Vai al contenuto
IGNORED

Musei Capitolini - Monete Romane originali II


Risposte migliori

Inviato

@@luigi78 i fregi gli inglesi li hanno comprati come hanno comprato kunta kinte accompagnato da certificato di provvenienza

  • Mi piace 1

Inviato

Bella la favoletta dell'acquisto! A proposito la ricevuta? Ah, no, scusate, loro sono inglesi, non fanno ricevute per "oggetti di poco valore".

Dato che l'argomento vedo che vi ha "ingrifato" e non poco, per evitare di essere bandito definivamente dal suolo britannico come nemico della Patria di Sua Altezza, Imperatrix Urbis et Orbis, posto un chiaro esempio di generosità british verso il popolo greco.

post-1431-0-31021300-1375904104_thumb.jp


Inviato (modificato)

Copia in gesso del Frontone, fatta eseguire a proprie spese e inviata gratuitamente, in occasione dell'apertura del Museo dell'Acropoli, unita a un bigliettino con su scritto: ...."Se ne accorgeranno questi greci che li abbiamo fregati una seconda volta?!"...


Una domandina facile facile. Mi postate un'opera storico/archeologica inglese/americana presente in proprietà in un Museo Italo-Greco?

Modificato da Vincenzo

Inviato

Bella la favoletta dell'acquisto! A proposito la ricevuta? Ah, no, scusate, loro sono inglesi, non fanno ricevute per "oggetti di poco valore".

Dato che l'argomento vedo che vi ha "ingrifato" e non poco, per evitare di essere bandito definivamente dal suolo britannico come nemico della Patria di Sua Altezza, Imperatrix Urbis et Orbis, posto un chiaro esempio di generosità british verso il popolo greco.

Copia in gesso del Frontone, fatta eseguire a proprie spese e inviata gratuitamente, in occasione dell'apertura del Museo dell'Acropoli, unita a un bigliettino con su scritto: ...."Se ne accorgeranno questi greci che li abbiamo fregati una seconda volta?!"...

Una domandina facile facile. Mi postate un'opera storico/archeologica inglese/americana presente in proprietà in un Museo Italo-Greco?

Ma a te 'sti "perfidi albionici" proprio nun te garbano nemmeno un pochino, vero? Sei l'anti-Rick? E nel tema della discussione principale che c'entra tutto ciò?

Illyricum

:D

  • Mi piace 1

Supporter
Inviato

Esagerati, sempre pronti ad interpretare la storia a vostro comodo.

I documenti ci sono, i turchi c'erano e se ne fregavano, gli inglesi che piuttosto che bla-bla agivano, ne approfittarono

Mica come quelli di quel paese lì sempre pronti a dire io non c'ero e se c'ero non sapevo ( caso mai esistesse un paese che restituisce oggetti onestamente trafugati :closedeyes:... naturalmente )


Inviato (modificato)

già. restituiamo tutto alla grecia, mi pare doveroso

del resto poi si rifaranno con noi italiani (o più probabile con gli abitanti del comune di Roma) visto che, poco meno di 2000 anni fa li abbiamo invasi e con la scusa di costruire qualche castrum qua e là li abbiamo soggiogati e schiavizzati... de resto, se non fu colonialismo quello...

:pardon:

Modificato da grigioviola
Awards

Inviato

Come dicevo lo storia e' zeppa di atrocita e ingiustizie. Difficilmete si trova un popolo immune da colpe.


Inviato

Ma a te 'sti "perfidi albionici" proprio nun te garbano nemmeno un pochino, vero? Sei l'anti-Rick? E nel tema della discussione principale che c'entra tutto ciò?

Illyricum

:D

No, niente direi, si parlava solo di perle museali, modelli legislativi da seguire e riproporre in questo Paese e "latte diffuso" contro procedure di infrazioni internazionali...


Inviato

I curatori spero mi permetteranno questa ulteriore digressione alla discussione, ma essendo attualità mi piace proporlo come motivo di riflessione ulteriore tra i rapporti attuali Italia - British Museum.

Su tutti i giornali si è parlato della mostra attualmente in corso al B.M. su circa, se ben ricordo, 250 pezzi provenienti dai magazzeni di Pompei.

Sembra, leggendo il Sole 24 Ore, che la Mostra stia diventando un grandissimo successo, record di presenze e incassi ; buon per il B.M. senz'altro, però leggendo queste notizie crescono i dubbi e le domande su questi successi.

