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IGNORED

Didramma di Nuceria Sambon 1005


Risposte migliori

Ringrazio Viachianti per le utili precisazioni, che dimostrano una valida preparazione, anche bibliografica, oltre che una evidente simpatia per il bravo Cid1jazz.

Ci tengo a precisare che non sono partigiano di nessuno. Ho "simpatia" per il mastodontico lavoro di Cid1jazz perché ha realizzato qualcosa di notevole e di vera competenza, che solo sul lungo termine vien fuori. Almeno solitamente è così. A dire il vero non ho solo consultato il file di Nuceria Alfaterna, ma anche tutti gli altri sulla monetazione campana. Mi sono piaciuti molto. Se questa è simpatia, allora Cid1jazz è simpatico che volete che vi dica. Per me la cosa più importante è la qualità dei lavori.

In realtà ho la netta sensazione, più che di una mia presunta simpatia verso l'autore, di un tentativo di evidenziare qualche manchevolezza, presunta o reale, di cid1jazz da parte di alcuni partecipanti a questa discussione. Capisco anche che il dibattito sia fondamentale, infatti un errore di collage pare essere stato ripristinato, ma mi pare si stia cercando di pilotare la questione. Spero di sbagliarmi e di aver capito male. Di certo però una cosa la voglio sottolineare, peccato che questa serie di cataloghi, datati al 2007, li ho visti soltanto qualche settimana fa, un vero peccato, ma meglio tardi che mai. Comunque non vado avanti in merito perché la discussione dovrebbe essere sui concetti e non sulle persone.

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Non sose mi sono spiegato male oppure tu non hai capito il senso della mia espressione Vincenzo!

Quando ho scritto:

intendevo comunicare che quando l'Avellino, eccellenza borbonica, si occupava di queste tematiche con un certo interesse ed iniziava a porsi problemi in merito alla faccenda, Reginald Stuart Poole forse manco era nato! Anzi ne sono quasi certo!

Quindi ne ricavo che o dovevo essere più dovizioso di dettagli oppure Vincenzo non ha intuito la battuta!

Stia tranquillo che io capisco tutto quello che è scritto in un italiano corretto.

Ella ha riportato la data del 1963 riferita al Reginald Stuart Poole ed è palesemente errata, in quanto Francesco Maria Avellino e soprattutto Millingen e Minervini si occupavano di tale monetazione proprio contemporaneamente allo al primo studioso.

Si tratta di una situazione molto tipica, di un accademico che ha magari un grande background umanistico ed è in grado di riportare tutte le dotte citazioni dalla letteratura antica e moderna, ma che chiaramente non ha potuto osservare in mano una moneta in esame.

Nè più nè meno di chi accademico non è e che, anzi, non è neanche in grado di fare le citazioni bibliografiche di cui sopra.

E gli esempi sono notoveli...

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Si tratta di una situazione molto tipica, di un accademico che ha magari un grande background umanistico ed è in grado di riportare tutte le dotte citazioni dalla letteratura antica e moderna, ma che chiaramente non ha potuto osservare in mano una moneta in esame. Non esiste un esemplare nel medagliere di Napoli e l'unico esistente in Italia è quello del medagliere di Firenze (a quel tempo meno accessibile di adesso). Per di più aveva riportato nell'articolo una foto totalmente sbagliata del rovescio del pezzo di Berlino, con una immagine "speculare" e quindi invertita da calco....

Non ho ben capito se questo sia stato scritto nei miei confronti, ma non sono quì per fare polemica, non è da me.

Voglio fare solo chiarezza sulla foto tanto decantata datosi che col senno del poi siamo tutti bravi.

Innanzitutto aggiungo qualche ulteriore notizia sul cisn visto che quelle sopra descritte le si può trovare in rete e/o su qualsiasi testo edito dal centro stesso.

Il cisn è una struttura adiacente di un' antica villa posta sulla collina di Posillipo di proprietà del museo Filangieri ove fino ad un decennio fa venivano effettuati una buona parte dei lavori per la catalogazione, questo centro offre anzi offriva una vasta biblioteca adiacente alla quale c'è una vasta calcoteca, calchi custoditi in vassoi di legno e chiusi in armadi di ferro, tali calchi sono accompagnati da schede fotografiche e relativi dati, ma c'è una parte di tali chede che non ha corrispondenza di calchi ove sono incluse quelle relative a tale discussione.

