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monetina di Reggio


corzanopietro

Risposte migliori

cari amici

la monetina della quale allego una scansione mi ha impegnato molto nella ricerca per la classificazione .

Unico riferimento certo è il Sambon che riporta la monetina ben descritta in francese e sicuramente quella da me postata.

non sono riuscito a trovare in cataloghi d'asta ne in libri in mio possesso altri riferimenti alla monetina.

La scansione come al solito difetta-- con le fotografie sono una schiappa, ho preferito il disegno manuale perchè mi è parso più comprensibile.

Ora sono alla ricerca di corrispondenze in aste, cataloghi e alro che indichino il contesto storico e dell'emissione.

vengo a chiedere cortesemente l'aiuto culturale a chi con dati e date mi può aiutare.

post-32362-0-08039400-1371542299_thumb.j

scusate ma il disegno non è mai stato il mio forte.

buona giornata a tutti

Pietro

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Ho il Larizza, ma nel suo catalogo numismatico su Rhegion (molto sintetico) non fa cenno a questa tipologia.

L'unico riferimento che ho reperito è quello del Sambon 1870, che a sua volta riprende un esemplare raffigurato dal Carelli (mannaggia che ancora non mi hanno risposto nulla sulla mia richiesta per la copia elettronica di questa opera).

Non sarebbe la prima volta che un esemplare noto solo al Carelli sia poi saltato fuori.

Tuttavia per un corretto esame è necessaria assolutamente una buona riproduzione fotografica.

Magari provi a contattare qualcuno vicino a te per fare una decente fotografia.

Solo allora potremo approfondire meglio. Non so se esiste veramente una corona di foglie o piuttosto un bordo piuttosto spesso e la prua potrebbe anche essere una delle due foglie di ulivo. Il bronzo Testa frontale di leone/Due foglie di ulivo e PH è relativamente comune.

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Ho il Larizza, ma nel suo catalogo numismatico su Rhegion (molto sintetico) non fa cenno a questa tipologia.

L'unico riferimento che ho reperito è quello del Sambon 1870, che a sua volta riprende un esemplare raffigurato dal Carelli (mannaggia che ancora non mi hanno risposto nulla sulla mia richiesta per la copia elettronica di questa opera).

Non sarebbe la prima volta che un esemplare noto solo al Carelli sia poi saltato fuori.

Tuttavia per un corretto esame è necessaria assolutamente una buona riproduzione fotografica.

Magari provi a contattare qualcuno vicino a te per fare una decente fotografia.

Solo allora potremo approfondire meglio. Non so se esiste veramente una corona di foglie o piuttosto un bordo piuttosto spesso e la prua potrebbe anche essere una delle due foglie di ulivo. Il bronzo Testa frontale di leone/Due foglie di ulivo e PH è relativamente comune.

caro Alberto ne ero certo e sono contento del tuo intervento

ho anch'io il Larizza, e ho anche i due Sambon, quello da 374 pag. più XXIV tavole, e l'altro da 242 pag. in formato più piccolo senza tavole, tutti e due riedizione del Forni del 1967.

al primo momento identificavo la moneta come quella con la testa di leone e con le due foglie di ulivo che contengono le lettere PH, ma, ....vedevo anche la corona di foglie, cosi, non mi tornava

(ero ingannato da ciò che mi pareva essere la foglia di ulivo ; vedevo solo una foglia e non due e non mi tornava la moneta.

grazie alla descrizione del Sambon ho capito che in realta sulla moneta c'è una prua di una nave in una corona di foglie e sopra la prua le lettere PH..

pulita bene la monetina è stato tutto chiaro; anche perchè grazie al Sambon ho potuto inquadrarla bene.

ti assicuro che la corona di foglie c'è e si vede bene, e c'è un bordo che delinea la moneta.

si vede bene anche la prua della nave (pare una virgola e mi distraeva la somiglianza con la foglia di olivo)

e si vedono abbastanza bene le lettere PH

ho fatto personalmente delle fotografie con la mia macchina fotografica, cosi ha fatto anche mio figlio;

non siamo riusciti a cogliere bene la moneta.

domani vado da un fotografo e vedo cosa si può fare, nel frattempo ho evidenziato come sono riuscito.

post-32362-0-98858100-1371752709_thumb.j

già si vede un pò meglio

post-32362-0-74628200-1371752730_thumb.j

notare il taglio netto della prua della nave, è molto significativo!

lo sò che come disegnatore faccio pena non ditemelo....

confermo domani vado dal fotografo.

Pietro

Modificato da corzanopietro
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Ringrazio per i tuoi sforzi e complimenti per la cura che hai apportato alla tua scheda, molto esaustiva.

Manca solo appunto una buona immagine a fuoco e con adeguata definizione.

In questi casi è meglio avere una macchina fotografica munita dell'obiettivo Macro e uno stativo di giusta altezza. Basta poi fare un pò di esperienza con la luce.

E' molto importante fare buone foto se si vuole poi creare schede curate. Basta aggiungere le immagini in formato 1:1 e in formato ingrandito, a seconda delle dimensioni della moneta.

E' possibile che sia un pezzo veramente raro e noto solo nel XIX secolo..... (cosa che capita....).

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Ringrazio per i tuoi sforzi e complimenti per la cura che hai apportato alla tua scheda, molto esaustiva.

Manca solo appunto una buona immagine a fuoco e con adeguata definizione.

In questi casi è meglio avere una macchina fotografica munita dell'obiettivo Macro e uno stativo di giusta altezza. Basta poi fare un pò di esperienza con la luce.

E' molto importante fare buone foto se si vuole poi creare schede curate. Basta aggiungere le immagini in formato 1:1 e in formato ingrandito, a seconda delle dimensioni della moneta.

E' possibile che sia un pezzo veramente raro e noto solo nel XIX secolo..... (cosa che capita....).

caro Alberto

sono stato dal fotografo; mi ha dato delle foto malriuscite,insomma un fiasco.

ho quindi proseguito col mio sistema e qui sotto c'è quanto sono stato capace di fare .

penso che anche cosi si possa vedere bene la monetina...nei particolari.

come ti dicevo all'inizio mi fuorviava il vedere la corona di foglie con la foglia di ulivo, e poi con una foglia sola.

invece era la prua della nave.

non mi tornava perchè:

non ho trovato nessuna singola monetina di reggio che avesse le due foglie di ulivo, più una corona di foglie, più le lettere centrali sullo stesso rovescio.

tutte le monete che ho viste o hanno le due foglie di ulivo con lettere o hanno la corona di foglie con lettere.

conclusione del ragionamento:

la monetina ha una prua di nave con corona di foglie e lettere PH sopra la prua

post-32362-0-66904300-1371831372_thumb.j.

post-32362-0-39508700-1371831394_thumb.j

pensi possano andar bene queste?

ho un amico che a tempo perso fa il pubblicista; depliant e roba del genere . chiederò a lui di fare fotografie nitide; chissà

per il momento non ho altro che attendere tue gradite

Pietro

Modificato da corzanopietro
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Molto strano che un fotografo professionista sia stato così scadente..... Evidentemente non ha esperienza di riproduzione di oggetti piccoli e da vicino.

