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Inviato

Salve,

Cosa ne pensate di questo antoniano di Aureolo? (Peso 2,70g Diametro: irregolare 19mm)

20f54ib.jpg

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Inviato

Salve. La conservazione è più che buona e si notano tracce di argentatura originale...purtroppo il tondello è di ridotte dimensioni e il dritto ,soprattutto, è decentrato, non permettendo di apprezzare integralmente la legenda e il busto. Vi sono inoltre delle schiacciature di conio al dritto, sulla barba e su parte del paludamentum e al rovescio, sulla parte inferiore della veste della personificazione. Nel complesso una discreta moneta, ricchissima di significato storico. ;)


Inviato

Scusate, ma da quel che si vede della legenda e dal ritratto,non dovrebbe essere una moneta di Postumo?


Inviato

@Druso Galerio

Aureolo batté monete in nome di Postumo cercando una sua alleanza che però non ebbe.

Leggi qui, per qualche info sulla sua storia: http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/feac75aur.html

@Alessandro0

bella moneta e buona conservazione. sono antoniniani relativamente comuni (anche se vengono "spacciati" per rari) che hanno un considerevole valore aggiunto storico.

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Inviato

Moneta molto bella, che apre una .... vexata quaestio :D .... il ritratto è quello di postumo ?


Inviato

@Druso Galerio

Aureolo batté monete in nome di Postumo cercando una sua alleanza che però non ebbe.

Leggi qui, per qualche info sulla sua storia: http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/feac75aur.html

Molto interessante!

Ma quindi se ho letto bene, all'atto pratico la distinzione con la monetazione "ordinaria" di Postumo avviene più o meno esclusivamente tramite l'attribuzione a precise officine della zecca di Mediolanum, giusto?


Inviato

sì che grossomodo coincidono quasi esclusivamente con rovesci afferenti alla cavalleria di cui Aureolo era comandante

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Inviato

Moneta molto bella, che apre una .... vexata quaestio :D .... il ritratto è quello di postumo ?

a mio avviso c'è poco da speculare, credo che il ritratto sia riconducibile a Postumo, i tempi stretti e la richiesta immediata di alleanza dovevano far sì che la moneta sembrasse in tutto e per tutto un'emissione di Postumo. Aureolo si era "riservato" lo spazio del rovescio con i richiami alla cavalleria

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Inviato

Molto interessante!

Ma quindi se ho letto bene, all'atto pratico la distinzione con la monetazione "ordinaria" di Postumo avviene più o meno esclusivamente tramite l'attribuzione a precise officine della zecca di Mediolanum, giusto?

Se non sbaglio, il Cohen e Seaby attribuiscono a Postumo le monete battute a Milano con il nome di Postumo esclusivamente tramite l'attribuzione della zecca, su internet si parla però di un’altra corrente di pensiero che attribuisce le monete battute a Milano ad Aureolo anche se recanti il nome di Postumo. Non mi è chiaro le motivazioni che portano a questi due filoni interpretativi (al secondo sopratutto). Comunque ho notato, ma potrei anche sbagliarmi o potrebbero essere delle varianti stilistiche, che l'iconografia di Postumo con riferimento alla zecca di Milano presenta delle varianti che la rendono difforme dall'iconografia standardizzata su monete di zecche diverse.


Inviato (modificato)

a mio avviso c'è poco da speculare, credo che il ritratto sia riconducibile a Postumo, i tempi stretti e la richiesta immediata di alleanza dovevano far sì che la moneta sembrasse in tutto e per tutto un'emissione di Postumo. Aureolo si era "riservato" lo spazio del rovescio con i richiami alla cavalleria

Non è una speculazione :) ( fine a cosa.. scusami ?), ma semplicemente una nota sull'iconografia di queste monete confrontata con altre battute in zecche diverse. Del resto siamo qui per discutere e confrontarci, cercando di migliorare le nostre conoscenze su un campo dove non si finisce mai di imparare .. oppure sbaglio ?

Modificato da denario69

Inviato (modificato)

@grigioviola @le90 Grazie, non potevo non avere questa moneta, trattandosi di un usurpatore mio concittadino (nel senso che fu eletto imperatore a Milano) :). Da quello che ho letto, Aureolo si aspettava l'aiuto di Postumo, per poter poi marciare su Roma, cosa che a Pustumo non era mai interessata, anche perchè credo occupato a combattere le popolazioni germaniche al confine, come aveva già fatto in passato.

