Stateri Egina

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La didascalia dello statere del post precedente ricorda che l’acanto è il nome di una pianta spinosa che divenne lo stemma dell’eponima polis Acanto, situata sulla riva orientale della Calcidica.

L’acanto è una pianta che ha profondamente influenzato la cultura dell’antichità. L’architetto romano Marco Vitruvio Pollione nel I secolo a.C. nel trattato “De Architectura, libro IV” racconta che lo scultore greco Callimaco (seconda metà del V secolo a.C.) prese spunto da questa pianta per realizzare diversi ornamenti architettonici, tra cui anche il capitello decorato con le foglie di forma caratteristica nello stile corinzio.

Nella mitologia greca Acanto (dal greco ákanthos, spina) era anche il nome di una ninfa amata da Apollo che non ricambiava l’amore del dio. Questi, offeso, tentò di rapirla ricevendo in cambio dei graffi al volto. Per questo affronto Apollo decise di tramutare la ninfa Acanto in una pianta spinosa, adatta all’ombra ma che per vivere avesse bisogno comunque del sole.

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Narra una leggenda greca che la nutrice di una fanciulla corinzia morta precocemente aveva deposto sulla tomba una cesta con i suoi oggetti più amati, adottando la precauzione di ricoprirla con una tegola quadrata per nasconderli e anche per prevenire furti. Giunta la primavera, l'architetto Callimaco, che passava da quelle parti, vide la tegola sollevata da un cespo armonioso di foglie d'acanto cresciute sul sepolcro, quasi a simboleggiare l'Immortalità della fanciulla attraverso la sua metamorfosi in pianta. La visione gli ispirò l'idea del calato del capitello corinzio, decorato dalle grandi foglie oblunghe e profondamente incise di questa pianta. Probabilmente l'acanto dello stile corinzio era l'Acanthus spinosus o spinosissimus, tipico dell'Europa orientale, con la spiga spinosa di brattee porpora chiaro, lunga almeno una quarantina di centimetri, che in luglio è molto vistosa.

Più diffuso in Italia è l'Acanthus mollis, che presenta fogliame morbido e arrotondato, di un verde più chiaro. Le foglie di acanto furono adottate anche nell'architettura cristiana, nei capitelli gallo-romani e nei monumenti sepolcrali, per simboleggiare la Resurrezione: simbolismo evidentissimo nell'arte romanica perchè l'ordine corinzio era usato soprattutto per i capitelli nel coro di una chiesa, dove si custodivano le reliquie dei santi ai quali era ed è promessa la Resurrezione, spesso con un numero simbolico delle foglie o delle gemme floreali.

Giovanni Pascoli cantò non le foglie, ma il bianco fiore d'acanto strinato di porpora nella omonima poesia di Myricae che comincia con questi versi: Fiore di carta rigida, dentato i petali di fini aghi, che snello sorgi dal cespo, come un serpe alato da un capitello; Fiore che ringhi dai diritti scapi con bocche tue di piccoli ippogrifi; fior del Poeta!

I medici dell'antichità ne consigliavano l'infuso di foglie per mitigare le irritazioni viscerali e come rimedio preventivo contro la tubercolosi. Nel Rinascimento se ne usavano le radici e le foglie per ricavarne emollienti, cataplasmi, unguenti. Effettivamente i fiori, le foglie e la radice sono coleretici e vulnerari. La loro proprietà emolliente ha ispirato il simbolo della Dolcezza.

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Su quest’altro statere della Leu Numismatik, Web Auction 17 troviamo la contromarca di un fiore d’acanto in un incuso rettangolare e la contromarca di una civetta in piedi a destra con la testa di fronte, in un incuso circolare.

Greek
ISLANDS OFF ATTICA, Aegina. Circa 500/490-480 BC. Stater (Silver, 19 mm, 12.31 g). Sea turtle; on shell, two countermarks: Akanthos flower within rectangular incuse and owl standing right, head facing, within circular incuse. Rev. Square incuse with small skew pattern. Meadows Group IIc. HGC 6, 434. A crude piece with two lovely countermarks. Light scratches on the obverse, otherwise, fine.
From a European collection, formed before 2005.

Starting price: 75 CHF. Result: 280 CHF

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Esemplare battuto alla CNG Mail Bid Sale 57 nel 2001 contromarcato con un fiore che mi sembra d’acanto.

Estimate $600
AEGINA. Circa 480-457 BC. AR Stater (12.01 gm). Sea turtle with T-back shell; flower countermark / Skew pattern. SNG Delepierre 1522ff; Dewing 1674ff. Nice VF. ($600)

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Il 27/11/2021 alle 14:58, apollonia dice:

A giorni sarà battuto alla Künker 69 questo statere contromarcato con la testa della Gorgone

Starting price: 125 EUR

Lot 27. AEGINA AEGINA. AR-Stater, 550/500 v. Chr.; 11,71 g. Seeschildkröte, darauf Gegenstempel: Gorgoneion//Fünffach geteiltes Incusum. Hoover 430; SNG Delepierre 1642 ff. R Prüfpunze, sehr schön.