Ti ringrazio per i rilevi con colore se rispettano quelli che vedi dal vivo sulla moneta.

In attesa di eventuali nuove immagini migliori, nei prossimi giorni dovrei avere in mano il famoso Carelli e non mancherò di scansionare la parte che riguarderebbe questa moneta.

Piano piano risolveremo il mistero e se siamo di fronte a un reale esemplare (in pratica inedito) di Rhegion.

Trattandosi di una città di mare, affacciata sullo Stretto di Messina, non appare inverosimile che abbia adottato per un breve tempo il tipo della prora di nave. Il problema sarà quello di collocare questa particolare emissione, se confermata, nell'ambito della monetazione reggina.

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Oggi ho potuto consultare il Carelli.

Non c'era niente con la prora per Rhegion e quindi il Sambon deve avere preso un abbaglio citandolo.

Allego una parte delle tavole del Carelli (che scriveva in latino!), dove ci sono varianti rare e i bronzi con la doppia foglia di ulivo. Esistono due tipi con corona, ma con semplici lettere all'interno, senza prora (al massimo un globetto):

post-7204-0-27001400-1372079633_thumb.jp

In tavole successive, per i noti bronzi con Testa di Apollo/Testa frontale di leone sono raffigurati i vari simboli che si trovano dietro la testa di Apollo.

Quindi resta solo la testimonianza della tua moneta, che attende ancora una sicura identificazione. E' molto importante che si leggano bene ambedue le lettere P H, le iniziali di Rhegion.

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Oggi ho potuto consultare il Carelli.

Non c'era niente con la prora per Rhegion e quindi il Sambon deve avere preso un abbaglio citandolo.

Allego una parte delle tavole del Carelli (che scriveva in latino!), dove ci sono varianti rare e i bronzi con la doppia foglia di ulivo. Esistono due tipi con corona, ma con semplici lettere all'interno, senza prora (al massimo un globetto):

attachicon.gifRhegion da Carelli.jpg

In tavole successive, per i noti bronzi con Testa di Apollo/Testa frontale di leone sono raffigurati i vari simboli che si trovano dietro la testa di Apollo.

Quindi resta solo la testimonianza della tua moneta, che attende ancora una sicura identificazione. E' molto importante che si leggano bene ambedue le lettere P H, le iniziali di Rhegion.

ti ringrazio infinitamente

dal plico che ti arrivera spero ne possa sortire qualcosa di buono

vedrò se riesco a far fare delle foto chiare da altri fotografi.

nel frattempo la metto nelle monete di reggio e spero in bene.

la prora da dove salta fuori, è forse una moneta dei Sami?

cordialmente pietro

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ti ringrazio infinitamente

dal plico che ti arrivera spero ne possa sortire qualcosa di buono

vedrò se riesco a far fare delle foto chiare da altri fotografi.

nel frattempo la metto nelle monete di reggio e spero in bene.

la prora da dove salta fuori, è forse una moneta dei Sami?

cordialmente pietro

Ciao Pietro, vedere le immagini dai libri antichi mi emoziona sempre!!!

Relativamente alla tua moneta, non riesci a fare una scansione? almeno per il momento?

ciaoo

skuby

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  • 1 mese dopo...

leggo ora il post... per maggior chiarezza vi faccio presente la seguente immagine (ex numismatica ars classica):

187262.jpg

la moneta è abbastanza rara e di peso inferiore al grammo.. al diritto reca una testa di leone dentro un cerchio di perline il cui conio è stato molto utilizzato (lo stesso conio dico) per coniare altre più comuni monetine di Reggio:

648265.jpg

al rovescio vi è la poppa di nave con l'aphlaston o aplustre (...il cuore e l'anima delle antiche navi da guerra); si veda ad esempio quest'emilitra della vicina Lipara:

Image%201.jpg

la poppa di nave con l'aphlaston è dentro una corona di ulivo e sopra la nave vi sono le iniziali dell'etnico RH, si noti che la lettera arcaica greca rho veniva rappresentata con il trattino quindi simile graficamente ad una R odierna;

successivamente venne mutata nella più moderna rho senza trattino (simile alla nostra P)

di tali rare monetine ne sono apparse un paio nelle aste degli ultimi 50 anni

(vedi italo vecchi e numismatica ars classica)

ma era conosciuta già nell'ottocento e riportata in diversi cataloghi antichi

...ho scritto molto su questa moneta alcuni anni fa ;-)

ciao

siculogreco

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leggo ora il post... per maggior chiarezza vi faccio presente la seguente immagine (ex numismatica ars classica):

187262.jpg

la moneta è abbastanza rara e di peso inferiore al grammo.. al diritto reca una testa di leone dentro un cerchio di perline il cui conio è stato molto utilizzato (lo stesso conio dico) per coniare altre più comuni monetine di Reggio:

648265.jpg

al rovescio vi è la prora di nave con l'aphlaston o aplustre (...il cuore e l'anima delle antiche navi da guerra); si veda ad esempio quest'emilitra della vicina Lipara:

Image%201.jpg

la prora di nave con l'aphlaston è dentro una corona di ulivo e sopra la nave vi sono le iniziali dell'etnico RH, si noti che la lettera arcaica greca rho veniva rappresentata con il trattino quindi simile graficamente ad una R odierna;

successivamente venne mutata nella più moderna rho senza trattino (simile alla nostra P)

di tali rare monetine ne sono apparse un paio nelle aste degli ultimi 50 anni

(vedi italo vecchi e numismatica ars classica)

ma era conosciuta già nel settecento e riportata in diversi cataloghi antichi

...ho scritto molto su questa moneta alcuni anni fa ;-)

ciao

siculogreco

caro amico

penso d'aver risolto il problema dell'identificazione della monetina di Reggio.

la moneta è quella.

sicuramente avrai dato una scorsa a quanto ho trasmesso sia ad Acraf che a Skubydu.

ho il Sambon, il suo libro del 1870 riedizione del Forni di Bologna.

ti chiedo un grande favore, sapresti indicarmi come fare per risalire al numero del catalogo dell'asta ARS CLASSICA che riporta questa monetina ; li ho quasi tutti dal n. 6 al n. 69.tranne il 17-22-24-28-29-31-e siamo poi nel 2006.

