con fermezza al mittente le osservazioni di 'favolette demagogiche e prive di sostanza'

Che ad uno spirito di servizio possa essere unita una passione per i beni culturali e l'arte piu' in generale e che tale sinergia possa venire coltivata producendo effetti beneficj per tutti ci credo fermamente e non ho nessun timore a parlarne anche negli opportuni consessi qualificati.

Si puo' certamente ragionare in termini di "cittadini" e "servizi pubblici" alla stregua di un responsabile di logistica oppure si puo' parlare di "persone" e di "valorizzazione del nostro patrimonio culturale"

Intuisco comunque il rischio che tale modo di ragionare possa risultare alla stregua di 'fuzzy logic' per qualcuno. Accetto il rischio :)


Inviato

Ci passo tutti i giorni per lavoro davanti al museo di villa Giulia, se volete posso portargliele io alcune foto di monete etrusche!


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conservazione dei beni culturali/architettonici

era il "titolo" del mio corso di laurea (più o meno... la dizione esatta era "storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali").

pareva, all'epoca, fosse un corso all'avanguardia, innovativo, con ragguardevoli sbocchi lavorativi in quello, si diceva, essere un settore "ricco" di beni da salvaguardare e valorizzare.

quando ho iniziato il secondo anno accademico, il corso è "morto" (ha vinto il corporativisimo dell'albo professionale degli architetti che temevao chissà cosa, all'epoca "noi" non avevamo un albo, poi pasticciosamente creato... a che pro? non so nemmeno se esita ancora) e fino alla laurea è stato un rincorrere continuo i vari corsi e professori per sostenere gli esami mancanti visto che, progressivamente, veniva smantellata ogni "annata" precedente lasciando in essere solo gli anni teoricamente mancanti all'ultima tornata di iscritti... iscritti che, per inciso, capita l'aria che tirava, passavano in massa ad architettura.

eravamo nella ridente e florida venezia.

eravamo alla fine dei 90 e agli albori dei 00.

l'euro, ormai pronto al varo, era in arrivo.

la situazione anziché migliorare, sul fronte della tutela e della valorizzazione, non mi sembra migliorata di molto... certo, non per colpa della soppressione di questo (bello e divertente, lo ammetto!) corso di laurea quanto per una cattiva gestione del patrimonio a cui s'è aggiunta anche una congiuntura economica non certo favorevole.

io di lavoro faccio tutt'altro e, col senno di poi, mi ritengo fortunato... porto a casa il "pane" e non mi lamento, nonostante raramente superi i mille euro al mese e debba fare i conti con il mutuo, un bimbo all'asilo e un'altro in arrivo... ma non mi preoccupo eccessivamente per me, quanto piuttosto per i miei figli... spero che troveranno una situazione migliore e, in controtendenza, sarò ben lieto se decideranno di intraprendere studi umanistici e/o artistici... sono convinto che la cultura sia la base portante del "saper vivere nel mondo".

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caspita Grigioviola...

è questo il corso cui facevi riferimento ? http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=93031

Ho collaborato recentenmente con un'assistente di museo che mi ha detto di frequentare un corso per la gestione dei beni artistici e culturali a Roma,

sembrerebbero quindi esistere questi corsi di specializzazione che trovo peraltro interessnatissimi.

Pare assurdo che in un Paese cosi ricco di beni e cultura quella che potrebbe essere un'ambiente ideale per questa professione addirittura disincentivi tali specializzazioni..

non finiro' mai di stupirmi ...


Inviato

no numa, non era quello il corso.

beni culturali esiste ancora venezia ed è (almeno era) sotto al polo di lettere di ca' foscari.

il mio corso era un qualcosa di "nuovo e innovativo" (almeno così venne spacciato) mutuato su quanto all'epoca c'era solo presso il politecnico di milano ma, con un indirizzo che strizzava l'occhio al corso di ca' foscari... era una sorta di corso "ibrido" tra beni culturali e architettura dove, visto che era sotto il polo di architettura dello iuav, a prevalere era ovviamente l'indirizzo architettonico.

vi è ancora qualche traccia qui: http://www.iuav.it/Facolta/facolt--di2/storia-e-c/index.htm

...probabilmente c'è ancora qualche fuoricorso che ha continuato a pagar le tasse... :clapping: :crazy:

come corso di laurea era improntato sul restauro architettonico di edifici storici vincolati ed aveva un forte indirizzo pratico con esami sul campo a tutti gli effetti. un esame che sostenni (elaborato in gruppo) venne poi usato (elaborati grafici, sudi storici ecc ecc) quale base di partenza per un intervento di restauro su di una villa veneta quattrocentesca della riviera del brenta.

alle ore in aula seguivano poi giornate intere su impalcature, a rilevar misure, stati di degrado, giri per archivi di stato ecc ecc in quanto spesso e volentieri gli esami erano di natura pratica e non solo teorica.

