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Risposte migliori

Inviato
Il 28/12/2017 alle 06:43, adelchi dice:

 

Personalmente lo considererei autentico,lo stile e' corretto,la simbologia pertinente,il manufatto in se stesso abbastanza convincente,naturalmente partendo dall'assunto che EID MAR esista.

E dalli...

il fatto che la moneta fossd riportara gia’ in testi del ‘500 , che vi sia l’evidenza stratigrafica del ripostiglio greco , e infine che esistano emissioni suberate addirittura con corrispondenze di coni originali sono elementi che non lasciano molto spazio al dubbio .... a meno che non si intenda parteggiare per un partito preso o semplicemente negare l’evidenza ...

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Inviato
1 ora fa, numa numa dice:

E dalli...

il fatto che la moneta fossd riportara gia’ in testi del ‘500 , che vi sia l’evidenza stratigrafica del ripostiglio greco , e infine che esistano emissioni suberate addirittura con corrispondenze di coni originali sono elementi che non lasciano molto spazio al dubbio .... a meno che non si intenda parteggiare per un partito preso o semplicemente negare l’evidenza ...

E infatti io sono per l'esistenza della tipologia in questione,pensavo fossi stato chiaro,ma forse ho peccato di eccessiva prudenza non schierandomi a spada tratta e con il coltello tra I denti a difesa di uno dei "partiti" in campo,perdonatemi se di fondo,in tutte le questioni,mi riservo sempre un sano dubbio.

Adelchi.

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Inviato
3 ore fa, adelchi dice:

E infatti io sono per l'esistenza della tipologia in questione,pensavo fossi stato chiaro,ma forse ho peccato di eccessiva prudenza non schierandomi a spada tratta e con il coltello tra I denti a difesa di uno dei "partiti" in campo,perdonatemi se di fondo,in tutte le questioni,mi riservo sempre un sano dubbio.

Adelchi.

Dubito ergo sum

e’ il mio motto, ma di fronte all’evidenza logica e scientifica .... perdonate tanta sicumera:D

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Inviato (modificato)

Denario di oscuri impennati volto femminile con sciitta italia ne possiedo 1 se è,  possibile saperne di piu

Modificato da Gerolamo. aceti

Inviato
Il 23/1/2018 alle 06:31, adelchi dice:

 

Screenshot_2018-01-23-06-29-05.jpeg

Ringrazio


Inviato
26 minuti fa, Gerolamo. aceti dice:

Denaro di oscuri impennati volto femminile con sciitta italia ne possiedo sarà, vera

Che lingua è?! 


Inviato

forse ha un denario con Dioscuri e scritta Italia, senza la foto come facciamo a sapere se autentica?


Inviato (modificato)
22 ore fa, Gerolamo. aceti dice:

Denario di oscuri impennati volto femminile con sciitta italia ne possiedo 1 se è,  possibile saperne di piu

Traduzione dall'antico dialetto osco-aramaico :

D/ ITALIA Testa femminile  R/ i Dioscuri al galoppo verso d. 

 

Modificato da Ospite
Inviato (modificato)
Il 23/1/2018 alle 10:18, numa numa dice:

Dubito ergo sum

e’ il mio motto, ma di fronte all’evidenza logica e scientifica .... perdonate tanta sicumera:D

Io tutta questa evidenza ancora  non l’avrei vista.....ma sono gusti. 

Modificato da Tinia Numismatica
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  • 3 mesi dopo...
Inviato

Prendo spunto dalla comparsa di una piccola pubblicazione a mio nome nella prossima asta LAC:

https://www.deamoneta.com/lacbooks/view/20970

Il titolo è "EIDIBUS MARTIIS. A Die Study of the EID MAR Coinage of Brutus (RRC 508/3)" e consta di sole 12 pagine e 13 tavole a colori.

In realtà si tratta di una pubblicazione non autorizzata e la storia è piuttosto sgradevole.