Ora chiedo a voi, organizzazione, risorse finanziarie, gestione aziendale, maggiore interesse culturale ?

Certamente non mancano anche in Italia grandi successi di mostre, però vedere questi pezzi che forse erano relegati e chissà quando sarebbero stati esposti diventare a Londra un successo mi ha creato e posto qualche ulteriore riflessione.


Inviato

La cultura fa bene quando è sparsa... Sia in rapporto al territorio che sul piano sociale.

Arka

  • Mi piace 1

Supporter
Inviato

Per "fortuna" sono andati a finire al British, almeno migliaia di persone li ammirano, altrimenti sarebbero rimasti sepolti sotto i crolli di Pompei o rimasti a marcire in qualche scantinato o in casa di qualche facoltoso possidente.

Guardate che figura stiamo facendo con il Colosseo, il monumento più famoso al mondo, sta crollando e non lo lasciano ristrutturare.

  • Mi piace 4

Supporter
Inviato

La perfida Albione , la tenera Italia.....

Un gruzzolo di monete trovate in un qualsiasi posto allo studioso deve interessare per capirne il contenuto e le ragioni che hanno portato al "seppellimento".

Una volta catalogate e una volta ipotizzate le cause che hanno portato alla formazione del ripostiglio il museo locale dovrebbe capire se ci sono monete che potrebbero ampliare la propria collezione, il resto lo si dovrebbe lasciare al mercato.

Questo è infatti quello che succede in Italia dove giornalmente le monete e i ripostigli sono denunciati e dove in pochi mesi i risultati sono pubblicati, pubblicati online non su cartaceo non esageriamo.

Quegli ubriaconi inglesi, sempre pronti a blaterare e parlare imparassero da noi come si salva tutto con i fondi dei privati e non coi fondi europei che servono solo a far assumere manovalanza elettorale, imparassero che è sbagliato criticare chi ha il giardino pulito perchè è capace e non perchè ha i soldi , sempre pronti a criticare, imparassero....

A proposito di catalogazione efficiente.....era il 1996 o forse il 1997 in una cittadina del sud sussex molto vicina a dove vivo, Pozzuoli, durante degli scavi furono trovate tombe di gladiatori, tra il materiale trovato diversi medaglioni, molti medaglioni. Spero che quei medaglioni siano ancora in qualche scatola da thè inglese, pensate se Pozzuoli fosse stata in Italia sarebbero online da 15 anni.

  • Mi piace 1

Inviato

La mostra di Pompei al British è stata un successone ed è bene che sia così! E' bene che gli altri ci mostrino come si trattano i beni culturali ed è bene farci fare queste figuracce di fronte al panorama internazionale.

Nessuno dice che il nostro sistema sia giusto. Leggendo le discussioni passate si noterà senz'altro come gli addetti ai lavori, almeno ultimamente, siano più verso una NECESSARIA pubblicazione di ciò che abbiamo piuttosto che per lo scavo sistematico (con equazione congiunta che porta al risultato finale di "materiale negli scantinati").

Ma...un conto è fare una mostra dove gli oggetti possono anche essere donati oppure lasciati ad itinere...un conto è una faida lontana decenni nella quale uno stato reclama i suoi averi che gli sono ingiustamente stati sottratti...ripeto, se ci avessero rubato metà dell'Ara Pacis avremmo sollevato un caso di stato e noi siamo anche più rompimembro dei greci... :D

Awards

  • ADMIN
Staff
Inviato

se ci avessero rubato metà dell'Ara Pacis avremmo sollevato un caso di stato e noi siamo anche più rompimembro dei greci... :D

Secondo me pecchi di ottimismo. Che qualcuno si sarebbe mosso è indubbio ma la maggioranza degli italiani manco sa cosa sia l'ara pacis.

  • Mi piace 1

Inviato

Secondo me pecchi di ottimismo. Che qualcuno si sarebbe mosso è indubbio ma la maggioranza degli italiani manco sa cosa sia l'ara pacis.

............... :nea: incusoooo...avevo appena cercato di riprendermi un po' di fiducia italiana... :D

Awards

Inviato

Poco meno di una decina d'anni fa, durante i miei primi studi, iniziai a sentire i Prof che si dilungavano su una "nuova" idea di reinterrare i reperti una volta studiati e catalogati...ovviamente per reperti non intendo vasellame integro, oggetti pregiati o ricostruibili ma i tipici "triangolini", tegole, mattoni, frammenti ossei e simili, insomma, tutto quello che fa il grosso dei magazzini. Per noi novizi sembrava una bestemmia...risotterrare i reperti? E noi che ci stiamo a fare quindi? Non siamo qua per trovare roba?

