Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato

Sig . Lulliri perche non posta una foto , beneggibile, delle 'vittorie' di Ilderico e ci circostanzia sull'importNza dell'emissione per la storia vandalica e la storia sarda ?

Credo in molti sarebbero interessati .

Mi associo.

Awards

Inviato

Mi associo pure io.

Comprendo che non è facile illustrare e ingrandire monetine molto piccole e fare più stringenti comparazioni con sicuri bronzi di Ilderico (quelli con croce), ma da quello che vedo (poco) continuo ad avere dubbi sull'attribuzione dei bronzi Vittoria per evidenti discrasie stilistiche.

In ogni caso sarebbe meglio evitare sottili ironie, che possono prestarsi ad equivoci, fino a creare bufale, come sul post #91, solo in chiave ironica (ma qualcuno potrebbe appunto equivocare e cascarci).

Manteniamo il discorso su un tenore scientifico e attendo la postazione di foto che possano sgombrare da equivoci (sarebbe una pagina molto importante della storia della Sardegna e io sono nato, anche se solo di passaggio, a Cagliari).....


Inviato

Credo anch'io che a questo punto, per poter procedere nella discussione, sia necessario l'esame di alcune immagini. Mi associo quindi alla richiesta rivolta al sig. Lulliri di postare cortesemente qualche foto e a quella rivolta ad Antvwala di cercare di evitare l'ironia. L'importanza della discussione lo richiede!


Supporter
Inviato

Consiglio (non richiesto, e magari pure fuori posto) : per fotografare monete cosi' piccole e' pressoche' indispensabile utilizzare un piccolo microscopio, come quelli per computer, da poche decine di euro. I risultati sono subito discreti, risultati difficoltosi da ottenere altrimenti (lo dico solo perche' ho appena ricollegato il mio microsc. al computer dopo alcuni tentativi poco riusciti di fotografare monete di tali dimensioni con una macchina digitale)


Inviato (modificato)

Non riesco né inserire foto, né le citazioni...

Rispondo a Acraf e Giollo2. Chiedo scusa a voi e a tutti coloro ai quali sia parso fuori luogo il mio nummo ironico costruito con Photoshop. Il fatto è che durante molti mesi avevo preso molto sul serio l'esistenza di queste vittorie in nome di Ilderico, anche se chi mi era vicino sin dal primo momento mi aveva consigliato di diffidare. Talmente sul serio da tentare di ricostruirne l'aspetto completo del dritto (ricostruzione grafica del conio) a partire da quelle quattro immagini così modeste pubblicate da Lulliri nel suo libro. Ovviamente, concludere che è una bufala mi brucia assai e quindi ho cercato di metterla sull'ironico.

Ovvio che a questo punto non ho nessun dubbio che Lulliri non farà mai vedere foto leggibili...

Perporius: Lulliri per tutte le altre monete dell'immagine che ha postato sul suo forum ha inserito belle immagini ben leggibili: è solo per queste quattro pretese vittorie di Ilderico che le immagini sono illeggibili. Quindi non è un problema tecnico, ma di precisa volontà.

Numa Numa: sull'importanza di queste pretese vittorie sulla storia numismatica (e non solo numismatica) sarda è davvero il caso di soffermarcisi.

La Sardegna viene conquistata dai vandali forse intorno al 455, o poco dopo. Prima di allora vi sono occupazioni sporadiche di alcune località dell'Isola, ma senza nessun tentativo di renderle permanenti. Ma anche dopo il 455, l'occupazione della Sardegna fu contrastata da quel che restava della forza militare dell'Impero d'Occidente e divenne una regione vandala davvero consolidata solamente verso la fine del regno di Genserico.

L'interesse per la Sardegna era legato soprattutto alle sue ricche miniere d'argento.

Sin dal regno di Guntamundo, la nazione vandala, è ormai uno Stato sovrano riconosciuto dall'imperatore d'Oriente, che convive in pace con i suoi vicini, scoprendo nel commercio una ricchezza anche maggiore di quella che poteva venire dalla pirateria.

