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IGNORED

APOCALISSE E NUMISMATICA


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Ti faccio i miei complimenti! Pur essendo un filologo, non conoscevo questa famiglia di papiri.

Indubbiamente è un testimone molto importante.

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Ti faccio i miei complimenti! Pur essendo un filologo, non conoscevo questa famiglia di papiri.

Indubbiamente è un testimone molto importante.

I complimenti vanno a te che spazi dalla numismatica romana e greca alla filogia greca, latina ed ebraica! Del ritrovamento di quel papiro diede notizia negli anni Sessanta D.R.Hillers (Revelation 13,18 and a Scroll from Murraba'at, in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, 170, 1963, pag.65)

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I complimenti vanno a te che spazi dalla numismatica romana e greca alla filogia greca, latina ed ebraica!

Anche tu non scherzi! ;)

Siamo due bei personaggi :P

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Non ti nego, poi, che mi fa sempre piacere trovare qualche serio studioso di antichistica che sia anche un credente convinto... Siamo pochi, ma teniamo duro!

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In verità, Nerone era un extraterrestre di nome NoRWiN QuaSaR.

È questo il significato del passo citato.

Soltanto l'assonanza tra Quasar e Cesare ha potuto creare il problema.

Sallustio, nella vita dei dodici cesari (attenzione al 6 + 6), ne da' adeguata contezza.

Basta leggere il riferimento a Nerone con una rosa in bocca (attenti alle spine, Canfora si e' rovinato la lingua) ed a rovescio, ma solo nel Papiro detto il Brunelleschi conservato alla Alessandrina; il risultato fonico e' impressionante ed il mistero e' presto svelato.

Ho sentito personalmente Canfora pronunciare, sputando sangue, " Io sono NoRWiN QuaSaR" con voce spaventosa e poi crollare a terra in una sorta di crisi comiziale.

Ed io che gridavo "Magister, Magister" con le mani nei capelli.

Scherzo e mi scuso, non intendo sminuire il lavoro e le passioni filologiche di nessuno. Alleggerisco solo un poco.

Modificato da Polemarco
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In verità, Nerone era un extraterrestre di nome NoRWiN QuaSaR.

È questo il significato del passo citato.

Soltanto l'assonanza tra Quasar e Cesar ha potuto creare il problema.

Sallustio, nella vita dei dodici cesari (attenzione al 6 + 6), ne da' adeguata contezza.

Basta leggere il riferimento a Nerone con una rosa in bocca (attenti alle spine, Canfora si e' rovinato la lingua) ed a rovescio, ma solo nel Papiro detto il Brunelleschi conservato alla Alessandrina; il risultato fonico e' impressionante ed il mistero e' presto svelato.

Ho sentito personalmente Canfora pronunciare, sputando sangue, " Io sono NoRWiN QuaSaR" con voce spaventosa e poi crollare a terra in una sorta di crisi comiziale.

Ed io che gridavo "Magister, Magister" con le mani nei capelli.

Scherzo e mi scuso, non intendo sminuire il lavoro e le passioni filologiche di nessuno. Alleggerisco solo un poco.

Ben venga una risata ogni tanto: la vita è già così complicata!

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Ovviamente non mi riferivo al pure insigne filologo Luciano CANFORA (quello del papiro dello pseudo Artemidoro) ma all'ineguagliabile Bruno CANFORA, maestro d'orchestra di indimenticabili edizioni di Canzonissima (da qui, l'uso del termine "magister") e profondo studioso del Papiro di Brunelleschi.

Polemarco ( incorreggibilmente recidivo )

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Ovviamente non mi riferivo al pure insigne filologo Luciano CANFORA (quello del papiro dello pseudo Artemidoro) ma all'ineguagliabile Bruno CANFORA, maestro d'orchestra di indimenticabili edizioni di Canzonissima (da qui, l'uso del termine "magister") e profondo studioso del Papiro di Brunelleschi.

Polemarco ( incorreggibilmente recidivo )

Avevo colto (in parte per la verità) i riferimenti di questo "pastiche" semiserio...

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"Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome" (Apocalisse, cap.13, 16-17).

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@@King John

e quando sarebbe accaduto tutto cio' sotto Nerone? le risulta abbia imposto marchi su pelle e divieti al commercio?

La caratteristica dell'enigma è quella di indicare un concetto, oppure una o più cose in maniera oscura nascondendo all'interno di un testo un significato ulteriore, diverso da quello espresso in apparenza. Pertanto la soluzione dell'enigma va ricercata non nel senso nominale facilmente rilevabile dal testo, ma nel senso nascosto, la cui comprensione è frutto di applicazione da parte del solutore volta alla corretta interpretazione degli elementi del testo secondo il procedimento predisposto dall'autore dell'enigma.

