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IGNORED

Il ponte sullo stretto di Messina


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Inviato (modificato)

vi ho citato una sola tratta ed una sola compagnia marittima che lavora in quasi regime di monopolio ma se date un occhiata su google noterete che già vi sono delle alternative all'autostrada per tantissime tratte.Provate ad immaginarvi se venisse fatto un grosso investimento sui porti siciliani(e non solo) e provate ad immaginere che riduzione di costi ci sarebbero in regime di concorrenza.

Per collegare il Sud col resto d'Italia il ponte e le autostrade sono il passato(malgrado cmq le autostrade ci vogliano)

La nuova sfida non è quella di creare un collegamento già esistente con la penisola ma ,sfruttando le buone condizioni climatiche,le bellezze paesaggistiche ed il turismo, portare il sud e la Sicilia al centro del Mediterraneo togliendola da una situazione di marginalità e periferia europea ed in quest'ottima a nulla serve il ponte(che volete che sia un risparmio per il transito di 30 min) ma grande importanza avranno gli scali marittimi e aeroportuali

Un isola come Malta sa sfruttare ed investire maggiormente quel pochissimo che ha rispetto all'infinità di risorse del sud Italia

Modificato da Fid
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La questione principale secondo me non può riguardare soltanto il ponte in senso stretto. La rete viaria e ferroviaria che arriva sino a Reggio e che poi da Messina riaparte è in condizioni assolutamente disastrose. La Salerno - Reggio ha tempi di percorrenza assolutamente inadeguati ad un Paese civile, la situazione stradale siciliana è incomprensibile, per non parlare di quella ferroviaria (ieri ho saputo di un treno che da Roma a Locri, impiega da orario ferroviario 15 ore). Ciò detto non credo che partire da Salerno, arrivare otto ore più tardi (tempi da me impiegati lo scorso anno) a Reggio Calabria e poi altre cinque ore da Messina a Palermoe poter risparmiare una mezzora di traghetto possa essere un guadagno di tempo tale da giustificarne la spesa. Se si parla di un miglioramento generale delle infrastrutture (ma una volta tanto fatto seriamente) allora potrei anche essere d'accordo...

Infine aggiungo un particolare letto su "La Repubblica" di qualche tempo fa... (mi pare gennaio scorso)

I forti venti che sono caratteristici della zona, impedirebbero a mezzi pesanti, mezzi con rimorchio e camper (ma in alcuni casi a tutti i mezzi) la traversata del ponte per circa cento giorni all'anno. Insomma un giorno ogni 3 (più o meno i mezzi più interessati al transito sul ponte, dovrebbero continuare a rivolgersi ai traghetti...)


Inviato (modificato)

Si fa un gran parlare del trasporto su gomma e il deleterio impatto che ha su tutta la rete autostradale, a questo proposito l'intervento di Fid sulle "autostrade del mare" è più che mai attuale. Immaginate di far convergere solo il 50% del traffico merci da e per la sicilia su navi capienti e veloci supportate da porti efficenti, quanto ne guadagnerebbe la rete autostradale, l'ambiente, la nostra vita?

Dall'interveto di Alteras, è vero ci sono molti dubbi sull'utilizzo del "ponte" in situazioni particolari (venti) sopratutto per quanto riguarda i treni, le oscillazioni in queste circostanze nè impedirebbero la transitabilità.

Poi ci sono le problematiche riguardanti l'impatto ambientale (per alcuni non è un argomento prioritario), nessuno ne ha parlato, ma a me stanno a cuore anche le rotte degli uccelli migratori (l'italia è stata messa in mora per questo) che con il "ponte" avrebbero difficoltà a passare lo stretto.

Credo che l'opera sia il solito "specchietto per le allodole" e distoglie energie che potrebbero essere utilizzate per risolvere i tanti altri problemi che abbiamo. Come noi tutti ci comportiamo nella vita di tutti i giorni anche chi ci governa dovrebbe comportarsi come una famiglia che ha delle priorità ben precise e destina la maggior parte delle risorse per risolvere un'emergenza per volta, senza seguire il miraggio dell'intervento a pioggia che alla fine non risolve alcunchè e scontenta tutti. Questa è la ragione fondamentale per cui nel nostro paese non si porta a compimento quasi mai niente.