Come tutte ne lazioni germaniche, inizialmente trascura la monetazione del bronzo, che è imitativa, ma soprattutto è lasciata nelle mani di una miriade di soggetti diversi, anche cittadini privati. Da qui la stragrande varietà di emissioni enee che imitano "di tutto di più", genericamente raggruppate con il termine di proto-vandale, ma che non sono coniazioni volute dalla casa reale vandala e, forse, non sono neppure opera della zecca di Cartagine, riaperta da Genserico verso la fine del suo regno con maestri zecchieri visigoti, come sappiamo da uno storico del VI secolo.

A battere moneta di bronzo per disposizione delle autorità reali, la zecca di Cartagine inizia a farlo durante il regno di Unerico e si tratta di vittorie che imitano quelle di Maggioriano (e non quelle di Valentiniano III), con pseudolegenda fatta di trattini e rombi. L'argento veniva battuto già da almeno una decina d'anni.

Queste vittorie vandale rappresentano a lungo l'emissione enea più caratteristica. La cosa curiosa è che il disegno della vittoria medesima diventa progressivamente sempre più stilizzato e astratto: ciò non dipende da mancanza di perizia degli incisori, ma da una vera e propria scelta stilistica; infatti è solo il rovescio, cioè il disegno della vittoria, che diventa sempre più astratto (ed è questo il suo fascino, a mio vedere), mentre il busto al dritto mantiene una qualità incisoria immutata. Alla fine del regno di Guntamundo la pseudolegenda è sostituita definitivamente dalla legenda scritta correttamente con lettere latine, e così si mantiene con i successori di Guntamundo. (Inserirei volentieri delle immagini, ma sembra che il sito non stia ancora funzionando pienamente).

Modificato da antvwaIa

Inviato

Questa evoluzione del disegno della vittoria, permette di distinguere tra quelle proprie di Unerico, Guntamundo e Trasamundo.

La moneta fondamentale nel parco vandalo, non era il bronzo, ma l'argento (i vandali non coniarono mai oro, a differenza degli altri popoli germanici che soprattutto coniarono tremissi). Proprio a causa della centralità assunta dalla monetazione d'argento, per quanto concerne il bronzo la produzione di monetazione imitativa da parte di altri soggetti, non cessò mai: solamente che mentre prima imitavano i nummi imperiali più tardivi (nel data base ho persino un'imitazion vandala di un nummo di Libio Severo!), ora imitarono unicamente le vittorie reali, in quanto, ovviamente, quella che viene imitata è sempre la moneta corrente.

Sorsero numerose zecche nelle aree marginali del Regno vandalo, tra cui anche una in Sardegna.

Questa batté moltissima moneta imitativa reale, il cui peso medio è pari a circa 2/3 di quello delle vittorie battute dalla zecca di Cartagine, e batté unicamente vittorie che imitano quelle di Trasamundo (496-523), Perciò è legittimo supporre che la zecca sarda abbia avviato la sua attività durante questo governo, duranto molto a lungo.


Inviato

Morto Trasamundo, gli subentra Ilderico, il quale fa una seconda riforma monetaria (la prima fu opera di Guntamundo e pose le fondamenta del sistema monetario; quella di Ilderico fu un aggiustamento relativo al peso dei nominali d'argento): venne abbandonata la coniazione delle vittorie, sostituita da quella delle crocette, unica iconografia coniata da Ilderico durante il suo regno. (Durante i regni di Guntamundo e di Trasamundo ci furono anche altre coniazioni enee alle quali evito di accennare per non complicare il discorso).

La zecca sarda non conia crocette imitative.

Solo più tardi appare una moneta molto interessante (e qui onore a Lulliri che è colui che per primo l'ha osservata e pubblicata) che è quella del governatore Goda. Ma, stando a Procopio, Goda fu nominato da Gelamir, il successore di Ilderico nonché ultimo sovrano vandalo.