Ho anche una certa quantità di cataloghi del Vecchi,

hai per caso copia di quanto hai scritto anni addietro di questa moneta, potresti indicarmi dove posso trovare lo scritto?

post-32362-0-91452300-1375717367_thumb.j

mentre ti ringrazio per l'ottima notizia resto in attesa di tue gradite.

Pietro

Modificato da corzanopietro
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Caro Pietro,

nella quiete della campagna bolognese, dopo il mare, con la nipotina, ho letto meglio a proposito della monetina di Rhegion.

Ecco perché non riuscivo a trovare la moneta, ritenendo che il rovescio raffigurasse una prora di nave anziché l'aphlaston (o aplustre), che stava sulla poppa di nave.

La monetina di NAC è questa:




dove puoi trovare anche il riferimento all'Historia Numorum (HN). Molto interessante l'identità del conio di diritto con la testa di leone con una normale emissione con RE. Non sono riuscito a trovare questo esemplare citato da Siculogreco, che magari potrebbe specificare la sua provenienza (è la prova che le due emissioni, con RH e aphlaston e RE e punto, sono praticamente coeve).


Senza dubbio l'aphlaston di Rhegion è ispirato dalla rara e pesante emilitra di Lipara.
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Caro Pietro,

l'asta NAC è la "P" del 12/5/2005

l'asta P (non so se hai qualche catalogo delle aste numismatica ars classica contarssegnato da una lettera anzichè da un numero) è un'asta minore (infatti con le lettere sono stati messi all'asta lotti di minore valore, non minore importanza numismatica come si evince da questa rara monetina); i cataloghi delle aste più pregiate di NAC sono invece indicate da numeri.

Tale esemplare estremamente raro,

187262.jpg

per la cronaca, era appartenuto ad un noto collezionista un certo Athos Moretti conosciuto anche per aver posseduto la collezione numismatica esposta per vari anni all'Antique Museum Basel; e poi venduta per gli eredi dalla stessa NAC.

La moneta come ho già detto era nota e riportata in vari cataloghi dei secoli scorsi tra cui le ricerche sulle monete antiche del Sambon a pag. 218 al n. 41;

Indicata come un calco, probabilmente un'oncia. L'etnico è senza dubbio come si evince bene dall'esemplare ex coll. Moretti "RH" rho-eta

la moneta è stata coniata molto probabilmente per commemorare un evento, per un breve periodo, e pertanto si è utilizzato per il conio di diritto quello già usato per una meno rara monetina, simile in peso e metallo.

Per quanto riguarda la vendita di Italo Vecchi è la seguente:

(I. Vecchi LTD, Nvmmorvm Avctiones 6, Londra giugno 1997, pag. 8 n. 160 "Rhegium, c. 435. AE 0.90g").

Non vorrei sbagliarmi ma mi pare di aver visto in vendita in qualche asta recente qualche esemplare simile.

Per quanto riguarda l'articolo di cui ti parlavo che fa parte del mio archivio personale, ed è a tutt'oggi inedito sebbene lo abbia scritto a luglio del 2007, cercherò di pubblicarlo in un prossimo post, magari sintetizzato, così potranno fruirne anche gli altri utenti del forum interessati a tale tipologia.

Cari saluti

siculogreco

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Caro Pietro ecco il mio studio del 2007:

Il tipo di Rhegion in bronzo leone/poppa di nave stilizzata ed ornata con aplustre: pubblicazione di un inedito:

187262.jpg

Il tipo monetale qui considerato presenta al diritto la maschera del leone in un cerchio di perline, al rovescio una corona di ulivo all'interno della quale è raffigurata una poppa stilizzata di nave ornata con aplustre e rivolta a destra, sopra di essa le iniziali dell'etnico: RH.

La particolare importanza, per lo studio della monetazione reggina, di tale tipo monetale, deriva dall' estrema rarità del conio di rovescio -poppa di nave con aplustre in corona di ulivo-, lo stesso conio di diritto, invece, è già abbastanza noto, in quanto compare in numerose monete coeve a tale esemplare.

Dell'emissione di tale serie, abbiamo notizia già dal secolo decimonono, ma ad oggi, tranne questo mio non abbiamo altri studi su di essa che la rappresentino fotograficamente e nel contempo la descrivano numismaticamente.

L. Sambon, nel suo libro Recherches sur les Monnaies de la Presqu'ile Italique -Napoli 1870, a p. 353 al n. 38 ne dà la seguente descrizione: Tète de lion vue de face. R: Proue de navire dans une couronne. Au-dessus, PH (Carelli) peso 0,92 g. Il Sambon riporta due imprecisioni: una importante nella trascrizione della legenda (PH anzichè RH), l'altra poco rilevante: che la legenda si trovi sotto e non sopra la poppa della nave.

Successivamente Sambon corregge la posizione dell’etnico RH indicandolo sopra la prua (in realtà è sito sopra la poppa cioè la parte posteriore dell’imbarcazione, e non indica più come riferimento il Carelli) pag. 218 n. 41de le Recherches sur les anciennes monnaies.

Menzionata ancora da M. Caccamo Caltabiano (La monetazione Bronzea di Reggio nel V secolo a.C.- Cronache di Archeologia -Università di Catania n. 18-1979, pag.174) E' da notare che al momento della pubblicazione di tale studio, (1979), non erano disponibili delle immagini fotografiche di tale moneta, pertanto la notazione del Sambon della legenda PH induce la studiosa a flettere in basso (cioè ad assegnare una datazione più recente) la sua sistemazione cronologica che viene così affiancata al tipo in bronzo "testa di Apollo a chiome corte/H dentro cerchio in corona di alloro", ecco la sua descrizione: "Quanto alla serie 2, rarissima, riteniamo con non poche incertezze, che possa appartenere alla fase A (cioè al 418-416 a.C.) per certe analogie che essa presenta con la serie degli hemilitra. Entrambe le emissioni sono infatti molto rare e hanno in comune al R/ la corona che circonda il tipo principale."

