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IGNORED

Parpagliola Providentia Filippo IV, III, II


Parpajola

Risposte migliori

concava e convessa

comunque la parte che si consuma e` quella fuori convessa se non erro

quella concava e` la parte interna

dovrebbe esser dovuto al processo di produzione della moneta

certo, (generalmente) convessa sul dritto e concava sul rovescio. La mia era una domanda retorica.

Modificato da BiondoFlavio82
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Questo è il secondo esemplare?....................

attachicon.gifsenza-colonna.jpg

Peso gr. 1,94

manca la colonna... nella sua anche la bacchetta (almeno questo si evince dalla foto, forse per l'usura). Credo sia un errore involontario, che però ci fa capire che la colonna era aggiunta con punzone a parte.

Certo che 1500 franchi per una parpagliola son tanti tanti tanti soldi. Ci fu un acquirente all'epoca?

Modificato da BiondoFlavio82
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Molto interessante Giancarlone il senza colonna citato anche dal Crippa, molto più interessante vedere questo secondo esemplare...., che il MIR cataloga 328/3 come però RRRR, che Toffanin sapesse che non era unica a questo punto ?

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manca la colonna... nella sua anche la bacchetta (almeno questo si evince dalla foto, forse per l'usura). Credo sia un errore involontario, che però ci fa capire che la colonna era aggiunta con punzone a parte.

Certo che 1500 franchi per una parpagliola son tanti tanti tanti soldi. Ci fu un acquirente all'epoca?

La partenza delle offerte era all'80%, venne aggiudicata a 1300 FR. SV. + diritti d'asta.

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La partenza delle offerte era all'80%, venne aggiudicata a 1300 FR. SV. + diritti d'asta.

Però!! nel mercato attuale dice che potrebbe confermare quel risultato? In quell'asta c'erano tante belle monete, ma anche monete di conservazione medio/bassa o bassa, era una collezione d'altri tempi (lo Strada aveva acquistato in un primo tempo monete medio basse, e poi si era orientato sui pezzi più scelti...).

Modificato da BiondoFlavio82
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Per informazione, la moneta in oggetto è proprièta del Comune di Milano, infatti è descritta nel volume delle Civiche Raccolte Numismatiche " La Monetazione di Filippo II "di R. Martini.

Il numero di catalogo è il 196, la descrizione:

MI; gr. 2,20; mm 20; 10

Comune, acquisto 1988 ( 107); N.Inv.: M 988.3.331

(107) Asta Kunst und Munzen XXXVI, lotto 1492

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Con l' ultima bellissima e rarissima " perla " di @@giancarlone della parpagliola senza la colonna, possiamo passare al capitolo contraffazioni /imitazioni.

Di seguito un esemplare di parpagliola della zecca di Passerano, gr. 1,29

D: MONETA PASE CC

R: S. PRODENCIANV

post-35754-0-82675900-1379241716_thumb.j

Modificato da Parpajola
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Su Desana, che avevo citato prima, leggendo il contributo di Dalle Vegre - Vajna, gentilmente ricevuto oggi ( grazie ! ), parliamo di tre monete molto rare citate dal Tribolati e riportate nel Gamberini, pezzi unici.

Dalle Vegre - Vajna sostengono per questi pezzi che si tratti di " falsi di Desana ", con una attribuzione comunque incerta.

In effetti potrebbero essere anche delle falsificazioni anonime prodotte da privati, anche perché le leggende sono molto simili a quelle milanesi, nel primo caso manca la sola L di MEDIO LANI D e anche il il delfino in stemma in almeno due dei tre esemplari sembra più una biscia.

Quindi non c'è quella differenziazione minima presente invece in altre zecche, un caso aperto a oggi e dubbio.

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sarebbe da sentire il buon paolino sulla contraffazione di mantova che viene attribuita alla zecca maggiore dei gonzaga

secondo me potrebbe invece esser stata emessa da un ramo minore dei gonzaga in una qualche zecca secondaria (e non voglio sempre incolpare il povero rodolfo di castiglione) che eran molto attive in tema di contraffazioni

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A questo punto vorrei portare all'attenzione anche le parpagliole di Castiglione delle Stiviere, che secondo me, sono estremamente interessanti.

Tale zecca fu molto prolifera in fatto di tipi parpagliole infatti oltre a coniarne delle "proprie" (se così si può dire riferendosi allo scudo inquartato con le 4 aquile) copiò modelli di altre zecche più blasonate: Milano, Savoia e Gonzaga.

La cosa curiosa è anche sotto il dominio di Ferdinando I Gonzaga si coniarono parpaiole del tipo milanese, con due tipi di rovescio

uno con FORTITUDO ed una con PROVIDENTIA (!) più rara.

