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Risposte migliori

Inviato

Non ho mai scritto che sia inverosimile o impossibile l'interessante ipotesi di Numizmo, ma soltanto che appare meno probabile.

Sicuramente colpisce la scelta di una leggenda come EID MAR, supponendo che forse, nella sottile psicologia dei cesaricidi, sarebbe più logica una parola come ad esempio LIBERTAS, che ricorre ad esempio in altre emissioni dello stesso periodo.

Il problema è che anche un dotto falsario post-rinascimentale può non avere resistito al grande richiamo al famoso assassinio di Cesare, nonostante che comunque la scelta dei simboli e anche della stessa leggenda non appare poi così inverosimile in un momento in cui Bruto era acquartierato col suo esercito in Grecia, poco prima della decisiva battaglia di Philippi. La scelta di rappresentare la tipologia del rovescio (che comunque è conforme all'importante e autentica testimonianza di Cassio Dione) rispecchia la particolare ideologia dei cesaricidi.

Il pileo era il copricapo della Libertà (rendendo in pratica superfluo un ulteriore richiamo scritto alla Libertas), derivato dal pileo che copriva il capo dei gemelli Castore e Polluce, i divini patroni di Roma, che intervennero nella battaglia del lago Regillo nel 496 a.C., decisiva per le sorti di Roma che era impegnata contro le forze della Lega Latina. Il pileo quindi caratterizzava l'assassinio di Cesare come un profondo atto patriottico, addirittura divinamente autorizzato. A sottolineare tale atto, che non dobbiamo dimenticare fu sentito come patriottico, sono aggiunti i pugnali, appunto lo strumento che ha reso possibile tale atto.

Come già accennato, per la leggenda a completamento della tipologia era forse superfluo riportare la parola LIBERTAS (o LEIBERTAS), usata in altre emissioni di poco precedenti, mentre, in vista della battaglia decisiva, serviva infiammare gli animi dei propri partigiani col riferimento alla storica giornata che segnò anche la fine della Repubblica romana.

Questo ragionamento ovviamente non risolve la questione di fondo e cioè se la moneta fu in realtà una invenzione postrinascimentale, ma mostra anche che la scelta di una simile moneta non era nemmeno inverosimile in un momento di poco anteriore alla battaglia che segnò la fine dei cesaricidi.

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Inviato

Passiamo all'altra osservazione di Numizmo, e cioè che una simile emissione non era nemmeno pensabile dal punto di vista economico per finanziare un esercito partigiano in vista di una battaglia decisiva. Ossia era molto più conveniente cercare di fare cassa raccogliendo del denaro già disponibile e circolante, come appunto i denari precedenti di Bruto e di Cassio con Libertas.

Lasciamo stare per il momento il fatto che pure questi ultimi, generalmente di ottima conservazione (il che appare logico trattandosi di monete che poi non circolarono a lungo e quelle che non furono rapidamente tesaurizzate in quei tempi così tumultuosi, furono probabilmente ritirate e rifuse dai vincitori) sono apparsi recentemente in buona quantità, rendendo plausibile l'ipotesi di una moderna produzione (anche se nell'ambiente prevale l'ipotesi che provengano da un importante ripostiglio recentemente scoperto).

Il fatto che Bruto abbia voluto una simile emissione con EID MAR, con molti esemplari magari di titolo non più così elevato, non appare poi così inverosimile. Ancora più importante per lui era dotarsi di uno strumento di propaganda politica, erigendosi a vero leader del nostalgico partito repubblicano, con conseguente apposizione sull'altro lato del proprio ritratto.

Non fu un'operazione di grande rilevanza economica, ma piuttosto politica e in un momento decisivo per le sue sorti.

Il grande numero di conii usati (a prescindere dal fatto che alcuni sono probabilmente falsi) può essere spiegato con la loro scarsa durata a causa di una certa fragilità forse dovuta a imperizia e difficoltà tecniche.

Un fenomeno molto simile può essere osservato nelle emissioni, queste di sicura autenticità (meno qualche rara variante), dei cosiddetti denari legionari di Marco Antonio.


Inviato (modificato)

@@acraf

Ciao, premetto che sono per l'esistenza del denario, però bisogna ammettere se dovessimo rifarci ai riferimenti storici, escluso Cassio, mi vengono molti dubbi.