La differenza nella trascrizione della legenda del rovescio è sostanziale per la datazione della moneta, poichè il riferimento cronologico delle serie di bronzo della zecca reggina è relativo alle contemporanee emissioni in argento, per le quali, al momento, la cronologia è meglio conosciuta essendo noi in possesso di studi particolari sulla combinazione della successione dei coni. Con la pubblicazione dello studio di H. Herzfelder "Les Monnaies d'Argent de Rhegion frappées entre 461 et le milieu du IVme siécle AV: J. -C", Parigi, 1957, la cronologia delle emissioni delle serie argentee è saldamente fissata, in tale studio vengono indicate due date fondamentali per le emissioni reggine, il 461 a.C., data storica per la magna grecia, di profondo rivolgimento del sistema politico tra Rhegion e la vicina Messana, corrispondente, secondo quando ci proviene dalle fonti storiche e comunente accettata dagli studiosi, all'espulsione dei figli di Anassila (Diodoro, libro XI, 76.5), ed il 351 a. C., quando Reggio venne liberata dalla dominazione siracusana (Diodoro, libro XVI, 45). C'è da dire che la data del 461 a.C. viene fatta coincidere dallo stesso Herzfelder quale terminus post quem per l'inaugurazione di nuove serie monetali in argento, dove come nominale maggiore troviamo il tipo Leone/R divinità assisa, tale affermazione accettata tutt'oggi dal maggior numero di studiosi venne fortemente messa in discussione da C.M. Kraay, (Atti I Convegno del Centro Int. Studi Numism., Napoli -suppl. AIIN Roma, 1969). Se la querelle tra il Kraay e l'Herzfelder si dovesse risolvere a favore del primo allora l'intera cronologia fino ad oggi avallata verrebbe mutata; sono in corso, da parte di chi scrive, degli studi di futura pubblicazione inerenti la cronologia delle emissioni reggine basata sul raffronto tra le serie in argento e quelle in bronzo, dai risultati di tale studio potranno emergere dati e conclusioni di sicuro interesse.

Ancora ci proviene da H. Rutter (Historia Numorum Italy, pag 190 n. 2523) una ulteriore menzione della moneta, lo studioso si limita solo a citarne l'esistenza collocandola nel periodo compreso tra il 425 ed il 410 a. C, riporta però errato il peso della stessa (1 g) -si confronti al proposito l'effettiva descrizione per la vendita di Italo Vecchi: (I. Vecchi LTD, Nvmmorvm Avctiones 6, Londra giugno 1997, pag. 8 n. 160 "Rhegium, c. 435. AE 0.90g").

Gli esemplari a cui si fa riferimento in questo scritto, (e finora gli unici apparsi al pubblico), sono due, quello già menzionato dal Rutter, (cfr. cit. vendita I.Vecchi del 6/97 tav. 7, n. 160) ed un secondo esemplare del peso di g.0,96, (cfr. Numismatica Ars Classica, vendita P 5/2005, Zurigo, pag. 18, n. 1121).

Entrambi gli esemplari, come si è già detto prima, presentano al diritto la maschera del leone frontale contornata da un cerchio di perline, per il diritto di tale serie è stato apparentemente utilizzato lo stesso conio di altre frazioni coeve ènee, del tipo maschera di leone in cerchio di perline/R: lettere RE in mezzo alle quali vi è un disco contente un globetto il tutto dentro un cerchio di perline, ricordiamo di tale serie omologa i seguenti esemplari:

a), Collezione Virzì tav. XII n. 391 (Sammlung Tom Virzi, Fotographien von 77 tfn);

b), Sylloge Nummorum Munchen - Bruttium tav. 51 n. 1596;

c), Museo Reggio inv. n.;

d), Museo Reggio inv. n.

e), Museo Reggio inv. n.;

f), Museo Reggio inv. n;

e), Museo Reggio, coll. Capialbi, inv. n.;

f), Messina coll. priv. n;

g), Messina coll. priv. n;

h), Vendita: F. R. Kunker, Osnabruck 9/2005 pag. 17 n. 67.

Se sono discordanti le ipotesi fin qui formulate dagli studiosi, sulla cronologia assoluta, sulla tariffazione della serie omologa qui considerata non vi sono dubbi, il globetto al rovescio indica chiaramente, nell'abitudine invalsa per la nostra zecca, l'unità; quindi in questo caso siamo in presenza di un'oncia. Il tondello si presenta sufficientemente sottile, dai bordi arrotondati con una irregolarità che denota la sua tecnica di produzione, e tagliato con le cesoie.

La maschera del leone araldico di entrambe le serie presenta alcune corrispondenze tipologiche con le serie d'argento, la capigliatura è divisa da una scriminatura centrale, in ciocche orizzontali disposte ad onde a degradare: quattro file poi tre poi due poi una, sopra di essa, quasi evanescente una corona di peli, le orecchie appaiono appuntite, il loro profilo superiore è quasi lineare, quello inferiore piuttosto incurvato, un ciuffo di peli parte dalle gote accompagnado il profilo inferiore delle orecchie, il naso è di forma conica con la punta leggermente ingrossata, le guancie paffute e di larghezza leggermente inferiore alla fronte, la quale è divisa da una depressione verticale, gli occhi incavati nelle orbite guardano in basso.

Il rovescio della nostra serie è invece totalmente nuovo, compreso in una corona di foglie di ulivo intrecciata due volte in basso, sui rami 8 coppie di foglie, un pò spostata in alto a sinistra per dare spazio all'aplustre la destrorsa legenda: RH; domina il disegno una poppa stilizzata di nave sormontata dall'aphlaston un ornamento a pennacchio, l'aplustre dei romani.

Non vi è dubbio che l'unico incrocio possibile per la legenda ed il tipo, volendo fare riferimento al catalogo di Herzfelder, è il terzo gruppo nella parte seconda. cronologicamente lo studioso colloca tale serie tra il 425 ed il 420 a.C.

L'aplustre, è il simbolo della vittoria o della supremazia navale (A. Baldwin Brett, The Aphlaston, symbol of naval victory or supremacy on Greek and Roman coins, Int. Numismatic Congress, 1936 (1938), pp 23 ss.) .

In caso di vittoria l'aphlaston veniva staccato dalla nave nemica e veniva deposto come trofeo in un santuario.

