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Bronzo di Neapolis


Risposte migliori

Apro questa discussione per chiedere aiuto ai più esperti riguardo una moneta in bronzo di Neapolis sulla cui denominazione sono un po'confuso.

Con l'amico Nick Molinari stiamo portando avanti uno studio coautoriale sulla tipologia del toro androprosopo nella monetazione greca. Attualmente io mi sto occupando della zecca di Neapolis. Recentemente ho contattato la professoressa Marina Taliercio Mensitieri per chiederle di essere tra gli studiosi che faranno la peer review del nostro lavoro quando sarà finito. Lei, dopo aver letto la sinossi del progetto, si è mostrata molto gentile e disponibile, e mi ha anche concesso il permesso di usare le immagini dalle sue pubblicazioni per il nostro lavoro.

Vengo al punto della discussione.

La questione è un po' complessa, spero di riuscire a spiegarmi adeguatamente.

Marina Taliercio nel suo fondamentale lavoro "Il bronzo di Neapolis" inserisce un esemplare coi tipi Apollo/protome senza simbolo, nella prima fase, datata tra il 350 e il 326 a.C.

L'esemplare è catalogato come Vienna 1595, e il peso riportato è di 5,54g.

TaliercioIa1Ib1_zps7c209fc1.jpg

La moneta in questione è compresa dalla Taliercio sia nel gruppo "a" (protome), come serie 1, sia nel gruppo "b" (protome e astro), come serie 1 (n.15).

In sintesi, dovrebbe trattarsi di un mezzo obolo della prima fase, ma la Taliercio respinge l'ipotesi che in tale fase si siano coniate mezze unità mancanti al rovescio del simbolo astro (in effetti tutte le altre serie senza astro sono, da un punto di vista ponderale, "quarti di obolo"), dunque conclude che debba trattarsi di un errore di coniazione, nel senso che un conio di rovescio del "quarto di unità" sarebbe stato accoppiato erroneamente al conio di dritto della mezza unità, su un tondello di modulo e peso corrispondente alla mezza unità. Questo è il motivo per cui la moneta è inserita in entrambi i gruppi... nel "a" per il conio di rovescio (no astro), nel "b" per l'aspetto ponderale (anche se il gruppo "b" prevede la presenza dell'astro).

Durante le mie ricerche però ho trovato questa moneta, venduta in asta NAC 64, lotto 1991:

NAC64lot1991621g_zpsb5529c92.jpg

L'esemplare NAC non presenta l'astro al rovescio, e pesa 6,21g, dato che sembra dimostrare come anche nel gruppo "a" della prima fase siano in effetti da comprendere mezze unità senza il simbolo dell'astro. Ciò significherebbe che Neapolis all'esordio della monetazione in bronzo probabilmente non coniò solo quarti di unità (l'unità era ancora l'obolo in argento), ma anche mezze unità, e in un secondo momento la zecca adottò l'accorgimento di distinguere mezze unità e quarti di unità apponendo il simbolo dell'astro a 4 e 8 raggi, iniziando anche a coniare unità in bronzo (col toro androprosopo intero al rovescio) nel momento in cui cessò la coniazione in argento.

In conclusione, un ulteriore elemento a sostegno della mia ipotesi di una precoce coniazione di mezze unità senza simbolo, viene dalla osservazione dei disegni del Sambon, il quale al numero 560 descrive il tipo della mezza unità con astro, riportando una lista di esemplari che in effetti da un punto di vista ponderale sono tutti mezze unità.... ma poi sotto disegna due monete, una con l'astro e una senza astro!! La disposizione delle lettere della legenda corrispondono al tipo Taliercio Ia.1, e questo tipo di disposizione non si riscontra su alcun altro quarto di unità del gruppo "a"!

Dunque forse Sambon aveva visto un esemplare di mezza unità senza astro, e lo ha disegnato lì sotto perché da un punto di vista ponderale ed epigrafico corrispondeva agli altri con l'astro.