Come più volte emerso nel forum e anche nel corso di questa e lunga e fortunata discussione incentrata sulla nota emissione di Bruto con EID MAR (RRC 503/3), sto portando avanti una ricerca su questa emissione, insieme a quella di RRC 503/1-2. E' stata una ricerca molto difficile, anche per la forte presenza di esemplari falsi, già in antico e nei secoli moderni. Anche per questo avevo chiesto aiuto ad alcuni esperti inglesi, che mi hanno inviato alcune integrazioni e foto di alcuni nuovi esemplari, fra cui un inedito aureo ancora in mano privata. 

Per una più proficua collaborazione avevo inviato a loro il mio file con la provvisoria catalogazione, per una prima sistemazione in base ai conii e ancora da correggere (ci sono in effetti diversi errori). Con l'occasione loro hanno corretto il mio inglese, senza però controllare attentamente le varie immagini, come avevo chiesto. Ovviamente era materiale che attendeva ancora una definitiva sistemazione e da corredare poi con l'analisi storica e numismatica, sul modello dello studio che ho appena pubblicato su Q. Cornuficius.

Pochi mesi fa ricevo, senza alcun preavviso, tre copie stampate dal mio file (in omaggio come autore), a cura della London Ancient Coins Ltd, con tanto di codice IBAN. Inutile dire che sono rimasto trasecolato davanti a una simile pubblicazione e ho protestato con il revisore, anche se non ho pensato di contattare direttamente l'editore, che in fondo si era limitato a stampare con accurata stampa digitale.... Il revisore ha riconosciuto il suo errore e si è scusato per l'improvvida iniziativa. Ma le copie intanto si stanno diffondendo a cura di LAC e naturalmente non provo alcun piacere, dal momento che appunto di tratta di una iniziativa non concordata con me, in quanto autore, e rischia di bruciare una mia ricerca ancora in corso.

In fondo è solo un semplice e nudo catalogo dei pezzi noti, con pedigree, inclusi vari falsi, con relative tavole e basta.... Che senso ha pubblicare e per di più a mio nome come autore un opuscoletto che non dimostra nulla, mancando appunto di inquadramenti storico-numismatici. Poi 20 sterline mi sembrano pure tanti...

Scrivo questo per amore della verità e per non ingenerare sconcerto in collezionisti che possono pensare a un catalogo completo e aggiornato dei denari con EID MAR. Non è così.

Non voglio approfondire sui possibili motivi per una simile iniziativa, anche se penso che ci siano dietro interessi commerciali, come nel caso della pubblicazione nell'opuscolo dell'aureo inedito. Una sorta di legittimazione per agevolare poi la sua possibile vendita in asta con adeguata valorizzazione. Ovviamente non mi presto a simili iniziative e mi preoccupo solo di poter curare, quando è il momento, una adeguata pubblicazione di studi che siano pervenuti a buon punto, come appunto il caso del volumetto su Q. Cornuficius e dei vari articoli che pubblico sulla rivista "Monete Antiche".

Appunto una sgradevole storia e ci tengo a tutelare la mia serietà di studioso.

Alberto

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Inviato

Accadimento incredibilmente increscioso,sgradevole e decisamente scorretto sotto tutti I punti di vista,senza poi calcolare una eventuale malafede da parte loro.

Hai tutta la mia comprensione,purtroppo si tratta dell'ennesimo (maldestro ma inopportuno) scippo nei confronti del lavoro intellettuale altrui.

Saluti.

Adelchi.


Supporter
Inviato

Grazie per averci informato. Storia veramente incredibile.:mellow:

Attendiamo con ansia la pubblicazione dello studio completo. 


Inviato

Grazie per la vostra comprensione.


Inviato

Veramente inqualificabile, soprattutto se con codice ISBN....puro furto di proprietà intellettuale...io agirei molto incisivamente.


Inviato
7 ore fa, acraf dice:

Prendo spunto dalla comparsa di una piccola pubblicazione a mio nome nella prossima asta LAC:

https://www.deamoneta.com/lacbooks/view/20970

Il titolo è "EIDIBUS MARTIIS. A Die Study of the EID MAR Coinage of Brutus (RRC 508/3)" e consta di sole 12 pagine e 13 tavole a colori.

