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Inviato (modificato)

mi rendo ben conto che se cerchiamo troppo il pelo nell'uovo, anche il cittadino-collezionista rischia di trasformarsi in quel burocrate che tutti deprechiamo... tuttavia fare i conti cosiddetti "della serva" è sempre utile, anche perchè la collettività non è un'entità astratta ma son persone, e son pure caratterizzate dalla consistenza numerica ...

Prendiamo ancora l'esempio del solo 100 lire fascione:

- 5000 pz venduti al prezzo dell'oro, introitano +/- 5.000.000 EUR nell'erario, che, se non sperperati (e qui facciamo esercizio di cristiana speranza), potrebbero essere distribuiti ad un certo numero di persone. Bene a quanti ad esempio ?

Poniamo, tanto per fare una stima comparativa, che i fruitori di quest'operazione siano tanti quanti i possessori della moneta citata (20000 - 5000 = 15000) ovvero 15000. Risulterebbe che un gruppo di persone riceverebbe l'equivalente di 333 EUR in servizi (non certo una gran cosa), ma sull'altro fronte si avrebbe che il gruppo di cittadini-collezionisti (vogliamo porre il valore medio del fascione intorno ai 2800 EUR ?) ne avrebbe unn danno di 1800 EUR...

Forse frutterebbe di più allo stato cedere le monete a chi già le possiede, ponendo in atto una sorta di diritto di prelazione (che avrebbero tutto l'interesse a "difendere" le quotazioni), ed offrendole, invece che al prezzo dell'oro o poco più, ad un prezzo reale più in linea con una media di mercato... in caso di richiesta superiore all'offerta si procede con l'estrazione, oppure, nel caso di invenduti (non richiesti in prelazione) si può offrire possibilità di prelazione multipla ad operatori del settore... (la certificazione del possesso può essere effettuata tramite la banca attraverso cui viene canalizzata la distribuzione)

... a tutto vantaggio dei cittadini fruitori dei servizi ...

Modificato da ihuru3

Inviato

"allora, se lo scopo è solo quello di far cassa, con conseguente azzeramento della componente valoriale numismatica (e questo succederebbe probabilmente solo nel caso più eclatante dei 5000 pz, si spera), perchè non fondere il tutto e piazzare direttamente i lingotti ? Per lo stato non cambierebbe nulla, e nemmeno per i collezionisti ... che qualche attenzione la meritano pure, visto che lo stato ha spesso dedicato loro svariate coniazioni in oro (anche nei tempi dell'euro), cedendogliele non certo al prezzo del puro metallo ..."

Innanzitutto non ha alcun senso fondere le monete in quanto ciò comporterebbe delle spese e dei cali che non hanno alcuna ragion d'essere, così come anche l'apposizione di punzoni, oltre a "snaturare" le monete, richiederebbe ulteriori interventi del tutto inutili e costosi.

Ma scusa. che cosa prevedeva il famoso decreto del 25 maggio 1992 che ho postato integralmente al post nr. 176 di questa discussione?....perché e da lì che dobbiamo partire per individuare gli scopi che si proponeva (propone?) lo Stato in merito a queste monete.

Riporto il passaggio saliente del decreto:

"RITENUTO che ai fini di cui sopra si rende necessario costituire un'apposita Commissione di esperti appartenenti alle Amministrazioni interessate con il compito di individuare e mettere a disposizione del Museo della Zecca le monete già assegnate nonché di procedere alla catalogazione, alla valutazione del loro valore numismatico nonché alla composizione di lotti, sotto il profilo numismatico, delle monete restanti, formulando altresì ipotesi di alienazione o immissione graduale sul mercato."

Questo è ciò che lo Stato si proponeva di ottenere con quelle monete; non si parla né di fonderle e neppure di "marchiarle", ma si prevede che la commissione formuli "ipotesi di alienazione o immissione graduale sul mercato".