Modificato da Alessandro0

Inviato

Non è una speculazione :) ( fine a cosa.. scusami ?), ma semplicemente una nota sull'iconografia di queste monete confrontata con altre battute in zecche diverse. Del resto siamo qui per discutere e confrontarci, cercando di migliorare le nostre conoscenze su un campo dove non si finisce mai di imparare .. oppure sbaglio ?

non intendevo essere polemico con te!

intendevo dire che circa l'iconografia non c'è molto da discutere. l'imperatore raffigurato sulle monete coniate a Milano è Postumo, o quello che gli addetti della zecca identificavano iconograficamente come Postumo.

Quanto alla teoria di questa serie battuta a Milano e attribuita a Aureolo, non bisogna fare affidamento al Cohen in quanto piuttosto datato. Alfoldi nel 1927 ebbe modo di abbozzare quella che attualmente è l'ipotesi ritenuta più credibile (e che già il RIC pur non riservando tale monetazione espressamente a Aureolo, cita nelle note introduttive della sezione dedicata all'impero gallico nel volume Vb).

In estrema sintesi gli elementi che depongono a favore di queste emissioni di Aureolo in nome di Postumo sono:

- Non vi è traccia storica dell'occupazione di Milano da parte di Postumo.

- Questa serie, principalmente riconducibile a rovesci afferenti alla cavalleria presenta i segni di zecca che già con Gallieno identificavano la zecca di Milano (P, S e T: ovvero le tre officine milanesi).

- Aureolo era il comandante della cavalleria (di stanza a Milano) ribellatosi a Gallieno e acquartieratosi proprio nel capoluogo lombardo.

Tre indizi quindi vanno a comporre una prova, per quanto comunque certezze non ve ne siano.

Sta di fatto che stilisticamente questa serie si presenta autonoma e ben distinta e distinguibile dalle altre emissioni di Postumo e giocoforza si riferisce a una terza zecca... unendo il tutto, tale teoria appare fondata su credibili basi storiche e attualmente è quella che va per la maggiore.

Anche io all'inizio ero un po' scettico, ma poi, approfondendo... mi son ricreduto! :)

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Inviato

avete pensato al fatto che aureolo non evesse abbastanza potere per emettere monete a suo nome ?

perche` non e` che se io metto la faccia del mio avatar su una moneta questa poi viene accettata

ci sono delle condizioni di potere che permettono di battere monete e che permettono a questa di essere accettata


Inviato

Aureolo aveva il potere necessario per tenere dalla sua parte un manipolo di uomini della cavalleria più o meno consistente che a lui era fedele e che presumibilmente pagò con le monete battute a Milano.

tuttavia sapeva bene che non sarebbe durato a lungo senza l'intervento di qualche alleato.

ergo, in questo senso, il suo potere era ridotto e l'emissione di monete a suo nome non poteva aumentarlo di certo... molto più logico cercare un vicino alleato. territorialmente, siamo a Milano, zona di confine con il neonato impero gallico, chi c'era? Postumo che poteva trovare conveniente o comunque di un certo interesse estendere il suo dominio anche oltralpe.

tuttavia l'alleanza non si ebbe, vuoi per i tempi rosicati che durò la rivolta di Aureolo cuoi per le vicende interne dell'impero gallico che portarono postumo a cercare di mantenere e consolidare quanto aveva creato che a pensare di espandersi ulteriormente... va detto e ricordato che l'impero gallico, sebbene durò un relativamente ampio periodo, fu alquanto turbolento come successioni ai vertici (non che le cose andassero meglio per l'impero centrale!).

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Inviato (modificato)

non intendevo essere polemico con te!

intendevo dire che circa l'iconografia non c'è molto da discutere. l'imperatore raffigurato sulle monete coniate a Milano è Postumo, o quello che gli addetti della zecca identificavano iconograficamente come Postumo.

Quanto alla teoria di questa serie battuta a Milano e attribuita a Aureolo, non bisogna fare affidamento al Cohen in quanto piuttosto datato. Alfoldi nel 1927 ebbe modo di abbozzare quella che attualmente è l'ipotesi ritenuta più credibile (e che già il RIC pur non riservando tale monetazione espressamente a Aureolo, cita nelle note introduttive della sezione dedicata all'impero gallico nel volume Vb).

In estrema sintesi gli elementi che depongono a favore di queste emissioni di Aureolo in nome di Postumo sono:

- Non vi è traccia storica dell'occupazione di Milano da parte di Postumo.

