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Inviato

Salve a tutti! In tempo di crisi e con dati contrastanti dalle aste, come vedete il mercato? Un dato sembra la sofferenza delle classiche in italia


Inviato

Io personalmente lo vedo male. Molto.


Inviato

Io personalmente lo vedo male. Molto.

Vero, anche se è più corretta l'analisi che hai fatto in un'altra discussione. I piccoli collezionisti vanno ko, si arrestano o addirittura vendono. I grandi vanno a gonfie vele come prima. La forbice tra i pezzi eccellenti e la gioia del popolino sta diventando sempre più ampia.

Personalmente ritengo che in questo periodo valga ben la pena comprare. Se guardate il catalogo con i vari passaggi d'asta vedrete che le battute stanno calando. Checché ne dicano alcuni. Solo le grandi conservazioni e le rarità tengono.

Io ho ripreso a fare acquisti proprio adesso perché si riesce, con qualche sacrificio, a trovare condizioni migliori.

Finito il periodo, sono sicuro che tutto tornerà come prima.


Inviato (modificato)

Poi vedo che comunque all'estero (germania, stati uniti) sulle cose importanti ma anche sulle monetine il mercato tiene, un po diverso e il materiale che si raggira fra i 200 e i 1000 euro, la difficolta la vedo sopratutto li.

Ho iniziato questa discussione perche i risultati negli ultimi mesi danno un po da pensare.

Fino all'anno scorso mi pare che le cose tenevano anzi, la crisi sulle aste era ben lontana, discorso diverso invece per convegni e mercatini li il buio e l'incertezza regnano da tempo.

Modificato da altegiovanni

Inviato

parlando esclusivamente di regno d'italia ed escludendo le grandi rarità credo che farsi una collezione che stia tra lo spl e il qfdc possa adesso esser decisamente più possibile rispetto a 5 anni fa(ad esempio).

se si vuole il fdc ad ogni costo però qualcosa in più si deve sempre spendere...per le grandi rarità invece credo che non ci sia crisi che tenga.

Awards

Inviato

Anche secondo me c'e una fascia di prezzo che e' crollata, vanno meglio di prima i pezzi eccezzionali e ci sono le zuffe per i lotti a prezzaccio... non ci sono piu' soldi ma la voglia di comprare qualcosina e' troppo forte..


Inviato

Vero, anche se è più corretta l'analisi che hai fatto in un'altra discussione. I piccoli collezionisti vanno ko, si arrestano o addirittura vendono. I grandi vanno a gonfie vele come prima. La forbice tra i pezzi eccellenti e la gioia del popolino sta diventando sempre più ampia.

Personalmente ritengo che in questo periodo valga ben la pena comprare. Se guardate il catalogo con i vari passaggi d'asta vedrete che le battute stanno calando. Checché ne dicano alcuni. Solo le grandi conservazioni e le rarità tengono.

Io ho ripreso a fare acquisti proprio adesso perché si riesce, con qualche sacrificio, a trovare condizioni migliori.

Finito il periodo, sono sicuro che tutto tornerà come prima.

Vero Luca. Ma sto diventando più pessimista. A parte le grandi rarità temo che questo NON sia un periodo, ma una trasformazione strutturale delle economie occidentali. Io credo che non torneremo mai più agli anni pre-crisi e ho la maledetta sensazione che siamo oltre il punto di non ritorno. Ci attende una povertà generalizzata, con pochissime eccezioni.


Inviato (modificato)

Io purtroppo sono molto pessimista... Credo che il peggio debba ancora venire. L'italia è simile a un barile che perde acqua da tutte le parti e a cui si cerca di porre rimedio con pezze qua e là... Prima o poi esploderà e l'acqua uscirà via del tutto!

