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IGNORED

Le monete più attraenti di Filippo II di Macedonia


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Sono stato a vergina proprio quest'estate e devo dire che si tratta di un luogo particolarmente suggestivo. Per quanto riguarda l'identità degli occupanti delle tombe II e I il dibattito in realtà, nonostante si tenga a ritenere la II come quella di Filippo II, è ancora aperto...

Allego un mio passaggio:

Siamo nel 336 a.C.:

…quando Alessandro prese le redini del regno; e la prima sua cura fu di far punire gli autori dell’assassinio di suo padre. Poscia celebratigli i funerali col debito onore, le cose dello stato ordinò assai meglio, che alcuno si fosse mai pensato.2

E ora nel 274-3 a.C. con l’invasione della Macedonia da parte di Pirro.

Catturata Ege, trattò gli abitanti molto duramente: fra l’altro, lasciò nella città una guarnigione di soldati galati, che avevano combattuto con lui. I Galati sono una razza insaziabile nella sua bramosia di ricchezze. Allora si diedero a scavare le tombe dei re colà sepolti e ne spartirono i tesori, disperdendo le ossa sprezzantemente.3

Questi ultimi due passi possono essere ricollegati con gli scavi condotti da Andronikos. Benchè non manchino altre tombe reali, ad eccezione di quelle contenute nel Grande Tumulo, furono tutte saccheggiate in antico e non possono essere pertanto identificate. Qui invece la situazione è molto differente.

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Fig. 3: il Grande Tumulo.

Il Grande Tumulo è in effetti un enorme collinetta artificiale di oltre 100 metri di diametro, che fu innalzata, dopo le devastazioni operate dalle soldataglie di Pirro, per ricoprire un gruppo di 3 sepolture con annesso heroon, ossia una sorta di tempietto funerario innalzato per celebrare uno o più sovrani eroizzati.

Mentre la sepoltura I era vuota, le numero II e III sono giunte intatte fino a noi. Si tratta di tipiche tombe macedoni con volta a botte, dotate di camera, anticamera e di una facciata monumentale decorata.

Tutte queste strutture, oggi, sono state trasformate in uno splendido museo.

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Fig. 4: la facciata della tomba II (da https://commons.wikimedia.org).

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Fig. 5: corona d’oro di foglie di quercia rinvenuta nella tomba II.

Nonostante accese polemiche, l’ipotesi maggiormente accettata è che la tomba II sia quella di Filippo II, padre di Alessandro Magno. Uno studio recente4 condotto sulle ossa rinvenute all’interno della più grande delle due urne funerarie d’oro ha dimostrato che il volto del defunto, un uomo di mezza età, aveva lesioni compatibili con ciò che si conosce di questo sovrano, in particolare attorno all’occhio destro; ne perse infatti l’uso a causa di una freccia. L’altra urna, più piccola, conteneva invece i resti di una giovane donna, probabilmente una delle sue mogli. Inoltre gli schinieri asimmetrici sarebbero spiegabili in base alla zoppia di questo re, che gli fu causata da una ferita di guerra.

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Fig. 6: schinieri in bronzo dalla tomba II.

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Fig. 7: faretra d’oro dall’anticamera della tomba II.

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Fig. 8: urna funeraria d’oro dalla tomba II.

Ma non tutti sono convinti di questa interpretazione. In un altro studio ancora più recente 5, oltre a considerazioni di carattere tipologico sui materiali, sono stati indagati i resti ossei di un maschio di circa 45 anni, una giovane di 18 e un neonato rinvenuti nella tomba I. Si tratterebbe di Filippo II, della sua ultima moglie Cleopatra e del loro bambino, gli ultimi due fatti uccidere, poco dopo l’assassinio del re, da Olimpiade, madre di Alessandro (incerta rimane la complicità del nuovo sovrano).

La questione pare dunque ancora aperta.