Voi che ne pensate? Errore di accoppiamento di conii oppure esistenza di una mezza unità senza astro al rovescio? Grazie in anticipo per qualsiasi commento.

Saluti :)

Nico

P.S. @cid1jazz nelle tavole del tuo lavoro su Neapolis ho ritrovato lo stesso esemplare pubblicato dalla Taliercio.

Tu lo hai catalogato tra i quarti di obolo al numero 567, riportando poi con asterisco "Napoli Fiorelli 1121.. gr. 3,86".

Questo mi ha confuso ulteriormente riguardo la questione di cui ho discusso in questo post.

Dove hai preso la foto?

Se la Taliercio commise un errore così grossolano da riportare e descrivere una moneta sbagliando peso e referenza (e costruendoci sopra una teoria), e la moneta invece pesa davvero 3,86 g come da te descritto, tutte le mie ipotesi in effetti salterebbero.

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Purtroppo nel Fiorelli mancano i pesi la mia fonte è proprio la Taliercio

In ogni caso questa è una discussione vecchia se vuoi approfondire procurati:

Le serie enee di Neapolis (fasi I-III) aspetti ponderali e cronologia di Roberto Lippi, in RIN vol C.III 2007

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Scusa cid, ma se la foto l'hai presa da Taliercio non è, come indichi nel tuo catalogo, un quarto di obolo e non si trova a Napoli, infatti Taliercio riporta chiaramente che la moneta è conservata a Vienna e pesa 5,54g.

Grazie mille per la pubblicazione che mi hai segnalato :)

Nico

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Opportuna la lettura del Lippi sul RIN, che corregge alcune informazioni inesatte della Cantilena, anche se bisogna bene analizzare le sue interpretazioni.

Allego la schermata relativa ad alcune sue righe sulla fase Ia di Taliercio (ma è meglio procurarsi il lavoro e leggerlo tutto).

post-7204-0-75141700-1382741797_thumb.pn

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Si lo so infatti ho inserito la foto sbagliata....

Di questi disguidi ne ho corretti già alcuni, spero che non ce ne siano altri, purtroppo per me è stato un lavoraccio estrapolare scritti, appunti e tant'altro per poi riadattare il catalogo per il web, il mio tempo...ha le ore contate :-))) e questo a fatto si che non tutto è riuscito perfetto.


Tornando alla discussione purtroppo penso che la tua domanda resti senza risposta, cio non toglie che senza lo studio della Taliercio staremmo ancora quì ( e non parlo solo di me ma anche di tutti gli autori di successivi contributi su questa monetazione ) a contemplare il vecchio e caro Sambon, quindi onore al merito.


Il problema è nato proprio perche l'esemplare in questione è stato inserito in entrambi i gruppi, a mio avviso andava inserito solo nel secondo, infatti avendo tale moneta un conio di dritto del mezzo obolo, nel primo gruppo tale conio non avrebbe dovuto esserci perche seguendo tale teoria, ci sarebbe la mancanza dei tondelli del mezzo obolo, di riflesso anche il conio di dritto serebbe coevo con la nascita di tali tondelli.

Inserendo tale moneta nei due gruppi poteva nascere il problema del ponderale che avrebbe potuto spostare il peso medio a favore di un altro ipotetico nominale, ma cio non toglie che il picco di addensamento restando tale ai fini il medio abbia dato risultati ininfluenti

Detto ciò abbiamo una moneta con ponderale da mezzo ed iconografia da quarto, quindi senza indicazione di valore

Il punto cruciale è, ci troviamo di fronte al mezzo o al quarto? non dimentichiamo che il bronzo aveva valore fiduciario quindi il peso era ininfluente ai fini del potere d'acquisto, e non sarebbe neanche peregrino pensare a qualche esemplare di peso eccezionale.

