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IGNORED

1800M Crocione


Risposte migliori

Secondo voi come puo essere catalogata la condizione di questa moneta?

Ho visto che molti di questi esemplari (Crocione) hanno dei graffi sul rovescio della moneta.

Immagino lo si facesse per verificare che la moneta fosse fatta d'argento.

Grazie!

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  • ADMIN
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Credo si formassero in fase di estrazione dal conio.

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In monete di quell'epoca tipo il 30 soldi del 1799 e 1800 sono presenti spesso graffi, si dice che furono eseguiti negli anni seguenti durante l'occupazione francese, fatti dai possessori delle monete in segno di disprezzo per il passato asburgico.

Dove sono molto evidenti possono essere stati fatti dagli stessi operai della zecca che alla ripresa del governo repubblicano , essendo ancora depositate nei locali della zecca, li misero in circolazione però graffiandole.

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La teoria dei 30 soldi con i simboli sfregiati è stata citata dal Crippa, riprendendola da lavori precedenti, sia il Del Corno, sia il D'Incerti nelle loro opere scrivono di quantità di 30 soldi per gli anni 1799 e 1800 giacenti in zecca e sfregiati per fervore rivoluzionario ed antinobiliare.

In primis a Milano la rivoluzione non fu popolare ma aristocratica o comunque dall'eccellenza della borghesia cittadina, quindi che permettessero di distruggere i simboli del loro potere e della loro "differenza" non mi pare sia scelta logica.

In secondo luogo le monete "spregiate" non sono quasi mai al rovescio ma sempre o quasi al diritto sull'effige dell'odiato tiranno (o presunto tale), quindi se gli addetti di zecca avessero invelenito discernemente contro gli austriaci il loro rancore non sarebbe concentrato solo sui rovesci (tra l'altro con un lavoro assai curato) ma avrebbero posto delle belle e visibili X al diritto.

Come riporta Crippa, troviamo questi strappi anche su date che non sono quelle della Repubblica, quindi potrebbe significare che gli addetti zelanti si sono presi la briga di sfregiare anche le scorte, cosa che ritengo poco probabile.

Un conto è fare il lavoro al momento ed un altro accedere ai forzieri di monetato per tirare due graffi, con cura, sullo stemma dei Lorena.

Altro fatto che non è stato considerato: gli strappi sono presenti anche nel tallero delle corone, spesso al rovescio, ma non se ne fa menzione nella teoria di Del Corno e D'Incerti.

Milano con Maria Teresa aveva cambiato i bilanceri a fine 1776 passando dalla coniazione a martello ad una esteticamente più consona al lignaggio del ducato, e gli strappi di conio li troviamo più o meno marcati in quasi tutte le emissioni. Che gli addetti di zecca avessero fatto incetta di circolante per sfregiarlo e rimetterlo in commercio ?

Vi posto un crocione prioprio degli anni incriminati dove sono presenti i "famosi" strappi, poi giudicate se è opera di macchina o manuale.

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Devo dire che le citazioni da voi fatte sono molto interessanti.

Quindi quei graffi non influenzano piu di tanto la valutazione delle moneta.

Come puo essere valutata la condizione di questa moneta?

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Quindi quei graffi non influenzano piu di tanto la valutazione delle moneta.:

Veramente non è stato scritto da nessuna parte, i graffi deturpano comunque la moneta, sia che siano di macchina, sia se fatti manualmente, quindi deprezzano il valore della stessa.

Come puo essere valutata la condizione di questa moneta?

Commercialmente un q. BB a mio giudizio MB

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  • 1 anno dopo...

Magnifico il Crocione di picchio, uno splendore!

Mi chiedo una cosa, come mai c'è così poco interesse numismatico  per le monete del lombardo veneto?

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Lei dice ? Secondo me di interesse ce n'è e non poco, Per il Lombardo Veneto, invenzione geopolitica maturata dal Trattato di Parigi del 1815. Milano e Venezia si sono sempre, a più riprese, contese il dominio sul Nord Est d'Italia e non sono mai state unite in nulla sino all'avvento di Napoleone.  

La monetazione austriaca precedente a questi eventi rientra nel contesto del Ducato di Milano.

Se osserva i realizzi per il periodo da Maria Teresa a Francesco secondo, raramente ci sono monete invendute, per il periodo successivo al 1815, per le zecche italiane la competizione all'acquisto è ancora maggiore, con il vantaggio che sono monete fruibili in alta conservazione. Nel 2013 Varesi ha venduto una raccolta di monete del Lombardo Veneto e se ricordo bene, e dovrei, la percentuale di invenduto è stata ridicola, con notevoli realizzi.  

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