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IGNORED

PAVIA simpatica medaglia


palpi62

Risposte migliori

Supporter

Molto bella la placca. Sembra quasi bello anche Galeazzo.

Qui Carthusia è scritto correttamente (sulla medaglia manca la h).

La data segna l’inizio della costruzione della Certosa da parte del duca Gian Galeazzo Visconti che il 27agosto del 1396 poneva la prima pietra dell’edificio, realizzando un progetto che derivava dal voto emesso sotto forma di testamento nel 1390 dalla sua seconda moglie Caterina Visconti, figlia di Bernabò Visconti e di Regina della Scala. La prima gravidanza di Caterina non andò a buon fine perché la bimba era nata e morta nel giugno del 1385. All’approssimarsi di un nuovo parto l’8 gennaio 1390 e desiderando la nascita di un figlio maschio, Caterina fece voto di costruire una Certosa presso Pavia se fosse sopravvissuta alla nuova per lei terribile esperienza. Nacque un bimbo che però morì, ma Caterina si salvò e mantenne il voto.

La storia di Caterina Visconti, duchessa di Milano, è riportata da Maria Grazia Tolfo al link

http://www.storiadimilano.it/Personaggi/Ritratti%20femminili/caterinavisconti/caterina_visconti.htm

apollonia

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Supporter

Questa è la placca dell'asta Varesi

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CERTOSA DI PAVIA - Med. s.d. (XVII Sec.) dedicata a Gian Galeazzo Visconti, fondatore del celebre monumento. Mancante in tutta la letteratura specializzata. Ae mm 110x157 SPL.

Base d'asta 1.000 €, invenduta.

apollonia

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Supporter

Posto l’immagine della mia medaglia della Certosa di Pavia del 1953 con il busto di Gian Galeazzo Visconti sul diritto nel caso Fabio volesse utilizzarla per la scheda già predisposta

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME66M/34

post-703-0-52492200-1386361235_thumb.jpg

Bronzo: 96,9 g, 55 mm.

apollonia

Modificato da apollonia
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Supporter

Versione in bronzo della medaglia al post # 48.

post-703-0-33765400-1386524624_thumb.jpg

Bronzo: 107,9 g, 60 mm (300 esemplari).

apollonia

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Supporter

Grossa e pesante placca in bronzo (295,5 g, 78 mm) dell'Amministrazione provinciale di Pavia.

post-703-0-30636200-1386525008_thumb.jpg

apollonia

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Supporter

Aggiungo l'immagine dello stemma tratta dalla rete con le relativa descrizione araldica.

post-703-0-10966800-1386603409_thumb.jpg

Inquartato: nel PRIMO di rosso alla croce d'argento; nel SECONDO troncato: a) d'oro all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e membrata del campo; b) ritroncato: sopra, fasciato di nero e di argento; sotto, di rosso pieno; nel TERZO troncato, sopra, d'argento, all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e piottata d'oro; sotto, campo di cielo alla campagna erbosa ed alberata, al cervo che si abbevera ad una fonte presso una quercia, il tutto al naturale; nel QUARTO di rosso al castello, merlato alla ghibellina, torricellato di nero, a destra d'argento murato di nero, finestrata di tre, 1-2 del campo.

apollonia

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Supporter

Medaglia commemorativa del quinto centenario di fondazione del Duomo di Pavia (1488-1988)

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D/ Il Duomo di Pavia con attorno i busti dei cinque cardinali; lungo il bordo ….. A. M. CARD. SFORZA . C. F. CARD. DURINI . ALOYSIUS TOSI . A. C. CARD. RIBOLDI . IOSEPHVS BALLERINI …. .. DUOMO DI PAVIA .. In basso: 1488-1988, a destra GIOV. RUBES BOSSI

R/ Interno del Duomo, in basso a destra LORIOLI; lungo il bordo A. MCDLXXXVIII A. D. III KALENDAS IVLIAS TICINI A. MCMLXXXVIII. In basso su cinque righe V CENTENARIO HVIVS SACRI TEMPLI AEDIFICATIONIS RECVRRENTE / PAPIENSES EPISCOPI QUI EI MAXIME FAVERVNT APVD DEVM / IMPETRENT VT HOC EORVM OPVS DOMVS DEI / ET ORATIONIS IN AEVVM CHRISTI FIDELIBVS / SEMPER EVADAT.