In realtà si tratta di una pubblicazione non autorizzata e la storia è piuttosto sgradevole.

Come più volte emerso nel forum e anche nel corso di questa e lunga e fortunata discussione incentrata sulla nota emissione di Bruto con EID MAR (RRC 503/3), sto portando avanti una ricerca su questa emissione, insieme a quella di RRC 503/1-2. E' stata una ricerca molto difficile, anche per la forte presenza di esemplari falsi, già in antico e nei secoli moderni. Anche per questo avevo chiesto aiuto ad alcuni esperti inglesi, che mi hanno inviato alcune integrazioni e foto di alcuni nuovi esemplari, fra cui un inedito aureo ancora in mano privata. 

Per una più proficua collaborazione avevo inviato a loro il mio file con la provvisoria catalogazione, per una prima sistemazione in base ai conii e ancora da correggere (ci sono in effetti diversi errori). Con l'occasione loro hanno corretto il mio inglese, senza però controllare attentamente le varie immagini, come avevo chiesto. Ovviamente era materiale che attendeva ancora una definitiva sistemazione e da corredare poi con l'analisi storica e numismatica, sul modello dello studio che ho appena pubblicato su Q. Cornuficius.

Pochi mesi fa ricevo, senza alcun preavviso, tre copie stampate dal mio file (in omaggio come autore), a cura della London Ancient Coins Ltd, con tanto di codice IBAN. Inutile dire che sono rimasto trasecolato davanti a una simile pubblicazione e ho protestato con il revisore, anche se non ho pensato di contattare direttamente l'editore, che in fondo si era limitato a stampare con accurata stampa digitale.... Il revisore ha riconosciuto il suo errore e si è scusato per l'improvvida iniziativa. Ma le copie intanto si stanno diffondendo a cura di LAC e naturalmente non provo alcun piacere, dal momento che appunto di tratta di una iniziativa non concordata con me, in quanto autore, e rischia di bruciare una mia ricerca ancora in corso.

In fondo è solo un semplice e nudo catalogo dei pezzi noti, con pedigree, inclusi vari falsi, con relative tavole e basta.... Che senso ha pubblicare e per di più a mio nome come autore un opuscoletto che non dimostra nulla, mancando appunto di inquadramenti storico-numismatici. Poi 20 sterline mi sembrano pure tanti...

Scrivo questo per amore della verità e per non ingenerare sconcerto in collezionisti che possono pensare a un catalogo completo e aggiornato dei denari con EID MAR. Non è così.

Non voglio approfondire sui possibili motivi per una simile iniziativa, anche se penso che ci siano dietro interessi commerciali, come nel caso della pubblicazione nell'opuscolo dell'aureo inedito. Una sorta di legittimazione per agevolare poi la sua possibile vendita in asta con adeguata valorizzazione. Ovviamente non mi presto a simili iniziative e mi preoccupo solo di poter curare, quando è il momento, una adeguata pubblicazione di studi che siano pervenuti a buon punto, come appunto il caso del volumetto su Q. Cornuficius e dei vari articoli che pubblico sulla rivista "Monete Antiche".

Appunto una sgradevole storia e ci tengo a tutelare la mia serietà di studioso.

Alberto

Una storia estremamente sgradevole per uno studioso serio, sono totalmente solidale per questo, chiamiamolo, “infortunio culturale”.

purtroppo oggi la facilità di pubblicare rispetto al passato ha si fornito molte piu’ possibili Rospetto al passato anche s coloro che non avrebbero mai pubblicato  ( e sinceramente mi domando a volte se questo sia un bene) ma altresi ha creato situazioni dove per gli autori e’ molto piu’ difficile difendersi o meglio sono esposti a plagio/false attribuzioni o addirittura vere e proprie ruberie intellettuali che prima erano assai piu’ limitate. 