L'errore scaturisce proprio dalla scheda dell'esemplare in discussione che reca la foto sbagliata, dritto e rovescio di due esemplari, da quì l'errore della Cantilena e mio successivo, anche se ne ero a conoscenza mi è uscito di mente per la mole di lavoro ed il mio poco tempo a disposizione.

Da premettere che quando sono state effettuate tali ricerche non erano disponibili foto digitali in rete da far diventare tutti dei genii, era impensabile immaginare che tale foto/scheda fosse errata ed era oltretutto impensabile andare a visionare l'esemplare a visu.

Nel frattempo lo schedario è statoi digitalizzato con buona pace del cisn e penso sia meglio fermarsi qui.

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Citazione di Vincenzo: "Ella ha riportato la data del 1963 riferita al Reginald Stuart Poole ed è palesemente errata, in quanto Francesco Maria Avellino e soprattutto Millingen e Minervini si occupavano di tale monetazione proprio contemporaneamente allo al primo studioso."

Giusto per precisione, dato che non voglio che mi facciate il verso, aggiungo una considerazione sulla bibliografia che mi si imputa non conoscere, ma che invece è decisamente proprio l'opposto.

Vincenzo sostiene che io abbia definito lo studio di Reginald Stuart Poole risalente al 1963, la quale cosa è vera, ma era da intendersi in senso di battuta, richiamando la citazione di acraf (che inserisco nella citazione posta nel seguito), che poi riconducevo alla realtà sostenendo che il britannico non era ancora nato quando l'Avellino trattava determinati temi. I volumi dell' Italiae Veteris Numismata risalgono al primo quindicennio del secolo XIX, invece Reginald Stuart Poole è nato nel 1832, più di qualche anno dopo.

Adesso allora mi è tutto chiaro, non mi sono espresso male, ma è l'interlocutore Vincenzo che non inquadra bene le date; per cui non sono io che "non sono in grado di fare le citazioni bibliografiche di cui sopra" (parafrasando Vincenzo) ma è lui che non le (e ne) conosce a sufficienza. Forse sarà anche un accademico, ma con la spocchia che dimostra nella propria frase tra virgolette, peccato (di presunzione) poiché è in errore, è propria una brutta figura. Spero di non aver offeso nessuno, dato che non era mia intenzione, ma ogni tanto scendere con i piedi a terra (parafraso il caro nonno) fa sempre bene allo spirito.

L'ipotesi che si tratti invece di un dio fluviale, anche se con corni particolari, e quindi strettamente connesso con il fiume Sarno fu proposta già da Stuart Poole nel 1963, ma credo attualmente con minore fortuna.

Modificato da viachianti
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Buonasera a tutti,

non capisco il punzecchiarsi in questa interessante discussione, in particolare gli ultimi post. Cerchiamo di rimanere in tema con l'argomento cercando di confrontarsi.

Gentile Viachianti, la pregherei di evitare frasi (chiaramente verso altro utente) come quelle dell'ultimo post da lei scritto, grazie

skuby

Modificato da skubydu
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Giusto per precisione, dato che non voglio che mi facciate il verso, aggiungo una considerazione sulla bibliografia che mi si imputa non conoscere, ma che invece è decisamente proprio l'opposto.

Vincenzo sostiene che io abbia definito lo studio di Reginald Stuart Poole risalente al 1963, la quale cosa è vera, ma era da intendersi in senso di battuta, richiamando la citazione di acraf (che inserisco nella citazione posta nel seguito), che poi riconducevo alla realtà sostenendo che il britannico non era ancora nato quando l'Avellino trattava determinati temi. I volumi dell' Italiae Veteris Numismata risalgono al primo quindicennio del secolo XIX, invece Reginald Stuart Poole è nato nel 1832, più di qualche anno dopo.

Adesso allora mi è tutto chiaro, non mi sono espresso male, ma è l'interlocutore Vincenzo che non inquadra bene le date; per cui non sono io che "non sono in grado di fare le citazioni bibliografiche di cui sopra" (parafrasando Vincenzo) ma è lui che non le (e ne) conosce a sufficienza. Forse sarà anche un accademico, ma con la spocchia che dimostra nella propria frase tra virgolette, peccato (di presunzione) poiché è in errore, è propria una brutta figura. Spero di non aver offeso nessuno, dato che non era mia intenzione, ma ogni tanto scendere con i piedi a terra (parafraso il caro nonno) fa sempre bene allo spirito.