Poi, il tempo passa, sviluppi un pensiero diverso e ti accorgi che per il bene del reperto e per il bene dei magazzini, forse, quest'idea non è poi così male...idem la vendita post catalogazione di oggetti ridondanti.

Detto fra noi, preferirei acquistare una scheggia di ritocco in selce che sono certo che prima di me l'ha toccata un Neanderthal o un "triangolino" toccato da un etrusco che acquistare le solite riproduzioni fatte male.

Awards

Inviato

Prima cataloghiamo bene tutto quello che c'è nei musei e depositi.

Dopo può diventare più facile porre una domandina semplice semplice, tipo: "e ora, che abbiamo finalmente tutte le informazioni e illustrazioni, che "famo de 'sti reperti" ripetuti all'inverosimile ?" (ovviamente parlo solo dei pezzi comuni e veramente seriali).

La cosa più semplice sarebbe radunare un poco alla volta questi materiali più che doppioni, metterli in asta dopo regolare contratto di appalto con una casa di aste con buone referenze e con obblighi, tipo redazione di accurati cataloghi e loro distribuzione, a fronte di giusta commissione.

L'introito dovrebbe entrare in una apposita voce mirante a favorire la tutela e l'acquisizione di nuovo materiale, EFFETTIVAMENTE MANCANTE, dal mercato antiquario, possibilmente privilegiando le aree che riguardano quel museo. Così ad esempio il Museo di Firenze dovrebbe mirare soprattutto a coprire eventuali lacune che riguardano le emissioni in Toscana, dall'epoca etrusca al Granducato di Toscana, e così via.

Grazie a internet e alle immagini digitali è tutto più semplice di una volta e sono convinto che anche collezionisti privati sono assai disponibili a offrire proprie monete inedite (a pagamento ad equo prezzo e senza speculazioni oppure mediante donazioni) di fronte a una maggiore apertura del genere.

Si tratta di pragmatismo e non c'è nessun reale impoverimento del proprio patrimonio artistico.

Per quanto riguarda il fregio del Portenone, fu sicuramente una grande furbata di Albione, ma bisogna anche contestualizzarla. La Grecia di allora era in mano ottomana, ossia dei Turchi, che se fregavano altamente (e non dimentichiamo che fu un cannone ottomano a sfregiare il profilo della Sfinge nella piana di Giza in Egitto)..... Il moderno sentimento nazionalista greco è venuto dopo....

Anche i tedeschi non erano da meno e addirittura trasportarono tutto il tempio di Pergamo nel loro Pergamon Museen di Berlino, il più visitato in Germania....

  • Mi piace 3

Inviato
Per "fortuna" sono andati a finire al British, almeno migliaia di persone li ammirano, altrimenti sarebbero rimasti sepolti sotto i crolli di Pompei o rimasti a marcire in qualche scantinato o in casa di qualche facoltoso possidente.
La mostra di Pompei al British è stata un successone ed è bene che sia così! E' bene che gli altri ci mostrino come si trattano i beni culturali ed è bene farci fare queste figuracce di fronte al panorama internazionale.

:offtopic: per ... :offtopic: ... continuo.

Parliamo del British Museum.

Ma l'Inghilterra non è solo British Museum.

Un mesetto fa son stato al castello di Windsor: splendido, residenza reale inglese di proprietà della Famiglia Reale Inglese e da questa mantenuto, non dallo Stato Inglese.

post-3754-0-66101700-1375968248_thumb.jp

Come si mantiene? Biglietti e merchandising... I primi un po' cari ma vi assicuro che una visita merita la spesa. Innanzitutto visita guidata con audiocuffie nelle principali lingue moderne, tutto pulito (c'è qualcuno che pulisce ma vi garantisco che i turisti stessi non gettavano immondizie a terra...). Curiosità... nelle malte che legano i massi del maniero sono conficcate scheggie di selce locale, presente anche nel terriccio naturale del sito. Arrivato ad un punto della visita, una torre era "impacchettata" da una copertura. Peccato, ma sarà stato necessario per qualche intervento urgente.