Sembrerebbe invece certa l’identità del giovane i cui resti erano collocati in una splendida urna d’argento nella tomba III. Sono quelli di Alessandro IV, figlio postumo di Alessandro Magno e Rossane, re fantoccio di Macedonia fino alla sua eliminazione da parte di Cassandro quando doveva avere circa quattordici anni.

Bibliografia molto specifica, ma per chi volesse approfondire:

A. Bartsiokas, J. L. Arsuaga, E. Santos, M. Algaba, A. Gómez-Olivencia, The lameness of King Philip II and Royal Tomb I at Vergina, Macedonia, PNAS, August 11, 2015, vol. 112, no. 32. Da: http://www.pnas.org/content/112/32/9844.full.

Musgrave J, Prag AJNW, Neave R, Fox RL, White H., The Occupants of Tomb II at Vergina. Why Arrhidaios and Eurydice must be excluded, Int J Med Sci 2010; 7(6):s1-s15. doi:10.7150/ijms.7.s1. Available from http://www.medsci.org/v07p00s1.htm .

 

D'accordo sull'incertezza dell'attribuzione della tomba. Volevo precisare che l'oggetto in fig. 7 non è una faretra ma un gorytos. Anzi, il gorytos più prezioso del mondo! Ne parlerò con qualche aneddoto sul nostro Filippo.

 

apollonia


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Da fonti storiche sappiamo che Filippo II era un re guerriero ‘al quadrato’ e per questo aveva riportato varie ferite in battaglia. I resti recuperati nella tomba di Vergina (ammesso che fosse la sua) evidenziano una brutta ferita all’arcata orbitale destra e Filippo aveva perso un occhio in combattimento o mentre stava verificando il funzionamento di una catapulta durante l’assedio di Metone.
Secondo una fantastica storia di Quinto Curzio Rufo, Filippo era a conoscenza del fatto che Zeus era il vero padre di Alessandro e che la suprema divinità greca visitava spesso Olimpiade di notte, sotto forma di serpente. Filippo scoprì la cosa guardando nella stanza attraverso un fessura e la sua curiosità fu punita causandogli la perdita dell’occhio con il quale aveva osservato la scena amorosa di Zeus con Olimpiade.
Naturalmente il mandante della punizione era Zeus e l’esecutore materiale l’Aquila, l’uccello a lui sacro chiamato anche Uccello del tuono perché era lei che portava a destinazione le folgori di Zeus e le recuperava dopo averle scagliate.

E’ noto per inciso che fu l’Aquila ad eseguire il castigo per il titano Prometeo che aveva sottratto un raggio di luce al Sole e donandolo al genere umano, gli aveva permesso di scoprire il fuoco. Zeus si era infuriato per aver dato agli uomini un potere che sino allora era appartenuto ai soli dei, e così incatenò il titano a una roccia sulle montagne del Caucaso e dispose che ogni giorno l’Aquila gli divorasse il fegato. Prometeo, in quanto titano, era immortale: ogni notte il suo fegato ricresceva e il giorno appresso l’Aquila tornava a divorarlo.
 

Questo dev’essere il motivo per cui Giulio Romano, nel suo dipinto sull’amplesso tra Zeus-serpente e Olimpiade, ha messo come spettatore della scena erotica anche l’Aquila, l’esecutore materiale della punizione divina.

 

 

apollonia


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Dipinto di Giulio Romano, nome con cui è noto il pittore e architetto Giulio Pippi (Roma 1492 o 1499, Mantova 1546), il più fedele allievo di Raffaello. 

 

apollonia

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Nanni Zangla, pirografia su multistrato di pioppo cm 90x110 Zeus e Olimpiade, Giulio Romano - The Art Is Life.

 

apollonia


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Tra gli oggetti trovati nella seconda tomba di Vergina

5) A gold decorated gorytos, a bowcase for a Scythian bow. The scene possibly depicts the capture of Troy.