Modificato da BiondoFlavio82
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Inviato (modificato)

Se e crisi strutturale vera allora temo che nulla sia al riparo. Qualcuno tempo fa paragonava questo periodo all'inizio della caduta del mondo romano

Modificato da altegiovanni
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Inviato

Il punto vero, in ultima analisi, è un solo, e cioè l'esplosione demografica. Se un pianeta ha risorse per 100 e i suoi abitanti sono 5 ognuno avrà - in media - 20. Se gli abitanti raddoppiano questo 20 diventa 10. E' matematica allo stato puro. Non possiamo pensare di sfruttare all'infinito risorse che sono, per definizione, finite. A questo si aggiunga:

1. Un Sud del mondo che sta reclamando i propri diritti (Cina, India, Brasile)

2. Un'America che si sta progressivamente affrancando dal petrolio e che tra un decennio potrà fare a meno dei barili di greggio arabi

3. Una Russia che langue perché nonostante sia paese più ricco di risorse del pianeta le distanze sono tali che diventa antieconomico sfruttarle

4. Un'Europa destinata, non lo dico io, ma tutti, dico tutti, gli economisti, a sparire come entità economica e politica nel giro di 10-15 anni e a diventare una succursale del Celeste Impero.

Questa non è una crisi, è un cambio epocale, e senza rimedi, degli equilibri economici mondiali, che vedranno la nostra già povera Italia sempre più povera, visto che a quanto sopra dobbiamo aggiungere, corruzione, evasione fiscale, incapacità, produttività zero, ragioni di scambio internazionali penalizzanti, e potrei continuare.

Senza demagogia quindi, io vedo il mercato avviarsi verso una involuzione senza ritorno dove non basta certo qualche acuto in qualche asta internazionale per i soliti pezzi d'oro rari e belli per far cambiare la traiettoria.

Infatti, per la prima volta in tanti anni, ai giovani che mi rivolgono la domanda se la numismatica sia un investimento nel medio-lungo termine, io rispondo senza indugi di no. E ho anche iniziato, con cautela, senza fretta, a vendere la mia collezione prima di ritrovarmi, tra dieci anni, con un pugno di mosche,


Inviato

Mi scusi Min-Ver ma per farsene che cosa del denaro incassato?

Gli immobili ? Sono tassati all'inverosimile. Va bene solo la prima casa. Per investimento non se ne parla. Trovare un affittuario che paga regolarmente l'affitto ormai è quasi impossibile.

Azioni? Sta gonfiando una bolla. Il denaro facile e a basso prezzo ha drogato il mercato.

Obbligazioni? Rendono meno dell'inflazione.

Boh!

Preferisco godermi la collezione.

Inviato

Ognuno ha le proprie opinioni. Io la pensavo come Lei fino a poco tempo fa, ma ora ho cambiato idea. E' umano. Credo.


Inviato (modificato)

Vedo in ogni caso grande pessimismo per il futuro. Comunque le crisi sono cicliche.francamente non credo in un nuovo medioevo, poi la sfera di cristallo penso che non e' a disposizione per nessuno. Un dato diciamo un po rassicurante e' quello che la numismatica e' resistita alle guerre mondiali (in germania si e' continuato a proporre materiale anche sotto i bombardamenti alleati) e quindi puo resistere anche oggi.

Poi la grande sofferenza e proprio qui da noi (insieme alla grecia) ho amici in spagna e germania e nonostante un vistoso rallentamento( e la spagna e sicuramente messa peggio di noi) non c'e' un pessimismo cosi radicato come qui da noi.

Modificato da altegiovanni

Inviato (modificato)

"Tutti i partiti, carissimo Fantozzi, continuano a prometterLe miglioramenti economici che non ci sono mai stati e non ci saranno mai, ecco! noi non potremo deluderLa, carissimo, peché questa volta Le promettiamo, anzi Le assicuriamo, un peggioramento quinquennale e... progressivo!"

http://www.youtube.com/watch?v=sFv9M-BC1GM

Queste parole, messe in bocca al divo Giulio, suonano alquanto attuali. Il bello è che il film da cui è tratto il video fu prodotto nel 1983 (30 anni fa!), in tempi in cui ancora... come si dice... se magnava! erano ancora i tempi dei maxiconcorsi, accessibili con titoli dalla licenza elementare... e si entrava! altroché se si entrava! (con quanti nomi potrei argomentare..!) oggi per quei medesimi profili concorsuali si richiede generalmente un diploma di maturità, ma al concorso si presentano a migliaia, spesso forniti di laurea, scuola di specializzazione, dottorato di ricerca... e altrettanto spesso si rimane al palo! Come diceva il vecchio Manzoni: "Ma noi uomini siam in generale fatti così: ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi; sopportiamo, non rassegnati ma stupidi, il colmo di ciò che da principio avevamo chiamato insopportabile."