Cordialmente, Claudio

Modificato da claudio_58

Inviato (modificato)

il mio amico Renzo I. ,stimatissimo ornitologo e studioso di flussi migratori mi ha fatto un bel discorso sul grave danno che comporterebbe il ponte per la fauna

Modificato da Fid
Inviato
il mio amico Renzo I. ,stimatissimo ornitologo e studioso di flussi migratori mi ha fatto un bel discorso  sul grave danno che comporterebbe il ponte per la fauna

119806[/snapback]

Fid, questa è ridicola :P :P

Proprio tu che sei siciliano dici questo, che con la caccia all'adorno fate strage di rapaci, cicogne e qualsiasi voaltile passi nel raggio di 500 Km dalla Sicilia <_<

E poi ve la prendete col ponte! Non credo che il ponte possa essere dannoso all'avifauna, anzi, gli fa da posatoio.


Inviato (modificato)

Essere Siciliani non vuol dire essere obbligatoriamente cacciatori.

Informazione: Le licenze di caccia in italia sono 800.000 (ottocentomila)

Modificato da claudio_58

Inviato
Non credo che il ponte possa essere dannoso all'avifauna, anzi, gli fa da posatoio.

Si, infatti questo mi risulta difficile da capire. Se proprio gli da fastidio (ma perche poi), gli uccelli si adatteranno e gli gireranno attorno.

Se pero qualcuno ha informazioni piu precise sulla questione, mi interesserebbe sentirle.

Contrario al ponte, soprattutto perche ...................[Editato da Centurioneamico, evitiamo di fare commenti politici di ogni genere e fazione, c'è un regolamento a cui bisogna attenersi].


Inviato (modificato)

Quoto in pieno Claudio 58.

Faccio anche un esempio: se in Italia uno non vi paga e lo denunciate, impiegherete (vado a memoria) qualcosa come 3500 giorni per riavere i vostri soldi, contro i circa 10 degli altri paesi europei. I soldi dovrebbero essere usati per le vere emergenze, quali la mancata informatizzazione della Giustizia. E si potrebbero fare esempi per sanità, scuola, ricerca ecc. ecc.

Dicono che le grandi opere servono per il trasporto merci, ma siamo sicuri che, se il petrolio continua a salire così di prezzo, sia ancora conveniente trasportare merci?

Modificato da Newton

Inviato (modificato)
il mio amico Renzo I. ,stimatissimo ornitologo e studioso di flussi migratori mi ha fatto un bel discorso  sul grave danno che comporterebbe il ponte per la fauna

119806[/snapback]

Fid, questa è ridicola :P :P

Proprio tu che sei siciliano dici questo, che con la caccia all'adorno fate strage di rapaci, cicogne e qualsiasi voaltile passi nel raggio di 500 Km dalla Sicilia <_<

E poi ve la prendete col ponte! Non credo che il ponte possa essere dannoso all'avifauna, anzi, gli fa da posatoio.

119972[/snapback]

non lo dico io non avendone le competenze per farlo ma lo sotiene un noto studioso italiano molto stimato nell'ambiente

Modificato da Fid
Inviato

La questione degli uccelli migratori è spiegata sinteticamente QUI


Inviato
Si fa un gran parlare del trasporto su gomma e il deleterio impatto che ha su tutta la rete autostradale, a questo proposito l'intervento di Fid sulle "autostrade del mare" è più che mai attuale.

le cosiddette "autostrade del mare" non sono certamente ad impatto zero.

Anzi i piu' grandi disastri ambientali sono arrivati proprio dal mare per mezzo "navi affondate".

Senza contare una faccenduola non trascurabile chiamata "sonar" (mezzo utilissimo alla navigazione ma anche tragicamente deleterio per tutti gli animali marini, mammiferi acquatici soprattutto).

Ci sarebbe molto da dire anche sulle perdite di olio e carburante dai natati e sulle relative conseguenze (ma su questo non basterebbe un forum intero).

Abbiamo insozzato le terre emerse, salvaguardiamo almeno il mare.

Poi ci sono le problematiche riguardanti l'impatto ambientale (per alcuni non è un argomento prioritario), nessuno ne ha parlato, ma a me stanno a cuore anche le rotte degli uccelli migratori (l'italia è stata messa in mora per questo) che con il "ponte" avrebbero difficoltà a passare lo stretto.

su questo poi ho anche maggior dubbi...stiamo parlando di animali, i migratori appunto, capaci per loro natura a farsi decine di migliaia di chilometri all'anno...a sorvolare deserti, mari, catene montuose di migliaia di metri (altro che il ponte).