Ai piedi, un cartello per i turisti: "Ci scusiamo per il disturbo, ma stiamo compiendo un'operazione di controllo e di verifica dello stato dell'edificio. Ogni parte è sottoposta a rotazione a verifiche dello stato. Tutto viene ispezionato e qualora si trovi un difetto (es. una grondaia ossidata e che perde) questo verrà riparato o ripristinato mediante utilizzo di un manufatto identico all'originale. Ci scusiamo ancora, ma tutto ciò serve a garantire che le generazioni future possano fruire della visita che voi state compiendo adesso, allo stesso modo".

Quindi un lavoro PREVENTIVO, non fatto a posteriori dopo un crollo, per evitarne il degrado. E questo comporta anche, logicamente, l'impiego di personale qualificato ma pure rientro di soldi, anzi, British Pounds, da parte dei visitatori.

Ma l'Inghilterra non è solo British Museum.

London Museum... splendido. Offre uno spaccato su Londra e dintorni dalla Preistoria al periodo attuale (Olimpiadi 2012). Sale moderne, materiali esposti in maniera accattivante (non ho scaricato ancora le foto dalla memoria della macchina digitale), didattica, affiancando al manufatto antico il corrispondente moderno (che ne so, vicino agli oggetti da toelette romana ci sono quelli moderni, vicino all'aureo romano la banconota o la carta di credito), volte al pubblico più giovane e che può venir coinvolto in travestimenti con abiti dell'epoca, ad esempio.

Ma l'Inghilterra non è solo British Museum.

Natural History Museum... splendido, pieno di scolaresche ordinate che vengono accompagnate da insegnanti e dipendenti del Museo nella visita, sempre cercando di coinvolgerli in attività didattiche. Nacque nel 1870 come sezione naturalistica del British Museum. 4 piani con 33 sale: botanica, entomologia, mineralogia, paleontologia e zoologia. Ricostruzioni in scala 1:1 di dinosauri, compreso un T-Rex... E sapete qual'è l'attività di ricerca attuale del Museo? Sta cercando di raccogliere campioni da conservare in azoto liquido per conservare il DNA di tutte le specie animali attualmente presenti sul pianeta, per creare una banca dati per le generazioni future. Perchè, spiegano, questo è il fine di un museo moderno, portare avanti la conoscenza.

Questo è "il sistema-Inghilterra". A mio parere, grande popolo e grande cultura.

Poi può incappare in qualche "caduta di stile", vedi i controversi Marmi Elgin.

Ma non è un fatto unico...

- Tesoro di Priamo: spetta alla Turchia? Alla Germania (Schliemann)? Alla Russia?

- Tesoro di Eberswalde (http://en.wikipedia.org/wiki/Eberswalde_Hoard): è tedesco? Che ci fa in Russia?

- Atleta di Fano (Getty Museum)?

e chissà quanti esempi ci sono...

Legislazione inglese come modello da seguire? Sicuramente non "tout court"... ma guardarsi attorno e cercare di migliorare questo sì. Perchè la Cultura potrebbe divenire una delle prime industrie produttive italiane, a investirci bene. Abbiamo il ben di Dio, bisogna studiare come farlo fruttare, non come farlo sparire o crollare...

Ciao

Illyricum

;)

  • Mi piace 4

Inviato

W NELSON!!


Inviato (modificato)

I curatori spero mi permetteranno questa ulteriore digressione alla discussione, ma essendo attualità mi piace proporlo come motivo di riflessione ulteriore tra i rapporti attuali Italia - British Museum.

Su tutti i giornali si è parlato della mostra attualmente in corso al B.M. su circa, se ben ricordo, 250 pezzi provenienti dai magazzeni di Pompei.

Sembra, leggendo il Sole 24 Ore, che la Mostra stia diventando un grandissimo successo, record di presenze e incassi ; buon per il B.M. senz'altro, però leggendo queste notizie crescono i dubbi e le domande su questi successi.

Ora chiedo a voi, organizzazione, risorse finanziarie, gestione aziendale, maggiore interesse culturale ?

Certamente non mancano anche in Italia grandi successi di mostre, però vedere questi pezzi che forse erano relegati e chissà quando sarebbero stati esposti diventare a Londra un successo mi ha creato e posto qualche ulteriore riflessione.

Maggiore e più diffuso interesse culturale, questo è sicuro.