Sembra quindi esserci un vuoto nella monetazione sarda che si posiziona tra le ultime vittorie imitative di quelle di Trasamundo, e le emissioni del governatore Goda, che sono delle crocette, ma molto diverse da quelle cartaginesi e non imitative.

Ecco perché le pretese vittorie sarde in nome di Ilderico hanno notevole interesse numismatico e storico: perché coprono un periodo di tempo di oltre un lustro che sembra essere privo di emissioni monetarie.

Ma per affrontare questo discorso, è necessario prima parlare di Procopio.


Inviato

Procopio di Cesarea è uno storico bizantino che fu segretario di Belisario e che accompagnò l'esercito di Giustiniano durante la guerra vandala (come lo accompagnò prima e dopo nelle altre guerre contro i persiani e gli ostrogoti).

Dunque una fonte che addirittura fu presente ai fatti che narra! E per di più lo fa con una stile letterario estremamente scorrevole e piacevole da leggere, per nulla saccente, ma quasi romanzesco. Magnifico!

Sarebbe magnifico se le storie di Procopio non fossero per l'appunto così romanzesche e, soprattutto, se Procopio non fosse un grandissimo contaballe. Insomma, il suo "de bello vandalo", così come il suo "de bello gotico", sono delle straordinarie e divertentissime collezioni di bufale inserite in un contesto storico veridico per cui diventa sempre molto difficile capire cosa è vero e cosa è una balla.

Nella Patagonia meridionale argentina è da almeno 70 anni che si celebra tutti gli anni tra i gauchos una gara molto particolare: a chi la spara più grossa! Ma deve essere una sparata divertente, inverosimile ma allo stesso tempo inserita in un contesto narrativo che l'allacci a situazioni veridiche. E' una gara divertentissima, che richiama ogni anno migliaia e migliaia di visitatori e poi sono gli stessi ascoltatori che acclamano il vincitore.

Or bene: non ho dubbi che se Procopio di Cesarea avesse partecipato a tale gara, avrebbe vinto, e non di misura!

A rendere più divertente la cosa, Procopio non ha solo scritto la sua storia delle guerre di Giustiniano, ma ha anche scritto una sua "controstoria segreta" nella quale dice spesso il contrario di quanto aveva affermato nella sua storia ufficiale. La prima è celebrativa di Giustiniano; la seconda, e ferocemente avversa a Giustiniano. Per esempio, nella prima viene scritto che Amalasunta, regina ostrogota, fu uccisa da Teodato; nella seconda che fu fatta uccidere dalla moglie di Giustiniano.

E che dice Procopio sulla nostra vicenda e sulla monetazione sarda?

Ve lo racconto dopo il pranzo.

Buon appetito a tutti.


Inviato

Prima di continuare con Procopio e il suo "de ballo vandalo", torniamo a Cartagine e al povero Ilderico (523-530).

Povero, poiché fu l'unico re vandalo che non morì nel suo letto (né tanto meno nella frenesia degli amplessi amorosi, come Attila!), ma decapitato, e per mano proprio dei vandali.

Essere filobizantino non era scandaloso: per molti versi, tutti i sovrani vandali da Unerico in poi mantennero buoni rapporti con i bizantini.

Essere filocattolico sì che era scandaloso. E fu ciò che gli costò prima il trono e poi la testa.

Gelamir (530-533: fate molto attenzione alle date, che si tratta di solamente tre anni!), che pure era discendente di Genserico, lo spodestò e (ricordate che avevo scritto precedentemente che la moneta nell'antichità è prima di ogni altra cosa un gesto di sovranità?) immediatamente eliminò la crocetta dai nummi, non tornando all'iconografia della vittoria ma apponendo il suo monogramma, e anche nell'argento tornò alla vecchia iconografia che fu di Guntamundo e Trasamundo.

E ora seguiamo con Procopio.

O meglio, vorrei farlo, ma non funziona il copia e incolla! Ho bisogno di trascrivere il testo di Procopio, non ho voglia di riscrivere mezza pagina! C'è possibilità di risolvere il problema?