All'analisi visiva è palese notare che il diametro del modulo di conio del rovescio è minore di quello del tondello, oltretutto con la nascita del mezzo potrebbero esserci stati disguidi di adattamento nella zecca, non è un caso a se ( vedi Cales nell'altra discussione ), questo porterebbe a propendere per l'errore, ma si tratta di un errore casuale o voluto ?

Come vedi non è facile districarsi nel vespaio di incognite che pone questa monetazione e tanti quesiti sono ancora in attesa di risposte.

Personalmente ho preferito lasciare tutto com'è finchè non si ha ulteriore materiale da permettere di approfondire.

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Opportuna la lettura del Lippi sul RIN, che corregge alcune informazioni inesatte della Cantilena, anche se bisogna bene analizzare le sue interpretazioni.

Allego la schermata relativa ad alcune sue righe sulla fase Ia di Taliercio (ma è meglio procurarsi il lavoro e leggerlo tutto).

attachicon.gifSchermata 2013-10-26 alle 00.52.45.png

Grazie per la scansione acraf.

Purtroppo non riesco a trovare il volume in vendita online, e neppure su OPAC per prestiti interbibliotecari. :(

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Caro Taras, non darti pena, sicuramente lo studio in questione è interessante ed è costruttivo conoscere altre opinioni, ma ti assicuro che neanche tale contributo potrebbe servirti a svelare l'arcano, bisognerebbe visionare l'esemplare Vienna a visu questo forse sarebbe l'unico modo per farlo.

Se ti dico questo è perchè appresso a questa moneta ci ho già perso la testa, finchè.......

In ogni caso il conio dell'esemplare nac che hai postato non è lo stesso del Vienna, guarda bene la troncatura della protome.

Ma voglio darti un'altra direzione, sei sicuro che sia l'esemplare Vienna sia il nac che hai postato non abbiano l'astro ?, magari consunto...

Ti sei chiesto perche nel mio catalogo non ho inserito l'esemplare Vienna come variante a se priva di astro ?

Continua Tu :-)))

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Ciao cid,

in effetti la questione non è di facile soluzione, e c'è bisogno di approfondire gli studi, ed alla fine le eventuali conclusioni non potranno che essere formulate come ipotesi.

Grazie alla generosità di un caro amico sono riuscito a reperire una copia dello studio del Lippi, nei prossimi giorni lo studierò per capire cosa può essere sfuggito alla Taliercio, e per farmi una idea personale sulla questione.

Saluti :)

Nico

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In ogni caso ha ragione Cid1jazz che bisognerebbe conoscere bene le monete dal vivo. Purtroppo l'astro di cui si parla molto non è un simbolo distinto, ma apposto sopra la spalla della protome di toro androprosopo, proprio suo rilievo che è il primo ad essere consunto con la circolazione, divenendo praticamente invisibile e quindi apparentemente mancante.

Servirebbe il confronto di più esemplari con gli stessi conii: un lavoro veramente improbo e che credo sia stato in parte svolto dalla Taliercio, almeno sul materiale presente nel medagliere di Napoli.

Sarebbe molto utile una o meglio più visite a questo medagliere, anche se ci sono alcune difficoltà sulla consultazione diretta.

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Penso che Acraf ci abbia colto a pieno.....infatti come puoi notare nella foto, oltre alla consunsione c'è uno schiacciamento tra testa e protome, ma questo anche se a prima vista può ingannare non è sufficientemente tale da permettere di vedere appena abbozzato, o se vuoi minimi rilievi dell' astro presente, in più sul dritto è ancora visibile quello che resta della lettera N dietro la nuca di Apollo, quindi l'esemplare nac fa parte della prima serie del mezzo obolo con N e astro.

Come puoi notare fino ad ora non ho citato il Sambon, dobbiamo premettere che seppure questo resta ancora un testo fondamentale va preso con le dovute cautele, in ogni caso la tua analisi sui disegni è solo parziale, c'è un piccolo dettaglio nel primo disegno che hai trascurato, anzi due ma il secondo è ininfluente....