 

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Il gorytos non è una semplice faretra ma una specie di grosso fodero atto a contenere sia l’arco sia le frecce, che gli Sciiti, abilissimi arcieri e cavalieri, portavano al fianco, legato da una cintura passante sulla spalla opposta.

 

Da http://www.planetfigure.com/threads/philip-ii-of-macedon.45458/

 

apollonia


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Nel sito citato sono descritti gli altri quattro oggetti trovati nella seconda tomba (1) An iron cuirass with gold trim; 2) A shield decorated in gold and ivory; 3) A damaged iron helmet in the Phyrgian style; 4) A sword) con la conclusione che segue.

 

Each of these artifacts are sculpted onto the bust of Phillip II. The fact that all of the equipment on the bust were found in a tomb linked to his family or Philip II himself give this miniature, in my opinion, unprecedented accuracy for one modeling a subject matter approximately 2,300 years old.

However, scholars do debate if this portion of the tomb actually belonged to Philip. Instead many believe it belongs to Alexander the Great's brother, Philip Arridaeus and that Philip II was buried in the first room which was later looted. This would place the artifacts in the second tomb one generation after Philip II. In fact, one could argue that many of these pieces actually belonged to Alexander the Great and returned to Philip Arridaeus after Alexander's death. Some have proposed that the damaged helmet was the one Alexander the Great wore at the Battle of Issus where he was struck and almost killed.

The arguments for and against Philip II center around an analysis of the bodies, their age and possible injuries that correspond to known injuries of Philip II. Let me stress that scholars agree that the tomb and these artifacts belong to the royal Macedonian family of Philip. While we may not be able to concretely link them to Philip II himself, we can date them to within a generation of Philip.

In conclusion, this figure offers us what perhaps is an incredibly accurate depiction of a man who died over 2,300 years ago. Depending on your point of view and which scholars you side with, the equipment could be dead on or one generation off. Still, not bad considering the difficulties in accuracy for an ancient. In my opinion this is a great figure and you can find a wealth of source material and pictures (some provided above).

 

 

apollonia


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Infine, nella possibile tomba di Filippo II di Macedonia a Vergina, è stata ritrovata un’oenochòe d’argento sulla quale è raffigurata una suggestiva immagine della testa di Sileno (Silver 'oinochoe' (wine-jug) from Tomb of Philip at Vergina. The body is adorned with the relief head of a Silenus, 4th century BC, Thessaloniki, Archaeological Museum).

 

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Sileno è figlio di Pan, il dio silvestre già ricordato a proposito del tetradramma di Antigono Gonata. 
Ho un bronzo di Sileno e da qualche parte un report tematico che posterò dopo averli ripescati.

 

apollonia


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Sono stato alla sepoltura di Verghina e ricordo la pelle d'oca suscitatami dall'ambiente suggestivo e dal corredo funebre. Mi pare ci fosse tutto un corredo di stoviglie d'argento per la commemorazione funebre e i resti della pira, di fatto un cumulo di cenere, ma se non sbaglio anche resti di placche d'avorio e oro.

Chiunque sia appassionato dalla Grecia antica deve andare!

ES


  • 2 mesi dopo...
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Ho notato nel negozio online della CNG questo bronzo (già venduto) di una zecca incerta della Macedonia senza simboli sul rovescio, dove però è ben evidente il giovane cavaliere che indossa il petaso e la scritta FILIPPOY con il globetto al posto della O.

 

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Il rovescio è simile a quello dei tetradrammi dello stesso sovrano ed esalta la sua vittoria nella corsa di cavalli a Olimpia nel 356 a. C. Però questa faccia della moneta ricorda anche i tipi reali macedoni precedenti, forse un tentativo di sottolineare l’ascendenza macedone di Filippo.