Inviato

Continuo a non poter inserire immagini, citare interventi precedenti, fare copia e incolla di testi.

Visto che non sono più segnalati disservizi del server, vorrei sapere se è una limitazione che è stata posta dagli amministratori del forum nei miei confronti: se è così, non c'è problema e tolgo subito il disturbo. Se così non è, quando risolta continuerò a parlare di Procopio, della zecca vandala in Sardegna, dell'importanza storica che avrebbe la pretesa vittoria in nome di Ilderico, tanto se confermata, quanto se smentita: ovviamente conducendo a due diverse conclusioni circa la storia dell'effimero regno sardo di Godas.

La palla ora è agli amministratori del forum. Da parte mia non aggiungerò più nulla poiché senza immagini e senza riportare il testo di Procopio non mi è possibile continuare (probabilmente con molta soddisfazione da parte di più d'una persona).

Alberto Trivero Rivera


Inviato (modificato)

Acraf ha sentito pure incuso e mi scrivono che a loro non risulta che ci siano limitazioni o impedimenti per postare foto o copia e incolla di testi.... bahhh

Vado avanti con Procopio, ma parlare di monete senza mostrarle è un po' come andare in una discoteca e scoprire che suonano solo inni ecclesiastici gregoriani...

Procopio scrive che Gelamir "nominò" un goto di nome Goda e lo inviò come governatore in Sardegna con l'obbligazione di versare un tributo alle casse vandale.

Ilderico fu deposto dal trono da una congiura di palazzo da parte dei settori più integralisti e anticattolici della nobiltà vandala il 19 maggio del 530: quindi proclamarono sovrano Gelamir, della casata di Genserico essendo figlio di Gelaris, cugino di Ilderico, e bisnipote di Genserico. In quel momento, sembra che Gelaris stesse combattendo una tribù berbera nella regione del Byzacium e quindi trascorsero un po' di giorni, se non qualche settimana, prima che potesse rientrare a Cartagine e assumere effettivamente il potere reale.

Di cose da fare ce ne stavano sicuramente moltissime: prima di tutto far fuori i sostenitori di Ilderico, che non erano pochi; poi cominciare a mettere i "suoi" uomini nei posti giusti e trovare il modo di contentare gli uni senza scontentare i più. Insomma: la Sardegna era l'ultima delle sue preoccupazioni!

Non si sa quando fu che nominò Goda quale governatore sardo: difficilmente prima che fosse piena estate: forse a luglio o anche dopo.

Nel migliore de casi ad agosto del 530 Goda giunge a Caralis (Cagliari) e comincia a darsi da fare per subentrare al precedente governatore: rendersi conto dell'aria che tirava, capire di chi poteva fidarsi e di chi no, su quali funzionari contare, quale fosse la situazione produttiva delle miniere che era l'attività principe della Sardegna. Intanto siamo giunti alla fine dell'anno 530 e ora, finalmente, Goda è davvero insediato sulla poltrona di governatore della Sardegna.

Modificato da antvwaIa

Inviato

Nell'estate del 533 Gelamir, saputo della ribellione di Goda, inviò suo fratello Zazone con 5.000 soldati per ridurre all'obbedienza il ribelle: Zazone ci riuscì ma quando già si apprestava a tornare a Cartagine. la città era ormai nelle mani dei bizantini.

Abbiamo a questo punto un periodo temporale che va dall'inizio dell'anno 531 all'estate del 533, due anni e mezzo, durante i quali Goda:

consolida il suo potere nell'isola

pur essendo un goto sconosciuto riesce ad allacciare buoni rapporti con i notabili locali

si ribellò a Gelamir e si proclamo sovrano della Sardegna

inviò missive a Giustiniano, ne ricevette, rispose, ricevette offerte di aiuto militare, le respinse, fu visitato da ambasciatori bizantini

preparò una piccola armata per resistere ai vandali (neppure così piccola, visto che declinò l'offerta di aiuto di Giustiniano)

Tutto ciò in solamente due anni e mezzo!