Ma prima di continuare voglio farti qualche domanda: ti sei chiesto il disegno privo di astro a quale riferimento corrisponde ?

Hai fatto ricerca per capirlo ?, se si il disegno corrisponde all'esemplare di cui è tratto ?

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Penso che Acraf ci abbia colto a pieno.....infatti come puoi notare nella foto, oltre alla consunsione c'è uno schiacciamento tra testa e protome, ma questo anche se a prima vista può ingannare non è sufficientemente tale da permettere di vedere appena abbozzato, o se vuoi minimi rilievi dell' astro presente, in più sul dritto è ancora visibile quello che resta della lettera N dietro la nuca di Apollo, quindi l'esemplare nac fa parte della prima serie del mezzo obolo con N e astro.

Come puoi notare fino ad ora non ho citato il Sambon, dobbiamo premettere che seppure questo resta ancora un testo fondamentale va preso con le dovute cautele, in ogni caso la tua analisi sui disegni è solo parziale, c'è un piccolo dettaglio nel primo disegno che hai trascurato, anzi due ma il secondo è ininfluente....

Ma prima di continuare voglio farti qualche domanda: ti sei chiesto il disegno privo di astro a quale riferimento corrisponde ?

Hai fatto ricerca per capirlo ?, se si il disegno corrisponde all'esemplare di cui è tratto ?

Sottolineo, se non si fosse capito, che la mia ricerca non è compiuta e pubblicata, al contrario, è soltanto all'inizio, e con Nick ci siamo dati due anni di tempo per concluderla.

Una volta formulata la mia ipotesi circa la possibile esistenza di una mezza unità senza simbolo astro (nel mio primo post ho usato solo ipotetiche e locuzioni come "probabilmente" "forse" ecc), naturalmente mi sto dando da fare per trovare elementi a sostegno di essa.

Concordo che l'esemplare NAC potrebbe trarre in inganno per l'eventuale consunzione dell'astro, e forse dietro la nuca le irregolarità della corrosione potrebbero dare la suggestione di un residuo di N, ma dalla foto non sarei così certo di affermare perentoriamente che "quindi l'esemplare nac fa parte della prima serie del mezzo obolo con N e astro.". Comunque mi manterrei su un registro ipotetico per prudenza. In ogni caso, che ci fosse o meno al momento della coniazione, attualmente l'astro non è visibile (il rilievi di cui parli potrebbero essere benissimo la muscolatura toracica del toro, tipica del gruppo Ia, in particolare le serie 3 5 e 6, che posto in allegato) dunque una classificazione certa come Taliercio Ib.1 sarebbe arbitraria tanto quanto Taliercio Ia.1.

Riguardo al Sambon, ovviamente mi sono chiesto a quale dei riferimenti riportati corrisponda il disegno, ma non ho trovato riscontri, per adesso, pur avendo iniziato la ricerca. Ho cercato sul catalogo online della BnF non trovando nulla di simile, ma ripeterò la ricerca periodicamente, perché credo che stiano ancora caricando sul sito le monete della loro collezione. Scriverò al British Museum e al Museo di Berlino (da quest'ultimo ho già ottenuto i diritti e "adottato" un paio di esemplari del tipo di transizione I-IIa.1, da cui ho iniziato il mio studio) per chiedere se abbiano esemplari con protome che corrispondano alla descrizione e metrologia del Sambon. Per le due che l'autore cita dalla sua collezione personale non ho ancora pensato come rintracciarle. Per quella con referenza Carelli, ho controllato ma non c'è illustrazione nel testo in questione, solo descrizione in latino.