Il dritto raffigura la testa del dio Apollo, che è diventato il nume tutelare di Filippo II nel 353 a. C. durante la terza guerra sacra. Giurando che avrebbe combattuto in nome del dio, il cui sacro tesoro a Delfi era stato rubato scatenando il conflitto, Filippo ha sfruttato la guerra come occasione per espandere il suo controllo nella Grecia.

 

apollonia


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Nell'imminente Obolos Web auction 5  questo quinto di tetradramma che può considerarsi la controparte in argento del bronzo precedente.

 

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KINGS of MACEDON. Philip II, 359-336 BC. 1/5 Tetradrachm (Silver, 13mm, 2.56 g 3), Amphipolis. Diademed head of Apollo to right. Rev. ΦIΛIΠΠOΥ Youth on horseback right; below, A within wreath. Le Rider pl. 45, 30. Very fine. 

 

 

apollonia


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Parlando dei falsi ‘Copy and paste’ ho fatto presente come i classici 1/5 di tetradramma di Filippo II secondo la nomenclatura di Le Rider siano spesso denominati erroneamente 1/5 di statere. Un ipotetico quinto di statere, moneta che nel sistema poderale tracio-macedone pesa poco meno di 10,0 g, dovrebbe infatti pesare sui 2,00 g come quello farlocco descritto da Prokopov (v. http://www.lamoneta.it/topic/150169-falsi-%E2%80%9Ccopy-and-paste%E2%80%9D/ ).

 

Esemplare con la denominazione corretta ( https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=234921 )

 

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KINGS of MACEDON. Philip III Arrhidaios. 323-317 BC. AR Fifth Tetradrachm (13mm, 2.54 g, 4h). In the types of Philip II. Amphipolis mint. Struck under Polyperchon, circa 318-317 BC. Head of Apollo right, wearing tainia / Horseman riding right; grain ear below. Le Rider pl. 46, 22; Troxell, Studies, Group 8, 376–7; SNG ANS 699–705. Good VF, toned, hairline flan crack.

 

 

Esemplare con la denominazione errata ( https://www.acsearch.info/search.html?id=1127739 )

 

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KINGDOM OF MACEDONIA, Philip II, 359-336 BC, AR Fifth Stater (2.57 gm), of Amphipolis, 323-315 BC. Laureate head of Apollo right / Youth on horseback right, grain ear below. SNG.ANS.696ff. Toned aXF

 

 

apollonia


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Esemplare con la denominazione corretta ( https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=243102 )

 

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KINGS of MACEDON. Philip III Arrhidaios. 323-317 BC. AR Fifth Tetradrachm (9mm, 2.51 g, 9h). In the types of Philip II. Amphipolis mint. Struck under Polyperchon, circa 318-317 BC. Head of Apollo right, wearing tainia / Rider on horseback right; forked branch below. Le Rider pl. 46, 26-7; Troxell, Studies, Group 8, 379-80; SNG ANS 711-20. Good VF, toned.

 

 

Esemplare con la denominazione errata ( https://www.acsearch.info/search.html?id=1742638 )

 

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KINGDOM OF MACEDON. Philip II, 359-336 BC. AR Fifth Stater (2.60 gm), of Amphipolis, 323-315 BC. Laureate head of Apollo right / Youth on horseback right, branch below. SNG.ANS.711. Toned VF+

 

 

apollonia

 


  • 1 mese dopo...
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Nell’asta Stack’s Bowers and Ponterio del 10-12 agosto 2016 viene proposto il tetradramma di Filippo II della foto centrale ( https://www.sixbid.com/browse.html?auction=2881&category=59334&lot=2404615 ), che ho messo a confronto con due altri esemplari non inscatolati battuti qualche anno fa alla Nomos e alla CNG. Zeus viene molto meglio al naturale che nella scatola.

apollonia

Confronto tetra Filippo II Stack's.jpg


  • 2 mesi dopo...
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Salve

Alla Gorny 240 di ieri questo pezzo risulta aggiudicato a un hammer di 1.200 €, pari alla stima.