Il fatto che il conio era fragile ect...non lo trovo molto plausibile perche :

1) lo stile che presenta la moneta mostra una certa maestranza nella incisione e perciò mi aspetto che la zecca a seguito avesse una certa esperienza.

2) le altre emissioni non presentano questo problema. Non vedo perchè ci dovrebbero essere differenze

Inoltre:

3) il ritratto di Bruto è difficile da spiegare, poichè mai seguito/accompagnato da quello di Cassio. Lo stesso potrebbe valere per l'aureo, però non so se quest'ultimo sia mai stato rinvenuto in qualche sito.

4) la data è un unicun, neanche Ottaviano e Marco Antonio hanno mai riportato alcuna data neanche quella della sconfitta/sucidio di Bruto. Anche solo per poter rispondere al denario provocatorio in questione.

Modificato da snam

Inviato

Riporto i denari presenti nelle collezioni italiane:

uno sicuramente (cat. N. 978) nel medagliere di Cremona, in pessima conservazione e di dubbia autenticita' (come riportato nel catalogo), un altro nel museo civico di Bologna ex coll. Palagi (cat N. 490), un altro nel Medagliere di Torino (Cat. N. 8). A milano ce ne è uno suberato cat 2152 Belloni. Niente in quello di Reggio Emilia, Brescia e Pavia.

Potremmo chiedere di studiarne uno....magari quello di torino o Milano? Sentire Barello o Martini se hanno infornazioni in più sul pedigree di questi due esemplari.


Inviato

Vorrei innanzitutto ricordare che l'abbreviazione EID MAR sta per Eidibus Martiis (e non Eidis come credo di aver letto da qualche parte sopra).

Fatte salve analisi di tipo metallografico che indubbiamente sarebbero molto utili (purtroppo pero' non esiste un metro di paragone certo - ovvero un denaro da scavo - anche se potrebbero essere condotte a paragone degli altri denari emessi nel medesimo periodo dalla zecca itinerante che viaggiava con Bruto.

Detto questo forse varrebbe la pena di riprendere brevemente il contesto storico, già peraltro ben delineato da Acraf , per evidenziare come una tale emissione potrebbe essere tutt'altro che incongruente rispetto agli anni e alle autorità in cui ha avuto origine.

contesto storico

Le emissioni di Bruto e Cassio hanno origine in un ben definito contesto storico a partire dal 42 AC, susseguente al loro incontro a Smirne, sulle coste dell'attuale Turchia, con il preciso intento di spremere le ricche comunità lovcali per finanziare l'assalto finale contro i Cesariani che avrebbe deciso il destino di Roma per i secoli successivi.

Le estorsioni a danno di queste comunità procurarono il metallo che i tirannicidi impiegarono per le loro emissioni (parallelamente in Italia le proscrizioni del triumvirato procurava i mezzi per finanziare le coniazioni belliche.

emissioni del 42 aC

le prime emissioni di Bruto post Smirne sono gli aurei di Cornelius Lentulis Spinther con gli attributi del pontifex , collegio del quale Bruto era membro, tali emissioni riportano solo il solo cognomen BRVTVS.

Segono poi le emissioni con la testa della Libertas e la legenda LEIBERTAS, da notare la forma arcaica LEI invece di LI il cui parallelo lo riscontrerremo nella forma EID invece di ID per il denario che ci interessa. Su questi denari Bruto si firma Q. CAEPIO BRVTVS cui aggiunge il titolo di proconsul. Questa emissione venne realizzata in Lycia nella Primavera del 42 (sul rovescio la lira, chiara allusione alle coniazione della Lycian league e ad Apollo).

Seguono emissioni successive con la testa di Apollo al diritto e il nome Q. CAEPIO BRVTVS cui stavolta si aggiunge IMP ( e non piu' proconsul).

Finché non arriviamo al celeberrimo aureo che riporta al diritto la testa dell'antenato di Bruto: L. Brutus Prim Cos , console nel 509 bC e uno dei fondatori della Repubblica (467 anni prima) ; e al rovescio il ritrattp di Marco Junius Bruto che non solo pone per la prima volta il suo ritratto su una moneta (che precede quindi il denario EID MAR) ma adotta il suo nome originale (Marcus Junius) e abbandona quello adottivo utilizzato fino ad allora (Quintus Caepio). Entrambi i ritratti sono circoscritti in una corona di foglie di quercia : la corona civica, onore riservato ai salvatori della Repubblica.