Può ingannare qualche lettore poco attento ma...

Ella di autori ne ha citati ben 3. Oltre all'Avellino, anche il Millingen(peraltro erroneamente) e il Minervini. E questi ultimi due scrivevano esattamente in contemporanea con il Poole. Mentre l'Avellino scrisse fino a pochi mesi prima di morire nel 1850 e viene considerato un contemporaneo dello studioso britannico.

Rimane l'errore che Ella ha fatto del 1963(circa un secolo, non poca cosa, direi), che si ostina a non ammettere, facendo credere che sia solo una battuta.

Quanto all'accademico, titolo che Ella cita con disprezzo, dovrebbe forse averne maggior rispetto.

Ma dato che lo reputa qualcosa di secondario, ci illumini sulle Sue pubblicazioni che dimostrino la Sua sapienza bibliografica(superiore a quella degli accademici che dileggia), dato che negli 8 messaggi postati in questa sede ha saputo solo criticare ed entrare in polemica con Taras, Acraf e il sottoscritto.

Modificato da Vincenzo
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Ma perché ci incaponiamo in sterili polemiche su semplici errori, che magari possono essere definiti seri in un lavoro pubblicato, ma che facilmente sfuggono in un forum.

Ad esempio la data del 1963 chiaramente non si riferiva alla vita di Reginald Stuart Poole (1832-1895), ma a una edizione del suo lavoro e pure io l'ho scritta, facendo sembrare il suo contributo molto più recente di quanto lo sia.

Nemmeno io sono immune da errori (anche pacchiani), specialmente nel forum e sono sempre grato se qualcuno me lo fa notare, possibilmente con educazione e senza facili ironie.

Tanto per sgombrare equivoci, io non ho nulla di prevenuto nei confronti di Cid1jazz, che conosco e che ammiro molto per il suo notevole impegno, nonostante lo scarso tempo a disposizione.

Il mio riferimento all'accademico che talvolta non vede bene la moneta naturalmente non si riferiva a Luigi (che poi accademico non è) e l'interessante testimonianza dell'errore riportato sulla scheda al Centro Numismatico di Villa Filangeri dimostra ancora una volta che bisogna essere sempre attenti quando si limita alla semplice citazione, col rischio di perpetuare vecchi errori..... Se poi teniamo conto dell'enorme numero di monete che Luigi ha dovuto spulciare per impostare l'interessante catalogo, appare evidente che è facile lasciarsi sfuggire qualche banale errore....

Piuttosto dobbiamo sempre essere misurati nelle parole ed evitare delle punzecchiate che possono dare fastidio.

Tutto qui.

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Non esiste un metodo assoluto, si possono attenere buoni risultati seguendo metodi diversi

Personalmente non devo fare carriera, ne cerco visibilità tantomeno meriti da attribuirmi, tant'è che questo lavoro è stato chiuso per ben sei anni nel "cassetto" con l'intenzione di non renderlo pubblico, l'ho fatto perchè esasperato da chi ne era a conoscenza, puoi averne conferma da Acraf che a suo tempo su richiesta gliene inviai una copia in prima bozza.

Quando parli dell' A B C evidentemente sei stato poco "attento" ( tua citazione ), se vai a rileggere qualche post precedente puoi tranquillamente notare che suggerisco a Taras di visionare meglio un disegno proprio del Sambon, quindi mai mi sarei sognato di dirgli di gettarlo nel cestino, infatti davanti alla parola irrilevante non a caso c'è un "quasi", evidentemente mi sono espresso male nel far costatare che tra vari contributi di gran lunga più importanti per il bronzo di Napoli che possono portare a sicuri risultati, il Sambon è quello mono rilevante, per il semplice motivo che è gia stato spulciato nei minimi dettagli.

Evidentemente eri talmente impegnato nel tentativo di "sgamare" ( altra tua citazione ) che sei stato poco "attento" ( sempre tua citazione )

In ogni caso, come ho già scritto in altro post, non devo dimostrare nulla chi che sia.


E con questo chido


Saluti

Luigi

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Sono stato molto attento, invece.

Talmente tanto da notare una perfetta identità di intenti e stile fra quello da Lei scritto e quello di viachianti.

Il fatto che risponda Lei alle obiezioni poste a viachianti, mi incuriosisce ulteriormente e dovrebbe incuriosire anche qualche moderatore.

