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Inviato (modificato)

Prima che il tema scivoli via, forse è il caso di tirare le somme almeno per quanto riguarda lo scopo iniziale della discussione; altrimenti rischiamo, come troppe volte è accaduto in precedenti discussioni, di lasciare l’argomento nel vago.

Constatato che una eventuale produzione monetaria longobarda è difficilmente verificabile per scarsità di esemplari ed insufficienza di dati a disposizione (qui cedo la palla agli esperti che potranno continuare ad approfondire la questione, mi auguro) e che la monetazione pontificia non presenta problemi, rimane l’incognita della datazione di apertura (o riapertura) della zecca spoletina.

Tonini ipotizzava prima del 1155

Kunz 1383 c.

Promis principio del XIV secolo

Brambilla circa la metà del XV secolo

Pila Carocci prima metà del XV secolo seguito dal Corpus

Castellani secoli XIV-XV

Panvini rosati seconda metà XIV secolo, qualche decennio prima della produzione del bolognino

Ganganelli (Zecche Italiane) prima del 1383

Come possiamo osservare le proposte di datazione non collimano tra i vari Autori. Considerando la cronologia del bolognino spoletino certa (1383-1390) e dato per assodato che il sestino rappresenta la prima produzione di Spoleto possiamo azzardare qualche considerazione.

Panvini Rosati (1970) scrive “Il confronto con le monete di Perugia non è di molta utilità, nonostante questa città presenti delle emissioni simili a quella di cui stiamo trattando; infatti la monetazione perugina manca anch’essa di una cronologia”. La monografia di Finetti (1997) riguardo le monete di Perugia ha creato luce sull’argomento successivamente ed è da qui, a mio parere, che dobbiamo cominciare a ragionare. Come tutti sappiamo nel medioevo il fenomeno dell’imitazione iconografica da parte di una zecca nei confronti di una moneta già affermata è molto frequente. Il sestino di Spoleto è emblematico in questo senso e molte sono le analogie con il sestino di Perugia, come ben evidenziato da @@aemilianus253 precedentemente. Finetti indica la data 1340 come inizio produzione del sestino perugino e 1374 come fine, per poi riprendere nel 1474 ma con taglio calante, individuando due tipi: il primo con grande P ad anello semplice ed il secondo successivo con anello elaborato. Se esaminiamo il sestino spoletino potremo notare la caratteristica stilistica appartenente al secondo tipo. Inoltre Francesco di Vico conia nella zecca di Viterbo una moneta simile (con anello semplice in questo caso) tra 1375 e 1387. Per quanto genericamente, gli elementi a disposizione potrebbero indurci ad ipotizzare una datazione circoscritta ragionevolmente ad un periodo limitato cronologicamente. Personalmente sostengo l’ipotesi di Panvini Rosati (anche se lo studioso arriva a questa considerazione per un confronto tipologico-stilistico con la monetazione di Ancona) riducendo però ad un ventennio l’arco temporale. Che ne pensate? Certo che quella E chiusa………….

saluti a tutti

Modificato da adolfos

Inviato

Della zecca di Spoleto si parla anche come concausa della distruzione della città, avvenuta per mano delle truppe guidate da Federico Barbarossa nel 1155. Sembra che la zecca cittadina, più o meno clandestinamente, coniasse senza concessione imperiale imitazioni della moneta imperiale allora più diffusa, probabilmente denari al tipo di Lucca, sviliti come intrinseco. Non so quanto possa esserci di vero, ma sta di fatto che nella zona sono documentati (o, almeno ricordo di averne sentito parlare) ritrovamenti di denari lucchesi (?) coniati in maniera approssimativa, spesso quadrangolari, con apparente scarsissima presenza di argento. E' ovviamente più che possibile che siano semplicemente emissioni tarde di Lucca, ma è affascinante pensare che possano invece rappresentare "la goccia che fece traboccare il vaso" nei rapporti fra il comune e l'imperatore.