Modificato da BiondoFlavio82
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Inviato (modificato)

La condizione personale falsa le nostre sensazioni. Se min_ver dice certe cose probabilmente vede o vive delle condizioni particolari. Da parte mia sono leggermente ottimista. Noi, intendendo gli italiani, siamo unici e sapremo superare anche questa difficoltà. Non so se alla fine lo faremo ancora in una democrazia... o dietro un solo leader... ma ne verremo fuori. E poi ragazzi viviamo nel Paese più bello del mondo (sempre se non continuamo nella nostra buona opera di distruzione, Campania docet).

Aggiungo che compro e vendo monete in continuazione ma sempre nell'ottica di migliorare la mia collezione. E se proprio andrà tutto alla malora almeno i miei quattrini me li sarò goduti e le mie monete potrò sempre ammirarle e godere della loro bellezza.

Modificato da Veridio
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Inviato

Il punto vero, in ultima analisi, è un solo, e cioè l'esplosione demografica. Se un pianeta ha risorse per 100 e i suoi abitanti sono 5 ognuno avrà - in media - 20. Se gli abitanti raddoppiano questo 20 diventa 10. E' matematica allo stato puro. Non possiamo pensare di sfruttare all'infinito risorse che sono, per definizione, finite. A questo si aggiunga:

1. Un Sud del mondo che sta reclamando i propri diritti (Cina, India, Brasile)

2. Un'America che si sta progressivamente affrancando dal petrolio e che tra un decennio potrà fare a meno dei barili di greggio arabi

3. Una Russia che langue perché nonostante sia paese più ricco di risorse del pianeta le distanze sono tali che diventa antieconomico sfruttarle

4. Un'Europa destinata, non lo dico io, ma tutti, dico tutti, gli economisti, a sparire come entità economica e politica nel giro di 10-15 anni e a diventare una succursale del Celeste Impero.

Questa non è una crisi, è un cambio epocale, e senza rimedi, degli equilibri economici mondiali, che vedranno la nostra già povera Italia sempre più povera, visto che a quanto sopra dobbiamo aggiungere, corruzione, evasione fiscale, incapacità, produttività zero, ragioni di scambio internazionali penalizzanti, e potrei continuare.

Senza demagogia quindi, io vedo il mercato avviarsi verso una involuzione senza ritorno dove non basta certo qualche acuto in qualche asta internazionale per i soliti pezzi d'oro rari e belli per far cambiare la traiettoria.

Infatti, per la prima volta in tanti anni, ai giovani che mi rivolgono la domanda se la numismatica sia un investimento nel medio-lungo termine, io rispondo senza indugi di no. E ho anche iniziato, con cautela, senza fretta, a vendere la mia collezione prima di ritrovarmi, tra dieci anni, con un pugno di mosche,

mi sembra un tantino severa quest'analisi, Pur condividendo alcuni trend di fondo, occorre osservare che :

1. che le risorse naturali siano qualcosa di scarso perche ' A) stiamo crescendo ; B) consumiamo progressivamente molto di piu'

è un dato di fatto, nello stesso tempo siamo diventati piu' efficienti e oggi basta il 3% (o meno) della popolazione per produrre , agricoltura e allevamento, quello che consuma il 100% della popolazione.

