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IGNORED

Imitazione Barbarica Ottaviano e Cesare


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Inviato

Salve!
Spero che questo post lo stia pubblicando nel posto giusto...
Dovrebbe trattarsi di un'imitativa di un dupondio di Ottaviano e Cesare, confrontabile con RPC 620.
Ho qualche domanda alla quale cercando nel forum non sono riuscito a dare risposta:
- il peso della mia moneta è di circa 13,4g ed è superiore rispetto ai dupondi imitativi che ho trovato nel web (circa 7-8g) si tratta forse di un sesterzio imitativo, anziché di un dupondio? O forse non esiste questa distinzione parlando di imitative?
- quale potrebbe essere a regione di provenienza di tale imitazione? Il venditore parlava di Sud Italia, ma nel Sud se non sbaglio venivano coniate quelle ufficiali...questo tipo di imitazione circolava forse inisieme alle ufficiali?
Spero di non aver fatto delle domande stupide o scontate!
Grazie a chi vorrà chiarirmi le idee!

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Inviato (modificato)

Complimenti, bell' acquisto. L' avevo visto, è di Lanz.

Ci sono tre bronzi con la raffigurazione di Cesare e Ottaviano: uno di Tessalonica, di circa 12 grammi (domani sarò più preciso); un altro simile, ma pesante la metà; uno infine emesso in Italia, anche esso di circa 12 grammi. Il secondo é di epoca discussa, forse una restituzione di Domiziano, gli altri due invece sono della fine della Repubblica. Il valore nominale è per tutti e tre poco chiaro, quello italico era forse un dupondio, anche se qualche catalogo lo classifica asse o addirittura serterzio.

La sigla RPC si riferisce ai primi due, che erano monete provinciali (=Roman Provincial Coin). Il terzo, il bronzo italico, era invece una emissione ufficiale della Repubblica. Domani ti do le classificazioni esatte di tutte e tre emissioni

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato (modificato)

Il bronzo italico si distingue perché aveva la legenda in Latino (gli altri due in Greco), quindi il tuo è riconducibile a questa categoria. Ma a questo punto occorre introdurre il discorso sulle imitazioni.

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

Nell' antichità era diffuso il fenomeno delle imitazioni. Sì trattava in un certo penso di falsi, ma siccome erano monete a valore intrinseco il motivo per produrli poteva essere duplice: guadagnarci (come oggi), oppure sopperire alla carenza di valuta ufficiale (un po' come avvenne con i mini assegni, in Italia). Nel primo caso l' imitazione doveva essere necessariamente più leggera dell' originale (se no non ci sarebbe stato guadagno), nel secondo tendenzialmente no. Ecco perché molte imitazioni sono più leggere della valuta che copiano, ma non tute


Inviato

Alla fine della Repubblica il fenomeno delle imitazioni si acuì, perché fra le molte cose che le autorità tralasciarono ci fu l' emissione dei bronzi. Fra le monete più copiate ci fu il bronzo italico con Cesare e Ottaviano. Le copie si distinguono per uno stile più crudo, sebbene alcune pesino come gli originali. La tua è appunto una di queste.


Inviato (modificato)

La provenienza dal Sud Italia è supposta, dagli studiosi, per la moneta originale. Non so se esistano teorie anche sulla provenienza delle imitazioni

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

Grazie per queste spiegazioni...senza nulla togliere alle monete originali, le imitative mi attraggono sempre!!
Ad ogni modo non sapevo che la moneta con la scritta in latino non fosse una RPC. Potresti farmi avere la classificazione giusta?


Inviato

domani ti do tutto. Nel frattempo vedi, qui nella Sezione Repubblicane, la discussione "Sesterzio di Giulio l' immortale", tratta di questa moneta


Inviato

L'emissione repubblicana è la RRC 535/1. Effettivamente, come scrivi tu, è catalogata anche nel RPC, al numero 620. Il peso delle emissioni ritenute ufficiali varia da 11 a oltre 35 grammi; le imitazioni possono essere anche molto più leggere.

Qui trovi la scheda con foto e dati: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I17/38

Le emisisoni provinciali, con legenda a caratteri greci, son RPC 1554, attribuita a Thessalonica e datata al 28-27 a.C.; RPC 1555, attribuita anch'essa a Thessalonica ma di datazione incerta (secondo Touratsoglou, sarebbe una restituzione dell'epoca di Domiziano della moneta precedente); e, infine, RPC 5421 datata al 14 d.C. e attribuita dubitativamente alla zecca di Apamea.


Inviato (modificato)

La moneta è stata battuta anche con al R/ la scritta DIVOS IVLIVS entro corona, anziché la testa di Cesare. Si tratta dell'emissione RRC 535/2 (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I17/39).

Nell'àmbito poi delle emisiosni riproduttive, i due tipi si incrociano, il dritto di una finisce al retro dell'altra e viceversa. Qui trovi degli esempi: http://www.lamoneta.it/topic/99419-bronzo-di-ottaviano/

Infine, in questa discussione si è parlato di alcuni esemplari imitativi (della 535/2) ritenuti provenienti, addirittura, dall'area del Reno: http://www.lamoneta.it/topic/97855-bronzo-con-legenda-retrograda/

Qui infine trovi una discussione riassuntiva sulla 535/1:

http://www.lamoneta.it/topic/99421-bronzo-di-ottaviano-con-cesare/

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

Sei stato così preciso che c'ho messo qualche giorno per studiarmi tutto!!
Tra le cose ho notato anche che secondo alcuni le imitative sono meno comuni delle ufficiali dal punto di vista collezionistico.
Cercherò di procurarmi un'emissione ufficiale..ci starebbe bene un paragone del genere nella mia collezione!!
Grazie dell'aiuto!


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