Credonproprio che dietro questo episodio vi siano dei fini commerciali. Forse la cosa migliore per tutelarsi e’ una diffida a chi ne ha approfittato e poi terminate l’opera ( quella vera non quella ‘scippata’ ) con una bella premessa che spieghi bene le distanze dal bigino pirata... :) 

comunque roba da non credersi ....


Inviato

Ci sono oggettive difficoltà per un intervento più incisivo. Mancano prove più circostanziali e non credo ci sia obbligo di una sorta di contratto per una pubblicazione. E' anche vero che l'editore non ha nessuna mia autorizzazione e ha ricevuto da terzi il mio file utilizzato per la stampa, ma non mi va di piantare grane e pure all'estero....

Comunque questa esperienza mi ha fatto meditare sui rischi che si corrono con l'enorme potenzialità dell'internet. Ora in pratica basta un allegato o una chiavetta per tirare giù un opuscolo o un libro, anche in spregio della proprietà intellettuale (qui c'è almeno il mio nome). Poi c'è la stampa digitale che costa poco, specialmente se non devi affrontare una buona rilegatura. Credo che per stampare un opuscolo, anche se in buona carta, di 25 pagine si richiede un costo intorno a 5 sterline (o anche meno) e lo rivendono sulle 20 sterline e quindi c'è il profitto, che va unicamente all'editore.

Per confronto un bel volumetto come quello su Q. Cornuficius, in italiano e con esteso riassunto in inglese (corretto grazie alla cortese collaborazione di Andrew Burnett, massimo studioso di monete romane e già direttore del medagliere del British Museum), con buona rilegatura in cartoncino nero di 80 pagine, sempre a colori, con maggiore costo per l'editore che deve appoggiarsi a una officina tipografica, viene venduto a 15 euro. E' un grosso sacrificio per l'editore (Editrice Diana), considerando anche che l'opera è rivolta a una nicchia molto ristretta di lettori, ovviamente con poche copie vendute (e tutte le copie che ricevo in omaggio come autore, una decina, più eventuali ulteriori copie a prezzo di costo, vengono regalate a diretti collaboratori e ai musei che hanno inviato le loro immagini più le principali biblioteche). Io personalmente non guadagno proprio nulla e anzi ci rimetto, considerando che alcune immagini da musei le devo pagare per riceverle e le spese di spedizione delle copie in omaggio.

Ma a me sta bene, grazie all'incommensurabile piacere che provo a contribuire alla crescita culturale al minimo costo possibile. Però è chiaro che se uno specula commercialmente su un argomento di forte richiamo e in inglese come quello su EID MAR, allora mi posso permettere di incazzarmi....

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Supporter
Inviato

Pensa che "sola" se decidi di pubblicare la bozza in PDF e la diffondi sui principali siti di numismatica, naturalmente dopo aver spiegato bene la storia...

Comunque un bell'ambientino.


Inviato

Ma oltre il danno economico o la speculazione che viene fatta sopra a mik avviso il danno veramente maggiore è quello scientifico. Poche cose mi fanno imbestialire come vedersi scippata una produzione propria ( che al limite potrebbs pure contenere errori ma è pur sempre totalmente ‘personale’)  e vederla pubblicata da altri a proprio  nome prima che sia terminata, aggiustata, rifinita.  Il danno dallo  sfruttamento economico altrui e’ quasi nulla rispetto allo scippo della proprietà intellettuale... 


Inviato
19 ore fa, acraf dice:

Prendo spunto dalla comparsa di una piccola pubblicazione a mio nome nella prossima asta LAC:

https://www.deamoneta.com/lacbooks/view/20970

Il titolo è "EIDIBUS MARTIIS. A Die Study of the EID MAR Coinage of Brutus (RRC 508/3)" e consta di sole 12 pagine e 13 tavole a colori.

In realtà si tratta di una pubblicazione non autorizzata e la storia è piuttosto sgradevole.