Numerosi sono gli esempi in cui l'aphlaston viene utilizzato come simbolo di vittoria e supremazia nelle monete siceliote, prima fra tutte è da ricordare la monetazione di Lipara, zecca con la quale vi è una sorprendente affinità stilistica, per la nostra moneta. R.Calciati, nel suo Corpus Nummorum Siculorum (vol. 1 pag. 11) nel catalogare tali emissioni siceliote, riprende la tesi del Manganaro (A. Manganaro, Una vittoria navale dei Liparaioi sui Tyrrhenoi e l'inizio della monetazione bronzea a Lipara, in Suppl. AIIN-Convegno VI del C. I. S. N., Napoli 1977, l'inizio della monetazione di bronzo in Sicilia e Magna Grecia, p. 91 e ss.).

In monete della vicina Himera o di Siracusa l'aphlaston è sorretto da una Nike, e se come afferma il Manganaro esso deve essere considerato simbolo "parlante" di vittoria e supremazia navale, altrettanto per Rhegion può valere il ragionamento.

Consideriamo la legenda del rovescio RH, i caratteri sono di transizione tra la scrittura arcaica delle prime coniazioni dove la lettera rho si presentava quasi sempre col trattino, accompagnata dalla epsilon (E), nella nostra serie, per la prima volta nel bronzo reggino, ed è questa la novità si accompagna alla nuova eta (H), (si conosce soltanto un'altra rarissima serie in bronzo di Rhegion che presenta la medesima legenda RH, si tratta di una moneta del tipo maschera di leone/ R: RH in foglie di ulivo con una bacca, del valore anch'essa di un'oncia (cfr. vendita on line nel sito CNG, n. 734094).

Potremmo pertanto concludere che cronologicamente la nostra serie possa essere del periodo compreso tra il 427/425a.C., legata probabilmente alla celebrazione del successo dei Reggini ottenuto in alleanza con gli Ateniesi tra il 427/426 a.C. nella conquista di Mylae, che precedette la capitolazione di Messana (Tucidide, libro III, 88, 90, 99, 103). O ancora del loro successo navale nello Stretto che mandò a vuoto il progetto dei Locresi di assediare Reggio per via di mare e di terra costrigendoli anzi a ritirarsi dal territorio di Rhegion (Tucidide, libro IV 24; 25).

Reggio Calabria, 26 luglio 2007 - copyright siculogreco - riproduzione anche parziale vietata.

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In risposta al caro Acraf Alberto, che saluto cordialmente:

l'esemplare citato nel mio post con lo stesso conio di diritto è il seguente:

648265.jpg

blank.gifblank.gif
Source blank.gif
Auktionshaus H. D. Rauch GmbHlink.gif blank.gifAuction Auction 92 (22.04.2013)link.gif Lot 1029

siculogreco

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Inviato (modificato)

Caro Pietro ecco il mio studio del 2007:

Il tipo di Rhegion in bronzo leone/poppa di nave stilizzata ed ornata con aplustre: pubblicazione di un inedito:

187262.jpg

Il tipo monetale qui considerato presenta al diritto la maschera del leone in un cerchio di perline, al rovescio una corona di ulivo all'interno della quale è raffigurata una poppa stilizzata di nave ornata con aplustre e rivolta a destra, sopra di essa le iniziali dell'etnico: RH.

La particolare importanza, per lo studio della monetazione reggina, di tale tipo monetale, deriva dall' estrema rarità del conio di rovescio -poppa di nave con aplustre in corona di ulivo-, lo stesso conio di diritto, invece, è già abbastanza noto, in quanto compare in numerose monete coeve a tale esemplare.

Dell'emissione di tale serie, abbiamo notizia già dal secolo decimonono, ma ad oggi, tranne questo mio non abbiamo altri studi su di essa che la rappresentino fotograficamente e nel contempo la descrivano numismaticamente.

L. Sambon, nel suo libro Recherches sur les Monnaies de la Presqu'ile Italique -Napoli 1870, a p. 353 al n. 38 ne dà la seguente descrizione: Tète de lion vue de face. R: Proue de navire dans une couronne. Au-dessus, PH (Carelli) peso 0,92 g. Il Sambon riporta due imprecisioni: una importante nella trascrizione della legenda (PH anzichè RH), l'altra poco rilevante: che la legenda si trovi sotto e non sopra la poppa della nave.

Successivamente Sambon corregge la posizione dell’etnico RH indicandolo sopra la prua (in realtà è sito sopra la poppa cioè la parte posteriore dell’imbarcazione, e non indica più come riferimento il Carelli) pag. 218 n. 41de le Recherches sur les anciennes monnaies.

Menzionata ancora da M. Caccamo Caltabiano (La monetazione Bronzea di Reggio nel V secolo a.C.- Cronache di Archeologia -Università di Catania n. 18-1979, pag.174) E' da notare che al momento della pubblicazione di tale studio, (1979), non erano disponibili delle immagini fotografiche di tale moneta, pertanto la notazione del Sambon della legenda PH induce la studiosa a flettere in basso (cioè ad assegnare una datazione più recente) la sua sistemazione cronologica che viene così affiancata al tipo in bronzo "testa di Apollo a chiome corte/H dentro cerchio in corona di alloro", ecco la sua descrizione: "Quanto alla serie 2, rarissima, riteniamo con non poche incertezze, che possa appartenere alla fase A (cioè al 418-416 a.C.) per certe analogie che essa presenta con la serie degli hemilitra. Entrambe le emissioni sono infatti molto rare e hanno in comune al R/ la corona che circonda il tipo principale."

La differenza nella trascrizione della legenda del rovescio è sostanziale per la datazione della moneta, poichè il riferimento cronologico delle serie di bronzo della zecca reggina è relativo alle contemporanee emissioni in argento, per le quali, al momento, la cronologia è meglio conosciuta essendo noi in possesso di studi particolari sulla combinazione della successione dei coni. Con la pubblicazione dello studio di H. Herzfelder "Les Monnaies d'Argent de Rhegion frappées entre 461 et le milieu du IVme siécle AV: J. -C", Parigi, 1957, la cronologia delle emissioni delle serie argentee è saldamente fissata, in tale studio vengono indicate due date fondamentali per le emissioni reggine, il 461 a.C., data storica per la magna grecia, di profondo rivolgimento del sistema politico tra Rhegion e la vicina Messana, corrispondente, secondo quando ci proviene dalle fonti storiche e comunente accettata dagli studiosi, all'espulsione dei figli di Anassila (Diodoro, libro XI, 76.5), ed il 351 a. C., quando Reggio venne liberata dalla dominazione siracusana (Diodoro, libro XVI, 45). C'è da dire che la data del 461 a.C. viene fatta coincidere dallo stesso Herzfelder quale terminus post quem per l'inaugurazione di nuove serie monetali in argento, dove come nominale maggiore troviamo il tipo Leone/R divinità assisa, tale affermazione accettata tutt'oggi dal maggior numero di studiosi venne fortemente messa in discussione da C.M. Kraay, (Atti I Convegno del Centro Int. Studi Numism., Napoli -suppl. AIIN Roma, 1969). Se la querelle tra il Kraay e l'Herzfelder si dovesse risolvere a favore del primo allora l'intera cronologia fino ad oggi avallata verrebbe mutata; sono in corso, da parte di chi scrive, degli studi di futura pubblicazione inerenti la cronologia delle emissioni reggine basata sul raffronto tra le serie in argento e quelle in bronzo, dai risultati di tale studio potranno emergere dati e conclusioni di sicuro interesse.