Sul contorno in incuso: PAVIA – CIRCOLO NUMISMATICO IL PEGIONE –

Bronzo: 112,5 g, 60 mm

apollonia

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1933 PAVIA MEDAGLIA PER LA MORTE DEL VESCOVO GIUSEPPE BALLERINI

Al diritto ricorda ASCANIO CARDINALE SFORZA figlio di Francesco Sforza Duca di Milano e fratello di LUDOVICO IL MORO, iniziatore della costruzione del DUOMO DI PAVIA.

Al centro il Duomo con la cupola, quinta per altezza tra quelle d'Italia, a sinistra della cupola stemma cardinalizio di Ascanio Sforza e a destra stemma del vescovo Giuseppe Ballerini.

post-13397-0-43717100-1386626389_thumb.j

Argento, mm. 44 - Prod. S. JOHNSON

Cliccare sulla foto per ingrandire.

Modificato da giancarlone
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Aggiungo l'immagine dello stemma tratta dalla rete con le relativa descrizione araldica.

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Inquartato: nel PRIMO di rosso alla croce d'argento; nel SECONDO troncato: a) d'oro all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e membrata del campo; b) ritroncato: sopra, fasciato di nero e di argento; sotto, di rosso pieno; nel TERZO troncato, sopra, d'argento, all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e piottata d'oro; sotto, campo di cielo alla campagna erbosa ed alberata, al cervo che si abbevera ad una fonte presso una quercia, il tutto al naturale; nel QUARTO di rosso al castello, merlato alla ghibellina, torricellato di nero, a destra d'argento murato di nero, finestrata di tre, 1-2 del campo.

apollonia

...ossia la "fusione" dei quattro stemmi di Pavia, Mortara, Voghera e Vigevano.

Creazione che non brilla per fantasia, ma che non era affatto infrequente per gli stemmi delle province, specie quando fu ideato questo (1930).

Il blasone, invece, brilla... per le critiche che gli si potrebbero muovere!

Specialmente per il diverso trattamento riservato alle zampe delle due aquile.

La prima è membrata, termine blasonico correttamente usato per indicare che le zampe e gli artigli hanno colore diverso dal resto del corpo (cfr. A. Manno, Vocabolario araldico ufficiale..., 1907, p. 39).

Ma la seconda...

...è "piottata", termine blasonico usato a sproposito, visto che il Manno (cit., p. 45) lo riserva per le zampe dei palmipedi...

...e il Manno oltretutto lo scrive con una "t" sola (piotato)...

...e che è termine ben brutto di suo, oltre a non essere quasi mai usato in letteratura...

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Supporter

Trovo interessanti queste digressioni sull’araldica che prendono spunto dagli stemmi raffigurati sulle medaglie in quanto apprendo da esse termini del glossario blasonico a me sconosciuti come ‘membrata’ e, a quanto pare, sconosciuti o usati a sproposito dagli stessi addetti ai lavori come ‘piottata’ o ‘piotata’.

A proposito dello stemma provinciale di Pavia al quale sono direttamente interessato, volevo fare qualche osservazione sui rilievi esternati da Corbiniano riguardanti il profilo araldico.

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"Inquartato, nel primo di rosso alla croce piana d'argento [che e' di Pavia];

ok

nel secondo troncato: a) d'oro all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e membrata del campo, b) ritroncato, sopra: fasciato di nero e d'argento, sotto: di rosso pieno [che e' di Voghera];

l’aquila ad ali spiegate è nera su sfondo color oro, porta una corona, ha il rostro, e le zampe e gli artigli sono di colore diverso dal resto del corpo (tranne il rostro, aggiungo io; inoltre, negli stemmi di Voghera, l’aquila ha sì le ali spiegate ma non come nello stemma regionale);

nel terzo troncato, sopra: d'argento, all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e piottata d'oro; sotto: campo di cielo alla campagna erbosa ed alberata, al cervo che si abbevera ad una fonte [alias: un mortaio] presso una quercia, il tutto al naturale [che e' di Mortara];

nello stemma di Mortara l’aquila è esattamente come nello stemma regionale, dove le due aquile sono uguali; non capisco perché quella vogherese è ‘membrata’ e quella mortarese è ‘piottata’. Veramente, quest’ultima è ‘piottata d’oro’ (forse per dire che ha le piote d’oro?) e l’altra ‘membrata del campo’ (‘del campo’ si riferisce a ‘membrata’?)

nel quarto, di rosso, al castello, merlato alla ghibellina, torricellato di uno a destra il tutto d'argento murato di nero,

ok. Non conoscevo questo termine araldico: avrei pensato a qualcosa attinente al barometro di Torricelli.