Come più volte emerso nel forum e anche nel corso di questa e lunga e fortunata discussione incentrata sulla nota emissione di Bruto con EID MAR (RRC 503/3), sto portando avanti una ricerca su questa emissione, insieme a quella di RRC 503/1-2. E' stata una ricerca molto difficile, anche per la forte presenza di esemplari falsi, già in antico e nei secoli moderni. Anche per questo avevo chiesto aiuto ad alcuni esperti inglesi, che mi hanno inviato alcune integrazioni e foto di alcuni nuovi esemplari, fra cui un inedito aureo ancora in mano privata. 

Per una più proficua collaborazione avevo inviato a loro il mio file con la provvisoria catalogazione, per una prima sistemazione in base ai conii e ancora da correggere (ci sono in effetti diversi errori). Con l'occasione loro hanno corretto il mio inglese, senza però controllare attentamente le varie immagini, come avevo chiesto. Ovviamente era materiale che attendeva ancora una definitiva sistemazione e da corredare poi con l'analisi storica e numismatica, sul modello dello studio che ho appena pubblicato su Q. Cornuficius.

Pochi mesi fa ricevo, senza alcun preavviso, tre copie stampate dal mio file (in omaggio come autore), a cura della London Ancient Coins Ltd, con tanto di codice IBAN. Inutile dire che sono rimasto trasecolato davanti a una simile pubblicazione e ho protestato con il revisore, anche se non ho pensato di contattare direttamente l'editore, che in fondo si era limitato a stampare con accurata stampa digitale.... Il revisore ha riconosciuto il suo errore e si è scusato per l'improvvida iniziativa. Ma le copie intanto si stanno diffondendo a cura di LAC e naturalmente non provo alcun piacere, dal momento che appunto di tratta di una iniziativa non concordata con me, in quanto autore, e rischia di bruciare una mia ricerca ancora in corso.

In fondo è solo un semplice e nudo catalogo dei pezzi noti, con pedigree, inclusi vari falsi, con relative tavole e basta.... Che senso ha pubblicare e per di più a mio nome come autore un opuscoletto che non dimostra nulla, mancando appunto di inquadramenti storico-numismatici. Poi 20 sterline mi sembrano pure tanti...

Scrivo questo per amore della verità e per non ingenerare sconcerto in collezionisti che possono pensare a un catalogo completo e aggiornato dei denari con EID MAR. Non è così.

Non voglio approfondire sui possibili motivi per una simile iniziativa, anche se penso che ci siano dietro interessi commerciali, come nel caso della pubblicazione nell'opuscolo dell'aureo inedito. Una sorta di legittimazione per agevolare poi la sua possibile vendita in asta con adeguata valorizzazione. Ovviamente non mi presto a simili iniziative e mi preoccupo solo di poter curare, quando è il momento, una adeguata pubblicazione di studi che siano pervenuti a buon punto, come appunto il caso del volumetto su Q. Cornuficius e dei vari articoli che pubblico sulla rivista "Monete Antiche".

Appunto una sgradevole storia e ci tengo a tutelare la mia serietà di studioso.

Alberto

Ciao Alberto.

Davvero un increscioso "incidente".

Concordando con Te che non è il caso di "piantare un casino", tuttavia una comunicazione all'Editore inglese e, per conoscenza, a chi gli ha affidato il catalogo per la pubblicazione, la farei.

Anche solo per prendere ufficialmente le distanze da un'iniziativa che, altrimenti, qualcuno potrebbe pensare che sia stata da Te avallata. 

Nella comunicazione farei presente che: 1. nessuna autorizzazione era stata concessa per la pubblicazione; 2. il lavoro pubblicato è incompleto e ciò determina un danno per la reputazione scientifica dell'Autore e per l'argomento trattato, che necessitava ancora di ulteriori approfondimenti; 3. che pertanto è opportuno sospendere immediatamente le pubblicazioni, ritirando, laddove possibile, le copie già distribuite.

Non andrei oltre perché non conoscendo la legislazione inglese sul diritto d'autore non saprei quali diritti si possano esercitare e vantare in un caso come questo.  