Voi ci credete? Io no. Mi sa proprio di bufala: una delle tante bufale di Procopio.

Per potersi ribellare a Gelamir, addirittura farsi incoronare re della Sardegna, bisognò prima che Goda si fosse costruito un piedestallo molto solido di amicizie, alleanze, intrighi. Non s'improvvisa (con successo!) la costruzione di un regno quando non si dispone di eserciti e non si è un condottiero, ma un semplice funzionario amministrativo!

Come potrebbero essere andate le cose?

Secondo me così, anche se ovviamente la mia è solo un'ipotesi.

Goda fu nominato da Ilderico ed era cattolico, così come cattolico era Ilderico.

Quando Gelamir spodestò Ilderico, ornai Goda governava la Sardegna da un bel po' di anni e quindi aveva avuto tutto il tempo di crearsi appoggi, amicizie, alleanze, soprattutto nell'ambiente cattolico. Perciò si dichiara fedele al deposto Ilderico e quando quest'ultimo viene decapitato, si proclama re della Sardegna e avvia i contatti con Giustiniano (ma non escluderei neppure che certi contatti fossero stati avviati quando Ilderico era ancora in vita).


Inviato (modificato)

Le monete che sono state ragionevolmente attribuite a Goda (procaccia d'una miseria non poter inserire le immagini!) sono di due tipologie:

a) anepigrafe con un busto al dritto e una croce al rovescio

b) con legenda CVDA REX e la stessa croce al rovescio

Ilderico coniò nummi in suo nome tutti con la croce: quindi se anche la tipologia di croce dei nummi sardi è molto diversa (non e potenziata ed è in un cerchio perlinato anziché in ghirlanda), pur tuttavia è sempre una croce e, quindi, coerente con le emissioni di Ilderico, mentre non lo sarebbe per niente con quelle di Gelamir, che abolì immediatamente l'iconografia ildericiana della croce.

A questo punto, se davvero esistessero le vittorie sarde in nome di Ilderico, la ricostruzione storica si arricchirebbe di alcune tessere e si riempirebbe un vuoto nelle emissioni sarde. Ma soprattutto la presenza di emissioni con la vittoria in nome di Ilderico, contraddirebbe la ricostruzione che ho ipotizzato prima, in quanto renderebbe i nummi anepigrafi di Goda successivi a tali vittorie e, quindi, sposterebbe in avanti tutta la mia ipotetica datazione, comprimendo i tempi.

Ecco perché mi preme tanto capire se davvero esistono quelle vittorie oppure, come ormai mi sono convinto, si tratta di una bufala di Lulliri. La sua ostinazione a non mostrare nessuna foto leggibile di queste monete, neppure nel "suo" sito, mi convince sempre di più che tali vittorie non esistono e che io sono stato davvero un babbeo a credere per oltre 6 mesi alla loro esistenza. Insomma: mi ha semplicemente preso per i fondelli e con il suo libro sta prendendo per i fondelli tutti.

Alberto Trivero Rivera

Modificato da antvwaIa

Inviato

Alberto, ti confermo che non ci sono limitazioni di alcun tipo ma è possibile che ci siano ancora problemi legati al server (qualche ora fa non riuscivo a caricare una foto) perció ti prego di proseguire co la tua interessante dissertazione.


Inviato

Ho proseguito e l'ho portata a fondo (molto frettolosamente) ma senza le foto delle monete e senza il testo di Procopio (ci sarebbe da discutere su quel verbo greco tradotto con "nominò" e riferito a Goda) questi miei post mi sembrano penosi, e soprattutto noiosissimi, piuttosto che interessanti...


Inviato

Ho proseguito e l'ho portata a fondo (molto frettolosamente) ma senza le foto delle monete e senza il testo di Procopio (ci sarebbe da discutere su quel verbo greco tradotto con "nominò" e riferito a Goda) questi miei post mi sembrano penosi, e soprattutto noiosissimi, piuttosto che interessanti...