Perché Bruto adotta l'uso di porre il suo ritratto sulle monete, uso distintivo imperiale, che avrebbe dovuto avversare ed aborrire ?

Probabilmente perché troppo forte era l'esigenza di comunicare, attraverso la moneta (all'epoca non esistevano giornali o TV da manipolare) quale mezzo di propaganda, le sue idee ai propri sostenitori. Teniamo presente poi che il partito dei Cesariani adotta questa pratica con massicce emissioni di aurei che ritraggono Marco Antonio, Lepido, Ottaviano etc. e quindi Bruto è quasi costretto, per non passare sotto silenzio, ad adottare la stessa pratica.

Tale emissione risale alla tarda estate del 42.

Nell'autunno del 42 segue una seconda emissione aurea di Bruto con ancora il suo ritratto al diritto, il titolo IMP, e al rovescio un trionfo navale e e militare (allusivo delle vittorie riportate da Bruto in Lycia e da Cassio navale a Rodi) , L'emissione riporta il nome di Publio Servilio CASCA LONGVS, uno dei cesaricidi delle idi di Marzo

emissioni di PLAET CEST (incluso denario EID MAR)

siamo sempre tra la tarda estate e il primo autunno del 42. Siamo alle ultime emissioni che precedono la battaglia finale di Filippi.

Abbiamo una prima emissione , in oro e argento, che riporta una testa femminile velata al diritto con il nome di Lucio Plaetorio Cestianus , un luogotenente di Bruto; e i simboli sacrificali (ascia e simpulum) al rovescio.

Questa emisisone precede di pochissimo il famoso denario delle Idi di Marzo , che dovette simboleggiare, in questa escalation di richiami repubblicani e libertari, la celebrazione piu' schietta e insieme spudorata del tirannicidio compiuto due anni prima. Che il tipo fosse straordinario anche per l'epoca ce ne dà conferma la menzione, ricordata sopra , di Dione Cassio

Il simbolo del pileo si rifà al copricapo dei Dioscuri, i gemelli patroni di Roma, il cui intervento divino nella battaglia del lago Regillo nel 486 aC si credeva avesse salvato Roma in uno dei suoi momenti piü neri della sua storia.

Il pileo simbolizza quindi un atto di estremo valore patriottico , mentre le daghe oltre al richiamo del tirannicidio possono trarre ispirazione anche dall'antenato di Bruto, il primo console romano nel 509 che giuro' su una spada insanguinata di espeller il re Tarquinio da Roma .

Certamente un richiamo espresso cosi diretto al regicidio/tirannicidio fu considerato comunque impudente già a quei tempi e qualcosa di sicuramente unico.

Concludo ricordando che anche Cassio, piu' defilato, emise diversi aurei e denari anche se mai con il suo ritratto bensi con la testa della Libertà e la legenda LEIBERTAS (richiamo anche qui la particolare grafia della legenda).

Concludo infine citando il Catalli (la monetazione romana repubblicana Roma 2001 pag. 267)

il quale ricorda che l'emissione delle Idi :

"è senza dubbio l'emissione simbolo che chiude idealmente tutta la produzione dei cesaricidi, fatta coniare congiuntamente da Bruto con il legato Plaetorio Cestiano,.. La data dell'uccisione di Cesare viene cosi innalzata a data memorabile da ricordare"

SE qualche anima pia si sentisse di illustrare i tipi che ho ricordato sopra potremmo avere una sequenza iconografica molto efficace per osservare l'evoluzione della monetazione da parte dei tirannicidi in quello che è uno dei periodo piu' interessanti della storia romana repubblicana.


Inviato

@@acraf

Ciao, premetto che sono per l'esistenza del denario, però bisogna ammettere se dovessimo rifarci ai riferimenti storici, escluso Cassio, mi vengono molti dubbi.

