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DE GREGE EPICURI

Cari amici, ho sentito parlare di questo tesoro a lezione (Numismatica Antica, alla Statale): mi è sembrata una storia affascinante, che ricorda un po' il Kipling di "Kim", per cui ve la racconto. Gli aspetti romanzati fanno parte integrante della vicenda. Se ne avete già parlato e vi è più che nota, chiedo scusa.

TEMPI E LUOGHI

La vicenda si svolge in Afghanistan fra il 1992 (ritrovamento) ed il 2005, anno in cui il numismatico Bopearachchi pubblica il suo libro su tutta la vicenda (prima aveva pubblicato alcuni articoli). Però vi era stato un ritrovamento precedente, a poca distanza, già nel 1947.Quindi il nucleo della storia spazia fra la fine della guerra russo-afghana ed il periodo dell'intervento americano e dell'ONU. Nel 1993, in pieno caos, viene saccheggiato il museo archeologico di Kabul, e spariscono non solo moltissimi oggetti antichi ma tutte le 30.000 monete della collezione numismatica. Una parte dei reperti viene salvata dalla dispersione e distruzione, e nascosta in zone periferiche del paese.Nel 2001-2002, in piena epoca talebana, viene completata la distruzione dell'interno del Museo, salvo le parti chiaramente islamiche. Sono anche gli anni della distruzione col tritolo dei due Budda giganti di Pamiyan.

Il luogo del ritrovamento del tesoro di Mir Zakah "pare" sia una sorgente, ghiacciata per la maggior parte dell'anno, non lontana dal Khyber Pass, per cui passa la strada che da Kabul porta a Peshawar. Dico "pare" in quanto nessuno scienziato e nessun numismatico o funzionario statale può confermare tutto questo: il tesoro è stato disperso, e le testimonianze del ritrovamento provengono, spesso indirettamente, da persone cointeressate al traffico del materiale, e probabilmente inaffidabili. Le prime tracce del tesoro comparvero al suq di Peshawar nel 1993, sotto forma di migliaia di monete d'argento indo-greche, della Battriana e del periodo Kushan.

Alcuni passaggi della storia (incontri fra i protagonisti) avvengono a Parigi e Londra.

I PERSONAGGI

Quelli principali sono tre:

Osmund Bopearachchi, credo pachistano, rinomato specialista di numismatica della Battriana e Indo-Scizia. Fu lui a segnalare per primo il possibile ritrovamento, dopo aver visto l'afflusso incredibile di nuove monete al suq di Peshawar (c'erano anche varietà e pezzi mai visti prima). Il primo articolo uscì sull'International Numismatic Newsletter n.24 (primavera 1994), ne seguirono diversi altri. Gli viene imputata una eccessiva credulità nei confronti di monete mai viste, metrologicamente inusitate, in condizione splendida o f.d.c. (la polemica più aspra è sul doppio darico di Alessandro con pelle elefantina).

Philippe Flandrin, corrispondente francese della guerra afghana, esperto dei luoghi: venne coinvolto in modo crescente nell'indagine sul tesoro, e in particolare sulla provenienza da Mir Zakah degli splendidi oggetti antichi esposti in Giappone al Museo Miho di Shigaraki. Non divenne mai, ovviamente, un vero esperto di numismatica ed arte antica, ma firmò diversi reportage ed anche il libro finale. Accompagnò Bopearachchi in diverse pericolose spedizioni sul luogo del ritrovamento.

L'uomo di Peshawar: giornalista pachistano misterioso, che compare più volte nella storia; promette di far da tramite con gli scopritori del tesoro perchè Bopearachchi ne possa acquistare una parte (ma risulterà poi che è già stato tutto venduto); si definisce "un pover'uomo" ma abita nel quartiere più elegante di Peshawar. Alla fine fa saltar fuori l'ultima moneta del tesoro, la più rara, il doppio darico di Alessandro, e la fa fotografare...poi la moneta scompare, e oggi non si sa dove sia.

