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Inviato

Vorrei stimolare i lettori di questo forum su un argomento dibattuto e ancora aperto: la datazione e la collocazione storica del quadrigato. Questa moneta risulta affascinante per essere pienamente romana nella tipologia ma ancora greca nel peso, essendo un didramma, l’ultimo della serie iniziata con le monete a legenda ROMANO poi continuata con le monete a leggenda ROMA. Il quadrigato oltretutto può vantare una tiratura enorme, essendo noti moltissimi conii corrispondenti ad un volume di emissione di milioni di esemplari, una tiratura in effetti degna di una nazione egemone che probabilmente servì a pagare gli eserciti nel corso delle guerre puniche. I didrammi precedenti messi insieme totalizzano un centinaio di conii, a significare emissioni sporadiche di poche decine di migliaia di pezzi.

A differenza del denario, per il quale sia Plinio che Livio ci forniscono una data precisa, per il quadrigato le fonti storiche latitano. Gli studiosi hanno datato questa moneta di volta in volta in periodi diversi.

La teoria tradizionale (Mommsen) colloca il didramma nel periodo della Guerra di Pirro 300- 280 circa. La teoria attualmente prevalente “middle”, di Crawford, lo colloca nel 225, nel corso della II guerra punica, una datazione molto bassa.

Un recente contributo (Argentum signatum, Coarelli, Istituto italiano di Numismatica, Roma) ripropone un’ulteriore alternativa, ovvero il 269, mettendo il quadrigato nella posizione che Plinio riservava alla prima moneta d’argento (al posto del denario quindi).

Il libro di Coarelli, interessante e ben documentato, propugna la tesi che il quadrigato sia stato coniato nel 269 e che questa coniazione abbia permesso a Roma di sostenere le spese della prima guerra punica (più di 100.000 soldati arruolati, armamento di centinaia di navi da guerra). La tesi è suffragata da una testimonianza archeologica molto importante ma che stranamente non viene presa in considerazione dalla scuola anglosassone: la scoperta a fine 800 di un gruzzolo di quadrigati nella città di Selinunte. Come noto, la città venne distrutta nel 250, pertanto il gruzzolo è stato obbligatoriamente interrato prima di quella data. Una prova schiacciante, una sorta di “Morgantina”per il quadrigato. La data del 269 troverebbe ulteriore conferma nel fatto che proprio in quell’anno l’edile Q Ogulnius aveva curato l’apposizione di una quadriga bronzea con Giove fulminante sul tempio di Giove Capitolino a Roma, immagine che ritroviamo al rovescio della moneta.

Questa tesi è storicamente coerente e ha anche basi archeologiche. Voi cosa ne pensate??

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Inviato

La mia opinione è nota a chi segue questo forum. Voglio fare solo qualche osservazione sui problemi insolubili di un quadrigato al 225.

.1. La prima guerra punica non può essere stata combattuta senza strumenti finanziari. I didrammi ROMA e ROMANO da soli sono assolutamente insufficienti al pagamento delle spese di guerra. Questo argomento è un macigno, Un calcolo di Burnett stima che i cartaginesi (pur sconfitti) avrebbero coniato un volume di argento 70 volte superiore alle coniazioni romane (se si considera il didramma romano campano a legenda Romano e Roma). Per non dire che i romani, se avessro dovuto portarsi lo stipendio sulle navi (aes grave da 275 grammi), le avrebbero fatte affondare! Pertanto è storicamente ineccepibile che la prima guerra punica sia stata combattuta con un arma finanziaria adeguata alle proporzioni del conflitto: il quadrigato (o il denario, a sentire Plinio). Le necessità della guerra non erano compatibili con l’uso di una moneta così scomoda come l’aes grave.

.2. spalmare l’emissione di didrammi tra il 312 e il 225 è incongruente si tratta di oltre un secolo con l’emissione di pochissimo argento, cosa palesemnete impossibile.

.3. se al tempo della prima guerra punica fosse stato ancora in circolazione l’aes grave (come previsto da Crawford) dovremmo trovare ripostigli con aes grave in Sicilia, terra del conflitto. Invece l’aes grave in Sicilia non si trova, i suoi rirovamenti sono limitati al centro italia (delimitano quindi l’espansione territoriale di Roma alla fine del IV secolo)

.4. dato il volume di emissione del quadrigato ritengo anacronistico affiancarlo ad emissioni dell’aes grave (Crawford propone giano/ prora addirittura successivo al quadrigato) . Se è ipotizzabile la coesistenza di didrammi con gli assi fusi a inizio terzo secolo, quando le emissioni di argento erano sporadiche, è invece anacronistico pensare che Roma continuasse a fondere assi librali quando possedeva un mezzo agile, efficace e disponibile come il quadrigato . Quindi a mio avviso tutte le emissioni di moneta fusa vanno anticipate almento di un cinquantennio rispetto a quanto generalmente ritenuto.

