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Boi-cenomani (credo)


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DE GREGE EPICURI

La recente discussione PIRAKOS STRANA mi ha rinfocolato la passione per le dracme cisalpine, su cui ho anche verificato la mia scarsa competenza. Tanto per cominciare eccovi questa: ve la descrivo e chiedo conferma. Pesa 3,0 g. e misura 15,5 mm. Al D., il volto della dea è mal coniato nella parte anteriore; il viso è tondeggiante, c'è una gran massa di capelli sparsi, un po' "a testa di Medusa". Al R il leone ë grosso e tozzo, degenerante verso lo scorpione.

Legenda: molte A (forse 8) senza asticella orizzontale, messe in varie direzioni.

Conclusione: direi gruppo dei Boi/Cenomani. La collocherei fra quelle che Pautasso considera "pedemontane", ad es. i numeri 100 e 101 (pag. 149) in "Monetazione celtica dell arco alpino", Aosta, KELTIA 1994. Oppure Arslan n. da 6 a 16 in "Le monete padane preromane a Budapest", 1992, datate al III secolo a.C.

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Ciao, finalmente una celtica, secondo il mio parere è una Pedemontana, se è tua complimenti, questa è buona.


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Dice bene palpi62: questa é buona, finalmente... (ce n'era bisogno :) , ed un grande GRAZIE a gpittini)

Il tipo é molto caratterizzato, seppure con una articolazione interna, e, a mio modestissimo avviso, sia Pautasso che Arslan forse lo "mischiano" nelle loro tipologie con altri tipi da cui potrebbe invece essere agevolmente distinta.

Quanto all'attribuzione, ed anche questa é un'opinione personale, ritengo che per tutta una serie di caratteristiche (iconografiche e... pseudo... epigrafiche) si collochi all'origine delle successive emissioni cenomani (e su queste nell'attribuzione i due autori sono d'accordo).

Due esempi, con caratteristiche differenti, di quello che potrebbe essere considerato il "tipo" postato da Gianfranco, di III secolo.

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Modificato da g.aulisio
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Inviato

Ed altri due di quelle che sono le monete più tarde attribuite concordamente da P. ed A. ai Cenomani, che a mio avviso ne rappresentano l'evoluzione:

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@@gpittini (comunque i capelli... seguono schemi ben precisi, la "testa di medusa" é solo apparente...)

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Pautasso 3° tipo (pedemontano) - Arslan VIII - (Boi/Cenomani ?)

Ecco come il Pautasso descrive le caratteristiche di questa tipologia:

Nelle monete di questo gruppo, la figurazione del D/ appare talvolta incerta ma quasi sempre ben nitida e soddisfacente: la testa di Diana, circondata o meno da un contorno di perline, richiama ancora il modello massaliota, di stile buono e talora anche di fine esecuzione. Però, già si presentano varie interpretazioni che rivelano uno stile differenziato od almeno una mano diversa nell'incisione del conio. La testa di Diana assume talora rigidezza di figurazione od uno scarso rilievo ed una tendenza alla semplificazione oppure una notevole alterazione figurativa.

Al R/, il leone (gradiente su una doppia linea di base) ha subito una trasformazione sostanziale assumendo un "petto mostruoso ed irreale: ha corpo turgido e deforme, zampe costituite da stecchi alternati a globetti che rappresentano le articolazioni, la testa che quasi scompare dietro due fauci stilizzate semicircolari, tra le quali la lingua assume l'aspetto di un dardo pronto a scoccare. E' il tipo comunemente detto scorpione.

Anche la leggenda MASSA si decompone ulteriormente, ha già perduto ogni significazione ed è ormai ridotta ad una grossolana e sconnessa imitazione della leggenda d'origine. Esistono tuttavia emissioni in cui il D/ è ancora globulare ed il R/ già notevolmente degenerato.

Il tondello del metallo è quasi circolare e con bordi arrotondati, analogo a quello dei tipi precedenti, preparato mediante fusione.

