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Inviato

nella prossima asta Artemide (XXXVIII del 22 giugno) sono riportati ai lotti 375 e 376 due cavalli attribuiti a Ferrandino per la zecca di Brindisi.

Tali esemplari sono analoghi ad un altro cavallo transitato per la vendita NAC 68 (4 dicembre 2012 lotto 17) che riporta la testa (che si suppone sia) di Ferrandino al diritto e al rovescio il classico cavallo gradiente con sopra una rosetta e la particolarità di una colonna sormontata da corona alla dx della zampa anteriore del cavallo.

Il tipo è conosciuto ma abbastanza raro soprattutto per la presenza della colonna e il ritratto inconsueto, giovanile e vitale, del sovrano al diritto, assai differente dall'iconografia classica di don Ferrante piu' appensantita anche negli anni giovanili e assai prossima a quella invece piu' spigliata, giovanile e dinamica di Ferrandino.

Scorrendo i repertori e i contributi alla onetazione napoletana tuttavia ci si accorge che la critica non è sempre stata unanime nel considerare tale attribuzione.

I compilatori dei cataloghi d'asta menzionati sopra ricorrono ambedue alla classificazione riportata dal MIR (Chimienti - Rapposelli) al n. 363 : cavallo di Ferdinando II d'Aragona per la zecca di Brindisi, la quale si rifa essenzialmente allo studio di Federico Guerrini (BCNN XXXVI 1931 pp. 51-56, il quale attribuisce la paternità del tipo in questione a Ferrandino essenzialmente su criteri stilistici (capigliatura, tratti giovanili del ritratto) piuttosto che su elementi oggettivi o differenziazioni certe della legenda.

Il Pannuti Riccio è silente su tali cavalli non attribuendo alcun tipo a Ferrnadino e non riportando, pur nell'esaustiva opera cavalli con la colonna a Ferrante.

Pure assente (e questo soprende per l'esaustività dei tipi) è tale cavallo nell'esauriente ed illustratissimo catalogo dedicato alla monetazione napoletana :

Un secolo di grande arte nella monetazione di Napoli (1442-1556) edito dal museo Gaetano Filangieri (1973) , che pure riporta altri tipi rarissimi di cavallo per Ferrante e Federico I ma nessun cavallo per Ferrandino.

Andando avanti, altri autori che hanno trattato i cavalli aragonesi sono Mario Rasile con il suo saggio dedicato appunto a questa particolare monetazione che riporta il tipo del cavallo in questione assegnadolo alla zecca di Brindisi ma attribuendolo a Ferrante e non a Ferrandino ("I cavalli delle zecche napoletane nel periodo aragonese " Formia 2002 , pag. 58

Un altro autore, studioso tra i massimi della monetazione aragonese, Crusafont, attribuisce il tipo altresi a Ferdinando I e non a ferrandino :

Cataleg General de la Moneda Catalana , Barcelona 2009 - n. 3494 peso gr. 1.59 attribuito a la zecca di Brindisi

Infine Simonluca Pefetto nel suo breve ma pregevole studio dedicato ai "Cavalli dei Colonna" identifica , probabilmente correttamente, la colonna riportata in questa ed altre monete all'arme della famiglia Colonna di Roma infeudata di diversi possedimenti nel meridione d?Italia.

Il Perfetto attribuisce anch'egli, se non mi sbaglio, il cavallo in questione a Ferrante ma per la zecca di tagliacozzo, contestando l'attribuzione a Brindisi.

Il libricino di Perfetto è peraltro ricco di utilissime informazioni e distingue tra la legenda di diritto FERRANDVS post congiura (post 1488 ) e FERDINANDVS pre-congiura dei baroni.

Riguardando attentamente i tre cavalli di recente passaggio sul mercato si nota che i due esemplari Artemide riportano la legenda FERRANDVS

mentre l'esemplare NAC viene letto (ma forse da verificare - il contorno rifilato taglia le lettere) come FERDINANDVS.