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Inviato (modificato)

I DUE RITROVAMENTI
Come ho detto, il primo ritrovamento è del 1947; è stato disperso, ma in parte recuperato dalle autorità afghane e da archeologi francesi; parte di esso quindi si trovava al Museo di Kabul, ed ha fatto la fine che ha fatto. Nel 1992 il maggiore ritrovamento. Mir Zakah è nell'Afghanistan nord-orientale, a 50 km da Gardez e non lontano dal Khyber. Sembra che, all'origine, il tesoro contenesse 3 tonnellate (!) di monete, prevalentemente d'oro e d'argento, e 200 chili di gioielleria, vasellame d'argento, pietre dure e placchette votive (ANS Magazine, Summer 2006). Le monete spaziavano su un periodo di circa 5 secoli, da Alessandro Magno e immediati successori (poche) a molto materiale indo-greco, della battriana,degli achemenidi, fino al primo periodo Kushan (inizio 3° secolo d.C.)
Una tale vastità cronologica, oltre alla tipologia dei contenuti (gioielli, oggetti votivi) ha fatto pensare ad un santuario. Ma nei luoghi non resta alcuna memoria di un tempio o di un luogo sacro in genere. C'è da dire però che la completa islamizzazione del territorio potrebbe aver rimosso il ricordo di religioni e culti diversi, per di più politeisti, e dei loro templi e riti.
Di Alessandro, erano anche presenti anche 15 "medaglioni argentei" (ma non si sa che fine abbiano fatto). Circa 5000 monete, transitate da Peshawar, furono poi acquistate da collezionisti pachistani e case d'asta inglesi ed americane. Del doppio darico di Alessandro parlerò più avanti.

Modificato da gpittini

Inviato (modificato)

OGGETTI ANTICHI AL MUSEO MIHO
Il Museo MIHO di Shigaraki, in Giapppone, espone dalla fine degli anni '90 in una sezione dedicata ai "tesori dell'antica Bactria" centinaia di pezzi d'oro, argento, cammei e pietre dure. I giapponesi sostengono che il tutto proviene da ritrovamenti asiatici dell'800, ma il tutto è riferito genericamente e sembra poco convincente. Allorchè Flandrin mostrò all'uomo di Peshawar il catalogo del Museo MIHO, egli affermò che tutto proveniva da Mir Zakah, e che aveva visto quel materiale poco dopo il ritrovamento. Flandrin pubblicò la notizia, che venne poi confermata nel 2005 nel libro pubblicato da Bopearachchi e da lui.
Come si vede, anche musei importanti tendono a barare sull'origine dei loro reperti archeologici, anche in vista di possibili future contestazioni da parte dello stato di provenienza.
Detto questo, occorre aggiungere che i racconti dell'uomo di Peshawar (che è anche collezionista-mercante di monete antiche) sono pieni di tortuosità orientali. Egli aveva conosciuto Flandrin a Londra, dopo che questi aveva studiato per un po' di tempo i pezzi numismatici più rari conservati al British Museum ed alla Bibliothèque Nationale di Parigi. Sosteneva che un mercante di Peshawar lo aveva avvertito molto presto del ritrovamento di Mir Zakah. C'era un problema: chi aveva individuato il tesoro non poteva scavarlo interamente nè tanto meno spostarlo altrove, perchè non faceva parte dell'etnia pashtùn locale: aveva bisogno quindi di un aiuto esterno. La difficoltà venne però superata, e l'uomo di Peshawar venne condotto (forse bendato...)in una caverna, ove gli mostrarono anzitutto monete in Ag della Battriana, di Demetrio, ed altri tetradrammi comuni.
Pian piano si passò a monete d'oro, a sacchi, dai darici a pezzi di Mazaios: dal V secolo a.C. al 2°-3° d.C. Inoltre oggetti d'oro, argento e pietre preziose (che poi rivedrà nel catalogo del MIHO Museum). Pare che si fosse impegnato a versare 150.000 USD per una parte del tesoro. Tornò a Peshawar a raccogliere la somma, quindi nuovamente a Mir Zakah: dove gli dissero di aver già venduto tutto, salvo un "pezzo unico" (il doppio darico di Alessandro).
Sembra una versione di comodo. Una parte del tesoro, probabilmente, egli la acquistò e rivendette.