Ancora ci proviene da H. Rutter (Historia Numorum Italy, pag 190 n. 2523) una ulteriore menzione della moneta, lo studioso si limita solo a citarne l'esistenza collocandola nel periodo compreso tra il 425 ed il 410 a. C, riporta però errato il peso della stessa (1 g) -si confronti al proposito l'effettiva descrizione per la vendita di Italo Vecchi: (I. Vecchi LTD, Nvmmorvm Avctiones 6, Londra giugno 1997, pag. 8 n. 160 "Rhegium, c. 435. AE 0.90g").

Gli esemplari a cui si fa riferimento in questo scritto, (e finora gli unici apparsi al pubblico), sono due, quello già menzionato dal Rutter, (cfr. cit. vendita I.Vecchi del 6/97 tav. 7, n. 160) ed un secondo esemplare del peso di g.0,96, (cfr. Numismatica Ars Classica, vendita P 5/2005, Zurigo, pag. 18, n. 1121).

Entrambi gli esemplari, come si è già detto prima, presentano al diritto la maschera del leone frontale contornata da un cerchio di perline, per il diritto di tale serie è stato apparentemente utilizzato lo stesso conio di altre frazioni coeve ènee, del tipo maschera di leone in cerchio di perline/R: lettere RE in mezzo alle quali vi è un disco contente un globetto il tutto dentro un cerchio di perline, ricordiamo di tale serie omologa i seguenti esemplari:

a), Collezione Virzì tav. XII n. 391 (Sammlung Tom Virzi, Fotographien von 77 tfn);

b), Sylloge Nummorum Munchen - Bruttium tav. 51 n. 1596;

c), Museo Reggio inv. n.;

d), Museo Reggio inv. n.

e), Museo Reggio inv. n.;

f), Museo Reggio inv. n;

e), Museo Reggio, coll. Capialbi, inv. n.;

f), Messina coll. priv. n;

g), Messina coll. priv. n;

h), Vendita: F. R. Kunker, Osnabruck 9/2005 pag. 17 n. 67.

Se sono discordanti le ipotesi fin qui formulate dagli studiosi, sulla cronologia assoluta, sulla tariffazione della serie omologa qui considerata non vi sono dubbi, il globetto al rovescio indica chiaramente, nell'abitudine invalsa per la nostra zecca, l'unità; quindi in questo caso siamo in presenza di un'oncia. Il tondello si presenta sufficientemente sottile, dai bordi arrotondati con una irregolarità che denota la sua tecnica di produzione, e tagliato con le cesoie.

La maschera del leone araldico di entrambe le serie presenta alcune corrispondenze tipologiche con le serie d'argento, la capigliatura è divisa da una scriminatura centrale, in ciocche orizzontali disposte ad onde a degradare: quattro file poi tre poi due poi una, sopra di essa, quasi evanescente una corona di peli, le orecchie appaiono appuntite, il loro profilo superiore è quasi lineare, quello inferiore piuttosto incurvato, un ciuffo di peli parte dalle gote accompagnado il profilo inferiore delle orecchie, il naso è di forma conica con la punta leggermente ingrossata, le guancie paffute e di larghezza leggermente inferiore alla fronte, la quale è divisa da una depressione verticale, gli occhi incavati nelle orbite guardano in basso.

Il rovescio della nostra serie è invece totalmente nuovo, compreso in una corona di foglie di ulivo intrecciata due volte in basso, sui rami 8 coppie di foglie, un pò spostata in alto a sinistra per dare spazio all'aplustre la destrorsa legenda: RH; domina il disegno una poppa stilizzata di nave sormontata dall'aphlaston un ornamento a pennacchio, l'aplustre dei romani.

Non vi è dubbio che l'unico incrocio possibile per la legenda ed il tipo, volendo fare riferimento al catalogo di Herzfelder, è il terzo gruppo nella parte seconda. cronologicamente lo studioso colloca tale serie tra il 425 ed il 420 a.C.

L'aplustre, è il simbolo della vittoria o della supremazia navale (A. Baldwin Brett, The Aphlaston, symbol of naval victory or supremacy on Greek and Roman coins, Int. Numismatic Congress, 1936 (1938), pp 23 ss.) .

In caso di vittoria l'aphlaston veniva staccato dalla nave nemica e veniva deposto come trofeo in un santuario.

Numerosi sono gli esempi in cui l'aphlaston viene utilizzato come simbolo di vittoria e supremazia nelle monete siceliote, prima fra tutte è da ricordare la monetazione di Lipara, zecca con la quale vi è una sorprendente affinità stilistica, per la nostra moneta. R.Calciati, nel suo Corpus Nummorum Siculorum (vol. 1 pag. 11) nel catalogare tali emissioni siceliote, riprende la tesi del Manganaro (A. Manganaro, Una vittoria navale dei Liparaioi sui Tyrrhenoi e l'inizio della monetazione bronzea a Lipara, in Suppl. AIIN-Convegno VI del C. I. S. N., Napoli 1977, l'inizio della monetazione di bronzo in Sicilia e Magna Grecia, p. 91 e ss.).

In monete della vicina Himera o di Siracusa l'aphlaston è sorretto da una Nike, e se come afferma il Manganaro esso deve essere considerato simbolo "parlante" di vittoria e supremazia navale, altrettanto per Rhegion può valere il ragionamento.

