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Inviato (modificato)

Salve,

vorrei sapere quanto varrebbe in euro, rivalutata alla data odierna, la somma di 213.876 lire bolognesi del 1860.

se fosse nel 1961 la stessa cifra sarebbe poco più di 1.000.000 di euro attuali, dai convertitori che ho consultato. chi può aiutarmi?

ho trovato vari convertitori che attualizzano, secondo l'inflazione, le lire dal 1861 in poi, ma non so se in un anno (dati gli eventi!) sia cambiato molto il valore.

mi scuso se la richiesta non è prettamente attinente alla numismatica.

grazie a chiunque risponda.

cordialmente

Modificato da ff1974

Inviato (modificato)

Nel 1860 Bologna non faceva più parte dello Stato Pontificio, ma certamente all'epoca circolavano ancora Scudi e bajocchi insieme alle Lire dei Savoia (dette Lire italiane). Quindi in primo luogo c'è da capire se le «lire bolognesi» erano quinti di Scudo (monete da 20 baiocchi, a Bologna dette Lire) o «lire italiane».

Approssimativamente 20 baiocchi = 1,06 lire italiane. Trovata la base in lire italiane, il coefficiente ISTAT che ho trovato è quello 1861/2011, ed è pari a 7335,532. Si dividerà poi per 1936,27 per trovare il valore espresso in euro.

Resta fuori la rivalutazione 1860/61 che direi quasi trascurabile (non ci sono stati eventi bellici nel periodo a Bologna) e quella 2011/oggi.

Modificato da Viribus Unitis

Supporter
Inviato

Beh, credo che specificando lire bolognesi, si parlasse proprio della vecchia lira di Bologna, pari a 20 bajocchi, altrimenti si sarebbe specificato con lire italiane :)


Inviato

leggo che il comune di bologna pagò il 20-12-1860 L. "L puntato" 213.876. NON so di che "L." si tratti.... qualora fossero baiocchi, saremmo molto lontani dal mio milione di euro.... mi sembrerebbe poco credibile, dato che con questa cifra il comune acquisì delle opere molto importanti, dando un indennizzo ai nipoti del donatore... (opere che al valore attuale sarebbero centinaia di milioni di euro).


Inviato

Non conosco le abitudini «bolognesi» dell'epoca. Nei documenti più o meno coevi dei territori del Ducato di Modena, se si intendevano lire italiane si usava sempre l'abbreviazione L. It., mentre se genericamente si parlava di «lire» si intendevano quelle modenesi. A volte, per evitare confusioni, le lire italiane erano detti «Franchi» dal valore equivalente, cosa che poi si è trasferita nel dialetto, dove le Lire Italiane sono dette «franch» (fino al 2001) e le lire locali «lir», termine caduto in disuso.


Inviato

leggo che il comune di bologna pagò il 20-12-1860 L. "L puntato" 213.876. NON so di che "L." si tratti.... qualora fossero baiocchi, saremmo molto lontani dal mio milione di euro....

Saremmo sotto, ma non lontanissimi.

Tanto per cominciare, se il pagamento è stato effettuato in lire bolognesi, e ogni lira è composta da 20 baiocchi, i baiocchi totali sarebbero ben 4.277.340 (213.876 x 20).

Ma non è questo il numero che ci interessa, bensì quello di @@Viribus Unitis che ci dice che 1 lira bolognese è pari a 1,06 lire italiane, che corrispondono a 7335,532 lire di oggi (del 2009).

Moltiplicando 7335,532 per 213.876 e dividendo poi per 1936,27 otteniamo infatti 810.266 euro.

petronius :)


Inviato

bene bene, grazie mille.... spero di riuscir a capire quale fosse la moneta ora... grazie a tutti!


Inviato (modificato)

però leggo che alla data del 20-12-1860, data della valutazione del lascito in "L.", l'annessione al regno sabaudo era già avvenuta.

e leggo pure che: "Uno dei primi atti di Governo fu l'unificazione dell'unità monetaria circolante nel regno e l'unificazione delle unità di misura usate nei catasti, nei negozi e nelle operazione commerciali quotidiane.

La moneta imposta dallo Stato fu la lira italiana, cambiata con le antiche unità monetarie al cambio ufficiale operante al momento dello scioglimento dei vecchi governi locali, anche se nei territori delle ex Legazioni (e a Bologna in particolare) la moneta pontificia fu largamente usata fino al 1870, anno della definitiva soppressione dello Stato Pontificio".

in una delibera comunale del 20-12-1860, ad annessione già avvenuta, quindi, con un valore di stima, essendo un atto "legale", il significato di "L." sarà "lire italiane"? correggetemi...