Se, come si suppone, l'operazione non è frutto di un "genuino" fraintendimento tra Te ed il Revisore ma vi possono essere alla base della pubblicazione motivazioni di carattere speculativo, chi ha la coscienza sporca, non appena riceverà la comunicazione, si dovrebbe attivare subito per metterci una pezza, sapendo di rischiare una rognosa potenziale grana.

Saluti.

Michele

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Inviato

a però! una storia triste, quanto la "presunta" storia di questa moneta


  • 7 mesi dopo...
Inviato

Stimolato da questa recente discussione

ho in questi giorni letto gli 874 post di questa discussione come un libro giallo ;) 

sono notoriamente ignorante della materia "repubblicana", non solo se paragonato a "lumi" come @acraf, ma avendo letto con attenzione, ho capito che forse c'era qualcosa che potevo dire anche io, quantomeno a livello "metodologico" / generale.

l'idea "tutte false" mi piace perché stimola una riflessione "dalle fondamenta", un metodo cartesiano e filosofico che amo... abbatto tutto e ricostruisco senza fidarmi dell'ipse dixit.

essendo questo il mio metodo preferito, riporto alcune mie osservazioni ad alcune asserzioni esplicite o implicite  con la presunzione di "aggiungere qualcosa"...mi perdonerete...

iniziamo:

1 - non esistendo alcuna altra moneta in contesto archeologico chiuso, la moneta è falsa!

questo è evidentemente non sostenibile perché a ben cercare, le monete che non esistono nei contesti "chiusi" sono tante...tantissime.. faccio un esempio....non isolato

le serie "civiche" emesse dai vandali constano di 3 tipologie con la protome equina (42, 21 e 12 nummi) 3 tipologie con Cartagine stante (42, 21 e 12 nummi) e la moneta NIIII (4 nummi)

di queste monete si conoscono centinaia di esemplari...migliaia forse...

bene .... mentre la NIIII è presente in un numero enorme di ripostigli,  per tutte le altre sono citate 2 monete senza contesto e forse isolate a Cartagine, e 1 sola da un drenaggio della Garonna a Bordeaux!!!! ... null'altro... null'altro e punto. nessun ripostiglio databile....nulla

e di queste ci sono una valanga di esemplari, e personalmente ne ho viste in mano non so quante.... e confermo ...sono autenticamente antiche.

 

2 - il ripostiglio greco è una prova schiacciante

Ni .... qualcuno l'ha detta giusta.. dipende... dipende da come è stato svolto lo scavo e da molti altri aspetti.

un case history ce l'ho anche qua.

in Ungheria, l'info viene da un curatore del museo di Budapest ed è di prima mano, c'è stato un personaggio che  ha fatto o ha fatto fare, non ricordo, alcune monete medievali "uniche" e nuove .... poi di notte le infilava negli scavi archeologici e in un caso ha creato un piccolo tesoretto che ha seppellito di proposito con una decina di esemplari  autentici...

se ne  interessò anche il museo di Budapest... una tipologia nuova e rarissima....

risultato.... queste monete nuove e varianti sono state definite false solo quando si è scoperto che il soggetto aveva tentato di vendere alcune e alla fine i pochi esemplari  noti erano  tutti bene o male legati tra loro e legati a lui....

quindi la possibilità che un ripostiglio sia stato inquinato anche volontariamente esiste eccome!

 

3 - di alcune monete esistono più falsi che "buone"...

SI ... per esempio del nummo di Odoacre del tipo monogramma AD ho in archivio almeno 25 falsi per ogni originale... e negli originali includo tutti i tesoretti noti  e pubblicati...

 

4 - la moneta può essere una invenzione moderna

SI .. un caso eclatante lo pubblicherò a breve... il nummo a monogramma di Nepote nasce da una falsa lettura di un nummo di Zenonide... senza intenzione fraudolenta. Fu pubblicato... e da li sono proliferati centinaia di falsi che imitano  quel disegno mal interpretato...creando così davvero monete false che imitano una vera inesistente....