La crescita demografica c'è ma non cosi tanto o cosi velocemente da pregiudicare nell'immediato la nostra autosostenibilità. Chiaramente un rispetto dell'ambiente e un occhio attento alle risorse da adesso in poi è un "must"

2. il Sud del mondo è ben altro, oggi, altro che Cina, India e Brasile. Cina è il secondo Paese industrializzato se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, quindi inutile (e pericoloso) trattarlo come "sud", India sta andando forte e Brasile cresce velocissimo anche se permangono dei fortissimi squilibri interni che causano poi le rivolte che vediamo in TV. Avrete capito che la crescita da sola fa un baffo : molto piu' importante è la sua distribuzione che, se piu' equilibrata, riduce le tensioni sociali (In Italia urtroppo stiamo andando nell'altra direzione - ormai stiamo procedendo piu' verso una repubblica centroamericana che uno stato industrializzato con una migliore distribuzione del reddito.

3. possibile

4. il problema della Russia non sono le distanze bensi il suo modello politico

5. se dovessi azzardare una previsione direi che l'Europa in quanto unione ed entità commerciale ed economica (si puo' dire politica?) tra 10-15 anni esisterà ancora. Magari su queste colonne lo verificheremo in quella data :) Che poi la situazione economica migliori nel suo complesso dipenderà piu' dallo stato di salute delle economie che la compongono, visto che non è (ancora) un'entitaà politica a tutti gli effetti e quindi con politiche unitarie.

L'Europa ha redistribuito parecchie risorse al suo interno permettendo a certi Stati di crescere e molto (pensiamo a Portogallo, Spagna, Irlanda) utilizzando risorse di Paesi piu' ricchi e sfruttando direttive e politiche comunitarie che hanno portato una crescita che da soli mai, o a fatica, avrebbero raggiunto. Che poi qualcuno abbia fatto delle cretinate (vedi settore immobiliare in Spagna) difficilmente si sarebbe potuto impedire anche se era un pericolo talmente annnunciato...

Overall la situazione è dura ma non "cosi" dura come poteva essere la grande depressione in USA negli anni Trenta, siamo onesti...

Per quello che riguarda il mercato nnumismtaico, beh qui dissentirei da un'analisi cosi pessim,ista. Sono invece d'accordo con chi ha fatto il distinguo tra un mercato dicotomico dove il bello e importante continua ad andare a gonfie vele (qui guardo al mercato europeo in toto - mentre il mercato italiano risente comunque di una certa crisi) e un mercato , diciamo BB, che stenta ad alzarsi piu' di tanto.

Sul primo continuerei a non avere dubbi che , muovendosi bene ovviamente e non dissennatamente, i ritorni ci saranno (al limite si tratta solo di aspettare) , sul secondo è invece (parlo con cappello da investitore, non da collezionsita, perche questa era l'ottica delle discussione) a questo punto importante essere prudenti e valutare bene se e quando intervenire (di nuovo solo se lo si fa in un'ottica di investimento - per il puro piacere di collezionare invece va bene tutto).

Ai ragazzi che si avvicinano alla numismatica insegnerei piuttosto a conoscere e saper apprezzare le monete e a saper portare avanti un discorso di raccolta coerente. Poi ognuno potrà scegliere. Se le premesse sono buone e rigorose non si resterà delusi anche da un punto di vista economico, nel tempo.

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Inviato

Ho girato molto per l'Europa per motivi di lavoro. La penso come Altegiovanni, il problema è soprattutto in Italia (in Grecia il problema è molto diverso). Siamo enormemente in ritardo e... ci siamo seduti con rassegnazione. Bisognerebbe fondare un movimento che si chiami ''Sveglia Italia''. E cominciare a remare tutti... ma proprio tutti.