Alla luce di tutto questo credo che la faccenda del presunto disturbo alle rotte dei migratori sia del tutto pretestuoso se non proprio risibile.

Credo che l'opera sia il solito "specchietto per le allodole" e distoglie energie che potrebbero essere utilizzate per risolvere i tanti altri problemi che abbiamo. Come noi tutti ci comportiamo nella vita di tutti i giorni anche chi ci governa dovrebbe comportarsi come una famiglia che ha delle priorità ben precise e destina la maggior parte delle risorse per risolvere un'emergenza per volta, senza seguire il miraggio dell'intervento a pioggia che alla fine non risolve alcunchè e scontenta tutti. Questa è la ragione fondamentale per cui nel nostro paese non si porta a compimento quasi mai niente.

infatti, è proprio questo che blocca il nostro paese.

Caio vuole mettere mano ad un problema....arriva Tzio e afferma: "ma perche' facciamo questo, ci sarebbe da mettere mano a ben altro". Al che Caio se ne convince, quindi abbandona il lavoro iniziato, segue il consiglio e si mette effettivamente a risolvere il problema indicato da Tizio...ma poco prima dell'inizio del lavoro sopraggiunge Sempronio, e sbotta: "ma perche' volete fare questo, c'e' ben altro da risolvere"...e cosi' via

Risultato? ci sara' sempre qualcosa di presuntamente piu' urgente di un'altra e alla fine si fornira' una buona scusa a chi effettivamente non vuol risolvere proprio un bel nulla (di importante o meno).

Torniamo ai fatti: la sicilia e la calabria non avranno il ponte (e ti assicuro che ne avrebbero bisogno, altro che!) e allo stesso tempo continueranno ad avere la tragica Sa-Rc (i lavori vanno a rilento per il suo allargamento) e le strade mulattiere.

Ti lascio riportando l'opinione di un illustre uomo italiano ... ambientalista come pochi nonche' superbo documentarista quale è stato ed è Folco Quilici...buona lettura:

<<PERCHE' IO NON MARCIO CONTRO IL PONTE

Un paio di settimane fa una brava e coraggiosa combattente per la salvezza di animali in pericolo, Anna Giordano, che una quindicina di anni fa vinse con me il "Gabbiano D'Oro", massima onorificenza per i "paladini della natura", mi inviò di rimbalzo un messaggio di tale Calabrò Tiziana.

Non lo avrei letto, immaginandone il contenuto, se non me lo avesse inviato proprio Anna Giordano, che stimo molto, per quanto si oppose - era ancora una ragazza - alla strage dei rapaci che volavano sullo Stretto di Messina. Una battaglia coraggiosa contro una tradizionale superstizione ("se non uccido almeno un falco, sarai cornuto) che alla fine, Anna Giordano è riuscita a vincere.

Ho quindi letto il lungo papiro elettronico inviatomi, si trattava di un invito a partecipare a una marcia contro la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Niente di nuovo, in quel testo. E io mi sarei limitato a non rispondere se l'invito non mi fosse giunto, appunto, da Anna.

E così Le ho scritto una decina di righe per informarla di non aver alcuna intenzione ad unirmi "a chi si oppone al sempre maggiore, indispensabile progresso delle comunicazioni; e non si pone certo lo scopo di creare catastrofi ecologiche. Sarebbe bene che chi è in buona fede, ma miope, osservasse cosa e come si è costruito in gran parte del mondo (anche in paesi molto sensibili ai problemi dell'ambiente quali gli scandinavi e i giapponesi)".

Credevo d'essere stato chiaro, ma Anna - che è una ragazza di carattere, e anche questa è una dote -ha insistito raggiungendomi con una e-mail interminabile. Nella cui premessa, mi confessava di aver "giocoforza iniziato a dedicare energie e tempo per scongiurare lo scempio dello Stretto".

Seguivano alcune pagine (!) di riflessioni, misto di banalità e di buone motivazioni, di elementi reali, di altri immaginari.

Ho voluto risponderle, nel rispetto delle sue idee. Precisandole quanto sia stato necessario, nel cammino della civiltà, prendere decisioni che hanno comportato a volte problemi non indifferenti, ma di certo non tali da bloccare passi in avanti del progresso umano.

