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A proposito di collaborazioni....


Risposte migliori

Guest utente3487
Inviato

Comitato Scientifico

Adriano Savio (direttore)

Ermanno A. Arslan

Silvana Balbi De Caro

Marc Bompaire

Theodore V. Buttrey

MariaA Caltabiano

Emanuela Ercolani Cocchi

Daniele Foraboschi

Angelo Geissen

Giovanni Gorini

Giacomo Manganaro

Adolfo Modesti

Nicola F. Parise

Javier De Santiago Fernández

Patrizia Serafin

Alan M. Stahl

Marina Taliercio

Lucia Travaini

Redazione

Adriano Savio (direttore)

Maila Chiaravalle

Giuseppe Girola

Claudia Perassi

Andrea Saccocci (vicedirettore

Chiedo venia, la Balbi de Caro fa parte del Comitato Scientifico della RIN.

Magari non c'entra niente con la SNI, ma io insisto e rinnovo la domanda fatta nei post precedenti. E' possibile saperne di più sulla nota 56 o è un segreto di Stato?

Guest utente3487
Inviato

"""Non che ci sarebbe nulla di male, ma visto che i nostri commenti appaiono su uno spazio pubblico e sono visibili a tutti consiglierei prima di diffondere notizie di verificarle per evitare di esprimere cose, non vere, che oltretutto citandote a sostegno di proprie argomentazioni, ne falsano (non risultando vere) la logica del ragionamento che si intendeva fare."""

Non credo che la logica del mio ragionamento sia falsata e rinnovo la richiesta di risposte sulla nota 56.Ad oggi abbiamo solo:

1. nin so del Ministero;

2. interpellanza in atto

3 esposto da parte di un commerciante-studioso

Un po poco non credete?

  • ADMIN
Staff
Inviato

Il comitato scientifico di una rivista non coincide con il direttivo dell'associazione o società che la pubblica; sono il gruppo di persone, tipicamente esperti riconosciuti della materia, che si occupa di valutare o di trovare chi valuti quanto sottoposto alla rivista.


Guest utente3487
Inviato

Non era questo il succo del mio quesito:

visto che è assodata una collaborazione tra pubblico e privato, e visto che alcune persone hanno un posto di rilievo in antrambi i campi (nulla di anomalo o illegale, per carità), non si potrebbe chiedere all'estensore della nota 56 alcune delucidazioni? Non sembra di chiedere la luna o di violare la privacy.

Guest utente3487
Inviato

A volte penso che invece di avere a cuore la valorizzazione del nostro patrimonio, o il progresso della conoscenza numismatica la cosa che preme di piu' è individuare il pelo nell'uovo o soddisfarsi additando febbrilmente l'imperfezione, perdendo cosi di vista la portata di quanto si viene facendo.

Il pelo nell'uovo dite? A me pare la trave in un occhio..ma si tratta di punti di vista...

Diciamo che non si poteva rimandare oltre quello che andava fatto da tempo.

  • ADMIN
Staff
Inviato

Mi è chiaro; piú che altro non ha molto a che vedere con questa discussione. La domanda di bizerba non è peregrina in quanto si chiede perché se c'è una collaborazione in atto questa non appare a chiare lettere.

Mi sembra però molto convincente la risposta di numa numa; come, invochiamo la cooperazione tra pubblico e privato, e poi questioniamo per motivi di forma? Ma siamo pragmatici e guardiamo il risultato.

Se sono rose fioriranno e non dubito che in futuro, anche grazie a questa esperienza, i riconoscimenti ci saranno.

  • Mi piace 1

Guest utente3487
Inviato (modificato)

Mi è chiaro; piú che altro non ha molto a che vedere con questa discussione.

Pienamente daccordo.

Magari chi di dovere si degnerà di fornire una risposta in "Sorprendenti notizie" ...ma dubitiam...(come dicevano in un film di Stanlio e Onlio dal titolo -Noi siamo le colonne-).

Auspichiamo tutti quanti proficue collaborazioni tra Associazioni di Privati e Pubblico.

Modificato da elledi
Inviato

Cerchiamo di essere pragmatici. Ha pienamente ragione Numa (e l'avevo già ribadito pure io) che la cosa importante è che è già avviata intanto la collaborazione tra Pubblico e Privato.