Ed è all'interno di questa previsione che dobbiamo rimanere, sempreché nel frattempo non sia cambiato qualcosa....ma questo non è dato saperlo a noi comuni mortali.

Gli eventuali "svantaggi" che una piccolissima frazione di cittadini-collezionisti subirebbe dall'immissione sul mercato di questi pezzi, non trovano alcuna tutela in quanto prevalgono gli interessi superiori dello Stato e della collettività dei cittadini non collezionisti, che sono la stragrande maggioranza.

D'altronde, ciò non mi sembra affatto uno "scandalo". Non sarebbe infatti la prima volta che una moneta, ritenuta fino ad un certo momento rara o rarissima, diviene comune o molto comune a seguito dell'immissione sul mercato di ritrovamenti di analoghi nominali apparsi successivamente in quantità "industriale."

Questo è un rischio che i collezionisti amanti delle rarità sanno di correre e fa parte delle "leggi del mercato".

Ecco perché, alla luce del decreto, possiamo discutere ampiamente sulle modalità di "alienazione o immissione graduale sul mercato", di quelle monete ma opinare che ciò non debba avvenire perché comporterebbe la "svalutazione" delle stesse monete oggi in mano a pochi collezionisti, mi sembra una posizione molto di parte e contraria agli interessi pubblici perseguiti dal decreto del 1992.

Se poi, invece, qualcosa nel frattempo è cambiato....che facciano un altro decreto e smentiscano se stessi.

Saluti.

Michele

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Inviato

Perfettamente daccordo con quello che ha scritto @@bizerba62 nel post precedente, non si devono ne fondere ne contromarcare tali monete, evitando altri oneri per lo stato ed allo stesso tempo la cancellazione di nominali che fanno sempre parte della storia del nostro Paese.

La vendita prima o poi ci sarà inevitabilmente, che si voglia o non e fare il collezionista che difende a tutti i costi il propio capitale investito non lo ritengo corretto, visto che si tenta di fare i propi interessi a svantaggio della collettività, propio quello che noi tutti rimproveriamo ai nostri politici, quando ci tocca da vicino non vogliamo che si tocchino le nostre tasche, invece le monete dopo attenta valutazione vanno messe in vendita e pace per il collezionista della rarità.

Oltre a questo il collezionismo a mio singolare parere è un piacere per se stessi, infatti ogni persona si crea la propia, diversa da tutte le altre e quindi unica, avere nella propia collezione un pezzo di prestigio è un piacere unico, ma non dal punto di vista solo economico (che si è importante) ma da quello artistico e storico che la moneta rappresenta e che regala al suo possessore con la fortuna di poterla ammirare ogni volta che vuole, questo è il piacere del collezionismo numismatico, se uno vuole acquistare monete d'oro solo per lucrare allora deve cambiare tipologia di investimento con acquisti ben diversi.

Mia personale opinione quella espressa sopra, ma comunque ritengo che si debba ringraziare i tre moschettieri per aver aperto la questione e tentare di avere delle risposte su quello che alla fine è denaro pubblico.


Inviato (modificato)

Interesse della collettività è ottenere il maggior beneficio possibile dalla dismissione, e solo in questa direzione bisogna procedere, tutto il resto è chiacchiera.

Se il risultato di un'operazione dovesse essere che 15000 italiani si ritrovano in saccoccia 333 EUR a fronte di altri 15000 che ne perdono 1800, mi verrebbe davvero difficile pensare che l'operazione non sia un flop.

Saluti.

Modificato da ihuru3

Inviato (modificato)

"Interesse della collettività è ottenere il maggior beneficio possibile dalla dismissione, e solo in questa direzione bisogna procedere, tutto il resto è chiacchiera."

In un caso come questo, quale sia il maggior beneficio possibile per lo Stato non è dato saperlo...una cosa però è certa: fino ad oggi la collettività non ne ha avuto alcun beneficio.