Anna mi aveva, tra l'altro, scritto d'opporsi al ponte "Perché non muoiano migliaia di uccelli impattando con il ponte quando il vento, la nebbia, la pioggia, la stanchezza impediscono loro di evitare un ostacolo". La qual cosa credo che valga per tutti i mille ponti del mondo, eppure di uccelli in cielo ne volano ancora molti. E se ne muoiono troppi, le cause sono altre.

Che dire, poi, delle balene che "sarebbero spaventate dall'ombra del ponte"? A parte la facile battuta che di notte e con tempo brutto non si creano ombre, l'obiezione è un'altra: sotto i grandi ponti sul mare del nord Europa, America e Asia, nessun ambientalista ha mai comunicato dati allarmanti su moria di cetacei a causa di un ponte (di cetacei ne muoiono molti, purtroppo; ma anche in questo caso, i motivi sono di tutt'altro genere).

Così, ho riacceso il computer e ho spedito una seconda risposta. E qui la trascrivo quasi per intero: "Cara Anna, non metto in dubbio la tua buona fede, ma non posso che ripeterti quanto ho già risposto. Sarebbe bello vivere nell'eden della preistoria? Non lo so.

Ti ricordo che i romani chiamavano Pontifex, il "costruttore di ponti", autorità massima dell'Impero.

Anche i primitivi hanno sentito la necessità di costruire ponti; ancor oggi ne costruiscono con liane e pali i pigmei della foresta equatoriale africana, per collegarsi con altri uomini, per conoscersi, per sopravvivere.

E' identica vicenda per tutti i popoli di tutte le culture, di tutte le età, il "costruire ponti", perché questo significa collegarsi, conoscersi, unirsi, progredire. Di conseguenza chi è contro un ponte, è contro l'idea più nobile del progresso: quella di creare un mondo nel quale si sia tutti "vicini".

Ti ricordo, per concludere, che nel Medio Evo gli oscurantisti tentavano di proibire la costruzione dei ponti, considerandoli "creature del diavolo". E minacciavano il taglio della testa e la perdita dell'anima, al primo che si fosse azzardato a violare quel tabù.

Nel pregarti di tentar di ragionare su tutto questo, mi auguro che tu non voglia, come gli stregoni del medio evo, condannandomi al taglio della testa, anche se io grido "Viva il Ponte di Messina"."

A quest'ultimo messaggio Anna non mi ha risposto. Forse è troppo impegnata a scrivere slogan da sbandierare domani.

Le auguro una giornata di sole.

Folco Quilici

>>


Inviato

Sottoscrivo in pieno quanto si trova sul sito della LIPU "Anziché investire cifre spropositate in opere faraoniche quanto inutili come questa, sarebbe più opportuno << potenziare i trasporti ferroviari di Calabria e Sicilia e favorire le rotte di trasporto sul mare, potenziando i traghetti che – conclude la LIPU – collegano la Sicilia con i principali porti del Tirreno e che offrono un servizio più efficiente a prezzi più contenuti>&GT."

La costruzione del ponte serve solo a far passare alla storia chi l'ha autorizzata, a 'pagare' un debito contratto con l'azienda a ramificazione internazionale e con il più alto giro d'affari.

Gli scambi commerciali-turistici tra Sud Italia e Sicilia (è fantascientifico pensare che il ponte possa essere utilizzato per scambi commerciali-turistici con il Nord Europa perchè per viaggi superiori alle tre-sei ore si utilizza l'aereo o la nave o il treno se si ha tempo) non giustificano un tale investimento.

E' una giustificazione infelice dire che è meglio fare un ponte che non fare niente e che si troverà sempre qualcosa di più utile da fare: le grandi opere devono essere fatte dopo averne valutata la reale necessità con studi affidati ad enti capaci ed al di sopra delle parti (università, consorzi interuniversatarii, ecc.).

wfratti


Inviato (modificato)

Confesso di essere molto indeciso a riguardo di questo benedetto ponte sullo stretto.

Una parte di me da sempre guarda con ammirazione alle opere ardite, coraggiose e moderniste. L'altra però è perplessa dal contesto, dal metodo e dall'utilità di questo megamonumento all'ingegneria civile.

Per certi versi è come acquistare un sellino da corsa ultraleggero in titanio per la mia bici graziella del '73: gran bell'acquisto, ma non mi farà andare un granché più veloce.

L'unico motivo vero che mi spinge ad essere favorevole al ponte è che, visto che siamo in Italia, solo la presenza del ponte potrebbe eliminare scuse per non ammodernare il sistema viario e ferroviario del Sud.