Ovviamente questa collaborazione segue diverse e particolari direttrici e, in questi primi tempi, esiste ancora una notevole discrezionalità da parte del Pubblico. Passi per l'omissione nel bollettino a un esplicito richiamo al supporto dell'associazione privata SNI, ma intanto è ampiamente riconosciuto il ruolo dell'esperto privato chiamato a redigere il catalogo, con tanto di nome (e per un lavoro fatto gratuitamente!). Questo non è poco, al momento attuale.

Elledi sta sollevando un argomento e un problema di altro genere, che nulla a che vedere con l'iniziativa faticosamante andata in porto tra SNI e Museo Nazionale Romano (non confondiamo le due cose !!).

Appare evidente che a Elledi interessa personalmente di avere informazioni su una pagina di storia ancora oscura legata al ritrovamento nel 1992 di migliaia di monete d'oro nei depositi della Zecca, emerse dopo la fusione della Zecca nel Poligrafico di Stato: dentro c'erano molte migliaia di monete d'oro straniere e circa 10.000 monete d'oro di Vittorio Emanuele III, comprese non poche anche di rarissime emissioni, pure di quelle destinate ai collezionisti. La Commissione che fu subito istituita per decreto ministeriale finì di lavorare ben diciasette anni dopo, nel 2009 e ancora al momento attuale non si sa nulla sui dettagli e destini delle monete trovate nella Zecca, salvo una succinta nota (la n. 56) del Bollettino n. 54 dedicato alla Collezione Reale (reperibile online nel Portale Numismatico dello Stato).

Sicuramente è auspicabile riuscire a ottenere le giuste e doverose informazioni sull'esatta composizione del materiale trovato. Bisogna trovare il modo migliore per attivare il giusto canale, ma si tratta, ripeto, di uno specifico problema che nulla a che vedere con l'argomento postato all'inizio di questa discussione.

Al limite, potrebbe essere la NIA a fare da promotrice per una campagna di sensibilizzazione, ma qui non c'entra il Museo Nazionale Romano nè il Ministero dei Beni Culturali, ma piuttosto il Ministero delle Finanze (e pare che tutte queste monete d'oro siano ancora depositate nel caveau che dipende da questo Ministero).....


Inviato

Certo che a volte siamo strani , anni fa parlavamo come di un sogno, di una cosa impossibile, la Collezione Reale, il sogno dei sogni !

E ora che incredibilmente tutto questo si avvera e si avvererà, perché una parte è già digitalizzata, Milano continuerà, il pallino passerà poi anche a Marco Bazzini e poi continuerà dopo Milano con altre città, stiamo a discutere della forma !

Dovremmo essere entusiasti per quanto fatto e poi lasciatemelo dire da milanese che gran lavoro è stato compiuto !

E' uno dei più grandi successi della collaborazione pubblico -privato questo, poi come si dice diamo tempo al tempo, il lavoro è in movimento e in corso, ci sarà anche il tempo per la forma, ma intanto la Collezione Reale è lì, questa volta per tutti !


Guest utente3487
Inviato

Una cosa è certa: le monete pubblicate potranno ragionevolmente essere al sicuro da "manomissioni" . E' questo è un grandissimo risultato.Meglio tardi che mai.

  • Mi piace 1
Inviato

Buona sera a tutti.

Per Mario.

Queste sono le classiche discussioni che uno le legge e poi passa ad altro, perché un forum è pur sempre un forum e una parola scritta è una parola scritta e gli utenti lo sanno.”

Scusa Mario, ma che vuol dire?

Questa mi sembra una normalissima discussione, né più e meno come tante altre più o meno frivole o più o meno interessanti, che si sono svolte su questo Forum.

Non vedo francamente dove stia la particolarità e in cosa la “parola scritta”, a cui fai espresso riferimento, possa essere più “nociva” qui che in altre discussioni.

Basta una parola sbagliata e apriti cielo, inizia la bagarre, e passare in questi casi in altri campi non propriamente numismatici, è un nulla, ecco perché uno dice, ma chi me lo fa fare ? Scusate la franchezza che non mi è mancata mai.

Scusa anche la mia, di franchezza…ma che c’entra?

Non mi pare che si sia trasceso in nessuno dei post di questa discussione nè che vi siano state avvisaglie di “bagarre”.

Fra l’altro, abbiamo assistito a ben altri “alterchi” quando si sono trattati argomenti anche più tecnici o più disimpegnati di questo, a dimostrazione che il trascendere non dipende dall’oggetto della discussione ma dai toni e dalle parole che si utilizzano.