Mi domndo a questo putno se esistano altri elementi oggettivi che permettano di attribuire questi esemplari, assai originali e rari sia per la tipologia del ritratto giovanile del sovrano raffigurato (che farebbe propendere per Ferrandino ma senza la totale certezza) , sia per l'intriogante presenza della colonna al rovescio, ad un sovrano piuttosto che all'altro.

Oppure se proprio la presenza della colonna, dando per scontata la lettura suggerita dal Perfetto, poss ain qualche modo aiutare a dirimere la questione dell'attribuzione.

Forse proprio la ricerca di archivio storica permetterebbe in questo caso di rinvenire degli elementi oggettivi a supporto di una delle due tesi mancando nella moneta elementi di riscontro che permetterebbero di definire una volta pèer tutte la questione.


Inviato

allego i due esemplari citati della prossima asta Artemide

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Inviato

e infine l'esemplare NAC 68 per un piu' agevole confronto.

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Inviato

nella prossima asta Artemide (XXXVIII del 22 giugno) sono riportati ai lotti 375 e 376 due cavalli attribuiti a Ferrandino per la zecca di Brindisi.

Tali esemplari sono analoghi ad un altro cavallo transitato per la vendita NAC 68 (4 dicembre 2012 lotto 17) che riporta la testa (che si suppone sia) di Ferrandino al diritto e al rovescio il classico cavallo gradiente con sopra una rosetta e la particolarità di una colonna sormontata da corona alla dx della zampa anteriore del cavallo.

Il tipo è conosciuto ma abbastanza raro soprattutto per la presenza della colonna e il ritratto inconsueto, giovanile e vitale, del sovrano al diritto, assai differente dall'iconografia classica di don Ferrante piu' appensantita anche negli anni giovanili e assai prossima a quella invece piu' spigliata, giovanile e dinamica di Ferrandino.

Scorrendo i repertori e i contributi alla onetazione napoletana tuttavia ci si accorge che la critica non è sempre stata unanime nel considerare tale attribuzione.

I compilatori dei cataloghi d'asta menzionati sopra ricorrono ambedue alla classificazione riportata dal MIR (Chimienti - Rapposelli) al n. 363 : cavallo di Ferdinando II d'Aragona per la zecca di Brindisi, la quale si rifa essenzialmente allo studio di Federico Guerrini (BCNN XXXVI 1931 pp. 51-56, il quale attribuisce la paternità del tipo in questione a Ferrandino essenzialmente su criteri stilistici (capigliatura, tratti giovanili del ritratto) piuttosto che su elementi oggettivi o differenziazioni certe della legenda.

Il Pannuti Riccio è silente su tali cavalli non attribuendo alcun tipo a Ferrnadino e non riportando, pur nell'esaustiva opera cavalli con la colonna a Ferrante.

Pure assente (e questo soprende per l'esaustività dei tipi) è tale cavallo nell'esauriente ed illustratissimo catalogo dedicato alla monetazione napoletana :

Un secolo di grande arte nella monetazione di Napoli (1442-1556) edito dal museo Gaetano Filangieri (1973) , che pure riporta altri tipi rarissimi di cavallo per Ferrante e Federico I ma nessun cavallo per Ferrandino.

Andando avanti, altri autori che hanno trattato i cavalli aragonesi sono Mario Rasile con il suo saggio dedicato appunto a questa particolare monetazione che riporta il tipo del cavallo in questione assegnadolo alla zecca di Brindisi ma attribuendolo a Ferrante e non a Ferrandino ("I cavalli delle zecche napoletane nel periodo aragonese " Formia 2002 , pag. 58

Un altro autore, studioso tra i massimi della monetazione aragonese, Crusafont, attribuisce il tipo altresi a Ferdinando I e non a ferrandino :

Cataleg General de la Moneda Catalana , Barcelona 2009 - n. 3494 peso gr. 1.59 attribuito a la zecca di Brindisi

Infine Simonluca Pefetto nel suo breve ma pregevole studio dedicato ai "Cavalli dei Colonna" identifica , probabilmente correttamente, la colonna riportata in questa ed altre monete all'arme della famiglia Colonna di Roma infeudata di diversi possedimenti nel meridione d?Italia.