Ho letto di un lavoro di ricerca sugli stemmi civici della Provincia di Pavia recentemente pubblicato nel libro di Carletto Genovese dal titolo “La Provincia di Pavia. Gli stemmi civici del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepò”. C’è qualche rettifica alla situazione delle aquile?

apollonia

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1835 LUIGI MALASPINA ( Nato a Pavia 1754 - morto a Milano 1835 ) Marchese di Sannazzaro, viaggiatore e mecenate.

La medaglia ricorda la donazione del ricco museo alla città di Pavia

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Bronzo, mm. 43

Rif: TURRICCHIA LE MEDAGLIE DI FRANCESCO PUTINATI n.69

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Supporter

1835 LUIGI MALASPINA ( Nato a Pavia 1754 - morto a Milano 1835 ) Marchese di Sannazzaro, viaggiatore e mecenate.

La medaglia ricorda la donazione del ricco museo alla città di Pavia

attachicon.gifmalaspina.jpg

Bronzo, mm. 43

Rif: TURRICCHIA LE MEDAGLIE DI FRANCESCO PUTINATI n.69

Il riferimento a Sannazzaro de’ Burgondi sul diritto della medaglia è per ricordare che il marchese Luigi Malaspina usava trascorrere la sua villeggiatura nel paese della Lomellina dove tra l’altro progettò e fece realizzare nel 1782 la chiesa di S. Bernardino (v. http://www.sannazzaro.com/luigimalaspina.htm ).

Persona tra le più stimate di Pavia, la sua città natale, molto erudito e appassionato cultore di scienze, il marchese pubblicò numerosi scritti che gli valsero rinomanza letteraria. Ebbe anche meriti politici, ma – come indica il rovescio della medaglia - è ricordato principalmente per il suo prodigarsi nel raccogliere un tesoro di oggetti d'arte, di pittura e d'incisione ragguardevole che legò alla sua città, facendo edificare su suo disegno un dignitoso palazzo di palladiana semplicità che destinò appositamente a Museo delle Belle Arti a pubblico vantaggio (v. http://www.paviaedintorni.it/temi/personaggi_file/personaggi_nobilt%C3%A0_file/personaggi_nobilt%C3%A0_Malaspina.htm ).

Una persona alla quale la città di Pavia deve molto.

apollonia

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Supporter

In tema di medaglie con stemmi comunali della provincia di Pavia, posto questa medaglietta in bronzo (7,425 g, 25 mm) della Pro Loco di Verrua Po, un comune dell’Oltrepò pavese sulla riva destra del Po.

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Come si vede dall’immagine dello stemma ufficiale, l’incisore ha sovrapposto in diagonale allo scudo il motto che si trova su ‘lista bifida e svolazzante di rosso’, come si dice in araldica. Motto che ha erroneamente riportato come ‘VIQUERENSIUM’ invece di VIQUERIENTIUM.

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Verruca Viqueriensium, ossia "Verruca dei Vogheresi", è il nome latino dal quale probabilmente deriva quello di Verrua Po. In latino il termine ‘Verruca’ vuol dire ‘escrescenza, porro’, ma in questo caso va inteso come ‘dosso’ o ‘poggio’, cioè piccola altura. Secondo l’ipotesi più attendibile, il nome del paese fu dato proprio in riferimento ad un’altura emersa anticamente sulla riva sinistra del Po. Col passare dei secoli, a causa delle frequenti inondazioni periodiche del grande fiume, l’altura e il piccolo borgo sorto su di essa scomparvero, travolti dalle acque. Fu così che gli abitanti di allora furono costretti a trasferirsi altrove, probabilmente nel luogo in cui si trova oggi.

apollonia

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Stemma simpaticissimo, con la croce d'argento in campo rosso ripetuta due volte in proporzioni differenti.

Simpatico, semplice e bello: tre doti rare negli stemmi civici italiani contemporanei (è stato concesso ufficialmente nel 1999).

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Supporter

Medaglia di Angelo Grilli celebrativa del VI Centenario della Certosa di Pavia

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Bronzo: 114,7 g, 60 mm (Coniazione a cura dello Stabilimento Stefano Johnson)

apollonia

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Trovo interessanti queste digressioni sull’araldica che prendono spunto dagli stemmi raffigurati sulle medaglie in quanto apprendo da esse termini del glossario blasonico a me sconosciuti come ‘membrata’ e, a quanto pare, sconosciuti o usati a sproposito dagli stessi addetti ai lavori come ‘piottata’ o ‘piotata’.

Condivido l'interesse, caro amico: a mia volta sono felice di trovare sempre nuove conferme al fatto che la medaglistica è una vera miniera di stemmi, soprattutto (ma non solo) per l'araldica italiana contemporanea.