Io intervengo solo perché onestamente non riesco più a capire qual'è il modus operandi che ci siamo prefissi ?.

Facciamo una discussione sulle collaborazioni e poi passiamo alle denuncie di fatti veri, che nessuno mette in dubbio, ma se andiamo sul versante delle denuncie, omissioni, ingiustizie, io credo che non ne usciamo più in tutti i sensi”.

Il senso della discussione à quello di discutere insieme dei rapporti tra Privato e Pubblico in tema di collaborazioni.

Collaborazioni che, evidentemente, non è che si esauriscano con la brillante operazione condotta tra SNi e MNR.

Da parte mia (ma non solo mia, mi è parso), ho voluto evidenziare quella che mi è sembrata un’anomalia “comportamentale” del Pubblico, specifica nel caso dell’accordo SNI/MNR, più generale in altri casi nei quali il confronto collaborativo con la Parte Pubblica non è stato soddisfacente, anche perché non è stato finalizzato.

Ho forse commesso il reato di “disfattismo” (o, peggio, di “lesa Maestà”) nell’auspicare che le collaborazioni non dimentichino il rispetto che è sempre dovuto alla persone, chiunque esse siano?

Spero davvero di no e non mi pare comunque di aver innescato, con questa modesta discussione, una “bagarre” da curva nord calcistica.

Francamente non capisco neppure cosa c’entri associare il Documento programmatico con il tema che trattiamo qui.

Il Documento esprime senza esitazioni la volontà dei collezionisti, degli studiosi privati e dei commercianti, di collaborare con il Pubblico nella tutela e nella valorizzazione del Patrimonio nazionale numismatico, sul presupposto che tale Patrimonio sia di tutti i cittadini e nella convinzione che a tutti, Privati e Parte Pubblica, vada riconosciuta pari dignità.

Questa discussione vorrebbe invece ragionare su come tale collaborazione può concretizzarsi, esaminando quella che è parsa a me (ma non solo a me) una “mentalità” del Pubblico in molti casi ancora ferma a schemi antiquati, in particolare quando sembra non voler riconoscere al Privato (che collabora o che vorrebbe collaborare) il ruolo che gli spetta.

E ciò non è necessariamente riferito al caso SNI/MNR che, seppure al Centro dell'attuale attenzione, non esaurisce evidentemente tutte le possibili sfaccettature delle collaborazioni.

Se ne può parlare o ciò costituisce un “tabù”?

Mi sembra che ci sia uno spirito diverso, di denuncia, contrapposizione, forse la strategia è cambiata e forse dovremmo essere al corrente anche sul forum se ci sono state inversioni di tendenza, che almeno secondo me sembrano trapelare.

E’ ancora possibile formulare delle riflessioni intorno al tema dei rapporti di collaborazione Pubblico/Privato (quindi non necessariamente legati al solo, virtuoso, episodio SNI/MNR) o dobbiamo, forse per salvaguardare una certa “ragion di Stato”, solo limitarci a pensare le cose ma non scriverle?

E si che mi è parso che anche qualche altro Utente si sia posto il problema, fornendo le Sue personali valutazioni sul punto, senza peraltro destabilizzare la discussione.

A volte penso che invece di avere a cuore la valorizzazione del nostro patrimonio, o il progresso della conoscenza numismatica la cosa che preme di piu' è individuare il pelo nell'uovo o soddisfarsi additando febbrilmente l'imperfezione, perdendo cosi di vista la portata di quanto si viene facendo.”

Non so se la evidenziata “disaffezione” del Pubblico verso il Privato possa essere definita una ricerca del “pelo nell’uovo”, a scapito degli aspetti valorizzanti di tali collaborazioni.

Personalmente, sarei molto dispiaciuto se dovessi constatare che per collaborazione qualcuno in realtà intendesse una stretta “corsia preferenziale”, al di fuori della quale continuassero tuttavia a prevalere logiche di nepotismo, sciatteria, favoritismo e di arbitrio.

Capisco che ci sarà sempre colui che vedrà comunque ed a prescindere il bicchiere mezzo pieno, soprattutto se poi sarà uno di quelli a cui verrà permesso di praticare la corsia preferenziale.

Ma il tema del rispetto reciproco e, più in generale, della “mentalità” che il Pubblico dimostra purtroppo ancora verso i comuni cittadini-studiosi, non mi sembra un aspetto trascurabile, nell’ottica di un chiarimento complessivo dei rapporti Pubblico/Privati

Era di questo che avrei voluto parlare, senza clamori o preconcetti. Ma evidentemente non è così facile farlo.