Arka


Inviato

In realtà viviamo in un epoca dove non ci sono più certezze per il futuro che sembra come un palloncino gonfio al quale si toglie il laccio e che vola impazzito in tutte le direzioni senza che nessuno sappia dove andrà a finire ma che tutti sanno esattamente come andrà a finire . Azioni, obbligazioni ? Nemmeno a parlarne, Immobili ? Grosso investimento ipertassato che se si ha la necessità, risulta difficile da disinvestire rapidamente (anche non rapidamente) senza rimetterci un mucchio di soldi, metalli ? guardate un po' l'oro in questi giorni....Conto corrente con il rischio di ritrovarsi con un pugno di coriandoli carnevaleschi ? Forse l'unica sarebbe di comprarsi un bel pezzo di terra dove metterci quattro galline e coltivare peperoni e patate per un ritorno all'economia reale e alla sicurezza di poter mettere un domani qualcosa sotto i denti. Mala tempora currunt sed peiora parantur!!!, Sinceramente, economicamente parlando, la collezione è l'ultimo dei miei pensieri

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Inviato

Forse, l'unico modo di continuare ad esistere, è proseguire nel discorso Europa. Da qualche parte si parla di ritorno alla lira et similaria, ma per continuare ad avere una valenza in un mondo che è cambiato e sta cambiando, forse l'unico modo sarebbe continuare il discorso integrazione europea. Solo in questo modo i singoli stati, piccoli o meno, che si accingono ad entrare nell'unione monetaria, o lo sono già, non verranno "strangolati" dall'euro e la restante parte non dovrà prodigarsi in politiche di "salvataggio".

Detto questo, sebbene la crisi sia strutturale, non mi sentirei di essere così pessimista: si faceva la raccolta delle monete anni ed anni or sono e penso proprio, che si continuerà a farla...

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Inviato

Se e crisi strutturale vera allora temo che nulla sia al riparo. Qualcuno tempo fa paragonava questo periodo all'inizio della caduta del mondo romano

Anche secondo me è più che una crisi è un ridimensionamento delle nostre ricchezze, ci ricollocheremo in una condizione più modesta, meno garanzie e certezze, meno servizi e con una classe media pericolosamente vicina alla soglia di povertà, un po' come l'Italietta appena uscita dalla guerra, ma senza la prospettiva del boom. Anche il paragone con la caduta dell'impero romano trova più di un riscontro: l'invasione delle popolazioni barbariche (oggi immigrati); la crisi finanziaria (ieri era la svalutazione dell'antoniniano), l'irrompere di integralismi religiosi (ieri era il cristianesimo delle origini), la caduta dei valori tradizionali e fondanti, e si potrebbe continuare

Mala tempora currunt....


Inviato (modificato)

La situazione Campana ,come quella in larga scala del Sud Italia, è data dalla sfregiante incuria e dall'avida depredazione partita con la conquista dei Regni di al di qua ed al di là del faro da parte del Re Sardo .Perchè l'unione d'Italia è una Conquista.
Quindi chi è che Docet ?
L'incuria, l'animo e lo spirito di chi fece si che dopo neanche appena 30/40 anni i negozi di artigianato di Forte-Piani ( una tra le tante eccellenze ) e le produzioni che ne conseguivano si ridussero ad 1/4 ?Per poi scomparire non è dir troppo.
O la " Campania " ?

Modificato da alessandr0

Inviato

Anche secondo me è più che una crisi è un ridimensionamento delle nostre ricchezze, ci ricollocheremo in una condizione più modesta, meno garanzie e certezze, meno servizi e con una classe media pericolosamente vicina alla soglia di povertà, un po' come l'Italietta appena uscita dalla guerra, ma senza la prospettiva del boom. Anche il paragone con la caduta dell'impero romano trova più di un riscontro: l'invasione delle popolazioni barbariche (oggi immigrati); la crisi finanziaria (ieri era la svalutazione dell'antoniniano), l'irrompere di integralismi religiosi (ieri era il cristianesimo delle origini), la caduta dei valori tradizionali e fondanti, e si potrebbe continuare

Mala tempora currunt....

Oggi vediamo immigrati di prima generazione... Tra 20 anni avremo immigrati di seconda, perfettamente padroni delle loro pretese (a partire dalla cittadinanza) e che ascenderanno all'amministrazione del Paese. Queste sono forze "giovani" (non solo dal punto di vista anagrafico), e credo che la nostra identità di "italiani" ne riceverà un lento ma progressivo ridimensionamento. Non so se saremo più noi ad assimilare loro, o loro a condizionare noi... visto che loro sono molto legati alle tradizioni di origine, e noi seguiamo entusiasti le correnti esotiche... (di italiane integrate all'indiana già ne vedo tante!)