Il fatto che il conio era fragile ect...non lo trovo molto plausibile perche :

1) lo stile che presenta la moneta mostra una certa maestranza nella incisione e perciò mi aspetto che la zecca a seguito avesse una certa esperienza.

2) le altre emissioni non presentano questo problema. Non vedo perchè ci dovrebbero essere differenze

Inoltre:

3) il ritratto di Bruto è difficile da spiegare, poichè mai seguito/accompagnato da quello di Cassio. Lo stesso potrebbe valere per l'aureo, però non so se quest'ultimo sia mai stato rinvenuto in qualche sito.

4) la data è un unicun, neanche Ottaviano e Marco Antonio hanno mai riportato alcuna data neanche quella della sconfitta/sucidio di Bruto. Anche solo per poter rispondere al denario provocatorio in questione

1) lo stile (almeno quello degli esemplari che si presumono buoni) è perfettamente congruente con i ritratti degli aurei emessi da Bruto. O sis uppone che "tutte" le emissioni siano false , oppure si ammette la congruenza

2) vero e noto anche un'apparentemente eccessiva presenza di "suberati" per l'emissione delle Idi che non si riscontra apparentemente nelle altre emissioni d'argento dei cesaricidi. Che un suberato tarocco sia piu' facile da far passare sul mercato come presunto "originale" suberato accapando presunte difficoltà della zecca itinerante ?

3) per il ritratto di Bruto vale quanto riportato al punto 1). Inoltre i Cesariani in quegli anni avevano fatto massiccio uso dei propri ritratti. Bruto pare trovarsi quasi costretto a rispondere alle emissioni con ritratto dei Cesariani per motivi di contrastare la lroo propaganda. In quanto a Cassio aveva da sempre tenuto un a posizione piu' defilata.

4) la data vuole simboleggiare la fine della dittatura (Cesare era un dictator quarto che nessuno prima di lui aveva osato), la morte di Bruto , soprattutto all'epoca non rappresentava, per i cesariani, che la vittoria contro la parte avversa , non certo una data simbolo epr la fine della repubblica


Inviato (modificato)

1) lo stile (almeno quello degli esemplari che si presumono buoni) è perfettamente congruente con i ritratti degli aurei emessi da Bruto. O sis uppone che "tutte" le emissioni siano false , oppure si ammette la congruenza

Dati di ritrovamento certi? ce ne sono, non ce ne sono, sono apparsi come jolly anche questi oppure in stratigrafie e tesoretti sigillati ( e non inseminati postumamente) se ne sono trovati?

A seconda della rispsota può anche darsi che TUTTE le emissioni siano costruite a tavolino...è una novità? no...

2) vero e noto anche un'apparentemente eccessiva presenza di "suberati" per l'emissione delle Idi che non si riscontra apparentemente nelle altre emissioni d'argento dei cesaricidi. Che un suberato tarocco sia piu' facile da far passare sul mercato come presunto "originale" suberato accapando presunte difficoltà della zecca itinerante ?

Direi che la conclusione è logica e buona, il pezzo che ti avevo illustrato in un mio post è proprio un Bruto Eid mar suberato falso...di solito un suberato è meno sospetto...

3) per il ritratto di Bruto vale quanto riportato al punto 1).

E allora verifichiamo il punto 1 anche perché di ritratti certamente attribuibili a Bruto, nella toreutica o nella statuaria non ce ne sono..ci sono teste di PROBABILE attribuzione, ma nessuna certezza...

Inoltre i Cesariani in quegli anni avevano fatto massiccio uso dei propri ritratti. Bruto pare trovarsi quasi costretto a rispondere alle emissioni con ritratto dei Cesariani per motivi di contrastare la lroo propaganda. In quanto a Cassio aveva da sempre tenuto un a posizione piu' defilata.

4) la data vuole simboleggiare la fine della dittatura (Cesare era un dictator quarto che nessuno prima di lui aveva osato), la morte di Bruto , soprattutto all'epoca non rappresentava, per i cesariani, che la vittoria contro la parte avversa , non certo una data simbolo epr la fine della repubblica....

La morte del Tirannicida per eccellenza una minima menzione l'avrebbe meritata, invece non c'è, sospettamente, nessun accenno...non ci sono damnatio memoriae, niente di niente....un fatto da passare sotto silenzio, non mi pare...