Modificato da gpittini

Inviato

IL DOPPIO DARICO DI ALESSANDRO

Eccoci all'oggetto più raro e più discusso di tutto il tesoro: 16,75 g. d'oro fino. Al diritto Alessandro, con copricapo di pelle di elefante; anepigrafe. Al rovescio un elefante indiano andante a dx, sopra una Xi, sotto BA in legame (= Basileos Alexandroy).

Autentico, pezzo unico di valore incommensurabile?

O falso moderno?

Il già citato ANS Magazine/Summer 06 (che potete vedere cercando in rete "Mir Zakah Hoard") dedica 2-3 pagine alla discussione. Ma qui io mi fermo, anche per mia incapacità: non sono in grado di trasferire qui l'immagine della moneta, che in quel testo è protetta. Ma qualcuno di voi forse ci riuscità. E poi: perchè al doppio darico occorre dedicare una discussione a parte.

Sono in grado solo di allegare una delle monete d'argento di Re Poro, che con tale discussione ha molto a che fare, come si vedrà.

post-4948-0-89318300-1369680190_thumb.jp

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Inviato

Ecco l'immagine del famoso doppio darico di Alessandro:

post-7204-0-56311300-1369694839_thumb.pn

  • Mi piace 1

  • 4 settimane dopo...
Inviato

grazie Pittini

storia assolutamente affascinante ma anche problematica per i diversi sospetti su alcune monete

Dopo il libro di Bopearachchi ci sono state altre reazioni o prese di posizione da parte di studiosi ?


Inviato

DE GREGE EPICURI

Certamente, e molti piuttosto critici. Io ho letto integralmente solo l'articolo di Wolfgang Fischer-Bossert in ANS Magazine (ansmagazine.com/Summer06/Portrait.) Ma cercando in rete su Mir Zakah Hoard si trova anche altro.


  • 2 anni dopo...
Inviato (modificato)

@@gpittini

 

Buonasera Gianfranco :)

Ho visto soltanto adesso, a distanza di quasi 3 anni, questa interessante discussione! Penso sia sfuggita anche agli appassionati di Alessandro Magno: magari @@apollonia e @@andreagcs hanno qualche informazione in più sul "doppio  darico" del Grande?

 

ps: recentemente sono venuto a conoscenza di un altro ripostiglio di area afgana, le cui monete sono state rubate proprio dal museo di Kabul. Ne avevo parlato un po' qui: http://www.lamoneta.it/topic/146335-monete-arcaiche-di-kabul-e-chaman-i-hazouri-hoard/

Al post #2, tra l'altro, ho riportato un collegamento ad un interessantissimo articolo/catalogo firmato proprio da O. Bopearachchi sulla circolazione monetaria in Asia centrale prima della conquista di Alessandro...

Modificato da Matteo91
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Inviato (modificato)

DE GREGE EPCURI

@@Matteo91

Ciao Matteo, confesso che tutta la vicenda l'avevo ascoltata a lezione di Numismatica Antica alla Statale, dai proff. Adriano Savio e Alessandro Cavagna; quell'anno approfondivano il tema dei ritrovamenti. Avevano dato un po' di bibliografia, e avevo perciò approfondito l'argomento, che mi era sembrato molto intrigante. Tutta la faccenda è fortemente intricata con le guerre afghane e la devastazione del Museo di Kabul. Avevo quindi deciso di riassumerla qui sul Forum,visto che nessuno ne aveva parlato.

Avevo visto la tua bella discussione sulle monete afgahane arcaiche; non sono intervenuto per eccessiva ignoranza in materia...

Modificato da gpittini

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