Manda a me le tue foto Alberto, le pubblico io, specifica per ognuna a quale post la devo collegare, quoterò il post aggiungendo le foto e le tavole che mi invierai.

Se non hai più la mia mail mandami un MP e te la scriverò, ciao, Giò

Awards

Inviato (modificato)

Continua, continuate anzi....,a volte mi sono trovato anch'io con dei monologhi o quasi, ma poi ho sempre continuato e ho visto e ho saputo che il ritorno divulgativo su un forum molto letto c'è sempre.

Indubbiamente questa è una monetazione che non tutti conoscono, io per primo sono completamente ignorante, ma in questi casi il mostrare monete, il cercare di spiegare anche in termini semplici pensando di avere dietro persone che poco sanno è un grosso compito e onere che però sarà premiato in termini di divulgazioni e passioni.

Pensate che bello anche se solo uno dicesse, dai mi avete convinto....voglio leggere anch'io e studiare un po' questa monetazione affascinante, vorrebbe dire che avete assolto la vostra missione, quella del divulgatore numismatico, quindi da parte mia non posso che dire, bravi, vi leggiamo e grazie,

Mario

Modificato da dabbene

  • ADMIN
Staff
Inviato

Continuo a non poter inserire immagini, citare interventi precedenti, fare copia e incolla di testi.

Utilizzi l'upload di lamoneta? o stai tentando con imageshack?

te lo chiedo perchè non riesco a replicare il problema.

Awards

Inviato (modificato)

Ma ormai ho terminato la discussione, anche se scrivendo il 10% di quanto c'era da scrivere. Avrei voluto collocare immagini dei nummi epigrafi e anepigrafi di Godas, con immagini in alta definizione (ovviamente non sono i nummi di Lulliri né le sue immagini) e porre dei confronti do ne crocette cartaginesi di Ilderico. Come ho appena scritto ad Acraf, alla fine quello che ho scritto su Procopio è il 10% di quello che mi sarebbe piaciuto scrivere.

Ci sono poi i contatti numismatici tra la Sardegna e le Baleari, ambedue vandale, con le monete coniate nelle Baleari e trovate in Sardegna (2) e 3 o 4 monete sarde trovate nei pressi di Valencia.

Procopio è un gran contaballe. Ma è piacevolissimo da leggersi (peccato che la ultima edizione del de bello vandalico in lingua italiana sia della prima metà dell'800) e nonostante queste balle, è straordinariamente ricco di informazioni come nessun altro storico dell'antichità.

Ci sta tutto il discorso del preteso messaggio di Licinia Eudossia a Genserico che Procopio dice essere stato il pretesto per il sacco di Roma, e che è del tutto inattendibile come hanno discusso molto bene (e da punti di vista affatto diversi) due grandi storici italiani, Alberto Gitti e Giuseppe Morosi.... Un tema che indirettamente, ma in modo attendibile, permette di datare l'avvio dell'emissione di silique imitative vandale in nome di Onorio.

Pazienza: i problemi connessi al cambiamento (o danneggiamento) del server non sono colpa di nessuno.

Per me ormai la discussione è chiusa. Dopo mesi che i numismatici del gruppo di studio sulla monetazione vandala me lo ripetevano, ora mi sono convinto anch'io che le pretese vittorie di Ilderico sono una bufala. Già da oltre tre mesi abbiamo eliminato dai data-base ponderali tutti i dati pubblicati da Lulliri nel 1996, in quanto ogni volta che abbiamo rintracciato una qualunque delle numerose monete da lui vendute tra quelle pubblicate in quel libro, il peso è risultato totalmente difforme (il libro del 2013 non lo abbiamo neppure preso in considerazione). Io ero l'unico nel gruppo a dare ancora credito a questo discorso (i nummi con la A dati a Godas, i monogrammi di Teodorico attribuiti a Ilderico, i nummi di Giustiniano con lo staurogramma dati ai vandali, e altre attribuzioni, non le avevamo prese sul serio neppure per un istante). Ma dentro del gruppo di studio, io sono l'anello debole. Il mio ruolo è quello di archivista delle fotografie e dei dati, di analista statistico degli stessi, e di redattore delle relazioni scritte in quanto mi attribuiscono facilità nella scrittura: ma nei temi propriamente numismatici, sono davvero l'ultima ruota del carro, e anche sul tema propriamente storico ho tantissimo da imparare dagli storici del gruppo di studio.

