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Aes premonetale con simboli "sole" e crescente


L. Licinio Lucullo

Risposte migliori

Ciao a tutti,

a me questi simboli, che vedo si ripetono con una certa costanza, fanno pensare più a un codice identificativo che a un ipotetico valore. Per questa forma di bronzi parlare di segni di valore è molto rischioso perché il valore lo dava solamente il peso del bronzo stesso e se dovessimo ipotizzare che siano stati dei segni di valore, dovremmo anche ammettere che fra questi pezzi di bronzo ci sia una costante nel peso e nelle dimensioni; qualcuno di voi ha mai fatto ricerche su questo argomento?

Mi viene da pensare che il sole o croce e il crescente siano "primitivi" segni identificativi di una comunità che magari cercava, attraverso questi segni, di far riconoscere il suo bronzo per una qualsivoglia garanzia commerciale.

Un simbolo su una moneta, soprattutto nell'Italia centrale (e premonetale) del V-IV sec. a. C., era principalmente un fatto di riconoscimento della provenienza della moneta e grazie al quale ci si poteva fidare; il commercio a quei tempi non era per niente fiduciario! :blum:

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Quindi areale limitato a Umbria e limitrifi, direi, almeno dalle notizie summenzionate....

Adesso la domanda è: spiccioli in attesa di una emissione adatta? Riutilizzo postumo di aes signatum spezzati ma anche aes rude a quanto vedo?

E da chi? Per cosa, chiaramente ad uso monetale, si, ma quando? nell'intermezzo tra aes signatum latino e aes grave?

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Quindi areale limitato a Umbria e limitrifi, direi, almeno dalle notizie summenzionate....

Adesso la domanda è: spiccioli in attesa di una emissione adatta? Riutilizzo postumo di aes signatum spezzati ma anche aes rude a quanto vedo?

E da chi? Per cosa, chiaramente ad uso monetale, si, ma quando? nell'intermezzo tra aes signatum latino e aes grave?

Parlare di riutilizzo è molto incerto poiché i pezzi di bronzo informi si trovano in archeologia dal V al II sec. a. C. (si vedano i ritrovamenti in tombe o in depositi votivi), penso sia meglio dire bronzo informe per il commercio perché da quello che vedo utilizzavano un po' tutto quello che avevano a disposizione: barre, aes signatum, globuli informi...l'aes signatum è peculiare solo in alcune zone e in Umbria non sono attestati centri di produzione di questa forma premonetale, magari quando capitava lo spezzavano per i loro usi commerciali. Secondo me la questione è: chi iniziò a imprimere segni di riconoscimento sul bronzo informe?

Un'eventuale risposta può far luce sulla cronologia di questi pezzi perché si riuscirebbe a inquadrare bene queste emissioni autonome e (secondo me) staccate e indipendenti dagli aes signatum e aes grave.

Se veramente provenissero dalla fascia appenninica umbra (al di la del Tevere c'erano gli etruschi), mi viene in mente che l'unica città che in seguito utilizzò nelle proprie monete (aes grave) il crescente lunare e il sole fu Gubbio...

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Parlare di riutilizzo è molto incerto poiché i pezzi di bronzo informi si trovano in archeologia dal V al II sec. a. C. (si vedano i ritrovamenti in tombe o in depositi votivi), penso sia meglio dire bronzo informe per il commercio perché da quello che vedo utilizzavano un po' tutto quello che avevano a disposizione: barre, aes signatum, globuli informi...l'aes signatum è peculiare solo in alcune zone e in Umbria non sono attestati centri di produzione di questa forma premonetale, magari quando capitava lo spezzavano per i loro usi commerciali. Secondo me la questione è: chi iniziò a imprimere segni di riconoscimento sul bronzo informe?

Un'eventuale risposta può far luce sulla cronologia di questi pezzi perché si riuscirebbe a inquadrare bene queste emissioni autonome e (secondo me) staccate e indipendenti dagli aes signatum e aes grave.