In ogni caso, tutte le referenze riportano pesi equivalenti alla mezza unità, indipendentemente da dove si trovi (mi auguro che Sambon non se la sia inventata), la moneta sarebbe un elemento a sostegno della mia ipotesi, cioè che forse fu coniato a Neapolis un tipo del rovescio senza astro per la mezza unità di bronzo, che non debba necessariamente essere stesso conio della famosa moneta di Vienna pubblicata dalla Taliercio; moneta che da un punto di vista metrologico, fino a prova contraria è, e resta, (l'ipotesi della taliercio dell'errore di conio è plausibile, ma lascia comunque aperto un interrogativo importante sulla questione) una mezza unità senza astro, non un quarto di unità come riportato nel tuo catalogo.

Quando scrivi nel post #5...

"Il problema è nato proprio perche l'esemplare in questione è stato inserito in entrambi i gruppi, a mio avviso andava inserito solo nel secondo, infatti avendo tale moneta un conio di dritto del mezzo obolo, nel primo gruppo tale conio non avrebbe dovuto esserci perche seguendo tale teoria, ci sarebbe la mancanza dei tondelli del mezzo obolo, di riflesso anche il conio di dritto serebbe coevo con la nascita di tali tondelli."

...non riesco a seguirti, nel senso che Taliercio non ha mai documentato un mezzo obolo con lo stesso identico conio di diritto, bensì (nota 9 a pagina 224) "per le particolarità iconografiche del tipo di diritto può far parte della prima serie (n.d.a. del gruppo Ib).", che è cosa ben diversa, quindi la moneta in questione non ha, come scrivi tu, un conio di dritto del mezzo obolo. Subito dopo Taliercio prosegue: "Si tratta evidentemente di un errore nella coniazione, che documenta verosimilmente la contemporaneità fra i due gruppi". Quindi le serie 1 dei gruppi I.a e I.b per la Taliercio sono coeve, e non capisco la critica che le muovi sul fatto di aver inserito la moneta in entrambi i gruppi. Sembra che tu confondi i "gruppi" con le "fasi" (per intenderci, il numero romano che indica la successione cronologica dei gruppi), in realtà la teoria di Taliercio è congruente, dal momento che cronologicamente "alle prime quattro serie del gruppo con astro a 4 raggi (Ib) si collegano le serie del gruppo protome (Ia)". (pagina 223).

Al contrario, sarebbe proprio una eventuale conferma della mia teoria di un mezzo obolo senza astro a permettere di isolare l'intero gruppo I.a come una fase distinta precoce, precedente a tutte le altre, una fase "0", e mi perdonino i latinisti se qui per farmi capire uso lo zero in una successione di numeri romani :P

Sulla questione "tutti terzi di unità" teorizzata dal Lippi non mi trovo d'accordo, dopo aver letto con attenzione oggi il suo articolo mi sono reso conto che, malgrado abbia in effetti trovato degli errori nelle medie riportate dalla Taliercio, poi ci ha costruito sopra una teoria metrologica delle serie a mio avviso metodologicamente molto fragile, scollata dal senso dei simboli accessori, per cui le cronologie di coniazione diventano assolutamente caotiche. Mi sento di affermare che, per quanto mi riguarda, Taliercio resterà ancora a lungo il mio punto di riferimento sulla metrologia e cronologia del bronzo neapolitano.

Riguardo il dettaglio che avrei trascurato nel disegno di Sambon (di cui, per inciso, non ho fatto alcuna analisi, ho solo detto che è senza astro), credo tu ti riferisca al bordo lineare sul dritto. In effetti il dettaglio è insolito, ma, ripeto, non ho riscontri fotografici di alcuna delle referenze riportate, e a quanto mi risulta le uniche due serie a riportare l'etnico disposto in quel modo (al di là della N retrograda o meno disegnata da Sambon nell'esemplare con l'astro) sono la Ia.1 (il famoso unicum di Vienna senza astro) e la Ib.1 (astro)... appunto le due serie su cui ruota tutta la questione che stiamo discutendo. Il bordo lineare sul dritto farebbe pensare alla Ia3, che tuttavia da un punto di vista ponderale non potrebbe corrispondere ad alcuna delle referenze riportate, e inoltre epigraficamente dovrebbe essere differente (NEOΠ-OΛETEΩ-N invece che NEOΠ-OΛITEΩ-N)

Tu hai qualche idea in proposito cid? A quali dettagli ti riferisci nel tuo enigmistico messaggio? Ti sarei grato di avere il tuo punto di vista, in fondo mi ritengo ancora un novellino in fatto di studi numismatici, e qualsiasi stimolo a migliorare è ben accetto.