Lo scudo comunque era quello inquartato con aquila e biscia.

Inutile postare foto, basta il link http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FERIG/32

e' interessante notare come prima del '600 la zecca tendesse a copiare le parpagliole dei Savoia, poi probabilmente per il "successo" e la grande emissione e circolazione di quella milanese fece propendere per il cambio di "modello".

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Il Gamberini riporta tra le varie zecche di produzione di queste monete Castiglione, appena citata da Testone 68, e poi Bozzolo, Desana ( che però abbiamo visto che è dubbia ), Mantova, Messerano, Novellara, Passerano.

Il Gamberini per Mantova mette Anonime Gonzaga, però nella nota cita il Tribolati in RIN 1955 che basandosi sullo stile e sulle caratteristiche le attribuirebbe a Carlo II di Gonzaga Nevers ( 1647 - 65 ).

Certamente un parere di @@PAOLINO 67 su queste zecche potrebbe darci qualche informazione in più.

Modificato da dabbene
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Leggendo sempre il contributo di Dalle Vegre - Vajna ho trovato questa interessante annotazione in una nota che penso possa essere utile alla discussione.

La moneta bassa veniva coniata ogni anno prima di Natale e su ordini precisi delle Regie Ducali Entrate e i preavvisi erano con tempi limitati.

C'è per un esempio un contratto di appalto del 1594, ma anche altri per gli anni successivi dove il preavviso dato agli zecchieri era molto breve, c'è per esempio un ordine di 322.000 pezzi del 12 dicembre per coniarli entro Natale, è evidente che se i tempi erano stretti ne consegue che per fare numeri importanti necessitavano di numeri di conii adeguati e questo particolare forse spiegherebbe a volte perché ci fossero diversi conii, magari non spiegabili per il numero di coniazioni, interessante direi.

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Vedendo che non ci sono più contributi per la Parpagliola di Filippo II iniziamo a vedere quella del suo successore.

Il periodo di coniazione della parpagliola della provvidenza è stato dal 1600 al 1621,con milioni di pezzi battuti, specialmente copiose per gli anni 1608 2.073.755, 1609 1.151.780 e 1619 1484.736 ( fonte Carlo M. Cipolla ).
Di seguito i pesi di riferimento per anno di coniazione ( fonte Carlo M. Cipolla ).
1600 al 1601 gr. 2,52
1602 gr. non riportato
1603 gr. 2,50
1604 al 1607 gr. non riportato
1608 al 1618 gr. 2,45
1619 al 1621 gr. 2,44
Con Filippo III inizia il decadimento della qualità di coniazione, aumentata anche dalla pratica di tosatura delle monete.
Nel Volume del Crippa la parpagliola di Filippo III è catalogata al numero 20 e rappresenta con 5 varianti.
Crippa 20/A 1602 R/4
Crippa 20/B 1603 R/2
Crippa 20/C 1608 R/3
Crippa 20/D 1608 NC
Crippa 20/E s.d. C
Negli studi effettuati sulla parpagliola milanese da Dalle Vegre / Vajna del 1991, è catalogata con
quattro tipologie ( Tipo II, III, IV e V ), eseguendo il match tra il dritto:
scudo con volute concave/scudo speciale e aquila con ali abbassate/aperte, e il Rovescio con in
esergo la data/senza data.
Il MIR è allineato ai due studi precedentemente descritti, catalogando per data, tipologia di scudo e
aquile con ali abbassate/aperte, MIR 351/1 a MIR 351/6.
Iniziamo a vedere le caratteristiche principali della moneta.
Dritto : Scudo di Milano con volute concave, le aquile possone avere ali abbassate o aperte.
Legenda : MEDIO LANI.D
Varianti di legenda : MEDIO LANI.D. - MEDIO. .LANI.D
Dritto-A : Scudo di Milano con ornato, le aquile hanno le ali aperte.
Legenda : MEDIO LANI.D
Varianti di legenda : MEDIO LANI.D. - .MEDIO LANI.D
Rovescio : La provvidenza in piedi, braccio sx nudo e appoggiato alla colonna, il braccio dx con una
bacchetta tocca il globo terrestre.
Legenda : PROVIDENTIA
Varianti di legenda : .PROVIDENTIA. Spesso per la A è stata usata una V capovolta.
In esergo 1602, 1603, 1608 oppure niente ( a inizio/fine data possono esserci punti ).
Nello studio effettuato, invece, ho riscontrato cinque tipi di Dritto e quattro tipi di Rovescio.
Per la catalogazione dei rovesci, per facilitarne il riconoscimento, ho preferito distinguere per data e
della data in quanto la figura della provvidenza ha minime differenze.
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