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  • 2 settimane dopo...
Inviato

DE GREGE EPICURI

Davvero interessante questo articolo.In effetti, vien da pensare ad una attività individuale di taluni artigiani, particolarmente capaci, che offrivano le loro capacità tecniche a popolazioni e gruppi diversi, probabilmente vicini , alleati o almeno non ostili fra di loro.

Pensare a qualcosa di più organizzato, come i casi di "symmachia" siciliane o greche, sembra improbabile. Purtroppo dei Celti non sappiamo quasi nulla da fonti dirette (mi pare che la fonte principale sia ancora il De Bello Gallico), ma le notizie li descrivono come molto "localisti" e poco inclini alle rigide alleanze organizzate, quanto meno fino alle campagne di Cesare, che li indussero a coalizzarsi.Certo, se avessimo dati più vari e più abbondanti...


Inviato

Veramente interessante!!!

Ne consiglio la lettura, ad appassionati e non del genere :)


Inviato

A me questa storia intriga.

Ho letto di incursioni (più tarde) dove i barbari abbandonavano e nascondevano il bottino durante la fuga in attesa di riprenderlo successivamente, quando le cose si erano calmate.

Nel ritrovamento c'erano solo coni, teste di mazze e materiale destinato alla monetazione ?

È il comportamento di un ladro o del proprietario che vuole vuole viaggiare più leggero e sicuro perché inseguito da predoni ?

Polemarco


Inviato

Il materiale (illustrato integralmente nell'articolo), a parte dei parallelepipedi in ferro con alveoli di cui non si capisce bene la funzione, é tutto pertinente ad un'officina monetaria.

Quanto ai parallelepipedi di ferro sono abbastanza misteriosi: assomigliano ad oggetti piu' o meno simili che erano utilizzati per produrre i tondelli, e tra l'altro uno degli alveoli reca tracce di rame, solo che normalmente tali oggetti erano in terracotta, ed il ferro, per una serie di motivi, non appare come il materiale più indicato.

Difficile leggere il tutto come un bottino.

Passando all'ipotesi che sia stato il proprietario, un artigiano monetario, a nasconderlo, certamente gli oggetti ritrovati non costituivano la totalità dell'attrezzatura che aveva a disposizione: i conii in bronzo bisogna pur farli, e poi inciderli, e cosi' i manicotti in ferro. Il che presuppone un armamentario più importante e magari anche del materiale semilavorato. Sembrerebbe quindi che cio' che é stato lasciato, già in territorio Cadurco ma non lontano dalla frontiera con i Lemovici, é una quotaparte del materiale d'officina specifica per la produzione delle monete lemovicie (inutile portarsele a spasso per la Gallia) più una mazza e gli strani (e pesanti) parallelepipedi.

Non credo ci sia bisogno di supporre una situazione di emergenza per giustificare l'abbandono.

In Francia é conosciuto almeno un altro ritrovamento con caratteristiche simili, con la presenza anche di punzoni per l'incisione dei conii, purtroppo non ancora pubblicato.

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Inviato (modificato)

Facciamo l'ipotesi di un deposito dedicato.

Mi sta bene per i coni e per il materiale strettamente collegato alla produzione di determinate monete.

Ma perché aggiungere al deposito materiale genericamente destinato alla produzione di monete come uno scalpello.

Se il nostro artigiano aveva più committenti mi sta bene ipotizzare più depositi ed in ciascun deposto custodire il materiale strettamente necessario a soddisfare le richieste di ogni singolo committente.

Cinque committenti = dieci coni da depositare in cinque posti diversi.

Ma perché affrontare la spesa di cinque scalpelli o dedicare uno strumento generico ad un deposito?

Considerate che la regola per chi viaggia e' quella di dividere i bagagli troppo pesanti.

Si parte con la prima porzione trasportabile, si fa un po' di strada. Si sotterra o nasconde la prima porzione e si torna in dietro a mani vuote. Ci si carica la seconda e si riparte. Facevano così gli esploratori per portare acqua, cibo, carburante etc.

Quale è il peso complessivo del ritrovamento ?

Polemarco

Modificato da Polemarco

Inviato

Quale è il peso complessivo del ritrovamento ?

Poca roba, 4670 gr. A cui aggiungere eventualmente il peso degli oggetti, o parti, in materiali deperibili, quali il manico del martello. Comunque poca roba.

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  • 1 mese dopo...
Inviato

Buongiorno a tutti,

@g.aulisio ho trovato il suo post molto interessante...la cosa ancora più stimolante è l'ipotesi storica-archeologica sul ritrovamenti dei conii.

Fatta questa premessa volevo chiedere e penso che questo possa essere di interesse anche ad altri "forumisti", se ritrovamenti analoghi sono avvenuti anche nel nord italia (specialmente lungo il fronte insubre-cenomane)...?


Inviato

Buongiorno a tutti,

@g.aulisio ho trovato il suo post molto interessante...la cosa ancora più stimolante è l'ipotesi storica-archeologica sul ritrovamenti dei conii.

Fatta questa premessa volevo chiedere e penso che questo possa essere di interesse anche ad altri "forumisti", se ritrovamenti analoghi sono avvenuti anche nel nord italia (specialmente lungo il fronte insubre-cenomane)...?

Penso di intuire perfettamente cosa sta alla base della sua domanda, in quanto é la molla che é scattata anche nella mia testa quando ho letto l'articolo di Feugere :).

Purtroppo no. Rimarremo col dubbio sul perché certe Artemidi si somigliano tanto...

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