"Per tornare ancora alla SNI e alla collaborazione, come semplice socio della stessa non posso che essere contento di questo passo, che mi auguro possa continuare e che comunque sia c'è stato ed è molto positivo.”

Non mi pare che nessuno abbia mai espresso dispiacere per la collaborazione che si è avviata…. anzi, semmai ce ne siamo rallegrati tutti.

Così come non è una novità che in occasione delle assemblee della SNI, come nella NIA o di altri contesti associativi, sia sempre vivo il dibattito sulle annose problematiche che affliggono il nostro mondo, ivi comprese le difficoltà di “dialogo” con le Istituzioni.

Ma, ancora una volta, non mi pare che in questa discussione si sia negato che si “dialoghi” di questi problemi all’interno degli enti associativi….la riflessione che proponevo qui voleva semmai accostare anche i Lettori del Forum al più generale problema dei rapporti collaborativi (il titolo della discussione è: “A proposito di collaborazioni….”), che se trovano un punto estremamente qualificante nell’accordo SNI/MNR, per altro verso appaiono ancora molto carenti nella quotidianità dei contatti fra i comuni studiosi e la Parte Pubblica.

Se ne può parlare, qui in Piazzetta, senza correre il rischio di apparire degli inguaribili pessimisti o peggio, senza essere considerati dei disfattisti?

Spero proprio di si.

Saluti.

M.

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Inviato

Per numa numa.

Francamente, per quanto mi sia sforzato di rileggere con occhio critico i miei precedenti interventi, non ho notato quella “continua ironia” e “vero e proprio sarcasmo” che invece hai ravvisato Tu.

Ho narrato un episodio che mi è capitato personalmente (richiesta, inevasa, di visione di tre monete) e l’altro, di cui ha parlato Domenico (sulla nota nr. 56), in relazione ai quali ho avuto occasione di “relazionarmi” con la Parte Pubblica, con i deludenti risultati che ho descritto.

Anche quelli sono due episodi che, nel loro piccolo, attengono a “ipotesi di collaborazione” Privato/Pubbliche, quanto meno potenziali, in materia numismatica.

Li ho citati perché li ho “toccati con mano” e mi riguardano personalmente, così come ho ricordato un altro episodio invece totalmente positivo e da imitare, che è l’esperienza fiorentina coordinata dal Prof. Catalli.

Non dubito che vi possano essere altri episodi di collaborazione positivi o negativi e la discussione poteva anche portare qualche Utente informato a parlare delle sue esperienze dirette di collaborazione con il Pubblico, un po’ per constatare quale sia, attualmente, il quadro della situazione.

Mi pare, fra l’altro, che sulla “stranezza” consistente nella mancata citazione della SNI (e del relativo accordo) nel Bollettino nr. 7, abbiano sostanzialmente concordato anche Luciano e Alberto, che pure non mi sembrano animosi “Ultrà” diffidati, i quali, senza strapparsi le vesti e con la consueta misura, hanno comunque segnalato che la cosa appariva “strana” anche ai Loro occhi.

Si può segnalare tutto ciò senza creare un incidente diplomatico?

Tu ed Altri ritenete che in futuro verranno fornite le precisazioni che un qualunque testo avrebbe riportato, quanto meno in una nota, fin dal primo momento.

Benissimo. Se ciò avverrà ne prenderemo atto e ne daremo anche conto….e non vedo quale sarebbe poi la “figura barbina”….ma mi spieghi per quale motivo non si possa considerare quanto meno “curiosa” una simile scelta editoriale? E soprattutto: mi spieghi perché non lo si possa scrivere senza essere accusati di “remare contro”?

E mi pare che chi ha fornito il Suo punto di vista su questo aspetto lo abbia fatto, in tutta serenità, indicando alcune motivazioni che possono spiegarla; senza per questo ritenere che aver richiamato l’attenzione del Forum sul punto rappresenti un’operazione “sovversiva” in chiave anti-collaborativa.

Se poi invece, ora che è partita questa importante collaborazione, si debbano (per prudenza) archiviare esperienze negative e argomenti che possano infastidire, perché controproducenti allo sviluppo del dialogo in corso, allora credo però che si pretenda un po’ troppo da chi, di tanto in tanto, “ha l’ardire” di osservare la situazione circostante .