Tetra Filippo II Gorny 241 Le Rider 531.jpg

GRIECHEN 
MAKEDONISCHE KÖNIGE 
Philipp II., 359 - 336 v. Chr. Tetradrachme (14,37g). 323/2 - 316 v. Chr. Mzst. Pella. Vs.: Zeuskopf mit Lorbeerkranz n. r. Rs.:
ΦIΛIΠΠOΥ, Reiter mit Zweig n. r., darunter Schlange, davor zwischen den Vorderläufen böotischer Schild. Le Rider Taf.22, 531d (stgl.); SNG ANS 450 (stgl.).
Gutes vz Ex M & M Deutschland Auktion 40, 2014, Los 147; erworben bei F. Sternberg, Zürich.

 

Alcuni esemplari ‘sovrappeso’ del Le Rider 532, tra cui uno di 15,39 g, sono stati oggetto di ampia discussione qui, dal post # 250 al # 267.

Giovenale firma con inglese ok.jpg


  • 5 mesi dopo...
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Posto anche qui questa imitazione dell’Europa dell’Est di una dramma di Filippo II di Macedonia, che presenta un errore dell’incisore veramente singolare (CNG 346).

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Interesting Engraver’s Error

EASTERN EUROPE, Imitations of Philip II of Macedon. 3rd century BC. AR Drachm (15mm, 2.72 g, 3h). Dachreiter type. Struck by the Skordoski in Syrmia. Phase A. Celticized head of Zeus right / Horse left; wheel with four spokes above. Popović pl. 8, 12–pl. 9, 10; OTA 188/2-3; Lanz 458–9; CCCBM I 99 corr. (type); KMW 1110-1. VF, toned, light cleaning marks, a couple light scratches. Well centered and struck.

Sul rovescio è stato rimosso il cavaliere che appare sempre sulle emissioni di Filippo II, rimpiazzandolo con una ruota sopra il cavallo. Solo che in questa operazione l’incisore ha mantenuto la gambe e il piede del cavaliere, che sono ancora visibili sul lato del cavallo.

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Uno degli ultimi tetradrammi di Filippo II coniati ad Anfipoli (Nomos 7).

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KINGS of MACEDON. Philip II. 359-336 BC. Tetradrachm (Silver, 14.25 g 6), Amphipolis, struck c. 315/4-295/4 BC. Laureate head of Zeus to right. Rev. ΦΙΛΙΠΠΟΥ Young jockey, holding palm branch and reins, riding horse to right; below horse, Λ over torch; below horse’s foreleg, kerykeion. Le Rider pl. 48, 2. SNG ANS 809. A very bold and attractive example. Toned. Extremely fine.

 

E’ molto probabile che questa emissione abbia influenzato le prime imitazioni celtiche di questa tipologia nei Balcani, o eventualmente che l’incisore di questo pezzo abbia lavorato in seguito in una zecca celtica.

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Uno splendido statere di Filippo (Nomos 3 & 4).

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Kings of Macedon. Philip II. 359-336 BC. Stater (Gold, 8.59 g 3), Amphipolis, 340-328. Laureate head of Apollo to right. Rev. ΦΙΛΙΠΠΟΥ Biga galloping to right, the driver holds the reins in his left hand and a goad in his right; below right, crescent to right. Le Rider 87-106. A splendid piece, nicely struck and centered. Good extremely fine.

 

Un gran numero di monete d'oro in nome di Filippo II fu coniato per pagare i suoi soldati e quelli di suo figlio Alessandro III. Al termine del loro servizio militare, quelle truppe ritornavano alle loro case portando con sé la paga in oro. Grazie alla loro purezza e bellezza artistica, gli stateri di Filippo emessi solo in qualche zecca quando era in vita (principalmente le zecche regali macedoni di Anfipoli e di Pella), continuarono ad essere coniati dopo la sua morte e diedero pure inizio a una vasta e duratura serie di imitazioni prodotte dalle popolazioni celtiche dell’Europa Occidentale.