Questo senza andare a rivangare l'opportunità commerciale di una tale emissione del tutto nuova per chi avesse dovuto riceverla, eseguita da una zecca itinerante in un sospetto numero di varianti, etc etc.. cose già dette....in ogni caso la questione nodale della faccenda è :

ce l'abbiamo un dato certo per la ritrattistica, l'iconografia, l'esistenza stessa di tutte le emissioni relative, derivante da dati di scavo o ritrovamento certi?

mi pare francamente impossibile che dal 1600 non si sia inciampati più in nessun esemplare in scavi di qualunque natura,

L'edilizia è andata avanti anche in tutto il mondo allora interessato al tragitto e allo stazionamento di Bruto e delle sue armate e così anche l'analisi archeologica dei siti di scavo pubblico e privato...però, di queste monete non se ne è trovato un esemplare che è uno in giacitura originaria....

I sostenitori della esistenza delle emissioni suddette possono arrivare alla fine dei tempi con citazioni più o meno storicamente fondate o giustificabili, io, dal basso del mio conto della serva, continuo a sostenerne l'incongruità tecnica, opportunistica, economica.. e, soprattutto, la mancanza di un allargamento del numero degli esemplari censiti ( e scarto i falsi acclarati ) che segue lo storiografico di qualunque moneta parallelamente alle nuove esplorazioni....

Fino a prova tecnica o archeologica contraria, tutte le emissioni di cui la platea non si allarghi partendo dalla prima apparizione proporzionalmente all'aumento degli scavi , archeologici o non strettamente archeologici ma di indagine preventiva o da ritrovamenti fortuiti registrati, dall'origine dell'apparizione ai giorni nostri, non sono da considerarsi autentiche e antiche...ma, con tutta probabilità, frutto di invenzioni più o meno vecchie...le IDI sono una di queste e, purtroppo, se si comincia a contare quante altre emissioni sono, per così dire, così " solitarie" , il loro numero è ben alto e, guarda caso, sono quasi tutte emissioni molto " discusse" e altrettanto costose.

sarà solo un caso?

Modificato da numizmo
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Se troverò un EID MAR in scavo sarete i primi a saperlo, di sicuro... :lol:

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Se troverò un EID MAR in scavo sarete i primi a saperlo, di sicuro... :lol:

... allora vai a scavare in Grecia, è tempo di vacanze e così unisci l'utile al dilettevole... :yahoo:


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... allora vai a scavare in Grecia, è tempo di vacanze e così unisci l'utile al dilettevole... :yahoo:

Ma sai che quest'anno per problemi la Grecia mi è saltata??? Altrimenti sarei dovuto andare davvero... :lol:

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Ma sai che quest'anno per problemi la Grecia mi è saltata??? Altrimenti sarei dovuto andare davvero... :lol:

Beh suvvia , non te la prendere... tanto sappiamo che da lì almeno uno o due all'anno di denari di Bruto ne vengono fuori.... sarà per l'anno prossimo ! :crazy: :rofl:

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Comunque, battute a parte, la cosa divertente è che i busti conosciuti come raffiguranti Bruto sono stati "identificati" grazie alle monete.

Napoli

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San Pietroburgo

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Roma Terme

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Tutto molto simpatico...anche se l'attribuzione è mooooolto dubbia.

Anche per quanto riguarda l'epigrafia, Bruto, a parte l'iscrizione del nome nei fasti non ha lasciato niente di conosciuto... :( secondo me la Damnatio anche se non citata, la fecero a lui...d'altronde Cesare lo ritenevano tiranno lui e i "pochi" al suo seguito...

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ma...siamo sicuri che Bruto sia veramente esistito?


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Se troverò un EID MAR in scavo sarete i primi a saperlo, di sicuro... :lol:

la vedo dura


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ma...siamo sicuri che Bruto sia veramente esistito?

siamo sicuri?...già...lo siamo veramente?!.....attenzione che l'ipotesi è meno peregrina di quanto sembra e non per opinione o parole mie...


Inviato (modificato)

siamo sicuri?...già...lo siamo veramente?!.....attenzione che l'ipotesi è meno peregrina di quanto sembra e non per opinione o parole mie...

eh Numizmo, ora hai sconvolto ......mmmm ...sì ..... quasi tutti....