in più, oltre agli esami prettamente architettonici, c'erano diversi excursus più umanistici (esami di storia, di estetica ecc ecc).

ciò passato dei begli anni a studiar quello che mia moglie definisce affettuosamente "muffe e detriti" :pleasantry:

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Inviato

ok adesso capisco

è un corso prettamente specifico per la "conservazione dei beni architettonici e ambientali" , molto interessante ma capisco anche la levata di scudi degli architetti

peccato non sia stato possibile trovare degli sbocchi pratici per questa innovativa specializzazione, m il problema è alla radice (ovvero la conservazione dei beni culturali in Italia) non il fatto che non sia utile o interessante

Io parlavo di "gestione, valorizzazione e tutela dei beni culturali" che è altra cosa e ha a che fare piu' con la gestione complessiva di tale categoria di beni piuttosto che di interveni specifici su di essi.

Comunque con le "muffe e detriti" non è detto che non ci si diverta o sia utile.. anzi..


Inviato

ok adesso capisco

è un corso prettamente specifico per la "conservazione dei beni architettonici e ambientali" , molto interessante ma capisco anche la levata di scudi degli architetti

peccato non sia stato possibile trovare degli sbocchi pratici per questa innovativa specializzazione, m il problema è alla radice (ovvero la conservazione dei beni culturali in Italia) non il fatto che non sia utile o interessante

Io parlavo di "gestione, valorizzazione e tutela dei beni culturali" che è altra cosa e ha a che fare piu' con la gestione complessiva di tale categoria di beni piuttosto che di interveni specifici su di essi.

Comunque con le "muffe e detriti" non è detto che non ci si diverta o sia utile.. anzi..

Dagli atrii muscosi, dai Fori cadenti.......


Inviato

@@grigioviola

Quello che ti è capitato è sconcertante, ho visto il sito da te indicato e ancora più sconcertante e' che la commissione d'esame si attivi su richiesta e-mail: il tutto da' precisa contezza del fallimento del corso di studi.

Ho sempre pensato che quando ci si laureava si conseguivano ben due lauree: la prima nel corso prescelto; la seconda, sicuramente più formativa, in "Tecniche di Sopravvivenza in ambienti ostili in genere e burocratici in particolare".

Non si indirizza un diciottenne di buone speranze verso il nulla assoluto.

Non si istituisce un corso di studi senza una adeguata previsione di sbocchi lavorativi.

Non si trattano gli studenti come fossero dei consumatori.

Polemarco


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ok adesso capisco

è un corso prettamente specifico per la "conservazione dei beni architettonici e ambientali" , molto interessante ma capisco anche la levata di scudi degli architetti

peccato non sia stato possibile trovare degli sbocchi pratici per questa innovativa specializzazione, m il problema è alla radice (ovvero la conservazione dei beni culturali in Italia) non il fatto che non sia utile o interessante

Io parlavo di "gestione, valorizzazione e tutela dei beni culturali" che è altra cosa e ha a che fare piu' con la gestione complessiva di tale categoria di beni piuttosto che di interveni specifici su di essi.

Comunque con le "muffe e detriti" non è detto che non ci si diverta o sia utile.. anzi..

di fatto è (pardon! era) un corso su cui puntavano invece molto sulla "valorizzazione" come stretta conseguenza se non come incipit o, infine, mantenimento di un intervento di restauro (anche se restauro di per sé è un termine riduttivo).

giusto per esempio, l'esame che citavo, in estrema sintesi, si articolava:

- studio storico sull'edificio (il che prevedeva indagini in archivio storico di stato, giri presso archivi comunali ecc per reperire ogni informazione utile circa la nascita e le trasformazioni dell'edificio)

- rilievo (grafico e fotografico) dello stato attuale (attuale destinazione d'uso, rilievo grafico di tutto l'edificio con piante, prospetti esterni, sezioni per gli ambienti interni, rilievo dello stato di degrado su tutti gli ambienti e superfici, studio sui materiali e sulle tecniche impiegate per la sua costruzione, cronologia degli interventi susseguitisi nel tempo)

- indagine statico-strutturale sull'edificio

- progetto d'intervento atto a risanare il degrado in essere e a ripristinare la staticità dell'edificio (ove compromessa) con relativo studio e scheda di ogni singolo intervento previsto

- progetto di mantenimento o cambio della destinazione d'uso dell'edificio con relativa messa a norma dello stesso (impianti e barriere architettoniche) e su quest'ultimo punto si giocava la carta della valorizzazione.