 

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  • 2 mesi dopo...
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  • 3 mesi dopo...
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Il 12/12/2015 at 22:44, apollonia dice:

Nella stessa asta del tetradramma ‘cantaro’ ha avuto un successo per me sorprendente questa moneta in https://www.sixbid.com/browse.html?auction=2368&category=46930&lot=2009108 che è stata aggiudicata a un hammer di 1600 € partendo da un prezzo di 600 €.

 

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GRIECHISCHE MÜNZEN 
KÖNIGREICH MAKEDONIEN 
PHILIPP II. (359 - 336) 
Diobol, 323-315 v. Chr., Pella. Jünglingskopf mit Taenia nach rechts. Rs: Pferdekopf nach rechts. Beizeichen Blitz. Le Rider pl. 20,482. 1,25g. Sehr selten. Vorzüglich.
Second example for sale the last 15 years.

 

A parte il fatto che non esistono dioboli ufficiali di Filippo II (la moneta è 1/10 di tetradramma), la mia sorpresa è dovuta al fatto che il secondo esemplare di cui si fa cenno nella didascalia, praticamente nello stesso grado di conservazione, è rimasto invenduto alla Hirsch 250-251 (base 1100 €) nel 2007 e alla successiva Hirsch 255 (base 1000 €) nel 2008 (Gerhard Hirsch Nachfolger Auction 255, lot 1414, 14. February 2008).

 

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Griechische Münzen
Griechisches Mutterland
Königreich Makedonien
PHILIPPOS II. 359-336. Makedonien, Pella. Diobol 323-315. Jünglingskopf mit Taenia r. Rs: Pferdekopf r. Beizeichen Blitz. Le Rider Pl 20,482. 1,29g. L. korr. RR vz-St
Estimate: 1000 EUR unsold

 

 

apollonia

Lo stesso esemplare è riapparso alla recente CNG 106 dove ha trovato un acquirente per $1700 commissioni escluse.

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Very Rare Tenth Tetradrachm

CNG 106, Lot: 185. Estimate $300.
Sold for $1700. This amount does not include the buyer’s fee.
 


KINGS of MACEDON. Philip III Arrhidaios. 323-317 BC. AR Tenth Tetradrachm (11mm, 1.19 g, 8h). In the types of Philip II. Pella mint. Struck under Antipater or Polyperchon, circa 323-318/7 BC. Diademed head of Apollo right / Horse head right; thunderbolt below. Le Rider Group III, 482 (D255/R397); SNG ANS 437. Good VF, dark iridescent tone, light mark on reverse. Very rare.


From the Belgica Collection. Ex Robert A. Weimer Collection (Classical Numismatic Group 72, 14 June 2006), lot 250; G. Hirsch 246 (21 September 2006), lot 1913.

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  • 3 settimane dopo...
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Tetradramma di Pella presentato alla Nomos 15 del 22 ottobre prossimo. https://www.sixbid.com/browse.html?auction=4090&category=108429&lot=3357312

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Kings of Macedon. Philip II, 359-336 BC. Tetradrachm (Silver, 23 mm, 14.51 g, 12 h), Pella, 342/1-337/6. Laureate head of Zeus to right. Rev. ΦΙΛΙΠΠΟΥ Nude jockey, holding long palm branch in his right hand, riding horse prancing to right; below horse, horizontal thunderbolt; in exergue, Ν. Le Rider 230a (this coin). A very attractive and toned example. Some very minor marks, otherwise, extremely fine.
 

From a German collection, in the stock of Spink's in London by 1970.

 

Esemplare è descritto al post # 49.