Con queste parole saluto tutti i foristi de lamoneta e auguro a questo forum di seguire sulla strada del successo (e possibilmente di affrontare argomenti da un punto di vista maggiormente numismatico, e quindi interpretativi, e non solo collezionistico, e quindi descrittivi).

Con un poco di anticipo, auguro a tutti Buon Anno! (sperando di essere per l'anno nuovo già nella mia isoletta: è da un mese che mi trovo in Italia e sono già qui che friggo per ripartire....).

Antvwala (Alberto Trivero Rivera)

Modificato da antvwaIa
  • Mi piace 3

Inviato

Alberto grazie per questo interessantissimo excursus. Andare alle fonti originali, anche se pervenuteci solo trascritte in epoca posteriore, è sempre utilissimo per l'indagine scientifica.

Spero comunque che la discussione possa proseguire vista la scarsità di elementi a nostra disposizione su questo periodo oltremodo intrigante. E spero .. in ogni caso.. di continuare a leggere tuoi contributi su questo e altri temi. MI auguro anche che ci possa essere un contraddittorio da parte di Lulliri su queste pagine in modo da completare la discussione intrapresa senza rischiare di lasciare un'incompiuta ! :)

  • Mi piace 1

  • ADMIN
Staff
Inviato

Acraf ha sentito pure incuso e mi scrivono che a loro non risulta che ci siano limitazioni o impedimenti per postare foto o copia e incolla di testi....

Per le foto sicuramente non ci sono limiti se non le dimensioni del file. Per i testi dipende. In formato PDF penso sia possibile anche se non ci metterei la mano sul fuoco, mentre in formato doc docx o similari credo proprio di no. Comunque quando un upload viene rifiutato dovrebbe anche apparire un messaggio di spiegazione. Come ho detto ad acraf se mi mandi il materiale a [email protected] posso comunque metterlo su di un server da cui puoi passare poi l'indirizzo.


Inviato (modificato)

Faccio nuovamente capolino, perché mi sono accorto che ho concluso, per quanto frettolosamente il racconto di Procopio relativo a Goda, ma non ho concluso la riflessione su questo libraccio di Lulliri pubblicato da Lulliri (a sue spese poiché nessun editore glie lo ha pubblicato!).

Per concludere, dunque, tutti i miei precedenti post che riguardano questo stampato, è vero che con molta ruvidezza, come dice Acraf, ma con altrettanta sincerità gli ho contestato l'attribuzione di nummi bizantini ai vandali e a Goda e del nummo di Teodorico a Ilderico. Soprattutto, e qui la mia ruvidità è stata molto maggiore, gli ho sbattuto in faccia che le presunte vittorie in nome di Ilderico non esistano e siano una sua bufala.

A questo proposito a Lulliri sarebbe bastato postare un paio di fotografie ben fatte e leggibili di qualcuna delle sue "vittorie di Ilderico" (ne ha oltre un centinaio, dice lui) e con un paio di foto mi tacitava e mi smerdava pure, eppure non l'ha fatto: non siete ancora convinti che le sue vittorie ildericiane siano una gran bufala e che con il suo pasquino ci abbia preso tutti per i fondelli?

Alberto Trivero Rivera

PS) a Proposito di Procopio, vi propongo una riflessione: analizzate criticamente il racconto di Procopio per ciò che concerne il messaggio di Licinia Eudossia a Genserico e la sua spedizione a Roma del 455, con relativo sacco, che sempre Procopio dice essere conseguenza dell'invito di Licinia. Regge di fronte a un'analisi logica dei fatti?