Questo va tenuto presente nell'interpretazione dell'Apocalisse, testo pieno di enigmi, ed in particolare nell'interpretazione dell'enigma per eccellenza dell'Apocalisse, quello marchio di cui si parla nel capitolo 13. Se il marchio sulla fronte viene generalmente interpretato come il corrispondente satanico del sigillo sulla fronte degli eletti (Ap 7,4 e 9,4), più problematica appare la spiegazione del marchio sulla mano. Sembra da scartare che Giovanni abbia voluto riferirsi al fatto che talvolta agli schiavi fuggitivi veniva marchiato a fuoco sulla fronte il nome del padrone: non sono attestate marchiature sulla mano e l'immagine non si adatta a coloro che non fuggono.

Nemmeno appaiono convincenti le spiegazioni che fanno riferimento al nome dell'imperatore marchiato sulla mano dei soldati o, semplicemente, al gesto della mano destra e all'inchino del capo di coloro che sacrificavano all'imperatore.

Altri autori sottolineano l'allusione alle attività commerciali e mercantili e parlano di relazione tra manualità e commercio, di controllo satanico della mano destra che più appare coinvolta nelle transazioni commerciali senza però riuscire ad individuare delle situazioni precise della pratica commerciale antica in grado di spiegare il testo.

La soluzione va trovata non in una pratica storicamente attestata ma in un'allusione criptica, caratteristica essenziale dell'enigma. Giovanni, dicendo che la Bestia dalla terra "faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra" (il marchio della prima Bestia, quella dal mare), ha voluto quindi riferirsi alla moneta in circolazione nell'impero romano e recante il ritratto dell' imperatore al potere. Cos'è, infatti, che tutti gli uomini di ogni condizione sociale ("piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi") avevano se non almeno uno spicciolo recante il ritratto dell'imperatore, il suo marchio? Sulla moneta c'erano tutti gli elementi indicati: il marchio (ritratto) della Bestia, il suo nome (NERO CAESAR) ed il numero del suoi nome (il 666 calcolato nel modo spiegato nei post precedenti).

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@@King John

e quando sarebbe accaduto tutto cio' sotto Nerone? le risulta abbia imposto marchi su pelle e divieti al commercio?

Finora abbiamo parlato del marchio sulla mano. Ed il marchio "sulla fronte"? Quest'ultimo era il ritratto dell'imperatore che si ripresentava prepotente, si imprimeva nella mente dei sudditi, "sulla loro fronte" (Ap 13,16) quando facevano un calcolo che riguardava soldi: se si fa un conto in denarii romani, per forza di cose verrà di pensare all'immagine immancabilmente recata al diritto da quei denarii, e cioè il ritratto dell'imperatore appunto, di contro all'immagine variabile riportata al rovescio.

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@@King John

e quando sarebbe accaduto tutto cio' sotto Nerone? le risulta abbia imposto marchi su pelle e divieti al commercio?

E' quello che avviene oggi a noi se pensiamo ai dollari in generale o ad una certa somma espressa in tale divisa: immediatamente ci viene in mente il volto di George Washington che campeggia sulle banconote verdi; il suo ritratto si stampa nella nostra mente, "sulla fronte".

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"Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata.
Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: 'Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura'.
Allora colui che era seduto sulla nuvola gettò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta".

(Apocalisse, cap.14, 14-16)

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Per comprendere chi è il personaggio celato dietro il numero 666 nel libro "Apocalisse. La soluzione dell'enigma" vengono indagati altri enigmi antichi. Uno di questi è il graffito in lingua greca rinvenuto a Pompei e databile al I secolo d.C. che recita: "Amo colei il cui numero è 545". Comunemente si ritiene che in tale indovinello la cifra 545 nasconda il nome della fanciulla e la soluzione viene giudicata molto difficile perché non solo non sappiamo qual è questo nome, ma ignoriamo anche di quante lettere esso sia composto. Nel testo vengono analizzati tutti i nomi femminili greci e latini tramandati dalle fonti e viene trovata la soluzione del graffito di Pompei.