Saluti :)

Nico

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Per facilitare la comprensione di questa discussione a coloro che non avessero il lavoro della Taliercio, allego le pagine relative alle serie di cui stiamo discutendo...

Ciao :)

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Caro Taras, mi spiace che tu la stia mettendo su un piano polemico, il mio era solo un modo per capire dove stai indirizzando le tue ricerce nulla di più.

Ti assicuro che da parte mia non c'e stata nessuna confusione, ne di cronologia tantomeno di articolazione, infatti le domande che ti ho posto sul disegno sambon erano indirizzate proprio a questo, e non parlavo di bordo, ma della corona di Apollo , corona gia evoluta a tre file di foglie, da darwiniana memoria è l'inizio dell'evolozione della specie, del processo da stile arcaicistico a quello ellenistico, non inseribile in nessuna delle prime serie, quindi o si tratta di un errore del disegno o l'astro dell'esemplare non era visibile o la meno probabile, ci troviamo di fronta ad una nuova variante.

Riguardo la Taliercio non ho fatto nessuna critica, la mia è stata solo un osservazione...sei stato tu a scrivere che aveva commesso un "banale errore"

Riguardo il il nac riconfermo ciò che ho sritto sopra, passiamo al Vienna, fai bene a continuare nella ricerca di un ipotetico esemplare mancante di astro, anche se, scusami di questo, personalmente credo a vuoto, infatti cercare qualcosa che a mio parere non esiste è solo spreco di tempo, hai provato a cercare lo stesso conio con astro ?

Peno che sia meglio chiudere qui.

Se non vengo smentito con una visione a visu del Vienna questo in foto è lo stesso conio.

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Caro Taras, mi spiace che tu la stia mettendo su un piano polemico, il mio era solo un modo per capire dove stai indirizzando le tue ricerce nulla di più.

Ti assicuro che da parte mia non c'e stata nessuna confusione, ne di cronologia tantomeno di articolazione, infatti le domande che ti ho posto sul disegno sambon erano indirizzate proprio a questo, e non parlavo di bordo, ma della corona di Apollo , corona gia evoluta a tre file di foglie, da darwiniana memoria è l'inizio dell'evolozione della specie, del processo da stile arcaicistico a quello ellenistico, non inseribile in nessuna delle prime serie, quindi o si tratta di un errore del disegno o l'astro dell'esemplare non era visibile o la meno probabile, ci troviamo di fronta ad una nuova variante.

Riguardo la Taliercio non ho fatto nessuna critica, la mia è stata solo un osservazione...sei stato tu a scrivere che aveva commesso un "banale errore"

Caro cid, non sto polemizzando, sto solo cercando di essere il più preciso possibile dato che ci tengo molto all'argomento.

Riguardo la corona a tre file di foglie, se come dici non sei confuso su cronologia e articolazione, allora per lo meno dimostri di aver letto con superficialità il lavoro della Taliercio, ed anche i miei post, basta guardare lo schema nella prima scansione da Taliercio del post #12 (colonna "corona d'alloro"), e la tavola successiva, per rendersi conto che la tua teoria "darwiniana" è totalmente infondata, tu scrivi che "non è inseribile in nessuna delle prime serie", eppure sia Taliercio Ia5 che Ib2 (ripeto, per l'autrice serie tutte coeve alle restanti del gruppo I.a ed alle prime 4 del I.b) mostrano Apollo con la corona a tre file, altro che ellenismo o nuova variante!