 

Spesso la contromarca sul carapace è incerta oppure considerata genericamente un simbolo o un ornamento, mentre qui è ben evidente.

In asta è stato aggiudicato a un hammer di 525 EUR.

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Un esemplare ben centrato di statere “terrestre” di Egina dalla Leu Web Auction 18.

Lot 933. ISLANDS OFF ATTICA, Aegina. Circa 456/45-431 BC. Stater (Silver, 19 mm, 12.18 g). Land tortoise with segmented shell. Rev. Incuse square with skew pattern. HGC 6, 437. Milbank pl. 2, 13. SNG Copenhagen 517. Nicely toned and struck in high relief. Very fine.
From the collection of Dr. A. Drakul, privately acquired from Pater Münzen & Medaillen in Ense (with dealer's ticket) before 2011.

Starting price: 250 CHF. Result: 2.800 CHF

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Statere con due contromarche: un topo e un’aquila (CNG Electronic Auction 127).

ISLANDS off ATTICA. Aegina. Circa 510-485 BC. AR Stater (19mm, 11.65 g). Sea turtle; countermark: mouse right atop another countermark of eagle standing right, looking back / Eight part divided incuse punch of "Union Jack" pattern. SNG Delepierre 1502. Fine.

CNG 127, Lot: 76. Estimate $100. Sold for $237.

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Una mosca vista da dietro come contromarca su questo statere della UBS Gold & Numismatics, Auction 63.

GREEK COINAGE
Aegina
No.: 142
Schätzwert/Estimation: CHF 250.-
Stater 500/480. Sea-turtle seen from above with countermark fly on back. Rev. Irregular incuse. 12,10 g. SNG Delepiere 1679. Cmk. good very fine. Host coin fine.
Ex Auction Classical Numismatic Group 47, New York, September 1998, lot 418.

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Tartaruga di mare con la Sfinge frontale come contromarca (Numismatik Naumann 33).

ATTICA. Aegina. Stater (Circa 480-475 BC). Obv: Sea turtle; T shaped pattern of pellets on back; Countermark: Sphinx en face. Rev: Large square incuse with skew pattern.
SNG Copenhagen 507. Condition: Very fine.
Weight: 12.36 g. Diameter: 22 mm.

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Statere dalla Gorny & Mosch 284-285.

Lot 279. ÄGINA. ÄGINA.  
Stater ø 23mm (11,82g). 404 - 350 v. Chr. Vs.: Landschildkröte in Draufsicht. Rs.: Quadratum incusum, in fünf Felder unterteilt. HGC 6, 438; BMC Attica, S. 137 f.; SNG Lockett 1751.
Aus der sammlung von Pierre und Angélique Amandry.
Schöne dunkle Tönung, ss.

Starting price: 960 EUR. Estimate: 1.200 EUR. Result: 3.400 EUR

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A wonderful stater from Aegina pedigreed to 1912 (Asta Leu 11 & 12).

Lot 86

ISLANDS OFF ATTICA, Aegina. Circa 456/45-431 BC. Stater (Silver, 22 mm, 12.08 g). Tortoise with segmented shell. Rev. Incuse square with skew pattern. HGC 6, 437. Meadows, Aegina, Group IIIb. Milbank Period IV, pl. II, 12. A wonderful and very well pedigreed piece, beautifully toned and struck on a very broad, if somewhat irregular, flan. Good very fine.

From the collection of Walter Weise, Künker 347, 22 March 2021, 708 (with collector's ticket), previously privately acquired from Schweizerische Kreditanstalt Monetarium Zürich (with original ticket), ex Hess 253, 8-9 March 1983, 192, from the Hartmann Collection and ex Hirsch XXXI, 6 May 1912, 303.

Estimate: 5000 CHF. Starting price: 4000 CHF.

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Statere di Egina con tartaruga di mare (NAC AUCTION 132)

Base d’asta: 6.000 CHF. Valutazione: 7.500 CHF

Lotto 279. Islands off Attica, Aegina  
Stater circa 480–457, AR 12.27 g . Sea-turtle with heavy collar and dots running down its back. Rev. Large skew pattern incuse. Milbank, ANSNNM 24, p. I, 15. Holloway, ANSMN 17, pl. VI, 4. Dewing 1674.
Struck in high relief and with a superb old cabinet tone. About extremely fine

Leu 79, 2000, 578; NGSA 7, 2012, 63 and Triton XXII, 2019, 222 sales. From the Gasvoda collection.

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