Non esiste un metodo assoluto?

Questo è quello che Ella(e qualcun altro) vorrebbe far credere per giustificare eventuali sviste metodologiche in quello che scrive.

Il metodo esiste, anzi, prima di dedicarsi alla scrittura di testi numismatici bisognerebbe apprenderlo con cura.

La Scienza Numismatica non è il Bar dello Sport in cui ognuno può dire la sua senza possibilità di controllo.

Non essendoci il risultato esatto, esiste il buon metodo, con parametri ben precisi, identificati già nel XIX secolo.

E una frequentazione della tanto dileggiata Accademia ancor oggi fornisce, essendo basilari e pre-ricerca.

Prima il metodo e poi la nozione.

Pare evidente che si sente al centro dell'attenzione in cui ogni osservazione sul metodo pare coinvolgerLa e colpirLa personalmente, come se Ella fosse l'unico depositario della verità a discapito di chi ha fatto la storia della numismatica.

E denota, inoltre, una scarsa conoscenza della lingua italiana in quanto io non ho scritto dell'A B C(intese come norme basilari della Scienza Numismatica), ma di soggetti A B C che posso essere identificati con Tizio, Caio e Sempronio se non le paiono consone le prime tre lettere dell'alfabeto.

Non cerca fama e gloria? Si direbbe il contrario vista la tenacia con cui difende le Sue posizioni, peraltro in alcuni punti molto discutibili, ad esempio quella in cui sostiene di non ritenere necessario l'esame autoptico(definito impossibile) degli esemplari di cui sta approntando lo studio.

Con questo chiude?

L'ha scritto già qualche post fa e invece la polemica la aggrada fino a quando coinvolge gli altri(vedi il rimarcare l'errore di acraf sulla datazione del Poole, sottolineato da lei e guarda un pò anche da viachianti con un "non era ancora nato nel 1963") e lo fa esclusivamente per tenere in alto la discussione che sarebbe scomparsa da tempo fra gli innumerevoli posts di questa sezione.

Aspetto da viachianti la lista dei Suoi scritti in cui dimostra le Sue conoscenze bibliografiche "superiori agli accademici" che tanto reputa non all'altezza. O ha abbandonato questi lidi dopo solo 8 messaggi, conditi esclusivamente di polemiche?

Sarebbe una magra figura...proprio quella che Egli attribuisce agli altri!

P.S. Un'ultima osservazione, frutto di quella che Ella o viachianti ha definito "spocchia accademica".

Si scrive "DE VISU" non "A VISU". Immagino la Sua interpretazione dei testi latini che grado di precisione deve aver raggiunto.

Modificato da Vincenzo
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Ringrazio tutti coloro hanno contribuito e contribuiscono a questa interessante discussione.

Neanche su wikipedia ho trovato tante informazioni al riguardo.

A tal proposito chiedo cortesemente se possibile, ricevere links, autori, libri o files da poter leggere e studiare per approfondire lo studio attorno a questa moneta e alla monetazione di Nuceria Alfaterna.

Avrei da fare due domande, prima di chiudere il post:

- Questa moneta è presente in qualche museo italiano da poter visionare dal vivo?

- Questa moneta circolava all'interno (e solo) della confederazione istituita (con a capo Nuceria) con Ercolano, Pompei, Sorrento, Stabia, Nola?

Grazie ancora :hi:

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Accolgo volentieri la saccente richiesta di Vincenzo finalizzata a conoscere la mia prolificità di pubblicazioni. Esistono molti bravi colleghi, ma Vincenzo con me non può competere (volendo usare il suo metodo di distinzione).

Fermo restando che le obiezioni sono concesse a tutti, anche chi non pubblica, se sono serie, anche in questo caso Vincenzo è nell'errore.

Ecco la risposta: affinché tu possa raggiungere il mio numero di pubblicazioni, ipotizzando che ne riuscissi a scrivere di buone 2 all'anno, ci riusciresti tra 29 anni, considerato il tuo numero attuale e veramente esiguo in piena onestà. Non rivelerò titoli degli scritti e nemmeno rivelerò la mia identità, non mi sento obbligato a farlo.

Tra l'altro ricordo, giusto per esempio, quel "granchio" che Vincenzo ha preso con i Rapposelli per la dramma di Teate! Ci sei arrivato due anni dopo, e con signorilità te l'hanno fatto notare i Rapposelli, ma poi ha iniziato a giocare con le parole per giustificare il "granchio", facendotene una ragione tutta tua. Anche in questa discussione hai fatto lo stesso. Potrei anche proseguire.