di esami strutturati in questo modo ne ho sostenuti diversi, vado a memoria, azzarderei un 4-5. ovviamente, data la loro articolazione decisamente complessa e lunga (il tutto richiedeva notevole tempo, pensate solo al mero rilievo grafico e ai giri nei vari archivi...) erano esami che si articolavano nel corso di un semestre o, a seconda dell'eventuale interdisciplinarietà, nel corso di un anno o più. erano esami che si facevano in piccoli gruppi di lavoro (dalle 2 alle 4 persone) dove c'era una parte di lavoro comune più una singola specializzazione dei vari membri del gruppo. lo stesso lavoro (che poi non era lo stesso data la vastità di ambiti da cui andava a pescare, si passava dalla storia all'impiantistica, dal disegno al restauro, dalla chimica alla statica ecc ecc) poteva essere utilizzato come base di lavoro per più esami. su questo edificio in particolare io ho fatto due esami e ciò passato più di un anno. uno degli altri membri del gruppo ne ha fatto la base di partenza per la sua tesi di laurea se non ricordo male (io ho fatto una cosa analoga su di un altro lavoro che mi ha visto impegnato prima per un esame, poi per uno stage universitario obbligatorio e infine per la tesi di laurea).

ti assicuro che il tema della valorizzazione era un argomento molto caro e su cui si giocava una fetta considerevole della valutazione finale e richiedeva uno studio abbastanza spinto e particolareggiato che doveva pescare da casi analoghi concreti per evidenziare eventuali criticità e giungere a delle risoluzioni efficaci ed efficienti.

il bello di questi esami poi è che si doveva fare il tutto tenendo conto anche dei costi che avrebbe avuto il lavoro. era una simulazione di un intervento pratico a tutti gli effetti.

che mi è rimasto di tutto ciò?

tantissimi bei ricordi! giornate nebbiose di autunno che passavo al freddo e al gelo a prender misure e a fare foto (dopo essermi fatto 30 km in sella a un sì per arrivare sul posto!), ridere e scherzare con i colleghi/amici di corso, l'emozione e la gioia di toccar con mano e vedere cose che diversamente non avrei mai avuto l'occasione di poter vedere... tantissimi bei ricordi, davvero.

oltre a "loro" mi è rimasta un'attitudine, un'amore verso la storia (che già avevo prima) e una sensibilità verso determinate tematiche.

quanto agli aspetti tecnico-teorici-pratici... gran poco! facendo tutt'altro genere di lavoro e non avendo di fatto mai lavorato nel settore (mi sono laureato quando già avevo intrapreso il mio lavoro attuale... per puro caso e senza alcuna seria intenzione... ma questa è un'altra storia!)

@@grigioviola

Quello che ti è capitato è sconcertante, ho visto il sito da te indicato e ancora più sconcertante e' che la commissione d'esame si attivi su richiesta e-mail: il tutto da' precisa contezza del fallimento del corso di studi.

Ho sempre pensato che quando ci si laureava si conseguivano ben due lauree: la prima nel corso prescelto; la seconda, sicuramente più formativa, in "Tecniche di Sopravvivenza in ambienti ostili in genere e burocratici in particolare".

Non si indirizza un diciottenne di buone speranze verso il nulla assoluto.

Non si istituisce un corso di studi senza una adeguata previsione di sbocchi lavorativi.

Non si trattano gli studenti come fossero dei consumatori.

Polemarco

concordo in pieno al 100%.

purtroppo appartengo a quella generazione di passaggio che è riuscita a godere di uno degli ultimi treni utili per trovare un lavoro dignitoso senza le mille difficoltà attuali (nonostante ne abbia comunque avute di più rispetto le generazioni precedenti la mia e mi sia fatto la mia dura gavetta) e che ha visto l'inizio di quel processo di riforme universitarie che stanno progressivamente portando l'università italiana sempre più verso l'ottica di "esamificio" che non di vero e proprio corso di studi atto a una successiva realizzazione professionale... gli studenti sono progressivamente diventati sempre più clienti a uso e consumo delle università e questo non per colpa del mondo universitario in senso stretto quanto piuttosto per una gestione politica della "cosa universitaria" che non tiene conto di quanto gli atenei in primis chiedono e rivendicano.

la mia bella laurea in "Tecniche di Sopravvivenza in ambienti ostili in genere e burocratici in particolare" me la son presa e anche con la lode visto che per l'attuale lavoro la mia istruzione è stata molto "self-made man" :D

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Inviato

Sulla carta un corso perfetto... Ma di specializzazione!

Scherzi a parte in un sistema efficiente un corso cosi avrebbe dovuto seguire una laurea si impostazione storico/umanistica per concentrarsi poi dugli aspetti della conservazione e valorizzazione. Ma soprattutto a gente che usciva con queste qualificazioni ( se condotte bene) il posto sarebbe dovuto essere quasi garantito visto l'interesse che rappresentano in Italia gli edifici storici

Che dire .. Se solo l'italia mettesse piu' al centro la risorsa piu' importante di cui gode e vi investisse piu risorse invece di tagliare e inseguire chimere..


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