"Se il risultato di un'operazione dovesse essere che 15000 italiani si ritrovano in saccoccia 333 EUR a fronte di altri 15000 che ne perdono 1800, mi verrebbe davvero difficile pensare che l'operazione non sia un flop."

L'eventuale flop dell'operazione non va commisurato a quello che si ritroverebbero in saccoccia qualche migliaio di collezionisti, posto che l'unico interesse che si persegue è quello che fa capo a 65 milioni di italiani.

Anzi, se c'è un aspetto che se fossi nei panni del Ministero dell'Economia e delle Finanze non mi curerei affatto di considerare è proprio quello connesso ai quanto si ritroverebbero in saccoccia i collezionisti (fra cui me stesso....) che a suo tempo hanno acquistato a prezzi correnti di mercato, il fascione, la Vetta d'Italia e l'Aratrice.

Altrimenti, se dovessi pormi il problema di tutelare quell'interesse (di parte, anzi...di una piccolissima parte), dovrei concludere che quelle monete non debbano essere mai poste in vendita.......ma questo è un punto di vista che evidentemente non collima con quanto riportato nelle premesse del decreto ministeriale che invece ne proponeva la vendita.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato (modificato)

"Interesse della collettività è ottenere il maggior beneficio possibile dalla dismissione, e solo in questa direzione bisogna procedere, tutto il resto è chiacchiera."

In un caso come questo, quale sia il maggior beneficio possibile per lo Stato non è dato saperlo...una cosa però è certa: fino ad oggi la collettività non ne ha avuto alcun beneficio.

"Se il risultato di un'operazione dovesse essere che 15000 italiani si ritrovano in saccoccia 333 EUR a fronte di altri 15000 che ne perdono 1800, mi verrebbe davvero difficile pensare che l'operazione non sia un flop."

L'eventuale flop dell'operazione non va commisurato a quello che si ritroverebbero in saccoccia qualche migliaio di collezionisti, posto che l'unico interesse che si persegue è quello che fa capo a 65 milioni di italiani.

Anzi, se c'è un aspetto che se fossi nei panni del Ministero dell'Economia e delle Finanze non mi curerei affatto di considerare è proprio quello connesso ai quanto si ritroverebbero in saccoccia i collezionisti (fra cui me stesso....) che a suo tempo hanno acquistato a prezzi correnti di mercato, il fascione, la Vetta d'Italia e l'Aratrice.

Altrimenti, se dovessi pormi il problema di tutelare quell'interesse (di parte, anzi...di una piccolissima parte), dovrei concludere che quelle monete non debbano essere mai poste in vendita.......ma questo è un punto di vista che evidentemente non collima con quanto riportato nelle premesse del decreto ministeriale che invece ne proponeva la vendita.

Saluti.

Michele

Sacrosante affermazioni !

Peccato solo che vengono contraddette sistematicamente ogniqualvolta si vadano a toccare gli interessi di qualche altra parte "particolarmente" sensibile (chiamansi corporazioni, lobbies di potere, della politica e, mi spiace dirlo, perfino della giustizia ...).

Mi spiacerebbe solo (ma mi rendo conto che il mio interesse di parte non può antecedere quello della nazione) che questa azione, e sarebbe una delle rare volte che accade, riuscisse a far giustizia, ma a danno del portafogli di un'altra categoria (di cittadini, .. anche i collezionisti lo sono...), ovvero quella dei collezionisti numismatici del Regno (che tutto è tranne una entità in grado di modificare i corsi della politica). E non voglio aggiungere altro.

Modificato da ihuru3

Inviato

Punti di vista, ritengo comunque il collezionismo un piacere e come tale aleatori, invece i 333 euro ad un cittadino bisognoso a fine mese di mangiare un piatto di pasta o ad un malato un aiuto che reda la propia vita più decente molto più importante del lucro di 15000 collezionisti.......................