Modificato da ff1974

Inviato

Dovrebbe senz'altro trattarsi di Lire italiane il cui potere d'acquisto era equivalente all'incirca a poco più 9 euro per ogni lira (lo stipendio di un insegnante era di circa 170 lire al mese), questo per quanto riguarda il poter d'acquisto, per quanto riguarda la conversione dovresti rifarti alle tabelle ISTAT che credo arrivino fino al 1863.

auguri

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Inviato

per la conversione ho usato questo: http://www.cracantu.it/servizi/on_line/vari/valorelira.php analogo a molti altri mi pare, fino al 1861...

Si, come cifra di conversione vanno bene gli 810.000 o poco più di Petronius, ma come dice Ramossen il potere d'acquisto era maggiore.

Cioè mi spiego meglio: 213.876 (o lire italiane o lire bolognesi cambia poco, basterebbe aumentare di 1,06 la cifra) corrispondono ad oggi a 810.266 euro, però con 810 mila euro oggi puoi acquistare un tot. di beni ma nel 1860 ne potevi acquistare molti di più perchè il tenore di vita era molto più modesto di quello di oggi, quindi il dato di @@Ramossen mi sembra il più veritiero per quanto riguarda il vero valore dei soldi nel 1860: 213.867 per 9 = 1.924.803; se fossero state lire bolognesi siamo quasi giusti giusti ai 2 milioni di euro, comunque sia, cifra sempre molto più bassa dei centinaia di milioni di euro che varrebbero oggi effettivamente quei beni.....gli immobili, soprattutto quelli storici si rivalutano tantissimo.


Inviato

grazie, perfetto. erano soprattutto pezzi archeologici e opere d'arte.... comunque, ma si saranno rivalutati ancor più degli immobili... poveri nipoti e ricca bologna...

ma quei 9 a 1 vengono fuori tenendo conto di stipendi medi, pane, cavalli, frutta... case e tutto quello che è nel paniere istat (per capirci), perché se questo rapporto avesse un po' di "scientificità-statistica esplicitata", sarei più tranquillo se dovessi comunicarlo ad altri... ma vi ringrazio molto già di tutto quanto detto fin qui...


Inviato

grazie, perfetto. erano soprattutto pezzi archeologici e opere d'arte.... comunque, ma si saranno rivalutati ancor più degli immobili... poveri nipoti e ricca bologna...

ma quei 9 a 1 vengono fuori tenendo conto di stipendi medi, pane, cavalli, frutta... case e tutto quello che è nel paniere istat (per capirci), perché se questo rapporto avesse un po' di "scientificità-statistica esplicitata", sarei più tranquillo se dovessi comunicarlo ad altri... ma vi ringrazio molto già di tutto quanto detto fin qui...

Ciao, leggiti questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/76996-valore-della-lira-durante-il-regno-ditalia/?hl=%2Bvalore+%2Blira+%2B1861#entry833710 dove si dice che nel 1861 una lira varrebbe ben 42000 di quelle d'oggi secondo dei grafici che ha creato un nostro utente, in questo caso la cifra sarebbe molto più elevata. Ora non ho tempo di approfondire la cosa, ma intanto leggi, e vedrai che altri utenti confermeranno o meno quanto si è detto in quella discussione o in altre a tema.


Inviato

Io da tempo ha smesso di illudermi che esista l'algoritmo magico che converte un valore di secoli addietro in moneta corrente attuale. È tutto troppo diverso, e le angolazioni con cui si può vedere il problema danno risultati a volte sconcertanti. Nell'esempio di cui ci stiamo occupando, 214.000 lire (supponiamo italiane) saranno state pagate con 42.800 scudi d'argento (963 Kg. di fino) o con 10.700 marenghi (62 Kg. di fino). Se lo rapportiamo ai prezzi odierni, nel primo caso abbiamo un valore di 481.500 euro e nel secondo di 2.046.000 euro. La differenza, come si vede, è abissale!


Inviato

Quanto costava un computer nel 1861? E quanto costava ad un editore pubblicare notizie provenienti dai suoi corrispondenti nel mondo senza telefono, internet e con un telegrafo preistorico? ed un litro di petrolio, siamo sicuri che all'epca avesse un costo proporzionale all'attuale ? per non parlare di un viaggio Roma-New York !!! Quando si parla di economie cosi distanti nel tempo è impossibile pretendere un rapporto "scientifico" di reversibilità, bisogna accontentarsi d i un rapporto ponderato tra servizi, stipendi e prodotti per ottenere un coefficente di massima che rapporti con un'approssimazione accettabile i due poteri d'acquisto, Dicendo 1 Lira =9 euro non diciamo una verità assoluta ma diamo un rapporto di massima tra le due economie certi di non essere poi troppo lontani dai valori che verrebbero espressi da una "certezza scientifica" difficile, se non impossibile, da determinare


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