Un dubbio però ce l'ho: se nel 2030 il petrolio costerà 120$ al barile, quanta gente ci sarà rimasta che può permettersi un'auto (figuriamoci andare fino in Sicilia)?

...rimango comunque piuttosto incerto.

Modificato da rob

Inviato
E' una giustificazione infelice dire che è meglio fare un ponte che non fare niente e che si troverà sempre qualcosa di più  utile da fare: le grandi opere devono essere fatte dopo averne valutata la reale necessità con studi affidati ad enti capaci ed al di sopra delle parti (università, consorzi interuniversatarii, ecc.).

wfratti

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in verita' la giustificazione (infelicissima) l'accampano coloro i quali non vogliono il ponte, e questo perche' (li cito) "ci sono cose piu' urgenti da fare".

Una scusa assolutamente senza capo ne coda. Una motivazione che, presa alla lettera, porterebbe alla paralisi di qualsiasi campo umano.

Coloro i quali invece vogliono il ponte piu' che altro presentano esigenze e motivazioni ben chiare.

Avete presente quanto tempo ci vuole per imbarcarsi e per attraversare lo stretto?

E questo gia' dovrebbe far pendare TRAGICAMENTE l'ago della bilancia verso l'ESIGENZA ASSOLUTA della costruzione di una simile opera.

Poi ci sarebbero le ricadute occupazionali (certamente non elevate pero') e il richiamo turistico che un ponte di una simile portata potrebbe garantire.

Tutti conosciamo il fascino che garantisce il ponte nella baia di San Francisco o il celeberrimo ponte di Brooklyn a New York (simboli assoluti addirittura di una nazione di 300 milioni di persone).

La verita' è che, almeno da questo punto di vista, non ci sono vere motivazioni per non costruire questa opera.

Le vie di comunicazioni calabresi o siciliane rimarrano scalcagnate o meno a prescindere dalla costruzione del Ponte sullo Stretto.

Anzi per il sud potrebbe essere un arricchimento e un attrazione in piu' da sfoggiare. Potrebbe diventare, come dice l'utente appena sopra questo intervento, un volano per il miglioramento della restante porzione della rete viaria. Poi , last but not least, potrebbe essere finalmente dato un segnale al mondo intero di efficienza per una landa conosciuta all'estero soprattutto per la mafia e chissa' che altro.

A Venezia , soprattutto grazie ad interventi statali, si sta concludendo la costruzione di un vero e proprio mostro che risponde al nome di "Mose".

Un'emerita ...un enorme....SBALORDITIVA....CAZZATA (!!!) che poteva essere ben evitata con un accorto lavoro ripristino delle isole naturali prospicenti la costa nella laguna.

Si è preferito percorrere la strada piu' celere e facile (questo nelle lore teste) con un mega mostro che stravolgera' il regolare deflusso delle maree e di tutte quelle creature marine che nella laguna vivono (e non sono solamente le pantegane).

Tutto questo per la modica cifra di 4 miliardi e mezzo di euro (soprattutto fondi statali ed europei) :unsure:

(Ritornando al ponte)

L'impatto ambientale? questo si che invece è gia' un argomentazione seria su cui ci si dovrebbe soffermare e riflettere.

Ma anche su questo qualcuno dovrebbe spiegare come potrebbe un ponte inquinare meno di un massiccio via vai (come qualcuno si augura) di navi e traghetti.

I migratori ci sbattono il muso contro una volta costruito? :o

per favore non facciamo ridere le mosche :D

Questi sono animali capaci di sorvolare montagne e massicci di migliaia di metri anche nelle peggiori condizioni ambientali.

Folco Quilici, uno che della salvaguardia dell'ambiente è divenuto un simbolo MONDIALE, mi sembra abbia ben detto la sua sull'argomento (vi ho riportato il suo pensiero).

Quindi ribadisco. Riflettiamoci sopra ma non liquidiamo il tutto con delle frasi fatte del tipo "c'e' di ben meglio da fare" .


Inviato

Se vogliamo vedere le cose in una prospettiva storica, le grandi opere sono il segno della civiltà. Gli inca ci hanno lasciato strade e ponti per decine di migliaia di chilometri, i romani costruivano strade e ponti tanto indispensabili che talvolta sono usati ancora adesso. Non possiamo esimerci da questa opera, vitale per un'intera regione.