Purtroppo i nostri punti di vista sono distanti, comunque se si possiede una delle monete che sono presenti nel tesoretto il mio consiglio e tenersele e godersele nella propia collezione.

Andare avanti nel sapere che fine faranno queste monete e che fine avranno i ricavi credo sia doveroso, ed un plauso va fatto alle persone che si stanno interessando perchè sia fatta luce sull'intera vicenda.


Inviato

"Peccato solo che vengono contraddette sistematicamente ogniqualvolta si vadano a toccare gli interessi di qualche altra parte "particolarmente" sensibile (chiamansi corporazioni, lobbies di potere, della politica e, mi spiace dirlo, perfino della giustizia ...)."

Vero. Ma questo è un altro problema, che viene male affrontare qui.

"Mi spiacerebbe solo (ma mi rendo conto che il mio interesse di parte non può antecedere quello della nazione) che questa azione, e sarebbe una delle rare volte che accade, riuscisse a far giustizia, ma a danno del portafogli di un'altra categoria (di cittadini, .. anche i collezionisti lo sono...), ovvero quella dei collezionisti numismatici del Regno (che tutto è tranne una entità in grado di modificare i corsi della politica). E non voglio aggiungere altro.

Vero anche questo.

Probabilmente, se ci avessero informato che lo Stato aveva in giacenza migliaia di monete auree di V.E. III e che aveva in animo di vendere queste giacenze, non credo che avrei acquistato quelle tipologie.

Anche questo però fa parte dei "rischi" che corriamo noi collezionisti...in questo caso si chiama "rischio connesso alla disinformazione".

M.


Inviato (modificato)

Purtroppo le chiacchiere stanno a zero. Quando usci la monografia con la annessa nota 56, tutti a dire che bella, fatta bene, pregevole ecc. ecc. me compreso. Mi rendo conto che invece nessuno la aveva letta a fondo (me compreso). Quando me la sono letta tutta ho scoperto quella noticina....e non l'ho certo scritti io quei dati che vi erano riportati...Un anno fa abbiamo chiesto lumi....a chi aveva scritto l'articolo e presumo anche la nota....abbiamo smosso il Ministero...risultato...zero zero zero...della serie...come al solito...vi propiniamo quello che ci pare e zitti...forse bastava una bella risposta e certamente non avremmo scomodato la Camera dei Deputati.

Ormai la frittata è fatta...le notizie sono sotto gli occhi di tutti...Qualcuno dovrà spiegare alcune cose. A me interessa sapere solo ai fini di studio, di quelle monete prova e proof...il commercio non mi interessa, anche se, sono sicuro, che affidandosi a qualche ditta del settore...es. Editalia, le monete messe in vendita spunterebbero belle cifre, con tanto di certificato di autenticità e cofanetto. E per una volta Editalia venderebbe monete reali e non medaglie.

D'altra parte, non comprate voi collezionisti i due euro dei carabinieri a 17 euro e piu solo perchè confezionati, quando basta andare in banca e acquistarli al valore facciale?

Io credo che il mercato, specie quello estero possa assorbire tranquillamente le monete dei barili...ma dovremo sapere però alcune cose che fino ad oggi ci hanno tenuto nascoste:

1. Di quante monete si tratta, tipologia e millesimo;

2. Che si intende fare di questo tesoro;

3. Perchè nessuno ne ha mai saputo niente.

Chi paga le imposte credo abbia diritto a delle risposte.

Oppure preferite che rimangano tutte conservate fino a quando magari spariranno, come spesso accade nelle italiche faccende?

Modificato da elledi

Inviato

Diciamocela francamente: la notizia è sfuggita di mano a qualcuno...di certo io una notizia così bomba non l'avrei relegata in una anonima nota 56...ci voleva un bell'articolo....non è colpa mia...ho la sola colpa di aver letto bene tutto quanto...è una colpa?...Non prendetevela con me, con Bizerba e con il Cavaliere Solitario, prendetevela semmai con chi ha lanciato il sasso e poi ha nascosto la mano...

e poi 17 anni per una catalogazione...che non sappiamo poi come sia stata portata avanti...ma stiamo scherzando??