Consideriamo la legenda del rovescio RH, i caratteri sono di transizione tra la scrittura arcaica delle prime coniazioni dove la lettera rho si presentava quasi sempre col trattino, accompagnata dalla epsilon (E), nella nostra serie, per la prima volta nel bronzo reggino, ed è questa la novità si accompagna alla nuova eta (H), (si conosce soltanto un'altra rarissima serie in bronzo di Rhegion che presenta la medesima legenda RH, si tratta di una moneta del tipo maschera di leone/ R: RH in foglie di ulivo con una bacca, del valore anch'essa di un'oncia (cfr. vendita on line nel sito CNG, n. 734094).

Potremmo pertanto concludere che cronologicamente la nostra serie possa essere del periodo compreso tra il 427/425a.C., legata probabilmente alla celebrazione del successo dei Reggini ottenuto in alleanza con gli Ateniesi tra il 427/426 a.C. nella conquista di Mylae, che precedette la capitolazione di Messana (Tucidide, libro III, 88, 90, 99, 103). O ancora del loro successo navale nello Stretto che mandò a vuoto il progetto dei Locresi di assediare Reggio per via di mare e di terra costrigendoli anzi a ritirarsi dal territorio di Rhegion (Tucidide, libro IV 24; 25).

Reggio Calabria, 26 luglio 2007 - copyright siculogreco - riproduzione anche parziale vietata.

caro Siculogreco

encomiabile la disponibilità e la cortesia dimostratami, te ne sono grato.

mi auguro di avere occasioni di altri incontri simili

per ora ti ringrazio infinitamente.

Da studioso quale penso tu sia, se ti può interessare ti allego la scansione e la descrizione di un'altra moneta

della quale non ho trovato che riscontri similari ma non identici.

Ne approfito per dirti che colleziono monete della Sicilia, della magna grecia, e dell'Italia preromana

dal 1964. sono nonno ed ho due splendidi nipotini, sono ed abito in quel di Brescia.

Le immagini sono fatte con lo scanner; confesso che non riesco a fare fotografie decenti

post-32362-0-23132600-1375760193_thumb.j

La testa al diritto la identificherei con Apollo piuttosto che Demetra; che ne dici è interessante????

mi auguro di poterti essere utile a mia volta, se ci sarà l'occasione.

alla prossima mentre ti auguro tanta salute e benessere

Pietro

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Caro Pietro,
nella quiete della campagna bolognese, dopo il mare, con la nipotina, ho letto meglio a proposito della monetina di Rhegion.
Ecco perché non riuscivo a trovare la moneta, ritenendo che il rovescio raffigurasse una prora di nave anziché l'aphlaston (o aplustre), che stava sulla poppa di nave.
La monetina di NAC è questa:
dove puoi trovare anche il riferimento all'Historia Numorum (HN). Molto interessante l'identità del conio di diritto con la testa di leone con una normale emissione con RE. Non sono riuscito a trovare questo esemplare citato da Siculogreco, che magari potrebbe specificare la sua provenienza (è la prova che le due emissioni, con RH e aphlaston e RE e punto, sono praticamente coeve).
Senza dubbio l'aphlaston di Rhegion è ispirato dalla rara e pesante emilitra di Lipara.

buongiorno Alberto

son riuscito a distoglierti dalla meritata vacanza.

ti ringrazio per la cortese risposta.

ti auguro un buon proseguimento di vacanza con la tua nipotina

Pietro

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Carissimo Pietro

darti una mano per l'identificazione esatta della monetina era il minimo che potevo fare, e comunque complimenti per l'impegno che hai profuso

nella ricerca di documentazione e di riproduzione fotografica;

Io faccio studi numismatici da diversi anni in particolare di Sicilia e Magna Grecia e monetazione etrusca, così credo che non mancherranno possibilità di ulteriori contatti.

Adesso sono in ferie e per me oggi è stata una bella giornata di mare con i miei due piccoli bimbi, che ho portato sulla spiaggia vicino casa (abito un poco a nord di Roma).

Interessante la monetina di Centuripe, ma perchè pensi sia Apollo e non Demetra come lascerebbe supporre l'iconografia della divinità e la spiga di grano?

Augurandoti buone ricerche numismatiche ti invio cari saluti

siculogreco

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Caro Pietro,

l'asta NAC è la "P" del 12/5/2005

l'asta P (non so se hai qualche catalogo delle aste numismatica ars classica contarssegnato da una lettera anzichè da un numero) è un'asta minore (infatti con le lettere sono stati messi all'asta lotti di minore valore, non minore importanza numismatica come si evince da questa rara monetina); i cataloghi delle aste più pregiate di NAC sono invece indicate da numeri.

Tale esemplare estremamente raro,

187262.jpg

per la cronaca, era appartenuto ad un noto collezionista un certo Athos Moretti conosciuto anche per aver posseduto la collezione numismatica esposta per vari anni all'Antique Museum Basel; e poi venduta per gli eredi dalla stessa NAC.

La moneta come ho già detto era nota e riportata in vari cataloghi dei secoli scorsi tra cui le ricerche sulle monete antiche del Sambon a pag. 218 al n. 41;

Indicata come un calco, probabilmente un'oncia. L'etnico è senza dubbio come si evince bene dall'esemplare ex coll. Moretti "RH" rho-eta

la moneta è stata coniata molto probabilmente per commemorare un evento, per un breve periodo, e pertanto si è utilizzato per il conio di diritto quello già usato per una meno rara monetina, simile in peso e metallo.

Per quanto riguarda la vendita di Italo Vecchi è la seguente:

(I. Vecchi LTD, Nvmmorvm Avctiones 6, Londra giugno 1997, pag. 8 n. 160 "Rhegium, c. 435. AE 0.90g").

Non vorrei sbagliarmi ma mi pare di aver visto in vendita in qualche asta recente qualche esemplare simile.

Per quanto riguarda l'articolo di cui ti parlavo che fa parte del mio archivio personale, ed è a tutt'oggi inedito sebbene lo abbia scritto a luglio del 2007, cercherò di pubblicarlo in un prossimo post, magari sintetizzato, così potranno fruirne anche gli altri utenti del forum interessati a tale tipologia.

Cari saluti

siculogreco

ho dato una passata a degli scatoloni in cantina, non ci crederai i cataloghi d'asta NAC con le lettere li ho tutti dalla lettera A alla lettera O.---- e non ne ho trovati altri. ribalterò la cantina perche mi sembra impossibile che mi manchino dalla lettera P in poi.

e che mi manchino dei cataloghi con i numeri dall'1 al 5 e gli altri che ti ho indicato.

Se ti servissero notizie contenute nei cataloghi citati chiedi pure, sarò felice di fornirtele.