Se per 60 anni, come ricordavi, non si è avviata la catalogazione della ex Coll. Reale ed oggi, al 61° anno, si sta cominciando a fare qualcosa, abbiamo certamente motivi per esprime enorme soddisfazione verso coloro che hanno permesso che ciò si realizzasse.

Ma, nel rallegrarmi sinceramente di ciò per l’ennesima volta, non posso non ricordare come continuino purtroppo ad esistere disfunzioni e carenze nei rapporti con i Privati, che fanno certamente molto meno notizia del positivo accordo SNI/MNR ma che inficiano e intralciano analoghe finalità di tutela e di valorizzazione a cui tendono le intese SNI/MNR.

Mi rimproveri di parlare di queste cose nel momento meno opportuno, perché ciò mette in ombra quello che si è faticosamente riusciti a fare dopo 61 anni?

Vabbè…ma allora cosa vogliamo fare? Stabiliamo un protocollo nel quale, per non turbare la pax faticosamente raggiunta dopo 60 anni, si vietino discussioni che in qualche modo possano arrecare disturbo alla Parte pubblica?

Mi sembra un compromesso un tantino eccessivo e, soprattutto, ipocrita.

E’ vero che siamo ormai talmente abituati a prendere calci in quel posto ed a sentirci rispondere NO! (quando ci rispondono…) che un episodio come quello dell’intesa SNI/MNR probabilmente meriterebbe che venga istituita una sorta di ricorrenza numismatica da festeggiare annualmente, al pari della breccia di Porta Pia o dello sbarco dell’uomo sulla luna… (qui riconosco di aver fatto uso del sarcasmo…).

Ma non sarebbe neanche male ricordare qualche volta, a noi stessi, che stiamo parlando di attività di volontariato gratuita svolta a favore dello Stato (che istituzionalmente sarebbe preposto a svolgerla con personale pagato da tutti i cittadini - anche da quelli “non numismatici” – ma che lo Stato non svolge) per la quale dobbiamo anche ringraziare chi ci permette di realizzarla…

Insomma, va bene essere soddisfatti per il risultato ottenuto; va bene ringraziare la Parte pubblica che “con la sua lungimiranza” ha permesso di raggiungerlo; ma sentirsi anche in colpa per aver osato rilevare pubblicamente che nell’Opera realizzata non vi sia neppure un minimo accenno all’accordo, domandandosi il perché, mi sembra un atteggiamento che sfiora la piaggeria!

Per acraf

"Al limite, potrebbe essere la NIA a fare da promotrice per una campagna di sensibilizzazione, ma qui non c'entra il Museo Nazionale Romano nè il Ministero dei Beni Culturali, ma piuttosto il Ministero delle Finanze (e pare che tutte queste monete d'oro siano ancora depositate nel caveau che dipende da questo Ministero)....."

Caro Alberto, per quanto riguarda la famosa nora 56 abbiamo fatto anche qualcosa in più.

Visto che nessuno del Portale Numismatico ci ha risposto, abbiamo dovuto ricorrere ad un Senatore della Repubblica per l’inoltro, nella forma dell’interrogazione parlamentare, di una richiesta di chiarimenti su quella complessa vicenda numismatica.

Certo. Forse è un pò come andare a caccia di passeri portandosi il lancia-granate....ma che vuoi fare?....uno scrive una email e non ottiene risposta...adesso sembra che nel numero di questo mese del Giornale della Numismatca in aggiunta al'articolo di Domenico apparirà un'approfondimento nel quale un Funzionario del Ministero, il cui nome è però coperto dall'anonimato (ma stiamo parlando di numismatica o di segreti militari?) fornirà alcune precisazioni, che però sarebbero in contrasto con il contenuto della nota 56.........

Mah., non so più cosa pensare. E Tu?

Saluti a tutti.

Michele

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Guest utente3487
Inviato

Michele, se non ci fossi andresti inventato :hi: :hi: :hi: :hi: :hi: :hi: :hi: :hi: :hi:

Inviato

"Michele, se non ci fossi andresti inventato"

Tutto merito di Papa Francesco.....

M.


Inviato

Beh, se non siamo alla curva nord poco ci manca direi.....