Inviato

Comunque la verità è la cosa più importante. Quello che deve essere saputo deve essere saputo, e quello che deve essere fatto deve essere fatto. Altrimenti succede come sempre, ovvero che ognuno sbandiera ai propri interessi (e con essi pretende trattamenti di un certo tipo) ed è impossibile qualsiasi operazione che abbia qualcosa di minimamente organico. Le cose così non possono funzionare.

  • Mi piace 1

Inviato

La verità..quello che abbiamo sempre richiesto..e non le italiche panzane del burocratese politichese....

Quelle monete, quei bidoni pieni...sono patrimonio pubblico e come tale deve essere rendicontato e trattato.

Con buona pace di tutti.

Non mi stupirei che dopo tutta questa grancassa anche l'Autorità Giudiziaria decida di andar ea fondo alla vicenda...


Inviato

Non mi stupirei che dopo tutta questa grancassa anche l'Autorità Giudiziaria decida di andar ea fondo alla vicenda...

Sinceramente lo spero, mi piacerebbe vedere cadere qualche testa che si merita di cadere. E non, come accade di solito, che nessuno paghi per nulla, come se nulla avesse fatto. E' sufficiente fare male il proprio lavoro perchè sia necessario pagare. E' sufficiente fare i furbi una sola volta per ottenere lo stesso trattamento. E vedo che non accade mai nel pubblico...


Inviato

Sinceramente lo spero, mi piacerebbe vedere cadere qualche testa che si merita di cadere. E non, come accade di solito, che nessuno paghi per nulla, come se nulla avesse fatto. E' sufficiente fare male il proprio lavoro perchè sia necessario pagare. E' sufficiente fare i furbi una sola volta per ottenere lo stesso trattamento. E vedo che non accade mai nel pubblico...

Mi piace essere obiettivo..in questa particolare vicenda non vedo particolari colpe, se non quella della mancata e giusta informazione. Credo che ci sia stata solo inerzia..supponenza, ma non mala fede..certo 17 anni invece di 4 mesi...ma chissà, magari ci saranno stati dei validi motivi. Prima di giudicare aspettiamo le risposte. Se ci saranno.


Inviato (modificato)

Non penso che possa essere messa minimamente in dubbio la bontà di questa iniziativa volta al bene di tutti. L'unico dubbio, e scusate se insisto, è che non debba essere "come al solito" Pantalone a pagare ... perche, scusate la franchezza, se alla fine è solo il collezionista che paga significa che le cose vanno sempre come sono solite andare. Perciò ben vengano tutte le iniziative volte ad "aggiungere" valore, o quantomeno a tutelarlo, piuttosto che a toglierne.

Dopotutto, se l' "incauto" collezionista numismatico ha deciso di spendere certe cifre per talune tipologie (ignaro dei tesori nascosti nei "barili") non è certo per un atteggiamento colposamente disinformato, visto chi è l'autore del pasticcio!

Vorrei inoltre sottolineare, a margine di quanto si dice, che quella che è certamente una passione (la numismatica), non è mai disgiunta (a meno che a uno non piovano i quattrini dal cielo) da una oculatezza nella spesa, almeno quando si vanno a smuovere certi importi (che non sono i soliti 10, 15 , 20 EUR) ... l'occhio sulla numismatica quale bene rifugio, o "tesoretto" per la vecchiaia penso goda della considerazione di molti (per non dire moltissimi) ...