- Questa serie, principalmente riconducibile a rovesci afferenti alla cavalleria presenta i segni di zecca che già con Gallieno identificavano la zecca di Milano (P, S e T: ovvero le tre officine milanesi).

- Aureolo era il comandante della cavalleria (di stanza a Milano) ribellatosi a Gallieno e acquartieratosi proprio nel capoluogo lombardo.

Tre indizi quindi vanno a comporre una prova, per quanto comunque certezze non ve ne siano.

Sta di fatto che stilisticamente questa serie si presenta autonoma e ben distinta e distinguibile dalle altre emissioni di Postumo e giocoforza si riferisce a una terza zecca... unendo il tutto, tale teoria appare fondata su credibili basi storiche e attualmente è quella che va per la maggiore.

Anche io all'inizio ero un po' scettico, ma poi, approfondendo... mi son ricreduto! :)

:) Grazie per l'esauriente risposta e per le delucidazioni storiche :) .. il dubbio e la questione mi erano sorti ponendo a raffronto due antoniniani di Treviri (per Postumo) e l'altro di Milano (per Aureolo) in cui le differenze iconografiche erano molto evidenti e lasciavano qualche dubbio (almeno per me :)) per quanto riguarda una possibile differenza stilistica sullo stesso imperatore: la barba risulta acconciata in modo diverso al pari dei capelli, analogamente per altri dettagli quali il naso e la forma della testa ad esempio, allego per dovere di cronaca i raffronti :)

post-2807-0-41414800-1381318217_thumb.jp

post-2807-0-24628600-1381318232_thumb.jp

Modificato da denario69

Inviato

indubbiamente l'iconografia è differente tra i tipi di milano e quelli delle altre due zecche galliche, tuttavia se da un lato è poetico immaginare che sia Aureolo l'imperatore raffigurato, ritengo la cosa un po' improbabile in quanto bisognava dare da intendere che quelle monete fossero emesse con il beneplacito di Postumo e che Milano appartenesse quindi all'impero delle Gallie.

quindi è assai più probabile che quest'immagine sia in realtà frutto del Postumo che "vedevano" gli addetti dell'officina di Milano che di fatto l'hanno copiato dal circolante gallico che ebbero modo di vedere (sicuramente abbastanza, ma non tanto quanto quello che circolava oltralpe).

potremmo dire di trovarci (paragone azzardato!) di fronte a una imitativa realizzata da maestranze ufficiali! :D

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Inviato

Dato che comunque Postumo rientra nella discussione, mi farebbe piacere se deste un'occhiata anche ad un antoniano che celebra le sue vittorie. Qualcuno saprebbe spiegarmi che cosa rappresentano quelle strane "protuberanze" che partono dal corpo della vittoria? O sono puramente estetiche?

nzrebs.jpgbgwc9g.jpg


Inviato

cosa intendi per protuberanze?

in una mano regge una ghirlanda/corona, in un'altra un ramo di palma.

ovviamente sulla schiena ha le ali, sotto le ascelle (sic!) non si è dimenticata di depilarsi ma sono i seni, mentre a sinistra ai suoi piedi c'è un prigioniero con le mani legate dietro la schiena.

...credo non ve ne siano altre di protuberanze! :D

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Inviato

Ok, se quelli sotto le ascelle sono seni, quelli subito sotto cosa dovrebbero essere?

2ptdit5.jpg


Inviato

gli ornamenti della veste in corrispondenza del busto e della fine dell'abito/gonna.

per farti un'idea in 3d di come veniva vista la vittoria:

foto-della-statua-Vittoria-Alata-di-Andr

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Inviato

Ah! Ok! Ora si spiega tutto, ti ringrazio!


Inviato (modificato)

indubbiamente l'iconografia è differente tra i tipi di milano e quelli delle altre due zecche galliche, tuttavia se da un lato è poetico immaginare che sia Aureolo l'imperatore raffigurato, ritengo la cosa un po' improbabile in quanto bisognava dare da intendere che quelle monete fossero emesse con il beneplacito di Postumo e che Milano appartenesse quindi all'impero delle Gallie.

quindi è assai più probabile che quest'immagine sia in realtà frutto del Postumo che "vedevano" gli addetti dell'officina di Milano che di fatto l'hanno copiato dal circolante gallico che ebbero modo di vedere (sicuramente abbastanza, ma non tanto quanto quello che circolava oltralpe).

potremmo dire di trovarci (paragone azzardato!) di fronte a una imitativa realizzata da maestranze ufficiali! :D

Grazie per l'eccellente spiegazione e per il pacato confronto .. devo dire che l'dea di un'imitativa realizzata da maestranze ufficiali mi piace !!! :D :) !