(...)

nel secondo troncato: a) d'oro all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e membrata del campo, b) ritroncato, sopra: fasciato di nero e d'argento, sotto: di rosso pieno [che e' di Voghera];

l’aquila ad ali spiegate è nera su sfondo color oro, porta una corona, ha il rostro, e le zampe e gli artigli sono di colore diverso dal resto del corpo (tranne il rostro, aggiungo io; inoltre, negli stemmi di Voghera, l’aquila ha sì le ali spiegate ma non come nello stemma regionale);

nel terzo troncato, sopra: d'argento, all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e piottata d'oro; sotto: campo di cielo alla campagna erbosa ed alberata, al cervo che si abbevera ad una fonte [alias: un mortaio] presso una quercia, il tutto al naturale [che e' di Mortara];

nello stemma di Mortara l’aquila è esattamente come nello stemma regionale, dove le due aquile sono uguali; non capisco perché quella vogherese è ‘membrata’ e quella mortarese è ‘piottata’. Veramente, quest’ultima è ‘piottata d’oro’ (forse per dire che ha le piote d’oro?)

Come già osservavamo, piottata è termine che (con buona pace del Manno) riserverei all'"archeologia" dell'araldica.

Per tacer del fatto che gli artigli d'un'aquila non c'entrano con un aggettivo adatto alle zampe di paperi&affini...

e l’altra ‘membrata del campo’ (‘del campo’ si riferisce a ‘membrata’?)

Sì.

nel quarto, di rosso, al castello, merlato alla ghibellina, torricellato di uno a destra il tutto d'argento murato di nero,

ok. Non conoscevo questo termine araldico: avrei pensato a qualcosa attinente al barometro di Torricelli.

Ho trovato per caso in rete (sulla "baia", così mi pare che il forum ami definire un :good: famoso sito) una bella versione dello stemma provinciale di Pavia.

Lascia stare che risale a un periodo "lontano" della storia nazionale, com'è evidente dal capo del Littorio.

É versione che trovo bella per la cura grafica con cui è realizzata, e adatta per una breve riflessione sullo stile araldico.

Peccato per le piccole dimensioni, che costringono a usare gli occhi della mente più che quelli del viso (però cliccando sul link si può allargare l'immagine).

É però chiaro il diverso stile.

Soprattutto nella resa delle aquile, e del cervo con tutto il suo circondario.

Qui le aquile non sono uguali fra loro, com'è invece nell'esemplare più moderno.

L'habitat del cervo è più "realistico".

Differenze dovute al fatto che questa versione è stata fatta a mano.

L'altra no, è fatta a computer.

Intendiamoci: entrambe sono fatte bene.

Ma la differenza salta all'occhio: differenza di stili, per l'appunto.

Con conseguente differenza fra molti particolari, gran parte dei quali sono ininfluenti dal punto di vista araldico ---> lo stemma ;) sempre quello è...

Ho letto di un lavoro di ricerca sugli stemmi civici della Provincia di Pavia recentemente pubblicato nel libro di Carletto Genovese dal titolo “La Provincia di Pavia. Gli stemmi civici del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepò”. C’è qualche rettifica alla situazione delle aquile?

apollonia

Non conosco il libro, spero potrà aiutarci qualche amico che lo abbia.

Penso però che a livello grafico sarà difficile trovare rettifiche, visto che l'autore del libro è fra i principali curatori del sito da cui hai tratto il disegno.

Mentre a livello blasonico (ossia, a livello della descrizione verbale del contenuto dello stemma) è sicuro che non ci saranno rettifiche.

Perchè il blasone risale al 1930, e non è stato modificato.

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Sarà perché vedo sempre un’aquila sulla mano destra di Zeus nei tetradrammi e nelle dramme di Alessandro Magno con Eracle vestito di pelle di leone sul diritto… Sarà perché trovo un’aquila anche sul rovescio di alcuni bronzi di Alessandro Magno, come pure di suo nonno Aminta III e di suoi successori come Tolomeo I Sotere… Il fatto è che le due aquile sullo stemma della Provincia di Pavia mi hanno incuriosito per come sono state descritte dal punto di vista araldico. La prima, mutuata dallo stemma comunale di Voghera, è ‘membrata’. ‘Membrato’ è un aggettivo che la Treccani definisce come attributo, in araldica, dell’aquila, del grifo e di altri animali con le zampe di smalto diverso. E qui siamo tutti d’accordo. La seconda, mutuata dallo stemma comunale di Mortara ma qui identica alla prima, è invece ‘piottata’. ‘Piottato’ non è un aggettivo, e nemmeno ‘piotato’ che però è riportato nel dizionario araldico. Nella Treccani troviamo ‘piota’, sostantivo femminile con il significato di pianta del piede, piede. Lo usa con questo significato Dante rivolgendosi a Cacciaguida, suo antenato. La parola, che in queste accezioni appartiene alla lingua antica, vive ancora, talvolta, per suggestione letteraria e in qualche dialetto, con il significato generico di piede o di gamba. Talora è anche riferita alle zampe di animali: … che strillava come un cagnolino a cui qualcuno avesse pestato una piota (Pirandello).