Inviato

si ma gl'inca costruirono edifici destinati a durare nei secoli il ponte avrebbe un autonomia di 20 anni e non sarebbe di certo paragonabile ad un opera artistica

Inviato
si ma gl'inca costruirono edifici destinati a durare nei secoli il ponte avrebbe un autonomia di 20 anni e non sarebbe di certo paragonabile ad un opera artistica

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20 anni!?

per favore Fid, ma come fai ad essere cosi' perentorio?

ci sono studi di illustrissimi professionisti dietro...ma su quali calcoli e nozioni basi questa tua previsione cosi' matematicamente sicura?


Inviato

Sono pienamente d'accordo con gli interventi di "numismatico".

Condivido con lui ogni punto.

Non sono d'accordo con Fid che non considera il ponte un'opera d'arte.

Credo che all'inizio del terzo millenio, un opera d'arte, non sia solo un basso-rilievo, una scultura di Michelangelo o un anfiteatro Romano.

Un opera d'arte è un'opera di Ingegneria Pura, progettata per resistere tranquillamente a Sismi, al vento e perchè no, per assorbire un'evoluzione futura del traffico.

Credo che un ponte di più di 3000 metri in unica campata, sia già un'opera d'arte alla sola vista, capace di dare emozioni molto forti....

Senza contare "l'armonia matematica" di cui e composto...

Il fatto è che mentre altre nazioni si stanno tenendo al passo con i tempi, e si stanno evolvendo in termini infrastrutturali, sebbene non passino un gra bel periodo (dato l'andazzo generale del mondo), l'Italia continua a fare passi indietro, perdendo ogni treno possibile.

Non sono questi i soldi che lo stato deve risparmiare, ma quelli spese per infrastrutture mai costruite, o mai utilizzate.

In questi anni, quanti ospedali, quanti carceri, quanti centri e quante strutture sono state costruite senza mai essere utilizzati(finendo nelle tasche di mafiosi o politici)...

E perchè non fare qualcosa (e non ditemi che non si può fare), per combattere l'evasione fiscale!? <_<


Inviato

Mi avete tirato per le orecchie in una discuissione che non è di numismatica, ma che mi appartiene tutta. Nel 1973, ho fatto uno studio di fattibilità in qualità di geologo marino quale sono, nello Stretto di Messina assieme a professori di calibro mondiale fra cui Il Prof Bruce Heezen, quello che tutti volenti o nolenti conoscete, perchè è stato il primo a fare quelle carte in rilievo dei fondali marini di tutto il mondo. E' molto famosa, anche sulle copertine dei quaderni scolastici, la carta del sottofondo della "Dorsale Medio-Atlantica". Il Prof Heezen è deceduto in un sottomarino molti anni fa studiando la Corrente del Golfo.

Ritornando alla questione un mio giudizio sul Ponte non è dato solo da una questione di utilità, nè di prezzo, bensì di fattibilità. Sono state studiate numerose soluzioni con piloni in mare, piloni ad arcata unica, galleria sottomarina ed altre ancora. Molti di voi hanno messo il dito nella piaga dicendo che tante ditte hanno rinunciato all'opera per svariati motivi tecnici, ma uno dei motivi principali non è stato toccato ed è fondamentale: quello dei terremoti. Anche i microsismi, quelli cioè che non vengono avvertiti dalla popolazione, ci sono con normale continuità e contribuiscono ad aumentare i pericoli sotto tutti i punti di vista. Non mi dilungo ad esaminare gli aspetti del terreno (conglomerati) dello Stretto nell'approccio più vicino fra le due rive, nè questioni di profondità, nè questioni di correnti (Scilla e Cariddi), nè infine l'altezza del ponte perchè sotto, non dimentichiamolo, debbono passare i grandi transatlantici o almeno le petroliere. Chè altrimenti per andare in Oriente bisogna fare la circumnavigazione delle Sicilia.

C'è da pensarci e non poco.

Roth37


Inviato (modificato)

Ricordo che con le tecnolgie ingegneristiche e architettoniche odierne, il problema dei terremoti è superabile.

Solo in Italia e nei paesi poveri i terremoti fanno paura.

In Giappone convivono ogni giorno (o quasi) con terremoti anche superiori a quello Irpino del 1980.