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Un altro enigma è il cosiddetto "Quadrato Magico" o "Quadrato del Sator", composto dalle cinque parole latine SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, di cinque lettere ciascuna, che scritte in riga l'una sull'altra, possono essere lette, ugualmente bene, sia orizzontalmente da sinistra verso destra o anche da destra verso sinistra, sia verticalmente dall'alto verso il basso o dal basso verso l'alto. Le cinque parole del Quadrato Magico, poi, oltre ad essere esse stesse palindrome (possono cioè essere lette sia da destra che da sinistra), messe in fila danno luogo ad un unico palindromo, cioè una frase che rimane identica sia se letta da sinistra a destra che da destra a sinistra. Per la soluzione della frase che sembra venir fuori dal Quadrato Magico (Sator arepo tenet opera rotas) sono state fatte le ipotesi più disparate ma è ormai universalmente accettato che si tratti di un anagramma. Nel libro "Apocalisse. La soluzione dell'enigma" leggerete qual è questo anagramma e che relazione c'è tra il Quadrato Magico e l'Apocalisse.

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"Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: 'Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio'. Partì il primo e versò la sua coppa sulla terra; e scoppiò una piaga maligna e dolorosa sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si prostravano alla sua statua. Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare. Il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque, e diventarono sangue. Il quarto versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, ma non si pentirono per rendergli gloria. Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, ma non si pentirono delle loro azioni. Il sesto angelo versò la sua coppa sul grande fiume Eufrate e le sue acque si prosciugarono così da preparare la via ai re dell'Oriente. Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, proveniente dal trono, una voce potente che diceva: 'È compiuto!'. Ci furono folgori, clamori e tuoni, e venne un grande terremoto: non vi fu mai da quando l'uomo vive sulla terra un terremoto così grande" (Ap 16, 1-18). Ecco cosa avverrà per il libro dell'Apocalisse alla fine del mondo, quando Dio verserà sulla terra le sette coppe della sua ira. Ma Giovanni riteneva che la fine del mondo si sarebbe verificata già nel 71 d.C....

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Guest fabrizio.gla

La fine del mondo?

ma per favore... state a mettere in bocca a Giovanni ed a Dio cose che neanche gli passavano per la mente.

questo povero libro dell'Apocalisse lo state facendo sembrare un libro di indovinelli, neanche fosse un allegato della settimana enigmistica.

la Bibbia si spiega con la Bibbia, che è ben diverso dal dire è la parola di Dio e non si discute, come qualcuno mi ha imputato, ma ciò non significa neppure formulare idee ed ipotesi che non hanno nessun riscontro nel resto delle sacre scritture... così si sminuisce solo il valore della parola di Dio (mt 15:6)

Modificato da fabrizio.gla
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E a cosa si possono riferire le sette terribili coppe dell'ira di Dio se non alla fine del mondo? Ad una passeggiata? E' evidente che l'Apocalisse va spiegata alla luce della Bibbia e così è stato fatto nel mio libro ma su questo forum vengono date delle semplici anticipazioni e non posso cero riprodurre tutto il libro per dimostrarne la serietà.Ribadisco che il libro ha la prefazione di un professore di Nuovo Testamento dell'Università Urbaniana di Roma (che oltretutto è un sacerdote) e non certo di Bartezzaghi: se lo studio non fosse stato condotto con serietà costui non avrebbe mai accettato di esporre il suo nome sul mio libro.

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Guest fabrizio.gla

Dio crea la terra.

Dio crea l'uomo.

Dio distrugge la terra...

Ha senso?

NO. altrimenti la parola di Dio sarebbe alla stessa stregua della classe politica di oggi... parole parole parole... per rimangiarsi tutto...

Allora se così fosse, come scrisse san paolo, "mangiamo e beviamo perchè domani moriremo" (1 cor. 15:32)

Avevo fatto un ragionamento nel mio post iniziale, ragionamento che è stato visto oscurantista e arcaico, oltre a non essere preso in considerazione.

Con tutto il rispetto, la fine del mondo, mal si sposa con altri passi biblici, di cui Lei, molto più preparato e studioso di me ben conoscerà passi biblici che evidenziano come, semmai, quello che terminerà sarà un "sistema", ma non certo la terra, perchè Dio l'ha creata perchè fosse abitata (Isa. 45:18)

Modificato da fabrizio.gla
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Guest fabrizio.gla

Sul fatto poi della prefazione del libro, con tutto il rispetto che merita la cultura, lo spessore e soprattutto la Persona che ci sta dietro, ma non è "garanzia" di autorevolezza. La stessa Chiesa (che ricordiamoci, dovrebbe essere la massima autorità in questo campo) è dogmatica e divisa in merito, tra pareri teologici, cristiani, scientifici e chi più ne ha più ne metta.

Inoltre, l'apocalisse, proprio per il suo linguaggio figurato, è stata "presa di mira" un'infinità di volte con nuove opinioni/pareri/studi/interpretazioni...