Ma indipendentemente dalla semantica, mi chiedo come mai chi ha composto questo stemma (un addetto ai lavori fino a prova contraria) abbia usato due aggettivi diversi per due aquile identiche. C’è una logica in questo? In effetti una differenza esiste, ma non nelle aquile bensì nello sfondo (o campo, come si dice in araldica): uno è d’oro, dello stesso colore degli artigli dell’aquila, l’altro è d’argento. Che sia questo il punto? Agli araldici l’ardua sentenza.

apollonia

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Sarà perché vedo sempre un’aquila sulla mano destra di Zeus nei tetradrammi e nelle dramme di Alessandro Magno con Eracle vestito di pelle di leone sul diritto…

...l'aquila di Giove...

...in fin dei conti, la stessa usata da Napoleone imperatore...

(...) le due aquile sullo stemma della Provincia di Pavia mi hanno incuriosito per come sono state descritte dal punto di vista araldico. La prima, mutuata dallo stemma comunale di Voghera, è ‘membrata’. ‘Membrato’ è un aggettivo che la Treccani definisce come attributo, in araldica, dell’aquila, del grifo e di altri animali con le zampe di smalto diverso. E qui siamo tutti d’accordo.

Sì, la Treccani dice bene.

In particolare, membrato è termine utilizzato (nel senso che hai riportato) specialmente per i volatili rapaci.

(...)

Ma indipendentemente dalla semantica, mi chiedo come mai chi ha composto questo stemma (un addetto ai lavori fino a prova contraria)

Il discorso sarebbe icon_cry.gif lungo&triste...

...in due parole, questo blasone, e questo stemma, furono creati dalla Consulta araldica del Regno d'Italia.

Ossia, l'organismo ufficiale che curava l'araldica pubblica nel nostro Paese.

E che aveva saputo creare blasoni molto migliori di questo.

Diciamo che ci sono uffici araldici di Stati stranieri tradizionalmente icon_rolleyes.gif più attenti icon_rolleyes.gif alla terminologia araldica...

abbia usato due aggettivi diversi per due aquile identiche. C’è una logica in questo?

...non sai quanto mi piacerebbe saperlo... icon_confused.gif

Non ravviso motivi che giustificano l'uso di quei due aggettivi diversi per un medesimo animale araldico, per di più all'interno di un medesimo stemma!

Non importa che un'aquila sia presa dallo stemma di Mortara e l'altro da quello di Voghera.

Sempre aquila è.

In effetti una differenza esiste, ma non nelle aquile bensì nello sfondo (o campo, come si dice in araldica): uno è d’oro, dello stesso colore degli artigli dell’aquila, l’altro è d’argento. Che sia questo il punto? (...)

No, certamente no.

Il colore del campo non c'entra nulla col modo di blasonare i dettagli delle figure che lo caricano.

Al massimo permette di usare locuzioni che evitano di ripetere colori uguali ---> esempio: il "del campo" nel blasone del componente di Voghera.

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( fontehttp://www.madonnapiazzagrande.it/ )

apollonia

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( fontehttp://www.madonnapiazzagrande.it/ )

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( fontehttp://www.madonnapiazzagrande.it/ )

apollonia

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Salve

Ho acquistato la medaglia segnalata da palpi al post # 49.

post-703-0-88524400-1387200096_thumb.jpg

Sul bordo del diritto, tra due cornici di perline, divise da stelle e fregi: COMVNITATIS PAPIE SIGILVM MAG(N)IFICE con la N ribaltata (immagine speculare della N). Al centro la statua del Regisole, di cui s’è parlato qui http://www.lamoneta.it/topic/106466-una-spilla-storica-di-pavia/ al post # 8, con l’originale e pittoresco sostegno alla zampa anteriore sinistra del cavallo costituito da un cagnolino.

Sul rovescio, in cornice di perline lungo il bordo, COMUNE DI PAVIA . PER 30 ANNI DI SERVIZIO . In alto lo stemma comunale di Pavia.

Ottone: 9,785 g, 28 mm

apollonia

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