Modificato da denario69

Inviato

ci mancherebbe! anzi! se qualcuno ha dati aggiuntivi (anche a confutare il tutto) ben vengano.

è un periodo che mi interessa moltissimo e su cui mi sto documentando cercando tutte le informazioni utili che riesco a reperire in giro. e siccome nulla è certo e immutabile... dovessero emergere nuove teorie, attribuzioni, risvolti inediti e simili... ben venga la condivisione e il confronto... altrimenti, non avrebbe alcun senso il forum che scadrebbe in una mera vetrina a uso e consumo di semplice passerella di monete.

...personalmente la moneta mi interessa relativamente, quello che mi interessa è ciò che sta dietro alla moneta!

:)

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Una piccola integrazione sulle monete di Postumo coniate a Mediolanum, fonte primaria: The Roman Imperial Coinage vol. V parte II

MARCVS AELIVS AVREOLVS, il cui nome è connesso alla sconfitta di Ingenuo e dei Macriani, e forse anche di Regaliano, si rivelò anche lui un traditore. Si dice che avesse mostrato segni di slealtà nel primo periodo del regno unico di Gallieno, del quale era generale e comandante della cavalleria, ma fu da questi perdonato; si presume inoltre che avesse trascurato di completare l’annientamento dell’esercito sconfitto di Postumo e di averne favorito la fuga.
Nel 267 (o 268) fu inviato da Gallieno nella Rethia al comando delle truppe in Italia; così fece, ed apertamente alzò lo stendardo della rivolta.
Benchè i resoconti di questa ribellione siano oscuri e controversi, sembra probabile che si sia insediato a Mediolanum e, alla notizia dell’approssimarsi delle truppe di Gallieno, gli abbia marciato contro per affrontarlo, ma fu sconfitto sull’attraversamento dell’Adda (in seguito denominato Pons Aureoli), riuscì a salvarsi barricandosi dentro Mediolanum dove fu assediato. Tra gli assedianti avvenne un “passaggio di consegne”: Gallieno fu assassinato, e prese il comando Claudio Gotico, Aureolo gli propose un accordo che venne rifiutato. Alla cattura della città, Claudio II fece giustiziare Aureolo, mettendo così fine alla sua turbolenta carriera.

Visto che la rivolta di Aureolo durò diverso tempo, e che il suo quartier generale era in una città dove era attiva una zecca, è quantomeno curioso che monete portanti il suo nome, se realmente esistono, siano estremamente rare; sul RIC sono riportati due antoniniani a nome di Aureolo, ma gli stessi autori dichiarano di non avere certezza della loro genuinità.
La spiegazione quasi certamente risiede nel fatto che le monete di Mediolanum, che portano il nome di Postumo, siano state coniate da Aureolo.
La storia non riporta un’occupazione di Milano da parte di Postumo, ma l’idea che possa averla tenuta per un breve periodo, come risultato di un azione di cavalleria, è stata suggerita per proporre una possibile spiegazione dell’esistenza di queste monete.
Un’ipotesi più accettabile è quella fornita dal Professor Alföldi, che fa notare come la creazione di una grande forza di cavalleria indipendente dall’esercito, di cui si conosce l’esistenza in questo periodo, possa essere avvenuta proprio all’epoca di Gallieno; e che questo sia realmente successo è supportato dalle parole di Zosimo, dove Aureolo, che aveva distrutto Ingenuo e i Macriani, era a capo di “tutta la cavalleria”.
Esiste infatti un gran numero di antoniniani ed alcuni aurei recanti il nome di Postumo che per peso e dimensioni devono essere attribuiti agli ultimi anni del suo regno, mentre per il loro stile non possono essere attribuiti nè a Lugdunum nè a Colonia Agrippina.
Gli aurei sono considerevolmente sotto peso rispetto a quelli gallici, e sia questi che gli antoniniani, ricordano molto lo stile delle ultime emissioni di Mediolanum per Gallieno. Inoltre riportano spesso in esergo i segni di zecca P, S e T, che erano in uso a Milano in quel periodo. Con poche eccezioni portano tutti al verso legende in onore degli Equites, sembrano esserci troppi elementi per pensare ad una coincidenza.

  • Mi piace 3

Inviato

@Exergus Grazie mille per l'integrazione

Mi sapresti consigliare qualche libro che parli delle monete dell'Impero delle Gallie?


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