Ognuno dice la sua, ma nessuno che cerchi di armonizzare il frutto dei suoi studi con quello che è il punto di vista della bibbia

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Dio crea la terra.

Dio crea l'uomo.

Dio distrugge la terra...

Ha senso?

NO. altrimenti la parola di Dio sarebbe alla stessa stregua della classe politica di oggi... parole parole parole... per rimangiarsi tutto...

Allora se così fosse, come scrisse san paolo, "mangiamo e beviamo perchè domani moriremo" (1 cor. 15:32)

Avevo fatto un ragionamento nel mio post iniziale, ragionamento che è stato visto oscurantista e arcaico, oltre a non essere preso in considerazione.

Con tutto il rispetto, la fine del mondo, mal si sposa con altri passi biblici, di cui Lei, molto più preparato e studioso di me ben conoscerà passi biblici che evidenziano come, semmai, quello che terminerà sarà un "sistema", ma non certo la terra, perchè Dio l'ha creata perchè fosse abitata (Isa. 45:18)

Passi dell’Apocalisse che alludono chiaramente alla fine del mondo:

"Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare:

Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi" (AP 7, 1-3)

"Per questo, in un solo giorno,

verranno su di Babilonia questi flagelli:

morte, lutto e fame;

sarà bruciata dal fuoco,

poiché potente Signore è Dio

che l'ha condannata". (Ap 18;8)

E potrei riportare molti altri passi del genere. Ma poichè le parole di Dio non sono vane, come giustamente dici tu, alla distruzione del mondo seguirà una nuova Creazione:

"Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più.

Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.

Udii allora una voce potente che usciva dal trono:

"Ecco la dimora di Dio con gli uomini!

Egli dimorerà tra di loro

ed essi saranno suo popolo

ed egli sarà il "Dio-con-loro".

E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;

non ci sarà più la morte,

né lutto, né lamento, né affanno,

perché le cose di prima sono passate".

(Ap 21, 1-4)

Quest’ultimo passo riprende Isaia 65,17:

"Ecco infatti io creo

nuovi cieli e nuova terra;

non si ricorderà più il passato,

non verrà più in mente,

poiché si godrà e si gioirà sempre

di quello che sto per creare,

e farò di Gerusalemme una gioia,

del suo popolo un gaudio".

La distruzione del mondo, quindi, in TUTTA LA BIBBIA, è fisica ma ad essa seguirà una nuova gioiosa Creazione per il popolo di Dio. L’inghippo dell’autore dell’Apocalisse è consistito nel credere imminente, erroneamente, il momento della distruzione del mondo e della susseguente nuova Creazione. Ma questo errore interpretativo non mette in discussione la Bibbia nel suo complesso: la distruzione del mondo e la sua nuova Creazione ci saranno quando vorrà Dio ma non nel modo descritto dall’Apocalisse ma da Gesù direttamente nel suo Discorso escatologico che si sposa perfettamente con il Vecchio Testamento. Come ho già scritto in un alro post Dio affidando la sua Rivelazione agli uomini, esseri per definizione fallibili, ha messo in conto errori da parte loro, ma ciò non inficia la verita delle Sascere Scritture nel loro complesso.

Modificato da King John
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Sul fatto poi della prefazione del libro, con tutto il rispetto che merita la cultura, lo spessore e soprattutto la Persona che ci sta dietro, ma non è "garanzia" di autorevolezza. La stessa Chiesa (che ricordiamoci, dovrebbe essere la massima autorità in questo campo) è dogmatica e divisa in merito, tra pareri teologici, cristiani, scientifici e chi più ne ha più ne metta.

Inoltre, l'apocalisse, proprio per il suo linguaggio figurato, è stata "presa di mira" un'infinità di volte con nuove opinioni/pareri/studi/interpretazioni...

Ognuno dice la sua, ma nessuno che cerchi di armonizzare il frutto dei suoi studi con quello che è il punto di vista della bibbia

Anche la Chiesa è fatta di persone, varie persone. Queste persone a volte propongono nove tesi che sembrano a prima vista inaccettabili. Quando però queste tesi sono proposte in buona fede e con l’unico intento di contribuire a capire meglio la Parola di Dio ben vengano, no? Se il mio libro ha un merito è proprio quello di spiegare, ALLA LUCE DELLA BIBBIA, i molteplici rinvii al Vecchio Testamento contenuti nell’Apocalisse: l’autore dell’Apocalisse richiama tantissimi passi veterotestamentari perché era certo della loro imminente realizzazione. Ma è chiaro che questo concetto è spiegato nel dettaglio nel mio libro e non posso certo dilungarmi al riguardo in questa sede…

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