Per chi ci legge voglio mostrare la questione di Teate apparsa online con il fine di un paragone di modus operandi di Vincenzo, tra quel caso e questo: http://www.panorama-numismatico.com/prima-monetazione-di-teate-la-dramma/ (in particolare leggete anche i commenti).

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Accolgo volentieri la saccente richiesta di Vincenzo finalizzata a conoscere la mia prolificità di pubblicazioni. Esistono molti bravi colleghi, ma Vincenzo con me non può competere (volendo usare il suo metodo di distinzione). Fermo restando che le obiezioni sono concesse a tutti, anche chi non pubblica, se sono serie, anche in questo caso Vincenzo è nell'errore. Ecco la risposta: affinché tu possa raggiungere il mio numero di pubblicazioni, ipotizzando che ne riuscissi a scrivere di buone 2 all'anno, ci riusciresti tra 29 anni, considerato il tuo numero attuale e veramente esiguo in piena onestà. Non rivelerò titoli degli scritti e nemmeno rivelerò la mia identità, non mi sento obbligato a farlo. Tra l'altro ricordo, giusto per esempio, quel "granchio" che Vincenzo ha preso con i Rapposelli per la dramma di Teate! Ci sei arrivato due anni dopo, e con signorilità te l'hanno fatto notare i Rapposelli, ma poi ha iniziato a giocare con le parole per giustificare il "granchio", facendotene una ragione tutta tua. Anche in questa discussione hai fatto lo stesso. Potrei anche proseguire. Per chi ci legge voglio mostrare la questione di Teate apparsa online con il fine di un paragone di modus operandi di Vincenzo, tra quel caso e questo: http://www.panorama-numismatico.com/prima-monetazione-di-teate-la-dramma/ (in particolare leggete anche i commenti).

Accoglie la saccente richiesta, ma si tien ben nascosto nell'anonimato del Suo nick!

Ella è talmente famoso e ha scritto talmente tanto(29 x 2=58) che Non può rilevarci la Sua identità, mentre è abile a rilevare quella degli altri, peraltro mai nascosta dal sottoscritto. Cosa, evidentemente scorretta, ma non me ne stupisco visto i suoi precendenti interventi contro Taras e acraf(che ha definito con idee nebulose e scritti fantasiosi nel post 12)

Peccato per Lei, che la mia pubblicazione ha avuto 3 recensioni nazionali e 1 internazionale con parere unanimemente positivo, basato sull'eccellenza. Oltre ad essersi classificata fra le miglior opere numismatiche in lingua italiana in un prestigioso premio internazionale.

Forse il numero esiguo dei miei scritti, oltre alla mia giovane età, è legato al fatto che per scrivere cose sensate ci vuole il giusto tempo, in quanto la qualità dovrebbe prevalere sulla quantità.

Forse perchè prima di scrivere bisognerebbe conoscere e imparare un buon metodo(che Ella disconosce e disprezza), cosa che Non possiamo verificare nei Suoi confronti in quanto non ci dice quali sono i Suoi preziosi scritti.

Forse perchè i miei scritti non sono frutto di "copia e incolla", come fa qualcun altro, riportando addirittura l'accoppiamento di monete inesistenti.

Si è posto queste domande? Evidentemente no.

Ma disquisiamo di Lei dato che si reputa molto più importante del sottoscritto.

Perchè non ci rende partecipe della Sua bibliografia? Si vergogna, forse di quello che ha pubblicato finora?

Non ci fornisce neanche un modo per poter farci un'idea della Sua grandiosità che tanto proclama?

A quanto pare no. E' sufficiente per Lei criticare gli altri, ma non sottoporsi a giudizio.

Quanto all'articolo da Ella citato, si analizzino bene i commenti e come ho scritto e qui ribadisco, il lettore attento si renderà conto dove è sita la verità. Non è necessario nessun ulteriore commento. E' sufficiente approfondire personalmente la questione.

Evidentemente Le sfugge il significato della parola "granchio" che indica normalmente errore, assente nel mio asserire come in quello dei Rapposelli(che sono evidentemente identici, ma con differenti tempistiche). Ma non mi aspetto che Ella colga questa finezza linguistica, avendo dimostrato un'approssimativa conoscenza della lingua italiana.