Modificato da vitellio

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Personalmente, per mia ignoranza, non possiedo alcun elemento per negare l'esistenza storica di Bruto.

Quanto al supposto conio proposto in asta... bé, é tutt'altro paio di maniche. Se qualcuno ha mai visto, o anche semplicemente avuto notizia, di conii di rovescio di tali fattezze ("ufficiali", di falsari coevi, di falsari moderni) batta un colpo. Tra l'altro vorrei proprio vedere il risultato di una coniazione utilizzando quel "coso"...

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ma...siamo sicuri che Bruto sia veramente esistito?

in effetti qualcuno mi aveva confidato che in realtà era stato lo sceneggiatore di Antonio e Cleopatra (quello interpretato da Richard Burton e Liz Taylor) ad essersi inventato tutto su Bruto e anche su Cesare, per girarci un bel kolossal e incassare un sacco di soldi, poi la storia sembrava talmente vera che anche storici come Svetonio, Plutarco, Strabone e Dione Cassio gli sono andati dietro come pecore , pensa che gonzi.... ;)

PS

dimenaticavo qualcuno mi ha detto che lo sceneggiatore in questione doveva essere il nonno di numizmo.. :)

Modificato da numa numa

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Apriamo la busta... mmm .....mi dispiace Rispostaa Sbagliataaaa!!! :blum:


Inviato

giusto perche stasera avevo un po' di tempo da buttar via e perche' stimolato dalle congetture di Num mi sono voluto divertire a controllare un paio di riferimenti. Al terzo tentativo aprendo a caso gli Atti e Memorie.. al volume III fascicolo I - L. CESANo - Ripostiglio di Contigliano - pag. 47-82 , rilevo che a Contigliano, località della Sabina, l'Ambrosoli dava notizia di un ripostifglio di circa 3000 monete romane repubblicane, 650 delle quali confluirono nel Medagliere del Museo Nazionale Romano.

In tale ripostiglio la CEsano dà notizia di denari di Quinto Caepio Brutus (figlio di Marco Iunio - ergo se esiste il figlio esiste il padre ) sia con la sola denominazione BRVTVS , sia con il titolodi proconsul che di imperator (emissioni descritte sopra assegnabili al 42 aC.

La Cesano menziona nella sua nota anche i ripostigli di Carbonara, Villola, Collecchio per le monete di Bruto assegnabili al periodo 50-45, dal cui dato si desume che moente assegnate a Marco Junio Bruto siano state rinvenute in ripostigli databili a quel periodo.

IN RIN 1915 sempre la Cesano riporta nella sua nota sul Ripostiglio di Terni un denario ivi rinvenuto per Q Caepio Brutus (Bab. 42).

Di monetazione romana sono purtroppo ben poco esperto, qualcun altro sicuramente potrebbe fare ben di meglio per confortare altri dati su monete di Bruto rinvenute in ripostiglio.


Guest Tugay Emin
Inviato

Che poi, a ben vedere, proprio tutti uguali uguali mi sembra non lo siano, ma questo penso tu lo abbia notato prima e meglio di me....

Caro Vitellio , Per fa foto postata dei 4 denari , sono SI dello stesso conio . Sul dritto sotto il mento (nel campo) noterai una piccola linea ,lievemente inclinata (un piccolo solco nel conio) che si manifesta su tutti 4 i dritti. Il taglio del collo e lo stesso ,cosi pure ST di CEST. Al rovescio all'interno dell'elmo sulla destra , una piccola sceggiatura di conio ,che la ritroviamo su tutti i 4 esemplari, EID. e la punta del pugnale ,perfettamente uguali su tutti 4 . Anche le impugnature dei pugnali sono sempre uguali. Eccoti la risposta , scusami per il ritardo ,sono rientrato solo ora e gia' la discussione e a 9 pagine ,con circa 1500 visitatori.Ciao Gionnysicily.