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Tetradramma celtico presentato alla Nomos 15 del 22 ottobre prossimo. https://www.sixbid.com/browse.html?auction=4090&category=108428&lot=3357256

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Central Europe. Lower Danube. Early 3rd century BC. Tetradrachm (Silver, 26 mm, 13.44 g, 1 h), early imitations of Philip II, copying an issue of Amphipolis. Laureate head of Zeus to right, with a luxuriant mustache. Rev. ΦΙΛΙΠ - ΟV Nude jockey riding horse prancing to right; below horse's foreleg, dolphin. Cf. Flesche 640. A rare variant. Sharply struck on a broad, slightly convex flan with a fine dark purple patina. Extremely fine.

From the Molard Collection, Switzerland.

This type, with a dolphin on the reverse unaccompanied by any other symbol or letter, is quite uncommon. Zeus's rather flamboyant mustache shows his increasing Celticization.

 Esemplare molto simile al mio.

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CELTIC, Danube Region. Imitating Philip II of Macedon. Circa late 4th-early 3rd Century BC. AR Tetradrachm (14.19 g, diameter: 25 mm). ΦIΛIΠΠ - OY. Laureate head of Zeus right / Youth on horseback right, holding palm frond; dolphin below raised foreleg. Cf. CCCBM I 3; Göbl, OTA -; cf. Kostial 359. Near EF.

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  • 5 mesi dopo...
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Nella Numismatik Naumann 64 del giorno di Pasqua 2018 sarà battuto questo tetradramma

https://www.sixbid.com/browse.html?auction=4669&category=134530&lot=3846458

Lot 59, Estimate: 150 EUR   |   Starting price: 120 EUR

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KINGS OF MACEDON. Philip II (359-336 BC). Tetradrachm. Amphipolis. 
Obv: Laureate head of Zeus right. Rev:
ΦΙΛΙΠΠΟΥ. Youth riding horse right, holding palm frond. Controls: Aplustre below, monogram below raised foreleg.
Le Rider pl. 46, 17-8; SNG ANS 738-46. 
Condition: Near extremely fine, test cut on the reverse.
Weight: 14.26 g. Diameter: 23 mm.

 

Mi meraviglia la stima alquanto bassa per queste emissioni e l’incertezza dell’identificazione tra Le Rider pl. 46,17 e pl. 46,18 quando non dovrebbero esserci dubbi.

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https://www.acsearch.info/search.html?id=2578959

Numismatik Naumann (formerly Gitbud & Naumann), Auction 34, lot 65, 09.08.2015

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KINGS OF MACEDON. Philip II (359-336 BC). Tetradrachm. Amphipolis.
Obv: Laureate head of Zeus right. Rev:
ΦIΛIΠΠOY. 
Youth on horseback right, holding palm; below horse, aplustre; below foreleg, pellet within
Π.
SNG ANS 738.
Condition: Very fine. Weight: 14.46 g. Diameter: 25 mm.

Nella didascalia di questo esemplare della Numismatik Naumann 34 manca il riferimento Le Rider pl. 46,18, ma la lacuna più grave è che non si fa menzione del ‘test cut on the reverse’. Per me questa è mancanza di serietà/onestà nei confronti del collezionista.

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L’esemplare Le Rider Taf. 46,17 (pl. 46,17 in inglese), molto più raro del 46,18, è caratterizzato dal simbolo dell’aplustre ruotato verso la zampa anteriore destra del cavallo come in questo tetradramma battuto alla Hirsch 296.

Gerhard Hirsch Nachfolger, Auction 296, lot 1671, 13.02.2014

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GRIECHISCHE MÜNZEN, GRIECHISCHES MUTTERLAND, KÖNIGREICH MAKEDONIEN
PHILIPPOS II. 359-336, Makedonien, Amphipolis.Tetradrachme. 323-315.
Belorbeerter Zeuskopf r. Rs: Reiter mit Zweig r. Beizeichen Aplustrum. Le Rider Taf. 46,17. 14.02g, Hohes Relief. Min. korr. vz-ss/gutes ss.

 

I minimi segni di corrosione sono correttamente indicati nella descrizione.

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