Mi sembra che considerare ogni cosa SOLO dal lato del piacere del collezionare ( e questo non vale certo solo per la disciplina numismatica), sia perlomeno incauto, per non dire ipocritamente farisaico ... vorrei vedere quanti, nella necessità di smobilitare per necessità, non imprecherebbero verso i responsabili di queste malefatte... ;)

Poi è senz'altro vero che i miracoli non sempre si possono fare (anzi mai)... però, se si vogliono far le cose per bene, si trova sempre la via per un giusto compromesso... :D

Modificato da ihuru3

Inviato

"Perciò ben vengano tutte le iniziative volte ad "aggiungere" valore, o quantomeno a tutelarlo, piuttosto che a toglierne".

Ma infatti, questa è certamente una strada da valutare.

Elledi proponeva che queste monete potessero essere commercializzate da una società vicina al Ministero (Editalia?), con un apposito certificato e idonea confezione.

Anziché vendere quegli schifosi riconi della lira, si metterebbero sul mercato monete vere d'epoca.....è ciò, commercialmente, non mi sembra una cattiva idea.

Infatti, così facendo difficilmente si deprimerebbe il prezzo delle monete provenienti da "barili" (per quelle nelle mani dei collezionisti, invece, mi aspetterei almeno che subiscano, ahimè, una congrua "svalutazione", salvo forse le monete in altissima conservazione).

"Dopotutto, se l' "incauto" collezionista numismatico ha deciso di spendere certe cifre per talune tipologie (ignaro dei tesori nascosti nei "barili") non è certo per un atteggiamento colposamente disinformato, visto chi è l'autore del pasticcio!"

Non è questione di essere stati "incauti" o "colposamente disinformati." C'è (ci sarebbe...) l'immissione sul mercato di un cospicuo numero di monete apparse improvvisamente. E questo è quanto.

Torno a dire che non sarebbe la prima volta che il collezionista ......"se la prende in quel posto" (scusate l'espressione, ma tanto è riferita anche al sottoscritto...) per l'improvvisa comparsa sul mercato di un gran numero di monete che fino al giorno prima erano ritenute rare o rarissime.

Trattasi di "rischio" che il collezionista che ricerca le rarità può correre in qualunque momento. (Ahimè!.... :mega_shok:)..e la cautela, al riguardo, purtroppo conta poco.. :crazy:

M.


Inviato

... se le vende Bolaffi a certe cifre, a maggior ragione lo può fare Editalia ... :P (e con maggior beneficio per l'erario).

Non dimentichiamoci poi che lo stato di conservazione di queste monete dovrebbe teoricamente essere piuttosto altino ... :)


Inviato

... se le vende Bolaffi a certe cifre, a maggior ragione lo può fare Editalia ... :P (e con maggior beneficio per l'erario).

Non dimentichiamoci poi che lo stato di conservazione di queste monete dovrebbe teoricamente essere piuttosto altino ... :)

questo non siamo ancor ain grado di dirlo..


Inviato

Sacrosante affermazioni !

Peccato solo che vengono contraddette sistematicamente ogniqualvolta si vadano a toccare gli interessi di qualche altra parte "particolarmente" sensibile (chiamansi corporazioni, lobbies di potere, della politica e, mi spiace dirlo, perfino della giustizia ...).

Mi spiacerebbe solo (ma mi rendo conto che il mio interesse di parte non può antecedere quello della nazione) che questa azione, e sarebbe una delle rare volte che accade, riuscisse a far giustizia, ma a danno del portafogli di un'altra categoria (di cittadini, .. anche i collezionisti lo sono...), ovvero quella dei collezionisti numismatici del Regno (che tutto è tranne una entità in grado di modificare i corsi della politica). E non voglio aggiungere altro.

Non se ne abbia a male, però mi sembra che Lei possa ben rappresentare la "lobbies dei collezionisti" che - affiancata a quella dei farmacisti, dei tassisti, degli avvocati ecc. ecc. - non mancherebbe di apportare il suo contributo al definitivo affondamento del nostro Paese. :)

Ad ogni modo, concordo con Lei in merito al fatto che un interesse di parte non può antecedere quello della Nazione.