PPS) sono stato molto duro, ma non ingiurioso, e pur avendo ricevuto ingiurie e insulti a iosa, non ho mai risposto con la stessa moneta, ma sono sempre restato sul tema di un'attribuzione numismatica e non di mettere in discussione una persona: eppure Incuso ha immediatamente redarguito il sottoscritto che gli insulti li ha ricevuti, non proferiti...

Modificato da antvwaIa

Inviato (modificato)

Alberto grazie per questo interessantissimo excursus. Andare alle fonti originali, anche se pervenuteci solo trascritte in epoca posteriore, è sempre utilissimo per l'indagine scientifica.

Spero comunque che la discussione possa proseguire vista la scarsità di elementi a nostra disposizione su questo periodo oltremodo intrigante. E spero .. in ogni caso.. di continuare a leggere tuoi contributi su questo e altri temi. MI auguro anche che ci possa essere un contraddittorio da parte di Lulliri su queste pagine in modo da completare la discussione intrapresa senza rischiare di lasciare un'incompiuta ! :)

Ci sarò! Con materiali e argomenti adeguati entro breve tempo tornerò in questo forum. Ho bisogno solo di un po' tempo, devo infatti portare a termine alcune opere che devo esporre nella mia prossima mostra personale di Natale, ne avrò per una settima ancora. Sento appunto la necessità, come pure l'obbligo, di intervenire, se non altro, almeno nei post in cui sono stato direttamente coinvolto.

Se faccio questo, lo faccio soprattutto per potermi difendere dalle pesanti insinuazioni a dir poco diffamatorie, ben oltre i limiti quindi di una possibile denuncia penale, che mi riservo comunque di inoltrare, fatte da chi ben sapiamo. Posterò tutto quanto sarà necessario per poter mettere in chiaro l'insussistenza e la falsità delle accuse che per mero tornaconto di bottega mi sono state mosse contro. Pertanto, vi avverto fin da ora che non ho la minima intenzione di interloquire con chi è causa di questi accadimenti, invito quindi costui a non continuare con la sua solita litania, perchè se così fosse, la sede in cui dovrà rispondere della sua miserabile opera diffamatoria non sarà più questo forum.

Giuseppe Lulliri

Modificato da mariesu

Inviato (modificato)

"PPS) sono stato molto duro, ma non ingiurioso, e pur avendo ricevuto ingiurie e insulti a iosa, non ho mai risposto con la stessa moneta, ma sono sempre restato sul tema di un'attribuzione numismatica e non di mettere in discussione una persona: eppure Incuso ha immediatamente redarguito il sottoscritto che gli insulti li ha ricevuti, non proferiti..."

antwala

Chi Ha seguito la diatriba sa bene che anche qui dici solo delle falsità, come ti è di consueto, poichè sono le tue continue diffamazioni la causa delle mie affermazioni, fatte al solo scopo di potermi in qualche modo difendere dalle tue infamie. Per quanto riguarda la pubblicazione del mio libro sappi che più di un'editore era pronto a pubblicarlo, questo già da almeno una decina d'anni, tra cui, oltre alla stessa " Carlo Delfino Editore", il dottor Fozzi - Edizioni Della Torre, una delle più importanti case editrici nell'isola - ma l'avrebbero fatto a condizioni inaccettabili, ossia, un misero 6 per cento, ma iniziando a darmelo solo dopo le prime 2000 coppie vendute, ossia...mai!. Oltre a 15 anni di studi ho speso migliaia di euro solo per l'inchiostro, infatti ho stampato alcune tavole migliaia di volte con una stampante epson, cartucce assai costose, la carta e tutto il resto -, per cui, piuttosto che buttare a mare il mio sudato lavoro dandone gli oneri ad altri ho preferito stampare il libro a mie spese, e questo al solo ed unico scopo di mettere a disposizione degli studiosi le mie conoscenze, anche dei pseudo studiosi come te, e di questo mio agire devi sapere che ne sono orgogliosissimo!

Giuseppe Lulliri

Modificato da mariesu

Ospite
Questa discussione è chiusa.

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.