PS:la scheda che ti ho allegato è del mio archivio e l'immagine della moneta è fatta con lo scanner.

di nuovo grazie per la bella notizia che mi hai dato.

Pietro

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Carissimo Pietro

darti una mano per l'identificazione esatta della monetina era il minimo che potevo fare, e comunque complimenti per l'impegno che hai profuso

nella ricerca di documentazione e di riproduzione fotografica;

Io faccio studi numismatici da diversi anni in particolare di Sicilia e Magna Grecia e monetazione etrusca, così credo che non mancherranno possibilità di ulteriori contatti.

Adesso sono in ferie e per me oggi è stata una bella giornata di mare con i miei due piccoli bimbi, che ho portato sulla spiaggia vicino casa (abito un poco a nord di Roma).

Interessante la monetina di Centuripe, ma perchè pensi sia Apollo e non Demetra come lascerebbe supporre l'iconografia della divinità e la spiga di grano?

Augurandoti buone ricerche numismatiche ti invio cari saluti

siculogreco

caro amico

penso sia Apollo per l'immagine mi pare maschile, e, diversa dall'immagine che contraddistingue questa moneta.

penso ad una variante per l'affermazione del comune amico Alberto che vede un tripode dietro la nuca.

ciao

Pietro

PS: Sono stato a Roma dal 1964 al 1966-- Scuola superiore di polizia criminale.EUR

Sono stato poi per più di un anno a Fiano Romano 1975/76 alla direzione commerciale dello stabilimento Wierer, ci fui mandato per risollevarne le sorti dopo un periodo di crisi. Risolto il problema ritornai a Brescia.

Infine, sono, poi stato a Roma per un altro annetto ad Ariccia per un'altro problema con un altro stabilimentino negli anni 70.

Era il mio mestiere, ora sono in pensione.

Roma mi ha sempre affascinato è troppo bella e ricca di storia e i romani, sono "na forza".

Ciao

Pietro

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  • 1 mese dopo...

Carissimo Pietro

darti una mano per l'identificazione esatta della monetina era il minimo che potevo fare, e comunque complimenti per l'impegno che hai profuso

nella ricerca di documentazione e di riproduzione fotografica;

Io faccio studi numismatici da diversi anni in particolare di Sicilia e Magna Grecia e monetazione etrusca, così credo che non mancherranno possibilità di ulteriori contatti.

Adesso sono in ferie e per me oggi è stata una bella giornata di mare con i miei due piccoli bimbi, che ho portato sulla spiaggia vicino casa (abito un poco a nord di Roma).

Interessante la monetina di Centuripe, ma perchè pensi sia Apollo e non Demetra come lascerebbe supporre l'iconografia della divinità e la spiga di grano?

Augurandoti buone ricerche numismatiche ti invio cari saluti

siculogreco

Carissimo Pietro

Credo che tu abbia ragione nell'asserire che la testa sia quella di Apolllo.

Secondo il mio giudizio si tratta di una moneta di leontinoi.

Dietro la nuca di Apollo dovrebbe trovarsi un granchio.

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Hai ragione.

La monetina con Apollo/Aratro potrebbe essere di Leontinoi, Calciati III, p. 85, n. 18, come il seguente:

post-7204-0-88406100-1379421863_thumb.jp

Il simbolo dietro la testa è in effetti un granchio.

Poi nell'esemplare postato in precedenta si vede chiaramente una lettera O sopra l'aratro, quindi compatibile con Leontinoi.

Tuttavia mi colpisce un pò la corona che cinge la testa virile. Non sembra di alloro, ma piuttosto di canne e quindi la testa, da tutti considerata di Apollo, sembra essere piuttosto di un dio fluviale. L'abbinamento con il simbolo granchio (un granchio di fiume) sembra rinforzare tale identificazione....

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  • 2 settimane dopo...

Hai ragione.

La monetina con Apollo/Aratro potrebbe essere di Leontinoi, Calciati III, p. 85, n. 18, come il seguente:

attachicon.gifLEONTINOI Calc 18 MuM D 21_2007_115 1,95.jpg

Il simbolo dietro la testa è in effetti un granchio.

Poi nell'esemplare postato in precedenta si vede chiaramente una lettera O sopra l'aratro, quindi compatibile con Leontinoi.

Tuttavia mi colpisce un pò la corona che cinge la testa virile. Non sembra di alloro, ma piuttosto di canne e quindi la testa, da tutti considerata di Apollo, sembra essere piuttosto di un dio fluviale. L'abbinamento con il simbolo granchio (un granchio di fiume) sembra rinforzare tale identificazione....

caro Alberto

solo questa mattina ho visto e letto la tua del 17 c.m.

avevo abbandonato questa moneta come Kenturipe ma non ero convinto, come ti avevo scritto ero convinto che la testa fosse di Apollo, e non di Artemide.

ti ringrazio molto per le notizie che mi hai dato e aggiorno subito la scheda.

ora ti chiedo una cortesia; hai riferimenti di qualche catalogo d'asta da inviarmi, per la mia scheda .

ti ringrazio molto per quanto potrai inviarmi.

Pietro

Ho visto ora sul Calciati la monetina di pag. 85. è la n. 18 ; è proprio quella che ho.

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Carissimo Pietro

Credo che tu abbia ragione nell'asserire che la testa sia quella di Apolllo.

Secondo il mio giudizio si tratta di una moneta di leontinoi.

Dietro la nuca di Apollo dovrebbe trovarsi un granchio.

caro "SherlocK" ---nome in questo caso molto appropriato--

come pensavo la testa non era di Artemide ma di Apollo.

complimenti per la conferma della testa di Apollo, che indica la moneta essere di Leontini.

anche "acraf" mi conferma essere testa di Apollo e moneta di Leontini.

grazie

Pietro

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Normalmente, quando riporto la foto di un esemplare dal mercato inserisco nel nome del file la sua provenienza.

Se tu clicchi sulla foto al mio ultimo post ottieni la foto leggermente ingrandita e in basso a sinistra il nome:

LEONTINOI Calc 18 MuM D 21_2007_115 1,95.jpg

che significa che è un Leontinoi, classificato come Calciati 18, della MuMD, ossia della Muenzen und Medaillen Deutschland, asta n. 21 del 2007 e del peso di 1,85 g.

Questo anche per essere in regola con le foto riprese da internet, dove è opportuno riportare appunto la provenienza.

Al momento non ho trovato su internet altre foto digitali riconducibili a Leontinoi, Calciati 18, ma è possibile che una ricerca più approfondita e nel tempo.

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