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Inviato

In effetti (vado a memoria, coreggetemi se sbaglio) Plinio afferma che nel 269 furono coniati non i denarii, bensì i primi argenti emessi a Roma. L'identificazione di questi primi argenti si presta a tre interpretazioni: le didracme a legenda "Roma"; un tipo particolare di didracme a legenda "Roma", ovvvero appunto i quadrigati; i denarii (la scelta di individuare nel testo di Plinio il denario si fonda sull'assunto che le didracme, ancorché eventualmente emesse a Roma - cosa non sicura - potevano comunque essere ritenute, per pondometria, monete straniere).

Personalmente trovo molto probabile che almeno il quadrigato fose in circolazione nel 269 (anche se resto dell'idea che ci fosse pure ilo denario). Non solo il volume di emssioni, ma anche l'evoluzione stilistica e pondometrica del quadrigato (da monete di 24 mm di diametro a minuscole monetine di 17 mm, da argento puro a una mistura praticamente ridotta al solo bronzo ...) depongono a favore di una sua lunga permanenza nel tempo.

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Inviato (modificato)

A margine, spezzo una lancia sul piano linguistico. Credo che dovremmo abbandonare il sostantivo "didrammi" al maschile, visto che deriva da una parola (dracma o dramma che si preferisca) indiscutibilmente femminile. Il dramma, infatti, è cosa notoriamente diversa dalla dramma.

Absit iniuria verbis.

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

A margine, spezzo una lancia sul piano linguistico. Credo che dovremmo abbandonare il sostantivo "didrammi" al maschile, visto che deriva da una parola (dracma o dramma che si preferisca) indiscutibilmente femminile. Il dramma, infatti, è cosa notoriamente diversa dalla dramma.

Absit iniuria verbis.

Finiti i "mi piace", quoto.

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Inviato

Salve a tutti,

sfogliando il libro La moneta romana di Gian Guido Belloni, l'autore, oltre a rifarsi ad autori quali Plinio ( N.H., XXXIII, 3 ( 13), 45) e Festo ( p.87 L), riferisce che Livio ( XXII 52,3 e 58,4), citava quadrigati e bigati nell'anno 216, non escludendo che circolassero anche prima di tale anno.

Saluti Eliodoro


Inviato

Due brevissimi commenti: in greco, se non sbaglio, abbiamo "ddidrachmon", "tetradrachmon" e simili, quindi "didrammo" non dovrebbe essere scorretto.

Andrei poi cauto sull'argomento delle spese militari perché non mi sembra dirimente. Occhio agli anacronismi. Posto che l'esercito cittadino dei tempi delle guerre puniche precepisse effettivamente una qualche forma di soldo (cosa su cui confesso di non ricordare affatto come stavano le cose, stasera mi riguardo il libro di Cascarino sull'esercito repubblicano) non è affatto detto che questo venisse corrisposto nel corso della campagna e che le altre maggiori spese militari non potessero essere saldate in forma diversa dall'argento monetato (in natura, in metallo a peso). Ricordiamo bene che i cives romani in armi dell'epoca repubblicana venivano in maggioranza dalle classi alte, il loro obiettivo in guerra era approriarsi di nuove terre, non guadagnarsi la pagnotta: non credo che ritenessero essenziale avere a disposizione dell'argent de poche nel corso delle campagne (anche perché quello che serviva lo prendevano a scapito dei civili locali).

Per il resto la ricostruzione proposta da @@caiuspliniussecundus e @L. Licinio Lucullo mi sembra assolutamente plausibile.


Inviato (modificato)

Ma è mai possibile che per la datazione del quadrigato (e del denario) si debba sempre far riferimento agli storici romani e non a ritrovamenti monetari sicuramente databili? E' stato sempre confermato il "dogma" del mancato rinvenimento di tesoretti con denari e quadrigati? e come si colloca la datazione del Vittoriato?

Non è che il problema riguardi una scarsa attenzione prestata dagli archeologi moderni a questi problemi o al fatto che non siano stati inventariati/pubblicati ritrovamenti monetari più recenti che potrebbero risolvere almeno in parte tali questioni?

Modificato da Giov60

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