Il Perfetto attribuisce anch'egli, se non mi sbaglio, il cavallo in questione a Ferrante ma per la zecca di tagliacozzo, contestando l'attribuzione a Brindisi.

Il libricino di Perfetto è peraltro ricco di utilissime informazioni e distingue tra la legenda di diritto FERRANDVS post congiura (post 1488 ) e FERDINANDVS pre-congiura dei baroni.

Riguardando attentamente i tre cavalli di recente passaggio sul mercato si nota che i due esemplari Artemide riportano la legenda FERRANDVS

mentre l'esemplare NAC viene letto (ma forse da verificare - il contorno rifilato taglia le lettere) come FERDINANDVS.

Mi domndo a questo putno se esistano altri elementi oggettivi che permettano di attribuire questi esemplari, assai originali e rari sia per la tipologia del ritratto giovanile del sovrano raffigurato (che farebbe propendere per Ferrandino ma senza la totale certezza) , sia per l'intriogante presenza della colonna al rovescio, ad un sovrano piuttosto che all'altro.

Oppure se proprio la presenza della colonna, dando per scontata la lettura suggerita dal Perfetto, poss ain qualche modo aiutare a dirimere la questione dell'attribuzione.

Forse proprio la ricerca di archivio storica permetterebbe in questo caso di rinvenire degli elementi oggettivi a supporto di una delle due tesi mancando nella moneta elementi di riscontro che permetterebbero di definire una volta pèer tutte la questione.

La ringrazio molto per la generosa recensione.

Preciso che lo studio ha semplicemente la funzione di attribuire le monete con una colonna ai legittimi feudatari, per cui esso non si occupa dell'attribuzione del singolo pezzo al relativo sovrano, ma tenta di offrire l'autentica chiave di lettura della colonna in base alla condizione amministrativa dei luoghi. Eventuali monete con queste caratteristiche battute sotto Ferrandino, di cui non mi sono occupato, corroborano quanto già messo su carta.

A presto


Inviato

PS altri suggerimenti su Tagliacozzo nell'ultimo libro in stampa.


Inviato

Grazie mille per le note e i suggerimenti Mero Mixtoque.

Una coniazione di questa tipologia di cavalli (attribuiti quindi ai feudi Colonna) è quindi possibile anche sotto Ferrandino ?


Inviato

Grazie mille per le note e i suggerimenti Mero Mixtoque.

Una coniazione di questa tipologia di cavalli (attribuiti quindi ai feudi Colonna) è quindi possibile anche sotto Ferrandino ?

Non solo è possibile, è certo. Il possesso del feudo è ratificato con tutte le prerogative e le allodialità anche sotto Ferrandino, per cui è solo una questione di estrema rarità delle monete, rapportata all'effimero regno di quest'ultimo.


Inviato

grazie mille

a questo punto occorrerebbe solo poter distinguere, al di là degli elementi stilistici considerati dagli autori ricordati sopra , cosa distingue, se qualcosa distingue, le coniazioni di cavalli di Ferrante da quelli di Ferrandino. Se ci dovessimo basare sulla legenda, prendendo per buono quanto asserito dal Perfetto, i cavalli con legenda FERRANDVS sarebbero riconducibili ad emissioni pre-congiura , mentre quelli con FERDINANDVS a datazione post- congiura. Quindi lo spartiacque vi sarebbe in realtà, ma cme riconciliare la ritrattistica cosi simile per le emissioni con la colonna al rovescio nelle due tipologie ?