Inoltre, se ti rileggi il mio primo post, ti renderai conto a cosa mi riferivo parlando di errore della Taliercio, in relazione alla tua catalogazione, in realtà l'errore non era della Taliercio

:

"Tu lo hai catalogato tra i quarti di obolo al numero 567, riportando poi con asterisco "Napoli Fiorelli 1121.. gr. 3,86".

Questo mi ha confuso ulteriormente riguardo la questione di cui ho discusso in questo post.

Dove hai preso la foto?

Se la Taliercio commise un errore così grossolano da riportare e descrivere una moneta sbagliando peso e referenza (e costruendoci sopra una teoria), e la moneta invece pesa davvero 3,86 g come da te descritto, tutte le mie ipotesi in effetti salterebbero."

Comunque, forse, come dici tu, è meglio chiuderla qui, dato che continuando su questo registro rischiamo solo di fare confusione su un argomento già di per sé molto complesso.

Saluti

Nico

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Avevo deciso di non replicare ma lo faccio solo a titolo di chiarezza anche per gli altri utenti che seguono la discussione

Nella prima fase vengono emisse quattro tipologie

quarti

Apollo / protome

Apollo / protome astro a 8 raggi

Apollo / delfino

mezzo

Apollo / protome astro a 4 raggi

primo gruppo Apollo / protome

1 serie , corona a due file

quella a tre parte dalla 5 serie

secondo gruppo Apollo / astro a 8 raggi

corona a tre file ( non attinente alla discussione )

terzo gruppo Apollo / delfino

1 serie corona a due

a tre file parte dalla 3 serie ( non attinente alla discussione )

Apollo / protome astro a 4 raggi

1 serie corona a due file

a tre dalla seconda

cronologicamente per produzione le emissioni vengono articolate in questo modo:

prima seconda e terza serie del primo gruppo Apollo / protome del quarto d'obolo

contemporaneamente alla quarta serie quindi coeva inizia la produzione del mezzo obolo con la prima serie ( corona a due file )

tutto il resto seppure prodotte nello stesso periodo, per confronto iconografico e non solo, evoluzione corona e apposizione del simbolo identificativo del valore, sono da collocare posteriormente

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cronologicamente per produzione le emissioni vengono articolate in questo modo:

prima seconda e terza serie del primo gruppo Apollo / protome del quarto d'obolo

contemporaneamente alla quarta serie quindi coeva inizia la produzione del mezzo obolo con la prima serie ( corona a due file )

tutto il resto seppure prodotte nello stesso periodo, per confronto iconografico e non solo, evoluzione corona e apposizione del simbolo identificativo del valore, sono da collocare posteriormente

Molto interessante, ma tutto da dimostrare.

Allego a seguire il testo del lavoro della Taliercio, in modo che ognuno, se interessato, possa trarre le dovute conclusioni.

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Avevo deciso di non replicare ma lo faccio solo a titolo di chiarezza anche per gli altri utenti che seguono la discussione

Nella prima fase vengono emisse quattro tipologie

quarti

Apollo / protome

Apollo / protome astro a 8 raggi

Apollo / delfino

mezzo

Apollo / protome astro a 4 raggi

primo gruppo Apollo / protome

1 serie , corona a due file

quella a tre parte dalla 5 serie

secondo gruppo Apollo / astro a 8 raggi

corona a tre file ( non attinente alla discussione )

terzo gruppo Apollo / delfino

1 serie corona a due

a tre file parte dalla 3 serie ( non attinente alla discussione )

Apollo / protome astro a 4 raggi

1 serie corona a due file

a tre dalla seconda

e questa la chiami chiarezza?

Chiarezza significa usare un linguaggio condiviso, in tal caso dovremmo usare un linguaggio le cui coordinate ci sono state date dalla Taliercio.

Dunque, chiarezza è usare definizioni ordinali (primo, secondo ecc.) per i gruppi (invece che per le fasi)???

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