A San Francisco il famoso Golden Gate Bridge fu costruito nel 1937 (ragazzi 70 anni fa!!!) e ha ben resistito a certi terremoti come quello del 1989...che dalle nostre parti avrebbe fatto ben più che piazza pulita.... :wacko:

In Italia siamo tra i maggiori produttori mondiali di tecnolgie antisismiche, ma come sempre, non le usiamo e le vendiamo a paesi anche più poveri, che comunque credono ancora nelle infrastrutture (vedi ponti in Turchia).

Anche l'altezza non credo sia un problema, vi ricordo che in Francia è stato da poco concluso il "ponte più alto del mondo", circa 350 metri e lungo 2,5 km.

Capisco che il problema possa essere la "campata unica", ma ricordo anche gli Ingegneri Italiani sono i migliori al mondo sia nella storia, (vedi Suez e le dighe più grandi del mondo) e oggi, che devono emigrare all'estero dato che in Italia le infrastrutture da costruire sono villette in cemento armato di 2 piani che sembrano Bunker o Chiese...(ed è questo il vero impatto ambientale e visivo, che rovina paesaggi e città che dovrebbero essere studiate e realizzate da Urbanisti e Architetti!)

Quindi se "gli" ingegneri chiamati a realizzare il progetto non reputano possibile "la campata" unica, sanno benissimo passare a 2 a 3 etc.

Un problema importante, forse poco conosciuto è quello della Risonanza, per cui solo un leggero vento, in passato, ha fatto crollare celebri ponti, raggiungendo la loro frequenza di oscillazione.

Ma anche questo oggi è un fenomeno conosciutissimo e quindi più che superabile.

In conclusione, capisco che la progettazione di questo ponte, non sia un gioco da bambini e che ci vogliano le migliori menti Italiane (troppo spesso emigrate...) nel campo. Capisco anche che si debba tener conto di qualsiasi fattore e conseguenza (vedi Vayont), ma se partiamo dal pressupposto che non si può costruire, che ci sono altre priorità (che possono anche esserci, ma allora vanno risolte e non a parole!) o che non serve, allora...rimarremo sempre la solita Italia, conosciuta all'estero per grandi infrastrutture costruite dai Romani 2000 anni fa! :(

Modificato da miglio81

Inviato
... conosciuta all'estero per grandi infrastrutture costruite dai Romani 2000 anni fa! :(

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Certo, ho parlato del 1973 e di strada ne è stata fatta ! Non ho mai detto di non farlo. Parlavo delle difficoltà che non sono assolutamente mutate. Tu, caro Miglio parli di un ponte di 2.5 km. Qui, se ricordo bene, la distanza è di 6.9 km , tre volte tanto ! Insomma se ci stanno pensando tanto, non dev'essere un'opera da fare così, con uno schiocco di dita (mafia a parte), ripeto parlo solo di difficoltà "oggettive". Per quanto riguarda i terremoti, sì, molto è stato superato, ma le onde sismiche si propagano in maniera diversa anche a seconda dei terreni che attraversano a diversa velocità con effetti distruttivi diversificati.


Inviato

Comunque staremo a vedere, come dice un mio amico, "qualunque cosa facciano, sarò sempre quel poveretto"!! :lol:


Inviato

Preferisco non impelagarmi in una discussione tecnica sulla fattibilita' o meno del ponte

solo alcune semplici considerazioni di ordine generale:

1)il ponte e' un' opera faraonica che verra' a costare il triplo o il quadruplo di quello preventivato e lo stato italiano con l'enorme debito pubblico che ha non se lo puo ' permettere.

2)un fiume di soldi finira' alla mafia

3) anche qualora venisse completato ( e io ne ho forti dubbi perche' secondo me

il cantiere si trasformera' in un enorme voragine che inghiottira' fiumi di soldi per decenni) obblighera' la gente che lo vuole attraversare a giungere fino a Reggio Calabria attraversando tuto lo Stivale: ed e' qui che a mio parere si cela l'errore strategico;basta guardare una cartina dell'Italia per capire che la cosa piu' sensata per far giungere in Sicilia merci e passeggeri dal nord e dal centro e' imbarcarli in

un qualche porto (Genova ,Livorno,Civitavecchia) e farli poi viaggiare in quella vera e propria autostrade del mare che e' il Tirreno: i vantaggi sarebbero molteplici:riduzione del traffico sulle ns intasatissime autostrade,minore inquinamento ,meno incidenti stradali e inoltre il potenziamento dei porti e delle infrastrutture collegate sarebbe un potentissimo volano economico,

Altro che ponte!!!!!!

Ma mi sa che lorsignori hanno gia' deciso!!!!!


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