Inviato

Non se ne abbia a male, però mi sembra che Lei possa ben rappresentare la "lobbies dei collezionisti" che - affiancata a quella dei farmacisti, dei tassisti, degli avvocati ecc. ecc. - non mancherebbe di apportare il suo contributo al definitivo affondamento del nostro Paese. :)

Ad ogni modo, concordo con Lei in merito al fatto che un interesse di parte non può antecedere quello della Nazione.

no, guardi, si sbaglia di grosso ... io non rappresento nessuna lobby e tantomeno quella dei collezionisti ( :rofl: ), ma, lo dico senza ipocriti infingimenti, vorrei tanto rappresentare la lobby di "Tra tutti i furbi e faccendieri di ogni risma, perchè per una per volta tanto che si paga, a pagare deve essere proprio il collezionista ? Orbene, facciamo in modo di evitarlo. E volendo si può. E pure a beneficio dello Sato. Che vuoi di più ?" ... questa lobby si che mi andrebbe di rappresentarla ...


Inviato

Non credo sia una questione di lobby, ma di una difesa del propio capitale, infatti capisco il fatto che uno abbia speso molti euro per acquistare una moneta e che quindi voglia difendere il suo denaro, ma è anche vero che se si tiene conto delle parole dette dalla nota dittà allora tutti acquisterebbero monete d'oro solo per lucro, bisogna invece fare i conti con la realtà come aver acquistato un azione di una socità che improvvisamente perde molto del suo valore, questo puo accadere e no è sicuramente la prima volta che accade.

Ribadisco che a mio parere il collezionismo non è solo soldi, ma Storia, Cultura, Arte, Passione e tanto altro tutto racchiuso in un tondello che sia d'oro o di mistura, la passione per la numismatica è questo, non il lucro, questo deve spingere un collezionista, poi ogni persona è libera di vedere la sua collezione come crede...........................................................(libertà assoluta di considerare il collezionismo e rispetto per ogni visione diversa)

Comunque aspettiamo giustizia e notizie che facciano luce su questa vicenda.


Inviato

"

Ribadisco che a mio parere il collezionismo non è solo soldi, ma Storia, Cultura, Arte, Passione e tanto altro tutto racchiuso in un tondello che sia d'oro o di mistura, la passione per la numismatica è questo, non il lucro, questo deve spingere un collezionista, poi ogni persona è libera di vedere la sua collezione come crede...........................................................(libertà assoluta di considerare il collezionismo e rispetto per ogni visione diversa)"

Affermazione molto bella ma troppo idealistica (anche perchè quasi mai viene smentita dai fatti, nel senso che sono rari i casi di forzata o improvvisa monetizzazione delle collezioni (ripeto, non solo di tipo numismatico).

Concordo con lei nel dire che il motore primo è l'interesse, la passione ... ma non considerare il sottostante lato economico (quando si varchino certe soglie), e non certo per ragioni di tipo speculativo, mi pare irrealistico ed anche un tantino (e neanche poco) sconsiderato... :)


Inviato (modificato)

Nel commercio in generale il rischio è un fattore che va tenuto in debita considerazione. Non sempre puo' andare bene.

Comunque direi di stare abbastanza tranquilli..per esperienza penso che passeranno anni prima che si arrivi ad una decisione. Ci saranno nomine di nuove commissioni, sotto commissioni, pool di esperti ecc ecc. I prezzi nel frattempo potranno avere qualche oscilllazione ma non piu di tanto.

In ogni caso..non penserete davvero che dei 15.000 o 20,000 esemplari del lire 100 Fascio ne abbia uno ogni collezionista del Regno. Ci saranno alcuni (commercianti, società, enti, banche) che ne hanno magari qualche centinaio nelle solite cassette di sicurezza e poi ci sono i soliti che girano di asta in asta...come per le lire 5 del 1914 e altre monete. E' la solita storia. Correggetemi se sbaglio.

Modificato da elledi

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