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Inviato

Della zecca di Spoleto si parla anche come concausa della distruzione della città, avvenuta per mano delle truppe guidate da Federico Barbarossa nel 1155. Sembra che la zecca cittadina, più o meno clandestinamente, coniasse senza concessione imperiale imitazioni della moneta imperiale allora più diffusa, probabilmente denari al tipo di Lucca, sviliti come intrinseco. Non so quanto possa esserci di vero, ma sta di fatto che nella zona sono documentati (o, almeno ricordo di averne sentito parlare) ritrovamenti di denari lucchesi (?) coniati in maniera approssimativa, spesso quadrangolari, con apparente scarsissima presenza di argento. E' ovviamente più che possibile che siano semplicemente emissioni tarde di Lucca, ma è affascinante pensare che possano invece rappresentare "la goccia che fece traboccare il vaso" nei rapporti fra il comune e l'imperatore.

Hai ragione. Ottone di Frisinga nelle sue cronache riferisce che gli Spoletini nel 1155 pagarono il fodro dovuto all'Imperatore con moneta lucchese falsa.


Inviato

Chissa', a tal proposito, magari ci saranno anche passati sotto gli occhi....con tutti quelli che abbiamo visto insieme in questi anni, quadrangolari, approssimati, confusi, bassissima mistura, dove probabimente quello che si voleva far vedere era essenzialmente l ' H, ma certamente questa è un'altra storia, anche se mai dire mai....


Inviato

Chissa', a tal proposito, magari ci saranno anche passati sotto gli occhi....con tutti quelli che abbiamo visto insieme in questi anni, quadrangolari, approssimati, confusi, bassissima mistura, dove probabimente quello che si voleva far vedere era essenzialmente l ' H, ma certamente questa è un'altra storia, anche se mai dire mai....

Màh! Datazione 1155 dovrebbe corrispondere al periodo dell'infortiatus. Quelli a cui fa riferimento Aemilianus sono più tardi.

Ciao, grande. Domani ti telefono


  • 5 anni dopo...
Inviato
Il 29/6/2013 alle 16:59, dabbene dice:

Possiamo distinguere intanto cronologicamente due periodi :

1) periodo semi-autonomo pre-1383 con coniazione dei sestini

2) periodo della Signoria di Rinaldo Orsini ( 1383 - 1390 ) con coniazione dei bolognini simili a quelli di produzione papale.

Questa cronologia segue gli studi di Panvini - Rosati, che al momento sono quelli riferimento, certamente sono due monetazioni ben differenti per iconografia e simbologia, la prima segue i dettami della moneta di identità, col DE. SPOLETO, l'altra richiama le monete pontificie col busto mitrato.

La circolazione di queste è della bassa Umbria e alto Lazio secondo Ganganelli in " Le Zecche Italiane fino all' Unità ", certamente il periodo di autonomia di queste zecche è sempre un periodo da studio anche se poi le motivazioni che ricorrono hanno poi dei tratti comuni.

ma credo che

Salve a tutti sto anche io facendo una ricerca sulle monete coniate a Spoleto ma non riesco a trovare notizie sulle emissioni nel periodo più vicino all'inizio del 1300, ne tanto meno sulla qualità della misura. Se avete qualche informazione in più potete girarmela per favore? Grazie

 


Inviato

Ciao

La prima e unica emissione fino a quella del bolognino è il sestino in mistura su imitazione del nominale di Perugia. La forchetta cronologica va dal 1340 al 1383. Questo è quanto. A meno che non sia uscito qualche nuovo studio che però non conosco.

Cordiali saluti


Inviato

Ho trovato questi contributi

De Luca, A., La circolazione monetaria nel territorio di Spoleto nel secolo XII, in Paleographica et Archivistica. Studi in onore di Giulio Battelli. Roma 1979, pp. 184-209.


 

Laureti, P., Nel tempo dei Duchi (storia delle monete di Spoleto), in ≪Alta Spoleto≫, 4, 11, 18 agosto 1934


 

Pila Carocci, L., Della Zecca e delle monete di Spoleti in relazione alla storia delle epoche umbra, romana,ducale e pontificia, (dissertazione letta all'Accademia degli Arcadi il 4 giugno 1884), in ≪Bullettino dinumismatica e sfragistica≫, II. 1884, pp. 65-110, tavv. III-VIII.


 

Ganganelli, R.-Scerni, N., Spoleto, in travaini, l., (A cura di), Le zecche italiane fino all’Unità. (2 voll.). Roma 2011, I, pp. 1160-1162.