Diametro variabile tra mm. 17 e 13; peso medio gr. 2,90 circa.

Il tipo postato e di quelli il cui diritto è ancora in parte evanescente come quelli del I° tipo del Pautasso.

Ho molti pregiudizi circa l'assegnabilità ai Boi-Cenomani, di questa tipologia. Nel cremonese e nel bolognese questa tipologia non è mai stata rinvenuta.

A sud del Po era presente a Serra Riccò ed ho solo vaga notizia di un esemplare con D/ bene impresso rinvenuto in provincia di Piacenza.

L'alto peso medio,vicino ai 3 grammi, lo pone, a mio parere, alla fine del III o agli inizi del II secolo a.C.

Complimenti.


Inviato

Purtroppo temo che tanto il tipo 3 del Pautasso che il tipo VII dell'Arsan rappresentino in qualche modo un amalgama di cose piuttosto differenti, e che quindi rispetto ai pezzi attribuibili a tali tipi vada fatto qualche sforzo in piu'.

Va inoltre ricordato che la generica attribuzione ai Boi/Cenomani (che erano popoli ben diversi, collocati in territori diversi e quasi sempre politicamente contrapposti) viene data dall'Arslan esclusivamente sulla base delle carateristiche lateniane della raffigurazione, contrapposte allo stile naturalistico che lo stesso attribuisce agli Insubri.

Nel caso specifico della moneta postata da Gianfranco, questa è riferibile ad un sottotipo, chiamiamolo cosi, ben delineato, che presenta al suo interno una serie di varianti legate probabilmente alla sua progressiva evoluzione, i cui esiti finali, a mio avviso, si ritrovano nei tipi IX e X dell'Arslan.

Il sottotipo in questione sfugge al fenomeno dell'"evanescenza" del dritto, che caratterizza pesantemente altre emissioni. Presentantalvolta debolezze di conio derivanti da coniazioni probabilmente frettolose, ma non mostra coni di dritto ipersfruttati o obliterati. Non me ne vorrà Gianfranco, ma la debolizza del dritto del suo esemplare deriva dal fatto che la moneta è molto circolata (come si evince anche osservando il bordo del rovescio).

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Inviato

Anche qui, come già sollevato in altra discussione, emerge l'importanza di procedere a una corretta sistemazione del vasto materiale "cisalpino".

A ben vedere, anche i termini "pedemontano" usato da Pautasso e "Boi/Cenomai" da Arslan (anche se col punto interrogativo) denotano una forte genericità e il rischio di inglobare emissioni che forse andrebbero meglio distinte.

Mi sembra piuttosto pericoloso l'approccio usato da Arslan con criteri spesso stilistici ed "evoluzionistici" (e con quale mentalità, ben diversa da quella dell'uomo moderno).

Resta fondamentale la conoscenza dei luoghi dove sono noti ritrovamenti di determinate varianti.

Anche se è reperibile l'opera omnia di Pautasso, ma non credo sia disponibile a tutti gli interessati, ritengo sia utile impostare in questo forum uno schema su come ripartire i vari gruppi di emissioni celtiche cisalpine e magari avviare distinte discussioni che prendano in esame i singoli gruppi (come in parte già effettuato).

Questo per meglio capire la complessa materia ed evitare vari malintesi e confusioni, specie fra quelli che desiderano avvicinarsi a queste interessanti monetazioni.


Inviato

Buona giornata tutti voi,

se posso esservi di aiuto, la moneta in questione e' Pedemontana -... del primo del II secolo a.C.,

Solitamente provengono dai territori di Vercelli-Novara, ma sono state ritrovate soventemente dentro i territori dei Boiii, ( non nel territorio dei Boii)

Sono onestamente in accordo con il Prof. Arslan sulle teorie da lui sostenute, e dovremmo leggere molto bene tra le sue righe per apprendere meglio.

Credo che sia un conoscitore non da poco...

Nel mio sito la sua moneta e' inserita alla voce Pedemontani, ma con punto interrogativo (dracma N° 586).


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