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Monete romane a Londra


manu78

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beh questo penso avvenga, di norma, anche in Italia...gli archeologi hanno un tempo limite per condurre lo scavo, rimuovere i mteriali rinvenuti e permettere che i lavori proseguano....Mi corregga qualche archeologo se sbaglio!

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@manu78 questo non lo so... sto studiando archeologia già da un anno... quando farò il primo scavo sarò lieto di sciogliere il Suo dubbio.

Cordialmente

Simone

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Mi sono chiesto se questa è conforme ai tipi noti oppure se è un'imitazione (chissa se i "veneziani" ci leggono ....cari saluti a @@417sonia) io in rete non ho trovato il nome del doge scritto in questo modo e, di solito, SMVENETI è scritto in verticale dall'alto al basso senza il DVX in esergo.

post-9750-0-98911000-1376047746_thumb.jp

Modificato da dizzeta
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Mi sono chiesto se questa è conforme ai tipi noti oppure se è un'imitazione (chissa se i "veneziani" ci leggono ....cari saluti a @@417sonia) io in rete non ho trovato il nome del doge scritto in questo modo e, di solito, SMVENETI è scritto in verticale dall'alto al basso senza il DVX in esergo.

Ciao Daniele

L'arcano l'ha già scoperto @@Arka .... :pleasantry: vedi altra discussione:

http://www.lamoneta.it/topic/110413-monete-romane-a-londra/?hl=londra

Cari saluti :good:

luciano

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Ciao Daniele

L'arcano l'ha già scoperto @@Arka .... :pleasantry: vedi altra discussione:

http://www.lamoneta.it/topic/110413-monete-romane-a-londra/?hl=londra

Cari saluti :good:

luciano

Grazie, non conoscevo queste differenze. Adesso ho capito, comunque misteriosa la sua presenza insieme a monete romane.

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perchè vi stupite ?

i rapporti tra venezia e londra eran floridi e saldi

tanto è vero che in inghilterra circolavano i soldini di leonardo loredan e agostino barbarigo che venivano usati come mezzi pence

http://finds.org.uk/

cercateli sul pas

in inghilterra circolava di tutto , si trovavano anche pezzi da 1 o 2 real spagnoli di filippo e dei re cattolici

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Grazie, non conoscevo queste differenze. Adesso ho capito, comunque misteriosa la sua presenza insieme a monete romane.

londinium romana e londinium medievale finivano li a liverpool street , per quello che si trova di tutto

appena fuori bishopsgate (uno delle 7 entrate di londra) c era un ospedale , da li il nome della zona di spitalfields

quando enrico VIII aboli tutte le istituzioni religiose a spitalfields l ospedale fu chiuso e fu creato un campo di artiglieria , se vai trovi ancora artillery lane e un pub che si chiama the gun

quando han costruito il palazzo dell abn amro , ora rbs e ristrutturato il fruit and wool exchange han trovato un sarcofago tardo romano di una donna di origine italiana di circa 30 anni

ora esposto al museum of london

http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/319833.stm

se passi dammi un fischio , che illyricum ci è andato e non l ha visto......

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... se passi dammi un fischio , che Illyricum ci è andato e non l'ha visto ...

Chi lo dice? E comunque al London Museum ho visto tante cose interessanti...

post-3754-0-50768000-1376078133_thumb.jp

post-3754-0-29569500-1376078200_thumb.jp

post-3754-0-31597500-1376078179_thumb.jp

(e anche post romane o ben più moderne... :D )

... e ieri su Focus in una puntata sui sotterranei di Londra ho visto l'ipocausto delle Terme di Londinium che si trovano sotto un edificio moderno e non sono aperte al pubblico...

Ciao

Illyricum

:D

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Comunque è una notizia-non notizia. Come visto sopra, a Londinium si trovano monete romane di tutte le epoche.

E se il Tamigi (Thamesis) rende statue bronzee di Adriano come questa

post-3754-0-74495100-1376079036_thumb.jp

(non ho le misure ma saranno 40 cm di altezza!)

...figuriamoci qualche moneta!!! :D

Ciao
Illyricum

:)

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perchè vi stupite ?

i rapporti tra venezia e londra eran floridi e saldi

tanto è vero che in inghilterra circolavano i soldini di leonardo loredan e agostino barbarigo che venivano usati come mezzi pence

http://finds.org.uk/

cercateli sul pas

in inghilterra circolava di tutto , si trovavano anche pezzi da 1 o 2 real spagnoli di filippo e dei re cattolici

Buona giornata

I rapporti tra Venezia e Londra erano floridissimi; ripropongo una passata discussione, dell'aprile 2012, nella quale feci qualche accenno al riguardo:

.....dalla lettura di un testo della Utet “Ambasciatori veneti in Inghilterra” 1978, posso riferire alcune informazioni che ritengo interessanti.