Certo che si può parlare, il problema è poi trovare anche qualcuno disponibile a parlarne ovviamente, io comunque rimango fermamente convinto di quanto da me detto al post 34, che non ripeto per non annoiare, e che sottoscrivo ancora, ovviamente poi ognuno giustamente può avere le sue opinioni, sfumature, vedute, l'importante lo ribadisco è raggiungere qualche obiettivo, qualche risultato e il dialogo, comunque la vogliamo mettere, ci deve essere sempre, è il presupposto di tutto.


Inviato

chissà percheé le osservazioni di Alberto, Luciano etc. mi paiono pacate e normali, queste invece discretamente irritate.. sarà forse una mia personale sensazione o forse degli utenti che mi hanno scritto in proposito..

Tra 20 anni, o anche meno, sperando di esserci ancora tutti qui, leggeremo ancora le belle note fatte da chi ha collaborato al progetto della catalogazione della collezione Reale e magari si potrà leggere da qualche parte un rigo di menzione alla collaborazione SNI per la zecca di Milano. Le polemiche invece saranno dimenticate. Resterà il lavoro che parlerà da sé, senza bisogno di fronzoli e presentazioni.

Credo che la NIA abbia bisogno delle tue energie caro Bizerba, meglio rivolgere li il tuo attivismo dove c'è tanto da fare per costruire qualcosa di valido.

Le energie sono preziose meglio concentrarle che disperderle.

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

1)Non mi pare che si sia trasceso in nessuno dei post di questa discussione nè che vi siano state avvisaglie di “bagarre”.

2)Spero davvero di no e non mi pare comunque di aver innescato, con questa modesta discussione, una “bagarre” da curva nord calcistica.

1)E certo, caro Bizerba, perchè non sono intervenuto io, il "cannibale"(come qualcuno mi ha definito), in mezzo ai "docili vegetariani"(come volete sembrare, ma dai toni utilizzati, fatti di punzecchiature continue, non vi mostrate).

In un Paese con la P maiuscola, quello che invocate, non si chiama il privato volontario, ma si chiama il professionista e lo si paga il giusto, come compenso del percorso di studi compiuto, che prevede, nel caso specifico, anche la catalogazione del materiale numismatico.

Esattamente come avviene nella sua professione(e giustamente!), in cui i suoi colleghi percepiscono cospicue parcelle, per tutelare il diritto sacrosando alla difesa.

E perchè non si chiamano i volontari, esperti nel diritto o semplici laureati senza abilitazione o non si consente l'autodifesa senza avvocati nei processi?

Dato che non mi sembra che voi avvocati siate così liberali nell'ascoltare le idee altrui per risolvere il problema della lentezza della Giustizia Italiana, ma vi riunite nelle segrete stanze dell'Ordine Professionale, non capisco perchè chi lavora nei beni culturali(e purtroppo non io!, pur avendone pieno diritto!) dovrebbe permettervi di entrare nel merito della propria professione.

2)Bagarre in curva nord...pensa te, io ho sempre frequentato la sud!

Un'ultima cosa. Viene spesso sbandierato l'esempio fiorentino.

Ma siete così sicuri che quello venga reputato dalla pubblica amministrazione, ed effettivamente sia, il metodo migliore?

Modificato da Vincenzo

Inviato

Non so perchè, ma questa discussione mi ha fatto venire in mente un noto romanzo:
George Orwell, Animal Farm.

Buona Lettura.


Guest utente3487
Inviato

Inutile continuare...almeno per me...

Concludo dicendo che nessuno mette in ombra il lavoro avviato dopo un sonno perenne durato oltre mezzo secolo...chissà forse il merito è anche di chi qualche anno fa è entrato nei santuari fino ad allora inesplorabili senza avere titoli o...lasciamo perdere che è meglio...Quindi ben vengano queste pubblicazioni, che lo ripeto, da appartenente alle forze dell'ordine, oltre che servire agli studiosi servono anche a tutelare il nostro patrimonio da certe allegre e spensierate gestioni.

Nessuno si permette di entrare nel merito della professione altrui (salvo chi ne ha titolo, caro Vincenzo...vedi ad esempio l'Autorità Giudiziaria o le stesse forze dell'ordine, appositamente delegate dalla stessa A.G., quando ne ricorrono i presupposti.

ma da qui a non poter esprimere il proprio pensiero, se civilmente espresso, consentimi, ce ne corre.

Guest utente3487
Inviato

Tra 20 anni, o anche meno, sperando di esserci ancora tutti qui, leggeremo ancora le belle note fatte da chi ha collaborato al progetto della catalogazione della collezione Reale e magari si potrà leggere da qualche parte un rigo di menzione alla collaborazione SNI per la zecca di Milano. Le polemiche invece saranno dimenticate. Resterà il lavoro che parlerà da sé, senza bisogno di fronzoli e presentazioni.