  • Mi piace 3

Inviato

Buonasera @Andriolo,

questa la voce “Spoleto” nella Guida delle zecche:

Spoleto (Perugia; Umbria)             R. Ganganelli, N. Scerni

Periodo medievale (RG)

La prima monografia organica sulla zecca di Spoleto fu quella di Luigi Pila-Carrocci [1884] e si è poi dovuto attendere quasi un secolo, fino agli studi compiuti da Franco Panvini Rosati [1970], per avere un quadro sufficientemente chiaro dell’attività della zecca spoletina fino al XV secolo.

Esclusa la possibilità di un’attività di zecca in epoca preromana e romana, le prime indicazioni bibliografiche su una possibile monetazione spoletina ipotizzano un avvio delle coniazioni nel periodo del Ducato longobardo e durante il successivo periodo carolingio ma non si conoscono, ad oggi, esemplari di monete o documenti che comprovino tale ipotesi [supraArslan; Grierson 1961, p. 44 ss.].

È certo, invece, che Spoleto, pur appartenendo già ai dominii pontifici, si resse brevemente a governo semi-autonomo battendo sestini che, secondo gli studi più attendibili [Panvini Rosati 1970, p. 12] vennero emessi negli anni precedenti la signora di Rinaldo Orsini, il quale più tardi, impadronitosi della città nel 1383, fece coniare bolognini di stile simile a quelli di produzione papale finché, nel 1390, non venne ucciso in un agguato ordito dai suoi avversari. Questi bolognini (grazie al tipo e all’iconografia, mutuati dai bolognini romani) si inserirono nei canali della circolazione monetaria della bassa Umbria e dell’alto Lazio.

Nel corso del XV secolo, sotto i pontificati di Pio II e Paolo II, le monete per il Ducato spoletino furono emesse a Foligno [v.]. Anche le monete a nome di Giulio II e Leone X con legenda umbr, un tempo ascritte a Spoleto, sono oggi attribuite con certezza alla zecca di Foligno [Panvini Rosati 1970, p. 15].

Dal 1461 fu Emiliano II (detto Miliano) Orfini da Foligno, figlio dello zecchiere Piermatteo di Silvero di Emiliano (operante per i Trinci e per i papi Eugenio IV e Niccolò V) e concessionario delle zecche pontificie, a coniare monete a nome del Ducato nella zecca di Foligno, in virtù della facoltà concessagli dal papa di esercitare la propria attività in qualunque città dello Stato Pontificio.

A portare a questa scelta furono, probabilmente, sia il desiderio dello zecchiere di concentrare quanto più possibile l’attività nella propria città natale sia gli ostacoli creati dai notabili di Spoleto. Panvini Rosati [1970, p. 14] riporta, a tal proposito, la traduzione di un interessante breve di Pio II diretto, in data 1 ottobre 1461, ai priori della città, nel quale si legge: «concedemmo al diletto figlio Emiliano folignate la licenza di coniare le monete di rame e di argento in qualunque delle nostre città volesse sotto certe condizioni e patti. Voi cercate di impedirgli di ciò fare, di che moltissimo ci meravigliamo, mentre la nostra concessione è utile a città e terre …» e, subito dopo, si ordinava di fornire all’Orfini tutta la collaborazione richiesta, pena un’ammenda di mille ducati.

Grazie all’Orfini Spoleto ebbe a proprio nome - ma battuti a Foligno - ducati d’oro, grossi, grossetti e bolognini in argento e moneta in mistura. Tutte le emissioni erano tagliate sul piede ponderale adottato presso la zecca di Roma, tranne i piccioli.

 

Nominali emessi

Monetazione autonoma, seconda metà del XIV secolo (prima del 1383): in mistura, sestino.

Rinaldo Orsini Signore (1383-90): in argento, bolognino.

Emissioni realizzate a Foligno a nome del Ducato Spoletino:

Papa Pio II (1461-64): in oro, ducato; in argento, grosso; in mistura, picciolo.

Papa Paolo II (1464-71): in oro, ducato; in argento, grossetto papale e bolognino marchigiano; in mistura, quattrino e picciolo. 