Inviato

grazie mille

a questo punto occorrerebbe solo poter distinguere, al di là degli elementi stilistici considerati dagli autori ricordati sopra , cosa distingue, se qualcosa distingue, le coniazioni di cavalli di Ferrante da quelli di Ferrandino. Se ci dovessimo basare sulla legenda, prendendo per buono quanto asserito dal Perfetto, i cavalli con legenda FERRANDVS sarebbero riconducibili ad emissioni pre-congiura , mentre quelli con FERDINANDVS a datazione post- congiura. Quindi lo spartiacque vi sarebbe in realtà, ma cme riconciliare la ritrattistica cosi simile per le emissioni con la colonna al rovescio nelle due tipologie ?

La tradizione letteraria impone l'esatto contrario se intendiamo la congiura del 1485-86.

Ferdinandvs

Congiura

Ferrandus

Alfonso II (con i conii Ferrandus)

Ferdinando II (con conii propri e con quelli Ferrandus)

Federico III (principalmente con conii propri)


Inviato

ok grazie la sequenza ora è chiara.

Ricapitolando quindi:

coni con ritratto giovanile e legenda FERRANDVS apparterrebbero al periodo post congiura e "potrebbero" riferirsi a emissioni di Ferdinando II riconosciuti pero' basandosi per lo piu' sulla tipologia del ritratto, con analisi simile a quella fatta dal Guerrini negli anni Trenta.

Quello che non mi torna è come mai avere per i cavalli attribuiti a Ferdinando II (sulla base della tipologia del ritratto - giovanile) questa doppia tipologia di legenda : sia FERRANDVS che FERDINANDVS (lettura esemplare NAC), a meno di ipotizzare un riutilizzo del conio dell'emissione di cavalli di Ferrante sotto Ferrandino : in questo caso abbiamo effettivamente i tipi del rovescio con la colonna abbinato sia ad un diritto con ritratto sicuramente di Ferrante (IV di copertina dell'opera del Perfetto) , sia con i ritratti giovanili che si suppone appartengano a Ferrandino (tipi Artemide).

Infine per complicare ulteriormente le cose :D esistono cavalli con al rovescio l'arme di Brindisi e il motto BF (Brundusina Fidelitas) certamente battuti a Brindisi con al diritto il ritratto (questo incontestabilmente) attribuito a Ferdinando II.


Inviato

ok grazie la sequenza ora è chiara.

Ricapitolando quindi:

coni con ritratto giovanile e legenda FERRANDVS apparterrebbero al periodo post congiura e "potrebbero" riferirsi a emissioni di Ferdinando II riconosciuti pero' basandosi per lo piu' sulla tipologia del ritratto, con analisi simile a quella fatta dal Guerrini negli anni Trenta.

Quello che non mi torna è come mai avere per i cavalli attribuiti a Ferdinando II (sulla base della tipologia del ritratto - giovanile) questa doppia tipologia di legenda : sia FERRANDVS che FERDINANDVS (lettura esemplare NAC), a meno di ipotizzare un riutilizzo del conio dell'emissione di cavalli di Ferrante sotto Ferrandino : in questo caso abbiamo effettivamente i tipi del rovescio con la colonna abbinato sia ad un diritto con ritratto sicuramente di Ferrante (IV di copertina dell'opera del Perfetto) , sia con i ritratti giovanili che si suppone appartengano a Ferrandino (tipi Artemide).

Infine per complicare ulteriormente le cose :D esistono cavalli con al rovescio l'arme di Brindisi e il motto BF (Brundusina Fidelitas) certamente battuti a Brindisi con al diritto il ritratto (questo incontestabilmente) attribuito a Ferdinando II.

Gli ultimi per fortuna che esistono...sono il vero punto fermo. Gli altri, al di là dell'indubbia paternità colonnese, patiscono alcuni margini di difetto tra "ritratto" e "appalto".


Inviato

Gli ultimi per fortuna che esistono...sono il vero punto fermo. Gli altri, al di là dell'indubbia paternità colonnese, patiscono alcuni margini di difetto tra "ritratto" e "appalto".