Non c'è bisogno di aspettare 20 anni per giudicare la bontà di un lavoro fatto bene..e non solo sulla zecca di Milano; anche gli altri bollettini ad esempio sono fatti con perizia e competenza. Tanto di cappello.

Vorrei che però non ci fosse bisogno di altri 20 anni per poter sapere certe vicende...io come gli altri studiosi...irrita forse qualcuno una richiesta del genere? E se si perchè?

Inviato (modificato)

Inutile continuare...almeno per me...

Concludo dicendo che nessuno mette in ombra il lavoro avviato dopo un sonno perenne durato oltre mezzo secolo...chissà forse il merito è anche di chi qualche anno fa è entrato nei santuari fino ad allora inesplorabili senza avere titoli o...lasciamo perdere che è meglio...Quindi ben vengano queste pubblicazioni, che lo ripeto, da appartenente alle forze dell'ordine, oltre che servire agli studiosi servono anche a tutelare il nostro patrimonio da certe allegre e spensierate gestioni.

Nessuno si permette di entrare nel merito della professione altrui (salvo chi ne ha titolo, caro Vincenzo...vedi ad esempio l'Autorità Giudiziaria o le stesse forze dell'ordine, appositamente delegate dalla stessa A.G., quando ne ricorrono i presupposti.

ma da qui a non poter esprimere il proprio pensiero, se civilmente espresso, consentimi, ce ne corre.

Se si riferisce alla nota 56, sono d'accordo con tutte le azioni da intraprendere, nei limiti previsti dalla Legge, quindi dell'Attivita Giudiziaria che cita, a prescindere da eventuali reazioni che, personalmente, non temo, non avendo nulla da guadagnare nè da perdere da esse e con esse.

Il mio discorso, ovviamente, era riferito al ricorso a volontari per alcune mansioni.

Sono due parametri ben diversi.

Modificato da Vincenzo

  • ADMIN
Staff
Inviato

In un Paese con la P maiuscola, quello che invocate, non si chiama il privato volontario, ma si chiama il professionista e lo si paga il giusto, come compenso del percorso di studi compiuto, che prevede, nel caso specifico, anche la catalogazione del materiale numismatico.

Non mi sembra che attualmente la legge lo imponga come per altre professioni (medico, avvocato etc.) ergo hanno potuto scegliere una persona competente anche se non aveva il pezzo di carta.


Inviato (modificato)

Non mi sembra che attualmente la legge lo imponga come per altre professioni (medico, avvocato etc.) ergo hanno potuto scegliere una persona competente anche se non aveva il pezzo di carta.

Che l'abbiano fatto ex lege nessuno lo metta in dubbio.

Però dato che si parlava di auspici, è bene chiarire quali debbano essere quelli di un Paese con la P maiuscola, appunto.

Ho una domanda.

Dato che Non è il pezzo di carta o i pezzi di carta(quali lauree, master, specializzazioni, dottorati che più o meno rasentano l'eccellenza) a fare la differenza, come è stato o dovrebbe essere selezionato il personale volontario che dovrebbe agire nella catalogazione?

Perchè in un Paese, sempre quello con la P maiuscola, quando vi è 1 posto solo con molteplici richieste, si procede a una seria valutazione comparativa.

Ho un'altra domanda.

Dato che Non è il pezzo di carta o i pezzi di carta(quelli su citati)con voti e giudizi in sede di esame, su più Università e con più Professori, come dovrebbe essere valutata la preparazione del volontario scelto?

In base al numero di "applausi" che ha ricevuto dai suoi contatti su facebook per la sua ultima pubblicazione?

O ci si basa sull'arbitrio dei funzionari?

Non so perchè, ma tutto ciò mi sa di tipicamente italico...proprio in riferimento ai "corsisti" citati da Bizerba.

Modificato da Vincenzo

  • ADMIN
Staff
Inviato

Però mi sfugge perché proprio tu che ti batti per il riconoscimento della tua professionalità sia il primo a banalizzarla.

Se la professione di medico non fosse riconosciuta legalmente, come è quella dell'archeologo, secondo te i medici si dovrebbero battere per essere i soli a poter fare le iniezioni o per ottenere prerogative su qualcosa di piú importante?


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