In realtà la mostra londinese espone principalmente pezzi celeberrimi, che chiunque, volendo, potrebbe vedere allo splendido Museo Archeologico Nazionale di Napoli oppure a Pompei e Ercolano, come l'affresco raffigurante Terentius Neo e sua moglie (http://cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale/percorso/nel-museo/P_RA1/RIT_RA106/scheda_view?page=9&rows=1&cols=1) o gli affreschi della Casa del Bracciale d'oro di Pompei o le statue delle muse della Villa dei Papiri di Ercolano (attualmente a Napoli) eccetera (ma quanti dei nostri connazionali li conoscono o li hanno mai visti?). Ci sono poi molti reperti dagli immensi magazzini del Museo Archeologico di Napoli: sono per lo più oggetti minori, come utensili, materiali della vita quotidiana, ma ci sono anche pregevoli bassorilievi. Sono anche esposti materiali di recente scoperta e recentissimo restauro da parte degli archeologi e dei restauratori italiani.

Non bisogna poi dimenticare che, se questi reperti sono esposti a Londra nel 2013, è perché finora l'Italia ha saputo comunque preservarli, nonostante la loro estrema fragilità (e, non bisogna dimenticare, va riconosciuto un importante merito anche al Regno borbonico, che ha adottato già a inizio '800 una legislazione avanzatissima che ha impedito la svendita in massa di questo materiale fra '700 e '800 e ha permesso la costituzione delle ricchissime collezioni borboniche).

A proposito dei magazzini, non concordo con i detrattori di questa parte dei musei. Che i magazzini siano pieni di materiali non è affatto uno scandalo, anzi. Il magazzino, in un museo, è una sezione fondamentale, è l'anima di un museo, perché è ovvio che nei musei non può e non deve essere esposto tutto: molte cose, di per sé storicamente importanti, sono oggettivamente minori oppure secondarie, non meritano di essere esposte o per lo meno non possono essere esposte se questo significa togliere spazio o visibilità a capolavori assoluti, dei quali spesso i musei italiani traboccano. Queste opere minori è giusto che siano comunque valorizzate in qualche modo: per esempio, come si sta facendo sempre più spesso, prestandole per mostre organizzate da importanti istituzioni straniere. Altri oggetti, decisamente minori, non interessano e forse non interesseranno mai il grande pubblico, e tuttavia meritano di essere conservati per la loro importanza scientifica, garantendo l'accesso a studiosi e a persone qualificate, e comunque tutelandoli per la memoria delle future generazioni. Questi oggetti (opere di pittori o scultori minori, per esempio) costituiscono il tessuto connettivo della storia raccontata, per sommi capitoli, nelle sale pubbliche dei musei.

Modificato da Bartolus
  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

W NELSON!!

:blink: ... Hai ragione. Forse sono troppo entusiasta dell'Inghilterra.

Allora valica le Alpi. Il "sistema-Francia", a te così vicino, dovresti conoscerlo, i musei sono anni luce dai nostri livelli. E la gestione dei Beni Culturali pure. Si alimenta da sè, anzi, crea profitto. In Germania pure per quel mi è stato riferito, ma non conoscendo al realtà personalmente posso consigliarti di andare in Austria: idem. Ma son Stati importanti, obietterai, con risorse di un certo livello, e noi stiamo in un momento di crisi.

Allora vai in Croazia, che non è proprio nel G8, così eviti i passi alpini. Spuntano musei (e che musei!) per attrarre turisti. La cultura fa da traino per attirare visitatori.

A Zara ti colleghi con il tablet ed hai la visita guidata al Museo. Naturalmente climatizzato.

Ciao

Illyricum

;)

Modificato da Illyricum65
  • Mi piace 1

Inviato

Una domandina facile facile. Mi postate un'opera storico/archeologica inglese/americana presente in proprietà in un Museo Italo-Greco?

Magari, potremmo postare qualcosa di egizio e di precolombiano, trafugato con passaporti diplomatici... ah noi sì che siamo in regola

  • Mi piace 1

Inviato

E chi lo dice ai Veneziani che devono ridare i cavalli di S. Marco..?

Arka


  • ADMIN
Staff
Inviato

Stiamo mescolando due argomenti ben distinti. Un conto è la maggior fruibilità e capacità di divulgazione del materiale posseduto e un altro è la provenienza piu' o meno lecita del materiale stesso. È vero che molto materiale è piú valorizzato all'estero rispetto a quanto lo sarebbe nel paese di provenienza ma questo non giustifica un trafugamento salvo casi limite.

Per le capacità di valorizzazione c'è solo da imparare da chi lo fa bene. Per provenienze piu' o meno lecite probabilmente va visto caso per caso tenendo anche in mente che un'opera d'arte all'estero è quasi sempre un ottimo spot pubblicitario per il paese di provenienza.