 

Collezioni

Roma, MNR, coll. Reale [CNI XIV, pp. 226-242]; Città del Vaticano, BAV; Bologna, M. Civ. Arch.; Ferrara, M. Civ. Arch.; Milano, Civ. R. Num.; Padova, M. Bottacin; Venezia, M. Correr. La coll. Bellucci [Bellucci-Ragnotti 1907, pp. 38-39], formata in Umbria tra il XIX e il XX secolo e comprendente anche importanti monete spoletine, è probabilmente ancora di proprietà dei discendenti.

 

Personale

Per Pio II e Paolo II l’incarico per le monete del Ducato Spoletino (1461-71) fu affidato a Emiliano II Orfini, ma presso la zecca di Foligno.

 

Periodo 1797-1799 (NS)

Regnando Pio VI, nel 1797 venne rilasciata a Pietro Zelio Parenti la facoltà di aprire una zecca in Spoleto per la coniazione di moneta di rame e di mistura. Come risulta dalla documentazione archivistica, lo zecchiere iniziò ad operare pochi giorni prima dell’emanazione del decreto di chiusura delle zecche provinciali di fine novembre 1797.

Durante questo breve periodo risultano emesse madonnine e muraiole da 6 baiocchi. Come previsto dalle disposizioni, risultano riconsegnati alla zecca di Roma «6 cilindri per madonne e baiocchelle da 6 e 6 cilindri non identificati».

Tra il 5 ed il 6 febbraio 1798 le truppe francesi entrarono in città e vi instaurarono una nuova Municipalità che, nei giorni successivi, confluì nella Repubblica Romana, divenendo capoluogo del Dipartimento del Clitunno.

Il 30 giugno 1798 da Roma giunse l'autorizzazione a coniare il rame in monete da uno e due baiocchi, ma in seguito alla chiusura di tutte le zecche provinciali, ordinata nei primi giorni di luglio a seguito dello scandalo verificatosi nelle zecche di Fermo e Perugia, dove erano state coniate madonnine ribattendo i sampietrini, la zecca di Spoleto iniziò la battitura di pezzi da uno e due baiocchi solamente dalla metà di novembre 1798.

Il 3 febbraio 1799 la zecca fu chiusa; nel processo verbale si dichiarò che «… in zecca si è lavorato qualche quantità di rame per mancanza di pasta». Viene così chiarita la estrema rarità delle non belle monete di Spoleto.

Nella primavera 1799 nel territorio dilagò la rivolta antifrancese che, nei mesi successivi, con l’arrivo delle truppe austro-aretine, costrinse i francesi ad abbandonare la città.

 

Nominali emessi

Governo Pontificio: in mistura, muraiole da 6 baiocchi; in rame, madonnine.

Repubblica Romana: in rame, baiocco e due baiocchi.

 

Collezioni

Roma, MNR, coll. Reale; Pergola, M. Bronzi Dorati [Bruni 2007].

 

Personale

Pietro Zelio Parenti.

 

Bibliografia: Argelati I, pp. 18, 86; Bruni 2005, pp. 246-250; Bruni 2007, pp. 60, 75-76; Cinagli 1848; CNIXIV, pp. 226-242; Gnecchi 1889, pp. 368-369; Gradenigo in Zanetti II, p. 155; Martinori 1917-1922; Muntoni I-IV: Muratori 1739, coll. 679-680, 691-692; Panvini Rosati 1971, pp. 239-249; Zanetti II, pp. 477-478, III, p. 448, IV, pp. 16, 477, 479, 481, 483, V, p. 376.

Bellucci-Ragnotti A. 1907, Collezione di monete di zecche umbre esposta ed illustrata da Ada Bellucci-Ragnotti, Perugia.

Bertuzzi S., Bruni R., Catalli F. 2007, In nome del popolo sovrano, Vicenza, p. 80.

De Luca A. 1979, La circolazione monetaria nel territorio di Spoleto nel sec. XII,in Paleographica, diplomatica et archivistica. Studi in onore di Giulio Battelli, II, Roma, pp. 183-209.

Ganganelli R. 2007, Emiliano Orfini e la zecca di Foligno tra Medioevo e Rinascimento, Foligno.

Grierson P. 1961, Monete bizantine in Italia dal VII all’XI secolo, in Moneta e scambi nell’Alto Medioevo, VIII settimana CISAM 21-27 aprile 1960, Spoleto, pp. 35-55.