Se veramente provenissero dalla fascia appenninica umbra (al di la del Tevere c'erano gli etruschi), mi viene in mente che l'unica città che in seguito utilizzò nelle proprie monete (aes grave) il crescente lunare e il sole fu Gubbio...

Si, riutilizzo è improprio come termine, meglio " utilizzo" ex novo....

Avevo chiesto se c'era un area di ritrovamenti identificata, e anche come inquadrarli, proprio perché hanno assonanze con l'iconografia degli aes grave eugubini.....di cui potrebbero essere dei precursori o dei surrogati in attesa di...

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Si, riutilizzo è improprio come termine, meglio " utilizzo" ex novo....

Avevo chiesto se c'era un area di ritrovamenti identificata, e anche come inquadrarli, proprio perché hanno assonanze con l'iconografia degli aes grave eugubini.....di cui potrebbero essere dei precursori o dei surrogati in attesa di...

Sono d'accordo, bisognerebbe fare il punto della situazione con tutti i ritrovamenti accertati, cosa non da poco!

Molte volte nelle pubblicazioni scientifiche gli aes rude vengono solamente menzionati fra i ritrovamenti e senza foto e descrizione è assai difficile capire se hanno segni come questi perché non sempre chi li cataloga ha l'occhio allenato...Però si potrebbe fare un tentativo!

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  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)

Numismatica Tintinna, asta elettronica n. 29 lotto 1000, ne ha messo in vendita un altro. Dimensioni 21,57x 15,90 mm, peso 13,07 g

post-13865-0-93096400-1372686245_thumb.j

post-13865-0-12182100-1372835090_thumb.j

Modificato da L. Licinio Lucullo
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prova a chiedere a Tintinna se è possibile completare l'immagine fotografica. E' sempre utile per un possibile futuro studio su queste particolari forme premonetali.

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Ho chiesto a Tintinna anche la foto del "dritto" e l'ha pubblicata. In effetti, il "sole" c'è. Ora aggiorno il mio post # 33

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Ho chiesto a Tintinna anche la foto del "dritto" e l'ha pubblicata. In effetti, il "sole" c'è. Ora aggiorno il mio post # 33

perbacco!....questa e' una sorpresa.tintinna stava facendo un clamoroso autogol!grazie Lucullo !

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perbacco!....questa e' una sorpresa.tintinna stava facendo un clamoroso autogol!grazie Lucullo !

ho giocato a calcio 20 anni ma l'autogol non era la mia specialità ;-)

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ho giocato a calcio 20 anni ma l'autogol non era la mia specialità ;-)

?? Tintinna = meja ??

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ho giocato a calcio 20 anni ma l'autogol non era la mia specialità ;-)

caro meja ,infatti"stavi"per fare autogol...ma hai salvato sulla linea :pleasantry:

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  • 8 mesi dopo...

Ma piu che zona Adriatica, direi zona Etrusco-sannitica, maggiormente la seconda; le zone comprese in cui si parlava Osco-Sabellico...dovevano avere rapporti stretti tramite i tratturi e la pastorizia. Era un buon modo per risolvere gli scambi di merce...secondo numerose documentazioni archeologiche è solito reperire questi reperti in prossimità dei centri fortificati, per cui databili all'età dei Toutas del VI-V sec a.C.

Male che và alcuni segni se non definibili per disegni potrebbero essere lettere ma a carattere boustrofedico (ipotesi)?Boh.

Trovo interessante questa discussione, non ero a conoscenza dei presunti simboli sugli Aes Rude.

Modificato da Fidelio
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eccone un altro paro...

Sì, sono gli stessi già segnalati ai post n. 2 e n. 3.

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  • 11 mesi dopo...
  • 1 mese dopo...

Tintinna, asta elettronica n. 45, lotto 1000 (invenduto).

Peso 13,07 gr. Dimensioni 21,57 x 15,90 mm

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