Il primo ambasciatore residente in Inghilterra fu un certo Luca Valeresso, senza dubbio un mercante che fungeva da console dei mercanti sulla piazza di Londra. Siamo nel 1370 e di questa sua funzione ci resta solamente una lettera di Edoardo III al doge Andrea Contarini.

Successivamente si hanno parecchie “commissioni” o “istruzioni preliminari” che la Serenissima consegnava ai suoi agenti rappresentanti, sempre, comunque, commercianti residenti nella capitale inglese.

La prima missione diplomatica vera e propria, viene ricondotta alla missione di Pietro Contarini nel 1496 e del suo segretario Luca Valaresso; pur essendo anch'essi commercianti, gli venne riconosciuto il titolo di “suboratores” ed in quelle vesti, gestirono anche l'alleanza – pur platonica – di Enrico VII alla Lega Santa antifrancese.

Il primo ambasciatore vero e proprio, nobile e non commerciante e munito di credenziali che lo designano a questa mansione ufficiale, sembra sia stato Andrea Trevisan, nel 1496.

Dopo questa premessa, c'è da aggiungere che la diplomazia Veneziana e gli incaricati che, di volta in volta, percorrevano le vie del mondo per risolvere problemi specifici e contingenti, oppure solo per gestire pratiche commerciali o per mero complimento verso questo o quel sovrano, aveva la più importante considerazione e preminenza nel governo.

Lo stato doveva raccogliere tutte le informazioni che potevano essergli necessarie nella gestione del potere politico e commerciale; nessun'altra nazione, dal 500 in poi, poteva vantare una diplomazia tanto efficiente e scrupolosa, quanto quella veneziana; l'unica che poteva avvicinarsi a questo elevatissimo standard era la Spagna ed in minor misura lo Stato della Chiesa.

Ma cosa ci dicevano questi ambasciatori in Inghilterra?

Venezia commerciava “alla grande” con l'Inghilterra; soprattutto panni, spezie, metalli preziosi e vino (ecco l'accenno nel post suggerito da rick2, circa i mercanti di vino). In Inghilterra c'era una sorprendente richiesta di vino; vini di malvasia, vini di Cipro e Creta che venivano pagati profumatamente. Riguardo all'uso del vino, Andrea Trevisan, ci fa sapere che gli Inglesi lo bevono con parsimonia quando a tavola ci sono invitati e quindi il consumo è a loro spese ;) e non ritengono sconveniente che di un medesimo bicchiere si servano tre o quattro convitati.

Pochi sono quelli che tengono vino in casa, ma lo comperano la maggior parte alla taverna, non solo gli uomini, ma anche le donne (e non solo quelle di malaffare).

Al vino sopperisce spesso la birra (ala) che viene bevuta copiosamente e non viene offerta agli italiani, salvo che la chiedano espressamente! :o :lol:

Curioso apprendere che quasi tutti i gentiluomini con i quali l'Andrea Trevisan deve rapportarsi, parlano italiano e, se non lo sanno, comunque lo intendono.

Vari furono gli ambasciatori che si susseguirono nel tempo fino alla ambasceria di Carlo Cappello, ultimo residente prima dello scisma; da questo fatto insanabile, Venezia giudicò prudente non designare altri ambasciatori e per ca. 16 anni, cioè fino alla morte di Enrico VIII, i rapporti diplomatici furono affidati a segretari residenti.....

saluti

luciano

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Testimonianza interessante!

A ben pensarci non è così strano come sembrerebbe a prima vista: Venezia era una delle più grandi potenze commerciali del periodo e sondava mercati vicini e lontani...

Se podeva andar per "ombre" a Londra... ostrigheta!

Ciao

Illyricum

:)

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Buongiorno, non se può essere utile per la discussione, allego una foto di una moneta del Doge Nicolò Tron (Venezia, 1471-3) fotografata al British Museum....Ho fatto circa fatto mille foto, non ci sono parole per descrivere ciò che si prova di fronte a tante monete :crazy:

post-29048-0-63717300-1376307195_thumb.j

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