Inviato (modificato)

La situazione Campana ,come quella in larga scala del Sud Italia, è data dalla sfregiante incuria e dall'avida depredazione partita con la conquista dei Regni di al di qua ed al di là del faro da parte del Re Sardo .Perchè l'unione d'Italia è una Conquista.

Quindi chi è che Docet ?

L'incuria, l'animo e lo spirito di chi fece si che dopo neanche appena 30/40 anni i negozi di artigianato di Forte-Piani ( una tra le tante eccellenze ) e le produzioni che ne conseguivano si ridussero ad 1/4 ?Per poi scomparire non è dir troppo.

O la " Campania " ?

Perdonami la franchezza, ma quello che dici è una follia...! Lo stato sabaudo non partì con l'idea di colonizzare il regno delle due sicilie; al contrario fu offerto a Franceschiello di prendere parte al movimento di riunificazione del Paese (per costituire una confederazione dove il Papa doveva essere la massima autorità) e per scacciare fondamentalmente gli austriaci. Le cose andarono diversamente, ma più per l'imprevedibilità della storia che per effettive prospettive di assolutismo dei savoia... (e chi ti parla è uno dell'ex regno di Napoli/delle due sicilie). Il sud era già parecchio arretrato prima dell'unificazione: analfabetismo più grave che al nord, inibizione della "politica", scarsità di esportazioni e di "industrializzazione" (il virgolettato ha un senso), eccetera eccetera. Se vuoi posso consigliarti una ricca bibliografia in proposito, e non scritta da "nordisti", ma da docenti della "Federico II", napoletani da generazioni e generazioni...

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato (modificato)

L'unione d'Italia è una conquista,di cui non si conosce una dichiarazione di guerra, partita di Notte a mo' di furto, finanziata e per pagare debiti a banchieri Austriaci.

Che era il più bello dei Regni è " Soggettivo ".
L'analfabetismo di cui parli ( Non paragonabile alla Maestosità di ciò che nel Regno era positivo ) era dato dallo Stampo Feudale che ancora si respirava fiabesco tra mare ,storia antica e boschi.
quindi un disinteresse Nobiliare ( sicuramente sbagliato ) ma mai quanto la stupidità della Sicilia che pur ospitando principi e duchi tra i più nobili dell'intera europa,convinta della sua forza di tale importante discendenza ,si tradì in cerca di un "indipendenza " con le sue stesse mani.

Modificato da alessandr0

Inviato (modificato)

L'unione d'Italia è una conquista,di cui non si conosce una dichiarazione di guerra, partita di Notte a mo' di furto, finanziata e per pagare debiti a banchieri Austriaci.

Che era il più bello dei Regni è " Soggettivo ".

L'analfabetismo di cui parli ( Non paragonabile alla Maestosità di ciò che nel Regno era positivo ) era dato dallo Stampo Feudale che ancora si respirava fiabesco tra mare ,storia antica e boschi.

quindi un disinteresse Nobiliare ( sicuramente sbagliato ) ma mai quanto la stupidità della Sicilia che pur ospitando principi e duchi tra i più nobili dell'intera europa,convinta della sua forza di tale importante discendenza ,si tradì in cerca di un "indipendenza " con le sue stesse mani.

Hai un'idea molto "fiabesca" della storia... Devi essere giovane... beato te!

Se a scuola la storia si insegna così... siam belli freschi! In effetti a giudicare dalla "profondità" dei test dell'ultimo concorso per insegnanti non mi sorprendo... "Qual'è quello scrittore latino che racconta di un imperatore che convocò il senato per decidere come cucinare un grosso pesce?"... questa era una domanda di latino all'ultimo concorso, per intenderci... controllate per credere! (Tfa 2012, classe di concordo A051: stavano selezionando i futuri docenti di italiano, latino, storia e geografia dei licei!)

Modificato da BiondoFlavio82

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