Potrebbe proseguire? E' una minaccia? La rispedisco al mittente.

Se intende farlo, lo faccia con argomentazioni adatte e non fantascientifiche che normalmente La contraddistinguono, facilmente desumibili, nonostante i suoi miseri 9 posts.

Io non ho niente da nascondere e Lei? Evidentemente si, visto che non ci rileva la Sua identità e la Sua produzione scientifica.

Modificato da Vincenzo
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Ripeto che le polemiche così come sono state impostate, pure fra soggetti in parte con identità sconosciuta, in questa sede non fanno mai bene!

Inanzi tutto la bravura e serietà di un ricercatore numismatico (a prescindere dalla sua preparazione accademica o meno) non si misura con il numero delle pubblicazioni, ma dalla loro qualità, che possibilmente deve essere valutata da recensori esterni, di qualificate riviste scientifiche. Uno può anche avere pubblicato un centinaio di lavori e restare uan sorta di cane, con scarso contributo al progresso scientifico e un altro avere dato alle stampe pochi libri o reviews che danno fama e attenta considerazione da parte di vari cultori.

L'argomento sulla "scoperta" che la prima dracma attribuita a Tiati, la cui esistenza era sostenuta da vecchi autori, si è rivelata poi essere inesistente e consistere in un esemplare di Velia malamente letta merita alcune generali considerazioni.

Rapposelli, che poi sono due fratelli, da tempo stanno portando avanti un grosso studio proprio sulla monetazione dell'apula Tiati (o Teate) e so che hanno raccolto praticamente tutto il materiale noto su questa zecca, anche dai vari musei esteri e italiani, compreso quello di Napoli. Si tratta di un grande progetto, che merita tutta la stima e considerazione, nella speranza che si arrivi presto alla pubblicazione del relativo Corpus (o Repertorio). Anzi sarebbe molto gradita una segnalazione circa lo "stato dell'arte" ossia dello stato di avanzamento di tale progetto, che forse segna il passo anche per le notevoli difficoltà sulle scarse informazioni di ritrovamenti e contesti archeologici.

All'interno di questo grosso impegno, saltuariamente i Rapposelli hanno pubblicato alcuni articoli, specialmente su Panorama Numismatico, segnalando, in via preliminare, alcuni aspetti sulla monetazione di Tiati. Naturalmente ciò che hanno scritto riflette anche l'evoluzione delle loro conoscenze, per cui appare naturale che quanto hanno scritto prima può essere dopo superato con l'acquisizione di nuove conoscenze, in grazie all'esame di nuovi esemplari acquisiti attraverso la raccolta delle immagini nelle varie raccolte.

Quindi non deve sorprendere che a un certo momento Rapposelli abbia rivisto la propria opinione sulla cosiddetta dracma di Tiate, arrivando alla definitiva conferma della sua inesistenza.

Il problema è che, sul piano cronologico, era già arrivato prima Vincenzo La Notte allo stesso risultato, anche se forse con una serie di valutazioni più sintetica e meno stringente di Rapposelli, anche per la diversa natura della pubblicazione (il suo volume sulla Daunia implicava un'analisi meno dettagliata di una specifica monografia su questa dracma).

Per correttezza e per evitare la corsa al merito, sarebbe stato opportuno:

1) se Rapposelli conosceva già il libro di La Notte, come è probabile, doveva almeno fare una breve citazione, rilevando come in fondo anche Vincenzo fosse arrivato allo stesso risultato.

2) se Rapposelli non conosceva ancora il libro di Vincenzo, cosa non inverosimile (e nella storia della numismatica sono capitati casi di persone che sono arrivate a un medesimo risultato in maniera indipendente), allora il merito resta suo, ma la deontologia suggerisce di aggiungere, in un successivo numero della rivista, una nota in cui si sostiene la propria autonomia e si riconosce comunque il merito anche di Vincenzo di essere arrivato pure lui e in maniera autonoma allo stesso risultato (e Vincenzo almeno di sicuro non poteva conoscere nel frattempo lo stato di conoscenze di Rapposelli).

Questa mia tiritera non ha ALCUN intento polemico, ma semplicemente vuole mettere in evidenza quale può essere la deontologia che deve stare alla base di una seria ricerca numismatica. Ne discende che serve sempre un'accurata disamina bibliografica, che sia anche la più aggiornata possibile (cosa non sempre facile).