  • Mi piace 4

Inviato

I curatori spero mi permetteranno questa ulteriore digressione alla discussione, ma essendo attualità mi piace proporlo come motivo di riflessione ulteriore tra i rapporti attuali Italia - British Museum.

Su tutti i giornali si è parlato della mostra attualmente in corso al B.M. su circa, se ben ricordo, 250 pezzi provenienti dai magazzeni di Pompei.

Sembra, leggendo il Sole 24 Ore, che la Mostra stia diventando un grandissimo successo, record di presenze e incassi ; buon per il B.M. senz'altro, però leggendo queste notizie crescono i dubbi e le domande su questi successi.

Ora chiedo a voi, organizzazione, risorse finanziarie, gestione aziendale, maggiore interesse culturale ?

Certamente non mancano anche in Italia grandi successi di mostre, però vedere questi pezzi che forse erano relegati e chissà quando sarebbero stati esposti diventare a Londra un successo mi ha creato e posto qualche ulteriore riflessione.

caro Mario

tocchi un punto centrale. Tutto puo' essere reso interessante se ben presentato ed organizzato.

Se poi l'oggetto di una mostra sono dei reperti di Pompei , già di per sé interessantissimi, e che hanno la fortuna di avere dietro una organizzazione come quella del British, godere di una presentazione professionale e di contenuto quale quella permessa dalle strutture di un museo serio efficiente che cspisce cosa sia la cultura e che sa come diffonderla, e infine avere come cornice le sale di uno dei piu' visitati musei del mondo ,.. beh difficile se non impossibile che non sia un successo :)

Perche' in Italia non potremmo replicare tali successi, cosa manca nella ricetta ?

Innanzitutto uno pseudo compiacimento che ci porta a pen sare che avere un XX% dei siti/patrimonio culturale dell'UNESCO sia già di per sé garanzia di meta di pellegrinaggi culturali e che quindi i frutti dei nostri alberi non dovremmo nemmeno curarli tanto ci cadono in mano..

Niente di piu' sbagliato. In Italia oltre alle piccole e medie industrie dovremmo seriamente pensare ad investire in cultura. La cultura se ben organizzata, curata , pianificata con TUTTI i servizi annessi, a cominciare da quelli turistici potrebbe rendere da 10 a 100 volte quello, già tanto , che ci dà.

Purtroppo NESSUN gioverno ha mai preso in seria considerazione una simile pianificazione e da tempo ormai alla cultura vengono ridotti i finanziamenti altro che aumentari. SE solo il budget della cultura avesse seguito gli aumenti di diarie/stipendi/rimborsi dei nostri rappresentatnti politici e SE tali fondi fossero stati investiti intelligentemente a quest'ora nessun Paese trarrebbe maggiori risorse di noi da questo settore. Ma con i se e con i ma la storia non si fa.

Noi abbiamo un grave handicap rispetto ad altri Paesi, soprattutto nordici: non sappiamo organizzare e complichiamo le cose semplici con una pervicacia che fa spavento.

Ad esempio perche se vado a visitare Roma non esiste una tesseraq che mi permette di visitare i priincipali 20-30 musei (in realtà sono molto di piu' ma già 20-30 non sarebbe male) , piu' una 10na di monumenti e già che ci sono mi da anche i trasporti gratis: costo 40 euro adulti 10 bambini fino a 8 anni e 20 per seniores e ragazzi. Una famiglia non si svenerebbe , potrebbe visitare 10 volte di piu' e soprattutto apprezzerebbe moltissimo il fatto di evitare file, code, inutili perdite di tempo, maneggio di spiccioli, soldi, e sarebbe incentivata a visitare/vedere molto di piu'.

Se vado a Copenhagen con questa tessera i muesi mi cadono addosso.. trovo anche gli sconti in certi locali convenzionati.. Stoccolma : idem

Potrei continuare. Vi immaginate un Paese che potrebbe vivere in gran parte di turismo cosa potrebbe fare.

Ho fatto un esempio minimo (ma neanche considerato purtroppo dalle cento amministrazioni diverse che gestiscono i musei di Roma (per cui la tessera del FAI vale in uno, ed è sconosciuta in altri 10..), ma pensate gente professionista in questo settore cosa potrebbe organizzare se solo potesse avere carta bianca e mettere insieme le varie organizzazioni per un obiettivo comune: quello di randere piu' frubile il nostro patrimonio culturale e quello di farlo rendere meglio da un punto d vista economico..

  • Mi piace 1

Ospite
Questa discussione è chiusa.

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.