Interessante questa osservazione. Puo' chiarire meglio il concetto di "ritratto" e "appalto" ?

La paternità colonnese , mi pare di capire (mi corregga se cosi non fosse) non fa attribuire questi cavalli a Brindisi bensi ad altre zecche (Tagliacozzo ?) ma non potrebbero essere cavalli battuti a Napoli , giusto (per la presenza della colonna) , oppure si ? Gia' questo elemento aiuterebbe a dipanare qualche filo della matassa (altri fili possono essere dipanati analizzando l'utilizzo delle diverse legende Ferrandvs-Ferdinandvs).. E' un gioco ad esclusione :)


Inviato

Interessante questa osservazione. Puo' chiarire meglio il concetto di "ritratto" e "appalto" ?

La paternità colonnese , mi pare di capire (mi corregga se cosi non fosse) non fa attribuire questi cavalli a Brindisi bensi ad altre zecche (Tagliacozzo ?) ma non potrebbero essere cavalli battuti a Napoli , giusto (per la presenza della colonna) , oppure si ? Gia' questo elemento aiuterebbe a dipanare qualche filo della matassa (altri fili possono essere dipanati analizzando l'utilizzo delle diverse legende Ferrandvs-Ferdinandvs).. E' un gioco ad esclusione :)

Qui si passa al campo delle ipotesi, ove un buon fiuto non equivale a certezza...l'esclusione può operare solo nei casi certi. Ci vuole molta pazienza negli archivi, non è tutto lineare!


Inviato

grazie Mero

il "duetto" è stato indubbimanete proficuo--

certo mi sarei aspettato un po' piu' di interesse dai bravissimi "napoletani" cui questo argomento pensavo avrebbe suscitato interesse si per le rare monete offerte dal mercato in questo momento , sia per gli indubbiamente interessanti quesiti storici e iconografici che esse ci pongono.

Certe volte si riempiono pagine e pagine con quisquilie e altre volte argomenti piu' "pesanti" vengono sorvolati appena.. mah.. il forum è anche questo :)


Inviato

Gli ultimi per fortuna che esistono...sono il vero punto fermo. Gli altri, al di là dell'indubbia paternità colonnese, patiscono alcuni margini di difetto tra "ritratto" e "appalto".

Già in passato si è detto qualcosa al riguardo. Partendo invece dal post di mero mixtoque, di cui sopra, devo dire che sono perfettamente daccordo con quello che ha detto e soprattutto scritto. Credo che sia venuto il momento di modificare i testi che attribuiscono a Brindisi il cavallo con una sola colonna davanti.


Inviato

Già in passato si è detto qualcosa al riguardo. Partendo invece dal post di mero mixtoque, di cui sopra, devo dire che sono perfettamente daccordo con quello che ha detto e soprattutto scritto. Credo che sia venuto il momento di modificare i testi che attribuiscono a Brindisi il cavallo con una sola colonna davanti.

sicuramente, anche se pero' dovremmo essere sicuri per quale zecca attribuirli..

Un'altra modifica da fare è cercare di dipanare la cofusione sui cavalli da attribuire con sicurezza a Ferrante e quelli di Ferrandino. Noto che autori parimenti importanti sulla monetazione delle zecche aragonesi, per queste specifiche monete (quali quelle oggetto della presente discussione) vigono ancora pareri divergenti..


Inviato (modificato)

Già in passato si è detto qualcosa al riguardo. Partendo invece dal post di mero mixtoque, di cui sopra, devo dire che sono perfettamente daccordo con quello che ha detto e soprattutto scritto. Credo che sia venuto il momento di modificare i testi che attribuiscono a Brindisi il cavallo con una sola colonna davanti.

Perfettamente d'accordo, che attendano un mesetto per l'ultimo libro, così da poter risparmiare un'edizione, qualunque repertorio stiano realizzando...il mazzo di carte napoletane è stato mischiato in un certo modo e secondo documenti inediti.

Modificato da mero mixtoque imperio

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