Un qualsiasi "peer review" che deve valutare uno studio da pubblicare in una seria e nota rivista scientifica, in qualsiasi campo, va a esaminare anche l'adeguatezza del corredo bibliografico.

Per il resto inviterei Vincenzo a chiarire meglio quanto ha scritto

Questo è quello che Ella(e qualcun altro) vorrebbe far credere per giustificare eventuali sviste metodologiche in quello che scrive.

Il metodo esiste, anzi, prima di dedicarsi alla scrittura di testi numismatici bisognerebbe apprenderlo con cura.

La Scienza Numismatica non è il Bar dello Sport in cui ognuno può dire la sua senza possibilità di controllo.

Non essendoci il risultato esatto, esiste il buon metodo, con parametri ben precisi, identificati già nel XIX secolo.

E una frequentazione della tanto dileggiata Accademia ancor oggi fornisce, essendo basilari e pre-ricerca.

Prima il metodo e poi la nozione.

ossia spiegare meglio il "metodo", anche a chi segue questo forum ed è ancora all'inizio di una ricerca che vorrebbe essere la più corretta e scientifica possibile....

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Aggiungo che c'è anche il problema della "proprietà intellettuale" e quindi di vedere giustamente apprezzato un proprio contributo alla conoscenza numismatica.

Questo spiega la naturale riservatezza e anche ritrosia di un serio ricercatore a fare conoscere anzi tempo i risultati della propria ricerca. Pertanto c'è sempre una certa difficoltà a un proficuo scambio di idee e opinioni, anche per il timore che qualcuno possa "fregare" l'idea e farsi bello al posto di un altro che magari ha dedicato molto del suo tempo e anche denaro (come ad esempio per acquistare foto da musei).

Naturalmente alla base deve esistere sempre un senso del rispetto e, nella mia lunga carriera, ho conosciuto anche persone estremamente disponibili, che hanno messo a mia disposizione anche risultati preliminari delle loro ricerche. E io ho sempre mantenuto estrema riservatezza e ho offerto al massimo qualche consiglio e suggerimento e la mia gioia più grande è stata quella di vedere il ringraziamento e soprattutto la stima.

Quando la stima è reciproca, tutti ne guadagnamo e tutti arricchiamo la nostra conoscenza.

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Forse il mio intervento è fuori luogo?

Ringrazio tutti coloro hanno contribuito e contribuiscono a questa interessante discussione.

Neanche su wikipedia ho trovato tante informazioni al riguardo.

A tal proposito chiedo cortesemente se possibile, ricevere links, autori, libri o files da poter leggere e studiare per approfondire lo studio attorno a questa moneta e alla monetazione di Nuceria Alfaterna.

Avrei da fare due domande, prima di chiudere il post:

- Questa moneta è presente in qualche museo italiano da poter visionare dal vivo?

- Questa moneta circolava all'interno (e solo) della confederazione istituita (con a capo Nuceria) con Ercolano, Pompei, Sorrento, Stabia, Nola?

Grazie ancora :hi:

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Come già riportato in precedenti posts, di questa emissione (con Arasnei) è noto un solo esemplare esistente in Italia, al medagliere di Firenze (si ignorano le esatte circostanze dell'arrivo a Firenze, ma è in ogni caso molto tempo fa).

Altri esemplari si trovano solo a Londra e a Berlino, per un totale di tre o quattro pezzi noti.

Circa l'area di circolazione, la moneta era ovviamente emessa per circolare nel territorio soggetto all'autorità emittente, ossia a Nuceria. Tuttavia il suo piede ponderale era simile e compatibile con i coevi didrammi di altre zecche, specie della Campania, per cui queste monete potevano circolare in tutta la Campania e spingersi, con i flussi commerciali, fino all'Apulia e al Bruttium, in pratica in tutta la Magna Grecia.

Di conseguenza è possibile che venga trovato anche fuori della Campania.....

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Per il resto inviterei Vincenzo a chiarire meglio quanto ha scritto

Questo è quello che Ella(e qualcun altro) vorrebbe far credere per giustificare eventuali sviste metodologiche in quello che scrive.

Il metodo esiste, anzi, prima di dedicarsi alla scrittura di testi numismatici bisognerebbe apprenderlo con cura.

La Scienza Numismatica non è il Bar dello Sport in cui ognuno può dire la sua senza possibilità di controllo.