Lattanzi B. 1977, Le monete di Foligno, Foligno.

Panvini Rosati F. 1970, La zecca di Spoleto dalle origini al XV secolo, «Spoletium», 12, n.14, pp. 9-15.

Pila-Carocci L. 1884, Zecche e monete spoletine, Camerino (ristampa Bologna 1980).

Scerni N. 1991, Baiocchi a cavallo tra papato e repubblica,«CN», 18 (marzo), pp. 14-15.

Per la bibliografia generale, elencata sopra, v. https://www.academia.edu/29789348/BIBLIOGRAFIA_GENERALE_in_Travaini_L._ed._Le_zecche_Italiane_fino_all_Unità_Roma_2011_pp._1541-1567 

@Andriolo spero che queste informazioni le possano servire. EDIT 

Saluti, Teo

 

  • Mi piace 3
  • Grazie 1

Inviato

Qui invece un esemplare del rarissimo bolognino emesso durante la dominazione di Ranaldo Orsini. 

IMG_20180906_230257.jpg

IMG_20180906_230104.jpg

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Inviato

Si grazie conte per la pronta ed esaustiva risposta. La mia ricerca in realtà ha un periodo ben circoscritto che va dal 1250 al 1350


Inviato
5 ore fa, Andriolo dice:

Si grazie conte per la pronta ed esaustiva risposta. La mia ricerca in realtà ha un periodo ben circoscritto che va dal 1250 al 1350

Al solito, avevo capito male... Chiedo venia!

  • Haha 1

Inviato

https://www.acsearch.info/search.html?id=3106454

Un sestino di Spoleto "canonico".

Quando collezionavo le monete umbre, ricordo in verità di aver avuto anche un sestino di Spoleto con le stelle (proprio come quello perugino), ma non riesco a ritrovare la foto. Posso sbagliare, ma un altro esemplare, sempre con le stelle, ricordo di averlo visto in qualche asta. 

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Inviato

E' intervenuto direttamente Фсб e continuerà a farlo tutte le volte che ci saranno post con evidente intento provocatorio, se non peggio

  • Confuso 1

Inviato
2 ore fa, luke_idk dice:

E' intervenuto direttamente Фсб e continuerà a farlo tutte le volte che ci saranno post con evidente intento provocatorio, se non peggio

Tanti saluti allora.

Certo che l'intento era provocatorio! Ci mancherebbe! Ma era a fin di bene perché si trattava di capire fino a che punto le cellule cancerogene si fossero propagate in questo corpo una volta sano e vitale e ora incancrenito, chiuso e desolatamente e devastatamente auterefenziale. Non pensavo che le metastasi fossero in uno stato così avanzato. Ahimè mi accorgo che purtroppo hanno preso il sopravvento. E questa volta scrivo senza alcun intento provocatorio. 

Fine delle trasmissioni.


Inviato

Desidero che TUTTI i miei interventi siano cancellati da questo forum e che non ne rimanga visibile neppure uno. Oppure che mi sia data la possibilità di poterlo fare.

Mi auguro di venire soddisfatto in questa richiesta che ritengo più che legittima.


Inviato

Scusate, ma non ho capito cosa sia accaduto. Lo spiegate per favore ad uno tardo di comprendonio come me, per favore? 


Inviato

Nemmeno io ho capito cosa sia successo.


  • ADMIN
Staff
Inviato

In effetti piacerebbe anche a me capire...


Inviato

Tutti conosciamo il valore di teofrasto (stratosferico).

Della cosa se ne sta occupando @Reficul e quindi siamo in buone mani.

Nel frattempo dobbiamo pazientare.

Cari saluti a tutti


Inviato (modificato)
1 ora fa, adolfos dice:

Tutti conosciamo il valore di teofrasto (stratosferico).

Della cosa se ne sta occupando @Reficul e quindi siamo in buone mani.

Nel frattempo dobbiamo pazientare.

Cari saluti a tutti

Sono d'accordo con @teofrasto .

Modificato da miroita

  • 4 settimane dopo...
  • 2 anni dopo...
Inviato

Una discussione cosí bella su Spoleto, peccato si sia chiusa cosí, ma a distanza di anni come é andata a finire?


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