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Inviato

giusto perche stasera avevo un po' di tempo da buttar via e perche' stimolato dalle congetture di Num mi sono voluto divertire a controllare un paio di riferimenti. Al terzo tentativo aprendo a caso gli Atti e Memorie.. al volume III fascicolo I - L. CESANo - Ripostiglio di Contigliano - pag. 47-82 , rilevo che a Contigliano, località della Sabina, l'Ambrosoli dava notizia di un ripostifglio di circa 3000 monete romane repubblicane, 650 delle quali confluirono nel Medagliere del Museo Nazionale Romano.

In tale ripostiglio la CEsano dà notizia di denari di Quinto Caepio Brutus (figlio di Marco Iunio - ergo se esiste il figlio esiste il padre ) sia con la sola denominazione BRVTVS , sia con il titolodi proconsul che di imperator (emissioni descritte sopra assegnabili al 42 aC.

La Cesano menziona nella sua nota anche i ripostigli di Carbonara, Villola, Collecchio per le monete di Bruto assegnabili al periodo 50-45, dal cui dato si desume che moente assegnate a Marco Junio Bruto siano state rinvenute in ripostigli databili a quel periodo.

IN RIN 1915 sempre la Cesano riporta nella sua nota sul Ripostiglio di Terni un denario ivi rinvenuto per Q Caepio Brutus (Bab. 42).

Di monetazione romana sono purtroppo ben poco esperto, qualcun altro sicuramente potrebbe fare ben di meglio per confortare altri dati su monete di Bruto rinvenute in ripostiglio.

Bene ,intanto abbiamo sgombrato i campo da un po' di dubbi...e ristretto il campo...continuiamo così e vediamo dove si arriva...


Inviato

Caro Vitellio , Per fa foto postata dei 4 denari , sono SI dello stesso conio . Sul dritto sotto il mento (nel campo) noterai una piccola linea ,lievemente inclinata (un piccolo solco nel conio) che si manifesta su tutti 4 i dritti. Il taglio del collo e lo stesso ,cosi pure ST di CEST. Al rovescio all'interno dell'elmo sulla destra , una piccola sceggiatura di conio ,che la ritroviamo su tutti i 4 esemplari, EID. e la punta del pugnale ,perfettamente uguali su tutti 4 . Anche le impugnature dei pugnali sono sempre uguali. Eccoti la risposta , scusami per il ritardo ,sono rientrato solo ora e gia' la discussione e a 9 pagine ,con circa 1500 visitatori.Ciao Gionnysicily.attachicon.gifDenari di Bruto dallo stesso conio -paragoni.jpg

Sembrano uguali anche a me...


Inviato (modificato)

in effetti qualcuno mi aveva confidato che in realtà era stato lo sceneggiatore di Antonio e Cleopatra (quello interpretato da Richard Burton e Liz Taylor) ad essersi inventato tutto su Bruto e anche su Cesare, per girarci un bel kolossal e incassare un sacco di soldi, poi la storia sembrava talmente vera che anche storici come Svetonio, Plutarco, Strabone e Dione Cassio gli sono andati dietro come pecore , pensa che gonzi.... ;)

PS

dimenaticavo qualcuno mi ha detto che lo sceneggiatore in questione doveva essere il nonno di numizmo.. :)

no no, mio nonno non faceva lo sceneggiatore...magari lo avesse fatto...

No, andando a memoria mi ricordo un articolo letto tempo fa che ipotizzava che il Bruto come lo conosciamo noi codificato e identificato, in una ben precisa persona a capo di una congiura, non fosse poi così evidente come esistenza storicamente rilevabile, quanto che potesse essere semplicemente colui che i posteri vincitori o chi lo contornava , avessero eletto a "uomo immagine" del movimento di opposizione a Cesare, soprattutto in quanto estremamente vicino, quindi la SUA ribellione di quasi figlio, dava ancora più forza alla ideologia dei tirannicidi. Una specie di testimonial ante litteram o di " testa di legno" da utilizzare... per focalizzare l'eventuale approvazione popolare o condanna su un ben preciso bersaglio.

Un po' il Lee Oswald dell'epoca, per capirsi...

Modificato da numizmo

Inviato

I have a medal in my collection that commemorates the assassination of Alessandro de Medici in 1537 by the killer's cousin Lorenzino. Perhaps this medal was the prototype for the EID MAR coin type. The coin of Brutus seems to copy the design of this medal. So therefore all the EID MAR coins were minted after 1537. Does this make sense?

Andrew

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