Non essendoci il risultato esatto, esiste il buon metodo, con parametri ben precisi, identificati già nel XIX secolo.

E una frequentazione della tanto dileggiata Accademia ancor oggi fornisce, essendo basilari e pre-ricerca.

Prima il metodo e poi la nozione.

ossia spiegare meglio il "metodo", anche a chi segue questo forum ed è ancora all'inizio di una ricerca che vorrebbe essere la più corretta e scientifica possibile....

Accolgo la richiesta di acraf e fornisco 3 regole metodologiche riguardanti la bibliografia:

1)Visione completa di tutta la bibliografia precedente, non solo specifica, ma anche collaterale.

Questo perchè?

Per riconoscere agli autori i rispettivi meriti intellettuali e, soprattutto, per non riproporre alcune idee propugnandole come novità, quando tali non sono.

2)Visione diretta delle fonti bibliografiche.

Questo perchè?

Per evitare il ripetersi di errori compiuti ab origine.

Esempio.

L'autore A scrive concernente una moneta.

L'autore B interpreta erroneamente quanto scritto.

Se l'autore C dovesse leggere A attraverso B, l'errore si diffonderebbe sempre maggiormente.

3)L'idea è definita edita, cioè diffusa solo esclusivamente quando è pubblicata.

Che significa?

Che se io oggi ho un'idea e la pubblico fra 10 anni, il momento di edizione sarà quest'ultimo e non il primo.

Ed è così che si stabiliscono le priorità cronologiche di edizione. Non sulle intenzioni degli autori.

Saluti.

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Grazie @@acraf.

Che libro mi consigli di leggere o magari qualche files da poter scaricare per approndire lo studio sulla monetazione di Nuceria?

A parte i soliti manuali tipo Sambon e Historia Numorum, come anche il catalogo reso possibile on line da Luigi Graziano, sulla monetazione di Nuceria Alfaterna la pubblicazione più recente e completa (fino a un certo punto) è questa:

Renata Cantilena, La monetazione di Nuceria Alfaterna in "Nuceria Alfaterna e il suo territorio" (a cura di Antonio Pecoraro), Nocera, Aletheia, 1994, vol II, pp.9-20.

Non è reperibile on line. Dovrei averlo da qualche parte sotto forma di fotocopia cartacea. Quando tornerò a Roma, tra una decina di giorni, proverò a scansionarlo. Un pò di pazienza.

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Era una bella discussione, che leggevo volentieri, dato che non è il mio campo , proprio per poter imparare qualcosa di nuovo, ma poi, come al solito, " qualcuno" è andato a finire nell'adolescenziale gioco del " io ce l'ho più lungo" e anche certificato, tu no"..e la discussione è andata in vacca...come sempre quando l'innominato entra in partita con il suo "presunto" peso...riusciranno i nostri eroi a finire la discussione senza che "omen nomen" l'oscurantismo verso i contributi non codificati e certificati statalmente prevalga ancora una volta?

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Scusate, ma oggi sono decisamente nervoso..

Chiunque abbia intenzione di scrivere ancora in questa discussione, si legga per bene PRIMA questa comunicazione

http://www.lamoneta.it/topic/93122-informazione-agli-utenti/

In particolare questa parte:

"saranno immediatamente oscurati (non cancellati) tutti i post contenenti attacchi ad altri membri del forum o elementi polemici"

dato che non ho seguito la discussione e non ho le competenze tecniche, chiedo che curatori ed altri membri dello staff intervengano ad oscurare e/o segnalare quanto in contraddizione con l'informativa allegata. Ricordo per l'ennesima volta, che le comunicazioni all'utenza integrano a tutti gli effetti il regolamento. E' così difficile da capire o c'è qualcosa che non ho spiegato bene? A malinucore, chiudo SOLO TEMPORANEAMENTE questa discussione, che sarà riaperta non appena passata al vaglio dello staff. Mi scuso con chi ha partecipato e ha seguito con interesse il thread, ma garantisco che sarà riaperto al più presto possibile. E' una decisione sofferta, ma necessaria perchè quando abbiamo scritto certe cose non lo abbiamo fatto tanto per fare. Dato che non viene quasi mai rispettata, ho tutte le intenzioni, di iniziare ad agire e vediamo se entra in testa a tutti. Se non si capisce con le buone, non c'è alternativa. Vi prego di pazientare un po'.

Cordialmente.

Luca

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