 

5 - tutte false ... sono vere... e la terza via?

qua ci sta un piccolo mio commento....

leggendo bene l'esistenza della moneta mi pare plausibile, anche nella catena con  il denario del 68/9 e con la citata medaglia rinascimentale... alcuni pensieri sono complessi, ma il "rasoio di Occam" ci dice che  la possibilità più semplice è spesso la più vera.

se la moneta fosse esistente, ma rara, rarissima, potremmo trovarci nella condizione in cui la quasi totalità dei pezzi giunti a noi sono dei falsi moderni  di una moneta realmente esistente di cui solo pochissimi sono "buoni"...questo è il caso per esempio del nummo AD di Odoacre...

se per esempio la massa dei denari EID MAR fosse fatto da falsi del XIX secolo, del XX secolo e/o precedenti e successivi, ad imitazione di una moneta di cui magari ci sono davvero alcuni esemplari "buoni" e per assurdo nessuno di quelli postati in questa lunga discussione?

una catena di falsi spesso imitanti altri falsi ... che solo a inizio "catena" hanno imitato la moneta "vera" o  le poche monete "vere"...

possibile... tendenzialmente SI, e lo dico senza essere entrato nel merito di ogni singolo pezzo... SI perché se estraggo dal mio database 60 nummi di Odoacre con  monogramma AD, forse, ma forse, quelle buone potrebbero essere 1 o 2 ....

 

quindi mi sono appassionato... mi sono fatto un'idea assolutamente soggettiva... ma tengo aperte le porte del cervello, perché il rischio di "banalizzare", o di tagliare con la cesoia ciò che va rifilato con il bisturi è alto e si rischia la "partigianeria" ... che nello studio scientifico non aiuta..

 

adesso anche io ho detto la mia in questa meravigliosa discussione ;)

saluti

Alain

 

 

 

 

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Inviato

e bravo @Poemenius... nemmeno io sono esperto in repubblicane, ed il fatto che abbia iniziato questa discussione è del tutto casuale.

Mi appassiona l'argomento ma evidentemente posso solo leggere. La tua posizione scientifica e razionale mi piace. E poi, quando leggo che viene citato il mio adorato Occam, non posso che condividere.

PS per i curatori, non so se sia possibile unificare la discussione col video a questa, forse potrebbe essere utile in quanto quella del video prima o poi scomparirà nelle nebbie, mentre questa è sempre più importante come contributi.

Luigi

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Inviato

Caro Poemenius

intrigante la tua analisi anche se - per la brevità del medium - un po’ veloce nella disamina. Ad esempio - senza togliere nulla al caso ungherese citato - in quello vi era un oggettivo intento fraudolento che non si rileva invece nel ritrovamento greco, citato, del ns esemplare. 

L’ipotesi poi che vi possa essere uno o pochissimi autentici imitati  in seguito e da li la sequela di falsi che consideriamo oggi come autentici presuppone una totale incapacità di giudizio da parte di studiosi e numismatici professionisti che - esaminando le decine di supposte riproduzioni - le abbiano giudicate tutte autentiche ( credo non sia successo neanche con le migliori cigoiane carolingie forse ben piu’ difficili da smascherare). Non riconoscere tale capacità a generazioni che si sono succedute di grandi numismatici che hanno potuto esaminare tale materiale e’ un po’ limitante. In fondo anche tu quando asserisci che le emissioni vandaliche civiche sono “autenticamente autentiche “ fai un’affermazione che si basa sulla tua esperienza di esperto di tale monetazione e ti senti sicuro di farla ma - a rigore - qualcuno potrebbe un domani metterla in discussione come tu dubiti del denario di Bruto. 

La tua ultima ipotesi è comunque suggestiva anche se vista la fortuna che ebbe nell’iconografia successiva il tipo vi e’ da riflettere se veramente si possa immaginare che solo pochissimi esemplari possano avervi dato origine o se invece di esemplari noti ve ne fossero un buon numero, data anche la molteplicità di coni noti. Detto questo non mi sorprenderebbe comunque infine se un domani un certo numero degli es noti si rivelasse di produzione piu recente. 

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